(Adnkronos) - "Lo spostamento in avanti delle principali tappe che contraddistinguono i percorsi di vita riguarda anche l'età in cui si diventa anziani. In demografia la soglia dei 65 anni, un'età storicamente legata all'uscita dal mercato del lavoro, definisce convenzionalmente l'ingresso nella vecchiaia. Tuttavia, con l'aumento della longevità e il miglioramento delle condizioni di vita, oggi a 65 anni molte persone vivono in buona salute, lavorano, mantengono una vita attiva e partecipano pienamente alla società. Per cogliere meglio l'entità della popolazione anziana, si propone un approccio dinamico per la determinazione della soglia della vecchiaia, ben noto in demografia, che considera non l'età anagrafica fissa, ma la speranza di vita residua". Così l'Istat nel Rapporto annuale 2025-La situazione del Paese, pubblicato oggi.
"Nel 1952 - spiega il report - un uomo a 65 anni poteva aspettarsi di vivere ancora 13 anni, una donna 14. Applicando oggi lo stesso criterio basato sulla speranza di vita residua, la soglia di ingresso nella vecchiaia si sposterebbe a 74 anni per gli uomini e 75 per le donne, cambiando sensibilmente la percezione dell'invecchiamento: nel 2023 il 21,6 % degli uomini e il 26,3% delle donne risultano anziani secondo la definizione tradizionale, ma sarebbero solo l'11,4 e il 14,2% usando la soglia dinamica". L'obiettivo di questo approccio non è negare le criticità dell'invecchiamento, precisa l'Istat, "ma rileggere il fenomeno alla luce del miglioramento delle condizioni di salute. Resta comunque importante ricordare che l'aumento degli anni di vita in buona salute non tiene sempre il passo con la longevità complessiva".
"Tra i fattori che caratterizzano le nuove generazioni di anziani - si sottolinea nel rapporto - spicca il livello di istruzione. Dal 1951 a oggi, il profilo per livello di istruzione della popolazione anziana si è profondamente trasformato. Se nel 1951 oltre l'80% degli ultrasessantacinquenni non aveva alcun titolo di studio, nel 2021 questa quota è scesa al 5,9%. Oggi la maggioranza degli anziani (62%) ha almeno la licenza media, rispetto al 15,7% del 1951. I titoli di studio più elevati, seppure ancora minoritari, sono cresciuti con continuità: dall'1,1% nel 1951 all'8,8% settant'anni dopo. Tali cambiamenti - concludono gli esperti - segnalano un progressivo rafforzamento del capitale umano nella fascia anziana della popolazione, con ricadute potenziali positive su silver economy, partecipazione sociale, culturale ed economica".
Leggi tutto: Istat, ingresso in vecchiaia dopo i 74 anni, più in salute e istruiti
(Adnkronos) - "Noi manager non vogliamo più feriti o morti, né firmare carte per coprirci. Vogliamo lavorare in aziende che investano sulla sicurezza vera: quella che parte dall’alto, è integrata nei processi, si fa dall’inserimento e si basa su competenze, ascolto e miglioramento continuo. Per questo serve gestione manageriale che faccia della sicurezza il punto di partenze del benessere sul luogo di lavoro". Così, con Adnkronos/Labitalia, Massimo Fiaschi segretario generale Manageritalia, sull'incontro di ieri tra governo e parti datoriali sul tema della sicurezza del lavoro.
"Come dirigenti, quadri e responsabili di persone e processi, sentiamo tutta la responsabilità -spiega Fiaschi- di garantire ambienti di lavoro sicuri nelle aziende in cui lavoriamo. Ma lo diciamo con chiarezza: non bastano le norme, servono strumenti comprensibili, formazione continua e una vera cultura della prevenzione. Servono anche più controlli in ottica non solo sanzionatoria, ma anche propositiva", continua.
Secondo Fiaschi "troppe volte la sicurezza è affidata a una giungla di regole, moduli, adempimenti poco coordinati, che non aumentano la protezione reale ma creano confusione, scarico di responsabilità e formalismi", conclude.
(Adnkronos) - Uno dei tratti distintivi della seconda transizione demografica è "la fecondità bassa e tardiva. L'analisi per generazione permette di cogliere i cambiamenti nei comportamenti riproduttivi, al di là delle fluttuazioni di breve periodo: dal baby boom degli anni Cinquanta e Sessanta, al crollo successivo fino alla metà degli anni Novanta, seguito da una modesta ripresa tra il 1996 e il 2008, sostenuta in gran parte dalle nascite da genitori stranieri. Dagli anni seguenti, tuttavia, si registra un nuovo calo della fecondità, tuttora in corso. Osservando le generazioni di donne che hanno concluso la loro storia riproduttiva, si nota una riduzione costante del numero medio di figli. Nel Nord, le donne nate nel 1933 avevano già in media meno di 2 figli, una soglia raggiunta nel Centro con la generazione del 1939 e nel Mezzogiorno solo con quella del 1961. Per le donne oggi quarantenni, si stima una discendenza finale ancora più bassa: in media 1,44 figli per donna". Lo evidenzia l'Istat nel Rapporto annuale 2025-La situazione del Paese, pubblicato oggi.
"Nel passaggio dalla generazione delle madri (1958) alle attuali quarantenni (figlie nate nel 1983) - si legge - raddoppia la quota di donne senza figli (dal 13% al valore stimato del 26%), con un picco di circa 3 donne su 10 nel Mezzogiorno. Parallelamente, si riscontra un'accentuata posticipazione dell'età alla nascita del primo figlio, che aumenta il rischio di avere un numero di figli inferiore alle attese o di non averne affatto. L'età media alla nascita del primo figlio è salita da 25,9 anni per le nate del 1960 a 29,1 anni per quelle del 1970, con un rinvio ancora maggiore nelle generazioni più recenti".
Leggi tutto: Istat, negli ultimi 20 anni calo fecondità con riduzione costante del numero di figli
(Adnkronos) - "La speranza di vita in buona salute rappresenta una sintesi efficace delle sfide poste da una società che invecchia: non basta vivere più a lungo, occorre garantire che gli anni guadagnati siano vissuti in autonomia e con una migliore qualità della vita. Nel 2024 si è raggiunto un nuovo massimo storico dell'aspettativa di vita (gli uomini possono contare di vivere in media 81,4 anni e le donne 85,5)", ma "a fronte di questi recuperi di longevità, conseguiti nel periodo post-pandemico, l'indicatore che stima gli anni attesi di vita in buone condizioni di salute continua a ridursi". Lo evidenzia l'Istat nel Rapporto annuale 2025-La situazione del Paese, pubblicato oggi.
"Per gli uomini - si legge nel report - la speranza di vita in buona salute osservata nel 2024 (59,8 anni) segna il riallineamento a quella del 2019. Per le donne, invece, la stima di 56,6 anni segna il punto di minimo dell'ultimo decennio: in un solo anno si stima, pertanto, che le donne abbiano perso 1,3 anni di vita in buona salute, ampliando il noto divario a loro svantaggio (-3,2 anni)".
Secondo l'Istat, "il primato di longevità del nostro Paese si deve anche ai livelli contenuti di mortalità evitabile, ovvero i decessi sotto i 75 anni che potrebbero essere ridotti o prevenuti attraverso interventi efficaci di sanità pubblica, controllo dei fattori di rischio e adeguata assistenza sanitaria". La mortalità evitabile "è la sintesi di due componenti: la mortalità prevenibile, legata principalmente alla prevenzione primaria e alla promozione di stili di vita salutari, e la mortalità trattabile, associata alla capacità del sistema sanitario di diagnosticare e curare tempestivamente".
Leggi tutto: Istat, nel 2024 picco storico longevità ma meno anni in buone condizioni
(Adnkronos) - Codere, multinazionale di riferimento nel settore dell’intrattenimento e del gioco, ha celebrato la chiusura della prima edizione del programma 'Abilità manageriali', un’iniziativa chiave nell’ambito di Codere University. La natura internazionale dell’azienda si è riflessa nell’evento, che ha riunito virtualmente circa 180 collaboratori provenienti da tutti i mercati in cui opera, e che ha avuto l’obiettivo di riconoscere l’impegno, la dedizione e il lavoro collettivo di partecipanti, formatori e professionisti di diverse aree e livelli dell’organizzazione, tutti protagonisti fondamentali. Il programma promuove la leadership, la trasformazione e l’implementazione di iniziative concrete mirate a migliorare la redditività, l’efficienza e i risultati aziendali.
Come ha affermato Gonzaga Higuero, ceo del Gruppo Codere: "L’eccezionale qualità dei progetti presentati in questo programma non solo dimostra una leadership attiva e una profonda trasformazione interna, ma genera anche risultati tangibili che consolideranno la nostra leadership nel settore del gioco. In un’azienda come la nostra, che opera in contesti così complessi e sfidanti, questa capacità di leadership si costruisce in ogni decisione, in ogni sala, in ogni team, e si riflette nella visione e nella solidità delle iniziative che avete presentato. Queste proposte, nate dal talento e dalla conoscenza reale dei nostri team, sono la base su cui continueremo a costruire un futuro di successo per Codere".
Con la ferma convinzione che l’apprendimento sia un viaggio continuo e motore dello sviluppo, Codere University si configura come uno spazio integrato di formazione, valutazione e certificazione per stimolare la carriera dei nostri collaboratori. Questo sistema, ideato per orientarne il percorso professionale e potenziarne capacità e competenze, promuove una cultura dell’auto-sviluppo e della trasformazione, rappresentando l’evoluzione dei precedenti piani di sviluppo del talento, con l’obiettivo di attrarre, sviluppare e fidelizzare i talenti. Inizialmente rivolta al team di Operations, l’iniziativa verrà estesa progressivamente a tutta l’azienda, offrendo percorsi formativi su misura per ciascun ruolo e contenuto, articolati in quattro grandi pilastri: scuola di leadership, focalizzata sulle soft skill; scuola di gestione, con contenuti relativi a competenze tecniche come la gestione di progetti, clienti, finanza o marketing; accademie di prodotto, con contenuti tecnici e procedure specifiche; formazione obbligatoria, che include formazione normativa, politiche aziendali, processi, strumenti e procedure legate alla natura dell’azienda e delle funzioni.
Come dichiarato da Jaime Jordana, direttore corporate risorse umane: “Fin dall’inizio, Codere University è stata concepita come un motore strategico per lo sviluppo del nostro talento interno, offrendo opportunità di crescita concrete nel contesto sfidante in cui operiamo, con un obiettivo chiaro: sviluppare e riconoscere il talento che ciascuno rappresenta nelle sale, nelle sedi e nelle linee di business. Questo programma ha promosso abilità manageriali fondamentali e ha riconosciuto la leadership dei nostri team in tutti i mercati. Inoltre, per rispondere ai principi dell’apprendimento, l’azienda ha creato un ecosistema di acquisizione della conoscenza pratica e collaborativa, che si è rivelato essenziale per liberare il potenziale e garantire che, con un capitale umano rafforzato, possiamo affrontare con successo le sfide future”.
Il programma 'Abilità manageriali' è stato implementato a livello globale per i manager del team di Operation, ruoli chiave nella gestione dei team e delle strategie. Con l’obiettivo di potenziare, il programma fornisce strumenti essenziali per una direzione operativa efficace delle sale, l’ottimizzazione della gestione dell’esperienza di gioco, dei clienti e dei collaboratori, nonché il supporto al processo decisionale strategico per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Sviluppa competenze sia strategiche che operative, promuovendo leadership, trasformazione organizzativa, gestione del cambiamento e miglioramento continuo. L’approccio si articola in quattro assi fondamentali: gestione del conto economico, incentrata su ricavi, costi e redditività; gestione di prodotto e clienti, focalizzata sull’ottimizzazione dell’esperienza di gioco e sulla fidelizzazione; gestione delle persone, comprendendo selezione, relazioni sindacali e onboarding per una gestione efficace del talento; sviluppo di iniziative concrete, basate su proposte reali di trasformazione e miglioramento con impatto sul business.
Sonia Carabante, direttrice corporate strategia commerciale e trasformazione, ha evidenziato: “Con la ferma convinzione di attivare una trasformazione reale nella gestione e nella crescita di Codere, fin dalla fase progettuale di questo programma, abbiamo promosso una visione integrale del business, in cui ogni decisione incide direttamente sui risultati e sull’esperienza del cliente. La capacità di analizzare, proporre soluzioni concrete e agire come veri leader dalla realtà operativa ha superato ogni aspettativa, segnando un punto di svolta nell’evoluzione della nostra azienda”. Codere conferma così il proprio approccio strategico, ponendo lo sviluppo del talento al centro della propria trasformazione e miglioramento continuo. L’impegno attivo del top management, dei responsabili e delle persone chiave in tutte le aree e Paesi in cui opera, evidenzia come Codere University sia un pilastro centrale per promuovere una cultura di eccellenza e crescita integrale per tutta l’organizzazione.
(Adnkronos) - Prosegue la storica alleanza tra Barilla e Fondazione Bullone, nata dieci anni fa da un legame profondo tra i fratelli Barilla e Bill Niada, fondatore della non profit milanese che attraverso il coinvolgimento e l’inclusione lavorativa di ragazzi che hanno vissuto o vivono ancora il percorso della malattia, promuove la responsabilità sociale di individui, organizzazioni e aziende. Una sinergia che, nel tempo, ha trasformato l’incontro tra impresa e terzo settore in un percorso condiviso di responsabilità sociale, inclusione e valorizzazione del potenziale umano. La collaborazione – fortemente voluta da Luca Barilla, vicepresidente del Gruppo – si fonda su una visione comune: portare all’interno e all’esterno dell’azienda i valori umani trasmessi dal fondatore Pietro Barilla, intrecciandoli con le iniziative promosse da Fondazione Bullone. Un esempio concreto di contaminazione positiva tra mondo produttivo e impegno civile, che si traduce in progetti reali e duraturi.
All’interno del progetto Egr di Barilla, sono attivi gruppi di volontari che operano su tematiche specifiche. Il gruppo Egr si occupa di inclusione e opportunità con persone che hanno varie forme di disabilità. Barilla, in collaborazione con giovani giornalisti de 'Il Bullone' – il mensile realizzato dalla Fondazione omonima – ha scelto di affidare il compito di raccontare con sensibilità e competenza, le iniziative dell’azienda attraverso una newsletter mensile. Proprio a loro che conoscono da vicino le sfide, le tematiche e l’impatto che queste esperienze hanno sulle proprie vite e su quelle degli altri. Esperienze che l’azienda incontra e aiuta mettendo a fattor comune i valori di Barilla e di Fondazione Bullone.
Una redazione ad hoc di giornalisti della Fondazione, che riflettono, descrivono e creano una Newsletter mensile in cui trattano i temi della disabilità raccontati da un punto di vista proattivo e mai pietistico. Descrivendo in modo autorevole e autorizzato ciò che l’impresa fa nelle sue tante attività sociali, portano punti di vista profondi e illuminanti. I ragazzi sono diventati totalmente autonomi nella concezione dei testi e delle illustrazioni incrementando passo dopo passo competenza e autostima e condividendo con i dipendenti Barilla relazioni umane che alimentano valori, rispetto e amicizia in un percorso di crescita reciproco.
Un progetto pilota che segna un nuovo traguardo nel percorso verso l’accessibilità e l’inclusione. Barilla, in collaborazione con Fondazione Bullone, ha avviato, lo scorso anno, la sperimentazione del primo Kit di Comunicazione Inclusiva pensato per i visitatori dei suoi stabilimenti. Si tratta di un’iniziativa del tutto inedita, nata dall’idea di offrire un’esperienza informativa accessibile e coinvolgente per persone con abilità differenti. Il kit, ancora in fase sperimentale, è stato ideato e sviluppato dai B.Liver – i giovani della community di Fondazione Bullone – insieme agli studenti del liceo artistico Preziosissimo Sangue di Monza, all'interno di un articolato percorso di coprogettazione multidisciplinare. Hanno contribuito al progetto anche il collettivo di architetti Ghigos, con Barbara Di Prete e Davide Crippa, oltre a docenti e dottorandi del Politecnico di Milano e dell’Università Iuav di Venezia. L’obiettivo è chiaro: testare un nuovo modello di comunicazione capace di abbattere le barriere sensoriali e cognitive. Il kit si presenta come un oggetto tridimensionale, multimediale e multisensoriale, che integra contenuti audio, video e digitali, progettato per coinvolgere contemporaneamente persone con diverse abilità sensoriali e cognitive e superando i limiti dei supporti cartacei tradizionali. Il kit diventa così uno strumento capace di accogliere tutti, senza esclusioni, nei luoghi simbolo della produzione Barilla.
'Cicatr/ci: l'arte di ripartire' è un’esperienza artistica e formativa ideata e realizzata da Fondazione Bullone per i team aziendali, con l’obiettivo di lavorare sulle fragilità proprie e del gruppo, favorendo la costruzione di legami autentici in ambito lavorativo. Attraverso un percorso che combina arte, condivisione e confronto, i partecipanti collaborano alla rielaborazione di due icone classiche, la Venere di Milo e il David di Michelangelo, per trasformare le fragilità in punti di forza e creare un simbolo concreto di unione, identità e orgoglio collettivo. Fondazione Bullone da sempre crede nell’importanza di supportate le imprese per restituire al lavoro il suo volto umano e promuove una prospettiva sulla società dove la trasformazione della fragilità è un valore. Fondazione Bullone e Barilla hanno anche creato, immediatamente dopo la pandemia, una statua raffigurante la Venere di Milo, dove un gruppo di dipendenti ha riflettuto insieme a Fondazione e l’artista Giuditta Ravalli, sulle cicatrici lasciate dal Covid-19 in un’ottica di condivisione di aiuti e valori messi in campo dall’azienda durante il lock down. E' stato un percorso straordinario che ha visto nascere un’opera d’arte esposta alla Triennale di Milano ed ora negli uffici di Pedrignano del Gruppo.
Prenderà il via il 1° giugno il progetto 'Il brigante in Handbike', l’ultima iniziativa promossa da Fondazione Bullone con il sostegno di Barilla in qualità di Main Partner. Protagonista dell’impresa è Salvatore Cristiano Misasi, giovane calabrese affetto fin dall’infanzia da tetraparesi spastica e membro attivo della community di Fondazione Bullone: i B.Liver. A bordo della sua handbike elettrica, Misasi percorrerà la Calabria da nord a sud, in un viaggio simbolico e reale che mira ad abbattere ogni ostacolo fisico e culturale legato alla disabilità. Il percorso si snoda in 12 tappe per altrettanti giorni, coprendo 545 chilometri da Laino Borgo a Reggio Calabria. L’impresa attraversa quattro parchi naturali – il Pollino, la Sila, le Serre e l’Aspromonte – affrontando un dislivello positivo di 10.240 metri e uno negativo di 10.510 metri. L’idea nasce quando Salvatore Cristiano scopre una brochure su un itinerario ciclabile lungo la dorsale calabrese. Così nasce 'Il brigante in handbike', un nome che omaggia le radici storiche e culturali della regione, un tempo terra di briganti e lupi. Barilla conferma il suo impegno concreto per l’inclusione sociale e la valorizzazione delle diversità, accompagnando Misasi lungo un percorso che è molto più di un’impresa sportiva: è un viaggio sociale che trasmette messaggio potente: la malattia non deve essere vissuta come un limite insormontabile, ma come un’esperienza che può trasformarsi in forza e consapevolezza. Un esempio concreto di come sia possibile cambiare prospettiva, abbattere pregiudizi e contribuire alla costruzione di una società più equa, sostenibile e inclusiva.
Leggi tutto: Barilla-Fondazione Bullone, con ‘Brigante in handbike’ collaborazione che genera valore
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Donald Trump spinge per la pace tra Ucraina e Russia. Intanto, però, si prepara a mandare via dagli Usa migliaia di ucraini. L'amministrazione del presidente americano ha formulato un piano teso ad usare 250 milioni di dollari destinati agli aiuti all'estero per finanziare il rimpatrio di rifugiati in fuga da zone di conflitto, compresi 700mila persone provenienti dall'Ucraina e da Haiti. E' quanto rivela il Washington che ha visionato copie di documenti interni dell'amministrazione.
La proposta, finora rimasta segreta, è stata elaborata prima di quella annunciata il 5 maggio relativa all'offerta di mille dollari ai migranti che si iscriveranno volontariamente ad un'app governativa per "l'auto-deportazione".
Ora emerge che questo piano di deportazioni volontarie coinvolgerebbe quindi persone in fuga da zone di guerra e conflitti, non solo ucraini e haitiani, ma anche afgani, palestinesi, libici, sudanesi, siriani e yemeniti, secondo quanto si legge nel documento che riconosce che l'agenzia Onu che si occupa dei migranti, Oim, non sostiene il rimpatrio verso questi Paesi.
Interpellato, il dipartimento di Sicurezza Interna ha detto che il Post ha visionato bozze "precedenti alle decisioni" e sarebbero "superate". Ma il giornale sottolinea che il dipartimento e il dipartimento di Stato la scorsa settimana hanno firmato un accordo che dettaglia questo piano, compresa la cifra di 250 milioni di dollari degli aiuti all'estero che verrebbero usati per finanziarlo. Nell'accordo però non vengono indicate le nazionalità delle persone che sarebbero coinvolte nei rimpatri volontari.
Il quotidiano cita i pareri degli esperti, tra i quali ex funzionari governativi, che definiscono disumano e contrario agli ideali americani spingere persone che hanno cercato rifugio negli Usa a tornare nei loro Paesi, per di più usando fondi che erano stati destinati ad aiutare i rifugiati. L'amministrazione Biden ha concesso agli ucraini lo status temporaneo di rifugiati dopo l'inizio dell'invasione russa nel 2022, mentre per gli haitiani lo status viene rinnovato dal 2010, anno del terremoto in cui morirono migliaia di persone. Lo status permette ai migranti di rimanere negli Usa fino a quando non sarà possibile fare ritorno in modo sicuro nel proprio Paese.
Al momento il dipartimento di Stato sconsiglia agli americani ogni tipo di viaggio in Ucraina e Haiti, devastata dalle violenze delle gang e anni di instabilità politica, ma nel documento citato dal Post si prevede che oltre 200mila ucraini e 500mila haitiani potranno essere coinvolti nei rimpatri volontari.
"Stiamo lavorando con il dipartimento di stato per applicare ulteriormente l'agenda del presidente usando i soldi dell'aiuto all'estero per aiutare chi è illegalmente nel nostro Paese a auto deportarsi", ha dichiarato la portavoce del dipartimento di Sicurezza Interna, Tricia McLaughlin, con un apparente riferimento ai migranti ai quali è stato revocato lo status di rifugiato.
Leggi tutto: Ucraina, Trump vuole rimpatriare i rifugiati: il piano con le auto-deportazioni
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Vladimir Putin prepara operazioni al confine con la Finlandia? Le ipotesi legate ad un nuovo 'capitolo' della strategia della Russia non possono essere escluse a priori. Elementi vengono forniti dalle immagini satellitari confermate da fonti della Nato, in cui si vede il rafforzamento delle basi. A Washington, Donald Trump non fa scattare nessun allarme: "Putin minaccia la Finlandia e la Norvegia? Non mi preoccupo per niente, quei due paesi saranno assolutamente al sicuro", dice il presidente americano rispondendo alle domande dei media nello Studio Ovale.
Intanto, però, la costruzione di nuove infrastrutture militari a ridosso della frontiera con la Finlandia sembra trovare un riscontro nella spesa militare dei primi mesi dell'anno, anzi delle voci di spesa classificate, che sono spese che vanno ad aggiungersi a quelle per la difesa e la sicurezza.
A fronte di un ulteriore aumento della spesa in generale, della spesa militare complessiva e di un picco della concentrazione della spesa da gennaio ad aprile, "il vero interrogativo è quello di chiedersi se il finanziamento anticipato (ai primi mesi dell'anno, ndr.) delle spese segrete è collegato ai preparativi per una escalation militare, che sia sul fronte ucraino o una operazione ancora sconosciuta", hanno scritto l'economista Sergei Guriev, ora alla London Business School, e l'analista fondatrice della newsletter The Bell Elizaveta Osetinskaya in un articolo pubblicato di recente.
Malgrado i negoziati avviati a Istanbul con Kiev e il raffreddamento dell'economia, registrato negli ultimi mesi, con il mesto +1,4%, registrato a marzo rispetto al picco della crescita del 4,5%, raggiunto nell'ultimo trimestre del 2024 e al 4,2 per cento del marzo del 2024, c'è stato fra gennaio e aprile un aumento della spesa pubblica complessiva del 20 per cento (rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), molto più di quanto scritto nel bilancio di previsione, dove l'aumento era contenuto al tre per cento per il 2025.
Sulla base dei dati del ministero delle Finanze, emerge che se lo scorso anno il governo ha erogato il 31,9 per cento delle uscite complessive, nei primi quattro mesi del 2025, tale dato è aumentato il 37,4.
La ripartizione delle uscite è stata pubblicata solo per il primo trimestre dell'anno, quando l'aumento della spesa complessiva è stato del 25 per cento rispetto al 2024. Circa la metà di tale aumento è destinato a voci di bilancio classificate, quindi per difesa e sicurezza. Per le voci di difesa, c'è stato un aumento del 44 per cento.
Leggi tutto: Russia, le manovre di Putin spaventano la Finlandia. Trump: "Nessun rischio"
(Adnkronos) -
Andrea Sempio non si difende e così la Procura di Pavia passa all'attacco e svela il quarto elemento nel caso di Garlasco contro il nuovo indagato per l'omicidio di Chiara Poggi.
"L'impronta di Sempio è vicino al corpo della vittima" è la notizia - contenuta in una nuova consulenza fatta su foto - che viene elargita alla stampa, ma l'informazione è monca e quella traccia - sulla parete destra della scala dove scivola il corpo senza vita della ventiseienne - è nell'inchiesta già dal 2007 quando i Ris di Parma - una delle eccellenze dell'Arma - la definiscono inutile.
Classificata con il numero 33 viene sottoposta a un doppio test per rilevare la presenza di sangue e se uno dà esito incerto (combur test) quello più specifico (Obti test che rileva sangue umano) restituisce un "esito negativo".
Su quella parete nella villetta di via Pascoli a Garlasco ci sono quattro impronte di un carabinieri e una di Marco Poggi, fratello della vittima, quella che ora la consulenza attribuirebbe a Sempio viene bollata dal Ris con la dicitura "tipologia palmare, utilità nessuna".
Ai veleni interni alla Procura - altri magistrati di Pavia hanno già archiviato due indagini che riguardano il nuovo indagato - ora sembra aggiungersi una 'frattura' tra i militari. I carabinieri di Milano in una relazione del 2020 (rischiando di smentire il Ris) scrivono - evitando di riportare il risultato del test sul sangue - che "è logico-fattuale che l'impronta (numero 33, ndr) sulla parete della scala appartenga all'assassino". Una logica che rischia di essere lacunosa di fronte a chi non ha mai negato di aver frequentato casa Poggi e che, data l'assenza del sangue della vittima, non costringe a pensare alla contemporaneità di entrambi.
Se, e il dato della perizia è tutto da verificare, quell'impronta fosse attribuibile a Sempio questo elemento varrebbe ancor meno, del presunto match tra il Dna del sospettato trovato sulle unghie di Chiara.
L'impronta non insanguinata non colloca il proprietario sulla scena del crimine, la sua traccia genetica sulle unghie lascia invece aperta l'ipotesi di un contatto, sebbene tutti i genetisti coinvolti nei processi a Stasi hanno negato l'utilizzabilità di quel Dna e sostenuto che si tratta di un contatto mediato, ciò Chiara potrebbe aver raccolto altrove (su un oggetto, ndr) quel mezzo Dna non identificativo.
Nonostante l'impronta sulla parete della scala non sia un elemento nuovo, a Marco Poggi - sentito come testimone oggi a Venezia - sarebbe stata mostrata la foto scattata sul muro nel tentativo vano di far vacillare una famiglia che non rifiuta la verità sulla morte di Chiara, ma è soddisfatta di una sentenza passata in giudicato pronunciata in nome del popolo italiano che vede l'allora fidanzato Alberto Stasi come l'unico colpevole della morte della ventiseienne.
L'assenza in procura di Sempio - un difetto procedurale nell'atto di convocazione consente alla difesa di far saltare l'incontro (che sarebbe stato comunque silenzioso) - fa saltare quel 'faccia a faccia' scenografico con Stasi.
Il condannato, assistito dagli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis, per oltre due ore risponde a tutto: sullo stato dei luoghi della villetta in cui il 12 agosto 2007 mangia con Chiara una pizza guardando il film 'Lo squalo', alla rete di amicizie che gravitavano intorno a casa Poggi.
Nulla di davvero decisivo per le indagini che contro Sempio continuano a girare su pochi elementi: lo scontrino del parcheggio di Vigevano che lui mostra a riprova che non era a Garlasco la mattinata dell'omicidio e le telefonate sospette fatte a casa della vittima alcuni giorni prima della morte della ventiseienne.
Elementi giù smontati nell'archiviazione di otto anni fa. E c'è chi ipotizza che la prossima carta degli inquirenti possa essere quella di puntare su altri accertamenti in merito all'impronta delle scarpe lasciate dall'assassino nella villetta, ma anche qui la Cassazione lascia poco spazio a piste alternative. Una delle impronte più nitide - si legge nella sentenza della Suprema Corte - viene identificata come "una suola prodotta per Frau da Margom montata su scarpa numero 42", mentre Andrea Sempio calza il numero 44.
Leggi tutto: Garlasco, pm: "C'è impronta di Sempio". Traccia inutile per i Ris
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La possibilità di negoziati tra Ucraina e Russia in Vaticano al centro della conversazione telefonica tra Papa Leone XIV e la premier Giorgia Meloni, che nel corso della giornata sente anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i principali leader europei.
"Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Santo Padre sui prossimi passi da compiere per costruire una pace giusta e duratura in Ucraina", si legge in una nota di palazzo Chigi.
"Il colloquio - riprendono - fa seguito alla telefonata di ieri con il presidente" degli Stati Uniti "Trump e con altri leader europei, nel corso della quale è stato chiesto al presidente del Consiglio italiano di verificare la disponibilità della Santa Sede a ospitare i negoziati".
"Trovando nel Santo Padre conferma della disponibilità ad accogliere in Vaticano i prossimi colloqui tra le parti, il presidente del Consiglio ha espresso profonda gratitudine per l’apertura di papa Leone XIV e per il suo incessante impegno a favore della pace", prosegue la nota.
"Nel corso della giornata di oggi, oltre al colloquio con il Santo Padre, il presidente del Consiglio si è confrontato telefonicamente con il presidente Zelensky, il presidente Macron, il presidente Stubb, il primo ministro Starmer, il Cancelliere Merz e la presidente della Commissione europea von der Leyen", rende noto Palazzo Chigi. "È stato concordato di mantenere uno stretto coordinamento tra i partner in vista di un nuovo round di negoziati finalizzato a un cessate il fuoco e a un accordo di pace in Ucraina".
Il tema della sede dei negoziati è stato sottoposto oggi anche a Donald Trump, che nella giornata di lunedì ha avuto un lungo colloquio con il presidente russo Vladimir Putin. Il presidente americano, rispondendo alle domande dei media durante una, ha accolto con entusiasmo l'ipotesi di un negoziato in Vaticano: "Se il Papa ha proposto il Vaticano per i colloqui, non riesco a pensare ad un posto migliore".
Leggi tutto: Ucraina-Russia, Meloni sente Papa e Zelensky: Vaticano pronto ad ospitare negoziato
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La possibilità di negoziati tra Ucraina e Russia in Vaticano al centro della conversazione telefonica tra Papa Leone XIV e la premier Giorgia Meloni. "Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Santo Padre sui prossimi passi da compiere per costruire una pace giusta e duratura in Ucraina", si legge in una nota di palazzo Chigi.
"Il colloquio - riprendono - fa seguito alla telefonata di ieri con il presidente" degli Stati Uniti "Trump e con altri leader europei, nel corso della quale è stato chiesto al presidente del Consiglio italiano di verificare la disponibilità della Santa Sede a ospitare i negoziati".
"Trovando nel Santo Padre conferma della disponibilità ad accogliere in Vaticano i prossimi colloqui tra le parti, il presidente del Consiglio ha espresso profonda gratitudine per l’apertura di papa Leone XIV e per il suo incessante impegno a favore della pace", si conclude nella nota.
Il tema della sede dei negoziati è stato sottoposto oggi anche a Donald Trump. Il presidente americano, rispondendo alle domande dei media durante una, ha accolto con entusiasmo l'ipotesi di un negoziato in Vaticano: "Se il Papa ha proposto il Vaticano per i colloqui, non riesco a pensare ad un posto migliore".
Leggi tutto: Ucraina-Russia, Meloni sente Papa: Vaticano pronto ad ospitare negoziato
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Incidente per Elisabetta Franchi, la stilista bolognese titolare del marchio Betty Blue tornata alla ribalta per un episodio che l'ha vista protagonista nella vita vera e sui social, con tanto di polemiche e critiche. Franchi, nel weekend, ha investito un ciclista nei pressi dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, ed è stata poi lei stessa a raccontare l'accaduto su Instagram, pubblicando anche una foto dell'ambulanza e del ciclista sulla barella. "Tutto è bene ciò che finisce bene. Mi dispiace molto. E' la prima volta. Mi dispiace tanto", ha scritto. E ancora in una seconda storia, la foto del ciclista investito: "Non l'ho proprio visto. Ma almeno non si è fatto male. Il mio lunedì".
E ancora, in una serie di video successivi, seduta al posto del passeggero torna sull'episodio: "Ieri ho investito ciclista, non mi era mai successo, sta bene. Io amo le macchine sportive, le compro, mi piace guidarle. Ora mi sta arrivando una macchina bellissima, una Dallara, ma dove le posso guidare? In autostrada no, perché mi fanno la multa. Se vado dal mio coach, c'è il ciclista che ti arriva lì davanti. Ma gliel'ho detto: sarei voluta essere al tuo posto". Poi più tardi informa sulle condizioni del ferito: "Ho sentito il ciclista, è stato dimesso, escoriato, niente di rotto. Inizio a respirare". Inevitabile la bufera social.
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Nessun '6' né '5+1' al concorso del Superenalotto di oggi, 20 maggio 2025. Dieci punti '5' hanno ottenuto una quota di 16.728,11 euro. Il jackpot stimato per il prossimo concorso a disposizione dei punti '6' di 35,4 milioni di euro. Si torna a giocare giovedì 22 maggio 2025.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente è 5-19-21-30-33-48. Numero Jolly 74 e numero SuperStar 39.
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"Dalla campagna antinfluenzale annuale dobbiamo veramente imparare le criticità, nel senso che noi, ad agosto, dobbiamo in qualche modo capire quante dosi di vaccino ci servono per evitare comunque di non avanzare dosi nel frigo perché i dipartimenti di prevenzione hanno a che fare con le aziende sanitarie e dobbiamo, a fine anno, rendicontare le dosi avanzate. D'altro canto non abbiamo la possibilità di andare ad aumentare la richiesta in itinere, perché a volte può capitare che le aziende farmaceutiche non abbiano più vaccino. La vaccinazione con un mRna effettivamente potrebbe ovviare a questo grosso inconveniente". Lo ha detto Virna Frumento, direttore Sc Igiene e sanità pubblica Asl 2 Liguria, intervenendo oggi all'evento organizzato a Genova sul tema 'L'innovazione della tecnologia mRna: dalle potenzialità scientifiche alle opportunità per la sanità regionale'.
Pensando ai pazienti fragili e alla loro difficoltà nell'accedere agli ambulatori vaccinali, visto che però "vanno dai colleghi di medicina generale anche solo per la prescrizione della terapia abituale", sarebbe importante che avessero la proposta "della vaccinazione anche per offrire la protezione da più malattie - riflette Frumento - La co-somministrazione, a volte, non è accettata perché noi non siamo in grado di proporla in maniera adeguata. Di qui l'importanza di essere veramente dei bravi comunicatori e credere effettivamente che quello che stiamo facendo è la cosa ottimale per cercare di evitare ricoveri, ospedalizzazioni, ma anche solo problemi di perdita di giorni di lavoro. Questi nuovi tipi di vaccini a mRna possono, in un'unica iniezione, offrire protezione a più tipologie di infezioni: anche questo può migliorare l'adesione" all'immunizzazione.
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