(Adnkronos) - Il recruiting di nuovi manager rimane una sfida: il 42% dei professionisti delle risorse umane ha difficoltà a reclutare nuovi manager. Il 68% ritiene che i propri dipendenti non sempre possiedano le competenze comportamentali necessarie per assumere ruoli manageriali. È interessante notare che i neo manager hanno menzionato la scalata gerarchica solo al 28%, nonostante venga spesso considerata un obiettivo fondamentale dei ruoli manageriali. E' quanto emerga dal nuovo International Barometer lanciato da Cegos Group, leader mondiale nel learning & development, dedicato ai manager di nuova nomina, ovvero ai dipendenti che assumono responsabilità manageriali per la prima volta, nonché ai direttori e ai responsabili delle risorse umane (hr).
Condotto nel marzo 2025 in 10 paesi dell'Europa, dell'America Latina e dell'Asia, lo studio fa luce sul percorso, le aspettative e le sfide di questo livello manageriale strategico, fondamentale sia per le prestazioni organizzative che per le numerose trasformazioni che le aziende devono affrontare.
Attraverso questo studio, Cegos dà voce a coloro che hanno assunto un ruolo manageriale negli ultimi due anni, nonché ai direttori e ai responsabili delle risorse umane (hr), per comprendere meglio le rispettive aspettative riguardo al ruolo dei nuovi manager e alle competenze che sono tenuti a padroneggiare. Questa prima edizione del Barometer presenta un ritratto di manager di nuova nomina altamente motivati, desiderosi di contribuire alle prestazioni collettive, generalmente ben supportati dalle loro organizzazioni, ma che devono affrontare carichi di lavoro sempre più elevati e la necessità di padroneggiare una gamma sempre più ampia di competenze.
Secondo l'indagine le principali motivazioni per diventare manager includono una retribuzione migliore, l’attitudine alla risoluzione dei problemi (37%) e il contributo alle prestazioni dell’organizzazione (31%). Tra i criteri per selezionare i futuri manager a livello internazionale, gli intervistati delle risorse umane attribuiscono la stessa importanza alle competenze interpersonali e relazionali (50%) e alle competenze tecniche (anch'esse al 50%); in Italia vengono citate come criteri fondamentali le competenze umane / manageriali del neo manager al 63%.
I manager di nuova nomina si considerano innanzitutto dei costruttori di performance collettive, per loro è una priorità assoluta al 39%. Le aspettative degli hr nei loro confronti sono incentrate su: raggiungimento degli obiettivi di crescita e redditività (41%), creazione di team con elevate performance (37%), ottimizzazione dei processi lavorativi (32%). L’affiancamento durante la transizione è generalmente forte: il 74% dei manager di nuova nomina ha ricevuto formazione e supporto e il 56% è stato sostenuto anche prima di assumere il ruolo. Da segnalare però che quasi uno su quattro non ha ricevuto alcuna forma di sostegno.
I manager si sentono ben preparati per le loro responsabilità: il 95% afferma di avere una chiara comprensione del proprio ruolo. Il carico di lavoro è una preoccupazione crescente: il 67% (69% in Italia) riferisce un aumento delle proprie ore lavorative, a seguire difficolta per l’equilibrio vita-lavoro. Inoltre quasi la metà (47%) dichiara di non avere il tempo necessario per supportare il proprio gruppo nello sviluppo interpersonale e individuale. I manager sono attivamente impegnati nelle trasformazioni organizzative: il 78% è coinvolto nell'adozione dell'IA (62% in Italia) e il 77% è impegnato in iniziative di csr.
Le skill prioritarie da sviluppare, secondo i manager di nuova nomina e i professionisti delle risorse umane, includono: leadership e motivazione del team, comunicazione chiara ed efficace con il team, processo decisionale rapido e strategico. La soddisfazione complessiva sul lavoro è elevata: l'89% è soddisfatto delle proprie prestazioni e l’83% incoraggerebbe qualcuno del proprio network a ricoprire una posizione manageriale.
Secondo Alessandro Reati, head of people culture e hr organization practice leader di Cegos Italia: "questi risultati sottolineano quanto sia strategico, per le organizzazioni, riconoscere per tempo i dipendenti con potenziale manageriale. Il successo delle promozioni interne dipende dalla capacità di individuare in anticipo chi è in grado non solo di eccellere nelle competenze tecniche, ma anche di assumere un ruolo di leadership, capace di coinvolgere e unire i team".
Per Sara Tamburro, head of marketing, communication solutions di Cegos Italia, "i punteggi elevati relativi alla percezione dei nuovi manager riguardo alla loro preparazione per il ruolo possono sorprendere, ma in realtà riflettono diversi sviluppi chiave. In primo luogo, le organizzazioni riconoscono ormai che essere manager non è una questione di talento innato, ma di padronanza di competenze concrete". "Stanno chiaramente compiendo sforzi visibili per implementare programmi di formazione e di supporto dedicati e personalizzati. In secondo luogo, con l'accelerazione delle trasformazioni, che si tratti di innovazione tecnologica, cambiamento dei modelli di lavoro, transizione ecologica o Csr, le aziende stanno ponendo maggiore enfasi sull’allineamento delle aspettative per evitare di lasciare soli in prima linea i neo manager. Il loro ruolo infatti, è fondamentale per guidare e realizzare con successo queste trasformazioni all'interno dei team", conclude.
(Adnkronos) - “È dimostrato che l'esercizio fisico, quindi l'attività motoria e la lotta alla sedentarietà, sono uno strumento importante di prevenzione per tante malattie, comprese quelle oncologiche”. Così Massimo Di Maio, professore del Dipartimento di Oncologia, Università di Torino, e Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino.
“Fare sport aiuta a combattere l'obesità e il sovrappeso, che sono di per sé fattori di rischio per molti tumori ma anche a parità di peso l’attività fisica protegge l’organismo attraverso effetti sul metabolismo, sugli ormoni e sul transito intestinale, riducendo l’esposizione alle sostanze cancerogene introdotte con l’alimentazione”, aggiunge l’esperto.
Di Maio insiste sulla solidità scientifica del legame tra sport e prevenzione oncologica: “È un dato dimostrato biologicamente. Ma non solo: l'attività fisica è utile anche nella cosiddetta prevenzione terziaria, cioè nei pazienti già colpiti da un tumore. In diversi casi — come nei tumori della mammella o del colon — è stato documentato che l’esercizio fisico regolare riduce il rischio di recidive. Il beneficio ottenuto può essere, in termini assoluti, paragonabile a quello di alcune terapie farmacologiche, ma privo della loro tossicità”, osserva.
Un’importante conferma è arrivata anche dall’ultimo congresso dell’American Society of Clinical Oncology (Asco): “È stato presentato uno studio randomizzato su pazienti operati per tumore del colon. Coloro che seguivano un programma strutturato di attività fisica mostravano una riduzione significativa del rischio di recidiva e un miglioramento dell’aspettativa di vita, rispetto a chi riceveva solo consigli generici sugli stili di vita. Quale incentivo migliore per promuovere questo messaggio con forza?”.
Eppure, la sedentarietà resta un problema molto diffuso in Italia. “I dati che leggiamo ogni anno nei ‘Numeri del Cancro’ - realizzati da AIOM con Airtum, Passi. Passi d’Argento e altri partner - ci dicono che il 28% della popolazione adulta è sedentaria. È una percentuale preoccupante, più alta nelle donne, nelle fasce sociali più svantaggiate e nelle regioni del Sud. Inoltre, la situazione peggiora con il tempo: un tempo i bambini giocavano all’aperto, oggi passano ore al computer.”
Per questo è fondamentale investire in consapevolezza e cultura della prevenzione. “L’obiettivo - aggiunge Di Maio - è far sì che l'importanza dell'attività fisica non resti solo una nozione teorica ma diventi una regola di vita quotidiana. E questo vale a tutte le età: cominciare da giovani è ideale ma anche da adulti si ottengono benefici importanti.”
Di Maio sottolinea, poi, l’importanza di raggiungere anche chi è già malato: “L'attività fisica, compatibilmente con le condizioni della persona, porta vantaggi anche per chi ha un tumore. Non solo in termini di outcome oncologico ma anche per la qualità di vita, l’umore, il benessere generale”.
In questo scenario, il legame tra sport e informazione diventa cruciale. “Iniziative come “Non girarci intorno” promossa da Merck al Giro d’Italia - spiega - sono esempi molto validi. Eventi sportivi di grande richiamo attirano l'attenzione e diventano occasioni ideali per trasmettere messaggi di prevenzione. Siamo perfettamente a tema: sport e salute viaggiano insieme”.
Infine, l’esempio personale conta. “Come operatori sanitari non dobbiamo solo parlare dell'importanza dello sport ma dimostrare che ci crediamo davvero. È poco credibile un medico sedentario che raccomanda di muoversi. Anche semplicemente raccontando sui social l'attività fisica fatta nel tempo libero, possiamo contribuire a diffondere un messaggio credibile e autentico. La coerenza è uno strumento di comunicazione potente”, conclude Di Maio.
Leggi tutto: Muoversi per vivere meglio: sport e prevenzione oncologica, un binomio vincente
(Adnkronos) - A circa 1 anno dalla scadenza ufficiale del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il Centro nazionale per lo sviluppo di terapie geniche e farmaci Rna, finanziato con oltre 320 milioni di euro della Missione 4 del Mur, ha già impegnato il 70% delle risorse disponibili, rispettando i tempi previsti. Il 42% dei fondi è stato destinato al Mezzogiorno, con oltre 50 milioni di euro già rendicontati. Sono 95 i progetti di ricerca finanziati tramite i Bandi a cascata, 500 le pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, 25 i brevetti depositati, 34 i progetti di trasferimento tecnologico avviati, tra cui 10 startup e 17 nuove iniziative imprenditoriali in fase di sviluppo. Questi i numeri del Centro nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci a Rna, rete di ricerca composta da 32 università, istituti di ricerca e 13 aziende private, nata 3 anni fa da una proposta progettuale presentata dall'Università di Padova nell'ambito del programma NextGeneration Eu (NgEu), riunita oggi e domani a Napoli al Centro congressi dell'Università Federico II per il suo primo congresso scientifico in cui vengono illustrati i risultati del percorso virtuoso fatto dai 10 Spoke di ricerca.
"Il Centro nazionale ha attivato un ecosistema virtuoso capace di generare nuove conoscenze, opportunità per i giovani ricercatori e soluzioni concrete per la salute. Con oltre il 70% delle risorse già impegnate e un forte impatto nel Mezzogiorno - spiega Rosario Rizzuto, presidente del centro, professore ordinario di Patologia generale e direttore del Dipartimento di Scienze biomediche dell'Università di Padova - stiamo contribuendo a rafforzare il ruolo dell'Italia come protagonista nella medicina del futuro e facendo in modo che l'industria non si confronti più con singoli ricercatori, ma con sistemi strutturati e integrati in grado di collaborare e comunicare in modo efficace. La nostra sfida non è solo capire quali Rna ci servono per trattare una cellula malata, ma anche come farli arrivare agli organi, al sistema nervoso, o al tumore, rendendoli dei veri farmaci mirati. Questo lavoro richiede strumenti e vettori sempre più sofisticati e continua innovazione, solo rafforzando il modello di collaborazione tra pubblico e privato sarà possibile garantire al Centro di proseguire nella sua missione".
Circa 1.700 sono le persone coinvolte nelle attività del centro - riporta una nota - con 700 nuove assunzioni, di cui oltre il 65% donne. Tra i profili reclutati figurano oltre 170 dottorandi, numerosi assegnisti e ricercatori. In collaborazione con Fondazione Emblema, il centro ha avviato, inoltre, un placement program per facilitare l'inserimento lavorativo dei giovani ricercatori. Particolarmente significativo l'avvio della PharmaTech Academy a Scampia, che ha già formato 46 giovani talenti in aree strategiche come sviluppo farmaceutico, intelligenza artificiale e normative Gmp, contribuendo alla valorizzazione del capitale umano nel Sud Italia. Tra i principali avanzamenti scientifici: lo sviluppo di nuove terapie Rna per malattie mitocondriali rare; la pubblicazione su 'Nature Medicine' del primo studio clinico in Europa con Car-T per la leucemia linfoblastica acuta; l'avvio di una terapia genica per la beta-talassemia; lo sviluppo di piccoli Rna progettati con tecnologia Sineup per legarsi a geni specifici e stimolare in modo naturale e sicuro la produzione di proteine mancanti, nel trattamento di malattie genetiche. Risultati che stanno già contribuendo a ridefinire il panorama delle terapie avanzate in Italia e in Europa.
La collaborazione con istituzioni di rilievo internazionale, come la Monash University, e le missioni istituzionali in Cina, Giappone e Stati Uniti - prosegue la nota - hanno rafforzato il posizionamento internazionale del sistema ricerca italiano. Investimenti mirati hanno potenziato infrastrutture strategiche come la Facility Gmp dell'Università di Napoli Federico II, il Gene Therapy Center dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma, l'Istituto San Raffaele Telethon di Milano e la Fondazione Tettamanti di Monza.
Una forte accelerazione allo sviluppo e alla produzione di terapie innovative è stata data anche dal potenziamento dei centri di eccellenza nei diversi Spoke, quali: il Clinical trial center di fase 1 Terapia genica dell'Università di Modena e Reggio Emilia, il Recas Big Data Center dell'Università di Bari, la piattaforma automatizzata per lo screening di farmaci Rna su organoidi dell'Università di Padova, i Laboratori TT e Drug delivery e omiche dell'Università Federico II, il Centro di competenza per la farmacologia farmaci Rna dell'Università di Milano.
Leggi tutto: Terapie geniche e Rna, l'Italia costruisce il futuro della medicina
(Adnkronos) - Dopo le rinunce della vigilia di Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini (due volte vincitore del torneo) per problemi fisici, è arrivata anche quella di Matteo Arnaldi.
Non ci saranno azzurri al via nel main draw in quest'edizione dei 'Hsbc Championships', torneo Atp 500 (montepremi 2.522.220 euro) che si sta disputando sui prati dello storico Queen’s Club di Londra.
Il 24enne sanremese, numero 41 del mondo, avrebbe dovuto esordire contro il danese Holger Rune, numero 9 del ranking e quarto favorito del seeding. Testa di serie numero uno è lo spagnolo Carlos Alcaraz, numero 2 ATP, reduce dal trionfo bis al Roland Garros dell’altra settimana.
Leggi tutto: Atp Queen's, forfait di Matteo Arnaldi: niente incontro con Rune
(Adnkronos) - "Il Servizio sanitario nazionale è a un bivio: continuare a rincorrere le emergenze o diventare capace di anticiparle. Serve un salto di paradigma: la prevenzione deve diventare il cuore dell'organizzazione sanitaria". Lo ha sottolineato il presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), Giovanni Migliore, intervenendo agli Stati Generali della prevenzione, aperti questa mattina dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
"L'intelligenza artificiale senza dati è cieca", ha aggiunto Migliore. "Non basta adottare algoritmi", ha ammonito: "Servono dati interoperabili, una cultura del dato e strumenti per usarli in modo efficace e trasparente. La frammentazione informativa penalizza il Ssn. La vera svolta passa dalla capacità di usare i dati per prevenire prima che la malattia si manifesti".
"Per un vero cambiamento - ha evidenziato il presidente Fiaso - serve coinvolgere tutti i professionisti della salute: dobbiamo diventare, ciascuno nel proprio ruolo, tecnici della prevenzione. E' un cambio di mentalità, non solo di competenze". In particolare, Migliore ha rilanciato la necessità di valorizzare "figure come il tecnico della prevenzione, che operano ancora con riferimenti normativi del 1997: servono profili aggiornati, radicati nei territori e orientati ai dati. Con l'Osservatorio sull'Ia in sanità pubblica, Fiaso ha avviato un percorso per un'innovazione etica e condivisa. Ma non può essere delegata: deve diventare patrimonio comune. La prevenzione intelligente è già possibile - ha concluso il presidente - Serve oggi lo stesso coraggio che abbiamo avuto nel 1978 per creare il Ssn e così attuare e non tradirne i principi".
Leggi tutto: Migliore (Fiaso): "Svolta culturale necessaria, prevenzione cuore Ssn"
(Adnkronos) - "Io mi auguro che il vice ministro Cirielli non sia il candidato alla presidenza della Regione Campania, la salute è un diritto di tutti e non dobbiamo sporcarla con le polemiche politiche. Il vice ministro Cirielli è presente qui come delegato dell'Oms, il 19 luglio noi andremo a varare il Regolamento sanitario internazionale ed era impossibile non avere un esponente del Governo che parlasse dell'Oms in politica estera. La presenza del vice ministro è quindi prettamente istituzionale. Quanto alle parole del presidente De Luca, non so a cosa fa riferimento, credo che la miglior risposta sia arrivata dai suoi cittadini con la partecipazione" alle prenotazioni per gli screening al Villaggio degli Stati generali della prevenzione a Napoli, "e anche la presenza del presidente della Repubblica ha acceso la luce sulle polemiche. Noi facciamo prevenzione e non politica". Così Maria Rosaria Campitiello, capo del Dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, a margine dell'apertura degli Stati generali della prevenzione oggi e domani a Napoli, rispondendo alle domande dei giornalisti sulle critiche del presidente della Campania, Vincenzo De Luca, rispetto agli Stati generali.
"La prevenzione è comunicazione ed è questa la strategia di fondo ed è il motivo per cui nascono gli Stati generali della prevenzione. La Casa delle prevenzione sarà un portale dove il cittadino con un clic e con delle dashboard interattive potrà entrare nel mondo della prevenzione e familiarizzare. Il nostro gol sarà quando il cittadino capirà davvero la potenza della prevenzione. Sarà la casa di tutti, dei professionisti da un lato e degli utenti dall'altro: una sorta di portale come quello di 'Harry Potter', dove i cittadini possono entrare e trovare informazioni scientifiche validate. Il Prevention Hub si avvale di un investimento di circa 30 milioni di euro del Pnrr e sarà pronto entro il 2026". Prosegue Maria Rosaria Campitiello. "Per questo, nel 2025, la prevenzione non può più essere vista come un costo, ma come un investimento strategico - ha ricordato nel suo intervento Campitiello - Lo abbiamo imparato dal Covid: senza salute, il futuro delle nostre economie è fragile. Con orgoglio, possiamo dire che stiamo invertendo la rotta. Tra il 2023 e il 2024 i fondi per la prevenzione sono cresciuti di 300 milioni, passando da 6,4 a 6,7 miliardi: oggi rappresentano il 5% del Fondo sanitario nazionale. E i primi dati 2024 indicano un +1,8% della spesa in prevenzione". "Dal 1978 abbiamo guadagnato 10 anni di vita, ma l'Italia invecchia: oggi il 24% ha più di 65 anni, nel 2043 saranno il 34%, con oltre 24 milioni di cittadini che convivono con almeno una malattia cronica. E' da qui che nasce la nostra priorità: prevenire le cronicità è il vero banco di prova per una presa in carico efficace delle persone", ha concluso.
(Adnkronos) - "Stiamo lavorando sul Piano dei vaccini e anche su questo io sono uno di quei presidenti che ha vissuto da presidente di Regione la crisi pandemica. La parte vaccinale prevede la capacità di erogare il vaccino, ma anche di raccontare la verità ai cittadini. E' chiaro che la paura è molto più efficace della razionalità, ma se qualcuno cavalca la paura per qualche interesse elettoralistico, noi falliamo nel far capire ai cittadini quanto è fondamentale partecipare alle campagne vaccinali e avere i vaccini per tutelare se stessi, i propri figli e le persone anziane". Lo ha detto il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in un videomessaggio inviato agli Stati generali della prevenzione, in corso a Napoli.
"Ci sta che il dibattito sia tra l'obbligatorietà e la volontarietà, però quando la volontarietà nasconde sotto qualcuno che al contempo dice 'guarda quanto sono pericolosi i vaccini', fuori da qualsiasi dato scientifico ed empirico - ha precisato Fedriga - allora non diventa più la sfida tra obbligatorietà e volontarietà, ma la sfida di vuole cavalcare dati antiscientifici per accaparrarsi una parte di consenso da chi utilizza questi dati a proprio uso e consumo".
Leggi tutto: Vaccini, Fedriga: "Non si cavalchi la paura per interessi elettorali"
(Adnkronos) - Carlos Alcaraz pensa ancora al Roland Garros 2025. Il tennista spagnolo si prepara a inaugurare la stagione sull'erba partecipando al torneo del Queen's per arrivare al top della forma a Wimbledon, dove scenderà in campo da campione in carica. Nel media day però Alcaraz ha parlato della finale vinta a Parigi contro Jannik Sinner: "Quei match point annullati li guardo e riguardo, ho parlato coi miei amici di quello che è successo, ma è ancora difficile per me credere di aver vinto quella partita. Sembra qualcosa di impossibile".
Nessun dubbio sulle capacità di 'recupero' di Sinner dopo la delusione di Parigi: "Ci sono sconfitte in finale che assimili più difficilmente di altre, è capitato anche a me. Però so bene le capacità che ha Jannik: so che tornerà più forte, che imparerà da questa situazione, che tornerà a competere al massimo livello, anche mentale, come sempre. Non penso di avere un vantaggio mentale su di lui ora. Immagino quello che può aver passato, quanto male gli abbia fatto la finale di Parigi".
"La cosa bella del tennis però è che non ci si ferma mai: non hai molto tempo per disconnettere e riflettere perché dietro l’angolo c’è sempre un’altra partita importante", ha continuato Alcaraz, "Sinner tornerà con una forza e una motivazione mai viste prima, anche perché Wimbledon è un torneo che lo esalta, sa giocare molto bene sull’erba e ovviamente è uno dei candidati principali per arrivare in finale e vincere".
(Adnkronos) - Un giro di affari da 5,4 miliardi di euro, ma un imprenditore su due ritiene di aver buttato via il proprio denaro. Con 2,7 miliardi letteralmente bruciati o spesi a vuoto. E' quanto emerge da un’indagine dell'International center for social research, che rivela come oltre il 60% delle aziende si dichiari insoddisfatto dei servizi acquistati e solo il 5% esprima un giudizio pienamente positivo. Nonostante il ruolo fondamentale nelle dinamiche aziendali, le principali criticità emerse riguardano risultati inferiori alle aspettative, inefficacia del messaggio veicolato, scarsa creatività, ritardi nell'implementazione delle campagne e costi troppo elevati. La scelta di partner rimane un passo cruciale ma non semplice. Si stima infatti che in Italia operino circa 41.000 web agency, a cui si aggiungono numerosi freelance.
A farsi sentire sono anche la mancanza di un albo professionale dedicato e le basse barriere d'ingresso nel settore, che rendono difficile per le aziende identificare partner affidabili. "Si tratta di un mercato dalle potenzialità enormi che tuttavia deve fare i conti con un’insoddisfazione generalizzata. Da qui, la necessità di affidarsi a professionisti preparati che siano capaci, dopo un'attenta analisi, di studiare un'adeguata strategia comunicativa", spiega ad Adnkronos/Labitalia l’esperto Gianpaolo Antonante, ceo di Stratego Swat. Secondo il sondaggio, infatti, il 61% delle aziende ha ritenuto mediocre o scarso il servizio acquistato, mentre il 22% lo ha reputato accettabile, il 12% molto buono e solo il 5% eccellente.
"Un tema quello dell'insoddisfazione - avverte - che è ogni giorno sul nostro tavolo di lavoro. E' di fondamentale importanza affidarsi a professionisti qualificati che, dopo un'attenta analisi, siano in grado di sviluppare strategie comunicative adeguate. E' anche importante diffidare di preventivi forniti senza un'analisi preliminare dell'azienda e di evitare contratti a lungo termine senza una fase iniziale di valutazione".
"Contratti flessibili e testimonianze verificabili in queste situazioni - sottolinea - possono fare la differenza. Per evitare investimenti infruttuosi, è consigliabile stipulare contratti di breve durata, come quattro mesi, per valutare l'efficacia delle strategie adottate. Inoltre, è importante verificare l'autenticità delle testimonianze di clienti soddisfatti, assicurandosi che siano corredate da nome e cognome e, se possibile, contattando direttamente le aziende referenziate".
"Il digital marketing - spiega l’esperto - è tra i settori con la barriera di accesso al mercato più bassa che ci siano. Bastano un computer, una connessione a internet e si ha tutto il necessario per cominciare a vendere servizi. Ma è proprio questa facilità di ingresso che fa proliferare la nascita di attori senza alcuna competenza. Mentre si tratta di una professione complessa e che andrebbe riconosciuta, magari con la creazione di un albo professionale, certificato e che garantisca standard di qualità".
Come tutelarsi, quindi? Secondo Gianpaolo Antonante, ci sono alcune pratiche che si possono mettere in atto fin da subito: "Un’agenzia affidabile, ad esempio, non invia preventivi immediati: prima serve un’analisi approfondita dell’azienda, proprio come farebbe un medico prima di prescrivere una cura. La velocità di risposta è spesso indice di superficialità". "Meglio diffidare - suggerisce - anche da contratti annuali e preferire accordi brevi, di quattro mesi, per valutare i risultati senza vincolarsi per periodi troppo lunghi. Attenzione anche alle testimonianze: devono essere verificabili, con nomi reali e contattabili, pratica che è sempre consigliabile".
Leggi tutto: Digital marketing? Insoddisfatto un cliente su due, 2,7 mld spesi 'a vuoto'
(Adnkronos) - “Questo Centro rappresenta un primo passo significativo nella promozione della salute e nell'inclusione di persone con disturbi dello spettro autistico. Una struttura che migliorerà la qualità della vita per molti ragazzi e per le famiglie, offrendo sostegno, supporto e servizi specializzati. Un'iniziativa che mira a sensibilizzare la comunità sui temi legati all'autismo e a garantire che le persone interessate ricevano le cure e l'assistenza necessarie. E’ un segnale positivo dell'impegno dell'Asp nel rispondere alle esigenze della popolazione e nel promuovere un approccio integrato e multidisciplinare nella gestione dei disturbi dello spettro autistico”. A dirlo il direttore generale dell’Asp dí Messina Giuseppe Cuccì, inaugurando stamani il primo Centro Diurno per l’autismo in città presso il Polo Blu dell’Istituto Marino di Mortelle della città dello Stretto. “E’ il risultato - prosegue Cuccì- della sinergia e della grande collaborazione tra il Comune e l’Azienda Sanitaria di Messina, che sono riusciti a trovare il luogo adatto, reperire le risorse necessarie, ultimare i lavori, ottenere l’accreditamento e individuare i dipendenti per svolgere un compito istituzionale e delicato per garantire i diritti di tutti nella nostra società”.
Il sindaco Federico Basile ha sottolineato con forza il valore dell'integrazione, affermando che ogni individuo ha diritto a un ambiente che valorizzi le differenze e promuova la partecipazione attiva, poiché solo attraverso l'accettazione e il supporto reciproco possiamo costruire una comunità più forte e coesa, in grado di abbracciare la diversità come una risorsa preziosa”. L'assessore alle politiche sociali del Comune Alessandra Calafiore si è dichiarata “estremamente soddisfatta per questo risultato evidenziando l'importanza di questo spazio, non solo come un luogo di accoglienza e supporto, ma anche come un punto di riferimento fondamentale per le famiglie, dove promuovere, il benessere e lo sviluppo delle capacità individuali di ogni persona”.
Il Centro, ultimato quest’anno e quindi, tutto nuovo, sarà dedicato ad attività sanitarie, didattiche e ludiche ed è per 20 persone, tra giovani e adulti, che si trovano nello spettro autistico, e che saranno selezionati in base alle graduatorie provinciali. Per l’assistenza e per le cure necessarie, lAsp ha garantito personale sanitario qualificato: uno psichiatra infantile, diversi psicologi, fisioterapisti, logopedisti, infermieri, psicoterapeuti, psichiatra, che assicureranno un adeguato supporto. Il Centro è una struttura che verrà utilizzata anche per momenti ludici e didattici. La sinergia tra l’Azienda Sanitaria Provinciale e il Comune di Messina è stata cruciale, poiché ha permesso di unire risorse, competenze e servizi, fornendo un sostegno più efficace e integrato. Si svilupperanno in futuro sinergie con altre strutture e istituzioni come Crn Irib e cooperative sociali che si occupano di persone autistiche.
Per il Comune Messina Socialcity si occuperà, attraverso degli educatori e formatori, di un servizio di bus per il trasporto e l’assistenza dei giovani dalle loro case al Centro a Mortelle. Valeria Asquini, Presidente di Messina SocialCity ha dichiarato:"Forniremo anche i nostri servizi per creare un ambiente positivo e supportare le famiglie. Siamo impegnati inoltre per offrire opportunità educative, sociali e ricreative nel Centro contribuendo così a un futuro migliore per la comunità. La nostra mission è quella di garantire che ogni individuo possa sviluppare il proprio potenziale in un contesto favorevole e dignitoso".
Grazie all’importante lavoro svolto dal Comune per l’autismo in questi anni e all’esperienza sanitaria dell’Asp, saranno organizzati momenti di gioco, ricreativi e terapeutici, che favoriscono la socializzazione tra gli utenti, contribuendo così alla loro qualità di vita. Questo tipo di interazione si è dimostrato fondamentale per combattere l'isolamento e le problematiche molto complesse su questi temi. Grazie alla competenza dell’Asp, il Centro Diurno ha integrato i servizi sanitari, fornendo assistenza medica e monitorando la salute degli utenti, garantendo così una presa in carico più completa delle loro esigenze.
“In sintesi, - ha spiegato la Direzione Strategica dell’Asp - composta dal direttore generale Giuseppe Cuccì, dal direttore amministrativo Giancarlo Niutta dal direttore sanitario Giuseppe Ranieri Trimarchi - il Centro Diurno realizzato grazie alla collaborazione tra l’azienda sanitaria e il Comune, non sarà dunque un luogo solo di assistenza, ma un vero e proprio punto di riferimento per le famiglie e le persone in difficoltà. Investire in tali iniziative significa puntare nel benessere della comunità, promuovendo una cultura di inclusione e sostegno reciproco”. Presenti oltre il sindaco Federico Basile, l’assessore alle politiche sociali Alessandra Calafiore, i deputati regionali Pino Galluzzo, Calogero Leanza, Alessandro De Leo, il deputato nazionale Dafne Musolino, la senatrice Ella Bucalo, i dirigenti Asp Nina Santisi, Pippo Rao e Santina Patanè, il direttore del Cnr Irib Giovanni Pioggia, i rappresentanti sindacali, le associazioni, e numerose le famiglie dei ragazzi autistici.
Leggi tutto: Messina, inaugurato primo Centro Diurno per autistici
(Adnkronos) - Sarebbe russa o ucraina la donna trovata morta a Villa Pamphili a Roma lo scorso 7 giugno. Gli investigatori della Polizia, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, stanno cercando di ricostruire gli ultimi spostamenti della donna in Italia con Rexal Ford.
Il 46enne californiano, fermato sull’isola greca di Skiathos, è accusato della morte della bimba di sei mesi, il cui corpo è stato trovato a pochi metri da quello della madre. Il cittadino americano, ora in carcere nella città greca di Volos, a Roma si presentava come produttore cinematografico ed era stato fermato dalla Polizia due giorni prima del ritrovamento dei cadaveri con in braccio la bimba che indossava la tutina rosa poi ritrovata in un cassonetto dei rifiuti. Per ricostruire gli spostamenti della coppia e per capire se la donna abbia soggiornato a Malta prima di venire in Italia si stanno facendo verifiche sul conto bancario e sulle ultime transazioni fatte dall'uomo con la carta di credito.
Entro una settimana Ford dovrà comparire davanti al giudice ellenico. Intanto, per quanto riguarda le procedure per l’estradizione, serviranno almeno una ventina di giorni, ma i tempi potrebbero allungarsi anche fino a due mesi se il 46enne chiederà di essere estradato negli Stati Uniti. Per lui le accuse, contenute nel mandato di arresto europeo, sono di omicidio volontario per strangolamento con l’aggravante della minore età della vittima e di occultamento di cadavere. L’eventuale aggravante per il legame di parentela con la bimba potrà essere contestata solo se dall’esame del Dna si accerterà che Ford è effettivamente il padre.
(Adnkronos) - Lutto per Soleil Sorge. L'influencer ed ex concorrente del Grande Fratello Vip ha annunciato sui social la morte della mamma Wendy Kay, che in alcune apparizioni televisive aveva parlato della sua lotta contro un tumore al seno.
"Amore infinito, forza sconfinata, magia eterna, fede incrollabile, classe, energia e vita oltre misura... il suo amore è l'universo, il suo spirito, infinito. Il tuo sorriso è per sempre nel cuore di chi ha avuto la fortuna di averti nella sua vita. Possa la tua anima alzarsi in grazia eterna madre", ha scritto Soleil Sorge nella didascalia del post condiviso su Instagram che raccoglie le foto di alcuni dei momenti più belli vissuti con la mamma Wendy.
Poi, l'annuncio: "Con grande dolore nel cuore vi comunico che la mia amata mamma, l'anima che ha illuminato la mia vita con un amore infinito e una forza inarrivabile, è tornata nell'eternità. In questo momento di profonda tristezza e riflessione, ho bisogno di tempo per raccogliere i pezzi di questo grande vuoto che lascia, per onorare il legame che abbiamo condiviso".
La 30enne ha chiesto ai follower di rispettare il suo dolore e il suo silenzio: "E questo spazio che necessito per guarire, senza parole ma con il cuore che batte ancora per lei, per noi. Il tempo non guarisce, ma aiuta a trasformare il dolore il memoria. Scusate se non rispondo. Vi ringrazio di cuore per la comprensione e per l'affetto che mi avete sempre dato. Tornerò quando sarò pronta", ha concluso.
Wendy Kay ospite a Verissimo aveva parlato della sua lunga battaglia contro il tumore: "La prima diagnosi di tumore al seno era arrivata nel 2007, poi è tornato nel 2012 e infine nel 2022", aveva detto Wendy. "L'ultima volta però non è stato al seno, ma ha scoperto che il tumore aveva metastatizzato nelle ossa del bacino", aveva spiegato la figlia Soleil.
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(Adnkronos) - È morta all'età di 91 anni Nara Cambi, che da bambina aveva capito l'orrore della guerra e della deportazione nazista. Sapeva che nella sua casa a Campi Bisenzio (Firenze) i genitori, Luigi e Nella, nascondevano gli ebrei e tutti quelli a rischio deportazione in una stanza semi nascosta dove gli sguardi dei tedeschi sarebbero potuti arrivare più difficilmente. E quindi, ogni volta che c'era il rischio di rastrellamenti, lei dava una mano. Aveva dieci anni. "Si nascondevano le persone in una specie di soffitta a cui si accedeva da una porticina, dentro quella stanza si rifugiavano fino a venti persone, stavano sdraiati sui materassi - ha raccontato - Quando arrivavano i tedeschi, dicevo loro di nascondersi, quando i tedeschi erano passati, dicevo loro che potevano uscire".
Nara Cambi ha vissuto gli ultimi anni della sua vita nella Rsa 'La Mimosa', struttura per anziani gestita dal Consorzio Zenit, a Campi Bisenzio, a pochi metri da quella che una volta era la sua abitazione.
I ricordi di Nara, che era cugina del celebre cantante Narciso Parigi, sono stati vividi fino agli ultimi giorni: "Ricordo i bombardamenti dagli aerei, ci nascondevamo nelle fosse in mezzo ai campi, ci portavamo le coperte per ripararci dal freddo. Era difficile perfino trovare cibo, ricordo che i miei parenti rubavano il grano per sopravvivere". E poi quei ricordi in mezzo ai tedeschi: "Mi avevano reclutata per pelare le patate nelle loro cucine, con me non erano cattivi, ricordo che mi regalavano le caramelle".
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(Adnkronos) - Una notte da incubo per 16 tesserati - tra calciatori e staff - della Salernitana. Al rientro della trasferta di Genova, dopo il playout con la Sampdoria, il gruppo è stato trasferito d'urgenza in ospedale a causa di un'intossicazione alimentare.
È accaduto ieri, domenica 15 giugno, dopo il playout d’andata contro la Sampdoria, vinto 2-0 dai blucerchiati. Alla società sportiva campana era stato consegnato un pranzo a sacco, a base di riso. Al termine dell'incontro, in molti hanno avvertito problemi gastrointestinali che con il passare del tempo sono peggiorati.
Arrivati all’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi, sono arrivate in soccorso quattro ambulanze che hanno portato i membri del gruppo all’ospedale di Salerno. Alcuni di loro sono rimasti sotto osservazione, altri sono stati dimessi dopo alcune ore dal ricovero.
La polizia sta facendo gli accertamenti del caso, nel frattempo, secondo quanto si apprende, la società avrebbe chiesto il rinvio del playout di ritorno in programma per venerdì 20 giugno, allo stadio Arechi di Salerno.
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