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Mangiano funghi selvatici, intossicati padre e figlia

04 Settembre 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATARicoverati all'ospedale di Sassari...

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Armani, il ricordo di Giancarlo Giammetti: "Persona incredibile, per me e Valentino mai un rivale"

04 Settembre 2025
Armani, il ricordo di Giancarlo Giammetti:

(Adnkronos) - "Sono molto toccato, molto commosso. Giorgio Armani è stato sempre un amico di Valentino e mio da 50 anni. Una persona che al di là delle sue incredibili abilità per avere rivoluzionato il mondo della moda, e non solo per gli abiti, era una persona generosa, mai l'abbiamo considerato un rivale nel lavoro ed è sempre stato una persona molto più vicina di un amico". A parlare, con voce commossa, all'Adnkronos è Giancarlo Giammetti, imprenditore della moda, socio d'affari e compagno per molti anni dello stilista Valentino, commentando a caldo la scomparsa di Giorgio Armani, venuto a mancare oggi all'età di 91 anni. 

"Era una cosa che un po' ci si aspettava perché era scomparso dalla circolazione, purtroppo, ma sono comunque estremamente addolorato", spiega Giammetti. Che sceglie un'immagine particolare con cui vuole ricordare lo stilista: "Lo ricorderò come una 'rottura di scatole' per i suoi dipendenti e i suoi collaboratori -dice sorridendo- perché aveva la caratteristica che entrava in ogni minimo dettaglio. Questo lo dico perché l'ho visto tante volte con i miei occhi: abbiamo sfilato tante volte insieme e vedevo la differenza con Valentino, che non girava intorno ad un abito come faceva lui. Lui invece stava lì, girava intorno, guardava, toccava i tessuti. Questa è l'immagine con la quale lo vorrei ricordare e lasciare di lui".  

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Roma, palpeggia turista americana: tassista abusivo incastrato da occhiali-telecamera

04 Settembre 2025
Roma, palpeggia turista americana: tassista abusivo incastrato da occhiali-telecamera

(Adnkronos) - Brutta avventura per una turista americana palpeggiata da un tassista abusivo alla stazione Termini a Roma. La donna, 42 anni, era appena arrivata nella Capitale, nel pomeriggio dello scorso 30 agosto, quando è stata avvicinata da un uomo di 82 anni che si è offerta di portarla in albergo. Una volta in auto il tassista abusivo è saltato addosso alla donna abusandone. A incastrare l’uomo però sono state le immagini registrate dalla turista, che indossava un paio di occhiali dotati di telecamera. La donna si è rivolta quindi ai carabinieri, che coordinati dal procuratore aggiunto di Roma Giuseppe Cascini, hanno denunciato a piede libero l’82enne per violenza sessuale.  

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Il saluto dell'Olimpia Milano: "Proteggeremo ciò che Armani ha costruito"

04 Settembre 2025
Giorgio Armani - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - "Con infinito cordoglio, il gruppo Armani annuncia la scomparsa del suo ideatore, fondatore e instancabile motore: Giorgio Armani. Il Signor Armani, come è sempre stato chiamato con rispetto e ammirazione da dipendenti e collaboratori, si è spento serenamente, circondato dai suoi cari. Infaticabile, ha lavorato fino agli ultimi giorni, dedicandosi all’azienda, alle collezioni, ai diversi e sempre nuovi progetti in essere e in divenire". Così, in una nota ufficiale, l'Olimpia Milano ha salutato lo stilista Giorgio Armani, patron della squadra di basket. 

"Negli anni - si legge - Giorgio Armani ha creato una visione che dalla moda si è estesa a ogni aspetto del vivere, anticipando i tempi con straordinaria lucidità e concretezza. Lo ha guidato un’inesauribile curiosità, l’attenzione per il presente e le persone. In questo percorso ha creato un dialogo aperto con il pubblico, diventando una figura amata e rispettata per la capacità di comunicare con tutti. Sempre attento alle esigenze della comunità, si è impegnato su molti fronti, soprattutto verso la sua amata Milano. La Giorgio Armani è una azienda con cinquant'anni di storia, cresciuta con emozione e con pazienza. Giorgio Armani ha sempre fatto dell’indipendenza, di pensiero e azione, il proprio segno distintivo. L’azienda è il riflesso, oggi e sempre, di questo sentire. La famiglia e i dipendenti porteranno avanti il Gruppo nel rispetto e nella continuità di questi valori" continua il comunicato. 

 

In chiusura, il saluto dei dipendenti: "In questa azienda ci siamo sempre sentiti parte di una famiglia. Oggi, con profonda commozione, sentiamo il vuoto che lascia chi questa famiglia l’ha fondata e fatta crescere con visione, passione e dedizione. Ma è proprio nel suo spirito che insieme, noi dipendenti e i familiari che sempre hanno lavorato al fianco del signor Armani, ci impegniamo a proteggere ciò che ha costruito e a portare avanti la sua azienda nella sua memoria, con rispetto, responsabilità e amore". 

  

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Percorsi di orientamento per dottorandi dell'Ateneo di Cagliari

04 Settembre 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAAl via il 9 ottobre al Campus Aresu, 30 posti disponibili...

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Campagna per screening oncologici gratuiti a Oristano

04 Settembre 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAParte l'iniziativa di comunicazione ai cittadini della Asl...

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L'Università Campus Bio-Medico di Roma lancia Piano parità di genere 2025

04 Settembre 2025
Simulation Center Università Campus Bio-Medico - Ucbm

(Adnkronos) - L'Università Campus Bio-Medico di Roma (Ucbm) rafforza il suo impegno per la parità di genere con il Piano di Parità di genere 2025 (Gep), frutto di un lavoro pluriennale e di investimenti concreti in persone, strutture e cultura organizzativa. Il piano fotografa la realtà dell'ateneo e traccia un percorso strategico per consolidare i progressi, valorizzare il merito e sostenere le carriere femminili, in linea con la missione di eccellenza e innovazione dell'ateneo. All'Ucbm - sottolinea l'ateneo in una nota - le studentesse stanno ridefinendo il panorama delle discipline Stem (Scienza, Tecnologia, Matematica e Ingegneria), rappresentando oggi il 61,4% degli iscritti e consolidando un trend di crescita costante nelle aree ingegneristiche, delle scienze biologiche e tecnologie alimentari, e nelle discipline medico-sanitarie. I numeri raccontano anche performance accademiche eccellenti: nel 2023 il 63,8% dei 585 laureati sono state donne. Il 55% delle studentesse si laurea con votazione massima, contro il 42,9% dei colleghi. Nei corsi di laurea triennali e magistrali a ciclo unico le studentesse si laureano in corso in percentuale superiore o pari rispetto agli studenti.  

Il successo accademico non si limita ai confini nazionali, precisa Ucbm: i programmi di mobilità internazionale confermano una partecipazione femminile significativa. Nell'anno accademico 2023/2024, il 64,6% degli studenti Erasmus+ in uscita sono state donne e l'ateneo ha accolto studentesse straniere per un 77,8% del totale in ingresso. Anche nel mercato del lavoro, le laureate Ucbm confermano la loro leadership: a 1 anno dalla laurea triennale, il tasso di occupazione femminile supera quello maschile (40,5% contro 23,6%), e a 5 anni dalla laurea le donne mantengono percentuali più elevate di occupazione per tutti i corsi di studio, confermando la piena efficacia del percorso formativo. Questo andamento rappresenta una netta controtendenza rispetto al panorama nazionale, in cui solo il 16,8% delle giovani donne tra i 25 e i 34 anni si laurea in discipline Stem, contro il 37% degli uomini. Si tratta di un dato di grande rilevanza sociale: le competenze femminili in ambito ingegneristico, scientifico e medico-sanitario sono sempre più richieste dalle aziende, che affrontano un gap crescente tra domanda e offerta di talenti qualificati".  

Ucbm - si legge in una nota - dimostra come investimenti strategici, politiche mirate e un ambiente accademico inclusivo possano tradursi in risultati concreti, creando un modello virtuoso. Le studentesse sono protagoniste di un cambiamento strutturale, con impatto diretto sull'innovazione e sul futuro del lavoro in Italia. Dal 2010 al 2024 il numero complessivo degli assegnisti di ricerca all'Ucbm è molto cresciuto, passando da 20 unità nel 2010 a 57 nel 2024, accompagnando la crescita complessiva dell'ateneo. In questo contesto, la componente femminile ha registrato un incremento nettamente superiore rispetto agli uomini: dal 2018 al 2024 le donne sono aumentate del 154% circa, mentre gli uomini del 85% 

Tra docenti e amministrativi e dirigenti, cresce la leadership femminile all'Ucbm. Negli ultimi anni - riporta l'ateneo - il corpo docente dell'Università Campus Bio-Medico di Roma ha registrato una crescita complessiva del 44% della componente femminile: dal 2020 al 2024 le docenti sono passate da 39 a 56 unità. Parallelamente, la partecipazione femminile ai ruoli decisionali ha fatto registrare progressi importanti: nello stesso periodo, la loro presenza nelle commissioni concorsuali è cresciuta dal 23% al 35%. Anche nel personale tecnico-amministrativo si osserva un trend di crescita costante della componente femminile negli ultimi 14 anni. Complessivamente, le donne sono passate da 48 nel 2010 a 100 nel 2024, registrando un incremento del 108% rispetto agli uomini che nello stesso periodo sono aumentati da 48 a 72 unità, registrando un incremento del 50%. Inoltre, la componente femminile ha registrato una crescita particolarmente significativa nei ruoli operativi, passando da 32 nel 2010 a 82 nel 2024, con un aumento del 156%. A completare questo quadro, oggi si contano 4 donne dirigenti in posizioni strategiche, segno di una cultura che mette le donne al centro, riconoscendo il loro contributo nella gestione dello sviluppo dell'ateneo. L'incremento della presenza femminile nei ruoli decisionali non solo migliora l'equilibrio della governance, ma produce anche un cambiamento strutturale e solido, promuovendo una leadership che ispira le nuove generazioni e rafforza la coesione interna dell'università". 

Ucbm - ricorda l'ateneo - ha costruito un sistema di welfare integrato, progettato per accompagnare e sostenere le carriere femminili e rafforzare il senso di appartenenza e coesione della comunità accademica: "Asilo nido e centri estivi per i figli dei dipendenti, con iscrizioni agevolate, per permettere alle famiglie di conciliare lavoro e cura dei figli; smart working e flessibilità lavorativa per le donne in gravidanza e per i genitori in caso di adozione o affido, favorendo l'equilibrio tra vita privata e professionale; polizza assicurativa per tutti i dipendenti amministrativi, a garanzia di sicurezza e benessere.  

L'impegno per il futuro. Il Piano di Parità di genere 2025 delinea la visione strategica dell'ateneo per la promozione e il raggiungimento della parità di genere e si propone di valorizzare la piena partecipazione di tutte le persone alle attività dell'ateneo. Lo scopo è la promozione e diffusione di una cultura che contrasti ogni forma di discriminazione di genere e che promuova il livellamento delle asimmetrie determinate dall'orientamento sessuale e dalle differenti abilità psico-fisiche, attraverso un programma integrato di azioni che creino le condizioni favorevoli allo sviluppo di una realtà sempre più integrata, caratterizzata da relazioni interpersonali sane, che affonda le radici nelle virtù umane e nel rafforzamento dei valori fondanti.  

Per Eugenio Guglielmelli, rettore Ucbm, "il Piano di Parità di genere 2025 è una dichiarazione concreta della nostra missione: investire sulle persone, garantire pari opportunità e costruire un ambiente accademico dove merito, eccellenza e talento siano ben riconosciuti e valorizzati per tutta la comunità studentesca e per tutto il nostro personale accademico e tecnico-amministrativo".  

Commenta Simonetta Filippi, prorettore allo Sviluppo accademico integrato e responsabile del Gep Team: "Il Gep 2025 è un importante contributo a servizio della comunità accademica. Il lavoro di osservazione sulla realtà dell'università, lo scambio e il confronto di idee con i colleghi, la progettazione di attività e iniziative, sono stati un'esperienza di riflessione e di crescita, che ha portato alla definizione degli obiettivi operativi contenuti e pubblicati nel Gep 2025". 

Aggiunge Paolo Passi, direttore Risorse umane Ucbm: "La realizzazione del Piano di Parità di genere 2025 rappresenta per noi un impegno autentico verso una gestione più equa e inclusiva delle risorse umane. I risultati raggiunti negli ultimi anni confermano che investire sulla valorizzazione delle competenze femminili e sul welfare significa generare un impatto positivo non solo sulla qualità del lavoro, ma anche sulla coesione e sul benessere dell'intera comunità accademica. La crescita del personale femminile in ruoli manageriali e di ricerca dimostra che la parità di genere è una leva strategica per lo sviluppo sostenibile e innovativo del nostro ateneo. I nostri investimenti in strutture, welfare, eventi e politiche di conciliazione rappresentano un impegno tangibile per sostenere la crescita dei percorsi professionali delle donne e la cultura dell'inclusione."  

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Femminicidio Giulia Tramontano, la sorella Chiara: "Vivo con la paura di essere uccisa come lei"

04 Settembre 2025
Chiara Tramontano - Ipa

(Adnkronos) - "A volte penso che se fossi aggredita da un uomo potrei diventare una vittima di femminicidio. Prima pensavo non potesse mai capitarmi una cosa del genere, ma adesso, dopo quello che è successo a mia sorella, penso che mi bloccherei. E questa cosa mi tormenta". A parlare è Chiara Tramontano, sorella di Giulia, la ragazza al settimo mese di gravidanza uccisa a Senago, alle porte di Milano, il 27 maggio 2023, dal compagno Alessandro Impagnatiello. 

In una intervista a Leggo.it, Tramontano si lascia andare a una lunga riflessione: "Io non associo più la violenza all'uomo grosso che alza la voce - dice -; ora la riconosco molto di più, anche nell'ambiente lavorativo dove essere donna di successo crea nell'uomo una sorta di conflitto nei tuoi confronti che si esaspera completamente. Ora ho più paura. Prima non mi tenevo un cecio in bocca, come si dice a Napoli, rispondevo a chiunque e non mi importava di chi avessi davanti. Adesso invece me ne vedo bene, riconosco però che ci sono battaglie in cui non ho il coraggio di avvicinarmi, perché penso che mi bloccherebbe la paura di un uomo che alza la voce. Sarebbe un flash di quello che è successo a mia sorella". 

Poi confida: "A volte penso che se fossi aggredita da un uomo potrei diventare una vittima di femminicidio. Prima pensavo non potesse mai capitarmi una cosa del genere. Adesso, dopo quello che è successo a mia sorella, non solo penso che potrebbe capitare a me, ma penso anche io sarei l'ultima in grado di ribellarmi, perché mi bloccherei. Questa cosa mi tormenta. Nei rapporti con le persone ci vado in punta di piedi. Non è facile fidarsi. Ho dovuto rivalutare tante cose". Alla domanda se lei e la sua famiglia temano che Alessandro Impagnatiello non venga punito con l'ergastolo alla fine del processo, infine, risponde: "Sì, e come famiglia non puoi fare niente. Non c'è nessun atto da impugnare. Sei nelle mani dello Stato. La definizione giuridica che spiega l'omicidio, in realtà non incontra mai cosa sia la giustizia per una famiglia. Un assassino non può uscire di galera dopo 20 anni, è un tempo brevissimo. Tra 20 anni mia sorella avrebbe avuto 50 anni, sarebbe stata ancora giovane. Lui a 50 anni potrebbe rifarsi una vita. Mentre noi, una vita non ce la rifaremo mai. Magari me la rifarò io, con una famiglia, ma i miei genitori sicuramente no. Per loro sarebbe una sconfitta atroce sapere che la persona che ha ucciso la loro figlia si siederà a un bar a prendere un caffè, troverà un lavoro o si farà una famiglia. Sarebbe come uccidere Giulia due volte". 

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"Se mia figlia mi offre un caffè rischia 20 anni di carcere", lo sfogo di Francesca Albanese

04 Settembre 2025
Francesca Albanese - Ipa

(Adnkronos) - "Sono accusata di essere una minaccia per l'economia globale", per questo, "in conseguenza dell'ordine esecutivo del segretario di Stato Marco Rubio, le persone che hanno rapporti con me, in particolare dal punto di vista finanziario, possono essere soggette a sanzioni penali e pecuniarie fino a un miliardo e a 20 anni di carcere" e questo significa, per esempio, che "mia figlia" che è cittadina statunitense "è tecnicamente passibile di arresto per avermi comprato un caffè". Lo dice Francesca Albanese, relatrice speciale dell'Onu sui territori palestinesi, in una conferenza stampa promossa da Avs al Senato nella quale spiega gli effetti delle sanzioni dell'amministrazione Usa nei suoi confronti in particolare dal punto di vista economico.  

"Questo - aggiunge - ha creato il gelo intorno a me non per mancanza di fiducia ma per l'atteggiamento di minaccia dell'amministrazione Usa". Amministrazione che "ha preso di mira la Corte penale accusandola di mettere in pericolo l'amministrazione Usa e questa è un'accusa assurda". "L'attacco a me è un attacco alle Nazioni Unite", conclude Albanese. 

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Cagliari, piazza Medaglia Miracolosa liberata da opere abusive

04 Settembre 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAIntervento del Comune, via i manufatti non autorizzati...

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Meloni: "Armani ha ispirato il mondo intero". Mattarella: "Maestro di stile"

04 Settembre 2025
Giorgia Meloni - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - "Ci lascia a 91 anni Giorgio Armani. Con la sua eleganza, sobrietà e creatività ha saputo dare lustro alla moda italiana e ispirare il mondo intero. Un'icona, un lavoratore instancabile, un simbolo dell'Italia migliore. Grazie di tutto". Questo il messaggio di cordoglio postato sui social dalla premier Giorgia Meloni per la scomparsa dello stilista Giorgio Armani, oggi giovedì 4 settembre.  

Il dolore per la morte di Armani è stato espresso subito anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Maestro dello stile e della moda e simbolo del genio italiano nel mondo. Personalità schiva e riservata, dalla costante infaticabile creatività, nei lunghi anni della sua carriera - ricorda il Capo dello Stato - ha ridefinito, a livello internazionale, i canoni dell’eleganza e del lusso. La sua sofisticata semplicità, la sua cura per la qualità e l’attenzione ai dettagli, hanno ispirato e influenzato generazioni di stilisti". 

''E' venuto a mancare Giorgio Armani, talento senza tempo e ambasciatore del Made in Italy nel mondo. Un visionario della moda, un interprete raffinato dell'eleganza e della bellezza del nostro Paese''. Così il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani su X, affermando che quella di Armani ''rappresenta una straordinaria storia di successo. Ci stringiamo oggi alla sua famiglia, grati per lo straordinario stile che ha donato all'Italia e al mondo''. Anche il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha mandato il suo messaggio per la scomparsa dello stilista: "Ci lascia un genio assoluto, un’eccellenza italiana riconosciuta e ammirata in tutto il mondo, un maestro insuperabile di stile e creatività: la sua eredità continuerà a splendere nella storia e nel futuro del Made in Italy. Una preghiera per Giorgio Armani". 

Queste, invece, le parole del ministro della Cultura Alessandro Giuli: "Con Giorgio Armani scompare un protagonista assoluto della cultura italiana, che ha saputo trasformare l’eleganza in un linguaggio universale. Il suo stile sobrio e innovativo ha ridefinito il rapporto tra moda, cinema e società, lasciando un’impronta indelebile nel costume contemporaneo. Non soltanto un maestro della moda, ma un riconosciuto ambasciatore dell’identità italiana nel mondo. Alla sua famiglia e a tutti i collaboratori va il nostro pensiero riconoscente e commosso".  

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Meloni: "Armani ha ispirato il mondo intero". Tajani: "Talento senza tempo"

04 Settembre 2025
Giorgia Meloni - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - "Ci lascia a 91 anni Giorgio Armani. Con la sua eleganza, sobrietà e creatività ha saputo dare lustro alla moda italiana e ispirare il mondo intero. Un'icona, un lavoratore instancabile, un simbolo dell'Italia migliore. Grazie di tutto". Questo il messaggio di cordoglio postato sui social dalla premier Giorgia Meloni per la scomparsa dello stilista Giorgio Armani, oggi giovedì 4 settembre.  

''E' venuto a mancare Giorgio Armani, talento senza tempo e ambasciatore del Made in Italy nel mondo. Un visionario della moda, un interprete raffinato dell'eleganza e della bellezza del nostro Paese''. Così il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani su X, affermando che quella di Armani ''rappresenta una straordinaria storia di successo. Ci stringiamo oggi alla sua famiglia, grati per lo straordinario stile che ha donato all'Italia e al mondo''. Anche il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha mandato il suo messaggio per la scomparsa dello stilista: "Ci lascia un genio assoluto, un’eccellenza italiana riconosciuta e ammirata in tutto il mondo, un maestro insuperabile di stile e creatività: la sua eredità continuerà a splendere nella storia e nel futuro del Made in Italy. Una preghiera per Giorgio Armani". 

Queste, invece, le parole del ministro della Cultura Alessandro Giuli: "Con Giorgio Armani scompare un protagonista assoluto della cultura italiana, che ha saputo trasformare l’eleganza in un linguaggio universale. Il suo stile sobrio e innovativo ha ridefinito il rapporto tra moda, cinema e società, lasciando un’impronta indelebile nel costume contemporaneo. Non soltanto un maestro della moda, ma un riconosciuto ambasciatore dell’identità italiana nel mondo. Alla sua famiglia e a tutti i collaboratori va il nostro pensiero riconoscente e commosso".  

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Addio a Giorgio Armani, La Capannina di Franceschi è il suo ultimo gesto d'amore

04 Settembre 2025
Giorgio Armani - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Nel giorno della scomparsa di Giorgio Armani, avvenuta oggi 4 settembre, un dettaglio assume un significato nuovo e simbolico: il recente acquisto della Capannina di Franceschi, storico locale situato nel cuore della Versilia. Un gesto che appare come l'ultimo atto d'amore dello stilista.  

Giorgio Armani ha acquistato lo storico locale fondato nel 1929, in un ultimo ‘atto d’amore’ che segnato la fine dell'era Guidi e l'avvio di un nuovo corso. La Maison ha acquisito la proprietà dagli eredi di Gherardo Guidi, che con la moglie Carla ha gestito il locale negli ultimi 48 anni. Per Giorgio Armani, da sempre legato a Forte dei Marmi, "rifugio personale e luogo di vacanza, questa acquisizione rappresenta un gesto affettivo, un ritorno alle origini - lì negli anni Sessanta conobbe il suo amico e socio Sergio Galeotti - e un tributo alla tradizione italiana", come ha dichiarato lo stilista.  

Per La Capannina tutto ebbe inizio da un'idea tanto semplice quanto rivoluzionaria laddove la pineta incontra la sabbia fine e i tramonti versiliesi scolpiscono ricordi dorati. L'imprenditore Achille Franceschi trasformò un vecchio capanno sulla spiaggia in un ritrovo per signori: un banco bar, un grammofono a manovella, tavolini da carte e una vista sul mare che da sola bastava a inebriare. Era il 1929 e, senza saperlo, stava nascendo un mito. La Capannina si fece subito icona, richiamando aristocratici, poeti e intellettuali: dai Rucellai agli Sforza, da Montale a Ungaretti, fino a Carlo Levi ed Enrico Pea. Ricostruita nel 1939 dopo un incendio, la struttura è rimasta pressoché intatta da allora, custode fedele di un'estetica senza tempo.  

Dagli anni del boom economico in poi, La Caoannina divenne il salotto buono dell'Italia che cresceva, amava, si mostrava. Un rifugio per l'élite industriale, politica e culturale, ma anche palcoscenico per nuove star: dai versi in musica di Gino Paoli e Bruno Lauzi, alle voci indimenticabili di Ray Charles, Grace Jones, Gloria Gaynor e Ornella Vanoni. Nel 1977 l'imprenditore Gherardo Guidi e sua moglie Carla rilevano la Capannina, dando inizio a una delle gestioni più longeve e carismatiche della nightlife italiana. Con visione e passione, Guidi seppe unire il rispetto per la tradizione a una capacità innata di leggere lo spirito del tempo. Sotto la sua guida, il locale si trasforma in un crocevia imprescindibile tra passato e presente: cabaret e varietà, pop e glamour, revival e innovazione. Fu qui che Jerry Calà divenne leggenda, dove la commedia balneare degli anni '80 trovò il suo set naturale nel film "Sapore di mare" dei fratelli Vanzina, e dove la leggerezza estiva si fece narrazione collettiva. "Non abbiamo mai voluto cambiare il nome, né modificare la struttura interna", raccontava Guidi nel 2019.  

“Per noi è sempre stata, è e rimarrà La Capannina di Franceschi". L'annuncio ufficiale dell'acquisizione è arrivato il 27 agosto scorso dalla Maison Armani. E, sebbene le voci si rincorressero da mesi, con smentite e silenzi riservati, la conferma ha avuto il sapore di un passaggio epocale. Non è solo un nuovo proprietario a entrare in scena: è l'uomo che, proprio a Forte dei Marmi e proprio alla Capannina 60 anni fa conobbe Sergio Galeotti, l'amico, l'archietto e il socio con cui avrebbe fondato l'impero Giorgio Armani. Alla Capannina, nel 1966, il futuro iconico stilista conobbe Sergio Galeotti di Pietrasanta, il comune confinante con Forte dei Marmi. Galeotti è stato una persona importante per la storia dell'azienda Armani: guidò il settore finanziario e gli aspetti amministrativi della società. Morì il 14 agosto 1985. 

“Questa acquisizione è un ritorno personale e simbolico alle mie radici - ha confidato Giorgio Armani - È un tributo alla cultura italiana, alla bellezza senza tempo e al luogo che ha segnato un momento cruciale della mia vita". La gestione targata Armani inizierà ufficialmente nell'estate 2026. E, conoscendo lo stile dello stilista, sarà un'evoluzione che coniuga rispetto e visione, eleganza e sobrietà, tradizione e contemporaneità. Con la scomparsa di Gherardo Guidi nell'ottobre del 2023, qualcosa si era già incrinato. Il suo carisma, la sua mano visibile in ogni dettaglio, la sua capacità di interpretare i sogni della Versilia e restituirli sotto forma di serate indimenticabili, non erano sostituibili. La famiglia, segnata dal lutto, aveva fatto capire che la fase successiva sarebbe stata delicata. E ora, quel passaggio si compie. Ma non è un addio, è un passaggio di testimone.  

Giorgio Armani, con la sua storia personale intrecciata a quella della Capannina, è forse l'unico nome capace di proiettare questo luogo mitico nel futuro senza tradirne lo spirito. Nessuna cifra ufficiale è stata diffusa sul costo dell'operazione. Secondo indiscrezioni raccolte dall'Adnkronos e non confermate, la proprietà potrebbe essere passata di mano tra i 12 e i 15 milioni di euro. La Capannina non è solo un locale. È una pagina viva della storia d'Italia. È il luogo dove si è scritto il romanzo leggero, ma profondissimo, del nostro costume. E, grazie a Giorgio Armani, quella pagina continuerà a essere scritta. In silenzio, con classe. Come un abito ben tagliato. Come un tramonto di fine agosto su Forte dei Marmi. 

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Il Nursing Up proclama 24 ore di sciopero all'Arnas Brotzu

04 Settembre 2025
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Armani e l'ultima uscita pubblica per le divise di Milano Cortina: "Un orgoglio lavorare per gli atleti"

04 Settembre 2025
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(Adnkronos) - L'eleganza aveva contraddistinto anche la sua ultima uscita pubblica. Era il 26 maggio e Giorgio Armani sorrideva e salutava il suo popolo in occasione della presentazione delle divise olimpiche dell'Italia per i Giochi Invernali di Milano Cortina 2026. Un momento iconico, al club Armani Privé di Milano, in cui 'Re Giorgio' si era trovato a sottolineare ancora una volta il suo amore per lo sport e l'intreccio con la sua città. "Milano, Olimpiadi e Paralimpiadi. Non potrei immaginare un progetto di collaborazione più stimolante, che vede protagonisti la città che tanto mi ha dato e lo sport" aveva detto lo stilista scomparso oggi, giovedì 4 settembre, in quell'occasione. Parole sentite, accompagnate dagli applausi dei presenti.  

"Lavorare per e con gli atleti italiani - aveva spiegato - è sempre un piacere e motivo di grande orgoglio. Ho scelto un solo colore, il bianco, per suggerire armonia con le vette innevate. Tra i valori dello sport, il rispetto è forse uno dei più alti e l’ho condensato in un’idea di semplicità, pulizia e purezza".  

Lo stilista aveva presentato il guardaroba ufficiale delle prossime Olimpiadi italiane insieme ad alcuni protagonisti del Team Italia, tra cui la campionessa olimpica Sofia Goggia. Divise color bianco latte, su cui spicca la grande scritta “Italia”, effetto ricamo tridimensionale. L'ultimo regalo di un gigante al suo Paese e allo sport, amato per una vita. (di Michele Antonelli) 

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Addio a Giorgio Armani, da Cate Blanchett a Nicole Kidman: muse e star che ha vestito

04 Settembre 2025
Cate Blanchett, Giorgio Armani, Nicole Kidman - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Cate Blanchett, Richard Gere, Anne Hathaway, Nicole Kidman, Penelope Cruz. Sul tappeto rosso, tra telecamere e flash, la firma che spicca da decenni è quella di Giorgio Armani, scomparso oggi, giovedì 4 settembre.  

Sin dai tempi di 'American Gigolo', lo stilista di Piacenza ha trasformato il red carpet in una passerella di eleganza minimale e presenza magnetica. A partire dal 1980, quando Richard Gere indossa quello che diventerà il leggendario completo grigio che lancia Armani come re del tailor-made maschile. Ancora oggi, l’attore resta uno dei volti più affezionati al marchio. 

Julia Roberts al Golden Globe del 1990 incanta con un power suit oversize Armani, aprendo la strada alla donna in abito maschile sul red carpet. Prima di eli, nel 1989 a sorpresa e poi nel 2013, Jodie Foster chiede e sfoggia abiti Armani e continuerà a farlo per anni. Da sempre musa del brand e volto della fragranza Armani Privé, Cate Blanchett nel 2007 porta all’Oscar un abito Armani Privé grigio mesh impreziosito da cristalli Swarovski e lo stesso farà anche a Cannes. Tra le dive affezionate ad Armani anche Michelle Yeoh, premiata ai Golden Globes 2023, in abito Armani Privé. Elle Fanning sul red carpet di Cannes 2022 sfoggia un romantico Armani Privé rosa, mentre Margot Robbie fa parlare di sé ai Bafta 2024 in un abito bicolore rosa-nero Armani Privé.  

Re Giorgio non ha mai smesso di incantare Anne Hathaway, Renée Zellweger (che si aggiudica l’Oscar nel 2020 nel film ‘Judy’. Allison Williams nel 2018, Jennifer Lopez nel 2010, Penelope Cruz nel 2012 e Saniyya Sidney nel 2022 scelgono Armani Privé. Sobrietà e glamour da sempre attraggono anche Nicole Kidman, tra le dive più appassionate al nome di Re Giorgio. Non solo cinema, Armani ha conquistato anche il mondo della musica: Lady Gaga, Rihanna, Beyoncé sono star affezionate al marchio. Tra i protagonisti maschili che ha vestito Armani rientrano anche Trevor Noah, Austin Butler, Sean Connery, Kevin Costner, e Russel Crowe. 

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Giorgio Armani sarto di Hollywood tra grande schermo e red carpet

04 Settembre 2025
Richard Gere in ‘American Gigolò

(Adnkronos) - Quando il cinema incontra l’eleganza, la firma è sempre la stessa: Giorgio Armani. Dall’eleganza impeccabile di Richard Gere in ‘American Gigolò’, che nel 1980 lo ha consacrato a Hollywood, all’abito da sposa di Penélope Cruz, lo stilista italiano ha costruito un legame duraturo e profondo con il mondo del cinema. E’ il 1980 quando Giorgio Armani firma i costumi di scena per American Gigolò. Il guardaroba di Richard Gere, fatto di blazer destrutturati, camicie morbide e palette sobrie, diventa immediatamente iconico. Non solo definisce il look maschile degli anni ’80, ma trasforma Armani nel sinonimo stesso di eleganza hollywoodiana. Il film, diretto da Paul Schrader, è un trampolino di lancio per entrambi: Gere come sex symbol, Armani come stilista globale. 

Quando nel 2008 Christian Bale torna al cinema nei panni di Bruce Wayne in ‘Il cavaliere oscuro’, è Giorgio Armani a confezionare il guardaroba dell’uomo dietro la maschera. Una scelta che prosegue anche nel sequel del 2012 ‘Il cavaliere oscuro – Il ritorno’: completi su misura, linee rigorose, potere e raffinatezza che si fondono nella doppia identità di eroe e miliardario. Armani rende il vigilante di Gotham un’icona di stile. Nel corso della sua carriera, Armani firma i costumi di numerosi altri film, come ‘Phenomena’ (1985) di Dario Argento, ‘Gli intoccabili’ (1987) di Brian De Palma, ‘Il tè nel deserto’ (1990) di Bernardo Bertolucci, con John Malkovich, ‘Cadillac Man’ (1990), con Robin Williams e ‘Ransom - Il riscatto’ (1996), con Mel Gibson.  

Un legame, quello con il cinema, che prosegue anche negli anni 2000 e oltre, Michael Fassbender e Penélope Cruz indossano Armani in ‘The Counselor – Il procuratore’ (2013), Leonardo DiCaprio sfoggia completi firmati in ‘The Wolf of Wall Street’ (2013), incarnando l’estetica dell’eccesso con eleganza impeccabile, Jessica Chastain è elegantissima in ‘1981: Indagine a New York’ (2015). Ma l’influenza dello stilista non si ferma al cinema. Giorgio Armani è il couturier prediletto da molte celebri attrici anche nella vita reale, in particolare nel giorno più importante: il matrimonio. Nicole Kidman, Katie Holmes e Penélope Cruz scelgono tutte Armani per i loro abiti da sposa. Nel 1999, Armani è anche produttore del documentario ‘Il mio viaggio in Italia’ di Martin Scorsese, un omaggio al grande cinema italiano del dopoguerra.  

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E' morto Giorgio Armani, il re della moda aveva 91 anni

04 Settembre 2025
Giorgio Armani

(Adnkronos) - E' morto oggi, giovedì 4 settembre, Giorgio Armani. Lo stilista, tra le più grandi firme della moda nel mondo, aveva 91 anni. La camera ardente sarà aperta dal 6 al 7 settembre. I funerali si terranno in forma privata.  

 

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Urlò frasi choc contro Meloni durante il concerto: indagato il cantante Adriano Pappalardo

04 Settembre 2025
Adriano Pappalardo e Giorgia Meloni - Ipa

(Adnkronos) - Adriano Pappalardo indagato, a quanto apprende l’Adnkronos, per le offese a Giorgia Meloni, pronunciate durante uno spettacolo lo scorso 20 agosto a Passoscuro.  

Il cantante, prima di esibirsi, ha insultato la presidente del Consiglio dal palco, facendo gesti volgari in relazione al rapporto con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Dopo aver ricevuto l’informativa dai carabinieri, la procura di Civitavecchia, guidata da Alberto Liguori, ha aperto un fascicolo sulla vicenda. Gli inquirenti stanno acquisendo il filmato della serata e stanno valutando se procedere per il reato di diffamazione aggravata o vilipendio. Nel procedimento risulta parte offesa la Meloni. (di Assunta Cassiano e Daniele Dell'Aglio) 

 

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Neonatologi, 'in Italia 2.500 casi l'anno di disturbi feto-alcolici'

04 Settembre 2025
Neonatologi,

(Adnkronos) - I disturbi dello spettro feto-alcolico sono la prima causa di disabilità intellettiva nei bambini dei Paesi ad alto tenore economico. Ogni anno nel mondo nascono circa 120mila i neonati destinati a sviluppare questi disturbi, con quasi 2.500 casi in Italia. L'assunzione di alcol durante la gravidanza, anche in piccole quantità - avverte la Società italiana di neonatologia (Sin) - costituisce un grave rischio per la salute del nascituro. Per far luce su questa problematica, il 9 settembre (non a caso il nono giorno del nono mese dell'anno) è stata istituita la Giornata internazionale di sensibilizzazione sui disturbi dello spettro feto-alcolico (Fasd), evento che mira a richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle disabilità e sui problemi derivanti dall'esposizione all'alcol in utero.  

Il termine Fasd racchiude una vasta gamma di anomalie fisiche e neurocomportamentali che possono manifestarsi nei bambini esposti all'alcol durante la gravidanza e l'allattamento, spiega la Sin. Tra le forme più gravi spicca la sindrome feto alcolica (Fas), caratterizzata da malformazioni facciali, microcefalia, deficit di crescita e ritardi neuro psicomotori. I bambini con Fas possono presentare significative difficoltà cognitive e comportamentali, come deficit di funzionalità esecutiva e motoria, di elaborazione/integrazione delle informazioni, discrepanze tra abilità verbali e non verbali, disturbi di apprendimento, dell'attenzione e iperattività, che se non diagnosticate e trattate precocemente possono portare a conseguenze negative durante l'adolescenza e l'età adulta, quali scarso rendimento scolastico o lavorativo, mancanza di autonomia e difficoltà nelle relazioni sociali. La prevalenza della Fas a livello mondiale oscilla tra lo 0,5 e i 3 casi ogni mille nati vivi, mentre l'intero spettro dei disturbi correlati riguarda circa l'1% della popolazione globale.  

"Questi dati evidenziano come la Fasd sia la prima causa di disabilità intellettiva nei bambini dei Paesi ad alto tenore economico, totalmente prevenibile mediante l'astensione dal consumo di alcol in gravidanza", sottolineano i neonatologi. "Nonostante queste evidenze, molte future madri continuano a consumare bevande alcoliche, convinte che un consumo 'moderato' di vino, birra, aperitivi, amari o superalcolici non possa nuocere al feto", afferma Luigi Memo, segretario del gruppo di studio di genetica clinica neonatale della Sin.  

L'Europa - riporta la Sin in una nota - è al primo posto nel consumo di alcol, il doppio rispetto alla media mondiale. In particolare, in Italia un'indagine del 2020 ha rilevato che il 66% delle donne in età fertile ha assunto alcol, con tassi di consumo di alcol e di binge drinking in costante aumento tra i giovani e con l'aggravante che la grande percentuale delle gravidanze non è pianificata, aspetto che può portare a esporre involontariamente il feto a sostanze alcoliche. Inoltre, dalla raccolta dati 2022 del Sistema di sorveglianza bambini 0-2 anni, è emerso che il 15% delle gestanti ha assunto alcol durante la gravidanza, con una maggiore diffusione tra le madri del Centro-Nord. Il consumo di alcol in allattamento risulta ancora più esteso, con tassi attorno al 18% in alcune regioni, in particolare Toscana ed Emilia Romagna. 

Per avere un quadro più preciso sul consumo di alcol in gravidanza e sull'incidenza e la prevalenza della Fas/Fasd in Italia, il ministero della Salute ha recentemente rifinanziato all'Istituto superiore di sanità un progetto biennale sulla salute materno-infantile, nel quale è previsto il monitoraggio del consumo di alcol in gravidanza tra le donne di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Al progetto, diretto da Adele Minutillo del Centro nazionale Dipendenze e doping, parteciperanno strutture di Neonatologia e ostetricia in diverse regioni italiane.  

"E' necessario combattere l'accondiscendenza culturale verso il consumo di bevande alcoliche, anche da parte dei professionisti sanitari - dichiara Massimo Agosti, presidente della Sin - La totale astensione dall'alcol è la sola strada corretta da intraprendere, già da quando si comincia a pensare di voler concepire un figlio. La Fasd è una condizione prevenibile al 100% e i medici, in particolare ginecologi, neonatologi e pediatri, devono fornire informazioni chiare e dettagliate sui rischi associati al consumo di alcol in gravidanza. Per i piccoli esposti all'alcol durante la gravidanza è inoltre fondamentale la diagnosi precoce, che garantisca una presa in carico efficace che preveda cure mediche e neuro-psichiatriche/psicologiche, logopedia, terapia fisica, educazione speciale e altri servizi". 

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Adolescenti e malattie reumatiche, Sir: "Rientro a scuola aiuta a gestire patologia"

04 Settembre 2025
scuola_studenti_maturita_canva

(Adnkronos) - L'inizio di ogni nuovo anno scolastico segna un fondamentale momento di passaggio nella vita di tutti gli studenti, che realizzano di essere diventati più grandi. Simbolo di ripartenza e riorganizzazione, il back to school può rappresentare per migliaia di giovani affetti da malattie reumatologiche pediatriche anche l'occasione in cui ripensare la gestione della propria patologia e affrontare la cosiddetta transizione, lasciando la reumatologia pediatrica per entrare nel mondo della medicina dell'adulto.  

"In Italia ogni anno 10mila minori ricevono la diagnosi di una malattia reumatologica, come artrite idiopatica giovanile, lupus, connettiviti o vasculiti - spiega Andrea Doria, presidente della Società italiana di reumatologia (Sir) - Dopo essere stati seguiti da uno specialista pediatra, per i più grandi di loro arriverà il momento in cui dovranno iniziare ad affidarsi a un nuovo medico, il reumatologo degli adulti, e diventare attori protagonisti nella cura della propria condizione, affrancandosi gradualmente dall'intervento dei genitori. Così come si preparano ad affrontare nuove sfide scolastiche e autonomia crescente, i ragazzi che convivono con una malattia reumatologica hanno davanti a sé un altro importante 'rito di iniziazione': imparare a gestire una patologia cronica". 

Nella stragrande maggioranza dei casi, le malattie reumatologiche pediatriche accompagnano il paziente anche nella vita adulta. Questo rende la transizione un passaggio inevitabile e molto delicato che, come ricordano gli esperti della Sir, non può essere lasciato al caso. "Il bambino non è un adulto in miniatura - sottolinea Roberto Felice Caporali, presidente eletto della Sir - Ha esigenze cliniche e assistenziali diverse, legate alla crescita fisica e psicologica. Allo stesso modo, il giovane adulto si confronta con nuovi bisogni, come la contraccezione o la gestione dell'autonomia terapeutica. Per questo la transizione deve essere un processo graduale, strutturato e condiviso tra pediatra reumatologo, reumatologo dell’adulto, paziente e famiglia. Un passaggio disorganizzato può portare a interruzioni di terapia, ritardi nelle cure o perdita di follow-up. La letteratura mostra, invece, che una transizione ben organizzata riduce riacutizzazioni e migliora l'aderenza terapeutica e la qualità di vita".  

La European Alliance of Associations for Rheumatology (Eular) e la Paediatric Rheumatology European Society (Pres - riporta una nota della Sir - hanno stilato alcune raccomandazioni in proposito: 1. La transizione dovrebbe prevedere una serie di incontri, e non un singolo evento, durante i quali siano presenti entrambi gli specialisti che si avvicenderanno nella presa in carico del paziente; 2. E' necessario un documento di transizione, che riassuma storia clinica e terapeutica del ragazzo; 3. Il processo deve iniziare intorno ai 16 anni e concludersi quando il giovane è pronto, di solito entro i 18–20 anni; 4. Va favorita l'autonomia del paziente nella gestione della malattia (conoscenza dei farmaci, gestione degli appuntamenti), mentre il coinvolgimento dei genitori deve diminuire gradualmente; 5. Quando possibile, va nominato un transition coordinator o nurse manager che accompagni il percorso. 

"Insomma, non basta spostare un nome da un'agenda a un'altra - precisa Caporali - La transizione non deve essere traumatica, ma un percorso costruito per garantire continuità di cura, fiducia e autonomia al paziente, supportando anche i genitori in questo cambiamento. E' il pediatra reumatologo che valuta quando iniziare il processo, che sarà sicuramente facilitato se la malattia è ben controllata e in remissione. Il reumatologo dell'adulto, dal canto suo, deve essere attento nell'approcciare un paziente che non è di nuova diagnosi, ma ha già un suo vissuto di malattia e di cura di cui tener conto". 

"E' fondamentale - conclude l'esperto - che il giovane veda i due professionisti collaborare durante gli incontri di transizione. Dovrà iniziare a recarsi in una nuova struttura e a interfacciarsi con nuove persone. Questo può creare disagio, timore, insicurezza. Se il paziente viene introdotto nel nuovo ambiente dal pediatra che lo ha seguito fin dall'inizio, il tutto risulterà più 'indolore'. E quando la reumatologia pediatrica e quella dell'adulto sono distanti, gli strumenti digitali possono venirci in aiuto. Grazie al teleconsulto è più semplice far partecipare tutti i medici necessari all'incontro".  

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Derubata sul treno per Venezia, sfila alla Mostra col lenzuolo dell'hotel

04 Settembre 2025
Elda Calabrese - Instagram

(Adnkronos) - Abito di lusso a chilometro e (costo) zero. Un imprevisto trasformato in un gesto creativo. È la storia dell'artista Elda Calabrase che alla Mostra del Cinema di Venezia si è presentata con un abito fuori dagli schemi... e fuori dal guardaroba.  

Tutto è cominciato durante il viaggio in treno per Venezia, quando Calabrese si è accorta che la sua valigia era sparita. All'interno aveva l'abito dei suoi sogni, quello che aveva scelto per l'evento. "Pensati derubata e vestita con un lenzuolo", ha esordito nel suo racconto social. "Ieri è stata un giornata con alti e bassi e sicuramente non è iniziata nei migliori dei modi. Dopo un mese a organizzarsi, prepararsi purtroppo mi hanno rubato la valigia in treno con tutto ciò che poteva servirmi per l’evento". 

Non c'è stato tempo a sufficienza per pensare a un piano B. "Per non entrare ancor più nel pallone e non avendo nulla a mia disposizione se non gli stivali che fortunatamente non mi hanno tolto - spiega Calabrese - salita in camera ho deciso di dar sfogo alla mia creatività vestendomi direttamente con il lenzuolo del mio letto e creando addirittura uno strascico!". 

 

Il risultato? Apprezzato da tutti. "Incredula di aver ricevuto tanti complimenti per un outfit che in realtà non esisteva", ha scritto con orgoglio.  

E infine un messaggio diretto al responsabile del furto, senza rancore Elda scrive: "La serata per fortuna è andata alla grande e io auguro al mio caro ladro... Goditi i miei vestiti e gioielli, ma ricorda, il karma osserva sempre. Con affetto Elda".  

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