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Lega del Filo d'Oro, utenti e programmi in crescita con 1.271 assistiti nel 2024

10 Luglio 2025
Lega del Filo d

(Adnkronos) - Il 2024, sessantesimo anno di attività della Lega del Filo d'oro, ha segnato un ulteriore passo avanti nel percorso di sviluppo e consolidamento della Fondazione, registrando il numero più alto di utenti assistiti e di giornate di ricovero erogate nella sua storia, e un aumento delle attività realizzate e dei programmi di ricerca avviati, a testimonianza di un impegno costante che guarda con determinazione al futuro.  

Sono state 1.271, (+3% rispetto al 2023) le persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale che, insieme alle loro famiglie, hanno ricevuto uno o più servizi nelle varie modalità. Le giornate di ricovero (a tempo pieno e degenza diurna) erogate dai 5 centri residenziali sono state 72.152 (+3,4% rispetto al 2023). Quale risultato del progressivo ampliamento della presenza territoriale dell'ente, i servizi e le sedi territoriali sono stati punto di riferimento per mille persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale: +18% rispetto al 2023. Oltre al potenziamento dei servizi offerti, in sinergia con gli enti e i servizi del territorio, ha contribuito al risultato l'apertura della sede territoriale e Centro studi 'Sabina Santilli' a San Benedetto dei Marsi (L'Aquila), primo punto di riferimento in Abruzzo, che ha portato la Fondazione a essere presente in 11 regioni italiane. Nuovi progetti sono in arrivo in Calabria, dove è stata attivata il mese scorso una nuova sede territoriale a Rende (Cosenza) e in Sardegna, oltre a un futuro centro residenziale sul territorio nazionale. E' il quadro che emerge dal Bilancio sociale 2024 che la Fondazione Lega del Filo d'oro Ets - Ente filantropico ha presentato questa mattina all'università degli Studi di Milano.  

"Il 2024 per noi è stato un anno particolarmente significativo: il 20 dicembre, infatti, la Lega del Filo d'oro ha compiuto sessant'anni - ha dichiarato Rossano Bartoli, presidente della Fondazione - Abbiamo scelto di celebrare questo traguardo con lo sguardo rivolto alle sfide che ancora ci attendono, a cominciare dall'apertura di nuovi centri e sedi in regioni in cui non siamo presenti e dall'attuazione della riforma della disabilità, ma con la solida consapevolezza della forza delle nostre radici e della vicinanza di tanti sostenitori. La presentazione del Bilancio sociale rappresenta un momento importante non solo per restituire con trasparenza il lavoro svolto, ma anche per fermarci a riflettere sul senso del nostro agire. Per noi il verbo 'misurare' non richiama adempimenti burocratici che vincolano il fare, ma è l'elemento che sta alla base di un agire costantemente proiettato verso il futuro. E' un modo per non essere costretti a rincorrere le cose, ma anche per sapere quanto e come è possibile alzare via via l'asticella, per crescere in maniera sostenibile. Insieme abbiamo scritto una grande storia, ma davanti - insieme - abbiamo un grande futuro da costruire". 

Con l'obiettivo di garantire alle persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale il pieno riconoscimento dei diritti - informa una nota - nel 2024 la Lega del Filo d'oro ha proseguito nel proprio impegno istituzionale per la revisione e applicazione della legge n.107/2010 sul riconoscimento della sordocecità come disabilità unica e specifica a prescindere dall'età di insorgenza, intensificando la presenza ai tavoli istituzionali per informare e sensibilizzare sui cambiamenti necessari per l'inclusione sociale e il miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità plurima e complessa. A questo lavoro hanno contribuito attivamente le persone sordocieche con la presentazione del Manifesto delle persone sordocieche, il 27 marzo 2024 alla Camera dei deputati, in occasione dell'apertura delle celebrazioni per il 60esimo anniversario. Il confronto e le riflessioni dell'evento hanno riportato l'attenzione pubblica sulle principali barriere che impediscono alle persone sordocieche di godere dei propri diritti, chiedendo alle istituzioni un impegno concreto per garantire, ovunque e sempre, accesso a cure, interpreti e strumenti in grado di fare la differenza nella vita quotidiana. In questa stessa ottica, la Fondazione ha partecipato al primo G7 Disabilità e inclusione, ad Assisi nell'ottobre 2024, con la testimonianza di una persona sordocieca. 

Nell'ultimo anno sono anche proseguiti i rapporti nazionali e internazionali, permettendo all'ente di essere aggiornato su tecniche riabilitative, tecnologie assistive emergenti e normative. In particolare, nel 2024, ha ospitato presso il Centro nazionale la terza Conferenza internazionale sulle tecnologie assistive (Atad) che ha stimolato la riflessione sul ruolo della tecnologia nella rimozione degli ostacoli all'autonomia e alla partecipazione sociale delle persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale. I risultati raggiunti nel 2024 sono frutto dell'impegno di tutti coloro che, con dedizione e professionalità, promuovono una società più inclusiva che sappia accogliere e rispondere ai loro bisogni, sottolinea la Fondazione. Al 31 dicembre 2024 erano 774 i dipendenti dell'ente, in crescita di 46 unità (+6%) rispetto al 2023. Anche il numero di volontari ha registrato un sostanziale incremento raggiungendo i 662, (82 in più, +14% sul 2023) che hanno donato complessivamente 57.248 ore (di cui 6.823 a diretto contatto con gli utenti).  

Per proseguire nelle attività e per poter pianificare risposte sempre più efficaci per chi non vede e non sente, rimane fondamentale il sostegno della rete di donatori. Nel corso del 2024, le donazioni dei sostenitori privati - individui, aziende o fondazioni - hanno contribuito in maniera rilevante alla copertura delle spese sostenute dall'ente, confermando il ruolo cruciale delle donazioni per la realizzazione della mission della Fondazione. Complessivamente, la raccolta fondi del 2024 è aumentata del 17% rispetto all'anno precedente ed è anche grazie alla solidarietà e alla generosità di tanti se è riuscita ad aumentare e differenziare i suoi interventi, mantenendo alto lo standard dei servizi. 

In continuità con le passate edizioni, il Bilancio sociale 2024 è stato redatto in conformità con il Dm 4 luglio 2019 e con riferimento allo standard internazionale per la rendicontazione di sostenibilità Global Report Initiative. La Fondazione prosegue nel processo di miglioramento del sistema di rilevazione, misurazione e comunicazione dei risultati raggiunti avviato nel 2017 e progressivamente esteso a tutti gli ambiti di operatività, anche attraverso la consultazione periodica delle diverse categorie di stakeholder, per rafforzarne l'allineamento rispetto al piano strategico. Nella redazione del Bilancio sociale 2024, l'ente si è avvalso del supporto scientifico del Dipartimento di Economia, management e metodi quantitativi dell'università Statale di Milano, al fine di dare piena attuazione al principio di neutralità, autonomia e attendibilità della rendicontazione.  

"Il Bilancio sociale della Lega del Filo d'oro non è un adempimento formale, ma un'occasione di crescita in cui la riflessione profonda sul proprio operato si accompagna a una valutazione partecipata della rilevanza dei risultati ottenuti, con l'obiettivo di orientare con consapevolezza le strategie future - ha affermato Clodia Vurro, responsabile scientifico del progetto per il Dipartimento di Economia, management e metodi quantitativi di UniMi - In questa edizione, particolare attenzione è stata dedicata all'allineamento tra le informazioni riportate e le priorità della Fondazione, così come dettagliate nell'analisi di materialità condotta, con il contributo di 2.673 rispondenti, per l'avvio del nuovo Piano di miglioramento che accompagnerà l'ente nel prossimo triennio. Grazie al coinvolgimento attivo degli stakeholder interni, il 2024 è stato dedicato, inoltre, alla revisione dei contenuti del documento e degli indicatori, al fine di eliminare le ridondanze e dare rilievo alle specificità. Ne emerge un quadro nitido e approfondito della qualità dei servizi offerti, del profilo delle persone assistite e dell'impegno costante dell'ente nella ricerca e nella rappresentanza dei diritti delle persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale, in grado di sostenere le decisioni interne e il dialogo con gli stakeholder". 

Anche quest'anno la raccolta dati ha visto il coinvolgimento di tutti i settori dell'ente. In continuità con l'edizione precedente, il Bilancio sociale 2024 si articola in 7 capitoli che si sviluppano attorno agli ambiti del piano strategico, alla solidità economica della Fondazione e alla capacità di generare e distribuire valore. Nel capitolo conclusivo viene riportata una sintesi del rendiconto gestionale e dello stato patrimoniale che tengono conto delle norme contenute nel Codice del Terzo settore. Il documento - conclude la nota - è stato redatto con la supervisione editoriale di Vita Società Editoriale Spa ed è stato inoltre sottoposto a verifica esterna da parte di Kpmg Spa. La versione digitale è liberamente consultabile nella sezione dedicata del sito della Fondazione: legadelfilodoro.it/it/bilancio-sociale.  

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Lega Filo d'oro, utenti e programmi in crescita con 1.271 assistiti nel 2024

10 Luglio 2025
Lega Filo d

(Adnkronos) - Il 2024, sessantesimo anno di attività della Lega del Filo d'oro, ha segnato un ulteriore passo avanti nel percorso di sviluppo e consolidamento della Fondazione, registrando il numero più alto di utenti assistiti e di giornate di ricovero erogate nella sua storia, e un aumento delle attività realizzate e dei programmi di ricerca avviati, a testimonianza di un impegno costante che guarda con determinazione al futuro.  

Sono state 1.271, (+3% rispetto al 2023) le persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale che, insieme alle loro famiglie, hanno ricevuto uno o più servizi nelle varie modalità. Le giornate di ricovero (a tempo pieno e degenza diurna) erogate dai 5 centri residenziali sono state 72.152 (+3,4% rispetto al 2023). Quale risultato del progressivo ampliamento della presenza territoriale dell'ente, i servizi e le sedi territoriali sono stati punto di riferimento per mille persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale: +18% rispetto al 2023. Oltre al potenziamento dei servizi offerti, in sinergia con gli enti e i servizi del territorio, ha contribuito al risultato l'apertura della sede territoriale e Centro studi 'Sabina Santilli' a San Benedetto dei Marsi (L'Aquila), primo punto di riferimento in Abruzzo, che ha portato la Fondazione a essere presente in 11 regioni italiane. Nuovi progetti sono in arrivo in Calabria, dove è stata attivata il mese scorso una nuova sede territoriale a Rende (Cosenza) e in Sardegna, oltre a un futuro centro residenziale sul territorio nazionale. E' il quadro che emerge dal Bilancio sociale 2024 che la Fondazione Lega del Filo d'oro Ets - Ente filantropico ha presentato questa mattina all'università degli Studi di Milano.  

"Il 2024 per noi è stato un anno particolarmente significativo: il 20 dicembre, infatti, la Lega del Filo d'oro ha compiuto sessant'anni - ha dichiarato Rossano Bartoli, presidente della Fondazione - Abbiamo scelto di celebrare questo traguardo con lo sguardo rivolto alle sfide che ancora ci attendono, a cominciare dall'apertura di nuovi centri e sedi in regioni in cui non siamo presenti e dall'attuazione della riforma della disabilità, ma con la solida consapevolezza della forza delle nostre radici e della vicinanza di tanti sostenitori. La presentazione del Bilancio sociale rappresenta un momento importante non solo per restituire con trasparenza il lavoro svolto, ma anche per fermarci a riflettere sul senso del nostro agire. Per noi il verbo 'misurare' non richiama adempimenti burocratici che vincolano il fare, ma è l'elemento che sta alla base di un agire costantemente proiettato verso il futuro. E' un modo per non essere costretti a rincorrere le cose, ma anche per sapere quanto e come è possibile alzare via via l'asticella, per crescere in maniera sostenibile. Insieme abbiamo scritto una grande storia, ma davanti - insieme - abbiamo un grande futuro da costruire". 

Con l'obiettivo di garantire alle persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale il pieno riconoscimento dei diritti - informa una nota - nel 2024 la Lega del Filo d'oro ha proseguito nel proprio impegno istituzionale per la revisione e applicazione della legge n.107/2010 sul riconoscimento della sordocecità come disabilità unica e specifica a prescindere dall'età di insorgenza, intensificando la presenza ai tavoli istituzionali per informare e sensibilizzare sui cambiamenti necessari per l'inclusione sociale e il miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità plurima e complessa. A questo lavoro hanno contribuito attivamente le persone sordocieche con la presentazione del Manifesto delle persone sordocieche, il 27 marzo 2024 alla Camera dei deputati, in occasione dell'apertura delle celebrazioni per il 60esimo anniversario. Il confronto e le riflessioni dell'evento hanno riportato l'attenzione pubblica sulle principali barriere che impediscono alle persone sordocieche di godere dei propri diritti, chiedendo alle istituzioni un impegno concreto per garantire, ovunque e sempre, accesso a cure, interpreti e strumenti in grado di fare la differenza nella vita quotidiana. In questa stessa ottica, la Fondazione ha partecipato al primo G7 Disabilità e inclusione, ad Assisi nell'ottobre 2024, con la testimonianza di una persona sordocieca. 

Nell'ultimo anno sono anche proseguiti i rapporti nazionali e internazionali, permettendo all'ente di essere aggiornato su tecniche riabilitative, tecnologie assistive emergenti e normative. In particolare, nel 2024, ha ospitato presso il Centro nazionale la terza Conferenza internazionale sulle tecnologie assistive (Atad) che ha stimolato la riflessione sul ruolo della tecnologia nella rimozione degli ostacoli all'autonomia e alla partecipazione sociale delle persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale. I risultati raggiunti nel 2024 sono frutto dell'impegno di tutti coloro che, con dedizione e professionalità, promuovono una società più inclusiva che sappia accogliere e rispondere ai loro bisogni, sottolinea la Fondazione. Al 31 dicembre 2024 erano 774 i dipendenti dell'ente, in crescita di 46 unità (+6%) rispetto al 2023. Anche il numero di volontari ha registrato un sostanziale incremento raggiungendo i 662, (82 in più, +14% sul 2023) che hanno donato complessivamente 57.248 ore (di cui 6.823 a diretto contatto con gli utenti).  

Per proseguire nelle attività e per poter pianificare risposte sempre più efficaci per chi non vede e non sente, rimane fondamentale il sostegno della rete di donatori. Nel corso del 2024, le donazioni dei sostenitori privati - individui, aziende o fondazioni - hanno contribuito in maniera rilevante alla copertura delle spese sostenute dall'ente, confermando il ruolo cruciale delle donazioni per la realizzazione della mission della Fondazione. Complessivamente, la raccolta fondi del 2024 è aumentata del 17% rispetto all'anno precedente ed è anche grazie alla solidarietà e alla generosità di tanti se è riuscita ad aumentare e differenziare i suoi interventi, mantenendo alto lo standard dei servizi. 

In continuità con le passate edizioni, il Bilancio sociale 2024 è stato redatto in conformità con il Dm 4 luglio 2019 e con riferimento allo standard internazionale per la rendicontazione di sostenibilità Global Report Initiative. La Fondazione prosegue nel processo di miglioramento del sistema di rilevazione, misurazione e comunicazione dei risultati raggiunti avviato nel 2017 e progressivamente esteso a tutti gli ambiti di operatività, anche attraverso la consultazione periodica delle diverse categorie di stakeholder, per rafforzarne l'allineamento rispetto al piano strategico. Nella redazione del Bilancio sociale 2024, l'ente si è avvalso del supporto scientifico del Dipartimento di Economia, management e metodi quantitativi dell'università Statale di Milano, al fine di dare piena attuazione al principio di neutralità, autonomia e attendibilità della rendicontazione.  

"Il Bilancio sociale della Lega del Filo d'oro non è un adempimento formale, ma un'occasione di crescita in cui la riflessione profonda sul proprio operato si accompagna a una valutazione partecipata della rilevanza dei risultati ottenuti, con l'obiettivo di orientare con consapevolezza le strategie future - ha affermato Clodia Vurro, responsabile scientifico del progetto per il Dipartimento di Economia, management e metodi quantitativi di UniMi - In questa edizione, particolare attenzione è stata dedicata all'allineamento tra le informazioni riportate e le priorità della Fondazione, così come dettagliate nell'analisi di materialità condotta, con il contributo di 2.673 rispondenti, per l'avvio del nuovo Piano di miglioramento che accompagnerà l'ente nel prossimo triennio. Grazie al coinvolgimento attivo degli stakeholder interni, il 2024 è stato dedicato, inoltre, alla revisione dei contenuti del documento e degli indicatori, al fine di eliminare le ridondanze e dare rilievo alle specificità. Ne emerge un quadro nitido e approfondito della qualità dei servizi offerti, del profilo delle persone assistite e dell'impegno costante dell'ente nella ricerca e nella rappresentanza dei diritti delle persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale, in grado di sostenere le decisioni interne e il dialogo con gli stakeholder". 

Anche quest'anno la raccolta dati ha visto il coinvolgimento di tutti i settori dell'ente. In continuità con l'edizione precedente, il Bilancio sociale 2024 si articola in 7 capitoli che si sviluppano attorno agli ambiti del piano strategico, alla solidità economica della Fondazione e alla capacità di generare e distribuire valore. Nel capitolo conclusivo viene riportata una sintesi del rendiconto gestionale e dello stato patrimoniale che tengono conto delle norme contenute nel Codice del Terzo settore. Il documento - conclude la nota - è stato redatto con la supervisione editoriale di Vita Società Editoriale Spa ed è stato inoltre sottoposto a verifica esterna da parte di Kpmg Spa. La versione digitale è liberamente consultabile nella sezione dedicata del sito della Fondazione: legadelfilodoro.it/it/bilancio-sociale.  

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Agenzia Dogane, 134 milioni riscossi in Sardegna

10 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATANel 2024 i controlli sui passeggeri e merci più che raddoppiati...

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Bando da 30 milioni per gli artigiani sardi, al via le domande

10 Luglio 2025
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Santanchè: "Overtourism? Italia nazione di qualità, importante spesa procapite che crea valore"

10 Luglio 2025
Santanchè:

(Adnkronos) - “Spesso sentiamo parlare di overtourism, più dalla stampa o da chi ci vuole criticare. Ma vorrei dire che il 75% dei turisti che vengono in Italia stanno sul 4% del nostro territorio nazionale. Semmai, lovertourism riguarda il 4% del territorio. Dunque, l'approccio del passato è sbagliato. Cominciamo a dire che l'Italia è una nazione di qualità, non è questione di quantità. Non è importante il numero di teste dei turisti che vengono nel nostro Paese ma è la spesa procapite che crea valore. Dobbiamo pensare in grande perché l'Italia è una grande nazione e puntare sulla qualità e sulle nostre eccellenze. Dovremmo essere un po' più orgogliosi nell'essere italiani”. Lo ha sottolineato il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, intervenendo al IV Summit nazionale sull'economia del Mare - Blue Forum in corso nella sede di Unioncamere a Roma. 

“È la prima volta che il ministero del Turismo mette nel piano strategico il turismo del mare, un turismo assolutamente in crescita – ha aggiunto - con dei dati importanti sia dal punto di vista della spesa pro capite del turista, sia dal punto di vista del numero dei lavoratori”. 

Per il ministro del Turismo, “l'economia blu sta crescendo e sta crescendo bene, anche se forse nel passato chi ha governato prima di noi si è dimenticato che l'Italia è una penisola, che siamo circondati dal mare, che il mare per noi è una risorsa fondamentale e lo sta dimostrando dal punto di vista turistico, oltre al fatto che siamo un'eccellenza per quanto riguarda la cantieristica e ricordo che gli yacht di grandi dimensioni più belli al mondo vengono costruiti nella nostra nazione". “Siate orgogliosi di essere italiani”, è lo slogan finale del ministro Santanché. 

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Agsm Aim, oltre 1 mld di investimenti per la transizione

10 Luglio 2025
Agsm Aim, oltre 1 mld di investimenti per la transizione

(Adnkronos) - Previsto oltre 1 miliardo di euro di investimenti con focus su sostenibilità, crescita nelle rinnovabili e mitigazione del rischio. Obiettivo: essere la multiutility nazionale che rende più vivibile la transizione energetica per i cittadini. È stato presentato a Verona, presso la sede di Agsm Aim, dal presidente Federico Testa e dal consigliere delegato Alessandro Russo, il nuovo Piano Industriale 2025-2030 del Gruppo.  

“Agsm Aim è un’azienda 100% pubblica con la chiara missione di portare un impatto positivo nella vita delle persone e nei territori in cui opera, unendo l’interesse pubblico all’efficienza industriale. L’ambizioso Piano Industriale che presentiamo oggi consente di porre solide basi per assicurare il futuro del Gruppo mantenendo una straordinaria attenzione alle ricadute su territori, indotto e cittadini. Il Piano coniuga, infatti, una crescita dimensionale con impatti diretti sulla nostra comunità attraverso progetti ad alta vocazione sostenibile quali la geotermia, l’ulteriore sviluppo del teleriscaldamento, una nuova generazione 100% da fonti rinnovabili e sperimentazioni nell’ambito dell’idrogeno”, ha dichiarato il presidente di Agsm Aim Federico Testa.  

“Il Piano Industriale 2025-2030, nato da un percorso partecipativo con gli stakeholder interni ed esterni del Gruppo, rappresenta una svolta per Agsm Aim. L’obiettivo è quello di una crescita decisa accelerando la transizione energetica del Paese. Impianti rinnovabili, teleriscaldamento, crescita dei clienti sono i driver strategici che ci consentiranno di consolidare e rafforzare il nostro ruolo tra le principali multiutility italiane. Gli 1,1 miliardi di euro di investimenti previsti rappresentano il fattore abilitante per assicurare efficienza e competitività al Gruppo, che prevede un Ebitda a fine piano a 250 milioni di euro, ponendolo nelle migliori condizioni per governare, da protagonista, la transizione energetica. Una crescita che vogliamo coniugare con il rispetto e l’attenzione per i cittadini, accompagnandoli nella transizione climatica. Un approccio 'gentile' e 'sensibile' che li aiuti a orientarsi nella complessità e che trasformi la crescita aziendale in un vettore di crescita sociale”, ha affermato il consigliere delegato Agsm Aim Alessandro Russo. 

L’obiettivo del Gruppo è quello di integrare le priorità di business con quelle di sostenibilità, andando a definire un set di obiettivi concreti e misurabili di breve e medio-lungo termine. Sul fronte ambientale, al 2030 il 70% di potenza elettrica installata proverrà da fonti rinnovabili con 144 GWhth provenienti dalla geotermia. Per quanto riguarda i clienti, i contratti di fornitura elettrica saranno green per il 70% e quelli gas per il 20%. Il 70% di bollette sarà elettronico. Forte attenzione è rivolta alle persone con l’obiettivo di raggiungere un gender pay gap pari a 0, il 46% di personale di genere femminile nell’organico aziendale e l’80% della popolazione aziendale coinvolta in progetti di change management e formazione in Ai. Per quanto riguarda la governance, il 100% della popolazione aziendale avrà obiettivi di sostenibilità a partire dal 2026 e sarà implementato un sistema di valutazione dei fornitori che includa le performance Esg in ottica premiante già dal 2026. Entro il 2029 è, infine, previsto il coinvolgimento dei fornitori strategici in una Vendor Academy dedicata.  

Grazie a oltre 1,1 miliardi di euro di investimenti, il Gruppo potrà accelerare la transizione energetica consolidando la propria posizione nel settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica investendo su progetti con una prospettiva di lungo periodo in grado di generare impatti anche oltre il quinquennio di piano. Più in dettaglio, la crescita nei prossimi cinque anni verrà dagli impianti, con il rafforzamento della generazione da fonti rinnovabili; dalle reti con il rilancio del sistema di teleriscaldamento in chiave carbon free e dall’ammodernamento di reti e impianti; dai clienti con lo sviluppo commerciale come operatore nazionale e dalla leadership nell’efficienza energetica. Sul fronte degli impianti sono previsti 526 milioni di euro di investimenti complessivi (pari al 45% del totale), di cui 508 milioni di euro destinati alla realizzazione di impianti di generazione 100% rinnovabili e all’avvio di sperimentazioni in ambito flessibilità, idrogeno verde ed eolico offshore. L’obiettivo al 2030 è di raggiungere 1 TWh di energia prodotta, di cui l’80% da fonti rinnovabili; 18 milioni di euro saranno invece destinati all’ammodernamento di impianti di economia circolare e attrezzature per supportare le esigenze dei territori.  

Per quanto riguarda le reti sono previsti 391 milioni di euro di investimenti (pari al 34% del totale), di cui 293 destinati all’ammodernamento di reti elettriche e gas per adeguarle alle sfide della transizione con investimenti in digitalizzazione, resilienza e possibilità di supportare la generazione distribuita con l’obiettivo di 700 milioni di euro di Rab dalle reti; 98 milioni di euro consentiranno invece di rilanciare il sistema di teleriscaldamento nelle città di Verona e Vicenza per fornire una soluzione di energia termica decarbonizzata in ambito urbano anche grazie al progetto della geotermia e, in prospettiva, il recupero del calore di scarto di siti industriali con l’obiettivo di immettere il 50% di energia termica green nella rete di teleriscaldamento.  

Infine, al settore clienti saranno destinati 248 milioni di euro di investimenti (pari al 21% del totale), di cui 177 milioni di euro destinati a supportare un piano di crescita nel mercato di vendita energia e gas, introducendo servizi a valore aggiunto extra-commodity e investendo in strumenti digitali per migliorare il customer journey con l’obiettivo, al 2030, di raggiungere 1,2 milioni di clienti e 48 store sul territorio italiano. Saranno inoltre ulteriormente sviluppati la mobilità elettrica e progetti di efficientamento energetico Btb e Btc. Infine, 71 milioni di euro serviranno a sostenere la crescita nell’efficienza energetica e nell’illuminazione per abilitare la decarbonizzazione delle pubbliche amministrazioni con focus territoriale sul nord-est e l’obiettivo di gestire 122mila punti luce.  

Il Gruppo prevede di implementare strumenti per mitigare il rischio incrementale derivante dalla crescita su business a mercato e individuare business model con stabilità di ricavi (es: incentive Fer, Ppa, project financing) che consentano di attenuare gli effetti di una esposizione alle dinamiche del mercato.  

Target economico finanziari al 2030. Gli investimenti previsti di oltre 1,1 miliardi di euro e le strategie sopra delineate consentiranno di rafforzare significativamente l’efficienza e la marginalità del Gruppo. Agsm Aim prevede infatti un Ebitda pari a 250 milioni di euro al 2030 (+86 milioni di euro rispetto al risultato stimato nel 2025 e pari a 163 milioni di euro), in incremento del 53% rispetto al 2025 e con un’incidenza sui ricavi del 12% rispetto all’attuale 9%. L’utile netto è previsto in crescita del 62% a 71 milioni di euro (+27 milioni di euro rispetto al risultato stimato per il 2025 e pari a 44 milioni di euro) con un’incidenza sui ricavi del 3% rispetto all’attuale 2%. La significativa crescita degli investimenti comporterà una crescita della Pfn e del rapporto Pfn/Ebitda, che vedrà il picco nel 2027 attestandosi a 3,9x per poi scendere a 3,6x nel 2030 proseguendo ulteriormente il trend di discesa anche oltre il quinquennio di piano. 

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Emergenza idrica, dalla Regione più poteri a Enas

10 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAUna legge per potenziare le funzioni dell'ente delle acque...

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Festival SetteSere SettePiazze SetteLibri nel segno di Pasolini

10 Luglio 2025
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Belen lancia la maschera vulvare, la parodia (pungente) di Valentina Persia

10 Luglio 2025
Belen e Valentina Persia - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - La maschera per le parti intime, lanciata da Belen Rodriguez, continua a fare il giro del web. Ma a rendere il tutto ancora più virale è stata la parodia di Valentina Persia, che ha dato vita a un'irresistibile botta e risposta sui social.  

Tutto ha inizio quando la showgirl argentina ha pubblicato sul suo profilo Instagram una foto che la ritrae durante l'applicazione della sua nuova maschera vulvare, un trattamento di bellezza pensato per l'idratazione della zona intima. Un post promozionale che non è sfuggito all'occhio attento e ironico della comica Valentina Persia. 

 

Poco dopo, infatti, la Persia ha pubblicato la sua parodia. Nello scatto, imita la posa di Belen ma con una sua versione 'home made' della maschera, dalle dimensioni decisamente più generose e comiche. A corredo della foto, una didascalia che ha scatenato l'ilarità dei follower: "Per chi fosse interessato c'è anche la XXL". Pronta la risposta di Belen Rodriguez: "Dimmi poi come ti trovi a livello di idratazione. Altrimenti abbiamo i Panpers", ha scritto la showgirl stando al gioco. 

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Assolavoro: "I 10 principali vantaggi della somministrazione"

10 Luglio 2025
Assolavoro:

(Adnkronos) - Sono dieci, ricorda Assolavoro, i principali vantaggi della somministrazione di lavoro per le imprese. 1) Determina la riduzione dei costi di reperimento e gestione della forza lavoro. 2) Facilita l’individuazione di figure professionali difficili da reperire sul mercato, attraverso la selezione da un ampio database (sono stimati in circa 5 milioni i cv complessivamente presenti nelle banche dati delle agenzie per il lavoro). 3) Garantisce flessibilità nella gestione della forza lavoro per soddisfare esigenze aziendali di breve, medio e lungo periodo. 

4) Tutela l’impresa sul piano legale attraverso l’unica forma regolare di fornitura professionale di manodopera. 5) Consente alle aziende di reperire risorse selezionate e formate e di coordinarle e dirigerle al pari dei propri dipendenti diretti, senza i relativi oneri di gestione contributiva, previdenziale, assicurativa e assistenziale. 

6) Dà accesso a tutti i benefici economici e contributivi, così come previsto per le assunzioni dirette. 7) Permette di avere una maggiore disponibilità di personale attivo senza computarlo nell'organico dell'azienda. 

8) Non è soggetta ai limiti legali previsti per il contratto a termine se si assume con contratto di somministrazione a tempo determinato, in particolare i limiti numerici previsti dal ccnl degli utilizzatori sono esclusi per legge in caso di assunzione di lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati e di percettori di ammortizzatori sociali. 

9) Consente di conteggiare i lavoratori in somministrazione disabili nella quota di riserva prevista nell’azienda in cui lavorano, in caso di missioni di durata non inferiore a dodici mesi. 

10) Permette sia di 'esternalizzare' alcune fasi della produzione, sia di internalizzare figure caratterizzate da una elevata professionalità attraverso l’assunzione diretta in qualsiasi momento (le agenzie per il lavoro non possono opporsi alla volontà dell’azienda di assumere direttamente i lavoratori in somministrazione). 

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Assolavoro: "Lavoratori stranieri rappresentano il 32% occupati nella somministrazione"

10 Luglio 2025
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(Adnkronos) - Il settore della somministrazione, rende noto Assolavoro, guarda da sempre all’inclusione dei lavoratori stranieri nel mercato del lavoro italiano. Gli stranieri rappresentano infatti quasi il 32% del totale degli occupati in somministrazione con circa 163mila lavoratori (media mensile 2024). Attraverso le agenzie per il lavoro i lavoratori stranieri trovano impiego in diversi settori anche a medio-alta specializzazione come l’industria (in particolare metalli, alimentare, gomma e meccanica), l’informatica e i servizi alle imprese, il commercio e i trasporti.  

Nel 2022 Assolavoro e i sindacati di categoria hanno firmato un accordo per finanziare una serie di azioni volte ad agevolare l’accoglienza, l’inclusione e l’inserimento socio-lavorativo dei titolari di protezione internazionale, protezione temporanea e protezione speciale, con fondi per 45 milioni di euro. Per i beneficiari si prevede un’attività mirata di bilancio delle competenze, una formazione base per l’apprendimento della lingua italiana o un percorso di formazione professionale, a seconda delle competenze rilevate. I corsi di formazione previsti, sia quelli di base che quelli professionali, sono erogati gratuitamente e prevedono un’indennità di frequenza, il rimborso delle spese sostenute per vitto, alloggio e trasporto, e un’indennità una tantum di 1.000 euro a conclusione del corso.  

Grazie all’accordo, inoltre, sono state estese ai rifugiati che frequentano uno dei percorsi formativi anche alcune prestazioni di welfare erogate da Ebitemp normalmente rivolte ai lavoratori in missione, quali: il rimborso per l’assistenza psicologica, il rimborso per l’acquisto dei beni di prima necessità per i neonati e un contributo per l’asilo nido e per il sostegno all’istruzione. Viene poi riconosciuta ai lavoratori somministrati che prestano ospitalità per almeno tre mesi ai rifugiati, sempre tramite Ebitemp, una indennità una tantum pari a 1.000 euro, elevata a 1.500 euro nel caso in cui si dia ospitalità a minori di 18 anni o donne in gravidanza. 

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Legge fine vita in Sardegna, via libera atteso entro l'estate

10 Luglio 2025
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Assolavoro: "485mila persone lavorano tramite agenzia, occasioni doppie di reimpiego"

10 Luglio 2025
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(Adnkronos) - Nel corso del 2024 il numero medio mensile di persone che lavora tramite agenzia è pari a 485mila, contro i 499mila del 2023, con un calo tendenziale annuo del 2,8%, dovuto principalmente alla diminuzione degli occupati a tempo determinato (-5,8%). Gli occupati a tempo indeterminato sono cresciuti invece del 4,9%. Sono alcuni dei dati resi noti oggi da Assolavoro. Il monte retributivo ha registrato invece una crescita non marginale con un +2,2%, a conferma di una ricomposizione della forza lavoro tramite agenzia verso un maggiore utilizzo di profili e professionalità più qualificate con livelli retributivi medi più elevati. Questa dinamica appare accentuata nella componente a tempo indeterminato, il cui monte retributivo è cresciuto molto più del numero degli occupati (+9% contro il +4,9%). Sono circa 1 milione le persone che nel 2024 hanno avuto almeno un contratto di lavoro in somministrazione. L'incidenza del lavoro in somministrazione sull'occupazione dipendente nel 2024 è pari al 2,6%.  

Nel 2024, a fronte di un calo su base annua della componente a termine, continua a crescere la componente della somministrazione a tempo indeterminato nel corso dell’intero anno raggiungendo a dicembre il massimo picco storico di addetti con 152mila occupati, con un +5,9% rispetto al valore dello stesso mese del 2023. Anche il dato medio mensile, pari a 147mila lavoratori in somministrazione a tempo indeterminato, segna nel 2024 un incremento del 4,9% rispetto al dato medio del 2023 (140mila addetti). La componente a tempo indeterminato della somministrazione rappresenta un asset sempre più strategico per le agenzie per il lavoro nell’accompagnamento della domanda delle imprese con una offerta mirata, specializzata e continua, in un contesto di crescente shortage della forza lavoro disponibile e soprattutto di quella tecnica e più qualificata. 

Se si confrontano gli assunti a tempo indeterminato (o confluiti nel tempo indeterminato a seguito di trasformazioni) tra il 2010 e il 2020 in via diretta dalle aziende (esclusa la Pa) con quelli assunti a tempo indeterminato dalle agenzie, i primi superano un anno e mezzo di durata (547 giorni) nel 56,9% dei casi, mentre nel caso dei secondi la percentuale sale fino a raggiungere il 70,3%. Fatto 100 il numero dei lavoratori in somministrazione a tempo indeterminato, 85 superano la durata di un anno. Dei restanti che cessano prima dei 12 mesi, 10 rientrano entro 90 giorni sempre con un rapporto a tempo indeterminato, 4 rientrano con un contratto a termine, e solo 1 non trova occupazione o esce dal mercato. La somministrazione rappresenta un'ottima soluzione per le imprese di tutti i settori. Circa il 52% dei lavoratori in somministrazione è impiegato nei servizi, ma si ha anche una forte concentrazione nell'industria. Nella somministrazione sono impiegati profili a elevata qualifica, a media qualifica, tecnici e operai specializzati. Il 61,5% dei lavoratori in somministrazione a tempo determinato entro 30 giorni dalla scadenza del contratto ha una nuova opportunità lavorativa, rispetto ai lavoratori con un contratto a termine non in somministrazione le cui possibilità si arrestano al 43,1%. Anche dopo 90 giorni le possibilità sono maggiori: il 74,9% dei lavoratori in somministrazione con un contratto a termine scaduto o cessato stipula un nuovo contratto. Nel caso di lavoratori con un contratto a termine non in somministrazione le possibilità si arrestano a poco più della metà (58,1% 

 

 

 

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Assolavoro: "Agenzie per il lavoro partner strategici per istituti scolastici per percorsi orientamento"

10 Luglio 2025
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(Adnkronos) - Le agenzie per il lavoro sono partner strategici per gli istituti scolastici nella progettazione e realizzazione di percorsi di orientamento basati su dati, risorse e testimonianze. Le agenzie possono rappresentare anche un valido supporto nella formazione dei 'docenti tutor', mettendo a disposizione competenze tecniche per interpretare correttamente le dinamiche del mercato del lavoro a livello territoriale e offrendo percorsi di rafforzamento delle skill orientative dei docenti stessi. Per meglio garantire il raccordo tra scuola e lavoro, a maggio 2024 Assolavoro ha sottoscritto con il ministero dell’Istruzione e del Merito un protocollo d’intesa per sostenere e accompagnare le istituzioni scolastiche nella realizzazione di percorsi di orientamento all’occupabilità. 

A tal proposito, Assolavoro ha realizzato la piattaforma 'Spazio orientamento', ideata per supportare presidi e docenti nella creazione di percorsi di orientamento efficaci e offrire agli studenti analisi sempre aggiornate sul mercato del lavoro. Le agenzie per il lavoro sono partner strategici per la creazione degli Istituti tecnologici superiori (Its). Gli Its, costituiti in fondazioni, realizzano percorsi formativi solitamente biennali, a volte triennali, sulla base di piani predisposti dalle programmazioni regionali, riconosciuti dal Mim.  

Assolavoro promuove e partecipa attivamente agli Its avendo creato I-Crea academy assieme ad Afol metropolitana, Istituto Kandinski, Città Metropolitana di Milano, Comune di Pieve Emanuele, Triennale di Milano, Istituto Besta, Università Carlo Cattaneo e Laba. I-Crea nasce per formare professionisti capaci che sappiano combinare tecniche tradizionali con abilità e conoscenze innovative legate alla digitalizzazione. 

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Ue, respinta mozione di censura contro Commissione von der Leyen

10 Luglio 2025
Ue, respinta mozione di censura contro Commissione von der Leyen

(Adnkronos) - La mozione di censura contro la Commissione von der Leyen presentata dall'eurodeputato dell'Aur Gheorghe Piperea è stata respinta dalla plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, con 175 voti favorevoli, 360 contrari e 18 astenuti, su 553 votanti.  

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Assolavoro: "2,5 milioni di lavoratori irregolari, importante ruolo agenzie lavoro"

10 Luglio 2025
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(Adnkronos) - Il lavoro irregolare è un fenomeno allarmante che coinvolge in Italia un numero enorme di persone: 2,5 milioni di lavoratori non regolari nel 2022 (pari al 9,7% degli occupati). In termini di unità di lavoro (Ula o Full time equivalent) si tratta invece di quasi 3 milioni di unità nel 2022 con un tasso di irregolarità, calcolato come incidenza percentuale delle Ula non regolari sul totale, pari al 12,5% (sceso dal 12,9% del 2021). Il lavoro sommerso e irregolare è oggi sempre più concentrato nei servizi non solo rispetto all’incidenza sulle unità di lavoro di ciascun settore, ma anche in termini di volume di occupazione irregolare. Il 79,5% del lavoro nero o irregolare nel 2022 è infatti concentrato nei servizi. Sono alcuni dei dati diffusi oggi da Assolavoro. 

In questo scenario, i fenomeni di carattere interpositorio rappresentano la seconda patologia che l'Inl riscontra tra le violazioni più rilevanti nel mercato del lavoro. Nonostante le modifiche normative intervenute negli anni, infatti, è la seconda tipologia di illecito più importante dopo i fenomeni di lavoro nero che impegna le attività dell’Ispettorato nazionale del lavoro. In un anno vengono 'scovati' 100-110mila lavoratori in nero; la somministrazione illecita arriva a 80mila. In questo scenario le agenzie per il lavoro giocano un ruolo importante come baluardo contro il lavoro irregolare, stante la correlazione tra tasso di legalità e tasso di penetrazione del lavoro tramite agenzia: la somministrazione di lavoro è infatti maggiormente presente nei territori con tassi di irregolarità inferiori.  

Al crescere del tasso di irregolarità del mercato del lavoro regionale (es. Calabria, Campania, Sicilia) si registrano livelli inferiori di ricorso allo strumento della somministrazione di lavoro; considerazione opposta vale per quelle regioni dove l’irregolarità risulta più contenuta (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia) e che si configurano come aree del Paese in cui le agenzie per il lavoro operano maggiormente. 

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Donatella Rettore: "Giorgia? Sopravvalutata". La replica pungente della madre Elsa

10 Luglio 2025
Donatella Rettore e Giorgia - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Elsa Giordano, mamma di Giorgia, ha replicato via social a Donatella Rettore che aveva definito la cantante romana "sopravvalutata" e l'aveva paragonata, in tono critico, a Whitney Houston. 

"A me non sembra che Giorgia sia la copia di Whitney Houston (come dice la Rettore) però, comunque, si parla della Houston (e ho detto tutto). Auguri Donatella", ha scritto usando l'ironia la madre della cantante di 'Di sole e d'azzurro' pubblicando una foto su Instagram che la ritrae sorridente insieme alla figlia. 

 

A innescare la reazione elegante della signora Elsa sono state le parole che Donatella Rettore ha rilasciato al 'Corriere della sera' in occasione dei suoi 70 anni definendo Giorgia una copia di Whitney Houston. "Giorgia. È sicuramente molto dotata, però di nuovo non ha portato niente. Lei è l’imitazione di Whitney Houston, nasce da lì. Bravissima, ma non originale", aveva dichiarato la cantante di 'Kobra'. Pronta la replica di Elsa Giordano, che ha scelto Instagram per difendere la figlia. 

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Di Maio (Assolavoro Formazione): "Sistema formazione professionale sottoutilizzato"

10 Luglio 2025
Agostino Di Maio, neoeletto presidente di Assolavoro Formazione

(Adnkronos) - “Il sistema di formazione professionale è largamente sottoutilizzato dalle persone e dalle imprese. C'è una perdita di grandi opportunità, sia economiche sia di implementazione del capitale umano delle aziende. E’ un sistema che va migliorato e va promosso mettendo a fattor comune le migliori competenze di operatori privati e di soggetti pubblici”. Così Agostino Di Maio, neoeletto presidente di Assolavoro Formazione, intervenendo durante l’Assemblea pubblica di Assolavoro Formazione, oggi a Milano.  

L’incontro ha offerto l’occasione per analizzare i dati della ricerca 'Il mercato dei servizi per la formazione in Italia' condotta da Assolavoro DataLab, l’Osservatorio dell’Associazione nazionale delle agenzie per il lavoro, da cui emerge che il potenziale di crescita del settore è enorme: il mercato della formazione professionale per adulti ha generato nel 2022 un fatturato di oltre 3,2 miliardi di euro. 

“La formazione professionale nel mondo del lavoro - riflette Di Maio - è il vertice di una piramide rovesciata sul quale poggia tutto il mercato del lavoro. E’ fondamentale per l'aggiornamento delle competenze, per l’upskilling e il reskilling, per la riduzione delle transazioni, per il rapporto con la scuola e per la gestione delle pratiche fragili dei lavoratori, oltre che per ridurre il tasso di inattività, la vera piaga del nostro mercato del lavoro. La formazione serve sempre, in ogni fase, e oggi in Italia ci sono ampi margini di miglioramento”. 

Dall'incontro emerge una frammentarietà regionale quando si parla di formazione professionale. Un aspetto dovuto a “un'impostazione costituzionale che nell'attribuire alle Regioni la competenza esclusiva in materia di formazione professionale non favorisce l'adozione di standard uguali sul territorio nazionale", spiega Di Maio, che aggiunge: "Su questo lavoriamo proficuamente con molte Regioni e cerchiamo di condividere le buone pratiche. È un lavoro molto faticoso che potrebbe essere svolto con più efficacia”.  

Infine, il neoeletto presidente esprime la sua visione di Assolavoro Formazione, “un'associazione che raccoglie i migliori player sul mercato”. 

“La nostra formazione è orientata al placement. Il nostro contratto collettivo prevede che almeno il 35% dei discenti trovino un lavoro e riteniamo che il placement sia un elemento di qualità e di misurazione dell'efficacia della formazione, che dovrebbe essere anche estesa ad altri contesti”, conclude.  

 

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L'Aou di Sassari lancia la campagna per la donazione di sangue

10 Luglio 2025
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Sos Dengue e Chikungunya, aumentano i casi autoctoni: la mappa del rischio in Italia

10 Luglio 2025
Una zanzara tigre - Ipa

(Adnkronos) - I territori costieri e le periferie delle città sono le aree del Paese più esposte al pericolo Dengue e Chikungunya. A mappare il rischio di focolai autoctoni in Italia - una minaccia in crescita - è uno studio pubblicato su 'Nature Communications', coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler e dall'Istituto superiore di sanità, in collaborazione con il ministero della Salute e le Regioni/Province autonome. 

"Anche se negli ultimi anni in Italia episodi localizzati di trasmissione autoctona di Dengue e Chikungunya si sono verificati soprattutto nelle regioni del Nord e del Centro, il rischio che si verifichino altri focolai riguarda diverse altre zone del Paese caratterizzate dalla presenza significativa del vettore di questi virus, la cosiddetta zanzara tigre (Aedes Albopictus il nome scientifico), insieme a condizioni climatiche favorevoli", è il monito degli autori. "Sono soprattutto le aree costiere e le periferie urbane lungo tutta la Penisola ad avere le condizioni più adatte allo sviluppo dei focolai", spiegano. Quindi "il rischio è diffuso ed è auspicabile aumentare la conoscenza clinica di queste infezioni, mantenere alta l'attenzione alla sorveglianza e rafforzare la consapevolezza di chi rientra da luoghi in cui queste infezioni sono presenti o endemiche", esortano i ricercatori. 

 

L'Iss sintetizza i risultati dello studio. "I casi autoctoni di Dengue e Chikungunya, malattie che prima erano solo importate, sono in aumento negli ultimi anni in tutta l'Europa meridionale per effetto della ripresa dei viaggi internazionali, della diffusione degli insetti vettori e per l'aumento delle epidemie in Paesi a clima tropicale e sub-tropicale", è la premessa.  

Gli scienziati hanno esaminato gli episodi di trasmissione locale tra il 2006 e il 2023, applicando dei modelli matematici per analizzare i focolai italiani e per stimare il rischio di trasmissione, tenendo conto sia della densità di popolazione umana sia dei dati entomologici e climatici. Complessivamente, nel periodo considerato, sono stati confermati 1.435 casi importati di Dengue e 142 di Chikungunya. Le infezioni sono state contratte prevalentemente in Thailandia, Cuba, India e Maldive per quanto riguarda la Dengue, e India, Repubblica Dominicana, Brasile e Thailandia per la Chikungunya. Nello stesso arco di tempo sono stati diagnosticati 388 casi autoctoni di Dengue e 93 di Chikungunya. Il periodo più favorevole alla trasmissione locale a seguito dell'importazione di un caso è risultato da luglio a fine settembre, anche se nelle aree del Sud le condizioni favorevoli possono durare anche fino a novembre.  

"Tutte le aree in cui si è verificata una trasmissione locale e focale dei due virus in Italia erano fra quelle identificate ad alto rischio nella nostra analisi - scrivono gli autori - Tuttavia sono state trovate anche molte altre aree con condizioni ecologiche simili, e potrebbero quindi essere ugualmente a rischio in caso di importazione di casi dall'estero. Questo implica che le misure di prevenzione e di sorveglianza devono essere orientate verso le aree con condizioni ambientali favorevoli, sia che abbiano già avuto focolai sia che non abbiano ancora identificato casi contratti sul territorio". Secondo la ricerca, una volta identificati i focolai autoctoni, l'indice di trasmissibilità è stato portato sotto la soglia epidemica in poco tempo, circa 2 settimane, a supporto della qualità degli interventi reattivi di controllo. Rimane però un certo ritardo nell'identificazione dei casi: "Nelle regioni non endemiche, come l'Italia, è importante aumentare la consapevolezza delle patologie emergenti trasmesse da vettori - rimarcano gli esperti - perché una diagnosi ritardata o mancata rallenta il rilevamento dei focolai e quindi la possibilità di controllarli". 

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Malattie rare: rapporto MonitoRare Uniamo, il sistema raccontato dai protagonisti

10 Luglio 2025
Malattie rare: rapporto MonitoRare Uniamo, il sistema raccontato dai protagonisti

(Adnkronos) - E' stato presentato oggi a Roma, di fronte a una platea di rappresentanti istituzionali, componenti della comunità scientifica e delle associazioni, l'XI Rapporto MonitoRare sulla condizione delle persone con malattia rara in Italia. Dal 2015 Uniamo, la Federazione italiana malattie rare - unico caso in Europa e nel mondo - grazie alla collaborazione con le istituzioni raccoglie e analizza i dati disponibili per dare vita a un documento che offre una visione globale del sistema malattie rare, partendo dal punto di vista del persona con la patologia. "Il rapporto offre l'opportunità di riflettere, dati alla mano, sui chiaroscuri del sistema che è stato creato in questi 26 anni - afferma Annalisa Scopinaro, presidente Uniamo - Dobbiamo analizzare bene cosa funziona meno bene per poter, tutti insieme e in rete, agire per migliorare la qualità di vita delle persone con malattia rara, sorpassando le difficoltà e coordinandoci al meglio".  

Il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, in un videomessaggio, nel ringraziare Uniamo "per la grande capacità di fare rete e di mettere a sistema i bisogni nell'ambito della ricerca, della cura e della presa in carico sociosanitaria a livello territoriale", ha annunciato che "nel prossimo Expo Aid 2026, che si svolgerà a Rimini a fine giugno dell'anno prossimo, sarà previsto un focus specifico sulle malattie rare e Uniamo sarà uno dei protagonisti". Sempre in un contributo video il sottosegretario alla Salute con delega alle malattie rare, Marcello Gemmato, ha espresso "soddisfazione" per quanto emerge dal rapporto. "E' incoraggiante - ha sottolineato - vedere che i punti di superamento delle criticità si implementano, è la conferma che stiamo andando nella direzione giusta anche se la strada da percorrere è ancora lunga. Da segnalare positivamente in questo senso anche il rafforzamento del Fondo per i farmaci innovativi. Restano, tuttavia, sfide importanti da affrontare - ha ricordato - Prima fra tutte la disuguaglianza territoriale: su questo stiamo lavorando con le Regioni per costruire percorsi condivisi che uniformino l'accesso alle innovazioni terapeutiche e rendano l'assistenza realmente omogenea, con tempi celeri e qualità ovunque. Infine, voglio rinnovare il mio personale apprezzamento per il lavoro straordinario che le associazioni di pazienti svolgono ogni giorno: grazie al loro impegno, competenza e passione, possiamo continuare a fare progressi significativi, concreti e misurabili". 

Il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Rocco Bellantone, ha osservato: "I dati rappresentano un elemento fondamentale nelle decisioni di sanità pubblica perché forniscono le basi per comprendere lo stato di salute della popolazione, identificare i bisogni, valutare i rischi e, soprattutto, monitorare l’efficacia degli interventi. Per raggiungere questi obiettivi è essenziale il lavoro portato avanti dall'Iss con il Registro nazionale malattie rare che, con il suo flusso di dati, è lo strumento tramite il quale il Centro nazionale malattie rare effettua il monitoraggio della rete assistenziale a livello nazionale, oltre che aggiornare il quadro epidemiologico delle malattie rare nel nostro Paese". 

Il punto di forza di MonitoRare sono ovviamente i dati. Fra i tanti - riporta una nota - il contributo del Centro nazionale sangue, che ha fornito per il rapporto una serie di dati che inquadrano in maniera precisa il tema della raccolta del sangue in Italia. I medicinali plasmaderivati (Mpd) esercitano infatti un ruolo chiave, e talora non sostituibile, nel trattamento di molte condizioni cliniche acute e croniche. Il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), presente per la prima volta, ha dotato il rapporto di una serie di informazioni utili sui progetti di ricerca attivi sulle malattie rare presso diversi dipartimenti. 

L'undicesima edizione del report offre una fotografia del sistema a tinte chiaroscure, pur essendo, quello italiano, un modello in Europa per le malattie rare in diversi ambiti. Innanzitutto cresce ancora la disponibilità dei farmaci orfani: al 31 dicembre 2023, su un totale di 155 autorizzati dall'agenzia europea Ema, 146 erano disponibili in Italia. Il 94,2% del totale, in crescita rispetto all'84,9% dell'anno precedente, secondi in Europa solo alla Germania. Nel 2023 è cresciuto il consumo di farmaci orfani: lo 0,05% del totale, con la spesa che ha inciso per l'8,5% del totale della farmaceutica; nel 2022 il consumo era stato dello 0,04% e l'incidenza di spesa del 6%. Nello stesso periodo, la spesa per farmaci oncologici è stata del 18,4% del totale. Salgono anche i farmaci compresi nell'elenco della legge n. 648/1996: sono 68 nel 2024, erano 31 nel 2018 e appena 13 nel 2012. Sono in aumento i corsi Ecm sulle malattie rare (76 nel 2024), crescono la copertura dei registri regionali delle malattie rare (+30mila unità) e il numero dei centri di riferimento che fanno parte dell'Ern - European Reference Network (da 66 nel 2021 a 78 nel 2024, per un totale di 262 centri), e sale il numero dei rappresentanti delle persone con malattia rara nei tavoli decisionali (Regioni/Province autonome e tavoli di lavoro nazionali). L'Italia, inoltre, si caratterizza per un livello decisamente più elevato di mobilità attiva: nel 2023, 1.250 pazienti in entrata e 236 in uscita.  

Altro aspetto positivo l'incremento di strumenti innovativi per le diagnosi. Dal 2023 il programma di screening neonatale esteso (Sne) è attivo a pieno regime in tutte le Regioni/Pa. Più della metà delle Regioni/Pa, inoltre, ha ampliato il panel di malattie considerate. Manca però l'aggiornamento del panel. Questo tema, per Uniamo, necessita di essere affrontato attraverso una modifica normativa: l'aggiornamento del panel dello Sne, infatti, non può essere legato a quello dei Lea, in quanto deve procedere a una velocità decisamente superiore, come recentemente dimostrato dagli ultimi, tragici, casi di diagnosi mancate di leucodistrofia metacromatica. "La ricerca scientifica avanza, la legge resta ferma - ha sottolineato l'onorevole Maria Elena Boschi, presidente dell'Intergruppo parlamentare Malattie rare e oncoematologiche - A quasi 10 anni dall'approvazione, nel 2016 con il governo Renzi, della norma che garantisce a ogni neonato lo screening gratuito per 49 malattie rare, il panel delle patologie diagnosticabili tramite screening neonatale esteso non è mai stato aggiornato". Rimarcando l'inaccettabilità che la salute dipenda "dal codice postale", per Boschi "forse è arrivato il momento di prevedere un fondo per lo screening neonatale esteso che possa prevedere un meccanismo di aggiornamento rapido che proceda di pari passo con la scienza senza aspettare l’aggiornamento dei Lea". 

Un cartellino rosso è stato rilevato per la mancata approvazione dei decreti attuativi della legge 175/2021, in particolar modo per quanto riguarda il fondo di solidarietà sociale e il provvedimento legato agli incentivi fiscali per la ricerca che attendono risposte da almeno 3 anni. Inoltre, 7 Regioni non presentano nemmeno un centro Ern, il che alimenta una mobilità sanitaria, soprattutto dei minori con malattia rara esente evidenziati dai Rrmr. 

Quanto alla ricerca, dopo la crescita osservata fino al 2021, prosegue la riduzione degli studi clinici autorizzati sulle malattie rare sul totale delle sperimentazioni cliniche (163 nel 2024 pari al 27,1% del totale). Per poter incrementare gli studi e aprire di più alle sperimentazioni cliniche - emerge dal report - è certamente da apprezzare il bando lanciato dall'Agenzia italiana del farmaco, interamente dedicato alla ricerca sulle malattie rare, per un totale di 17,8 milioni di euro. "Con i nuovi bandi per la ricerca indipendente sulle malattie rare, Aifa avvia un intervento strutturale a sostegno di studi no profit su farmaci orfani e terapie innovative - ha evidenziato Armando Magrelli, dirigente dell'Ufficio ricerca indipendente Aifa - con l'obiettivo di offrire risposte concrete ai pazienti e alle loro famiglie. Un passo importante per promuovere innovazione, equità e accesso alle cure". Tra gli enti impegnati in diversi progetti, oltre ad Aifa, ci sono il ministero della Salute, Cnr ed Ern. Secondo il CoNaMr occorre una miglior diffusione delle informazioni su quanto si sta già facendo, scambi tra ricercatori, potenziamento delle infrastrutture e rilevazione delle aree con maggiori bisogni. "La presenza del Cnr accanto alle associazioni di pazienti - ha commentato Anna Moles, direttrice Istituto di biochimica e biologia cellulare, Cnr - rappresenta un impegno concreto a tradurre le loro istanze in azioni di ricerca, innovazione e sensibilizzazione della comunità scientifica e non, in piena coerenza con le missioni istituzionali dell'ente. Le associazioni sono custodi di esperienze e bisogni fondamentali: ascoltarle e collaborare con loro significa orientare la scienza verso soluzioni che migliorano realmente la vita delle persone". 

Le sperimentazioni cliniche in Italia, dunque, secondo il rapporto stanno diminuendo: dopo un picco di 260 nel 2021, sono scese nel 2024 a 163. I progetti di ricerca sulle malattie rare con la presenza di gruppi di ricerca italiani sono poco meno di un decimo del totale dei progetti della piattaforma Orphanet.  

Dal Barometro di MonitoRare - in questa edizione dedicato a medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici specialisti - emerge una conoscenza non particolarmente levata del sistema delle malattie rare, a cui oltre 1 medico su 4 associa la parola 'difficoltà' e più del 10% i termini 'sconosciute', 'diagnosi', 'complessità' e 'solitudine'. In merito all'inclusione scolastica, solamente 2 scuole su 5 (41%) risultano accessibili per gli alunni con disabilità motoria, e solamente il 17% delle scuole dispone di segnalazioni uditive per studenti con sordità o ipoacusia. Tra gli alunni con disabilità, c'è una netta prevalenza di maschi sulle femmine (228 ogni 100). 'La scuola in ospedale', il servizio pubblico destinato agli alunni che, a causa di problemi di salute, devono temporaneamente interrompere la frequenza scolastica, e all'istruzione domiciliare ha registrato complessivamente 62.812 studenti, +6,2% rispetto all'anno scolastico. 2022/2023, tornando sui livelli pre-pandemici dell'a.s. 2018/2019 (61.516). Quasi 2 studenti su 3 (64,5%) hanno avuto una degenza breve (da 2 a 7 giorni), mentre quasi 1 su 4 (23,6%) ha frequentato la scuola in ospedale in Day hospital; le degenze di media durata (da 8 a 15 giorni) rappresentano il 7,1% dei casi e quelle che hanno superato i 15 giorni di durata il 4,9%.  

La Convention di MonitoRare 2025 proseguirà durante tutta la giornata con 4 gruppi di lavoro dedicati a diverse tematiche (ricerca, salute mentale, supporti sociali e Hta), ai quali parteciperanno diversi rappresentanti istituzionali per un confronto diretto con le associazioni delle persone con malattia rara. Nella mattinata di domani, inoltre, sarà dato spazio ai protagonisti del Rapporto MonitoRare, cioè i rappresentanti di enti e istituzioni che ogni anno collaborano - grazie all'invio dei dati - alla stesura del rapporto. Saranno presenti il ministero della Salute, l'Iss, Aifa e Agenas. 

Per la compilazione dei dati, conclude la nota, hanno contribuito: i Coordinamenti regionali per le malattie rare; la Direzione generale della Salute e della sicurezza alimentare (Dg Sante) dell'Unione europea; l'Iss - Centro nazionale malattie rare; Aifa; ministero dell'Istruzione e del Merito; ministero della Salute; Bbmri.it - Biobanking and BioMolecular resources Research Infrastructure Italy; Cnr; Fondazione Telethon; Orphanet Italia; Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare - Unità produttiva Agenzia Industrie Difesa Aid; Simmesn - Società italiana per lo studio delle malattie metaboliche ereditarie e lo screening neonatale; Centro nazionale sangue; Sifo - Società italiana di farmacia ospedaliera. L'evento di presentazione del rapporto è stato realizzato anche con il contributo non condizionato di Blueprint Medicines, Chiesi Global Rare Diseases, Novo Nordisk e Takeda. 

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Sinner-Djokovic e quel punto in Coppa Davis che ha cambiato la storia

10 Luglio 2025
Sinner e Djokovic - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - C'è un momento in cui è cambiata la storia del confronto Sinner-Djokovic, che scriverà un nuovo capitolo oggi, venerdì 11 luglio, nella semifinale di Wimbledon 2025. Un match che ha rovesciato le gerarchie del tennis mondiale, con un colpo di scena e nuove consapevolezze dei protagonisti. Si torna indietro al 25 novembre 2023, semifinale della Coppa Davis 2023. Jannik è in campo contro Nole, la Serbia è già sull'1-0 e con un successo del suo fuoriclasse sarebbe in finale. Dopo i primi due set, il match è in parità. Nel terzo, Djokovic va sul 5-4 e sullo 0-40 nel decimo game. Poi succede qualcosa. E si assiste a un passaggio del testimone.  

Djokovic ha tre palle break e di conseguenza tre match point. Per Sinner sembra finita, per l'Italia anche. Poi, la grande svolta. Jannik mantiene il sangue freddo, annulla uno a uno i match point e rimette tutto in equilibrio, per poi vincere in rimonta e rimandare il discorso qualificazione al doppio, che sarebbe stato vinto dall'Italia il giorno dopo. 

Un match che, rivisto oggi prima della semifinale di Wimbledon, può essere letto come il manifesto del tennis di Sinner. Un tennis di testa, calmo e riflessivo. Ma anche capace di adattarsi alle situazioni, a seconda dell'avversario. Uno dei punti di forza di Jannik, che di lì a poco avrebbe battuto Djokovic pure nella semifinale degli Australian Open 2024 (6-1 6-2 6-7 6-3). Un preludio al suo primo titolo Slam, arrivato prima di ripetere l'impresa nella finale del succesivo Masters 1000 di Shanghai. L'ultimo confronto risale a poche settimane fa e a quella semifinale del Roland Garros vinta da Sinner 6-4 7-5 7-6. Oggi un nuovo atto del confronto, che potrebbe portare Jannik alla sua prima finale a Londra e Nole alla possibilità di giocarsi (forse per l'ultima volta) il 25esimo Slam. Appuntamento sul Centrale.  

Leggi tutto: Sinner-Djokovic e quel punto in Coppa Davis che ha cambiato la storia

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