(Adnkronos) - La Lega calcio di Serie A ha reso noti anticipi e posticipi dalla quarta alla 12esima giornata. Il derby capitolino tra Lazio e Roma, valido per la quarta giornata di Serie A, è stato programmato per domenica 21 settembre alle ore 12:30. Nella quinta giornata il big match tra Juventus e Atalanta sarà giocato sabato 27 settembre alle ore 18, mentre Milan-Napoli domenica 28 settembre alle 20:45. Nella sesta giornata Fiorentina-Roma si giocherà al Franchi domenica 5 ottobre alle 15, mentre Juventus-Milan è in programma sempre la domenica ma alle 20:45.
La sfida tra Roma e Inter nella settima giornata è stato inserito sabato 18 ottobre alle ore 20,45. Nell'ottava giornata il big match Napoli-Inter al Maradona sarà disputato sabato 25 ottobre alle 18, mentre Lazio-Juventus è in programma domenica 26 ottobre alle 20:45. Milan-Roma della decima giornata si giocherà domenica 2 novembre alle 20:45. All'undicesima il derby tra Juventus e Torino è stato programmato per sabato 8 novembre alle 18, mentre Inter-Lazio domenica 9 novembre alle 20:45.
Nella 12esima giornata si giocherà Fiorentina-Juventus sabato 22 novembre alle 18 e il derby tra Inter e Milan domenica 23 novembre alle 20:45.
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(Adnkronos) - La Formula 1 approda nel suo tracciato più affascinante e iconico: Monza, il tempio della velocità. Il Gran Premio d’Italia, infatti, è in calendario domenica 7 settembre e, soprattutto la marea Rossa, è pronta a invadere il circuito lombardo. Le due McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris saranno le lepri che il resto dei piloti sulla griglia di partenza dovranno inseguire. La scuderia di Woking non trionfa a Monza dal 2012, grazie a Lewis Hamilton, ma ci sono tutte le condizioni per porre fine a questo digiuno. Il grande favorito, per gli esperti Sisal, è Oscar Piastri, attuale leader del mondiale e reduce dal trionfo in Olanda, si gioca vincente a 2,00. L’australiano cerca l’ottavo sigillo stagionale per consolidare il suo primato in classifica.
Il primo rivale del numero 81 della McLaren rimane il compagno di squadra Lando Norris, pronto al riscatto dopo la disfatta di Zandvoort. Il britannico, trionfo a 2,50, non può permettersi altri passi falsi nei confronti del compagno di squadra se non vuole dare l’addio, in maniera prematura, alle chance di successo mondiale. Norris, a Monza, ha raccolto al massimo due podi ed è pronto a prendersi la prima vittoria sul circuito lombardo. Max Verstappen, sul gradino più alto del podio a 7,50, a Monza si è imposto in due occasioni, 2022 e 2023, e quando la velocità è di casa, come a Monza, il numero 1 della Red Bull è sempre pronto a gettarsi nella mischia.
Ma se si nomina Monza, non si può non pensare alla Ferrari. La scuderia di Maranello, ancora a caccia di successi in questa disgraziata stagione, è il team che ha vinto più volte, 20, ha centrato più pole, 23, ed ha il pilota che, insieme a Lewis Hamilton, ha trionfato più di tutti, Michael Schumacher, 5 volte primo sotto la bandiera a scacchi. Se Hammer, vittoria che pagherebbe 50 volte la posta, sogna la sestina ma con la divisa della Rossa, Charles Leclerc punta deciso alla tripletta. Il Predestinato ha trionfato, nel Gran Premio d’Italia, nel 2019 e lo scorso anno. Il monegasco, successo a 9,00, è consapevole che la missione è di quelle (quasi) impossibili ma, di fronte al suo pubblico, Charles ha mostrato di compiere imprese incredibili.
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(Adnkronos) - La stabilità politica è il fattore che più di qualunque altro sposta gli equilibri sui mercati finanziari. Gli investitori si muovono cercando certezze e si cautelano dove percepiscono i rischi. In questa fase, in particolare, ci sono movimenti evidenti in questo senso. I paesi emergenti offrono più garanzie, mentre i dubbi si addensano sull'Europa, dove il caso Francia rischia di deflagrare, e anche sugli Stati Uniti, dove l'accerchiamento di Donald Trump alla Fed è percepito chiaramente come un elemento di destabilizzazione. Gli analisti sono piuttosto concordi nel delineare quella che può diventare nuova geografia dei mercati finanziari.
"I mercati emergenti sono stati a lungo considerati vulnerabili ai rischi specifici dei singoli paesi. Oggi, tuttavia, stanno dimostrando una maggiore disciplina macroeconomica e una maggiore resilienza, soprattutto in un contesto in cui i mercati sviluppati devono affrontare crescenti pressioni fiscali e un rallentamento della crescita", osserva Ygal Sebban, Investment Director, Azionario Mercati Emergenti di GAM. Si prevede, aggiunge, che "entro il 2035 i mercati emergenti contribuiranno per circa il 65% alla crescita economica globale e che nove di essi figureranno tra le 20 maggiori economie mondiali. La loro salute fiscale è notevolmente più solida, con un rapporto medio tra debito pubblico e PIL appena superiore al 60%, rispetto a oltre il 100% dei mercati sviluppati". Questo cambiamento, conclude, "evidenzia il crescente appeal dei mercati emergenti".
Guarda agli Stati Uniti Alessio Garzone, Portfolio manager Gamma Capital Markets. "Il vero appuntamento da seguire non è il Job Report del 5 settembre, ma la revisione delle buste paga del Bureau of Labour Statistics attesa il 9 settembre. Questa revisione può introdurre correzioni rilevanti ai dati sull’occupazione, cambiando radicalmente la lettura del mercato del lavoro. Se emergesse una debolezza significativa, la Fed potrebbe essere spinta non a un taglio standard di 25 punti base, ma a un 'jumbo cut' da 50 punti". Le conseguenze? "Nell’immediato i mercati reagirebbero con entusiasmo, ma una mossa così ampia verrebbe presto interpretata come segnale di fragilità economica, con il rischio di passare dall’euforia ai timori di stagnazione e inflazione insieme". Non solo. "I rendimenti a lungo termine che restano elevati non riflettono solo la traiettoria dei tassi, ma anche i dubbi sulla sostenibilità del debito americano e sulla credibilità istituzionale. Un mix che rende più complesso lo scenario per gli asset rischiosi".
E l'Europa? Pesa, evidentemente, il caso Francia. "Il primo ministro Bayrou ha chiesto un voto di fiducia sul bilancio, una mossa che con ogni probabilità determinerà la caduta della sua coalizione. Non sono attese elezioni anticipate: è più probabile la nomina di un nuovo Primo Ministro, chiamato a costruire una legge di bilancio sulla base di intese con le diverse forze politiche. Al momento, nuove elezioni presidenziali appaiono escluse e il Rassemblement National non sembra in grado di assumere il potere", premette il Global Credit Team di Algebris Investments, società di gestione del risparmio globale.
I mercati, si osserva, "tornano a concentrarsi sulle prospettive fiscali della Francia. La traiettoria delle finanze pubbliche è in deterioramento: il rapporto debito/PIL, già elevato al 115%, è destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni. Ridurre il deficit dal 5,4% del PIL previsto per quest’anno al 4,6% nel 2025 sarà estremamente difficile. L’obiettivo fissato da Bayrou si è rivelato poco realistico e ora il deficit sembra destinato ad attestarsi più vicino al 5,5–6% entro il 2026. In assenza di misure di consolidamento, il rischio di declassamenti del rating è concreto: le agenzie sono pronte a pubblicare le loro revisioni subito dopo il voto di fiducia". La conclusione: "Molto dipenderà dalla capacità dei mercati di assorbire il progressivo deterioramento fiscale della Francia. Per ora, un tracollo appare improbabile: lo scenario più plausibile resta la prosecuzione di una lenta erosione della posizione fiscale".
Resta più positivo, sia guardando all'Europa sia guardando agli Stati Uniti, Alberto Tocchio, head of Global Equity and Thematics di Kairos Partners SGR. Agosto, osserva, "doveva essere il mese della pausa estiva, eppure sotto la calma apparente dei mercati si è mossa una vera e propria riorganizzazione dei portafogli, alimentata da notizie e colpi di scena che potrebbero essere il preludio di quello che ci attende nelle prossime settimane". È stato un mese "sorprendente per il mercato azionario, con gli Stati Uniti ancora una volta protagonisti: l’S&P 500 ha superato quota 6.500 punti, segnando un rialzo del 30% dai minimi di aprile, mentre l’Europa, nonostante tensioni interne, la mancanza di progressi sull’Ucraina e una crisi politica ed economica in Francia arrivata prima del previsto, ha dimostrato una notevole resilienza".
Il tema di fondo, facendo una sintesi, è capire quanto possa durare la resilienza e quanto, al contrario, possano aggravarsi i rischi che ci sono. (Di Fabio Insenga)
(Adnkronos) - "Dire che nel mondo nessuno conosce Cortina d'Ampezzo è un'uscita infelice. Cortina è un brand, un simbolo riconosciuto a livello internazionale. Non solo per lo sci, ma per ciò che rappresenta nella storia dello sport italiano". Con queste parole rilasciate all'Adnkronos l'ex sciatore olimpico Kristian Ghedina, icona della discesa libera azzurra, è tornato sulle recenti dichiarazioni del presidente di Technogym, Nerio Alessandri, che aveva affermato: "Nel mondo non conoscono Cortina", parlando dal palco dell'Hotel Savoia proprio nella località ampezzana, durante l'evento "Cortina in Wellness" (QUI LA STORIA RACCONTATA DALL'ADNKRONOS).
La risposta di Ghedina arriva in un momento simbolico: proprio alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia è stato presentato il docufilm "Kristian Ghedina: Storie di Sci", prodotto da RS Productions, che celebra 70 anni di Olimpiadi italiane, da Cortina 1956 fino al grande appuntamento del 2026 con Milano-Cortina.
“In giro per il mondo ho sempre avuto riscontri positivi quando dicevo ‘vengo da Cortina’. È un nome che racconta un territorio, una storia, uno stile di vita. È normale che non tutti conoscano ogni località, ma sminuire Cortina oggi, a pochi mesi dalle Olimpiadi, non rende giustizia alla sua importanza”, ha aggiunto Ghedina. La polemica nata dalle parole di Alessandri ha riacceso il dibattito sull’immagine internazionale di Cortina d’Ampezzo. Se da un lato è vero che città come Saint Moritz o Aspen godono di maggiore riconoscibilità in alcune parti del mondo, dall’altro Ghedina – sostenuto anche da altri nomi illustri dello sport italiano – rivendica con forza il valore simbolico della sua città natale: "Cortina è un riferimento. Lo è per chi ci vive, per chi ci lavora, per chi la visita e per chi la guarda in tv ogni inverno. Le Olimpiadi sono un’occasione per rilanciarne l’immagine e raccontare una storia che merita di essere condivisa con il mondo". (di Paolo Martini)
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(Adnkronos) - Nei pazienti con ipertensione arteriosa non controllata o resistente al trattamento che hanno ricevuto baxdrostat o placebo in aggiunta alla terapia standard, il farmaco a due dosaggi (2 mg e 1 mg) riduce in maniera statisticamente significativa e clinicamente rilevante la pressione arteriosa sistolica media in posizione seduta rispetto al placebo a 12 settimane di trattamento. Sono i risultati dello studio di fase 3 BaxHtn, presentati in una Hot Line session al Congresso della European Society of Cardiology (Esc) 2025 che si è svolto in questi giorni a Madrid, e pubblicati contestualmente sul 'New England Journal of Medicine'.
Nello studio - informa una nota di Astra Zeneca - baxdrostat ha raggiunto l'endpoint primario e tutti gli endpoint secondari, garantendo una riduzione significativa e duratura della pressione arteriosa nei pazienti con ipertensione non controllata o resistente al trattamento. Alla settimana 12 la riduzione assoluta, rispetto al basale, della pressione arteriosa sistolica media in posizione seduta è stata di 15,7 mmHg (intervallo di confidenza Ic 95%, -17,6 a -13,7) con una riduzione normalizzata per placebo di 9,8 mmHg (Ic 95%, -12,6 a -7,0; p
Il farmaco è risultato generalmente ben tollerato, senza evidenza di riscontri inattesi in termini di sicurezza e con bassi tassi di iperkaliemia confermata (>6 mmol/L in entrambi i gruppi di dosaggio, 1,1% ciascuno) rispetto al placebo (0,0%). Il profilo di sicurezza di baxdrostat è risultato coerente con il meccanismo d'azione e la maggior parte degli eventi avversi è risultata lieve. Lo studio ha raggiunto anche tutti gli endpoint secondari confermativi, tra i quali una riduzione duratura della pressione arteriosa con baxdrostat al dosaggio di 2 mg. Entrambi i dosaggi, 2 mg e 1 mg, hanno inoltre determinato una maggiore riduzione della pressione arteriosa diastolica e hanno quasi triplicato la probabilità di raggiungere il target di pressione arteriosa sistolica
In una analisi esplorativa prespecificata di un sottogruppo di pazienti, confrontato con placebo - prosegue la nota - baxdrostat ha ridotto in modo significativo la pressione arteriosa sistolica nel monitoraggio dinamico delle 24 ore e in particolare nelle ore notturne, indicatori chiave di controllo duraturo della pressione arteriosa e riduzione del rischio cardiovascolare. Il dosaggio di 2 mg ha ridotto la pressione arteriosa sistolica misurata nelle 24 ore di 16,9 mmHg (Ic 95%, -25,6 a -8,3), e la combinazione dei due dosaggi da 2 mg e 1 mg ha ridotto la pressione arteriosa sistolica notturna di 11,7 mmHg (Ic 95%, -19,5 a -3,8). I risultati dello studio di fase 3, Bax24, disegnato per valutare gli effetti sulla misurazione della pressione arteriosa nelle 24 ore, sono attesi entro la fine dell'anno.
"I risultati del trial BaxHtn, al quale anche l'Istituto Auxologico di Milano ha partecipato, rappresentano un vero progresso per una popolazione che ha ancora un importante unmet medical need - commenta Gianfranco Parati, professore onorario di Medicina cardiovascolare, università degli Studi Milano-Bicocca, direttore scientifico dell'Istituto Auxologico italiano Irccs Milano e presidente della World Hypertension League - Nonostante la politerapia, infatti, molti pazienti ipertesi non riescono a raggiungere i target pressori raccomandati dalle linee guida e restano esposti a un rischio significativo di eventi cardiovascolari e renali. Lo studio BaxHtn ha raggiunto l'endpoint primario e tutti gli endpoint secondari evidenziando come baxdrostat, in aggiunta alla terapia standard, determini una significativa e sostenuta riduzione della pressione arteriosa sistolica, fino a 15,7 mmHg rispetto al basale, offrendo una risposta terapeutica di elevata rilevanza clinica in una popolazione ampia e rappresentativa di pazienti non controllati o resistenti. Raggiungere una riduzione di pressione di tale entità - sottolinea lo specialista - si associa a un rischio significativamente inferiore di infarto, ictus, scompenso cardiaco e malattia renale. Grazie a questa nuova strategia terapeutica, un numero sempre maggiore di pazienti potrà raggiungere un controllo pressorio ottimale, con un impatto concreto sugli esiti clinici a lungo termine per milioni di persone".
Aggiunge Bryan Williams, Chair of Medicine presso University College London e Principal Investigator dello studio BaxHtn: "Raggiungere una riduzione di quasi 10 mmHg della pressione arteriosa sistolica con baxdrostat, nello studio, rappresenta un risultato davvero significativo, considerato che questo livello di riduzione è associato a un rischio significativamente inferiore di infarto, ictus, scompenso cardiaco e malattia renale. Questi dati evidenziano come l'aldosterone, nell'ipertensione non controllata o resistente al trattamento, giochi un ruolo più rilevante rispetto a quanto precedentemente riconosciuto, sottolineando l'importanza del meccanismo d'azione innovativo di baxdrostat e il suo potenziale impatto per milioni di persone che vivono con ipertensione non controllata o resistente al trattamento, nonostante la terapia con multipli farmaci ipertensivi".
Per Sharon Barr, Executive Vice President, BioPharmaceuticals R&D, AstraZeneca, "i risultati dello studio dimostrano il potenziale di baxdrostat nel rispondere a una delle sfide più importanti in ambito cardiovascolare, ossia l'ipertensione difficile da controllare nonostante terapie multiple. Nei prossimi mesi - evidenzia - intendiamo proseguire l'iter di sottomissione regolatoria di baxdrostat alle autorità regolatorie, parallelamente al rapido avanzamento di un robusto programma di sviluppo clinico nelle indicazioni in cui l'aldosterone svolge un ruolo chiave, incluse la prevenzione della malattia renale cronica e dello scompenso cardiaco".
Nel mondo, 1,3 miliardi di persone convivono con l'ipertensione, patologia che colpisce circa il 30% della popolazione italiana, ricorda la nota. Un crescente numero di evidenze indica come la disregolazione dell'aldosterone rappresenti uno dei principali meccanismi biologici alla base dell'ipertensione, contribuendo ad aumentare il rischio cardiovascolare e renale. Un'ampia metanalisi ha dimostrato che una riduzione di 10 mmHg della pressione arteriosa sistolica può ridurre il rischio di eventi cardiovascolari maggiori di circa il 20%, sottolineando la necessità di nuovi trattamenti che agiscano sui meccanismi biologici alla base dell'ipertensione. Baxdrostat è un inibitore altamente selettivo dell'aldosterone sintasi (Asi), un potenziale 'first-in-class' che agisce sulla sintesi dell'aldosterone, ormone responsabile dell'elevata pressione arteriosa e dell'aumento del rischio cardiovascolare e renale. Attualmente il farmaco è oggetto di studio in trial clinici che stanno arruolando oltre 20mila pazienti a livello globale, da solo, in aggiunta ad altre terapie, per il trattamento dell'ipertensione arteriosa e dell'aldosteronismo primario, e in combinazione con dapagliflozin per la malattia renale cronica e la prevenzione dello scompenso cardiaco in pazienti ipertesi ad alto rischio.
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(Adnkronos) - Il Settembre d'oro, mese dedicato a livello internazionale all'oncologia pediatrica, parte da Roma con il progetto 'Fatemi provare', lanciato da Fiagop Ets (Federazione associazioni genitori e guariti oncoematologia pediatrica) in collaborazione con Fispes (Federazione italiana sport paralimpici e sperimentali) e con il contributo di Bristol Myers Squibb. L'iniziativa fa parte del progetto più ampio 'Insieme per crescere', cofinanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ed è dedicata a ragazze e ragazzi con disabilità fisiche e sensoriali che hanno affrontato alcune varie patologie oncologiche.
Il progetto - spiega Fiagop in una nota - offre un percorso sportivo intensivo e inclusivo, pensato per aiutare i giovani a riscoprire il movimento e l'autonomia attraverso lo sport. Le discipline proposte includono atletica leggera, tiro a segno, calcio e, per i partecipanti idonei, rugby in carrozzina. Non si tratta solo di allenamenti, ma di un'esperienza che unisce il divertimento alla scoperta di sé e alla costruzione di nuove relazioni. I partecipanti avranno la possibilità di continuare l'attività sportiva anche al termine del progetto, grazie alla vasta rete di società affiliate a Fispes. "Vedere i nostri bambini giocare, ridere e muoversi accanto ad atleti che ogni giorno superano barriere fisiche e mentali sarà una bellissima esperienza - dichiara Sergio Aglietti, presidente di Fiagop - E' un esempio concreto che la vita può continuare anche nei momenti più difficili e che la resilienza si può allenare, proprio come un muscolo. Sarà come costruire un ponte tra due mondi solo in apparenza lontani, ma uniti da una stessa voglia di vivere".
L'iniziativa è stata inaugurata presso il Campo Fispes delle Tre Fontane, a Roma, dove è stato siglato un protocollo d'intesa tra Fispes e Fiagop attraverso il quale verranno promosse le attività sportive verso giovani malati o guariti in tutta Italia. Ogni gruppo di 5 ragazzi è seguito da un allenatore qualificato, e per i partecipanti non vedenti è presente un operatore dedicato. Sono in programma anche attività collaterali e incontri con atleti paralimpici di alto livello, per offrire ai ragazzi un'ulteriore fonte di ispirazione.
Inoltre, dal 21 al 28 settembre Fiagop promuove la nuova edizione della campagna nazionale 'Accendi d'oro, Accendi la speranza', un'iniziativa di sensibilizzazione che mette al centro il diritto di ogni bambino e adolescente con tumore di accedere alle migliori cure, ovunque si trovi nel mondo.
Il programma della campagna, si articola in tre momenti chiave, si legge nella nota. Il primo: illuminazione in luce dorata. Dal 21 al 28 settembre, monumenti e luoghi simbolo in tutta Italia verranno illuminati di luce dorata. Questo gesto vuole 'accendere' l'attenzione del pubblico e delle istituzioni sui temi dell'oncoematologia pediatrica. Durante l'evento sarà possibile distribuire il Gold Ribbon, il nastrino dorato simbolo della causa, che rappresenta la forza e la resilienza dei giovani pazienti e delle loro famiglie. Secondo momento chiave della campagna: la raccolta di sangue 'Ti voglio una sacca di bene'. Sempre dal 21 al 28 settembre, si terrà un'iniziativa dedicata alla donazione di sangue, essenziale per i pazienti pediatrici. Il progetto, realizzato in collaborazione con Fidas e altre realtà locali, sarà attivo presso i principali centri trasfusionali pediatrici e su tutto il territorio nazionale. Infine 'European Standards of Care': un momento cruciale di quest'anno sarà la pubblicazione della nuova versione degli 'European Standards of Care for Children and Adolescents with Cancer', frutto di 4 anni di lavoro di Cci Europe in collaborazione con la Società europea di oncologia pediatrica.
Leggi tutto: Settembre d'oro, i ragazzi guariti dal cancro ricominciano dallo sport
(Adnkronos) - "Incredibile: Il Tempo è stato lasciato fuori dalla conferenza stampa tenutasi oggi in Senato dal titolo 'Global Sumud Flotilla'". A renderlo noto è lo stesso quotidiano che, in un articolo online, racconta come si è svolta la vicenda. "A negarci l'accesso - si legge - è stata la senatrice del Movimento 5 Stelle Alessandra Maiorino, sostenendo che per l'evento ci fosse 'overbooking' e che la sua segreteria per fornirci l’accredito in quell’istante non ci fosse. Una frase che difficilmente abbiamo sentito per eventi che si svolgevano in Parlamento".
"Ma, soprattutto - aggiungono i cronisti del Tempo - ciò che non torna è il tempismo: come faceva la pentastellata a sapere che la sala era già piena se noi siamo arrivati con oltre mezz'ora di anticipo? E perché si è radunata a parlare in modo fitto con almeno altre cinque o sei persone prima che ci dicesse gentilmente che il posto per noi non c'era? Perché non ha nemmeno minimamente provato a trovare una soluzione?". All'evento in questione "era presente anche la portavoce del Global Movement To Gaza, Maria Elena Delia, alla quale abbiamo provato a fare delle domande dopo essere stati respinti dalla sala. Ma, ciò nonostante, ci ha detto che doveva rispettare gli ordini e che poteva parlare solo all'interno del convegno".
Poi quelle che, secondo il quotidiano, sarebbero le motivazioni dell'esclusione: "Siamo gli unici che stanno provando a scavare dietro la Flotilla, a spiegare quali siano i legami con persone ritenute vicine ad Hamas, e soprattutto a fornire una narrazione diversa su quali siano le frequentazioni del Movimento 5 Stelle e del Pd con personaggi come Mohammad Hannoun". Nel pezzo anche il commento del direttore, Tommaso Cerno: "Mi ricordo di Maiorino ai tempi del Senato, quando parlava di libertà e di diritti, di stampa e di espressione... Ora non ne parla più, evidentemente mentiva o se lo è scordato".
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(Adnkronos) - Il presidente della Uefa Aleksander Ceferin ha affermato che la messa al bando delle squadre russe non ha contribuito a porre fine alla guerra in Ucraina e che si oppone anche alla messa al bando degli atleti israeliani per la guerra a Gaza, nonostante lo spargimento di sangue "mi stia facendo male, mi stia uccidendo". Ceferin ha dichiarato al portale Politico, in un'intervista pubblicata oggi mercoledì 3 settembre, che i politici dovrebbero impegnarsi di più per fermare queste guerre. "Non riesco a capire come un politico che può fare molto per fermare il massacro, ovunque, possa addormentarsi vedendo tutti quei bambini e tutti quei civili morti. Non lo capisco. C'è l'idea che il calcio debba risolvere questi problemi? Assolutamente no".
Le squadre russe sono state bandite dalle competizioni internazionali subito dopo l'inizio della guerra in Ucraina nel 2022 dalla Uefa e dalla Fifa, l'organismo di governo mondiale. Un tentativo della Uefa di riportare in gara le squadre russe under 17 è stato accantonato dopo una rivolta politica. "Per me, lo sport dovrebbe cercare di indicare la strada, non vietando agli atleti di gareggiare. Ma a essere onesti, ancora una volta, con la guerra Russia-Ucraina, abbiamo avuto una reazione politica quasi isterica", ha detto, aggiungendo che i dirigenti Uefa sono stati sottoposti a forti pressioni politiche.
Ceferin ha continuato: "Siamo stati tra i primi ad agire, credendo davvero che lo sport potesse contribuire a porre fine a questa tragedia. Purtroppo, la vita ci ha dimostrato il contrario. Ora non vedo molte reazioni dalla politica. Dalla società civile è enorme". Guardando a Gaza, ha detto che "quello che sta succedendo ai civili lì mi ferisce personalmente, mi uccide. È impossibile vedere queste cose ancora. Dall'altro punto di vista, non sono un sostenitore del divieto per gli atleti. Perché cosa può fare un atleta al suo governo per fermare la guerra? È molto, molto difficile".
"Ora è più una pressione della società civile che dei politici, perché i politici sono ovviamente, quando si tratta di guerre e vittime, molto pragmatici. Non posso dire cosa succederà. Si parla di tutto, ma personalmente sono contrario all'espulsione degli atleti". Sostenendo il piano delle squadre Under 17 riguardo alla Russia, Ceferin ha affermato che i bambini dovrebbero essere trattati in modo diverso dagli adulti. "Continuo a pensare che i bambini dovrebbero essere trattati in modo diverso perché, sapete, vengono cresciuti nella paura e nell'odio. Capirebbero che non siamo loro nemici, che le nazioni non sono nemiche tra loro. Ma ai politici questo non importa", ha detto, aggiungendo che anche i bambini non votano.
Nell'intervista, spazio anche ad altri temi, come la possibilità di vedere Milan-Como giocata a Perth, in Australia: "Gare di Serie A e Liga fuori dall'Europa? Non siamo contenti ma, per quanto abbiamo verificato dal punto di vista legale, non abbiamo molto margine se le federazioni sono d'accordo. Ed entrambe infatti hanno dato il loro consenso, anche se penso che in futuro dovremo discuterne molto seriamente, perché il calcio dovrebbe essere giocato in Europa, i tifosi dovrebbero guardare le partite in casa, non possono andare in Australia o negli Stati Uniti per seguire le loro squadre".
Ceferin ha precisato: "Apriremo questa discussione anche con la Fifa e con tutte le federazioni, perché non credo sia una buona cosa. Se è un'eccezione, va bene. Se c'è un motivo alla base, va bene. Ma, in linea di principio, le squadre europee dovrebbero giocare in Europa perché i tifosi che le sostengono vivono in Europa. È una grande tradizione".
L'organo di governo del calcio europeo che affronterà la questione durante la riunione del comitato esecutivo a Tirana il prossimo 11 settembre. Inoltre Ceferin ha parlato della possibilità del Mondiale per Club Fifa ogni due anni: "Sarei contrario, ma non credo lo vogliano".
(Adnkronos) - Una fonte della sicurezza israeliana stima che tra 70.000 e 80.000 persone siano state sfollate da Gaza City, la maggior parte delle quali nelle ultime 72 ore. Lo riporta Haaretz. Prima dell'occupazione pianificata, circa 1,2 milioni di residenti e sfollati si trovavano in città. "Hamas sta adottando diverse misure per impedire lo spostamento della popolazione verso sud da Gaza City", ha affermato la fonte, aggiungendo che l'area umanitaria nel sud di Gaza sarà ampliata per ospitare circa due milioni di persone.
"Le infrastrutture umanitarie nel sud sono predisposte e dimensionate per la popolazione in conformità con il diritto internazionale", ha affermato la fonte, sottolineando che i miglioramenti continueranno parallelamente all'evacuazione da Gaza City.
Intanto le forze dell’Idf e lo Shin Bet, i servizi di sicurezza interni israeliani, hanno annunciato di aver sventato un piano di Hamas che prevedeva un attentato contro il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir. Secondo una dichiarazione congiunta, la cellula terroristica, operante nell’area di Hebron, stava pianificando di utilizzare droni carichi di esplosivo per compiere l’attacco. Lo riporta Ynet.
Le indagini hanno rivelato che il gruppo agiva sotto la direzione della leadership di Hamas in Turchia. Durante l’operazione, le forze israeliane hanno sequestrato diversi droni che, secondo gli inquirenti, sarebbero stati equipaggiati con ordigni esplosivi per colpire Ben Gvir. I membri della cellula sono stati arrestati e il materiale destinato all’attacco è stato confiscato.
Almeno 21.000 bambini nella Striscia di Gaza presentano disabilità conseguenti alle ferite subite dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, scoppiata il 7 ottobre 2023. Lo ha denunciato il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
Secondo il rapporto, negli ultimi quasi due anni di conflitto circa 40.500 bambini hanno riportato "nuove ferite legate alla guerra", e più della metà di loro ha subito conseguenze permanenti che hanno comportato una disabilità. Il Comitato delle Nazioni Unite ha espresso "profonda preoccupazione per la drammatica escalation umanitaria" e ha invitato la comunità internazionale ad adottare misure urgenti per proteggere i minori e garantire assistenza medica alle vittime.
Cassonetti e pneumatici sono stati incendiati a Gerusalemme questa mattina per protestare contro il primo ministro Benjamin Netanyahu e il suo mancato accordo per riportare in Israele gli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito la polizia israeliana condannando gli ''atti vandalici'' e segnalando che non ci sono stati feriti. Attivisti si sono radunati anche sotto la casa del ministro per gli Affari Strategici Ron Dermer, incaricato di garantire il rilascio degli ostaggi. Un gruppo dii attiviste della Coalizione delle Madri e delle Donne si sono barricate sul tetto della Biblioteca Nazionale, vicino alla Knesset a Gerusalemme, chiedendo un accordo per il rilascio degli ostaggi e la fine della guerra.
"La polizia israeliana consentirà a chiunque di esercitare il proprio diritto alla libertà di espressione nell'ambito di una protesta legittima'', si legge in una nota. ''Allo stesso tempo, la polizia non permetterà che vengano arrecati danni all'ordine pubblico, inclusi l'incendio di bidoni della spazzatura, atti vandalici, blocchi stradali o qualsiasi altra azione illegale che metta a repentaglio la sicurezza pubblica o interrompa la vita quotidiana", prosegue la nota.
Dal tetto della Biblioteca nazionale sono stati srotolati due striscioni giganti con lo slogan "Negligenza e uccisioni" accanto a una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Gli attivisti sono rimasti sul tetto, mentre decine di altri sono radunati nel giardino sottostante. In una nota, i manifestanti hanno dichiarato: "698 giorni di fallimento. 698 giorni in cui cittadini israeliani sono stati abbandonati alla morte'', ma ''il governo israeliano e il suo leader si rifiutano di discutere l'accordo sul tavolo. Scelgono invece di continuare una guerra politica senza scopo né giustificazione operativa, abbandonando gli ostaggi nei tunnel di Hamas, abbandonando i soldati dell'Idf, uccidendoli – uccidendo noi. Basta! Risolveremo il problema''.
Gli attivisti sotto casa Dermer hanno letto ad alta voce i nomi dei 48 ostaggi rimasti e hanno esposto uno striscione con la scritta: "48 ostaggi - Dermer 0". I manifestanti hanno poi affermato che "dalla nomina di Dermer, nessun ostaggio è tornato a casa. E' ora di promuovere un accordo e riportare tutti indietro, anche a costo di fermare la guerra".
(Adnkronos) - Si è tenuto ieri pomeriggio a Roma un incontro tra il nipote del premier libico riconosciuto a livello internazionale Abdel Hamid Dbeibah e il figlio del generale Khalifa Haftar. Lo scrive su Facebook il dissidente libico Husam El Gomati, che ora vive in Svezia. Ibrahim Dbeibah e Saddam Haftar si sono incontrati per ''discutere della riduzione dell'intensità del conflitto a Tripoli e della convergenza dei punti di vista tra le due famiglie'', ha scritto El Gomati in un post, sottolineando il clima di riservatezza in cui si è svolto l'incontro e l'urgenza di ''voler ridurre rapidamente l'escalation nella capitale libica dove si registrano da settimane tensioni crescenti''.
A Roma le parti avrebbero anche avuto un contatto con l'inviato degli Stati Uniti Massad Boulos, consigliere speciale per l'Africa, che oggi è stato ricevuto dal ministro degli Esteri italiano e vice premier Antonio Tajani. Quello di ieri a Roma tra i Dbeibah e gli Haftar è il primo incontro tra i due volti della Libia in tre anni.
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(Adnkronos) - Nuovi casi di West Nile in Italia. "Nella serata di ieri agli Spedali Civili di Brescia è stato riscontrato un caso di virus West Nile su un paziente di 75 anni non residente in provincia di Brescia, già affetto da altre patologie, che presentava sintomi di carattere neurologico. Il paziente è stato immediatamente sottoposto a terapia antivirale ed è ricoverato nel reparto di Neurorianimazione del presidio ospedaliero, in condizioni critiche". Lo comunica la stessa Asst in una nota.
La West Nile Disease (Wnd), o febbre del Nilo occidentale - ricorda l'azienda socio-sanitaria territoriale bresciana - è presente in Lombardia da diversi anni, dove ormai è da considerarsi endemica.
Nuovo caso di Febbre del Nilo anche a Oristano dove un uomo di 71 anni di Oristano è risultato positivo al virus Si tratta, fa sapere l'Asl provinciale, del quindicesimo caso umano di Febbre del Nilo diagnosticato nel corso del 2025 nella provincia di Oristano. Il 71enne si è presentato al Pronto Soccorso dell’ospedale San Martino con alcuni sintomi, ma poi è stato dimesso ed è ritornato nella sua abitazione. Dopo l’accertamento, il dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitaria, diretto dalla dottoressa Maria Valentina Marras, ha fatto scattare immediatamente tutte le misure previste per il caso: indagine epidemiologica e circoscrizione dell’area dell’abitazione dell’uomo per consentire una disinfestazione più approfondita nel raggio dei 200 metri dalla sua casa.
Nelle scorse settimane erano risultati positivi al virus altri tre ultrasettantenni, sette ultrasessantenni, un ultraquarantenne, due ultraottantenni e un ultranovantenne. Di questi quattordici contagiati, undici sono ancora ricoverati in diversi ospedali, mentre tre sono stati dimessi e hanno fatto rientro nelle proprie abitazioni.
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(Adnkronos) - "Il biennio 24-26 ha riportato 22 mila iscritti che sono stati rilevati dalla piattaforma del ministero attraverso i codici fiscali dei ragazzi che si sono iscritti, quindi non sono numeri campati per aria, sono numeri reali". Così, con Adnkronos/Labitalia, Guido Torrielli, presidente di Rete Its Italia, l’associazione che riunisce le Fondazioni degli Istituti tecnologici superiori – Its Academy, rappresentandone la larghissima maggioranza. Secondo Torrielli le aree formative con più iscritti negli Its attualmente sono: "ict tecnologie della comunicazione e dell’informazione dei dati, mobilità sostenibile e logistica, meccatronica e turismo, ciascuna con oltre 5.000 iscritti, fino a 6.000 per biennio", sottolinea.
"Noi offriamo, ai ragazzi che sono interessati, percorsi che sono progettati dalle imprese e sono valorizzati dalla presenza di più del 60% di formatori che vengono dalle stesse imprese, da un anno completamente passato in azienda, per poi essere assunti dopo due anni, nel 90% dei casi a tempo indeterminato, in 10 importanti aree tecnologiche che vanno dal meccatronico all'Ict, all'energia ma anche alla moda, anche alla farmaceutica e chimica, all'agroalimentare, al turismo ai servizi alle imprese, compreso il terzo settore"
"I nostri numeri, a seconda dei comparti, viaggiano -ribadisce Torrielli- tra il 75% e il 100%, quindi abbiamo una media di quasi il 90% dei ragazzi che entrano e terminano il loro percorso con un posto di lavoro, un interesse, ma anche una potenzialità di arrivare ad avere anche una start-up o di partecipare ad un piano di ricerca. E oltre questo c'è da ricordare che, secondo l'analisi fatta da alcuni importanti enti di ricerca, è di 80.000 il numero dei ragazzi che potrebbero interessare le imprese nelle aree tecnologiche che citavo".
E Torrielli sottolinea che "siamo un momento delicato per gli Its, dopo la fine della stagione delle risorse del Pnrr. Per il 2025-27 speriamo che il ministro Giorgetti ascolti le richieste del ministro Valditara per il finanziamento ordinamentale anche per noi come per le università. Abbiamo bisogno di oltre 300 milioni di euro, altrimenti chiudiamo", sottolinea.
"Abbiamo già iniziato con la pubblicizzazione dei nostri corsi -spiega ancora Torrielli- che arrivano dopo una stagione ricca di risorse grazie al Pnrr. Con il Piano infatti abbiamo avuto un finanziamento di un miliardo e mezzo di cui 500 milioni sono stati messi a disposizione degli Its per aumentare il numero dei laboratori. E per ampliare quindi quelle che sono le attrezzature messe poi a disposizione dei ragazzi per ottenere le competenze che le imprese chiedono per entrare nel mondo del lavoro".
Il piano nazionale di ripresa e resilienza ha rappresentato una svolta, sottolinea Torrielli. "Il finanziamento del Pnrr ha portato nel 2022 alla legittimazione del titolo del diploma di Its che rappresenta un po' il segmento della formazione terziaria professionalizzante, che non esisteva prima del 2022. Prima di questa data infatti il ragazzo che usciva fuori dagli istituti tecnici poteva iscriversi esclusivamente all'università oppure andare a lavorare. Oggi però gli Its hanno compiuto un percorso difficile e rivoluzionario, devono in qualche modo poter sostenere quelle che sono le spese maggiori che sono determinate dall'aumento del numero di attrezzature: più costi di energia, manutenzione, gestione", sottolinea ricordando che "le Regioni devono fare una programmazione tenendo conto di quelli che sono i finanziamenti che ovviamente potrebbero non essere più quelli del Pnrr, anche se il ministero dell'Istruzione sta pensando di recuperare con delle formule gestite attraverso degli accordi con l'Ue, anche per il 25-27, ovvero per il primo anno, la possibilità di spendere ciò che è avanzato del Pnrr in alcune particolari attività che erano previste", aggiunge
"Noi -continua Torrielli- abbiamo un Paese di piccole e medie imprese e gli Its sono le Academy delle piccole e medie imprese. Le grandi imprese le Academy se le costruiscono da sole, e allo stesso tempo sfruttano anche le nostre, quelle delle aree tecnologiche di competenza, per portarsi a casa questi ragazzi una volta usciti da noi. Gli its devono avere alle spalle sicuramente il mondo produttivo, senza di questo non abbiamo un Its che rispetti il dna sul quale è stato creato", aggiunge.
(Adnkronos) - Il quattro volte campione del Tour de France, Chris Froome, ha subito un trauma cardiaco potenzialmente letale durante l'incidente in allenamento della scorsa settimana, secondo sua moglie Michelle. L'incidente di mercoledì nel sud della Francia ha costretto Froome a un intervento chirurgico per riparare una vertebra fratturata, un polmone collassato e cinque costole rotte. Tuttavia, è stato ora rivelato che l'operazione ha anche evidenziato una rottura del pericardio dovuta a un trauma toracico contusivo, riportato da Froome quando si è scontrato con un cartello stradale a oltre 48 km/h. "Ovviamente era molto più grave di qualche osso rotto. Sta bene, ma la convalescenza sarà lunga", ha detto Michelle al Times.
"Non andrà in bicicletta per un po'. Chris è felice che condivida questo messaggio perché la gente deve capire cosa sta succedendo", ha spiegato la moglie del campione di ciclismo. Si prevede che il quarantenne si riprenda completamente, ma come minimo la stagione in corso è finita. Froome è negli ultimi mesi del contratto quinquennale firmato quando lasciò la Ineos Grenadiers per unirsi alla Israel Premier-Tech in vista della stagione 2021. Froome ha vinto il Tour de France nel 2013, 2015, 2016 e 2017, vincendo anche il Giro d'Italia nel 2018 e la Vuelta a España nel 2011 e nel 2017, tutte con il Team Sky.
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(Adnkronos) - "Su Emilio Fede è stata fatta molta ironia per la sua dedizione totale, assoluta ed acritica a qualsiasi decisione berlusconiana. Ma sono convinto che Fede non si rese mai opportunista", così all'Adnkronos Carlo Freccero, autore televisivo, dirigente d'azienda, critico televisivo e massmediologo italiano ricorda Emilio Fede, morto ieri a 94 anni. "Ammirava così tanto Berlusconi che tutta la sua presenza in tv è un continuo elogio del suo eroe. Omero fu il cantore dell’ira di Achille, Emilio decise di essere il cantore dei gesti berlusconiani".
"Aveva - sottolinea Freccero - nei confronti di Berlusconi una sincera venerazione che lo rendeva impermeabile a qualsiasi valutazione critica sull’opportunità di certi comportamenti, alla fine lo scandalo colpì soprattutto lui. Dopo i fasti della tv commerciale i suoi ultimi anni sono stati estremamente tristi. Era l’immagine del rimpianto e della solitudine", sottolinea. "Ho conservato un buon ricordo di Emilio Fede - conclude Freccero - perché insieme abbiamo contribuito all'affermazione della Tv commerciale. Fede fu scelto da Berlusconi ed era quanto di più distante da me sotto il profilo delle convinzioni ideologiche".
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(Adnkronos) - Piero De Luca, deputato del Pd, ha annunciato la sua candidatura a segretario regionale del Pd Campania. "Ho appena depositato le firme per la candidatura alla carica di Segretario Regionale del Partito Democratico della Campania. Desidero anzitutto ringraziare la Segretaria nazionale Elly Schlein, che con determinazione ha lavorato per consentire al Pd campano di tornare a costituire i propri organismi dirigenti dopo anni di commissariamento. Un riconoscimento va al Commissario Antonio Misiani, per l’equilibrio e la serietà con cui ha svolto il suo compito. E rivolgo un ringraziamento sentito alle centinaia di iscritte e iscritti che in tutta la Regione hanno sostenuto la candidatura", scrive sui social.
"La candidatura unitaria - continua - è una decisione che rappresenta, nell'attuale contesto, un atto di responsabilità e maturità politica della nostra comunità democratica, che ha scelto di evitare divisioni e concentrare le proprie energie sugli obiettivi strategici prioritari da raggiungere, nell’interesse del Partito e soprattutto dei nostri cittadini". "Tre sono i punti principali da cui intendiamo ripartire in questa fase - argomenta De Luca - difendere e valorizzare i risultati importanti raggiunti in dieci anni di governo regionale in settori fondamentali come sanità, lavoro, politiche sociali, ambiente, agricoltura, infrastrutture, trasporti, scuola, università, cultura e turismo, pari opportunità per tutte e tutti. Elaborare una piattaforma programmatica ambiziosa per fissare traguardi ancora più avanzati, nell'interesse dei nostri cittadini. Costruire, sulla base di un programma serio e condiviso, un’alleanza ampia con il Movimento 5 Stelle e le altre forze politiche e civiche del campo progressista, per confermare la guida della Regione ed impedire che la Campania venga consegnata a una destra che ha dimostrato incapacità di governo a livello locale e nazionale".
"La sfida che ci attende non è semplice. Ma con coraggio e determinazione, possiamo vincerla. Su queste basi, con entusiasmo e spirito di servizio, mi candido a guidare la nuova fase che abbiamo davanti, consapevole della grande responsabilità che mi attende, impegnandomi a costruire una comunità democratica aperta, inclusiva e plurale, rispettosa di tutte le sensibilità interne", spiega De Luca. "Lavoreremo per una Campania sempre più moderna, solidale, dinamica e protagonista in Italia e in Europa. Un modello che possa contribuire in modo rilevante anche alla costruzione di una reale alternativa di governo alla destra a livello nazionale. Rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci in cammino. Avanti, insieme”.
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(Adnkronos) - Re Carlo e il principe Harry potrebbero incontrarsi, quando tra pochi giorni il secondogenito del sovrano tornerà nel Regno Unito. Il duca di Sussex sarà a Londra l'8 settembre per partecipare alla cerimonia dei Wellchild Awards 2025 e in quell'occasione potrebbe vedere il padre, che non incontra dal febbraio 2024. Ma, se mai dovesse accadere, un incontro fra padre e figlio potrebbe avvenire a porte chiuse ovvero lontano da celebrazioni pubbliche come quelle del premio del quale Harry è padrino.
Parlando in esclusiva con express.co.uk, l'esperto reale Richard Fitzwilliams ritiene che l'unico modo in cui la frattura tra il re e il duca possa rimarginarsi è che l'incontro avvenga in privato. "Ciò che avrebbe senso sarebbe che il principe Harry e il re si incontrassero privatamente e instaurassero un rapporto di fiducia. Tuttavia, non c'è alcuna possibilità che ciò accada!", ha affermato, aggiungendo di non credere che, se i due non dovessero incontrarsi, il re ne sarebbe incolpato. "Se re Carlo non vedrà il principe Harry durante la sua prossima visita, la colpa ricadrà probabilmente sui Sussex. Meghan ha appena attaccato di nuovo la Famiglia Reale nella sua intervista a Bloomberg, affermando di che non si sentiva autentica quando era un membro attivo della famiglia".
Netflix, inoltre - scrive l'Express - vorrebbe ovviamente che Harry fosse coinvolto in un documentario per commemorare i 30 anni dalla tragica morte di Diana. Questo potrebbe essere molto controverso, soprattutto con William, e probabilmente anche con Carlo. "Quindi nessuno biasimerà re Carlo se manterrà le distanze. Tuttavia, potrebbero incontrarsi e potrebbe nascere qualcosa", ha concluso l'esperto, mentre da parte sua, il Palazzo non ha ancora confermato ufficialmente se un eventuale incontro fra il re e il principe Harry sia all'ordine del giorno.
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(Adnkronos) - "Questa edizione del Salone nautico di Genova la definisco potente, in quanto si tratta di una manifestazione autorevole, che ha riconfermato questa autorevolezza nel mercato di riferimento sia nazionale che internazionale. E' un Salone, infatti, che consolida i numeri dell'edizione 2024 e in un contesto economico internazionale di rallentamento generale, con turbolenze geopolitiche importanti, è un traguardo molto importante per noi". Lo ha detto Marina Stella, direttore generale di Confindustria Nautica, alla conferenza stampa di presentazione del 65esimo Salone nautico di Genova, che si terrà dal 18 al 23 settembre 2025, svoltasi a Palazzo Mezzanotte a Milano.
"Avremo tanti espositori, anche internazionali, provenienti da 45 Paesi; oltre mille imbarcazioni esposte e 123 novità. Quello della nautica è un settore che anche quest'anno consolida i risultati dell'edizione 2023 anche come settore di riferimento, come incidenza della nostra nautica da diporto italiana sui mercati globali: ci confermiamo, infatti, leader nel comparto dei super yacht, con oltre il 50% del portafoglio ordini globali -illustra Stella-. Siamo il primo Paese esportatore al mondo di unità da diporto, abbiamo il 19% della quota di mercato mondiale che è un dato importante".
"Questo Salone, che è la vetrina di eccellenza della nautica mondiale, è anche la casa della nautica Made in Italy: dal 1962 si è aperto al mercato e ha consentito all'industria nautica italiana di aggredire i mercati internazionali e di raggiungere i vertici del ranking mondiale, che continuano ad essere riconfermati anche in questi momenti di complessa congiuntura internazionale", conclude il direttore generale di Confindustria Nautica.
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(Adnkronos) - Alla 65esima edizione del Salone nautico internazionale di Genova "noi portiamo 150 compratori strategici da tutto il mondo, da più di 46 Paesi. Il settore della nautica è in forte crescita, soprattutto relativamente al diporto sportivo, quasi raddoppiato rispetto al 2019". Qui si esprime "il lusso, nel dna del Made in Italy". Così Matteo Zoppas, presidente di Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, all’evento di presentazione del 65esimo Salone nautico di Genova, previsto per il periodo 18-23 settembre 2025, tenutasi a Palazzo Mezzanotte a Milano.
"Circa 1000 gli espositori che saranno presenti -aggiunge Zoppas-. Stiamo inoltre lavorando con il sistema fieristico di Genova per far capire alle imprese e agli imprenditori quanto è importante il sistema Paese dato da Sace, Simest e Cassa depositi e prestiti, oltre che dalla diplomazia della crescita, voluta molto fortemente anche dal ministro Antonio Tajani, per riuscire a portare in Italia i player strategici, che vengono a valutare e a considerare le eccellenze italiane".
"Abbiamo dei colossi importantissimi, che vanno da San Lorenzo a Riva, senza nulla togliere a tutti gli altri che, sulla scia di questi, aiutano le medie e piccole imprese di tutta la filiera a continuare questa crescita -conclude Zoppas-. Il Made in Italy è infatti leader indiscusso, soprattutto nella categoria sopra ai 24 metri, dove copriamo circa il 50% del mercato mondiale. C'è oggi molta incertezza per quello che succederà relativamente ai dazi. Dobbiamo sperare che questi dazi vengano in qualche modo rimodulati da qui a poco".
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(Adnkronos) - "Da due anni è impossibile pronunciare in questi palazzi la parola Palestina e parlare di genocidio, è ora di rompere il silenzio dei codardi". Apre così la conferenza stampa dal titolo 'Global Sumud Flotilla-Resistenza per Gaza', in sala Nassiriya in Senato, Alessandra Maiorino, vicepresidente dei senatori del Movimento 5 Stelle.
Tra i tanti presenti, tra gli altri, ci sono il capogruppo in Senato, Stefano Patuanelli, l'ex presidente della Camera, Laura Boldrini, il leader dei verdi, Angelo Bonelli. A sorpresa arriva il leader del M5S, Giuseppe Conte che si schiera a fianco dell'iniziativa navale: "Solidali con un progetto umanitario, oltre la politica, qui è in gioco il senso di umanità, quello che viene calpestata a Gaza è l'umanità, siamo di fronte a un genocidio, che noi abbiamo denunciato con forza da subito". Conte si rivolge al premier, chiedendo azioni concrete: "Dia protezione diplomatica agli attivisti e riconosca lo Stato di Palestina".
"Giorgia Meloni tace, non è pervenuta, tace, ma Tajani è attivo e pare un passante casuale, più che il referente della politica estera del nostro paese, sembra un cooperante internazionale, si vanta solo degli aiuti e del fatto che vengono curati qui in Italia 181 bambini palestinesi, a fronte degli oltre 18mila ammazzati", aggiunge Maiorino, rivolta anche lei al governo. "Siamo stanchi di parole vuote, il governo può interrompere i rapporti commerciali con Israele, quei 18mila bambini sono stati ammazzati anche con armi italiane", ricorda la pentastellata, proponendo misure concrete contro il governo Netanyahu. "Siamo qui a nome della stragrande maggioranza degli italiani per augurarvi buon vento", conclude prima di lasciare la parola a Maria Elena Delia, portavoce della delegazione italiana di Global Movement to Gaza.
L'attivista parla della missione "per il popolo di Gaza", che è diventato "un laboratorio per lo sterminio". Delia parla di "sadismo" da parte del governo israeliano, ricordando le decine di risoluzioni dell'Onu "ignorate negli anni". "Questa è una delle pagine peggiori della storia", attacca. Poi Delia fa il punto sulla missione navale: "Cinque barche sono partite dalla Liguria, stiamo sperimentando le tecniche di training in stile gandhiano, di non violenza, non reagiremo alla violenza", assicura. "Le nostre imbarcazioni partiranno il 7 di settembre e non più il 4", annuncia. A bordo delle barche italiane, è stato reso noto, ci saranno oltre all'eurodeputata di Avs, Benedetta Scuderi, i deputati del Pd, Arturo Scotto e Annalisa Corrado, assieme a Marco Croatti, senatore del M5s.
Scuderi in sala con la kefiah, come tanti altri presenti, spiega "che non si sta facendo nulla per fermare il genocidio". "E' la più grande missione umanitaria che cerca di rompere un assedio", assicura l'esponente della sinistra, parlando della Flotilla. "Obiettivo è non di farci arrestare, ma di riuscire a smuovere le coscienze di chi ha il potere. Laura Boldrini assicura che il partito democratico sostiene l'iniziativa. "Vogliamo rompere l'assedio e portare aiuti umanitari", dice l'ex numero uno della Camera, ricordando che "il governo italiano si sta macchiando di complicità con il genocidio". "E' delirante come ha fatto il ministro israeliano dichiarare che considereranno terroristi i militanti in viaggio", dice ancora Boldrini, parlando di una missione "umanitaria ma anche rischiosa e anche per questo non vi lasceremo soli".
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(Adnkronos) - "Affermo con orgoglio, in quanto sindaca di Genova, che il Salone nautico è il più grande brand della città, nonché un brand nazionale e internazionale, che ci caratterizza. Per tale ragione, insieme a Confindustria Nautica abbiamo cercato di unire con un filo blu il Salone Nautico alla storia della città". Lo ha detto Silvia Salis, sindaca di Genova, all’evento di presentazione del 65esimo Salone nautico di Genova, in svolgimento dal 18 al 23 settembre 2025, tenutasi a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana, a Milano.
"Proprio in occasione del Salone nautico, infatti, apriremo i Rolli Days, eventi che permettono di visitare i Palazzi dei Rolli, strutture del XVII secolo inserite nel Patrimonio Unesco, per dare un'offerta ancora più ampia a chi viene a visitare il Salone", spiega Salis. Inoltre, "il 17 settembre, giorno antecedente all'inaugurazione, ho invitato, insieme ad Anci Liguria, i principali sindaci d'Italia che verranno e rimarranno per l'inaugurazione del Salone nautico nella mattinata del 18 settembre. Pertanto, i sindaci con le fasce tricolore diffonderanno le emozioni, la completezza e la complessità di questo nuovo salone, in un'area che sta prendendo forma, il nostro 'waterfront'".
"La capacità organizzativa di Confindustria nautica e il sostegno che ha sempre avuto da parte del Comune di Genova hanno sempre fatto la differenza nel Salone nautico. In questo caso, un’area come il waterfront, che sta per essere ultimato e che aprirà nuovi spazi e possibilità sicuramente farà la differenza nell’accoglienza", conclude.
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