(Adnkronos) - Altro che band da hit da karaoke: bastano le prime note di 'Hello World' e 300 kg di coriandoli pixelati sparati da 18 cannoni per capire che i Pinguini Tattici Nucleari non stanno semplicemente facendo un concerto. Stanno dichiarando chi sono diventati: una macchina pop generazionale, capace di visione, emozione e spettacolo. Un colpo di teatro - solitamente riservato ai finali - che qui arriva subito, spazzando via ogni cliché. Per un attimo, palco e band spariscono alla vista e resta solo un'esplosione di colore. È la perfetta dichiarazione d'intenti per due date sold out a San Siro da manuale (120mila biglietti venduti, 420mila il totale del tour), che confermano la band come uno dei fenomeni più forti del pop italiano contemporaneo.
"La sensazione quando entri a San Siro è sempre molto forte - racconta il frontman e voce del gruppo, Riccardo Zanotti - è un tempio della musica. Sentiamo la responsabilità di fare le cose al meglio". E lo fanno. Perché lo show si trasforma man mano in un'esperienza immersiva che mette al centro il rapporto tra umanità e intelligenza artificiale, nostalgia e senso di comunità. "I coriandoli? - dicono loro -. Di solito sono alla fine, perché è un aspetto 'wow' dei live. Noi abbiamo voluto metterli all'inizio, perché succedono talmente tante cose fuori dall'ordinario durante lo spettacolo che si rimane a bocca aperta. La musica è solo una parte dello show”. I Pinguini hanno ragione.
Al centro della scena c'è il mandala, un grande pod circolare sospeso, ispirato al computer di 'Guida galattica per autostoppisti', decorato da motivi pixelati (che ricorrono anche sul palco e sulle chitarre) e capace di "parlare" al pubblico. Dopo 'Alieni', durante il quale Riccardo vola, prende voce per introdurre i brani, riflettendo sul significato dell'esistenza e sull'impossibilità di provare emozioni. “È il nostro oracolo - dicono i Pinguini - a volte non lo capiamo nemmeno noi, ma ci guida durante lo show”. Anche gli schermi diventano parte viva della narrazione: lo stile è da videogioco retrò, con un avatar di Riccardo Zanotti che incontra i membri della band, trasformati di volta in volta in versioni realistiche o stilizzate. E l'effetto è amplificato in brani come 'Verdura', 'La banalità del mare', 'Giulia' e 'Pastello Bianco', dove le riprese live vengono rielaborate in tempo reale con tecnologia Ai e morphing visivo.
La scaletta parte col botto: 'Giovani Wannabe', 'Ringo Starr', 'Romantico ma muori', massimizzano subito l'impatto emotivo. Il pubblico esplode in un boato. Sugli spalti tutti scattano in piedi mentre loro alternano classici e nuovi brani, con momenti di grande intensità in 'Rubami la notte', 'Scrivile scemo' e nuove gemme come 'Lake Washington Boulevard', e 'Hold On', che mostrano l'evoluzione sonora della band verso un'elettronica misurata e suggestiva.
Il pubblico canta tutto, da 'Coca Zero' a 'Migliore', che arriva sul finale introdotta da un videomessaggio toccante di Chiara Tramontano, sorella di Giulia Tramontano, uccisa nel 2023 dal suo compagno Alessandro Impagnatiello mentre era incinta al settimo mese. "Possiamo immaginare un mondo migliore" dice Chiara Tramontano tra gli applausi della folla. Con lei i Pinguini hanno ragionato a lungo sul filmato e anche la collocazione in scaletta è stata ragionata: "Come l'inizio, anche la chiusura è fondamentale, e devi scegliere se far ballare, ridere o piangere". Tra i momenti più teatrali spicca una fisarmonica che, prima di 'Piccola volpe', si solleva in aria senza alcun supporto visibile: un trucco ispirato al teatro di magia, che aggiunge una nota surreale allo spettacolo.
Il finale è affidato a 'Titoli di coda', pensato per essere cantato intorno a un falò. Ed è proprio ciò che accade: passerelle in fiamme, un braciere acceso e il mandala che si anima con un anello di fuoco. Non ci sono bis, nessun rientro. Solo una telecamera che segue la band fino ai camerini, dove arriva anche l'ultimo saluto. Intimo e coerente. Alla fine, nessuno vuole davvero andarsene. San Siro applaude esausto e felice. I Pinguini ringraziano, consapevoli di aver fatto centro. Il pop italiano può ancora funzionare bene dal vivo e parlare chiaro. Loro lo sanno e ci tengono a ribadirlo. "Noi siamo noi, non serve fare paragoni. Abbiamo la nostra storia e la nostra musica e quello che portiamo sul palco racconta chi siamo". (di Federica Mochi)
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(Adnkronos) - "Per ore sono rimasto per terra, senza potermi muovere". Così Mauro Coruzzi, in arte Platinette, in un'intervista rilasciata a DiPiù, ha parlato del secondo ictus che lo ha colpito lo scorso febbraio, dopo quello del 2023, che lo aveva costretto a una lunga fase di ricovero e riabilitazione.
Platinette ha raccontato nei dettagli il momento drammatico che ha vissuto: "Le mie gambe non hanno retto, è stato come se non le avessi più. Sono caduto, ho sbattuto la testa, ma non ho perso conoscenza", ha detto.
Il 69enne al settimanale ha spiegato che è riuscito a salvarsi grazie alla prontezza della sua collaboratrice domestica: “Se non ci fosse stata lei, forse oggi non sarei qui”. Coruzzi, al contrario del primo ictus in cui non riusciva nemmeno a parlare, questa volta ha ricordato ogni dettaglio: “Ero cosciente. Ricordo l’intervento dei medici, la corsa in ambulanza, l’arrivo in ospedale”.
Oggi Mauro non si è ripreso del tutto ma ha ricominciato il suo percorso con la riabilitazione: "Continuo a fare progressi e sono sicuro che, piano piano, tornerò come prima".
Leggi tutto: Mauro Coruzzi e il secondo ictus: "Non riuscivo a muovermi, rimasto a terra per ore"
(Adnkronos) - Il Taormina Film Fest parte con la luce stellare di Michael Douglas. Sul red carpet della manifestazione il divo hollywoodiano si concede in uno show: arriva accolto da un’ovazione e si mostra all’altezza della sua grandezza soffermandosi generosamente con il pubblico. Arrivato al fianco della direttrice artistica Tiziana Rocca del festival cinematografico, l’attore e produttore, due volte premio Oscar, ha salutato la folla, firmando autografi e mostrando scherzosamente i muscoli ad un fan che gli ha urlato “Michael sei grande!”. Stasera, l’attore riceverà nel corso della serata inaugurale il Taormina Excellence Award nel suggestivo teatro greco della cittadina.
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(Adnkronos) - "La delusione più grande della mia vita? L'ultima elezione nel nostro Paese". Michael Douglas chiama in causa Donald Trump e le elezioni presidenziali 2024 negli Stati Uniti rispondendo alle domande in un incontro ristretto con i giornalisti alla 71ma edizione del Taormina Film Fest, dove l’attore è ospite della serata inaugurale per ricevere il Taormina Excellence Award. "Si tratta probabilmente della più grande illusione con cui mi sono scontrato", ha aggiunto l’attore e produttore. Douglas, figlio di Kirk Douglas e marito dell’attrice Catherine Zeta Jones, ha vinto due Premi Oscar nella sua carriera: nel 1976 per 'Qualcuno volò sul nido del cuculo' e nel 1988 per 'Wall Street', dove ha dato vita all’indimenticabile personaggio di Gordon Gekko diretto da Oliver Stone.
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(Adnkronos) - Nessun '6' né '5+1' al concorso del SuperEnalotto di oggi, 10 giugno 2025. Centrato, invece, un '5' che vince 160.465,13 euro. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 12.100.000 euro. Si torna a giocare giovedì 12 giugno.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente del concorso di oggi del SuperEnalotto è 14, 45, 55, 62, 76, 80. Jolly: 51. SuperStar: 17.
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(Adnkronos) - Si chiude con un'assoluzione per tutti gli imputati il caso di un'intera famiglia finita a processo a Roma per maltrattamenti, con scambi di accuse incrociate tra genitori e figli. Da una parte una donna cinquantenne accusata di aver maltrattato i familiari conviventi, padre e madre ultrasettantenni e il fratello, sottoponendoli per più di dieci anni "a continue vessazioni psicologiche e fisiche - secondo quanto riportato nel capo di imputazione - altamente mortificanti", "aggredendoli sia verbalmente che fisicamente, ingiuriandoli con epiteti offensivi" e "minacciando la madre e il fratello". Diversi gli episodi di violenze che i familiari della donna avrebbero subito dal 2008 fino al 2021: spintoni, schiaffi, lanci di oggetti. In un'occasione l'anziana madre sarebbe stata anche trascinata per i capelli dalla figlia dal balcone fino in cucina.
Dall’altra parte i genitori e il fratello della donna, accusati anche loro di maltrattamenti in base a quanto denunciato ai pm capitolini, perché a loro volta l'avrebbero sottoposta a vessazioni. In particolare, i familiari secondo l’accusa avrebbero intimato alla figlia di abbandonare la casa dove vivevano con minacce e percosse costate diversi giorni di prognosi, "escludendola dalla vita familiare, impedendole la libera fruizione della cucina, del bagno e della televisione". Violenze che secondo l'accusa formulata dagli inquirenti sarebbero state dunque compiute e subite da tutti i membri della famiglia. A cercare di 'mettere pace' in famiglia sono stati oggi i giudici della quarta sezione penale che hanno assolto tutti e quattro, a seconda delle posizioni, con le formule "perché il fatto non sussiste" e perché "il fatto non risulta provato al di là di ogni ragionevole dubbio".
"E' stata una vicenda molto travagliata quella in cui sono stato chiamato ad intervenire nella qualità di difensore – commenta l'avvocato Emanuele Fierimonte, che ha assistito padre, madre e figlio - . Una situazione che indubbiamente richiedeva che i giudici decidessero secondo cuore e non secondo diritto. Le vicende di queste persone negli anni si sono ridimensionate, dapprima è morta la madre e ora i figli collaborano per il padre seriamente malato. Sono contento di aver aiutato questa famiglia a chiudere questo cerchio e a ritrovare finalmente la pace meritata", conclude il penalista.
Leggi tutto: Accuse incrociate per maltrattamenti genitori-figli, giudici assolvono intera famiglia
(Adnkronos) - Alta tensione tra Fabio Fognini e Corentin Moutet dopo il match del primo turno del torneo Atp di Stoccarda (erba, 751.630 euro). Il francese si impone per 4-6, 7-6 (7-3), 4-6 in due ore e 13 minuti di gioco. Il match finisce con un errore di Fognini, che si arrende al termine di un incontro equilibrato e caratterizzato dal 'solito' show di Moutet, uno dei giocatori meno disciplinati (eufemismo) nel circuito.
La stretta di mano apparentemente normale precede un 'extra' con l'azzurro che si rivolge all'avversario. "Guardami, guardami", dice Fognini, mentre Moutet si avvia verso la sua panchina. Il microfono intercetta altre parole del ligure, che sembra rivolgersi all'avversario ancora in francese, con un'espressione 'colorita'. L'ultima parola, in italiano, appare invece perfettamente comprensibile...
Leggi tutto: Fognini contro Moutet, sconfitta e alta tensione a Stoccarda - Video
(Adnkronos) - "Il settore dei plasmaderivati è strategico per il nostro Paese, rappresenta un valore alla produzione di circa 300 milioni di euro. In Italia sono presenti 5 aziende con più di 1.500 dipendenti. Ha un grandissimo valore sociale ed etico perché raccogliamo il plasma dei donatori italiani e lo trasformiamo in prodotto finito. Per favorire lo sviluppo della filiera dei plasmaderivati bisogna aumentare la raccolta del plasma e affinare i processi industriali. Noi siamo molto impegnati nel migliorare le rese garantendo quantità di prodotti maggiori rispetto alla quantità di plasma prelevato". Lo ha detto oggi a Milano Francesco Carugi, presidente del Gruppo aziende emoderivati Farmindustria (Gaef), partecipando all'evento promosso dalla biofarmaceutica Kedrion Biopharma 'Science meets humanity. Il futuro del biofarmaceutico tra plasma e nuove terapie'.
"I plasmaderivati andrebbero esclusi dal sistema di payback", aggiunge Carugi che chiede alle istituzioni anche "maggior programmazione. Abbiamo bisogno - spiega - di conoscere con largo anticipo i quantitativi di plasma necessari per colmare la parte che il sistema di autosufficienza nazionale non riesce a coprire".
Leggi tutto: Farmaci, Carugi (Gaef): "Plasmaderivati settore strategico, fuori da payback"
(Adnkronos) - "Quando parliamo di plasmaderivati parliamo di malattie, di pazienti e di donatori. Quello che vogliamo continuare a fare, come abbiamo fatto in questi 15 anni, è raccontare la ricerca e tante altre cose, però facendo in modo che anche chi è fuori dalla nostra bolla sia ingaggiato a capire il valore del plasmaderivato e il valore della donazione. Lo facciamo anche attraverso delle storie. Una, tra le tante, quella di un bimbo che si chiama Nicolò e della sua mamma, che hanno lottato tantissimo per poter avere salva la vita del bimbo proprio grazie a un plasmaderivato che in quel momento si faceva fatica a reperire. In tale contesto c'è stata proprio la collaborazione pubblico-privato, perché si sono mossi tutti. Nicolò sta meglio, fa la sua terapia ed è tornato a casa. Se non fossimo riusciti probabilmente anche a raccontare una storia, meno persone si sarebbero mosse". Lo ha detto Ilaria Ciancaleoni Bartoli, direttore Omar, Osservatorio malattie rare, partecipando al panel 'Biofarmaci e plasmaderivati: la strada per un accesso equo all’innovazione', nell'ambito dell'evento 'Science meets Humanity. Il futuro del biofarmaceutico tra plasma e nuove terapie', promosso da Kedrion Biopharma con il patrocinio gratuito della Società italiana di farmacologia (Sif).
"La comunicazione non cura - precisa - però può fare in modo che quella terapia, per cui tanto si è sudato, possa essere accompagnata da una spiegazione. Può fare in modo che possa essere compresa. La comunicazione si fonda sulle parole, che fanno la differenza. Il nostro - osserva - si chiama Servizio sanitario nazionale, e non Sistema sanitario nazionale, perché il 'sistema' è qualcosa di statico, che tende a reggersi in equilibrio, quindi non cambia nemmeno quando la soluzione è abbastanza evidente. Invece il 'servizio' è" andare "oltre, fare il piccolo passo ulteriore per portare un aiuto concreto e reale".
Leggi tutto: Farmaci, Omar: "Su plasmaderivati raccontare la ricerca e la donazione"
(Adnkronos) - Si è conclusa a Bari la prima edizione della Lum Conference on Accounting e Finance, due giornate di lavoro, pensiero e dialogo tra studiosi, professionisti e policymaker, per interrogare il presente e costruire una visione della contabilità e della finanza capaci di farsi alleate della sostenibilità. La finanza è chiamata a riscrivere le sue priorità – ha dichiarato la prof.ssa Candida Bussoli Direttrice del Dipartimento di management, finanza e tecnologia dell’Università Lum e organizzatrice dell’evento - orientando risorse verso modelli di crescita rigenerativa, a impatto positivo e sostenibile.
In questo scenario si colloca una trasformazione silenziosa ma profonda - prosegue la prof.ssa Bussoli - che investe i saperi contabili e finanziari. Con la recente Corporate Sustainability Reporting Directive, che obbliga migliaia di imprese europee a rendicontare in modo puntuale e normato i propri impatti ambientali e sociali, i bilanci devono narrare la verità del mondo, e non solo le traiettorie del profitto.
L’Italia - conclude la prof.ssa Bussoli - con la sua struttura imprenditoriale fatta di medie e piccole aziende, si trova dinanzi a una duplice sfida: apprendere un nuovo linguaggio e comprenderne la portata politica. In questo quadro, le università e i centri di ricerca hanno il compito di orientare, istruire, anticipare.
Leggi tutto: Conclusa prima edizione Lum Conference on Accounting e Finance
(Adnkronos) - "Anche piccoli depositi di amiloide nel cuore comportano l'alterazione della sua funzione, soprattutto quella diastolica, cioè quella di riempimento. Solo in fase più avanzata di malattia viene intaccata anche la funzione sistolica, quella di svuotamento. L'interessamento cardiaco è quello che impatta di più nella prognosi dei pazienti". Lo ha detto Samuela Carigi, cardiologo responsabile dell'Ambulatorio Scompenso e cardiomiopatie dell'Ospedale Infermi di Rimini dell'Ausl Romagna, intervenendo all'incontro con la stampa 'Amiloidosi cardiaca: quando il cuore nasconde una malattia rara', che si è tenuto oggi a Milano nella sede di Bayer Italia.
"L'amiloidosi cardiaca - spiega l'esperta - può essere dovuta a diverse proteine che, sfaldandosi, causano la formazione di fibrille di amiloide che si depositano negli spazi extracellulari dei vari organi e tessuti. Le forme più comuni sono l'Al, da alterazione di un clone prodotto dal midollo osseo, e l'Attr, da sfaldamento della transtiretina, proteina prodotta principalmente dal fegato. Le fibrille di amiloide si depositano in vari tessuti, uno dei principali, soprattutto nella forma da transtiretina, è il cuore. Non è ben noto perché l'amiloidosi prediliga in maniera particolare il muscolo cardiaco. Si suppone che i meccanismi siano diversi, tra i quali il fatto che il cuore è un organo in movimento. Lo stress ossidativo che produce nella fase sisto-diastolica è, quindi, notevole e questo può favorire l'instabilità delle proteine circolanti. E', inoltre, un organo molto vascolarizzato, esposto dunque ad alti livelli di proteine circolanti. Le fibrille di amiloide si legano alla matrice extracellulare cardiaca, composta prevalentemente da collagene, ma anche da proteoglicani, e i meccanismi di rimozione di questa matrice nel cuore sono limitati. Probabilmente per un insieme di questi motivi il cuore è un organo bersaglio".
Il paziente che si presenta all'esperto "può avere un quadro di scompenso cardiaco - evidenzia la cardiologa - Più frequentemente ha frazione di eiezione preservata, affanno e dispnea, così come anche aritmie Nell'amiloidosi, infatti, frequentemente si può sviluppare la fibrillazione atriale. Può anche esserci la presenza di ipotensione, cioè una riduzione dei valori pressori".
Una 'red flag' importante, un campanello d'allarme da non sottovalutare, è "quando il medico di medicina generale si trova a dover ridurre o sospendere la terapia antipertensiva a un paziente, soprattutto nella fascia anziana della popolazione, che è stato iperteso per diversi anni - avverte Carigi - Lo stesso accade se il paziente riferisce dolore toracico, eventualità più rara che può associarsi a quella che si potrebbe chiamare angina, anche se in realtà è legata all'interazione del microcircolo che accompagna l'amiloidosi".
Proprio per questo "la creazione di un team multidisciplinare nell'amiloidosi è fondamentale, più che in altre patologie cardiache, sia per accelerare la diagnosi, che nella definizione della diagnosi finale, perché ci sono diversi tipi di patologia - chiarisce la specialista - Il coinvolgimento multiorgano pone, ad esempio, la necessità di sottoporsi a una visita neurologica semestrale, oltre alla visita cardiologica, raramente, nelle forme ereditarie, la visita oculistica o la visita gastroenterologica. Dobbiamo quindi avere degli specialisti che siano dedicati e formati alla gestione di questo tipo di pazienti e che lavorino in rete".
La terapia dell'amiloidosi "si può esprimere a 3 livelli fondamentali - illustra la specialista - Il primo è la riduzione della sintesi, il secondo consiste, per quanto riguarda l'amiloidosi Attr, nella stabilizzazione del tetramero di transtiretina, in modo che non si sfaldi, e il terzo livello, che arriverà in futuro, sarà la rimozione dell'amiloide dai tessuti. Abbiamo delle molecole che vanno ad agire sulla riduzione della sintesi epatica di transtiretina e sono al momento utilizzate nei pazienti con polineuropatia amiloidotica. E' già attuale - conclude - la possibilità di stabilizzare il tetramero, con delle molecole chiamate stabilizzatori del tetramero che ne impediscono lo sfaldamento e quindi l'ulteriore accumularsi dell'amiloide nei tessuti".
Leggi tutto: Amiloidosi, cardiologa Carigi: "Accumuli proteici alterano funzione cuore"
(Adnkronos) - Anche la seconda tornata di votazioni per il rinnovo delle presidenze delle commissioni permanenti della Camera si è conclusa con la conferma degli attuali numeri uno. Restano pertanto presidenti della Ambiente, Marco Rotelli (Fdi); della Trasporti, Salvatore Deidda (Fdi); della Attività produttive, Alberto Gusmeroli (Lega); della Lavoro, Walter Rizzetto (Fdi); della Affari sociali, Ugo Cappellacci (Forza Italia); della Agricoltura, Mirco Carloni (Lega); della Politiche della Ue, Alessandro Giglio Vigna (Lega).
Leggi tutto: Camera, confermati presidenti commissioni da 8a a 14a
(Adnkronos) - "L'Italia ha la fortuna di avere un Fondo farmaci innovativi che è stato aumentato da questo Governo a 1 miliardo e 300 milioni di euro. Questo dà la possibilità ai pazienti di poter avere un accesso precoce a nuove tecnologie. Si sta lavorando per definire i criteri: entro l'estate saranno pronti per dare la possibilità di fornire già subito accesso a nuove terapie ai pazienti italiani". Così all'Adnkronos Salute Emanuele Monti, componente del Cda Aifa (Agenzia italiana del farmaco) e presidente della IX Commissione permanente del Consiglio regionale della Lombardia, partecipando oggi a Milano all'evento promosso da Kedrion Biopharma 'Science meets Humanity. Il futuro del biofarmaceutico tra plasma e nuove terapie'.
"Un altro grande ambito di lavoro è quello dell'Health Technology Assessment (Hta), impegnato nella riforma dei criteri europei di accesso alle nuove terapie - aggiunge Monti - L'Italia deve avere la capacità di utilizzare questo nuovo framework europeo per dare possibilità ai pazienti italiani di non rimanere indietro e per essere luogo dove innovare, portare investimenti, ricerca e sviluppo. L'obiettivo è far crescere ancora di più un'industria che oggi già pesa il 5% del Pil nazionale, rendendola più strategica per tutta l'Europa".
Leggi tutto: Monti (Aifa): "Con Fondo farmaci innovativi, accesso a nuove tecnologie"
(Adnkronos) - "Il payback è una manovra iniqua che deve essere eliminata velocemente. Consideriamo che l'Europa è autosufficiente solo per il 60% del plasma, mentre il 40% deve essere importato dagli Stati Uniti. In Italia più o meno 1 paziente su 3 deve contare sulla disponibilità di plasmaderivati che derivano da plasma importato. Va poi ridotta la burocrazia. Il settore della farmaceutica ha bisogno di stabilità e tempi certi. L'incertezza che ogni tanto si genera a livello di istituzioni, Aifa compresa, non aiuta la programmazione di un'azienda". Lo ha detto Ugo Di Francesco, Ceo di Kedrion Biopharma, oggi a Milano, intervenendo sul meccanismo di ripiano che impone alle farmaceutiche di coprire parte dell'eccedenza di spesa rispetto ai tetti regionali, in occasione dell'evento 'Science meets Humanity. Il futuro del biofarmaceutico tra plasma e nuove terapie', promosso dall'azienda specializzata nella produzione di farmaci plasmaderivati per malattie gravi, rare e ultra-rare, con il patrocinio gratuito di Sif, Società italiana di farmacologia.
"L'obiettivo di Kedrion è di diventare la miglior azienda al mondo nel nostro settore - afferma Di Francesco - differenziandosi dagli altri soprattutto nell'attenzione verso il paziente, verso le persone affette da malattie rare e verso le persone che lavorano per permettere loro di tornare ad avere una vita normale. Abbiamo un programma di investimenti molto importante per triplicare la nostra capacità produttiva sul territorio italiano. Investiamo anche in ricerca e sviluppo per generare innovazione e dare la possibilità ai pazienti, in futuro, di avere accesso a nuove terapie".
Leggi tutto: Farmaci, Di Francesco (Kedrion): "Il payback va eliminato"
(Adnkronos) - Spesso si invoca l’enorme numero di granelli di sabbia che coprono le spiagge del nostro pianeta per provare a immaginare l’altrettanto vasta moltitudine di stelle che popolano l’universo. E se qualcuno dei pianeti intorno a queste stelle fosse coperto – o circondato – di sabbia? È l’interessante scenario che emerge da un nuovo studio basato sulle osservazioni di due pianeti extrasolari realizzate con il telescopio spaziale James Webb (JWST), i cui risultati sono stati pubblicati oggi sulla rivista Nature.
I pianeti in questione orbitano attorno alla stella YSES-1, un giovane sole con un’età di appena 16,7 milioni di anni, che si trova a circa 300 anni luce dal nostro Sistema solare. Osservando direttamente la luce di questi esopianeti, un gruppo di ricerca internazionale guidato dall’astrofisica Kielan Hoch dello Space Telescope Science Institute di Baltimora, negli Stati Uniti, ha scoperto che l’atmosfera di uno dei due pianeti contiene nubi di silicati, composte da minerali che le conferiscono un colore rossiccio. L’altro pianeta del sistema, invece, appare circondato da un disco circumplanetario, anch’esso formato da silicati, dal quale potrebbero in futuro prendere forma corpi più piccoli, come ad esempio delle lune.
La scoperta, che sarà presentata oggi durante il 246° meeting dell’American Astronomical Society in corso ad Anchorage, in Alaska, offre nuove prospettive sulle fasi iniziali della formazione dei sistemi planetari come il nostro, fornendo a ricercatrici e ricercatori l’opportunità di studiare in tempo quasi reale come nasce e si evolve un pianeta simile a Giove.“Osservare le nubi di silicati, che sono praticamente delle nuvole di sabbia, nelle atmosfere dei pianeti extrasolari è importante perché ci aiuta a capire meglio come funzionano i processi atmosferici e come si formano i pianeti, un tema ancora in discussione poiché non c’è accordo sui diversi modelli”, spiega la coautrice Valentina D’Orazi, ricercatrice presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l’Università di Roma Tor Vergata, attualmente visiting research scholar all’Università del Texas a Austin nell’ambito del programma Fulbright. “La scoperta di queste nuvole di sabbia, che restano in alto grazie a un ciclo di sublimazione e condensazione simile a quello dell’acqua sulla Terra, ci svela meccanismi complessi di trasporto e formazione nell’atmosfera. Questo ci permette di migliorare i nostri modelli sui processi climatici e chimici in ambienti molto diversi da quelli del Sistema solare, ampliando così la nostra conoscenza di questi sistemi”.
Si tratta di due pianeti giganti gassosi, con masse pari a 14 volte quella di Giove per YSES-1 c e a 6 volte quella di Giove per YSES-1 b. Entrambi i pianeti si trovano molto lontano dalla loro stella, a distanze circa 5 e 10 volte superiori rispetto alla distanza tra il Sole e Nettuno, il pianeta più esterno del Sistema solare. È proprio la loro orbita molto estesa che ha permesso al team di osservare i due pianeti con JWST attraverso la tecnica dell’imaging diretto, la cui applicazione è ancora oggi limitata a un piccolo numero di pianeti con caratteristiche molto particolari. Lo studio dimostra la capacità del potente telescopio spaziale di fornire dati spettrali di alta qualità per esopianeti osservati attraverso questa tecnica, aprendo nuove strade per lo studio delle atmosfere e degli ambienti circumstellari.
La presenza di nubi di silicati nelle atmosfere degli esopianeti era già stata prevista teoricamente e dedotta indirettamente da osservazioni precedenti, ma questa ricerca fornisce la prima osservazione diretta e spettroscopica di nubi di silicati in un esopianeta specifico, YSES-1 c. Questo permette di comprendere meglio la composizione atmosferica di un giovane gigante gassoso, confermando la presenza di nuvole di silicati ad alta quota, contenenti pirosseno ricco di ferro oppure una combinazione di bridgmanite (MgSiO3) e forsterite (Mg2SiO4).
Per quanto riguarda il pianeta gemello YSES-1 b, questo lavoro presenta la prima rilevazione di emissione di silicati da un disco circumplanetario, una specie di “mini-Sistema solare” in formazione. Solo due simili dischi circumplanetari sono stati osservati in precedenza, e la nuova ricerca fornisce informazioni dirette sulla composizione e sui processi fisici in questi ambienti: la presenza di granelli di olivina con dimensioni inferiori al micron, infatti, suggerisce un meccanismo di formazione attraverso collisioni di piccoli corpi, detti planetesimi, all’interno del disco. “Studiando questi pianeti riusciamo a capire meglio come si formano i pianeti in generale, un po' come sbirciare nel passato del nostro Sistema solare”, conclude D’Orazi. “I risultati supportano l'idea che la composizione delle nubi negli esopianeti giovani e i dischi circumplanetari svolgano un ruolo cruciale nel determinare la composizione chimica atmosferica. Inoltre, questo studio sottolinea la necessità di modelli atmosferici dettagliati per interpretare i dati osservativi di alta qualità ottenuti con telescopi come JWST”.
Leggi tutto: Spazio, telescopio James Webb osserva per la prima volta nubi di sabbia su esopianeti