(Adnkronos) - Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha firmato oggi, martedì 12 agosto, il decreto di indizione delle elezioni regionali. Le elezioni si terranno il 12 e 13 ottobre. Lo rende noto il portavoce di Giani, Bernard Dika.
"Il 12 e 13 ottobre 2025 la Toscana andrà al voto - ha scritto Giani sui social -. La Toscana, da sempre terra di libertà e democrazia, continuerà a scrivere la sua storia con la partecipazione di tutti, difendendo i valori che ci contraddistinguono", conclude.
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(Adnkronos) - Rambo 2.0. Dopo cinque film e oltre quarant'anni di onorata carriera cinematografica, la saga di Rambo si prepara a rinascere con una nuova veste e con un nuovo volto, quello dell'attore Noah Centineo.
Il celebre soldato solitario, simbolo di un'intera generazione di action movie, tornerà sul grande schermo in una veste inedita, giovanile. A raccogliere l'eredità di Sylvester Stallone sarà l'attore statunitense Centineo, 29 anni, conosciuto al grande pubblico per i suoi ruoli in 'The Recruit' e 'Black Adam' e nella serie televisiva 'The Fosters'.
Secondo quanto riportato da testate di settore come 'The Wrap' e 'Deadline', il progetto sarà un prequel incentrato sugli anni formativi di John Rambo, in particolare durante il suo servizio come membro delle forze speciali dei Berretti Verdi nella guerra del Vietnam. La regia è stata affidata al finlandese Jalmari Helander, già noto per i film d'azione 'Big Game - Caccia al presidente' e 'Sisu - L'immortale'.
Per la prima volta nella storia del franchise, Sylvester Stallone - che nel 1982 diede volto e anima al personaggio in 'Rambo' dell regista Ted Kotcheff - non sarà coinvolto nella produzione. L'attore oggi 79enne ha interpretato Rambo per l'ultima volta nel 2019, nel capitolo finale 'Rambo: Last Blood', ambientato su una ranch negli Stati Uniti sud-occidentali.
I dettagli della trama del prequel sono ancora riservati, ma secondo le prime indiscrezioni, il film racconterà l'ascesa militare di Rambo e i traumi che hanno forgiato il suo carattere silenzioso e tormentato. Le riprese dovrebbero iniziare all'inizio del 2026.
Il casting di Centineo - volto emergente di Hollywood e spesso associato a ruoli giovanili o romantici - segna una svolta audace per il franchise, che mira così a conquistare un pubblico più giovane, pur mantenendo l'intensità drammatica e l'azione che hanno reso Rambo un'icona del cinema. Resta ora da vedere se la nuova generazione accoglierà con favore questo ritorno alle origini, e se Centineo saprà reggere il peso di un personaggio tanto carismatico e controverso.
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(Adnkronos) - Fratelli d'Italia paga poco più di 13 mila euro al mese di affitto per la sede nazionale del partito, quasi 200 metri quadrati in via della Scrofa a Roma, nel quattrocentesco palazzo al numero civico 39, dagli anni ’70 storica location della destra italiana: prima del Movimento sociale italiano di Giorgio Almirante, poi di Alleanza nazionale con Gianfranco Fini segretario. Anche Forza Italia spende più di 13 mila euro mensili per la locazione del suo quartier generale di circa 300 metri quadrati a palazzo Almagià-Fiano, in via in Lucina 17, a pochi passi da Montecitorio. Più del triplo, esattamente 41mila e 800 euro ogni 30 giorni, paga, invece, il Pd per l'affitto del 'Nazareno', 3mila 300 metri quadrati in via sant’Andrea delle Fratte.
Spulciando l'ultimo bilancio del partito di Giorgia Meloni, quello chiuso al 31 dicembre 2024, alla voce 'oneri della gestione' si scopre che sono stati spesi in 12 mesi 'per godimento di beni terzi', come si dice in gergo tecnico, 245 mila 119 euro. I "costi per godimento beni di terzi", scrive il segretario amministrativo Roberto Carlo Mele nella nota integrativa, "comprendono la locazione di spazi per eventi oltre all'affitto della sede nazionale", che, apprende l'Adnkronos, vale 158 mila 580 euro l'anno, ovvero 13 mila 215 euro al mese, canone interamente pagato alla Fondazione di An, proprietaria dei locali di via della Scrofa.
L'ufficio della Meloni, utilizzato nelle vesti di presidente del partito ancora oggi per vertici politici o riunioni con i suoi più stretti collaboratori quando non è a palazzo Chigi, si trova nella stessa stanza che fu di Almirante, il fondatore dell’Msi, di Pino Rauti, soprannominato il ‘Gramsci nero’, e di Fini. La sede di via della Scrofa, a Campo Marzio, nel pieno centro di Roma, a pochi passi dai palazzi del potere (si ritiene che l'antica via risalga al 29 a.C., ovvero all'epoca della costruzione del Mausoleo di Augusto) è gestita dalla Fondazione di An che al secondo piano ha i propri uffici della presidenza e del consiglio di amministrazione. Al piano terra, invece, ci sono le stanze utilizzate dall' organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia e un grande salone dove vengono organizzati convegni e iniziative, anche 'esterne' alla Fondazione.
Forza Italia spende come Fdi per le locazioni. Il bilancio azzurro più recente dà un'indicazione precisa sui costi: l'affitto annuale è pari a 160 mila euro (vale a dire 13mila e 300 euro al mese), in calo comunque rispetto al passato. Le "cosiddette spese per godimento di beni di terzi'', scrive infatti il tesoriere forzista Fabio Roscioli nella relazione gestionale, "sono pari ad euro 223 mila 491 euro e in decremento rispetto all'esercizio precedente, per la chiusura delle sedi di Roma e Torino". Nella voce, precisa, "è compresa per un importo complessivo di circa euro 160 mila euro la locazione dell’intero anno della sede legale situata in Via in Lucina 17 e sono incluse le locazioni di alcune sedi periferiche".
Inaugurata in pompa magna nel 2013 (circa 3mila metri quadrati con un costo iniziale di affitto di 960mila euro a fronte dei 2,8 milioni annui per i 5mila metri quadrati della vecchia sede di via dell’Umiltà), San Lorenzo in Lucina ha rischiato più volte la chiusura. La 'serrata' è arrivata, infatti, nel 2015, anno orribile per le finanze di Fi quando il partito decise di tornare a via del Plebiscito. Poi, passata la buriana e con il definitivo addio alla storica residenza romana di palazzo Grazioli il 31 dicembre 2020 (che Silvio Berlusconi aveva preso in affitto nel '96) c'è stata la riapertura, ma Antonio Tajani e gli altri vertici si sono ritrovati una sede 'ristretta', sempre extralusso, ma rimpicciolita: gli attuali 300 metri quadrati con una sala grande utilizzata per le conferenze stampa.
Circa mezzo milione di euro: a tanto ammonta, invece, il costo del contratto di affitto annuale della sede nazionale dem nello storico palazzo del Collegio Nazareno, circa 3mila 300 metri quadrati nel rione Trevi, a due passi da via del Tritone, nel cuore di Roma. Secondo il bilancio 2024 del partito di Elly Schlein, sono stati spesi 431 mila 918 euro per 'servizi afferenti la sede nazionale': dalla vigilanza alle manutenzioni e riparazioni, dalle assicurazioni alla pulizia locali e i servizi logistici passando per il noleggio della piattaforma per videoconferenze. Per capire quanto pesa sulle casse piddine il contratto di locazione dei locali di via Sant'Andrea delle Fratte, bisogna trovare nella relazione gestionale la voce 'spese per godimento di terzi afferenti le sedi operative', pari a 520mila 820 euro, ed estrapolare il costo dell'affitto annuale, che, a quanto si apprende, è pari a 502mila euro, ovvero 41,8 mila euro al mese.
In particolare, alcuni costi riguardano importanti lavori di ristrutturazione del Nazareno realizzati molto tempo prima e che vengono ammortizzati ogni anno. Il ''costo storico dei lavori di ristrutturazione'', si legge nella nota integrativa, ammonta a 404mila 761 euro. Il tesoriere dem Michele Fina scrive che nel 2024 le ''spese relative ai lavori di ristrutturazione su beni terzi, pari a 38mila 002 euro, si riferiscono agli uffici di via San'Andrea delle Fratte". "Gli incrementi dell'anno'', viene precisato, riguardano ''gli impianti termico ed elettrico'' costati circa 5mila euro.
Non solo, dunque, il simbolo, un colore e il volto del leader rappresentano un punto di riferimento identitario per qualsiasi partito. Anche la 'sede fisica' ha un suo ruolo non di secondo piano. E questo vale per militanti, simpatizzanti e l’immaginario collettivo. Basti pensare a palazzo Grazioli, sede storica di Forza Italia a Roma per quasi 30 anni, che, insieme a Villa La Certosa in Sardegna, sono i luoghi iconici del berlusconismo. Così come via della Scrofa è la storia della destra italiana, come furono Botteghe scure per il Pci, piazza del Gesù per la Dc e via del Corso per il Psi. Tant'è che quando Silvio Berlusconi andò per la prima volta nel quartier generale della Meloni nell'ottobre del 2022 fece scalpore, almeno sulla stampa, visto che prima di allora i vertici del centrodestra si erano tenuti tutti a casa Berlusconi, tra via del Plebiscito, Arcore o villa La Certosa in Sardegna e, negli ultimi anni, nella nuova villa sull’Appia antica, l’ex dimora del regista Franco Zeffirelli.
Negli anni Settanta, Almirante fu quasi costretto a comprare l’immobile al civico 39 di via della Scrofa visto che per l’Msi non era possibile affittare proprie sedi a causa anche degli attentati e delle violenze di quel periodo turbolento, segnato dal terrorismo rosso e nero. Nel dicembre del 1984, il segretario missino inaugurò i locali della sede con la benedizione del parroco di Sant’Agostino: 22 stanze per oltre 500 metri quadrati, per una spesa, raccontano, di circa tre miliardi di vecchie lire. Quattro anni dopo, saranno allestite al piano terra le camere ardenti di Almirante e Pino Romualdi, altro fondatore dell’Msi: a maggio, morirono entrambi a distanza di 24 ore e andarono a farvi visita per un ultimo saluto anche due simboli della Resistenza come Nilde Iotti e Gian Carlo Pajetta.
Leggi tutto: Partiti, il 'peso' degli affitti: ecco quanto spendono per le sedi nazionali
(Adnkronos) - L'intossicazione da botulino è drammaticamente al centro dell'attenzione in questi giorni dopo i casi di cronaca in Calabria e Sardegna. Un 'nemico' invisibile, che purtroppo torna ciclicamente alla ribalta ma che è necessario conoscere per evitare i rischi. Dove si trova ? Quali sono i sintomi dell'intossicazione e come si cura? Quali misure per evitare contaminazione? Le indicazioni messe a punto dall'Istitituto superiore di Sanità permettono di risponde queste e altre domande.
Dove si può trovare? Il botulino, ricordano gli esperti, "si sviluppa in assenza di aria, che si può ritrovare nel suolo, nei sedimenti e nella polvere, sotto forma di spora. Gli alimenti possono venire a contatto con le spore, ma diventano pericolosi soltanto con il passaggio della spora a cellula vegetativa, consentendo lo sviluppo del microrganismo. È infatti in questa fase che avviene la produzione delle tossine responsabili della malattia. Gli alimenti che non permettono lo sviluppo del botulino - e sono quindi sicuri - sono tutte le conserve naturalmente acide o acidificabili (per esempio la passata di pomodoro e i sott’aceto), le conserve preparate con alte concentrazioni di zucchero (marmellate e confetture) o sale (conserve alimentari in salamoia). Sono inoltre sicuri tutti quegli alimenti consumati freschi.
Quali sono i sintomi di un’intossicazione da botulino? In una prima fase non sono così caratteristici e ciò può ritardare la diagnosi. Quelli più specifici solitamente compaiono entro le circa 24-72 ore dall’ingestione dell’alimento contaminato e sono: sdoppiamento della vista, difficoltà di messa a fuoco, difficoltà a tenere le palpebre aperte, dilatazione delle pupille, secchezza delle fauci e difficoltà di deglutizione, stitichezza. Nelle forme più gravi si può arrivare all’arresto respiratorio e in rarissimi casi alla morte. Non appena ci si accorge della gravità della sintomatologia occorre recarsi in ospedale. Come ci si cura? Si tratta di uno tra i veleni naturali più pericolosi. Sono sufficienti dosi minime per avere effetti potenzialmente letali. La cura è possibile solo in ospedale e consiste nella somministrazione dell’antitossina e in trattamenti di supporto. L’antitossina è efficace soltanto nei primi giorni dopo l’assunzione dell’alimento contaminato, in quanto agisce sulla tossina che circola a livello sanguigno e non ha azione sulla tossina che ha già danneggiato le terminazioni nervose.
La bollitura di una conserva mette al sicuro dai rischi? La bollitura (raggiungimento dei 100°C) come misura di stabilizzazione delle conserve alimentari non è sufficiente a distruggere le spore ed impedire quindi che possano moltiplicarsi e produrre tossina. La bollitura disattiva però la tossina, per cui far bollire per 5-10 minuti una conserva sospetta la rende (temporaneamente) sicura a patto che poi venga consumata immediatamente. Il consumo immediato infatti non consente alle spore eventualmente presenti nella conserva di poter germinare e produrre nuovamente tossina.
Come si può preparare una conserva fatta in casa sicura? In casa è possibile preparare in sicurezza tutte quelle conserve che non necessitano di sterilizzazione. Si possono quindi preparare sottoaceti, alimenti in salamoia, marmellate e confetture. Ma serve comunque seguire precise regole igieniche. Quali controlli è opportuno fare sulla conserva prima del consumo? Prima dell’apertura di una conserva è necessario ispezionare visivamente il contenitore per evidenziare eventuali sversamenti di liquido e la perdita del vuoto.
Se i tappi o le capsule metalliche appaiono convessi (incurvati verso l’alto) e premendo con il dito al loro centro si sente 'click clack', i contenitori non sono più sottovuoto, a seguito dello sviluppo di microrganismi e conseguente produzione di gas. Nel caso di perdita del vuoto e dell’ermeticità della chiusura la conserva non deve essere assaggiata né consumata.
Dopo l’apertura le conserve devono essere conservate in frigorifero e consumate prima possibile. Il mantenimento degli alimenti in frigorifero, pur rallentando fortemente la loro degradazione, non la impedisce. Pertanto è importante sottolineare che qualora il prodotto risultasse alterato (nell'odore o colore o consistenza) non deve essere assaggiato né consumato, ma eliminato. Cosa fare se si teme di avere mangiato una conserva fatta in casa alterata? E' fondamentale in questi casi mantenere la calma per non perdere la lucidità correndo il rischio di suggestionarsi.
Ai primi sintomi, quali bocca asciutta, nausea, problemi della motilità oculare, visione doppia e difficoltà ad alzare le palpebre, è necessario rivolgersi tempestivamente al proprio medico curante oppure al più vicino pronto soccorso spiegando ai medici cosa si è mangiato e quanto tempo prima dalla comparsa dei sintomi. Sarebbe altresì utile portare con sé anche il residuo della conserva alimentare consumata, se ancora disponibile. Anche il barattolo vuoto, se non ancora lavato, può essere utile. Congelare le conserve elimina i rischi? Il congelamento, da solo, non elimina il rischio di botulismo. Sebbene il congelamento possa rallentare la crescita del batterio, alcune spore di Clostridium botulinum possono sopravvivere al congelamento e riprendere la loro attività una volta scongelato l'alimento.
Leggi tutto: Botulismo, Iss: "sintomi, cure, cibi a rischio e raccomandazioni"
(Adnkronos) - L'intossicazione da botulino è drammaticamente al centro dell'attenzione in questi giorni dopo i casi di cronaca in Calabria e Sardegna. Un 'nemico' invisibile, che purtroppo torna ciclicamente alla ribalta ma che è necessario conoscere per evitare i rischi. Ma dove si trova? Quali sono i sintomi dell'intossicazione e come si cura? Quali misure per evitare contaminazione? Le indicazioni messe a punto dall'Istitituto superiore di Sanità permettono di risponde queste e altre domande.
Il botulino, ricordano gli esperti, "si sviluppa in assenza di aria, che si può ritrovare nel suolo, nei sedimenti e nella polvere, sotto forma di spora. Gli alimenti possono venire a contatto con le spore, ma diventano pericolosi soltanto con il passaggio della spora a cellula vegetativa, consentendo lo sviluppo del microrganismo. È infatti in questa fase che avviene la produzione delle tossine responsabili della malattia. Gli alimenti che non permettono lo sviluppo del botulino - e sono quindi sicuri - sono tutte le conserve naturalmente acide o acidificabili (per esempio la passata di pomodoro e i sott’aceto), le conserve preparate con alte concentrazioni di zucchero (marmellate e confetture) o sale (conserve alimentari in salamoia). Sono inoltre sicuri tutti quegli alimenti consumati freschi.
In una prima fase non sono così caratteristici e ciò può ritardare la diagnosi. Quelli più specifici solitamente compaiono entro le circa 24-72 ore dall’ingestione dell’alimento contaminato e sono: sdoppiamento della vista, difficoltà di messa a fuoco, difficoltà a tenere le palpebre aperte, dilatazione delle pupille, secchezza delle fauci e difficoltà di deglutizione, stitichezza. Nelle forme più gravi si può arrivare all’arresto respiratorio e in rarissimi casi alla morte. Non appena ci si accorge della gravità della sintomatologia occorre recarsi in ospedale. Come ci si cura? Si tratta di uno tra i veleni naturali più pericolosi. Sono sufficienti dosi minime per avere effetti potenzialmente letali. La cura è possibile solo in ospedale e consiste nella somministrazione dell’antitossina e in trattamenti di supporto. L’antitossina è efficace soltanto nei primi giorni dopo l’assunzione dell’alimento contaminato, in quanto agisce sulla tossina che circola a livello sanguigno e non ha azione sulla tossina che ha già danneggiato le terminazioni nervose.
La bollitura di una conserva mette al sicuro dai rischi? La bollitura (raggiungimento dei 100°C) come misura di stabilizzazione delle conserve alimentari non è sufficiente a distruggere le spore ed impedire quindi che possano moltiplicarsi e produrre tossina. La bollitura disattiva però la tossina, per cui far bollire per 5-10 minuti una conserva sospetta la rende (temporaneamente) sicura a patto che poi venga consumata immediatamente. Il consumo immediato infatti non consente alle spore eventualmente presenti nella conserva di poter germinare e produrre nuovamente tossina.
Come si può preparare una conserva fatta in casa sicura? In casa è possibile preparare in sicurezza tutte quelle conserve che non necessitano di sterilizzazione. Si possono quindi preparare sottoaceti, alimenti in salamoia, marmellate e confetture. Ma serve comunque seguire precise regole igieniche. Quali controlli è opportuno fare sulla conserva prima del consumo? Prima dell’apertura di una conserva è necessario ispezionare visivamente il contenitore per evidenziare eventuali sversamenti di liquido e la perdita del vuoto.
Se i tappi o le capsule metalliche appaiono convessi (incurvati verso l’alto) e premendo con il dito al loro centro si sente 'click clack', i contenitori non sono più sottovuoto, a seguito dello sviluppo di microrganismi e conseguente produzione di gas. Nel caso di perdita del vuoto e dell’ermeticità della chiusura la conserva non deve essere assaggiata né consumata.
Dopo l’apertura le conserve devono essere conservate in frigorifero e consumate prima possibile. Il mantenimento degli alimenti in frigorifero, pur rallentando fortemente la loro degradazione, non la impedisce. Pertanto è importante sottolineare che qualora il prodotto risultasse alterato (nell'odore o colore o consistenza) non deve essere assaggiato né consumato, ma eliminato. Cosa fare se si teme di avere mangiato una conserva fatta in casa alterata? E' fondamentale in questi casi mantenere la calma per non perdere la lucidità correndo il rischio di suggestionarsi.
Ai primi sintomi, quali bocca asciutta, nausea, problemi della motilità oculare, visione doppia e difficoltà ad alzare le palpebre, è necessario rivolgersi tempestivamente al proprio medico curante oppure al più vicino pronto soccorso spiegando ai medici cosa si è mangiato e quanto tempo prima dalla comparsa dei sintomi. Sarebbe altresì utile portare con sé anche il residuo della conserva alimentare consumata, se ancora disponibile. Anche il barattolo vuoto, se non ancora lavato, può essere utile. Congelare le conserve elimina i rischi? Il congelamento, da solo, non elimina il rischio di botulismo. Sebbene il congelamento possa rallentare la crescita del batterio, alcune spore di Clostridium botulinum possono sopravvivere al congelamento e riprendere la loro attività una volta scongelato l'alimento.
Leggi tutto: Botulino e intossicazioni: ecco sintomi, cure e cibi a rischio e come prevenirle
(Adnkronos) - "Una medaglia è sempre qualcosa di incredibile da festeggiare. Un Europeo è sempre un momento bellissimo da vivere, perché sono tante emozioni intensissime concentrate in pochi giorni". Giuseppe Piazza ha condotto al bronzo l'Under 20 femminile dell'Italbasket agli Europei in Portogallo come capo allenatore. Decisiva la vittoria contro la Svezia 84-51 a Matosinhos, in Portogallo, il 10 agosto scorso, con Candy Edokpaigbe, napoletana di nascita ma nigeriana di origine, premiata come migliore giocatrice in campo, autrice di 17 punti. Coach Piazza invece è toscano, di Lucca, classe 1968. Le sue ragazze sono già tornate tutte in Italia. Lui invece si è preso qualche giorno di vacanza con la moglie e i due figli. All'Adnkronos parla a bordo della sua macchina attraverso il bluetooth: "E' stato un bellissimo percorso. Soprattutto nella fase di preparazione. Le prime partite dell'Europeo ci hanno tolto un po' di quella sicurezza che eravamo riusciti a costruire giorno dopo giorno, ma le ragazze hanno avuto una reazione mostrando personalità, non banale vista la loro età".
L'obiettivo era effettivamente il podio, sin dall'inizio. D'altra parte, spiega Piazza, che allena anche San Martino di Lupari, club veneto di serie A1 femminile: "L'Italia deve sempre puntare a una medaglia. Poi se ci sono Francia e Spagna è facile che i primi due posti siano già presi. Il bronzo resta un risultato straordinario, anche perché l'anno scorso abbiamo ottenuto lo stesso piazzamento ed è sempre difficile replicare risultati così importanti". Le ragazze, tutte nate tra il 2005 e il 2006, sono state capaci di 'aspettare' la leader del gruppo Carlotta Zanardi, giocatrice già del giro della Nazionale maggiore, esordo a 19 anni il 23 ottobre scorso, playmaker del Famila Schio, squadra campione d'Italia in carica.
"Arrivava da tre mesi d'inattività a causa di un infortunio tosto -sottolinea Piazza -. Ha dovuto metterci un po' a carburare ma poi ha chiuso molto bene, come le sue compagne del resto, che hanno dimostrato di saper fare squadra anche senza un elemento dal pedigree come il suo". Saranno in tante a raggiungerla nell'azzurro che conta, di questo coach Piazza ne è certo. Tuttavia sono ancora tanti gli aspetti da migliorare per quanto riguarda il movimento rosa e azzurro. "A questa età sono tutte già in prima squadra, tra A1 e A2. Quattro o cinque di loro sono al college (tra cui l'Mvp Edokpaigbe, alla Seattle University NdR) dove ormai si va non solo per fare esperienza, ma anche per ragioni economiche, oggi le università Usa possono pagare le giocatrici attraverso i contratti di sponsorizzazione. Ma credo sia giusto così".
Già, perché in questo modo sin da giovanissime possono fare esperienza con numerose atlete, visto che negli Stati Uniti il basket femminile è tra gli sport con più seguiti, grazie al traino della stella Caitlin Clark, cestista di origini siciliane diventata subito una delle migliori della Wnba già al primo anno di professionismo, a Indiana. In Italia non è così facile. Il motivo? "Troppo poche le ragazze che giocano a pallacanestro nel nostro Paese. Al punto che per noi allenatori o dirigenti è sempre più difficile anche solo provare a fare mercato o scouting. In Italia ci sono appena 20mila giocatrici, mentre in Francia o Spagna sono più di 200mila, solo per restare in Europa. Le cose qui da noi dovrebbero cambiare dalle scuole, dove purtroppo non si fa sport. Giusto una porta per i maschi e una rete di pallavolo per le femmine. E temo sia difficile che cambi subito qualcosa".
Tra pochi giorni cominceranno i raduni per la serie A1 femminile di basket. Schio, la squadra di Carlotta Zanardi, è la squadra campione in carica. San Martino di Lupari, allenata da coach Piazza, si è posizionata al quinto posto in stagione regolare per poi uscire in semifinale playoff, eliminata proprio da Schio. Conclude Piazza: "Confermare i risultati della stagione scorsa sarebbe importante, anche se difficile. Abbiamo mantenuto l'ossatura confermando 4-5 giocatrici e questo è un buon inizio. Diciamo che l'obiettivo sarà quello di rimanere ambiziosi". (di Giacomo Iacomino)
(Adnkronos) - Tragedia nell'area portuale di Livorno, dove una coppia di turisti è stata investita da un pullman in manovra. La donna è morta sul colpo, mentre il compagno ha riportato ferite gravissime ed è stato trasportato in codice rosso all’ospedale cittadino. Ancora da chiarire la dinamica dell’incidente. L’area è stata transennata per consentire i rilievi delle forze dell’ordine.
Leggi tutto: Turista travolta e uccisa da bus a Livorno, grave il compagno
(Adnkronos) - Padre e figlio di 58 e 25 anni sono morti dopo esser precipitati in un canalone in Val Passiria, una valle laterale di Merano. Nella tarda serata di ieri, i due stavano percorrendo un sentiero quando, anche a causa del buio, si sono trovati in punto impervio precipitando per decine di metri. Dopo una notte di ricerche, i corpi di entrambi sono stati recuperati questa mattina. Sul posto il soccorso alpino zona e per i rilievi di pg e il recupero della salma il soccorso alpino della guardia di finanza con l'elicottero.
Leggi tutto: Precipitano in canalone Val Passiria, morti padre e figlio
(Adnkronos) - Nella Striscia di Gaza "sono morte per malnutrizione 227 persone, di cui 103 bambini dall'inizio della guerra". E' quanto denuncia il ministero della Salute dell'enclave, citando dati, riportati da Al Jazeera. Secondo la stessa fonte nelle ultime 24 ore sono morti almeno 89 palestinesi. I feriti sarebbero stati 513 feriti negli attacchi israeliani a Gaza.
Nella dichiarazione, diffusa del ministero su Telegram, si apprende anche di undici corpi recuperati sotto le macerie, vittime di precedenti attacchi israeliani. La guerra di Israele a Gaza, dal 7 ottobre 2023, ha causato la morte di 61.599 palestinesi e il ferimento di 154.088 persone, ha aggiunto il ministero specificando che il numero totale di richiedenti aiuti, uccisi dal 27 maggio scorso, da quando cioè Israele ha introdotto il nuovo meccanismo di distribuzione degli aiuti attraverso Ghf, ha raggiunto quota 1.838, con oltre 13.409 feriti.
"Non ci sono segnali di malnutrizione generalizzata nella Striscia di Gaza" ha affermato il Coordinator of government activities in the territories (Cogat), ente del ministero della Difesa israeliano in un nuovo rapporto nel quale si afferma che, lì dove l'Onu mette in guardia da settimane contro un rischio di "carestia generalizzata", non ci sono segnali di malnutrizione. Il Cogat, responsabile dell'amministrazione civile dei territori palestinesi, indica di aver effettuato un "esame approfondito" dei dati e delle cifre, diffuse da Hamas sui decessi causati dalla fame nell'enclave palestinese, accusando il gruppo di "sfruttamento cinico di immagini tragiche" sui media e di aver gonfiato il numeri dei decessi.
Il Cogat, invece, ha affermato di rilevare "un significativo scarto" tra queste cifre e "i casi documentati, con dettagli di identificazione completi", sollevando "dubbi sulla loro credibilità". L'analisi caso per caso dei decessi, secondo il Cogat, ha mostrato che "la maggior parte delle vittime, soffriva di condizioni pregresse che hanno portato al deterioramento del loro stato di salute, senza poter correlare il decesso con il loro stato nutrizionale", ha affermato l'ente.
In un comunicato, Hamas ha replicato a quella che definisce una lista di "menzogne", accusando il Cogat del "tentativo disperato e vano di camuffare un crimine documentato a livello internazionale, la fame sistematica" della popolazione gazawi. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, 148 persone sono morte per le conseguenze della malnutrizione da gennaio, e quasi 12.000 bambini di meno di cinque anni nel solo mese di luglio hanno sofferto di malnutrizione acuta, il numero più alto registrato dall'inizio del conflitto. Il Programma Alimentare Mondiale ha stimato che "più di un terzo della popolazione non mangia per diversi giorni consecutivi" e ha segnalato un "aumento significativo della malnutrizione acuta". "La malnutrizione a Gaza è una realtà, sta progredendo rapidamente e colpisce tutta la popolazione", ha affermato Jean-Guy Vataux, capo della missione Msf nei territori palestinesi.
(Adnkronos) - Adrian Mannarino sarà il prossimo avversario di Jannik Sinner sulla strada verso la finale di Cincinnati. Il tennista francese, 37 anni e numero 89 del mondo, che battendo Tommy Paul è diventato il giocatore più anziano a raggiungere gli ottavi del Masters 1000 americano. I rapporti tra i due, però, non sono dei migliori. Proprio Mannarino, negli scorsi mesi, aveva infatti attaccato Sinner per il caso Clostebol, schierandosi apertamente dalla parte di Nick Kyrgios e criticando il numero uno.
"Io non credo più a Babbo Natale. Poi ognuno, se vuole crederci, è libero di farlo. Per quanto riguarda questi casi (riferendosi anche al caso doping che ha riguardato Iga Swiatek, ndr) sono disposto a concedere il beneficio del dubbio, ma penso sia qualcosa di molto sorprendente", aveva detto Mannarino a Rmc, "sui 300 migliori giocatori del mondo sono stati riscontrati due test positivi, e sono entrambi i numeri uno dei rispettivi ranking. Può capitare di prendere inavvertitamente la pillola o la vitamina sbagliata, ma penso sia comunque quantomeno sorprendente".
Mannarino aveva anche insinuato qualche dubbio sulla gestione dei casi Sinner e Swiatek da parte della Federazione: "Penso che abbiano fatto tutto quello che è in loro potere per farli apparire come atleti puliti, delle vittime quasi. Io ogni mattina mi alzo e zoppico. Se a 36 anni (oggi 37, ndr) devo scendere in campo con ragazzi di 20-25 che non sono puliti, diventa complicato. In ogni caso, spero per loro che lo siano", aveva concluso il francese. E sebbene Jannik non abbia mai risposto agli attacchi ricevuti in quei mesi da incubo, preferendo sempre far parlare il campo, è probabile che quelle parole non se le sia scordate.
Leggi tutto: Sinner e gli attacchi di Mannarino per caso Clostebol: "Non credo a Babbo Natale"
(Adnkronos) - Una capriola... finita male. È successo in Russia, durante un match di terza divisione. Protagonista un'attaccante che non segnava da ben quattro mesi. Così quando Kirill Mogel, 22 anni, ha visto il pallone entrare in porta ha provato un'esultanza iconica, alla Hernanes, su cui però, evidentemente, non si era esercitato abbastanza. Mogel ha fatto una capriola, ma è atterrato male, cadendo rovinosamente sulle ginocchia e infortunandosi.
L'allenatore della squadra russa è così stato subito costretto alla sostituzione e per l'attaccante è già stata fissata una risonanza magnetica per stabilire l'entità dell'infortunio. Le sensazioni però per il giovane non sono buone, tanto che qualcuno ha già parlato di stagione a rischio. Insomma, non rifatelo a casa.
Leggi tutto: Segna dopo 4 mesi, capriola alla Hernanes e stagione a rischio
(Adnkronos) - Il Tribunale del Riesame di Milano ha annullato gli arresti del costruttore Andrea Bezziccheri (detenuto a San Vittore, e ora torna libero) e i domiciliari per l'architetto ed ex componente della Commissione per il paesaggio del Comune di Milano, Alessandro Scandurra. Il dispositivo del collegio che non dispone nessun'altra misura per due degli indagati dell'inchiesta sull'urbanistica non è motivato: la motivazione sarà depositata tra 45 giorni.
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(Adnkronos) - Consumano tanto alcol in poche ore, soprattutto nel weekend, a soli 13 anni sono dei veri e propri 'binge drinker'. "Ragazze e ragazzi che se non bevono non identificano la serata con il divertimento, non sapendo che così mettono a rischio la loro salute per il resto della vita. A pagarne le conseguenze soprattutto fegato e cervello". Così all'Adnkronos Salute Gianni Testino, presidente della Società italiana di Alcologia (Sia), interviene sul caso dei dieci adolescenti, tutti tra i 13 e i 16 anni, finiti in coma etilico durante una serata di festeggiamenti a Vasto Marina, sulla costiera abruzzese, in occasione della Notte Rosa. I giovani sono stati portati al pronto soccorso dell'ospedale San Pio dove i medici sono riusciti a stabilizzarli con una terapia d'urgenza. Sempre un'adolescente di 13 anni è stata protagonista di un episodio simile alla marina di Torchiarolo, in provincia di Brindisi, dove è stata trovata priva di sensi e soccorsa forse dopo aver partecipato ad una festa in spiaggia a base di alcol.
"Preoccupano due fattori: la giovane età e il cattivo esempio dei genitori - non ha dubbi Testino - Sono tutti minorenni, e su questo la legge parla chiaro, non si possono vendere né distribuire alcolici ai ragazzi che non abbiano raggiunto la maggiore età. Inoltre, mi chiedo cosa facciano i genitori, oltre a parlare tanto 'non fare quello' 'stai attento a questo' perché di fatto danno un pessimo esempio ai loro figli" che con la moda del 'binge drinking "rischiano tanto, non avendo ancora maturato quei meccanismi (soprattutto del fegato) per poter eliminare gli effetti dell'alcol".
Una persona "adulta e sana per 'smaltire' un bicchiere di vino piuttosto che un boccale di birra o un aperitivo alcolico da 40 ml impiega 90 minuti - spiega l'esperto - Nei ragazzi ci vogliono almeno 3 ore. E visto che bevono molto di più di un bicchiere di vino in una serata, occorre essere chiari: il consumo di due unità alcoliche può portare a intossicazione, con effetti negativi sul cervello e sul sistema nervoso. L'alcol interferisce con la comunicazione tra le cellule cerebrali, compromettendo varie funzioni come il ragionamento, la coordinazione e il controllo dell'umore. In alcuni casi, possono verificarsi blackout e difficoltà di parola. Per recuperare ai danni alle sinapsi hanno bisogno di almeno 10 mesi di totale astensione dall'alcol". Tuttavia, "il recupero non è mai totale - avverte Testino - rimangano danni che si accumulano nel tempo: si va dalla riduzione della memoria ad una minore performance psico-fisica fino all'incapacità di formulare pensieri importanti. Se poi all'alcol aggiungono il consumo di cannabis e altre droghe, il quadro peggiora ulteriormente. L'aggressività dei nostri giovani è figlia di questo fenomeno".
Secondo Testino gli under 18 dal "lunedì al giovedì non bevono ma nel fine settimana assumono 6 unità alcoliche in un'unica occasione di consumo in breve tempo". Da qui "il coma etilico che comporta l'ibernazione della capacità di ragionare a causa di un'infiammazione elevatissima del cervello che si estingue ma non in modo totale dopo 10 mesi di rigida astensione alcolica" conclude.
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(Adnkronos) - Una delle riviste scientifiche più prestigiose al mondo, il 'British Medical Journal' (Bmj), torna sulle polemiche relative alle nomine nel nuovo Nitag, il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni, raccontando la levata di scudi della comunità medico-scientifica per due esperti che in passato hanno avuto posizioni contrarie alle vaccinazioni Covid. Una decisione del ministro della Salute Orazio Schillaci che - secondo il 'Bmj' "sta scuotendo la comunità scientifica del Paese". L'aricolo, firmato da Marta Paterlini, ricorda che "le nomine più controverse sono state quelle di Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, noti per la loro aperta opposizione ai vaccini, compresi quelli pediatrici e quelli contro il Covid".
Contrari a queste nomine la Fnomceo, che ha scritto una lettera al ministro della Salute, Il Patto Trasversale per la Scienza ha lanciato una raccolta di firme per chiedere al ministro Schillaci di tornare indietro con oltre 15mila adesioni. "Francesca Russa - ricorda l'articolo sul 'Bmj' - direttrice della prevenzione per la regione Veneto, una delle regioni più grandi e popolose d'Italia, si è dimessa dal comitato a causa della decisione" di inserire nel nuovo Nitag Serravalle e Bellavite. L'epidemiologa Stefania Salmago ha spiegato alla rivista che "il Nitag non è un forum per opinioni, ma un organo tecnico",
(Adnkronos) - In un'estate segnata da caro prezzi e stabilimenti balneari con presenze al di sotto delle aspettative, non arretra al contrario il gradimento degli italiani verso la natura e il relax, con gli agriturismi scelti come meta da una quota sempre crescente di turisti. E la tendenza si conferma anche per Ferragosto, come spiega ad Adnkronos/Labitalia Mario Grillo, presidente nazionale di Turismo Verde, l'organizzazione per la promozione degli agriturismi di Cia-Agricoltori italiani.
"Gli agriturismi italiani -spiega Grillo- stanno avendo un trend positivo in tutte le stagioni, per fortuna. E anche a Ferragosto abbiamo il sold out. Le persone gradiscono passare le giornate negli agriturismi non solo per il cibo, ma per la possibilità vivere un'esperienza che va al di là della vacanza in sé. Quindi nelle nostre strutture trovano il prodotto, il territorio, il relax, la cucina naturale, l'esperienza di vivere a contatto con la natura", sottolinea.
E gli agriturismi italiani sono sempre più strutture all'avanguardia, che uniscono tradizione e innovazione, promuovendo il made in Italy. "Molto spesso -spiega Grillo- sono aziende multifunzionali, quindi c'è lo spaccio aziendale per la vendita dei prodotti, la visita alle stalle, le coltivazioni. Non manca l'opportunità di fare sport, ad esempio andando a cavallo e fruendo di territori straordinari", sottolinea Grillo.
Territori straordinari che da Nord a Sud del Paese a Ferragosto sono pronti ad accogliere i turisti italiani e non solo, vista la crescente quota di stranieri che scelgono di trascorrere le loro vacanze nelle campagne del Belpaese.
"L'Italia nella sua lunghezza -ribadisce il presidente di Turismo Verde- offre un panorama, un 'giardino d'Italia e d'Europa' straordinario, con un'esperienza e una tradizione che va al di là di quello che normalmente si trova altrove".
In conclusione, per Grillo, ciò che spinge sempre più turisti verso le strutture agrituristiche è la possibilità di "scappare dalla routine delle città visto che l'agriturismo garantisce relax, sicurezza di una tradizione culinaria del territorio, unendo prodotto, territorio e tradizioni di di famiglia". "Perché dietro un agriturismo c'è una famiglia che porta avanti le tradizioni del posto, incastonate in territori e panorami straordinari, sia al mare, in collina che in montagna", conclude.
(Adnkronos) - Jannik Sinner punta Cincinnati, ma non solo. Il tennista azzurro è impegnato nel Masters 1000 americano, dove stanotte ha battuto il canadese Gabriel Diallo in tre set al terzo turno, volando agli ottavi di finale. Il torneo sarà preparatorio agli US Open 2025, ultimo Slam dell'anno a cui Sinner arriva da campione in carica, vero grande obiettivo di questo finale di stagione: "Essere il numero uno ti dà sensazioni diverse, ma sono felice di dove sono, è la miglior posizione in cui trovarsi".
Sinner ha poi 'rivelato' il segreto per una carriera lunga e vincente: "Il mio obiettivo principale è giocare più partite possibili con il minor numero di tornei, perché sento che se voglio avere una carriera lunga ho bisogno di fermarmi per qualche periodo. Bisogna lavorare molto fisicamente, per tenere allenato il corpo e questo è uno dei nostri obiettivi. Lo si ottiene giocando bene nei tornei a cui si partecipa".
"Quest'anno non ho giocato molti tornei (anche a causa della sospensione di tre mesi per il caso Clostebol, ndr), ma va bene così", ha continuato l'azzurro intervistato da Ziggo Sport, "tutti i migliori giocatori del mondo vogliono essere numero uno e tutti faticano e possono avere dei momenti positivi e altri negativi, io cerco di ridurli ed essere il più continuo possibile nelle mie prestazioni".
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(Adnkronos) - Danilo Gallinari finalmente ce l'ha fatta. Il cestista italiano oggi, martedì 12 agosto, ha festeggiato il primo titolo della sua carriera professionistica, vincendo il campionato di Porto Rico con i suoi Vaqueros de Bayamon. La squadra portoricana ha battuto in casa per 82-68 i Leones de Ponce, chiudendo così la serie sul 4-1 e conquistano il titolo portoricano.
A trascinare i Vaqueros è stato proprio Gallinari, a referto con 24 punti, 6 rimbalzi e 4 assist e nominato anche Mvp della serie che assegna il titolo. Ora il 37enne di Santangelo Lodigiano potrà rispondere alla chiamata del ct Gianmarco Pozzecco e disputare il campionato europeo con la maglia azzurra. Appuntamento il prossimo 28 agosto, quando l'Italia esordirà con la Grecia a Limassol.
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