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Quaranta concerti per i 25 anni del festival Musica sulle Bocche

06 Giugno 2025
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Sono 11 i comuni coinvolti dal 7 al 31 agosto
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A Oslo evento sulla Sardegna e la 'spiaggia più bella al mondo'

06 Giugno 2025
Todde,
Foto su Cala Goloritzè, premiata da sito Usa, per festa 2 giugno
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Tumori testa-collo, chirurgia sempre più microrobotica sull'asse Roma-Napoli

06 Giugno 2025
Vito Del Deo

(Adnkronos) - La chirurgia robotica sta trovando sempre più possibilità applicative in varie discipline specialistiche con possibilità di offrire al medico ed al paziente metodiche e tecniche sia mininvasive che microscopiche con lo scopo di avere l’ottimizzazione dei risultati ed una limitazione delle possibili complicanze. La combinazione di modelli 3D, robot chirurgici con esplorazione visiva avanzata tridimensionale e intelligenza artificiale consente di progettare in modo mirato l’intervento chirurgico per una specifica patologia e quindi rispondere alle necessità terapeutiche di ogni paziente, tenendo conto delle specifiche caratteristiche del distretto anatomico affetto. A fare il punto con l'Adnkronos Salute sulle potenzialità della chirurgia robotica e la microchirurgia robotica è il chirurgo Vito Del Deo, oggi responsabile della Chirurgia maxillo-facciale del Gruppo Clinico Polispecialistico Nefrocenter (4 strutture cliniche-ospedaliere tra Lazio e Campania), e che lo scorso novembre è stato autore del primo intervento al mondo con l'uso del robot 'Symani' per un intervento chirurgico finalizzato all’asportazione di un tumore della ghiandola parotide (chirurgia oncologica testa-collo). 

"La chirurgia robotica va intesa ad ampio raggio e oggi sta trovando applicazione in più aree specialistiche - spiega Del Deo – questi sistemi robotici integrati si stanno sempre più affinando con una maggiore versatilità operativa e pluripotenzialità. Nello specifico della chirurgia maxillo-facciale con applicativo testa-collo, negli ultimi 10 anni l'uso del robot ha trovato sempre più spazio, spingendo le aziende produttrici ad investire rilevanti energie in ricerca e sviluppo per generare sistemi sempre più evoluti. Il lavoro fatto a novembre scorso con il sistema 'Symani' di microchirurgia e super microchirurgia rende l'idea delle potenzialità e versatilità nelle tecniche dissettive con il vantaggio di minimizzare gli effetti collaterali per il pazienti. Penso agli eventuali rischi di complicanze permanenti e transitorie legate all'insulto provocato dalle inevitabili manovre di esplorazione chirurgica - che sappiamo essere di per se un atto traumatico – ma che con il robot riusciamo a minimizzarne per la delicatezza e precisione con cui si interagisce con i tessuti e strutture anatomiche perimetrali da preservare. L'esempio - aggiunge - è per le strutture anatomiche definite per funzione 'nobili' come il nervo facciale quando ci si approccia all'esplorazione chirurgica di un distretto così anatomicamente intricato e complesso come quello cervico-facciale. È lì che ci si rende conto che ci sono dei valori aggiunti nelle procedure robotiche". 

C'è un identikit del paziente con un problema oncologico nel distretto maxillo-facciale che può essere sottoposto a procedure robotiche? "La selezione del paziente è legata alla chiara identificazione del tipo di patologia che si può affrontare in maniera definitiva e dal rapporto rischio-benefico - risponde - L'obiettivo è avere una ottimizzazione del risultato con una rilevante riduzione delle complicanze dovute alla sofferenza delle strutture anatomiche e tessuti perimetrali al campo di manovra chirurgica. Quindi nel caso specifico dei tumori della ghiandola parotide, la riduzione delle complicanze sul nervo facciale e quindi non avere una debilitazione della mimica facciale che definisce l’espressività del volto, assume un notevole significato principalmente per il paziente che riprende ad interfacciarsi nel sociale". 

Oggi Del Deo ha iniziato una nuova avventura in una realtà sanitaria a cavallo tra Campania e Lazio. Aggiungendo alla conoscenza del sistema Symani quella del robot Da Vinci. "Da pochi mesi sono entrato nel gruppo clinico multistrutturale Nefrocenter che ingloba 4 strutture cliniche-ospedaliere tra Lazio e Campania - ricorda il chirurgo - Sono stato scelto dal presidente Giovanni Lombardi per avviare la parte operativa e clinica del servizio di Chirurgia maxillo-facciale integrato all’otorino-laringoiatria e per sviluppare il servizio di Chirurgia oncologica testa-collo. Lavoriamo nella Casa di Cura Ospedaliera S.Lucia a Napoli e nella Casa di Cura Ospedaliero S.Rita ad Avellino, e poi c'è la struttura nel Lazio il Rome American Hospital. Proprio in quest'ultima realtà c'è il primo robot Da Vinci del gruppo ma presto ne arriverà un altro in Campania 

Altro obbiettivo non secondario rispetto a quello di fornire una adeguata risposta assistenziale sul territorio, è quello del progetto di attività formative con accreditamento accademico e non. "L'attività clinica è partita ma vogliamo anche poter condividere l’esperienza così da fornire un supporto formativo ai colleghi che ne sentono la necessità, ma soprattutto per promuovere l’entusiasmo esplorativo per quei giovani colleghi che desiderano attuare un modello dinamico di progressione professionale - chiarisce Del Deo - Sono docente di Anatomia clinica all'Università Cattolica di Roma e ho una strutturazione di docenza all'Università del Maryland a Baltimora (Usa) nel dipartimento di Chirurgia testa-collo. La visione, già precedentemente sviluppata in progetto, ed attuato, è quella di dare la possibilità ad una rete formativa di offrire, ai medici in formazione specialistica ed a quelli che intendono intraprendere un percorso evolutivo, un segmento aggiuntivo con l’elemento internazionale, oltre che potranno contate sulle realtà ospedaliere del gruppo". 

Guardando al biennio 2025-2026, "il nostro desiderio è quello di entrare in supporto alle reti territoriali delle azienda sanitarie locali, velocizzare il turnover dei pazienti oncologici, malformati e traumatizzati, velocizzando le liste d'attesa del territorio delle due regioni, e poi creare una rete formativa accademica con le università, aprendo anche a nuove collaborazioni. 

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Conte: "Simbolo M5S? Né mio né di Grillo, fossi il legale suggerirei di non fare causa"

06 Giugno 2025
Giuseppe Conte - Fotogramma

(Adnkronos) - Con Beppe Grillo "nessuna lite. E' una questione di avvocati. Il simbolo non è di Conte o di Grillo, è del Movimento 5 stelle, di una comunità di eletti e attivisti che credono in questi valori". A dirlo è Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, ospite di Un giorno da pecora, su Rai Radio 1. 

"A noi questa causa non costerà nulla, avremo una condanna a pagare le spese per chi promuove una causa contro di noi, è sempre successo. Ma c'è una particolarità: mentre in passato le spese non venivano recuperate, con il nuovo corso le spese vengono recuperate e nessuno ci fa più causa", aggiunge l'ex premier. 

"Se fossi il suo legale, gli suggerirei di non farla", conclude Conte. 

Ma, almeno secondo quanto confermato da fonti vicine al co-fondatore dei pentastellati, l'ex garante sarebbe invece pronto ad avviare un'azione legale per riprendersi il nome e il simbolo prima dei prossimi appuntamenti elettorali. E avrebbe già dato mandato ai suoi legali. 

 

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Ballarè (Manageritalia): "Siamo prima di tutto sindacato, grande lavoro su territori"

06 Giugno 2025
Ballarè (Manageritalia):

(Adnkronos) - "Manageritalia è, prima di tutto, un sindacato. Un sindacato che rappresenta i dirigenti del commercio, del turismo, dei trasporti, dei servizi e del terziario avanzato. Ma anche una realtà che aggrega sempre più quadri e alte professionalità. Ed è su tre livelli di responsabilità (sindacale, sociale, istituzionale) che si articola oggi il nostro impegno. Il primo: il livello sindacale. Abbiamo compiuto un passo avanti importante: per la prima volta abbiamo firmato un contratto aziendale per i quadri del sistema Cna. Un accordo che sancisce il nostro riconoscimento formale come soggetto rappresentativo anche per questa categoria. Un risultato concreto, costruito grazie al lavoro dei nostri territori. Con ricadute reali e misurabili: miglioramenti retributivi, formazione continua, valorizzazione delle competenze. Un’intesa approvata all’unanimità da oltre 50 quadri. Con già 40 nuove iscrizioni". Così Marco Ballarè, presidente di Manageritalia, nella sua relazione che ha aperto a Milano i lavori della 105ma assemblea della Federazione nazionale dei dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato. 

Secondo Ballarè, "un primo segnale, ma anche una promessa: da oggi nessuno può più dire che non rappresentiamo anche i quadri". "E questo non può restare un episodio isolato. Deve diventare un impegno permanente: riconoscere, coinvolgere, rappresentare", avverte.  

"Su questo stesso piano, voglio condividere un altro risultato: abbiamo sottoscritto, primi in Italia, un accordo -spiega ancora- con Inps e Confcommercio per promuovere una nuova cultura previdenziale. Un’azione concreta di rappresentanza a servizio dei lavoratori e del sistema. E una nuova frontiera per la nostra rete sindacale territoriale. Un’iniziativa che ha aperto la strada: pochi giorni fa, anche la Farnesina ha firmato un protocollo simile. Ma noi siamo arrivati prima. Con un’azione promossa dal mondo della rappresentanza, non dalle istituzioni. Un segno chiaro di leadership e visione".  

"Il secondo: il livello sociale. Abbiamo avviato un profondo lavoro di riorientamento della nostra Fondazione, Prioritalia. Abbiamo rilanciato la sua missione, riconnettendola ai territori, alle Associazioni, alle esperienze concrete delle nostre comunità. Grazie al gruppo di lavoro dedicato, oggi Prioritalia è sempre più un ponte tra gli obiettivi di sostenibilità e le azioni locali. Una Fondazione rinnovata. Integrata. Radicata. Questo è il nostro obiettivo. Il terzo: il livello confederale. Manageritalia è parte fondante della Cida, la nostra Confederazione. Anche in questa fase di rinnovo, abbiamo mantenuto tutte le nostre posizioni di rappresentanza: dalla vicepresidenza alla presidenza del collegio sindacale, fino ad altre figure di presidio, come le posizioni all’interno della Cec, dove esprimiamo il vice segretario generale", conclude. 

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Ballarè (Manageritalia): "Bassa produttività frena la crescita e deprime i salari"

06 Giugno 2025
Ballarè (Manageritalia):

(Adnkronos) - "Viviamo tempi densi, segnati da grandi trasformazioni e forti contraddizioni. La crisi geopolitica, le guerre, i dazi introdotti dagli Stati Uniti, le spinte protezionistiche che rallentano investimenti e crescita. In Italia, la pressione fiscale resta elevata e colpisce in modo particolare la classe media, di cui siamo parte viva e attiva. I salari reali, come ha recentemente ricordato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, hanno perso potere d’acquisto: secondo l’Istat, quasi l’11% tra il 2019 e il 2024. E i giovani, talentuosi, competenti, continuano a cercare altrove le opportunità che qui non trovano. Ma il tema più urgente, più profondo, è un altro: la bassa produttività della nostra economia. Una condizione strutturale che frena la crescita, deprime i salari e impoverisce il lavoro, anche quello qualificato". Lo ha detto Marco Ballarè, presidente di Manageritalia, nella sua relazione che ha aperto a Milano i lavori della 105ma assemblea della Federazione nazionale dei dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato. 

"Perché la produttività -ha continuato Ballarè- dipende da due fattori chiave: la qualità del capitale umano e la capacità delle imprese di investire e innovare. E invece, negli ultimi anni, abbiamo assistito a un progressivo disinvestimento proprio in queste direzioni".  

Secondo il presidente di Manageritalia, "sono venute meno le misure capaci di stimolare l’aumento di capitale, di premiare chi assume, chi forma, chi cresce". "E il paradosso è che crescono i settori meno strategici, a basso valore aggiunto, mentre arretrano quelli che potrebbero generare sviluppo, competenze, futuro. Ed è da qui che dobbiamo ripartire: dai dati giusti, dalle scelte giuste". 

"Abbiamo chiesto con forza: equità fiscale, rispetto per le pensioni, attenzione per la classe media. Siamo chiamati ad accompagnare una nuova generazione di dirigenti. A dare strumenti, servizi, rappresentanza a quadri e alte professionalità che vogliono essere parte attiva del futuro. Con una proposta concreta. Un’identità chiara. Una voce netta". 

"Quest’anno abbiamo dimostrato che un’altra Manageritalia è possibile. Più unita, più aperta, più capace di agire e incidere. Ma il percorso è appena iniziato. Oggi vi chiedo di continuare a costruirlo insieme. Con coraggio, con spirito di squadra, con visione. Rappresentare non significa amministrare, significa ispirare. Abbiamo una missione: rafforzare il nostro ruolo nel Paese. Abbiamo una responsabilità: dare voce e valore a chi guida il cambiamento ogni giorno. Abbiamo un’occasione: fare di questa assemblea il luogo in cui ogni idea diventa impegno, ogni impegno diventa progetto, ogni progetto diventa realtà. Oggi più che mai, il Paese ha bisogno di rappresentanza. Di corpi intermedi forti, credibili, presenti. E noi possiamo esserlo. Se sapremo unire visione e concretezza. Se saremo interlocutori affidabili per le istituzioni. Se terremo insieme la nostra storia e il nostro futuro".  

"Il nostro compito -ha continuato Ballarè- è chiaro: difendere il valore del lavoro qualificato. Chiedere riforme eque, proporre soluzioni, non solo rivendicazioni. E allora voglio chiudere con un invito. Un invito che è anche un appello. A voi, dirigenti, consiglieri, presidenti. A voi, che rappresentate i territori. Facciamo uno sforzo in più, facciamolo insieme. Perché la nostra forza è: la coerenza, la compattezza, la determinazione". 

Secondo Ballarè, "in un tempo in cui tutto cambia, Manageritalia deve essere un punto fermo". "Un luogo che accoglie, una voce che si fa sentire, un progetto che guarda avanti. Grazie a tutti per l’impegno, grazie per la vostra presenza, grazie per essere parte di questa storia, che oggi compie 80 anni, ma che ha ancora moltissimo da scrivere". 

"Crediamo in una Cida rafforzata, ma non centralizzata. Una Cida che non entri nelle competenze delle singole Federazioni, ma che lavori su temi strategici comuni: fisco, previdenza, ceto medio, sostenibilità, welfare. Con un approccio graduale, inclusivo e rispettoso delle autonomie. Solo così la Cida potrà essere ciò che serve al Paese: una voce forte, credibile, capace di rappresentare la dirigenza nelle sedi istituzionali. È stata inoltre confermata, nel dibattito confederale, la linea che abbiamo sostenuto con coerenza e determinazione. Le Cida regionali continueranno ad esistere e agiranno come strumento di supporto alle priorità nazionali".  

"Questo è il nostro modello di rappresentanza: forte nei valori, concreto nelle azioni, coerente nella visione. Un modello che tiene insieme: sindacato, fondazione, confederazione, in una strategia comune per il futuro". 

 

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Pensione e riscatto della laurea, è davvero conveniente? Ecco tutto quello che c'è da sapere

06 Giugno 2025
Inps - Fotogramma

(Adnkronos) - Pensione e riscatto della laurea: è davvero conveniente? Se la pensione rappresenta una tappa fondamentale nella vita di ogni lavoratore e dovrebbe essere la garanzia di una meritata sicurezza economica, dopo anni di attività, tuttavia ancora molti italiani sono poco informati su questo tema cruciale. L’ultima indagine condotta da Anima Sgr, su un campione di oltre 1000 adulti, ha evidenziato come l’81% sia preoccupato per il proprio futuro pensionistico, ma di fatto non agisca per tutelarsi. In particolare, solo il 21% ha attivato una soluzione integrativa, mentre il 33% è rimasto immobile e il 27% si è informato senza procedere.  

“La pensione non è solo un traguardo, ma un obiettivo che va pianificato con attenzione, fin dai primi anni di lavoro. Una consulenza adeguata permette di fare scelte consapevoli e costruire una previdenza su misura. Solo così si può affrontare il futuro con serenità e sicurezza”, spiega Andrea Martelli di MiaPensione, affermata azienda di consulenza previdenziale.  

Tra le opzioni attualmente a disposizione per una maggior tutela previdenziale, l’Inps propone il riscatto della laurea, ovvero la possibilità di valorizzare gli anni di studio universitario convertendoli in anni di contributi ai fini pensionistici. L’esperto di MiaPensione spiega all’Adnkronos/Labitalia tutto quello che c’è da sapere su questo strumento, che comporta un onere per il richiedente, spesso elevato.  

"Il riscatto - spiega - può essere chiesto da tutti i cittadini che hanno conseguito un diploma di laurea, un diploma universitario, un diploma di specializzazione o un dottorato di ricerca. La domanda può essere presentata sia da chi ha già versato dei contributi obbligatori, sia da chi ancora non ha iniziato a lavorare. Non è invece possibile fare richiesta se, in concomitanza con il periodo di studio, si è percepita una contribuzione accreditata nella gestione previdenziale".  

Ma quanto costa riscattare gli anni di studio? "Il dato - ricorda - è estremamente variabile e va valutato con attenzione, caso per caso; sono disponibili due modalità d’azione: il riscatto ordinario e il riscatto agevolato. Nel primo caso, il computo dipenderà dalla collocazione temporale degli anni di studio da riscattare: se precedono il 1996 il calcolo sarà retributivo, se sono successivi sarà contributivo. La prima soluzione impiega il sistema a riserva matematica e il costo sarà determinato moltiplicando il beneficio economico, ottenibile dalla differenza tra pensione con e senza riscatto, per un coefficiente calcolato sull’età anagrafica e sull’anzianità contributiva del richiedente. Nei casi successivi al 1996, invece, si usa il sistema a percentuale e il costo viene calcolato applicando un’aliquota di prelievo al reddito imponibile nell’anno in cui si presenta la domanda di riscatto. Nel caso di un lavoratore dipendente, si applica il 33%, il 24% nel caso di un commerciante". 

"Il riscatto agevolato invece dice - prevede il pagamento di un importo fisso, indipendente dallo stipendio o dal reddito. L'onere è determinato applicando il 33% al minimale degli artigiani e commercianti relativo all'anno in cui si presenta la domanda. Ad esempio, il minimale 2025 per i commercianti è di 18.555 euro. L’onere per un anno di riscatto sarà quindi pari a 6.123,15 euro (18.555 x 33%). Tale cifra andrà moltiplicata per gli anni di studio che si intende riscattare".  

Ma conviene riscattare la laurea? "La risposta è no - sostiene - soprattutto se l’obiettivo è quello di aumentare l'assegno pensionistico: il beneficio spesso non giustifica l'onere investito e il break even è generalmente collocato troppo avanti nel tempo per essere ritenuto un buon investimento. Diverso è il caso in cui l’intento sia di anticipare la pensione; si tratta di una scelta molto personale, dettata dalla volontà di investire un onere, a volte sostenuto, pur di interrompere l'attività lavorativa".  

Quali sono gli errori da evitare? "L’errore - sottolinea - nasce spesso da una percezione sbagliata di questo strumento e da una valutazione errata o superficiale dei suoi benefici. Dobbiamo necessariamente entrare nell’ottica che la soluzione che risulta ottimale per il nostro collega o amico, non per forza sarà conveniente anche per noi. Ritenere, inoltre, che il riscatto anticipi sempre la decorrenza della pensione è altrettanto sbagliato: se abbiamo un richiedente con 20 anni di contributi, aggiungere 4 -6 anni di riscatto della laurea non aiuterebbe comunque ad accedere alla pensione prima dei 67 anni di età. E' importante ponderare bene le scelte e valutare con attenzione le opportunità a nostra disposizione, prima d’incappare in una spesa poco vantaggiosa. Rivolgersi a consulenti esperti è certamente il primo passo per una decisione consapevole e responsabile per il nostro futuro previdenziale".  

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Ballarè (Manageritalia): "Dalla mia elezione avviati obiettivi programma"

06 Giugno 2025
Ballarè (Manageritalia):

(Adnkronos) - "Dopo i primi cento giorni, che abbiamo raccontato nella scorsa Assemblea come il tempo delle fondamenta, questo secondo tempo è stato quello della messa a terra. Quando sono stato eletto, un anno fa, ho presentato un programma articolato in 8 punti, che abbiamo condiviso e che possiamo riassumere così: riportare fiducia, costruire una governance più ampia, riscrivere le regole della partecipazione, dare un senso alla rappresentanza, potenziare l’organizzazione, rinnovare l’identità, rafforzare il sindacato, rilanciare il nostro ruolo istituzionale. In dodici mesi, tutti questi obiettivi sono stati avviati. Alcuni compiuti, altri in corso. Tutti ben tracciati. Abbiamo allargato la squadra, introdotto un metodo (ascolto, sintesi, azione) riorganizzato le società del sistema, scelto nuove figure apicali, razionalizzato funzioni". Lo ha detto Marco Ballarè, presidente di Manageritalia, nella sua relazione che ha aperto a Milano i lavori della 105ma assemblea della Federazione nazionale dei dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato. 

"E abbiamo dato forma e contenuto -ha spiegato- al nostro Piano Operativo 2024-2028, nato dal congresso e sviluppato attraverso il Mit Camp, con tutte le associazioni territoriali protagoniste. Un piano che si fonda su quattro direttrici forti: valorizzazione dei territori per un’associazione più vicina alle persone e ai luoghi; un nuovo patto sociale per dare centralità al lavoro, al welfare, all’equità; crescita sostenibile ed economia dei servizi, perché il terziario è, e deve essere, il motore dell’Italia; rappresentanza e governance per ridare voce agli associati e visione alla struttura".  

"Accanto a questi: quattro temi fondativi trasversali, affidati a gruppi di lavoro permanenti: inclusione di genere, digitalizzazione e intelligenza artificiale, formazione continua e competenze, sostenibilità e responsabilità sociale. Oltre 120 colleghi impegnati con passione. Un laboratorio vivo. Un esempio di partecipazione mai visto", ha spiegato ancora.  

"Accanto al Piano Operativo, abbiamo introdotto -ha continuato Ballarè- un secondo pilastro essenziale: il Programma di Giunta. Un’innovazione decisiva. Un cambiamento di passo. Per la prima volta, tutte le società e i fondi del sistema federale hanno definito obiettivi concreti, condivisi con i territori, approvati dall’Assemblea e sottoposti a verifica annuale. Un meccanismo virtuoso che trasforma la governance in azione. Governance che diventa azione. Responsabilità che diventa cultura. Trasparenza che diventa metodo. Un modello basato su responsabilità, trasparenza, restituzione. Che fa della condivisione la leva per l’efficacia". 

"Infine, dopo aver dato struttura alla nostra azione e strumenti alla nostra governance, abbiamo lavorato -ha spiegato ancora Ballarè- sul terzo pilastro: l’identità. Perché Manageritalia non è solo ciò che fa, ma anche e soprattutto ciò che rappresenta. E ha bisogno di parlare con una sola voce. Per questo, abbiamo avviato un importante lavoro culturale: la costruzione di 15 position paper tematici. Saranno la nostra carta d’identità pubblica, il nostro pensiero condiviso, il nostro punto di riferimento su temi chiave: fisco, lavoro, welfare, sostenibilità. Tre position paper sono già pronti. Gli altri saranno completati entro il prossimo anno. Un lavoro che ci restituisce una voce chiara. Una visione comune. Una forza nuova".  

"Si riparte, sì. Ma si riparte -ha spiegato ancora il presidente di Manageritalia- da un patrimonio solido, da un’identità riconosciuta, da un lavoro collettivo che vogliamo rafforzare e rilanciare. E prima di proseguire con le tante novità che stiamo introducendo, voglio ricordare che c’è uno strumento, già da anni, che racconta chi siamo, cosa facciamo, e perché lo facciamo".  

"Parlo del Report integrato. Un documento di grande qualità, che ci distingue nel panorama della rappresentanza. Un bilancio che restituisce agli associati una visione completa di come vengono allocate le risorse e di come queste scelte siano coerenti con la nostra missione. Unisce numeri e valori, progetti e strategia. E oggi, accanto a tutto ciò che stiamo costruendo, perché non si riparte da zero. Si riparte da ciò che funziona. Si riparte da ciò che ci rappresenta. Si riparte da ciò che ci distingue", ha concluso.  

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Il sales del futuro? Ha strategia, consulenza e attenzione al cliente

06 Giugno 2025
Il sales del futuro? Ha strategia, consulenza e attenzione al cliente

(Adnkronos) - Secondo i dati elaborati da Hunters group, nell’ultimo anno, sono cresciute del 12% le richieste per i professionisti della vendita. "Nel comparto dei servizi - afferma Davide Cambianica, manager della divisione sales & marketing di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato - il 2025 si sta rivelando un anno di grande fermento. Settori come la consulenza alle imprese, i servizi finanziari, la formazione, la sanità e il turismo stanno vivendo una crescita importante, spinta sia dall’innovazione tecnologica sia dal cambiamento delle esigenze dei clienti. In questo scenario le figure commerciali stanno assumendo un ruolo sempre più centrale: le aziende, infatti, non cercano più semplici venditori, ma professionisti capaci di proporre soluzioni, costruire relazioni durature, comprendere le dinamiche di mercato e orientare il cliente in un contesto spesso altamente competitivo".  

"Parliamo - spiega - di profili che devono unire competenze specialistiche e capacità trasversali: serve visione strategica, ascolto, adattabilità, ma anche la capacità di dialogare con interlocutori diversi e di promuovere servizi che spesso richiedono un elevato grado di personalizzazione. E' proprio in questi contesti che la ricerca e selezione di figure commerciali diventa un passaggio cruciale per le aziende che vogliono fare la differenza sul mercato e generare vero valore". 

Il sales di successo è un consulente, capace di interpretare i dati e in grado di parlare con marketing e operations. Il professionista sales del futuro deve saper ascoltare, analizzare, proporre soluzioni e creare relazioni di fiducia. Per farlo legge i numeri, interpreta KPI e metriche ed orienta sapientemente le proprie azioni per ottenere i risultati migliori. Come? Grazie alla collaborazione con tutta l’organizzazione e a una profonda conoscenza del mercato e dei clienti perché, in un momento storico ricco di sfide come quello attuale, si deve vendere con e non vendere a. Serve una combinazione di competenze tecniche e soft skill: negoziazione, empatia, resilienza, orientamento al risultato, ma anche spirito di squadra, ascolto attivo e capacità di apprendere in continuazione.  

Nel 2025, le figure commerciali più richieste in Italia si concentrano su competenze digitali avanzate, marketing strategico e gestione delle vendite in ambito tecnologico. Secondo l’Osservatorio di Hunters Group, le prime tre posizioni sono occupate dalle seguente professionalità. 

1) E-commerce manager: con l'espansione del commercio online, l'e-commerce manager è fondamentale per gestire piattaforme di vendita digitali, sviluppare strategie di marketing online e ottimizzare l'esperienza utente. 

2) Technical sales specialist: è un professionista con competenze tecniche e commerciali, in grado di vendere prodotti e servizi complessi, combinando conoscenze tecniche con abilità di vendita. Questa figura è sempre più richiesta per la vendita di prodotti e servizi complessi. 

3) Marketing and communication specialist: è uno specialista, fondamentale per gran parte delle aziende, in grado di sviluppare e implementare strategie comunicative per promuovere prodotti, servizi e l'immagine aziendale.  

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Mercato del lavoro, nel Nuorese occupato solo il 55%

06 Giugno 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATA
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Atalanta, Juric è il nuovo allenatore: pronto un biennale

06 Giugno 2025
Ivan Juric - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Sarà Ivan Juric il nuovo allenatore dell'Atalanta. Il club bergamasco ha deciso oggi, venerdì 6 giugno, di affidare la propria panchina al tecnico croato, che succederà quindi a Gian Piero Gasperini, pronto a diventare nuovo allenatore della Roma.Nel corso di un incontro tra il presidente e l'amministratore delegato, Antonio e Luca Percassi, il direttore sportivo Tony D'Amico e il co-chairman Stephen Pagliuca si è optato per l'ex tecnico di Roma e Southampton che è stato ex giocatore e assistente dello stesso Gasperini. Accordo trovato con il tecnico croato per un contratto biennale. 

Juric ha vinto dunque la conferenza di Thiago Motta, esonerato dalla Juventus nella scorsa stagione, e Raffaele Palladino, appena dimessosi da tecnico della Fiorentina dopo aver centrato la qualificazione in Conference League. L'ex tecnico di Verona e Torino è chiamato a riscattare una stagione disastrosa, dove ha raccolto due esoneri, prima alla Roma, dove era succeduto a Daniele De Rossi, e poi al Southampton, retrocesso in Championship. Chiara la volontà, da parte dell'Atalanta, di affidarsi a un tecnico con modulo e principi di gioco simili a quelli di Gasperini, per dare continuità a un progetto tattico che negli ultimi anni ha portato la Dea sulla vetta del calcio italiano ed europeo, con l'Europa League conquistata lo scorso anno. 

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Imprese, Campionati di imprenditorialità: vince Pet Life del liceo 'Leonardo da Vinci' di Trento

06 Giugno 2025
Imprese, Campionati di imprenditorialità: vince Pet Life del liceo

(Adnkronos) - La mini-impresa Pet Life del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Trento vince la terza edizione dei Campionati di imprenditorialità, la manifestazione che decreta il successo dei percorsi di imprenditorialità nella scuola secondaria di II grado di migliaia di studentesse e studenti sul territorio nazionale. Organizzati da Junior Achievement Italia in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e del Merito, i Campionati di imprenditorialità rappresentano una competizione che percorre l’Italia da nord a sud in 14 tappe territoriali nelle quali si sfidano studenti e studentesse presentando idee e soluzioni imprenditoriali innovative. A Bergamo, durante l’evento conclusivo svoltosi presso l’Università degli Studi, sono arrivati in finale 180 ragazzi e ragazze, in rappresentanza di 60 mini-imprese progettate e realizzate nel percorso scolastico.  

“E' un grande orgoglio per Bergamo ospitare la terza edizione dei Campionati di Imprenditorialità, un appuntamento che ben rappresenta lo spirito innovativo e dinamico della nostra città. La manifestazione offre ai giovani un’importante opportunità per esprimere idee, visioni e soluzioni concrete, dando voce alla loro creatività e capacità imprenditoriale. Bergamo e la sua provincia sono una realtà produttiva solida e all’avanguardia, ma per continuare a essere competitiva deve investire con decisione nella formazione, colmando il divario tra il mondo scolastico e quello lavorativo. L’istruzione terziaria, i percorsi Its e un orientamento efficace sono strumenti essenziali per sviluppare un capitale umano preparato e pronto ad affrontare le sfide di domani. Eventi come questo contribuiscono a rafforzare il legame tra i giovani e il tessuto imprenditoriale, mettendo in luce il valore delle loro idee e favorendo la collaborazione tra scuole, università, enti di formazione e imprese. Attraverso queste esperienze possiamo costruire una comunità più consapevole, capace di valorizzare l’innovazione e il merito, e di fornire alle nuove generazioni gli strumenti per diventare protagoniste del cambiamento. Investire nei giovani significa, in definitiva, investire nel futuro del nostro territorio e del Paese”, ha affermato la sindaca della città Elena Carnevali. 

“L’Università degli studi di Bergamo - ha sottolineato Sergio Cavalieri, rettore dell'Università degli studi di Bergamo - è lieta di ospitare quest’anno la fase finale dei Campionati di Imprenditorialità, giunti alla loro terza edizione. Sostenere le giovani generazioni nel portare avanti, con coraggio e creatività, le proprie idee imprenditoriali e progetti di innovazione rappresenta un compito formativo che è da sempre al centro del nostro impegno come istituzione universitaria. Una responsabilità che proseguirà anche attraverso il centro di ateneo Cyfe (Center for young and family enterprise), promuovendo attività di ricerca e ulteriori iniziative sui temi dell’imprenditorialità giovanile, e che l'Ateneo concretizza già tramite un’ampia offerta di corsi di educazione all’imprenditorialità, sia curriculari che extracurriculari, con il coinvolgimento attivo di docenti e ricercatori di tutte le aree disciplinari e con il sostegno dell’ecosistema locale dell’innovazione. Tra le principali iniziative promosse, si cita il percorso Creo-Competencies and resources for entrepreneurial orientation, che ha l’obiettivo di stimolare la crescita personale, la creatività e la capacità di innovazione degli studenti, contribuendo alla diffusione della cultura imprenditoriale. Proprio in seno a Creo nasce Start cup Bergamo, progetto di formazione imprenditoriale e sviluppo di idee d’impresa ad alto contenuto innovativo, realizzato con il contributo scientifico dei diversi dipartimenti dell’ateneo e il coordinamento del Cyfe". 

“Siamo entusiasti di vedere come i Campionati di imprenditorialità stiano diventando un appuntamento sempre più riconosciuto dal contesto scolastico, grazie alla solida e costante collaborazione con il ministero dell'Istruzione e del Merito. Inoltre, la partecipazione sempre maggiore delle istituzioni, locali e nazionali, è un segnale fondamentale e strategico per il sistema. Dimostra che educare all’imprenditorialità non è un lusso, ma una priorità. Questa iniziativa è stata concepita per essere inclusiva e partecipativa, coinvolgendo numerosi partner impegnati con noi nel valorizzare la creatività e l'innovazione dei giovani under 18 italiani. L'evento è un'occasione per affrontare le sfide più attuali del mercato del lavoro insieme ai giovanissimi, supportandoli nell'orientamento e nello sviluppo delle loro competenze personali e tecniche emergenti”, ha affermato Miriam Cresta, ceo di JA Italia. "Il nostro obiettivo è rendere i Campionati di imprenditorialità un evento accessibile e significativo per tutti, capace di rispondere alle esigenze delle imprese, a partire dalla scelta della prossima città ospitante, attualmente in fase di selezione tra le numerose candidature ricevute”, ha detto. 

“L’impegno dei giovani nell'influenzare il futuro non solo stimola il progresso sociale, ma ispira anche le generazioni successive a seguire con audacia i propri sogni e obiettivi. In quest'ottica, il sistema educativo deve anticipare queste trasformazioni e dotare gli studenti delle competenze trasversali necessarie. I Campionati di imprenditorialità rappresentano quel collegamento verso il mondo del lavoro per le giovani imprese scolastiche, portando idee innovative e soluzioni su temi rilevanti dal punto di vista economico e sociale”, ha aggiunto Anna Gionfriddo, presidente di JA Italia.  

Durante i Campionati di imprenditorialità, è stata presentata la ricerca 'Adolescenti e scelte di carriera' che ha l’obiettivo di indagare e mettere in relazione l’incidenza dei programmi di educazione imprenditoriale di JA promossi nell’anno scolastico 2024-2025 sulla propensione futura di formazione e di carriera degli studenti coinvolti. La ricerca, realizzata con il supporto scientifico del Center for young and family enterprise (Cyfe) dell’Università degli studi di Bergamo e finanziata da ABB, ha evidenziato come gli studenti che hanno partecipato ai programmi di JA Italia mostrino livelli superiori rispetto ai benchmark nazionali nelle dimensioni di entrepreneurial learning e entrepreneurial climate. Questo suggerisce come sia importante e necessario per la crescita del Paese favorire la diffusione delle competenze imprenditoriali nel sistema scolastico, valorizzando e sviluppando nelle giovani esperienze preziose per loro futuro e per l’inserimento nel mondo del lavoro: dalla capacità di identificare e valutare opportunità, alla proattività nel portare avanti progetti e idee. 

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Manager europei, rotta futuro con al centro innovazione e sostenibilità e competenze

06 Giugno 2025
Manager europei, rotta futuro con al centro innovazione e sostenibilità e competenze

(Adnkronos) - Oltre un milione di manager rappresentati, 15 Paesi coinvolti, decine di imprese e istituzioni italiane ed europee a confronto. Si è chiusa oggi a Milano la conferenza annuale della Cec european managers, la confederazione europea dei manager, organizzata in collaborazione con Cida e Regione Lombardia. Nell’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, manager, imprese e istituzioni si sono interrogati sul ruolo strategico della leadership manageriale per una crescita sostenibile, tecnologicamente avanzata e socialmente coesa dell’Europa. Due le parole chiave: innovazione e sostenibilità, che per i dirigenti europei non possono più essere considerate strade parallele, ma parti di un’unica visione integrata. Ha aperto i lavori Marco Alparone, vicepresidente della Regione Lombardia: “Dobbiamo sostenere politiche trasversali che integrino innovazione, industria e capitale umano qualificato. Lombardia è pronta a fare la sua parte come polo dell’innovazione, ma il confronto europeo resta fondamentale per colmare i gap ancora esistenti”. 

Stefano Cuzzilla, presidente di Cida, intervenuto con un messaggio da Roma, ha rilanciato l’impegno dei manager nel costruire valore nel tempo: “Non c’è innovazione che tenga se non è sostenibile. Oggi serve una nuova idea di impresa capace di rispondere non solo alla domanda del mercato, ma anche a quella di senso. Il nostro compito è fare da ponte tra progresso e sviluppo sociale”. A delineare le sfide europee, il messaggio del ministro per le Politiche Europee, Tommaso Foti, che ha richiamato la necessità di ridurre i costi dell’energia, accelerare sul trasferimento tecnologico e colmare il gap tra innovazione e impresa: “Il futuro dell’Europa si gioca sulla transizione ecologica e digitale. I manager devono diventare attori consapevoli e proattivi, non semplici esecutori”. 

“Crediamo fermamente - ha dichiarato Valter Quercioli, presidente Federmanager - che l’Europa abbia bisogno di una voce manageriale unitaria, capace non solo di contribuire al dibattito politico, ma anche di incidere concretamente sull’attuazione delle politiche all’interno delle imprese. Ci sono sei ambiti fondamentali in cui una piattaforma manageriale più forte a livello europeo è essenziale, e la Cec può rappresentare un interlocutore strutturato e affidabile per le istituzioni europee: politica industriale e autonomia strategica, governance dell’intelligenza artificiale, transizione verde e rendicontazione Esg, riforma del mercato energetico, mobilità manageriale europea, welfare contrattuale integrativo (sanità e previdenza)”.  

Nel corso dei lavori sono state presentate le priorità strategiche della Cec per i prossimi anni: digitalizzazione e intelligenza artificiale, innovazione per un’Europa più competitiva, leadership climatica e transizione equa, parità di genere e diversity. “Ci incontriamo a Milano non solo per condividere idee, ma per costruire una visione europea del management: più responsabile, più sostenibile, più umana”, ha dichiarato Maxime Legrand, presidente della Cec. 

“La sostenibilità è ormai un requisito trasversale negli ambienti di lavoro moderni, in termini sia ecologici che organizzativi. In Cec vediamo la transizione verde come un punto di forza competitivo”, ha aggiunto Torkild Justesen, segretario generale Cec. Per Silvia Pugi, vicesegretario generale Cec, il ruolo dei manager sarà decisivo per coniugare competitività, innovazione e coesione: “Per garantire produttività e crescita, l’Europa ha bisogno di più innovazione. In Cec lavoriamo affinché i manager europei siano protagonisti della trasformazione, con strumenti e competenze all’altezza delle sfide". 

“I manager - ha detto Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico del Comune di Milano - svolgono un ruolo decisivo nel guidare il cambiamento, traducendo la complessità in visione strategica e promuovendo una crescita equa, inclusiva e responsabile. Costruire un’Europa capace di affrontare le sfide digitali, ecologiche e sociali vuol dire restare fedeli ai valori di democrazia, giustizia e coesione”. L’evento ha confermato il ruolo della Cec come uno dei partner sociali riconosciuti dalla Commissione europea e punto di riferimento per la leadership manageriale del continente. Il percorso prosegue: prossima tappa, Bruxelles. 

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Fiere, a Vicenzaoro September 2025 brilla filiera del gioiello con 1.200 brand espositori da 30 Paesi

06 Giugno 2025
Fiere, a Vicenzaoro September 2025 brilla filiera del gioiello con 1.200 brand espositori da 30 Paesi

(Adnkronos) - "Brillerà tutta la filiera del gioiello e dell’oreficeria a Vicenzaoro, dal 5 al 9 settembre prossimi". Ad annunciarlo Matteo Farsura, global exhibition manager della jewellery & fashion division di Italian Exhibition Group (Ieg). Il quartiere fieristico vicentino si aprirà a 1.200 brand espositori da 30 Paesi per il business internazionale. L’appuntamento settembrino di VO risponderà alla domanda di novità e anticipazioni di gusto e design per l’annata successiva con il nuovo The Jewellery Trendbook 2027+ realizzato dall’Osservatorio indipendente di Ieg/Vicenzaoro Trendvision Jewellery + Forecasting; inviterà il pubblico dei tanti appassionati e collezionisti di gioielli e orologi a una inedita seconda edizione nel ’25 di VO Vintage, salone nel salone, per sognare e acquistare.  

In Fiera, le principali associazioni di categoria, da Confindustria Federorafi, al Club degli Orafi, da Assogemme a Confcommercio Federpreziosi presenteranno i loro monitor economici per dare agli operatori una mappa chiara dei mercati internazionali. Mentre, in particolare, i retailer troveranno nel Palakiss l’area di vendita sul pronto per popolare le vetrine dei negozi. La città, infine, partecipa con il calendario di eventi del ViOff, il fuori salone di Vicenzaoro in collaborazione con il Comune di Vicenza. Non solo.  

"Vicenzaoro September - aggiunge Farsura - sarà anticipato, quest’anno, da The Vicenza Symposium, evento dedicato all’evoluzione prettamente tecnologica del settore, in Basilica Palladiana dal 2 al 4 settembre. Una conferma per la business community internazionale che conosce il nostro appuntamento come lo show dei trend". 

Italian Exhibition Group interpreta gli orientamenti del mercato con nuovi brand e adattando l’offerta espositiva di VO sull’intera filiera del gioiello: dai luxury brand di Icon alla manifattura orafa e componenti e semilavorati di Creation, sino al packaging di Expression. Centrale per il mercato europeo e italiano è il segmento della community Look; la gioielleria del lusso accessibile o di fascia media dei brand più di tendenza. Un segmento che già nel 2023 rappresentava il 38% del mercato a livello globale (fonte: Market Research Future) e che, secondo analisti internazionali, potrà arrivare a coprire tra il 30% e il 70% del fatturato di un marchio (fonte: Financial Times). Una fascia di prodotto strategica per i retailer per il riassortimento in vista delle festività invernali, cui VO aggiunge una vetrina dedicata ai marchi emergenti, che espongono nella Glamroom. 

Altra community nei riflettori di VO è Essence, che raccoglie gli espositori di diamanti, pietre preziose e altre gemme. Ieg abbina agli espositori che le commercializzano anche le tecnologie dei gemmologi, dei laboratori di analisi e la ricercatezza dei maestri tagliatori in una vera e propria filiera nella filiera. Time è la community b2b nata nel 2022, che ospita le proposte dell’orologeria contemporanea e gli accessori, con una costante crescita e integrazione nella piazza business di VO mirata sui distributori nazionali e internazionali. A settembre saranno oltre 40 i brand presenti in fiera.  

Proseguono i lavori nel cantiere 'a impatto zero' per il nuovo padiglione da 22 mila metri quadri progettato dallo Studio Gmp di Amburgo, al centro del quartiere fieristico vicentino di Ieg. Vicenzaoro September 2025 segna la metà del cronoprogramma che porterà alla consegna operativa del nuovo manufatto per l’edizione di settembre del 2026. Cantiere invisibile, poiché la nuova e ottimizzata 'navigabilità' interna tra padiglioni e ampliamenti temporanei su tensostrutture gira 'ad anello' attorno al lavoro di riqualificazione della fiera di Vicenza.  

 

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Trump-Musk, ecco come sono passati dalla bromance alla rottura

06 Giugno 2025
Donaled Trump e Elon Musk - (Afp)

(Adnkronos) - All'inizio è stata una bromance, una profonda relazione di amicizia e di complicità, un rapporto fraterno e di grande fiducia. Poi, a distanza di quasi un anno, la rottura. Consumata in pubblico, e a colpi di post sui social, e le accuse reciproche, il sentimento di ''delusione''. Il rapporto tra il presidente americano Donald Trump e l'amministratore delegato di Tesla Elon Musk sembrava destinato a durare, forte dei miliardi forniti da quest'ultimo a sostegno dell'elezione del candidato repubblicano e dell'incarico governativo oltre che del ruolo di consigliere esterno riconosciuti al miliardario sudafricano. Così non è, almeno per ora. 

Il rapporto tra i due, pubblicamente, è iniziato il 13 luglio del 2024, quando Musk ha espresso su 'X' il suo sostegno a Trump poche ore dopo che l'allora candidato alla presidenza era sopravvissuto a un tentativo di omicidio durante un comizio a Meridian, in Pennsylvania. 

Circa un mese dopo, il 12 agosto 2024, Musk ha ospitato Trump su 'X' per una "conversazione" che si è trasformata nel prolungamento di un discorso della sua campagna elettorale. In quella occasione, Musk ha suggerito a Trump di istituire una commissione incentrata sull'"efficienza del governo" e di nominarlo al suo interno. 

Il 5 ottobre dello scorso anno, per la prima volta, Musk partecipa a un comizio elettorale di Trump. Dopo aver espresso il suo sostegno al candidato repubblicano, Musk appare all'evento indossando un berretto nero con la scritta 'Make America Great Again'. In quell'occasione, Musk ha affermato: "Come potete vedere, non sono solo Maga, sono un Maga dark". 

Il 16 ottobre è una data significativa, che 'trasforma' Musk da un 'semplice sostenitore' a un 'mega-donatore' della campagna repubblicana. In tre mesi, Musk ha donato quasi 75 milioni di dollari, sottolineando il suo impegno affinché Trump venga eletto. Alla fine, durante la campagna elettorale del 2024, Musk ha donato più di 250 milioni di dollari, diventando così il più grande finanziatore di Trump. 

Il 6 novembre, la notte delle elezioni americane, Musk è al fianco di Trump, insieme alla famiglia del tycoon e a una ristrettissima cerchia di amici nella residenza del tycoon a Mar-a-Lago. Quando il candidato repubblicano viene dichiarato vincitore delle elezioni presidenziali, Musk è con lui ed esulta su X: "Game, set, match". 

Il 12 novembre 2024 Trump annuncia che Musk e Vivek Ramaswamy guideranno un nuovo 'Dipartimento per l'efficienza governativa', il Doge, che opererà come un gruppo consultivo indipendente per tagliare la spesa pubblica e snellire la burocrazia. 

L'11 febbraio di quest'anno, Musk, con il figlio di 4 anni in braccio, è apparso accanto a Trump nello Studio Ovale. I due hanno difeso i loro sforzi per apportare cambiamenti sostanziali al governo e limitare la spesa. 

Il 28 maggio Musk annuncia che lascerà l'Amministrazione Trump, ringraziando il presidente americano "per l'opportunità di ridurre gli sprechi di spesa". Il miliardario ha parlato dei suoi ultimi giorni da "dipendente speciale del governo", ribadendo pubblicamente il suo impegno per Marte, le automobili e i robot dopo un anno difficile sotto i riflettori della politica. 

Due giorni dopo, il 30 maggio, Trump dichiara durante una conferenza stampa che Musk "non se ne andrà davvero" e che "farà avanti e indietro". Musk ha affermato che continuerà a far visita al presidente in qualità di "amico" e consigliere. 

Il 3 giugno lo screzio pubblico. Musk definisce il disegno di legge come "un abominio disgustoso", scrivendo in un post su X : "Vergogna a chi l'ha votato: sapete di aver sbagliato. Lo sapete". In un altro post , Musk risponde alle critiche di un utente al disegno di legge scrivendo: "A novembre del prossimo anno licenzieremo tutti i politici che hanno tradito il popolo americano". 

Ieri, 5 giugno, Trump ammette la rottura, dicendo di non sapere più se lui e Musk avranno ancora "un ottimo rapporto", dopo che l'ex capo del Doge ha trascorso giorni a criticare il disegno di legge sulla spesa. Musk ha risposto su X scrivendo: "Senza di me, Trump avrebbe perso le elezioni, i democratici avrebbero il controllo della Camera e i repubblicani sarebbero 51-49 al Senato". 

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Errani/Paolini-Andreeva/Shnaider: orario, precedenti e dove vederla in tv

06 Giugno 2025
Sara Errani e Jasmine Paolini - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Sara Errani e Jasmine Paolini tornano in campo al Roland Garros 2025. La coppia di tenniste azzurre sfida oggi, venerdì 6 giugno, le russe Mirra Andreeva, numero sei del mondo eliminata a sorpresa pochi giorni fa dalla rivelazione Lois Boisson ai quarti del tabellone singolare femminile, e Diana Shnaider nella semifinale di doppio dello Slam parigino. Le due azzurre sono reduci dal trionfo, sempre in doppio, agli ultimi Internazionali d'Italia, con Sara Errani che ha già conquistato il titolo vincendo il doppio misto al Roland Garros insieme ad Andrea Vavassori. 

 

La sfida tra Errani e Paolini con Andreeva e Shnaider è in programma oggi, venerdì 6 giugno, non prima delle ore 15. Le due coppie si sono affrontate in quattro precedenti, con le azzurre che conducono con un parziale di tre successi a uno. L'ultimo incontro è avvenuto proprio nella semifinale degli ultimi Internazionali d'Italia, quando sulla terra del Foro Italico di Roma Errani e Paolini si sono imposte in due set. 

 

Errani/Paolini-Andreeva/Shnaider, così come tutte le partite del Roland Garros 2025, sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Eurosport, visibili tramite abbonamento Sky. Lo Slam sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW, Dazn, Timvision e Discovery+. 

 

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Nuovo accesso a Medicina, infermieri: "Garantire qualità della formazione"

06 Giugno 2025
Nuovo accesso a Medicina, infermieri:

(Adnkronos) - "Ora più che mai è necessario che le istituzioni interloquiscano con le professioni infermieristiche". La Federazione nazionale ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) interviene all’indomani della firma del Decreto ministeriale n. 418 del 30-05-2025 recante la disciplina di attuazione delle nuove modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria e Medicina Veterinaria (semestre aperto) per l’anno accademico 2025-2026. In sede di audizione parlamentare, e attraverso dettagliata documentazione depositata presso il ministero dell’Università e della Ricerca, la Fnopi - riporta una nota - ha più volte evidenziato una serie di criticità che andranno a impattare soprattutto sui corsi di laurea in Infermieristica. 

"In particolare – spiegano dalla Federazione - il decreto appena firmato individua nel dettaglio le procedure relative alla doppia iscrizione, contemporanea, gratuita e obbligatoria, ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia e ai corsi di laurea di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria, anche in sovrannumero. La Federazione – continua la nota - apprezza gli sforzi visibili all’interno del testo volti ad attenuare l’impatto del trasferimento di studenti in sovrannumero recependo in parte le istanze della Fnopi, ma la priorità deve rimanere quella di garantire standard di qualità formativa dei Corsi di Laurea in Infermieristica. Una professione in continua evoluzione non dovrebbe essere subordinata a nessun’altra, invece in questo modo si afferma una sussidiarietà della scelta del percorso formativo infermieristico a un insuccesso di entrata a Medicina, alimentando una immagine sociale che da tempo siamo impegnati a superare, privilegiando l’accesso dei giovani che si riconoscono in una mission assistenziale. Il rischio è, dunque, quello che le maglie di questo provvedimento abbiano un impatto negativo rispetto agli sforzi messi in campo per valorizzare la professione. Inoltre, i primi a farne le spese sono i nostri giovani che non dovrebbero trovarsi nella condizione di tentare più strade per definire il proprio futuro". 

Tali perplessità sono state espresse anche dalla Conferenza delle Regioni che il 17 aprile scorso ha approvato un documento in cui ritiene urgente e necessario un confronto istituzionale costruttivo per promuovere misure coerenti con le reali esigenze del sistema. "In questo contesto, la Fnopi rinnova la piena disponibilità a collaborare con le istituzioni al fine di monitorare il processo in atto andando – concludono dalla Federazione - a intervenire per risolvere criticità e garantire un sistema formativo efficiente per non disperdere potenziali futuri professionisti e tutelare il valore delle professioni sanitarie e la sicurezza pazienti". 

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Dazi sì, dazi no: l'altalena che può colpire i prezzi esposti dai commercianti

06 Giugno 2025
Supermercato - 123RF

(Adnkronos) - Dazi sì, dazi no. Un'altalena che potrebbe avere effetti sui prezzi esposti dai cartellini dei commercianti. "Le imprese della distribuzione moderna come l’intero sistema produttivo - dice all'Adnkronos/Labitalia Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione - seguono con attenzione l’evoluzione delle politiche commerciali sui dazi. In un contesto già segnato da consumi deboli, le crescenti tensioni geopolitiche e l’eventuale introduzione di misure protezionistiche tra le grandi aree economiche rischiano di accentuare l’attuale clima di incertezza. Uno scenario le cui prospettive preoccupano le imprese del retail moderno non solo per possibili ritorni di ulteriori fiammate inflazionistiche ma anche per l’effetto di disorientamento che colpisce le famiglie con conseguenze significative sulla propensione al consumo". 

"Questa situazione - avverte - rischia di vanificare l’impegno delle imprese del retail moderno, fortemente impegnate a difendere il potere d’acquisto delle famiglie, garantendo un’offerta di qualità a prezzi competitivi. In questo contesto il settore, che svolge ogni giorno un ruolo fondamentale nel valorizzare e promuovere i prodotti delle filiere del Made in Italy, anche grazie ai prodotti a marca del distributore (mdd), conferma il proprio impegno nel sostegno a filiere produttive e cittadini".  

"Auspichiamo inoltre che, a fronte delle attuali condizioni geopolitiche e commerciali, venga mantenuta una visione unitaria europea per affrontare con realismo le sfide attuali, sapendo coglierne anche eventuali opportunità, e che possa rassicurare cittadini e imprese", conclude.  

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Catturato il detenuto evaso dalla colonia penale di Is Arenas

06 Giugno 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATA
Bloccato a Gonnosfanadiga da un agente della penitenziaria
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Artem di Mare Fuori: "A marzo volevo andare in Ucraina ad arruolarmi"

06 Giugno 2025
Artem - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Artem, l'attore protagonista della serie 'Mare fuori', si è raccontato a 'Ciao Maschio' nell'ultima puntata stagionale che andrà in onda sabato 7 giugno in seconda serata su Rai 1. A Nunzia Di Girolamo, il 24enne ha dichiarato: "Ho scoperto di avere una sorella, però non l'ho mai vista".  

"L'ho conosciuta forse un anno fa - ha aggiunto Artem - e ci siamo scritti perché poi sono successe alcune dinamiche. L'ho scoperto perché sono diventato zio. Lei ha un figlio, il marito è in guerra e lei sta da sola, delle volte le scrivo un messaggio, le mando qualsiasi sostegno, qualsiasi cosa. La conosco, però, solo tramite Instagram".  

"Appena finisce la guerra - ha dichiarato - magari vado a trovarla. Anche se non vi nascondo che all'inizio di quest'anno, periodo di marzo, ho avuto un po' dei momenti di nostalgia forte come se non sentivo di voler continuare a vivere qua". 

 

"Ho avuto un momento mio molto intimo, - ha proseguito - molto personale, ho fatto pure i biglietti per andare in Ucraina. Ma se vado lì, rischio di non ritornare più, perché comunque lì ho la mia residenza, ancora vecchi dati anagrafici. Purtroppo non posso tornarci, perché dopo non tornerei più qua. Mi arruolerebbero".  

L'attore italiano di origini ucraine ha poi rivelato: "Io stavo andando, stavo partendo, poi all'improvviso mi ha fermato un angelo custode. Perché avevo detto, se devo morire, preferisco morire là che qua in Italia. E sono entrato in questo loop".  

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Trump contro Musk, le otto mosse che possono compiere per farsi male

06 Giugno 2025
Donald Trump e Elon Musk - Afp

(Adnkronos) - La lite tra il presidente americano Donald Trump e il miliardario Elon Musk potrebbe avere conseguenze di vasta scala se continuasse o si intensificasse. Ma, secondo il New York Times, in particolare ci sono otto mosse che i due potrebbero compiere per farsi male, per infliggersi reciprocamente dolore.  

Musk, ad esempio, potrebbe ''usare i suoi miliardi contro Trump, contro i suoi alleati e contro la sua agenda politica''. Perché, dopo aver speso più di 250 milioni di dollari per contribuire all'elezione del presidente americano e assicurargli un secondo mandato alla Casa Bianca, Musk potrebbe altrettanto facilmente finanziare campagne contro i repubblicani. D'altronde, ed è la goccia che ha fatto traboccare il vaso, Musk ha definito un "abominio disgustoso" il disegno di legge di politica interna di Trump. E ieri ha anche attaccato i leader repubblicani del Congresso su X. Come prossimo passo, Musk potrebbe anche trattenere gli ultimi 100 milioni di dollari promessi a sostegno di Trump. 

La seconda mossa che Musk potrebbe fare contro Trump, e che sa padroneggiare bene, è usare i social contro il presidente americano. Già nelle score ha condiviso attraverso 'X' un sondaggio per chiedere agli utenti se fosse giunto il momento di "creare un nuovo partito politico in America che rappresenti effettivamente l'80 per cento della fascia media" della popolazione. E oltre l'80 per cento di quasi due milioni di intervistati ha votato "sì". Inoltre, rispondendo a un post che suggeriva che "Trump dovrebbe essere messo sotto accusa", Musk ha risposto: "Sì". 

Musk potrebbe poi voler cercare di trascinare Trump nella polemica. Dopo aver goduto di uno stretto rapporto con il presidente americano per mesi, Musk potrebbe infatti ora provocargli problemi sostenendo di possedere informazioni riservate. I segnali ci sono tutti: senza fornire prove, Musk ha affermato nelle scorse ore che ''Trump è nei file di Jeffrey Epstein''. Ed è per questo, ha aggiunto, che l'Amministrazione Trump aveva rallentato la pubblicazione dei documenti sul finanziatore suicida in cella mentre era in attesa di essere processato per reati sessuali. "Segnatevi questo post per il futuro - ha scritto Musk -. La verità verrà a galla". 

La quarta mossa che Musk potrebbe compiere è quella di utilizzare le sue aziende per creare problemi all'Amministrazione Trump. Come prima azione, poi ritrattata, Musk ha detto che avrebbe "immediatamente" dismesso la navicella spaziale Dragon di SpaceX, l'unica capsula statunitense a essere autorizzata a trasportare astronauti e rifornimenti della Nasa da e verso la Stazione Spaziale Internazionale (Iss). La minaccia ha spinto Stephen K. Bannon, ex stratega di Trump e uno dei principali critici di Musk, a suggerire al presidente americano di "nazionalizzare SpaceX stasera prima di mezzanotte" tramite un ordine esecutivo. Bannon ''è un ritardato allo stato puro'', è stata la risposta che Musk ha affidato a 'X'. 

Ma ci sono anche quattro mosse che Trump potrebbe compiere per danneggiare Musk. A partire dalla decisione di tagliare i contratti con le aziende di Musk. Sulla sua piattaforma social, Truth Social, il presidente americano ha già suggerito che porre fine ai contratti governativi con le varie aziende di Musk, tra cui SpaceX e Tesla, sarebbe "il modo più semplice per risparmiare sul nostro bilancio". L'anno scorso alle aziende di Musk sono stati promessi tre miliardi di dollari tramite quasi 100 contratti con 17 agenzie governative. 

Un'altra decisione che Trump potrebbe prendere è quella di avviare una indagine sul consumo di droghe da parte di Musk, anche durante la campagna elettorale, e sul suo status di immigrato negli Usa, che secondo Bannon è ''illegale'' tanto che dovrebbe ''essere espulso immediatamente dal Paese''. Secondo quanto riferito dal New York Times, infatti, Musk avrebbe fatto uso di ketamina, in dosi talmente alte da avere effetti collaterali sulla vescica, di ecstasy e funghi allucinogeni anche mentre consigliava Donald Trump durante la campagna elettorale per un secondo mandato presidenziale. Non è chiaro come queste droghe e farmaci abbiano influenzato Musk a capo del Doge, ma, sottolinea il New York Times, spesso ha mostrato un comportamento irregolare, insultando i membri del governo e gesticolando come un nazista. 

Terza decisione che Trump potrebbe prendere per danneggiare Musk è quella di revocargli l'autorizzazione di sicurezza di cui gode in virtù dei contratti governativi di SpaceX con la Nasa. Bannon ha suggerito a Trump di revocare questo privilegio durante le indagini sul consumo di droghe e sullo status di immigrato, ma il presidente americano potrebbe optare per una revoca completa. Che, di fatto, impedirebbe a Musk di continuare a collaborare con il governo. 

Infine, come quarta e ultima mossa Trump potrebbe esercitare il potere della presidenza contro di lui. L'inquilino della Casa Bianca ha un'enorme quantità di poteri a sua disposizione, con la possibilità di firmare ordini esecutivi che puniscono gli avversari politici e di ordinare ad agenzie come il Dipartimento di Giustizia di avviare indagini. Potrebbe inoltre termine alcuni dei progetti preferiti di Musk, come il cosiddetto Dipartimento per l'Efficienza del Governo (Doge) o il suo sostegno ai sudafricani bianchi. 

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