(Adnkronos) - In che modo l’apertura del capitale sociale a giovani professionisti può rappresentare un modello innovativo per la crescita delle imprese italiane? La risposta arriva da Smh group. "Smh group - spiega all'Adnkronos/Labitalia la presidente Sabina Megale Maruggi - è un ecosistema integrato di servizi professionali tradizionali (tax, legal ed engineering) e consulenza strategica, digitalizzazione, gestione del cambiamento, formazione, compliance e Esg. Al suo interno, sei società specializzate operano in sinergia per offrire soluzioni dedicate alle imprese, con un modello innovativo di servizio che si fonda sulla sinergia tra sfera umana e professionale e tecnologie digitali proprietarie". "L’apertura del capitale sociale ai giovani professionisti - dice - rappresenta un modo per valorizzare il loro apporto e proiettarlo in una dimensione di crescita. Il futuro dell’impresa passa attraverso la continua ricerca di approcci innovativi in grado di indirizzare i numerosi cambiamenti radicali che stiamo vivendo nel nostro tempo. L’energia dei giovani è fondamentale per sostenere questo sforzo di visione verso il futuro".
"Oggi il cambiamento per restare competitivi passa da tre leve concrete: digitalizzazione dei servizi, sostenibilità come valore integrato e centralità dei bisogni del cliente. In Smh questo significa potenziare i servizi professionali con soluzioni digitali orientate ai processi. Pensiamo che questa nuova visione serva per accompagnare le imprese nella transizione, con un modello che integri tecnologia, professione e cultura del miglioramento continuo", aggiunge. In che modo è possibile conciliare l’uso delle tecnologie digitali con l’importanza delle relazioni umane nel lavoro quotidiano? "La tecnologia - sottolinea - può essere un potente alleato nel semplificare i processi, ma è fondamentale utilizzarla per amplificare e non sostituire le relazioni umane. Le tecnologie digitali ci aiutano a rendere i servizi più efficienti e accessibili, liberando tempo e risorse da dedicare all’ascolto e alla consulenza personalizzata. In Smh diciamo: be human, be smart. Per noi, l’innovazione ha senso solo se mette la persona al centro".
Perché il supporto alle micro e piccole imprese è considerato strategico per la valorizzazione del territorio e delle comunità locali? "Le micro e piccole imprese - fa notare Sabina Megale Maruggi - sono il cuore pulsante dell’economia locale: generano occupazione, reddito per le famiglie e quindi la stabilità sociale. In Smh lavoriamo ogni giorno per semplificare la vita di queste imprese, accompagnandole nella risoluzione delle problematiche quotidiane e anche nell’innovazione e nella crescita. Sostenere le micro e piccole imprese significa rafforzare la spina dorsale dell’economia del nostro Paese".
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(Adnkronos) - I social si mobilitano per i referendum dell’8 e 9 giugno: “Votare è importante”. Spiegazioni dei quesiti, video divertenti sull’importanza del voto, appelli per recarsi alle urne: sui social nell’ultimo mese influencer e content creator si sono mobilitati per i referendum dell’8 e del 9 giugno sul lavoro e la cittadinanza, anche in risposta a chi parla di disimpegno dei giovani (e poi magari invita all’astensione…).
I The Jackal, con un video pubblicato il 2 giugno che ha superato le 800mila visualizzazioni su Instagram, dimostrano che il modo migliore per festeggiare la Repubblica è andare a votare. Ceppe Pasciano di Ceppeland e Connie Dentice replicano invece la celebre scena dell’orgasmo al ristorante di “Harry, ti presento Sally” per illustrare i miglioramenti delle condizioni dei lavoratori in caso di successo dei referendum. Flavia Carlini su Instagram e TikTok spiega in maniera semplice e divulgativa i quesiti, e lo stesso fanno Andrea Borello, l’avvocato Giuseppe Di Palo, Giorgia Giangrande, Valeria Angione, Emma Zambelli, solo per citarne alcuni. Ci sono poi i video silenziosi o musicali, ma molto espliciti, come quello di Alessia Merola, content creator da un milione di followers su TikTok. Da Will a Factanza, da Fanpage a The Vision, non mancano infine, ovviamente, i media dal taglio informativo, che illustrano i temi del referendum con card e video riassuntivi
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(Adnkronos) - Fino 6 giugno, la Puglia partecipa al We Make Future, la più grande fiera internazionale sull’innovazione digitale e tecnologica e sull’intelligenza artificiale in programma a BolognaFiere. Tre giorni per promuovere le competenze locali, attrarre investimenti e capitale umano e per raccontare la realtà di un territorio innovativo, creativo e digitalmente avanzato. Ma anche per presentare la Strategia regionale di Specializzazione Intelligente 'SmartPuglia2030' e la Strategia di attrazione dei talenti #mareAsinistra.
Nel corso della manifestazione, la Puglia riceverà il premio “Regione innovativa dell’anno”, alla sua prima edizione, assegnato dal We Make Future per sottolineare i risultati raggiunti dalla Regione nel campo delle politiche per l’innovazione. La Puglia, alla sua quarta partecipazione alla Fiera, avrà un’area dedicata nel Padiglione 21, il Settore dell’Innovazione, ospitando 17 imprese e start-up selezionate dalla manifestazione di interesse pubblica “Call Start UP – We Make Future 2025”, avviata dal Dipartimento Sviluppo Economico. Un’occasione per offrire a startup, Pmi e gruppi di ricerca pugliesi una vetrina qualificata a livello internazionale in grado facilitare connessioni con investitori, istituzioni, media e stakeholder globali.
Sono tre i momenti salienti in calendario: il primo, svoltosi ieri, è il panel “Regioni e competitività territoriale”, dedicato alle strategie regionali per lo sviluppo competitivo dei territori. Nel corso dell’incontro, alla presenza della direttrice del Dipartimento Sviluppo Economico Gianna Elisa Berlingerio, è stato presentato il PR Puglia Fesr-Fse 21-27 insieme alla visione e agli obiettivi della strategia “Mare a Sinistra”. Oggi, giovedì 5 giugno, è la volta della premiazione della Regione Puglia quale “Regione Innovativa dell’anno”. A ritirare il premio saranno Silvia Visciano, dirigente della Sezione Ricerca e Relazioni internazionali e referente per la Puglia dell’iniziativa europea Regional Innovation Valley, e Rocco De Franchi, direttore della Struttura Speciale Comunicazione Istituzionale della Regione Puglia. Infine, nella giornata di venerdì 6 giugno, in parallelo alla presenza espositiva, si terrà una pitch session sul palco della Seedble Arena, nella quale potranno presentarsi fino a 6 startup pugliesi tra quelle ospitate nello stand.
L’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci sottolinea che "con la partecipazione al WMF 2025, la Regione Puglia conferma il proprio impegno nel costruire un ecosistema dell’innovazione sempre più aperto, internazionale e competitivo. A Bologna siamo presenti con le nostre migliori startup e PMI innovative per raccontare una Puglia che investe sul futuro: una terra di talenti, creatività e trasformazione digitale. La nostra presenza si inserisce in un percorso più ampio, che vede la recente approvazione dello schema di disegno di legge per l'attrazione, valorizzazione e circolazione dei talenti in Puglia. Questo provvedimento mira a creare un quadro normativo integrato per affrontare le sfide demografiche, occupazionali e formative, promuovendo interventi e progettualità che valorizzino il capitale umano come risorsa strategica per lo sviluppo economico, sociale e culturale della regione. In questa direzione si inserisce anche la nuova legge regionale su Open Innovation e Intelligenza Artificiale, che punta a rendere strutturale il dialogo tra imprese, ricerca e territori, attraverso strumenti come la Piattaforma dell’Innovazione e gli Hub territoriali, per trasformare conoscenza e tecnologia in sviluppo concreto. Attraverso ARTI e i nostri strumenti di sostegno all’imprenditorialità innovativa, vogliamo accompagnare le imprese pugliesi nei grandi hub europei e globali dell’innovazione, creando connessioni, attrattività e nuove opportunità di sviluppo sostenibile. La fiera WMF è una vetrina ideale per valorizzare le competenze del nostro territorio e per rafforzare il posizionamento della Puglia nei network internazionali dell’Intelligenza Artificiale, della transizione digitale e della tecnologia applicata".
"Oggi più che mai – aggiunge la direttrice del Dipartimento Sviluppo economico della Regione Puglia Gianna Elisa Berlingerio – la competitività territoriale non si misura solo in termini di infrastrutture o attrattività di investimenti, ma dalla capacità di un territorio di generare innovazione diffusa, reti collaborative e qualità della vita. La Puglia sta costruendo una nuova visione di sviluppo fondata su ecosistemi territoriali dinamici, in cui imprese, ricerca, pubblica amministrazione e comunità locali collaborano per generare valore sostenibile. La nostra strategia di azione si basa su alcuni assi fondamentali: attrazione e circolazione dei talenti, valorizzazione delle filiere produttive e digitali, promozione dell’open innovation, transizione verde e blu, e rafforzamento del ruolo dei territori come protagonisti del cambiamento. In questo quadro si inseriscono strumenti normativi e strategici innovativi, ma anche progetti concreti finanziati da fondi europei e nazionali, che rendono la Puglia una piattaforma viva e aperta per lo sviluppo imprenditoriale e tecnologico del Sud Italia e del Mediterraneo".
Per il direttore della struttura speciale Comunicazione Istituzionale della Regione Puglia Rocco De Franchi, quella del We Make Future è “un’occasione straordinaria di confronto con il mondo dell’innovazione nella quale, con ARTI, accompagniamo alcune tra le migliori startup del nostro territorio. In questa passeggiata declinata al futuro, la Puglia è protagonista. La nostra Regione viene riconosciuta come Regione più innovativa d'Italia da giovani, imprese, università e istituzioni che ci hanno scelto per il lavoro e lo sforzo di un'intera comunità, impegnata da dieci anni nella realizzazione di politiche di coesione vincenti, che guardano soprattutto alle startup, alle nuove iniziative d’impresa, ai giovani e alle donne che vogliono dare il loro contributo nel mondo del lavoro guardando all'innovazione non soltanto tecnologica ma anche sociale. Il nostro successo si basa sul sacrificio, sull’intuizione che diventa azione, sullo studio che diventa realtà”.
Le aziende pugliesi presenti sono: Aulab Srl - prima Tech School in Italia ad aver importato dagli USA il modello dei coding bootcamp. Attiva dal 2014, si occupa di formazione digital & tech con percorsi pratici online e corsi in Data Analysis, Intelligenza Artificiale, Ux/U Design, Digital Marketing & Ai e Project Management. Co.M.Media Srl - PMI innovativa specializzata in soluzioni digitali avanzate, tra cui l'intelligenza artificiale (AI), la trasformazione digitale e la comunicazione integrata a supporto delle aziende. Cynoma Srl - Cyber security - Digital nomads - Matinum è una Startup pugliese nata per supportare aziende, PA e territori in percorsi di innovazione sociale e digitale. Dimensione3 Srl - è il partner tecnologico che trasforma spazi fisici in ambienti digitali organizzati, interattivi, connessi per la gestione di informazioni, documenti, ispezioni, formazione, manutenzione, comunicazione, Iot. Eka Srl Forethinking Srl SB - abilita soluzioni tecnologiche per l'economia circolare, con focus su nuovi materiali e sostanze chimiche per prodotti sostenibili.
E ancora, Geco – global Engineering Constructions Srl - Pmi innovativa che sta sviluppando il progetto innovativo Sewat ( Sustainable Enery by Waves Trap) il cui obiettivo principale è la produzione di energia sostenibile e idrogeno verde sfruttando il giacimento energetico presente nelle onde del mare. Izz2izz Srl - startup innovativa pugliese che sviluppa soluzioni e software con tecnologia blockchain per certificare, autenticare e proteggere gli asset del business. Ièumì è il masterpiece. PA360 Srl - Potenzia le competenze trasversali con formazione digitale integrata “Soft & Life skills”, la più grande del mondo: 252 corsi e-learning + 270 serious games in 8 lingue. Palcom Srl - un Digital HUB specializzato nella fornitura di servizi digitali, con un approccio basato su ricerca e analisi dei dati. Dal 2015 sviluppa piattaforme web, e-commerce, software, Ai e Iot per aziende e Pubblica Amministrazione. Pikyrent - startup con una forte anima innovativa, un operatore di sharing mobility sia fornitore di B2-Ride, un SaaS white label per la gestione delle flotte e dei veicoli in condivisione. Qubitdata Srl - startup deep-tech che sviluppa infrastrutture AI-native per la raccolta, l’organizzazione e l’analisi di dati geospaziali. Consente alle aziende di integrare facilmente i propri dati con informazioni territoriali provenienti da fonti eterogenee: un approccio che facilita la creazione di ecosistemi collaborativi e reti di conoscenza dinamiche.
Inoltre, Sestre Srls - startup femtech italiana che integra nutraceutica e intelligenza artificiale per migliorare la salute ormonale e la fertilità femminile. Attraverso integratori basati sulla dieta mediterranea e un sistema AI di supporto clinico, Sestre offre soluzioni personalizzate per la diagnosi e il trattamento di disfunzioni ormonali. Supernova Industries Srl - startup deep-tech italiana, che sta costruendo un sistema di visione 3D modulare e open-source pensato per rendere la scansione tridimensionale accessibile, personalizzabile e integrabile in qualunque progetto. Tiledesk Srl - piattaforma open source che consente di creare Assistenti AI no-code per automatizzare il supporto clienti, il marketing e i processi interni. Con un approccio visuale e integrabile, permette di orchestrare agenti conversazionali multicanale, combinando prompt personalizzati, motori Rag e Api aziendali. Wideverse Srl - Pmi innovativa spin-off del Politecnico di Bari, specializzata in intelligenza artificiale e tecnologie immersive (Xr). Sviluppa soluzioni proprietarie per fashion, retail e manufacturing, portando la ricerca universitaria nel mondo industriale. Women Lead Srl Società Benefit - un’organizzazione nata per ridurre il gender gap occupazionale nel Sud Italia, promuovendo la partecipazione attiva delle donne al mondo del lavoro attraverso la trasmissione di competenze tecnologiche, digitali e imprenditoriali.
Iniziativa editoriale cofinanziata dall’Unione Europea per la Regione Puglia con le risorse del PR Puglia FESR-FSE+ 2021-2027
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(Adnkronos) - Nella ministeriale Difesa della Nato oggi si deciderà "che cosa serve per essere in grado di difenderci, ogni volta che veniamo attaccati. Per prepararsi si spende di più: quando si è veramente preparati per la guerra, non si viene attaccati". Ma tutto questo comporterà "un investimento extra considerevole". A spiegarlo è il segretario generale dell'Alleanza Mark Rutte, a margine della riunione a Bruxelles.
"Questo è il motivo - continua - per cui è previsto che all'Aia si decideranno obiettivi di spesa molto più alti, per tutte le nazioni della Nato. Dobbiamo investire nei nostri sistemi di difesa aerea, nei missili a lungo raggio, in formazioni terrestri, in sistemi di comando e controllo manovrabili. Tutto questo deve accadere", il che significa ingenti "investimenti, che servono in tutto il territorio della Nato".
Occorre, quindi, far sì che, in termini di spesa per la difesa, "il Canada e l'Europa si equivalgano con gli Stati Uniti. Questo è importante, perché vogliamo una Nato giusta, in cui tutti gli alleati" spendano per le forze armate in uguale misura, spiega Rutte.
Se gli alleati della Nato non vogliono ritrovarsi a Bruxelles "tra due o tre anni" constatando che sarebbe meglio "iniziare ad imparare il russo", devono spendere di più per armarsi. A dirlo è intanto la ministra della Difesa lituana Dovilė Šakalienė, a margine della ministeriale in corso nella capitale belga.
"Tutti noi capiamo che, se vogliamo davvero garantire che la Russia non pensi nemmeno di violare i nostri confini, anche se probabilmente espanderà il suo impero in ogni caso, ma rivolgendosi altrove e non verso la Nato - afferma - allora dobbiamo anche rendere visibile la forza che abbiamo. Ciò significa diventare più robusti sia nelle capacità dell'industria della difesa, sia nelle dimensioni effettive delle nostre forze armate, sia nel numero dei diversi sistemi d'arma di cui abbiamo bisogno".
Se tutto questo, continua, "non accadrà nei prossimi due anni e se, Dio non voglia, non verranno prese decisioni interessanti riguardo alle sanzioni contro la Russia o ai negoziati con l'Ucraina, allora potremmo avere non tre o cinque anni, ma due o tre anni. E quando ci riuniremo di nuovo qui e diremo 'Ok, abbiamo fallito un po'. Forse dobbiamo iniziare a imparare il russo'", la conclusione.
"Non credo che nessuno abbia fatto più del presidente Donald Trump per portare avanti la causa della Nato. Dev'esserci qualcosa di più di tenere conferenze: servono capacità pronte al combattimento. Siamo qui per continuare il lavoro iniziato dal presidente, con un impegno a portare la spesa per la difesa al 5%" del Pil "in tutta l'Alleanza, cosa che crediamo accadrà al summit dell'Aja", dice quindi il segretario alla Difesa degli Usa Pete Hegseth, prima della ministeriale Nato a Bruxelles.
"Il nostro focus è spesa al 5% e forze credibili e capaci. Poi, assicurarci che la Nato si focalizzi sulla sua missione principale, cioè la difesa continentale, dove gode di un vantaggio comparativo", spiega.
Hegseth avrà oggi conversazioni "robuste" con gli alleati sugli obiettivi in termini di capacità militari, propedeutici a quelli riguardanti la spesa per la difesa che verranno fissati all'Aja.
Per affrontare le "minacce" del mondo attuale, afferma Hegseth, gli Usa sono "pronti a fare un passo avanti", ma "abbiamo bisogno che i nostri alleati si facciano avanti. Noi stiamo al loro fianco. Ringrazio il segretario generale per l'aiuto in alcune conversazioni difficili, conversazioni necessarie. Parleremo con tutti i nostri alleati", perché "il 5%" del Pil nella difesa "è dove dobbiamo essere, considerando le minacce che affrontiamo nel mondo oggi. Avremo queste conversazioni in modo robusto e costruttivo", assicura.
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(Adnkronos) - Truffava vittime prospettando terapie innovative per i figli affetti da gravi forme di autismo. La Polizia di Stato di Roma, a seguito di indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un sessantatreenne argentino indagato per esercizio abusivo della professione medica sul territorio italiano (considerata l’inesistente iscrizione all'Albo nazionale e l’assenza del provvedimento della Regione Lazio per l’esercizio dell’attività di medico straniero in Italia) e di truffa aggravata ai danni di persone offese, approfittando della loro vulnerabilità psicologica, perché in forte apprensione per le sorti del figlio minore affetto da grave forma di autismo.
Le indagini condotte dal locale Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica, hanno avuto origine dalla denuncia presentata dai genitori di un quindicenne con disturbi neurologici, i quali si erano rivolti al professionista argentino in quanto ritenuto 'luminare' per quel tipo di patologia, sulla base di informazioni acquisite online, da cui risultava un curriculum ben strutturato sulla pratica di terapie altamente innovative. Lo stesso sedicente medico infatti millantava di essere stato il costante riferimento sanitario di Papa Giovanni Paolo II, nonché quello di 54 cardinali in carica, circostanze poi smentite in sede di accurati accertamenti investigativi. Il sedicente medico prescriveva dunque al ragazzo un percorso di terapia descritto come innovativo e sperimentale, attraverso l’utilizzo del trapianto di cellule staminali che, nel tempo, insieme a una riduzione dei costi delle cure, avrebbe comportato un notevole miglioramento sotto diversi aspetti: da quello comportamentale a quello del linguaggio.
Il percorso terapeutico, durato 2 anni, per il quale sono stati versati dalla famiglia circa 30mila euro in contanti, conseguiti dal sedicente medico con 'abilità collaudata e glaciale scaltrezza', ha comportato continue somministrazioni di sostanze vietate (prodotti olezzanti, con data di scadenza superata e certamente guasti).
Durante le indagini la Polizia Postale, su delega della Procura della Repubblica di Roma, ha eseguito un’accurata perquisizione in casa del sedicente professionista, dove sono state trovate circa 400 schede personali di pazienti, ancora da identificare compiutamente, di cui alcuni affetti da gravi forme di autismo, nonché numerose provette di laboratorio contenenti esami di urina, sangue e numerose confezioni sigillate di medicinali scaduti da anni. Il materiale, successivamente analizzato dall’Istituto Superiore della Sanità, ha confermato l’assoluto divieto di somministrazione delle sostanze, non essendo classificabili come farmaci autorizzati né come integratori alimentari, peraltro soggette a specifiche procedure di smaltimento. Oltre alla applicazione della misura personale, il gip di Roma ha disposto il sequestro preventivo dei siti internet, utilizzati dall’indagato per vendere integratori e pubblicizzare la propria attività, con l'oscuramento delle pagine web e la conseguente disabilitazione dei relativi domini da notificare a tutti gli Isp presenti sul territorio.
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(Adnkronos) - Donald Trump ha annunciato oggi di aver firmato un divieto di viaggio negli Stati Uniti da 12 Paesi, citando rischi per la sicurezza nazionale. Nella lista anche altri sette Paesi i cui cittadini saranno soggetti a restrizioni di viaggio parziali.
Il presidente Usa ha poi affermato che l'elenco potrebbe essere rivisto se venissero apportati "miglioramenti sostanziali", ma anche che potrebbero essere aggiunti altri Paesi se "emergessero minacce in tutto il mondo". Come ricorda la Bbc, questa è la seconda volta che da Trump arriva un divieto di viaggio negli Usa da determinate zone: il tycoon ha infatti firmato un ordine simile nel 2017, durante il suo primo mandato. Ma perché succede e cosa sappiamo finora? A spiegarlo è l'emittente britannica.
Quali sono i Paesi interessati? Nella lista, sono vietati i viaggi negli Stati Uniti ai cittadini provenienti da:
Afghanistan
Myanmar
Ciad
Repubblica del Congo
Guinea Equatoriale
Eritrea
Haiti
Iran
Libia
Somalia
Sudan
Yemen
Ci sono poi altri sette paesi i cui cittadini sono soggetti a restrizioni di viaggio parziali. Si tratta di:
Burundi
Cuba
Laos
Sierra Leone
Togo
Turkmenistan
Venezuela
Il divieto entrerà in vigore lunedì alle 12:01 ora locale, "un margine di sicurezza che eviterà il caos che si è scatenato negli aeroporti di tutto il Paese quando una misura simile è entrata in vigore praticamente senza preavviso otto anni fa. Non è stata fornita una data di scadenza; l'ordinanza prevede una revisione periodica", spiega la Bbc.
Ma perché è stato annunciato un divieto? La Casa Bianca ha affermato che queste "restrizioni di buon senso" "proteggeranno gli americani da pericolosi attori stranieri", riporta Bbc, che spiega come in un video pubblicato sul social Truth, Trump ha affermato che il recente presunto attacco terroristico a Boulder, in Colorado, "ha evidenziato gli estremi pericoli" rappresentati da cittadini stranieri che non sono stati "adeguatamente controllati".
Dodici persone sono rimaste ferite nell'attacco, quando un uomo ha colpito un gruppo riunito a sostegno degli ostaggi israeliani, lanciando due ordigni incendiari e usando un lanciafiamme improvvisato.
L'uomo accusato di aver compiuto l'attacco è stato identificato come cittadino egiziano, ma l'Egitto non è incluso nell'elenco dei Paesi vietati.
Trump ha stretti legami con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, che in passato è stato descritto dal presidente degli Stati Uniti come il suo "dittatore preferito".
Quali sono le eccezioni? Il ban non riguarderebbe diverse persone provenienti dai Paesi interessati, che potrebbero comunque essere autorizzate a entrare negli Stati Uniti grazie alle seguenti esenzioni:
- Atleti che viaggiano per importanti eventi sportivi, come i Mondiali del 2026 o le Olimpiadi del 2028
- Titolari di "visti di immigrazione per minoranze etniche e religiose perseguitate in Iran"
- Cittadini afghani titolari di visti di immigrazione speciali
- Qualsiasi "residente permanente legale" negli Stati Uniti
- Doppi cittadini che hanno la cittadinanza di Paesi non inclusi nel divieto di viaggio
Inoltre, il Segretario di Stato può concedere esenzioni a singoli individui "caso per caso", se "l'individuo servirebbe un interesse nazionale degli Stati Uniti".
L'ultimo ordine di Trump, che si prevede affronterà cause legali, ha suscitato una rapida risposta, in patria e all'estero, spiega ancora la Bbc.
La Somalia ha promesso di collaborare con gli Stati Uniti per affrontare eventuali problemi di sicurezza.
In una dichiarazione, l'ambasciatore somalo negli Stati Uniti, Dahir Hassan Abdi, ha affermato che il suo Paese "apprezza il suo rapporto di lunga data" con l'America.
Il Ministro degli Interni venezuelano Diosdado Cabello ha avvertito che "essere negli Stati Uniti rappresenta un grande rischio per chiunque, non solo per i venezuelani".
I Democratici si sono intanto affrettati a condannare la decisione. "Questo divieto, esteso a quello imposto da Trump ai musulmani durante il suo primo mandato, non farà che isolarci ulteriormente sulla scena mondiale", afferma Pramila Jayapal, una deputata democratica di Washington, in un post sui social media. Un altro democratico, il deputato Don Beyer, afferma che Trump ha "tradito" gli ideali dei padri fondatori degli Stati Uniti.
Anche le associazioni per i diritti umani hanno criticato il divieto. Amnesty International Usa l'ha descritto come "discriminatorio, razzista e decisamente crudele", mentre l'organizzazione statunitense Human Rights First l'ha definito "l'ennesima azione punitiva e anti-immigrazione intrapresa" dal presidente.
Trump ha ordinato un divieto di viaggio negli Usa anche durante il suo primo mandato alla Casa Bianca nel 2017. Il divieto riguardava alcuni degli stessi Paesi del suo ultimo ordine, tra cui Iran, Libia e Somalia.
I critici, ricorda la Bbc, lo hanno definito allora un "divieto per i musulmani", poiché i sette Paesi inizialmente elencati erano a maggioranza musulmana, ed è stato immediatamente contestato nei tribunali di tutti gli Stati Uniti.
La Casa Bianca ha poi rivisto la sua politica, aggiungendo infine due Paesi a maggioranza non musulmana, cioè Corea del Nord e Venezuela.
L'ordine è stato confermato dalla Corte Suprema nel 2018. Il presidente Joe Biden, succeduto a Trump, ha quindi revocato il divieto nel 2021, definendolo "una macchia sulla nostra coscienza nazionale".
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(Adnkronos) - “Oggi siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione industriale: la rivoluzione verso l’economia circolare. È quindi fondamentale attivare dei progetti di filiera, che prevedano quindi la collaborazione tra più imprese, perché questo cambio di paradigma non può più essere affrontato dalle singole imprese ma occorrono progetti e collaborazioni che mettano insieme competenze e che diano vita a soluzioni che siano innovative ma anche scalabili a livello industriale, così che possano impattare concretamente sul sistema economico e industriale”. Così Riccardo Porro, chief operating officer di Cariplo Factory, all’evento che ha presentato scenari, prospettive e storie di successo del Circular Economy Lab, partnership tra Cariplo Factory e Intesa Sanpaolo Innovation Center rinnovata in questa occasione.
“La sfida verso l’economia circolare - ha aggiunto - è sicuramente complessa, oggi però abbiamo molti strumenti a disposizione per affrontarla. E si tratta di tutti quegli strumenti che ci vengono offerti dal paradigma della open innovation e, tra questi, in particolar modo dal venture building, il nuovo approccio strategico che sta emergendo tra le aziende nel mercato dell’innovazione. Il venture building ribalta la prospettiva tradizionale: non sono più le start up o le realtà che producono innovazione a sviluppare una tecnologia da portare sul mercato sperando che ne incontri l’interesse e le necessità ma, al contrario, con il venture building si parte dalle esigenze delle imprese e delle filiere per poi sviluppare soluzioni innovative che diventano poi delle vere e proprie imprese in grado di stare sul mercato”.
“Per vincere alla transizione - conclude Porro - abbiamo bisogno di coniugare visione industriale, competenze tecniche e capacità di execution. Dobbiamo quindi passare da una fase di advocacy ad una fase implementativa che coinvolge tutte le filiere e le loro catene del valore”.
Leggi tutto: Porro (Cariplo Factory): "Fondamentale attivare progetti di filiera"
(Adnkronos) - “L’Intesa Sanpaolo Innovation Center è il centro di competenza della circular economy del gruppo. Affianchiamo le aziende offrendo soluzioni concrete ai loro bisogni di trasformazione circolare attraverso diversi servizi non finanziari che mettono a disposizione il concetto di innovazione aperta e il nostro network di relazioni”. Parole di Viviana Bacigalupo, direttrice generale Intesa Sanpaolo Innovation Center, all’evento che ha presentato scenari, prospettive e storie di successo del Circular Economy Lab, partnership tra Cariplo Factory e Intesa Sanpaolo Innovation Center.
“L’economia circolare - ha sottolineato - è certamente una sfida ma anche una grande opportunità per creare valore competitivo, per aumentare la competitività delle aziende e, più in generale, del tessuto produttivo italiano. La concretezza del nostro gruppo, che mette a disposizione strumenti finanziari, si affianca alla nostra conoscenza del mondo dell’innovazione”.
“Promuoviamo le connessioni tra startup, aziende e istituzioni per fare in modo che le aziende possano essere supportate in un’ottica cross settoriale in programmi di trasformazione", ha spiegato Bacigalupo, sottolineando che "la transizione all’economia circolare non può essere affrontata in modo frammentato, è necessario un approccio condiviso affinché possa essere adeguatamente gestita la complessità di una sfida che è sia economica che ambientale. L’Innovation Center, grazie al gruppo Intesa Sanpaolo, può mettere a disposizione delle aziende che vogliono cimentarsi nel processo di trasformazione il suo ampio network di relazioni e le proprie competenze. Riteniamo che le istituzioni abbiano un ruolo fondamentale affinché gli investimenti non vengano frammentati per creare un impatto di lungo periodo e trasformativo per l’economia del Paese”.
Leggi tutto: Circular Economy Lab, Bacigalupo (Intesa Sp): "Affianchiamo aziende in transizione"
(Adnkronos) - "La Commissione europea presenterà il Circular economy act, un documento che vedrà la luce solo nel 2026 e che comprenderà una serie di azioni nel dettaglio pensate per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ed economia circolare. La Commissione ci sta già lavorando ed è probabile che già a giugno venga aperta una public consultation in modo da poter indicare quali sono le priorità nel processo legislativo". Lo ha detto Marco Boscolo, responsabile European regulatory & growth policies di Intesa Sanpaolo, in occasione dell'evento con cui Cariplo Factory e Intesa Sanpaolo Innovation Center hanno rinnovato la partnership per il Circular Economy Lab.
"Uno dei primi atti che ha presentato questa Commissione europea Von der Leyen bis all'inizio di quest'anno - prosegue Boscolo - è stato il Clean industrial deal. Si tratta di una comunicazione, quindi è un documento strategico non regolamentare, che mette insieme in una roadmap alcune delle azioni che la Commissione europea presenterà nei prossimi due anni in tema di transizione industriale, spiegando quali sono le industrie che sono necessarie per rendere possibile questa transizione".
"Gli obiettivi della nuova strategia industriale europea sono migliorare la competitività delle aziende, ridurre la dipendenza da Paesi terzi ed efficientare l'uso delle risorse. Tre obiettivi industriali più che di sostenibilità", conclude.
Leggi tutto: Boscolo (Intesa Sp): "Circular economy act nel 2026"
(Adnkronos) - Temporali intensi con nubifragi al Nord in coppia con un aumento "massiccio" delle temperature, con il caldo africano che potrebbe arrivare ai 40°C nel Sud e nelle Isole, atteso per la prossima settimana. Sono queste le previsioni meteo degli esperti, che parlano di un'ondata di calore ancora più forte di quella che vivremo oggi, giovedì 5 giugno 2025, e nei giorni a venire.
Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, scorge intanto in queste ultime ore altri segnali preoccupanti del cambiamento climatico causato dal Riscaldamento Globale.
Gli oceani e il Mar Mediterraneo sono sempre più caldi, la Terra si scalda in modo costante e il calore, l’energia e il vapore a disposizione per i temporali è sempre maggiore; l’equazione viene risolta da un unico risultato: i fenomeni meteo sono sempre più violenti e distruttivi, anche in brevi lassi di tempo.
Anche nelle prossime ore si svilupperanno temporali molto intensi al Nord, favoriti dallo scontro dell’aria calda di origine subtropicale con l’aria più fresca in moto ovest-est tra Francia e Germania: questo scontro tra masse d’aria di diverse caratteristiche favorirà altre grandinate, possibili supercelle temporalesche e downburst, forti correnti discendenti che impattano il suolo e si espandono in tutte le direzioni.
Non è normale avere 39°C già all’inizio di giugno, non è normale prevedere un ulteriore aumento massiccio delle temperature per la prossima settimana: pensate, se le proiezioni venissero confermate al 100%, entro metà giugno il caldo africano potrebbe raggiungere anche la Lapponia e il Mar Bianco, laddove una volta riposavano tranquilli e al fresco gli orsi polari.
Come detto, tutto questo calore sarà poi, ancora una volta, carburante per i successivi temporali: ormai il clima estivo, su buona parte dell’Europa (e anche altrove), è sempre più caratterizzato da fasi africane calde ed umide seguite da repentini passaggi con diluvi tropicali.
Proprio così, senza esagerare, si tratta proprio di diluvi tropicali con accumuli superiori ai 100 litri per metro quadrato in poche ore e una violenza che una volta era tipica solo delle zone tropicale o meglio equatoriali: il calore, in deciso aumento, ci traghetta verso queste fasce climatiche.
Entro domenica, il termometro segnerà 38-40°C diffusi tra Sicilia, Sardegna e Puglia, prima di una 48 ore di lieve respiro, attesa tra lunedì e martedì: sarà la calma prima della tempesta di caldo, ‘hot storm’ nel mondo anglosassone, infatti dall’11 giugno è prevista una seconda ondata di calore ancora più potente di quella che stiamo vivendo adesso al Centro-Sud.
In sintesi, caldo africano e nubifragi: la nuova coppia di fatto del clima del XXI secolo.
Giovedì 5. Al Nord: temporali possibili su molte zone. Al Centro: cielo poco nuvoloso, addensamenti in Toscana e Sardegna. Al Sud: soleggiato e caldo.
Venerdì 6. Al Nord: sole e caldo, rovesci sulle Alpi. Al Centro: soleggiato e caldo. Al Sud: sole e molto caldo.
Sabato 7. Al Nord: sole e molto caldo, temporali isolati sulle Alpi. Al Centro: soleggiato e molto caldo. Al Sud: tutto sole e caldo a tratti intenso su Sicilia e Puglia.
Tendenza: primi 40°C al Sud, poi leggero calo termico tra lunedì e martedì; in seguito nuova fiammata africana ancora più intensa.
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(Adnkronos) - “Per noi economia circolare significa core business". Lo ha detto Enrico Pochettino, direttore innovazione del gruppo Iren, intervenendo a Milano al convegno ‘Circular Economy: paradigma economico a prova di futuro’, alla Cariplo Factory. Un evento pensato per rinnovare la partnership tra Cariplo Factory e Intesa Sanpaolo Innovation Center per il Circular Economy Lab.
"Circa il 70% degli 8 miliardi e 200 milioni di investimenti che faremo nei prossimi cinque anni sono compatibili con la tassonomia europea. Di questi investimenti più o meno un terzo va sulle città resilienti, un quarto sul ciclo idrico e ce n'è un altro terzo importante sullo sviluppo delle rinnovabili. Un 11% è destinato invece al settore ambiente dove stiamo vedendo un cambio di assetto del mercato, soprattutto impiantistico”, ha fatto sapere Pochettino.
“Lavorando sulla parte di ricerca di tecnologie, con il Circular Economy Lab ci siamo resi conto che ci sono mercati emergenti che abbiamo guardato in modo approfondito, come ad esempio un bundle che include un altro input importante: l'idrogeno verde. Abbiamo avuto una mappatura molto interessante, non solo dei trend, ma anche degli operatori che in questo momento, soprattutto start up a livello internazionale, stanno lavorando nei vari filoni”, ha spiegato il direttore innovazione del gruppo Iren.
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(Adnkronos) - Veto degli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite su una risoluzione con la richiesta di un cessate il fuoco "immediato, senza condizioni e permanente" nella Striscia di Gaza. Hanno votato a favore, invece, gli altri 14 Paesi membri del Consiglio.
La bozza di risoluzione, definita da Algeria, Danimarca, Grecia, Guyana, Pakistan, Panama, Corea del Sud, Sierra Leone, Slovenia e Somalia, definiva anche la situazione a Gaza come "catastrofica" e sollecitava il sollevamento "immediato e senza condizioni di tutte le restrizioni all'ingresso degli aiuti umanitari e la loro distribuzione sicura e non ostacolata, incluso da parte dell'Onu e dai suoi partner umanitari". E' il quinto veto degli Usa a una bozza di risoluzione con una richiesta di cessate il fuoco a Gaza.
Sarebbero intanto almeno dieci le persone che hanno perso la vita nella Striscia negli ultimi raid aerei israeliani, riferiscono i soccorritori palestinesi a Gaza.
"Dieci martiri finora a causa degli attacchi israeliani dall'alba", ha detto all'Afp il portavoce dell'agenzia di difesa, Mahmud Bassal, aggiungendo che è stata presa di mira un'area in cui si erano rifugiati civili sfollati nella città meridionale di Khan Yunis e alcune case nella città di Gaza e nella città centrale di Deir el-Balah.
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(Adnkronos) - “Nel 2022 ci siamo rivolti al Circular economy lab e insieme abbiamo lanciato una call a sei startup nazionali e internazionali su temi come la digitalizzazione, recupero risorse, mobilità elettrica e altro. Abbiamo raccolto 140 proposte e ne abbiamo analizzate 41 in profondità incontrando queste realtà. Senza il supporto di Circular economy lab non avremmo potuto analizzare i nostri bisogni trasformativi e innovativi e tradurli in un linguaggio chiaro”. Lo dice Marta Fiori, Chief Marketing Officer Aquila Energie, “azienda fiorentina che opera da oltre 70 anni nel settore della mobilità”, partecipando questa mattina a Milano al convegno ‘Circular Economy: paradigma economico a prova di futuro’, presso la sede di Cariplo Factory.
“Come piccola media impresa - fa sapere Fiori - troviamo delle difficoltà. Per portare innovazione tecnologica nel nostro settore sono necessari investimenti molto importanti. Dopodiché ci troviamo spesso a doverci confrontare con normative complesse o una forte burocrazia che spesso ci rende le cose più difficoltose. Inoltre - aggiunge - dobbiamo confrontarci con una mentalità ancora lontana da questo tipo di temi. Benché si parli tanto di queste tematiche, ancora sono lontane dal piccolo imprenditore che ne vede solo i costi e non ne percepisce i vantaggi. Fra gli obiettivi di sostenibilità abbiamo appunto la formazione dei nostri interlocutori principali”.
Passare da un’economia lineare a un modello di economia circolare per una Pmi come Aquila Energie “si traduce in azioni concrete, ad esempio - elenca Fiori - attraverso l'autonomia energetica dei nostri punti vendita con l'installazione di pannelli fotovoltaici, oppure introducendo nuovi prodotti nella nostra offerta commerciale o installando sistemi di ricircolo acqua che permettono di recuperare l'acqua dagli autolavaggi. Una visione concreta che si traduce poi in vantaggi concreti perché recuperiamo le risorse, riduciamo i costi, introduciamo servizi innovativi e diventiamo sicuramente più appetibili a quel pubblico attento a certe tematiche”. La collaborazione con il Circular economy lab “ha dato vita a un cambio di mentalità interna - evidenzia Fiori - Anche una pmi, piccola e ancorata a certi valori, aprendosi a realtà innovative può fare innovazione”.
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(Adnkronos) - Donald Trump si scaglia ancora contro la Columbia University. Il dipartimento dell'istruzione degli Stati Uniti minaccia la revoca dell'accreditamento all'ateneo per problemi di antisemitismo nel campus.
L'amministrazione Trump ha inasprito la sua battaglia contro l'università, dichiarando che la scuola non soddisfa gli standard di accreditamento per la mancata protezione degli studenti ebrei. "Dopo l'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 contro Israele, la dirigenza della Columbia University ha agito con deliberata indifferenza nei confronti delle molestie subite dagli studenti ebrei nel suo campus", ha dichiarato Segretario all'Istruzione degli Stati Uniti Linda McMahon.
L'amministrazione Usa avrebbe intanto deciso di annullare tutti i contratti federali rimanenti con l'Università di Harvard, per un valore stimato di 100 milioni di dollari. A rivelarlo il 27 maggio scorso è stato il New York Times, che ha potuto visionare una lettera inviata dalla Casa Bianca alle agenzie federali, in cui si chiede di "trovare fornitori alternativi" per i servizi futuri, segnando una rottura definitiva nei rapporti tra il governo e l'ateneo. Il provvedimento si inserisce in una serie di attacchi del governo Trump contro Harvard, accusata di non rispettare la decisione della Corte Suprema - risalente al 2023 - che vieta l'uso del fattore razziale nei processi di ammissione, oltre a tollerare episodi di antisemitismo e promuovere un'ideologia ostile ai valori nazionali. Già ad aprile scorso erano stati congelati 3,2 miliardi di fondi pubblici destinati all'università, e bloccata la possibilità di accettare nuovi studenti internazionali.
Gli Stati Uniti "revocheranno con decisione i visti per gli studenti cinesi", ha intanto annunciato il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, affermando che il Dipartimento di Stato lavorerà con il Dipartimento per la Sicurezza interna sulle revoche che riguarderanno gli studenti cinesi negli Usa, "compresi quelli con collegamenti con il Partito comunista cinese o che studiano in settori critici".
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(Adnkronos) - Tempo di semifinali al Roland Garros 2025. Oggi, giovedì 5 giugno, l'americana Coco Gauff, numero due del mondo, sfida la francese Lois Boisson, numero 361 del ranking Wta capace di eliminare, dopo essere entrata nel tabellone principale dello Slam parigino, Jessica Pegula agli ottavi e Mirra Andreeva nei quarti. Gauff ha invece superato Ekaterina Alexandrova agli ottavi di finale e Madison Keys, vincitrice degli ultimi Australian Open, ai quarti.
La sfida tra Coco Gauff e Lois Boisson è in programma oggi, giovedì 5 giugno, ed è il terzo match di giornata in programma sul campo Philippe-Chatrier. La partita andrà quindi in scena dopo la fine dell'altra semifinale del tabellone femminile, quella tra Aryna Sabalenka e Iga Swiatek, che non comincerà prima delle 15. Probabile dunque che Gauff-Boissonnon inizi prima delle ore 18. Le due tenniste non si sono mai sfidate prima, con quello di Parigi che sarà quindi il loro primo match da avversarie della carriera.
Gauff-Boisson, così come tutte le partite del Roland Garros 2025, sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Eurosport, visibili tramite abbonamento Sky. Lo Slam sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW, Dazn, Timvision e Discovery+.
Leggi tutto: Gauff-Boisson: orario, precedenti e dove vederla in tv
(Adnkronos) - Aryna Sabalenka torna in campo al Roland Garros e oggi, giovedì 5 giugno, affronta Iga Swiatek nella semifinale del torneo francese. La numero uno del ranking arriva alla sfida dopo aver eliminato ai quarti Qinwen Zheng (7-6 6-3), mentre la polacca è reduce dal successo contro Elina Svitolina (6-1 7-5). In palio c'è un posto nell'ultimo atto del torneo, contro una tra Lois Boisson e Coco Gauff.
Sabalenka e Swiatek si affronteranno oggi, giovedì 5 giugno, sul Philippe-Chatrier. L’orario non è ancora stato comunicato dagli organizzatori, ma la prima semifinale femminile inizierà non prima delle 15. I precedenti sono 12: la polacca è avanti per 8-4 (5-1 il parziale sulla terra rossa).
Sabalenka-Swiatek, così come tutte le partite del Roland Garros 2025, sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Eurosport, visibili tramite abbonamento Sky. Lo Slam sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW, Dazn, Timvision e Discovery+.
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(Adnkronos) - Come reagirà Putin al maxi-attacco dell'Ucraina contro la sua flotta di aerei? Finora il Cremlino è rimasto a bocca cucita, affermando solo di essere in attesa dei risultati di un'indagine formale sui bombardamenti che hanno colpito basi aeree a migliaia di chilometri dal confine ucraino. Ma la rabbia si sta manifestando apertamente sui media russi, con opinionisti e blogger pro-Putin che ribollono di richieste di vendetta, persino di ritorsione nucleare. E secondo un'analisi della Cnn, "sarebbe sbagliato liquidare tutto il tintinnio di sciabole nucleari come sola propaganda", pur riconoscendo tutti gli elementi che frenano l'ordine di una tale risposta da parte del Cremlino, a partire dalla reazione inevitabilmente negativa di Paesi 'amici' come Cina e India.
Naturalmente, i sostenitori della linea dura russa invocano sistematicamente la distruzione nucleare dell'Ucraina, mentre lanciano minacce di Armageddon velate, ma in definitiva vuote, agli alleati occidentali. Il fatto che lo stiano facendo di nuovo, dopo una serie di attacchi così dolorosi, non sorprende. Ma sarebbe sbagliato adagiarsi troppo sugli allori. "Ci sono infatti alcune ragioni preoccupanti per considerare anche solo la ridotta possibilità di una risposta russa devastante un poco più seriamente in questo caso. Prima di tutto perché molti osservatori russi hanno sottolineato che la distruzione di un numero significativo di bombardieri strategici può essere interpretata come una violazione dei limiti delle testate legali della Russia".
Nella dottrina nucleare aggiornata, il primo colpo può essere ordinato in risposta a un attacco contro infrastrutture di "importanza critica" che "danneggi azioni di risposta da parte delle forze nucleari". L'attacco ucraino "pone le basi per una attacco nucleare", ha dichiarato il propagandista Vladimir Solovyov, chiedendo un raid contro il palazzo presidenziale a Kiev.
La risposta di Mosca arriverà comunque, anche se solo nella forma di un attacco di missili e droni "barbarico" contro le città ucraine, come spiega a Cnn l'ex vice ministro dell'Energia russo, ora residente all'estero, Vladimir Milov. "Si parla del possibile uso di armi nucleari. Ma non penso che sia il caso. Ma Putin ha dimostrato più volte di voler ricorrere a barbarie e vendette", spiega dopo che il blog "Due maggiori", con oltre un milione di iscritti, ha scritto "non è solo un pretesto ma una ragione per lanciare un raid nucleare contro l'Ucraina. Dopo il fungo, si potrà pensare chi ha mentito, commesso errori ecc". Anche il blogger Aleksandr Kots ha chiesto che la Russia "colpisca con tutta la sua potenza, senza riguardo per le conseguenze".
Leggi tutto: Russia, dopo maxi-attacco Ucraina tintinnano le sciabole nucleari: è solo propaganda?
(Adnkronos) - Sarebbero circa 250mila i soldati russi che hanno perso la vita in battaglia in Ucraina dall'inizio della guerra, il 24 febbraio del 2022. E' quanto si legge in un rapporto redatto dal Center for Strategic and International Studies (Csis) di Washington, secondo il quale questa estate si arriverà a un milione di 'vittime' russe, tra morti e feriti. ''Un traguardo impressionante e raccapricciante'', scrive il think tank, sottolineando che si tratta di ''una palese dimostrazione del disprezzo di Putin per i suoi soldati''.
Dati alla mano, il Csis sottolinea che in Ucraina la Russia ha subito circa cinque volte più 'vittime' tra morti e feriti rispetto a tutte le guerre russe e sovietiche messe insieme tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e l'inizio dell'invasione del febbraio 2022. Inoltre le vittime russe in Ucraina sono 15 volte superiori a quelle della guerra dell'Unione Sovietica in Afghanistan e 10 volte superiori a quelle dei 13 anni di guerra della Russia in Cecenia.
Inoltre la Russia ha perso ingenti quantità di equipaggiamento in ambito terrestre, aereo e marittimo. Da gennaio 2024, ad esempio, ha perso circa 1.149 veicoli corazzati da combattimento, 3.098 veicoli per la fanteria, 300 semoventi d'artiglieria e 1.865 carri armati. Da notare il fatto che le perdite di equipaggiamento russe siano state significativamente superiori a quelle ucraine, con un rapporto variabile tra 5:1 e 2:1 a favore dell'Ucraina, sottolinea il rapporto.
Tutto questo rispetto a una ''conquista irrisoria'' di territorio ucraino da parte della Russia ''circa cinquemila chilometri quadrati dal gennaio 2024'', ovvero ''pari a meno dell'1% del territorio ucraino'' e ''principalmente nelle oblast di Donetsk, Luhansk e Kharkiv'' con una ''avanzata di 50 metri al giorno''. Durante le prime cinque settimane di guerra la Russia aveva conquistato 120mila chilometri quadrati di territorio ucraino, ma 50mila chilometri quadrati sono stati riconquistati dall'Ucraina nella primavera del 2022.
Leggi tutto: Ucraina, 1 milione di vittime russe tra morti e feriti: il rapporto choc
(Adnkronos) - Sfiorata la rissa in Senato sul dl Sicurezza, approvato ieri con 109 sì, 69 no e un astenuto. Il provvedimento anche stavolta è stato contestato duramente dalle opposizioni, che hanno occupato a inizio seduta, in stile manifestanti eco-ambientalisti, il centro dell'Aula. Poi durante tutta la durata dei lavori sono stati ripetuti gli scontri verbali, al limite del contatto fisico tra maggioranza e opposizione.
Pd, M5S e Avs hanno accusato i partiti di governo di voler introdurre norme autoritarie, stigmatizzando anche la compressione del dibattito parlamentare. "Il governo vuole mettere in carcere i bambini figli di madri detenute, gli studenti che manifestano, i lavoratori che scioperano. Per la destra di Giorgia Meloni la sicurezza si garantisce solo con la repressione e il carcere. È una vergogna, è una destra da regime", è l'accusa del capogruppo dem Francesco Boccia.
A difendere il provvedimento in Aula tutte le forze di maggioranza. Il relatore Alberto Balboni di Fdi, rivendica le misure adottate: "Sulla questione dei bambini in carcere - chiede - capiamoci bene, non si tratta di carcere ma di istituiti a custodia attenuata per le madri, dove i bambini stanno molto meglio che per strada, ridotti in schiavitù a fare l'accattonaggio". Parole che alzano di nuovo la tensione, con lo scontro che esplode quando lo stesso Balboni equipara "retoricamente" la minoranza alla criminalità organizzata, ricordando "le visite in carcere ai terroristi e ai mafiosi".
Contro di lui si scagliano in tanti, anche il leader di Azione, Carlo Calenda, Peppe De Cristofaro (Avs) e altri senatori dem. Il leader di Azione, che inizialmente aveva disapprovato l'occupazione della parte centrale dell'emiciclo perde la pazienza: "Se vuoi fare il fascista ci vediamo a Colle Oppio. A me non puoi accostarmi alla criminalità organizzata", tuona, bloccato dai commessi a un passo da Balboni.
In Aula durissimo il pentastellato Roberto Scarpinato: "Per fare capire meglio l’aria che tira, il governo ha promosso a nuovo questore di Monza Filippo Ferri, condannato definitivamente per i fatti del G8 di Genova", accusa, più volte interrotto. Poi promette: "Il M5S si impegna sin da ora a mettere tra i primi punti del proprio programma elettorale l’abrogazione di questa legge per ripristinare la legalità costituzionale". Tra le proteste si arriva alla chiama per il voto, animi surriscaldati e ben due censure della presidenza che si prende Balboni.
Il provvedimento approvato con la fiducia in via definitiva all'ora di pranzo alla presenza dei ministri Nordio, Salvini, Ciriani e Calderoli, e subito festeggiato in strada con un flash mob da Fratelli d'Italia e uno della Lega a pochi passi, introduce 14 nuovi reati e varie aggravanti, portate avanti con la decretazione d'urgenza. L'obiettivo dichiarato della maggioranza è quello di rafforzare il contrasto a terrorismo, criminalità organizzata, occupazioni abusive di edifici e contrastare manifestazioni di piazza violente, tutelando le forze dell'ordine e dicendo no alla diffusione della cannabis light. Misure che per le forze di opposizione invece rappresentano una svolta autoritaria, una stretta antidemocratica. "Ci portano allo stato di polizia", dice per tutti un preoccupato Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto e esponente di Avs.
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(Adnkronos) - Vladimir Putin parla con Donald Trump e con Papa Leone XIV. Il presidente russo, dopo giorni di silenzio, torna sotto i riflettori con una serie di messaggi, diretti e riportati. La sintesi estrema: la guerra con l'Ucraina continua, Mosca risponderà all'attacco di droni con cui Kiev ha distrutto una dozzina di aerei russi in 4 basi. E' il Pontefice, nel primo colloquio con il Cremlino, a chiedere a Mosca un gesto per la pace.
La giornata di Putin comincia con l'intervento alla riunione del governo russo. Le parole del presidente sono un atto d'accusa nei confronti dell'Ucraina, accusata di sabotare il percorso verso la pace dopo il secondo round di negoziati a Istanbul. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha bocciato la delegazione russa: "Non è all'altezza". Putin ha restituito il giudizio al mittente con gli interessi.
"Kiev non vuole la pace. Il regime di Kiev, già illegittimo, sta degenerando in un'organizzazione terroristica. Il bombardamento di treni nelle regioni di Bryansk e di Kursk è, ovviamente, un atto terroristico. Nel Bryansk è stato condotto un attacco mirato contro i civili", ha detto facendo riferimento alle esplosioni che hanno provocato almeno 7 morti nelle regioni russe al confine. Sin qui, nessun riferimento all'attacco ucraino alle basi di Mosca, tema che il Cremlino ha sostanzialmente ignorato dal 31 maggio.
Putin ha martellato sulle responsabilità dell'Ucraina (video), che "rifiuta non a sorpresa un cessate il fuoco per motivi umanitari per 2-3 giorni. Uno stop" più lungo "nelle ostilità verrebbe sfruttato da Kiev per una mobilitazione forzata, per il riarmo e per la preparazione di attacchi terroristici".
Quindi, nel tardo pomeriggio italiano, ecco il messaggio di Trump. Il presidente degli Stati Uniti, sul social Truth, ha fatto il punto dopo la telefonata con Putin. Una conversazione, non annunciata, di circa 75 minuti. Trump, non avvertito da Kiev prima dell'attacco con i droni alle basi russe, ha parlato di "conversazione positiva". Difficile, però, capire quali siano le buone notizie: "Abbiamo parlato dell'attacco ucraino agli aerei russi, la conversazione non porterà alla pace immediata. Il presidente Putin ha detto, in maniera molto chiara, che dovrà rispondere agli attacchi alle basi".
Il resoconto russo evidenzia altri elementi. Putin ha spiegato a Trump che "Russia e Ucraina continueranno i negoziati dopo aver analizzato i rispettivi memorandum", ha detto il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov. Al presidente americano, Putin ha ribadito la convinzione che "Kiev sia diventata un'organizzazione terroristica" ma ha ribadito l'auspicio: "Il Cremlino spera che i colloqui con l'Ucraina proseguano".
Praticamente negli stessi minuti il Cremlino ha reso noto che Putin ha avuto il primo colloquio con Papa Leone XIV. Secondo Mosca, Putin ha ribadito la volontà di arrivare alla pace con strumenti "diplomatici" e le accuse a Kiev di cercare "l'escalation". "Putin ha richiamato l'attenzione sul fatto che il regime di Kiev punta sull'escalation del conflitto e - hanno riferito da Mosca - conduce azioni di sabotaggio contro infrastrutture civili sul territorio russo".
In serata, arriva la nota del Vaticano. "Nel corso della telefonata, oltre alle questioni di mutuo interesse è stata prestata particolare attenzione alla situazione in Ucraina e alla pace. Il Papa ha fatto un appello affinché la Russia faccia un gesto che favorisca la pace, ha sottolineato l’importanza del dialogo per la realizzazione di contatti positivi tra le parti e cercare soluzioni al conflitto", ha fatto sapere il portavoce Matteo Bruni.
"Si è parlato della situazione umanitaria, della necessità di favorire gli aiuti dove necessario, degli sforzi continui per lo scambio dei prigionieri e del valore del lavoro che in questo senso svolge il Cardinale Zuppi. Papa Leone ha fatto riferimento al Patriarca Kirill, ringraziando per gli auguri ricevuti all’inizio del suo pontificato e ha sottolineato come i comuni valori cristiani possano essere una luce che aiuti a cercare la pace, difendere la vita e cercare un’autentica libertà religiosa", ha spiegato il portavoce del Vaticano.
(Adnkronos) - Un video per iniziare l'avventura con l'Al Hilal. Simone Inzaghi, dopo l'addio all'Inter, sbarca in Arabia Saudita per la nuova avventura da allenatore. L'esordio è con un video diffuso dal club. Il tecnico si allaccia le scarpe, si sistema orologio e cravatta e, dopo aver assaporato una bevanda tipica, è pronto a cominciare la nuova missione con un ricchissimo contratto biennale.
Leggi tutto: Inzaghi si presenta all'Al Hilal, il debutto video
(Adnkronos) - Novak Djokovic batte Alex Zverev nei quarti di finale del Roland Garros va in semifinale, dove affronterà Jannik Sinner. Il 38enne serbo, testa di serie numero 6, supera in 4 set il tedesco, testa di serie numero 4, per 4-6, 6-3, 6-2, 6-4 in 3h20'. Venerdì Djokovic se la vedrà con Sinner nella 51esima semifinale della sua carriera in uno Slam. L'azzurro, numero 1 del mondo e del seeding, nei quarti di finale ha sconfitto in 3 set il kazako Aleksandr Bublik.
Nell'altra semifinale del singolare maschile, sfida tra lo spagnolo Carlos Alcaraz, testa di serie numero 2, e l'azzurro Lorenzo Musetti, ottavo giocatore del tabellone.
Il bilancio dei confronti diretti tra Djokovic e Sinner è in perfetta parità con 4 vittorie a testa. Sinner ha vinto gli ultimi 3 confronti diretti. I due big non si affrontano dalla finale del Masters 1000 di Shanghai dello scorso anno. L'unico match sulla terra battuta è andato in scena nel 2021: in quel caso, nei sedicesimi di finale del Masters 1000 di Montecarlo, Djokovic si è imposto in 2 set.
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