
(Adnkronos) - “La manovra, che deve ancora essere approvata dal Parlamento, ci vede abbastanza soddisfatti per alcune misure che abbiamo caldeggiato e almeno questa volta non penalizzano chi ha retribuzioni medio-alte e supportano i cambiamenti della società, ma mancano idee e investimenti concreti per la crescita”. Questo il primo giudizio a caldo del presidente di Manageritalia Marco Ballarè, che ha recentemente incontrato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo.
“Certo, sappiamo dei vincoli di bilancio europei, ma questo – continua Ballarè – è solo una minima parte di quanto chiede da tempo chi, come noi 'soliti noti', sostiene con le proprie tasse il Paese. Infatti, questa stessa manovra è sostenuta con oltre 6 miliardi di mancata restituzione del fiscal drag di chi paga già tutto e per tutti”. Restano, a giudizio di Manageritalia, gli aspetti negativi legati all’ennesima rottamazione delle cartelle esattoriali, continuando a premiare chi evade. Mentre mancano del tutto investimenti per la crescita.
“Pur consci dei vincoli di bilancio europei, non possiamo poi accettare – continua Ballarè – che non si guardi al futuro, che non si investa seriamente in formazione, digitalizzazione, competitività e, maggiormente, nel welfare contrattuale. Serve una visione, serve una politica economica che metta al centro il lavoro qualificato, la managerialità, la capacità di generare valore di persone e imprese”. Manageritalia, conclude la nota, "continuerà a fare la sua parte a livello nazionale e territoriale. Continuerà a dialogare con le istituzioni, a proporre soluzioni, a difendere i diritti degli associati e a pretendere una visione e misure per costruire il futuro di tutti gli italiani, soprattutto di chi oggi ha più difficoltà, e del Paese".
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(Adnkronos) - I giovani italiani sono prevalentemente positivi rispetto al futuro: due su tre si dicono fiduciosi e la maggioranza guarda ai prossimi anni con ottimismo e speranza. Tuttavia, le incertezze determinate dalla situazione internazionale e da una serie di condizioni che incidono sulla loro vita quotidiana – dal lavoro alla formazione, dal costo della vita alla stabilità sociale – continuano a generare una percezione complessa, sospesa tra fiducia e preoccupazione. È quanto emerge dall’ottava rilevazione dell’Indice di Fiducia dei Giovani, realizzata dal Consiglio Nazionale dei Giovani con il supporto scientifico dell’Istituto Piepoli. A settembre 2025 l’indice, che tiene conto di 15 diversi indicatori, registra un valore complessivo di 66,2 punti, stabile nella fascia medio-alta di fiducia. Rispetto all’ultima rilevazione (giugno 2025) crescono i sentimenti positivi (63%, +4%) e aumenta la speranza (+2%), mentre calano amarezza (-2%) e paura (-2%).
L’ottimismo verso il futuro resta solido al 54%. Sul fronte dell’economia la fiducia registra un saldo positivo di +20 punti, in lieve aumento (+2) rispetto a giugno, mentre si conferma stabile la fiducia sull’equilibrio vita-lavoro, che con il 41% fa registrare il livello più alto dall’inizio delle rilevazioni. Particolarmente significativi i segnali di apertura verso il cambiamento. La fiducia nell’intelligenza artificiale cresce di dieci punti rispetto a giugno, (saldo positivo +34%), segno di una generazione sempre più pronta a leggere l’innovazione come leva di crescita. Allo stesso modo, l’importanza attribuita alla cultura torna a salire al 71% (+2%), confermando il ruolo centrale dell’accesso a libri, eventi e spettacoli come fattore di benessere e coesione sociale.
“I dati di questa rilevazione – sottolinea Maria Cristina Pisani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani – ci consegnano un segnale importante: i giovani italiani guardano avanti con fiducia, si mostrano aperti al cambiamento e pronti a costruire il proprio futuro con consapevolezza. Crescono la speranza, la fiducia nell’economia, l’interesse per la cultura e la propensione a considerare l’innovazione e le nuove tecnologie come strumenti di progresso e inclusione. È il ritratto di una generazione che, pur in un contesto complesso, sceglie di reagire con ottimismo e determinazione, dimostrando una straordinaria capacità di adattamento e di resilienza”.
Qualche criticità emerge rispetto all’occupazione con l’84% dei giovani che ritiene che le proprie condizioni economiche dipendono dalla propria famiglia anche per poter completare gli studi, evidenziando come i compensi ricevuti non siano adeguati né ai bisogni né alla quantità di lavoro richiesta. Stesse criticità emergono rispetto alla percezione della condizione di genere. Nonostante un miglioramento del 3% rispetto alla rilevazione precedente, l’indice di misurazione della percezione della diseguaglianza di genere resta alto in termini assoluti: il 61% delle persone intervistate reputa, infatti, che le condizioni delle donne siano peggiori rispetto a quelle degli uomini. In calo anche la fiducia nei confronti dell’Unione Europea che, pure rimanendo tendenzialmente alta (63%), è diminuita del 13% negli ultimi 12 mesi. Stessa dinamica per la fiducia nei confronti del sistema educativo (60%), diminuita del 18% rispetto a settembre 2024. E resta bassa anche la percezione dell’adeguatezza degli stipendi (29%), mentre cresce dell’1%, raggiungendo quota 85%, l’importanza di un lavoro stabile per costruire il proprio futuro.
“Restano sullo sfondo alcune incertezze legate al futuro del lavoro, alla qualità degli stipendi e alle disparità di genere”, prosegue Pisani. “È un equilibrio fragile, che richiede ascolto e risposte tempestive. I giovani chiedono strumenti concreti per costruire la loro esistenza. È compito di tutti e delle istituzioni trasformare questa fiducia in opportunità, sostenendo il capitale umano e valorizzando le energie migliori del Paese”.
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(Adnkronos) - Oltre 80.000 partecipanti, più di 100 eventi in programma, oltre 100 location coinvolte tra piazze, vicoli, musei, botteghe artigiane e palazzi storici, più di 150 tra artisti, musicisti e creativi coinvolti. Questi i numeri da record della quarta edizione di 'Romadiffusa': dal 16 al 19 ottobre, per quattro giorni, il centro storico ha vissuto una vera e propria riappropriazione da parte di residenti e visitatori, trasformandosi in un dinamico palcoscenico di arte, musica e creatività contemporanea.
Il claim dell'edizione, “Roma città eterna odierna”, sintetizza la missione del progetto: cambiare la percezione di Roma da "museo a cielo aperto" a città viva, dinamica e contemporanea. Il progetto, ideato e curato da Sara D’Agati e Maddalena Salerno, giovani founder dell’agenzia creativa Bla Studio, è stato supportato dal Municipio I Roma Centro.
Performance itineranti, musica sperimentale nelle antiche biblioteche, dal live elettronico di Camilla Pisani nel Salone Borromini della Biblioteca Vallicelliana e a quello del duo Portamento a St Ivo alla Sapienza, installazioni per i vicoli, stand up comedy nei bar, gallerie e palazzi storici aperti, open studio di artisti e artigiani hanno animato i rioni, valorizzando gli elementi più autentici del tessuto urbano: dai lavoratori artigiani, ai cortili dei palazzi, dalle osterie alle librerie storiche.
"Romadiffusa è un esempio virtuoso di come la cultura sia il vero motore per la riattivazione del centro storico," afferma l'assessore alla Cultura del I Municipio Roma Centro Giulia Silvia Ghia. "Abbiamo inserito il progetto su base triennale nel palinsesto delle feste rionali perché crediamo che un festival diffuso sia fondamentale per riappropriarci dei luoghi come cittadini e mostrare la città autentica, viva e sotto un’altra luce rispetto alla versione 'tutto solo per turisti'", continua.
"Il successo di quest'anno è la dimostrazione che Roma ha una sete inesauribile di contemporaneità e di riappropriazione del suo spazio urbano," dichiarano le organizzatrici, Sara D’Agati e Maddalena Salerno. "La scelta di mantenere l’edizione annuale in centro storico è strategica per contrastarne lo svuotamento, mantenendo vive le botteghe artigianali autentiche e i luoghi di cultura - osservano - Non vogliamo rendere Roma simile ad altre capitali, ma preservarne l'unicità e costruire nuovi modelli di dialogo tra pubblico e privato, tra passato e presente. Vogliamo produrre cultura che attivi, non solo attragga".
Tra gli eventi di maggiore richiamo, il pubblico ha apprezzato i concerti di Marianne Mirage in piazza dell’Oro e le installazioni di arte pubblica di artisti come Diego Gualandris, Nonno Burro e Gabriella Siciliano che hanno decorato le piazze con stendardi d'artista. Il festival ha rafforzato anche la collaborazione con partner come Lime, in un'ottica di promozione culturale e mobilità sostenibile. Romadiffusa si prepara ora per l'espansione con l’annuncio di un’edizione primaverile.
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(Adnkronos) - L'allenatore del Bologna, Vincenzo Italiano, è ricoverato al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi per una polmonite. A renderlo noto è il club in una nota sul proprio sito ufficiale.
"Nella giornata di ieri - si legge - Vincenzo Italiano è stato ricoverato al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi nel reparto di pneumologia (diretto dal Prof. Stefano Nava) a causa di una polmonite a verosimile eziologia batterica (non dovuta a Covid) per la quale è stato necessario intraprendere una terapia antibiotica specifica. L’allenatore resterà circa cinque giorni in regime di ricovero ospedaliero. Attualmente la situazione clinica è in lento miglioramento, seguiranno aggiornamenti nei prossimi giorni. A Vincenzo vanno i migliori auguri di pronta guarigione da parte di tutto il Club".
Leggi tutto: Vincenzo Italiano ricoverato in ospedale, l'allenatore del Bologna ha la polmonite

(Adnkronos) - Emma ricorda papà Rosario. La cantante salentina ha condiviso sui suoi canali social un ricordo intimo legato al papà, scomparso il 4 settembre del 2022 a causa della leucemia.
Con in mano una chitarra, quella di papà Rosario, Emma intona 'Brutta storia', il singolo uscito lo scorso 3 ottobre. Ma non è una performance live come le altre. "Piango perché... questa chitarra apparteneva a Ros", scrive l'artista nel post che accompagna il filmato.
"E mannaggia tutte cose... E suono di merda perché mi tremano le mani... Ma dopo tanto tempo ho trovato il coraggio di accendere l’amplificatore per sentire il suo suono inconfondibile...Questa è la verità... E io sono questa cosa qua". Parole cariche di dolore che raccontano ancora una volta il legame indissolubile tra padre e figlia.
Leggi tutto: Emma suona la chitarra di papà Rosario: "Ho trovato coraggio dopo tanto tempo"
Sinner dice no alla Coppa Davis, Panatta: "Poteva fare uno sforzo". Pietrangeli: "Schiaffo al Paese"

(Adnkronos) - Adriano Panatta e Nicola Pietrangeli prendono le distanze da Jannik Sinner dopo la decisione di non giocare la Final Eight di Coppa Davis.
"Io alla Davis non avrei mai rinunciato, e se qualcuno della squadra l’avesse fatto, sarebbero stati i compagni e il capitano, prima ancora della federazione, a chiedere spiegazioni nel modo più duro possibile. Ma non è mai successo", scrive in un intervento sul "Corriere della Sera", premettendo che "ci sono situazioni in cui mi sento un dinosauro parlante, e commentare la decisione di Jannik Sinner di non giocare la Final Eight di Coppa Davis è una di queste".
"A me e a Paolo, a Corrado e Tonino, e prima di noi a Pietrangeli e a tutti gli altri, non sarebbe nemmeno passato per la mente. Ma la Davis era al centro dei nostri programmi, le altre scelte ruotavano intorno a essa. Oggi non è più così. Posso dire a Sinner che mi dispiace, che fossi stato in lui uno sforzo l’avrei fatto, che sarebbe stato utile anche per tirarsi fuori dalle polemiche che di sicuro prenderanno fuoco. Ma posso dargli torto quando viene a dirci che l’unica priorità è cominciare bene il 2026 e che una settimana di riposo o di lavoro, alla fine, fa la differenza?".
"Il tennis odierno esige dai tennisti un atteggiamento di adesione completa, quasi di devozione. I giocatori sono i Ceo delle aziende che portano il loro nome. Sono come militari che devono preparare una missione. Sinner di Davis ne ha vinte due, ora ha bisogno di una pausa per rilanciare le proprie ambizioni: vincere negli Slam, battersi alla pari con Alcaraz, riprendersi il numero 1. Queste sono le sue priorità. Sarebbe stato più facile se il tennis avesse colto i cambiamenti in atto, nei modi di essere dei giocatori soprattutto. La finale di Davis è troppo vicina alle Finals, il calendario non l’aiuta di certo. È un tennis da ripensare nella sua complessità, non per compartimenti stagni. Quando lo faranno, non sarà mai troppo tardi".
La rinuncia alle Finali di Coppa Davis di Jannik Sinner "non è bella. Mi dispiace molto, anche per lui. Si mette in fila dietro a quelli che pensano solo ai soldi e non ai tifosi", dice Nicola Pietrangeli, intervistato da 'Repubblica'. E non c'entra la classifica Atp: "Sinceramente non capisco. Rimane comunque numero due, potrà tornare numero uno, ha molti punti, ha molto tempo, molti tornei, cosa cambia? Una scelta incomprensibile, non è una cosa buona rinunciare alla maglia azzurra. Può farlo, nessuno è obbligato. Una volta si faceva, magari qualcuno mandava un certificato medico. Non so per quale motivo ha preso questa decisione, ma avrebbe dovuto comunicarla a inizio stagione. Dire: sento pressione, devo pensare a me, non me la sento. Non farlo sapere all’ultimo, meno di un mese prima. È una questione di coscienza. Neanche di soldi. Ormai gli zeri ai suoi livelli non bastano più. Ha guadagnato milioni e milioni".
Volandri dice: porte aperte in futuro. Da ex capitano condivide? "Cosa deve fare Volandri? Non può punirlo. È il numero uno. Deve incassare, fare il buono e sperare che Sinner ci ripensi", magari "ci farà una sorpresa. Spero fino all’ultimo. Me lo auguro. Chiunque faccia sport aspira alla Nazionale. E la Davis è un campionato del mondo. Non c’è niente di meglio che giocare per il proprio Paese". Però Sinner pensa già al 2026, difficile faccia marcia indietro "Non riesco a trovare una logica. È il suo momento. È all’apice, tutti lo vogliono, tutti lo amano. Una delusione per tutti noi. Questo è uno schiaffo al Paese".
Todde, "azienda ha chiuso questione aperta da moltissimi anni'...
'Non solo repressione anche interventi educativi e preventivi'... Maltempo, forte pioggia a Massa Carrara: scuole chiuse, famiglia messa in salvo e idrovore in azione

(Adnkronos) - Una forte perturbazione ha colpito nella notte l'area apuana, in Toscana, provocando gravi disagi nei comuni di Carrara e Massa. Le intense precipitazioni, concentrate soprattutto nelle prime ore del mattino, hanno causato allagamenti diffusi, con particolare criticità nei sottopassi e in diverse zone periferiche. Per motivi di sicurezza, le amministrazioni comunali i Massa e Carrara hanno disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per la giornata di oggi, martedì 21 ottobre.
La parte più intensa della perturbazione che ha colpito nella notte l'area apuana si sta spostando verso sud-est. Nelle ultime ore piogge moderate e localmente forti hanno interessato le province di Massa Carrara e Lucca con massimi fino a 131 mm caduti in 6 ore a Carrara. Interventi in corso del sistema di Protezione Civile per alcuni allagamenti a Carrara. Dall'alba di oggi squadre dei vigili del fuoco sono impegnate per i soccorsi e lungo la via Aurelia, in località Fossone, è stata salvata una famiglia rimasta bloccata in casa per lo straripamento di un canale.
Le autorità raccomandano di limitare gli spostamenti e di seguire gli aggiornamenti ufficiali nelle prossime ore, mentre prosegue il lavoro dei soccorritori e dei tecnici comunali per ripristinare la normalità.
Il Comune di Carrara ha comunicato ufficialmente lo stop alle lezioni attraverso i propri canali social, spiegando che si tratta di una misura precauzionale legata all’emergenza maltempo in corso. Una decisione analoga è arrivata anche da Massa: il sindaco Francesco Persiani ha annunciato lo stop alle attività didattiche già alle prime luci dell’alba, sottolineando la pericolosità della situazione meteo, peggiorata dallo spostamento della perturbazione dal mare verso l’entroterra.
Sui social il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha fatto sapere che il Carrione ad Avenza è in calo al primo livello di guardia e il Versilia a Seravezza è al primo livello di guardia. All'alba massima attenzione era stata riservata al fiume Carrione, il cui livello è in costante aumento. Le autorità temono una possibile esondazione a causa delle piogge torrenziali: la Protezione Civile è sul posto e monitora senza sosta il corso d’acqua. "Si invita la popolazione alla massima prudenza e ad allontanarsi dagli argini", si legge in una nota ufficiale.
Le maggiori criticità si registrano nella zona di Fossone, in particolare tra via Cavaiola e via Pelucara, dove numerosi locali risultano invasi dall’acqua. Segnalati anche alberi caduti nelle frazioni collinari di Avenza e Bedizzano, fortunatamente senza conseguenze per le persone. Sui social circolano diversi video che testimoniano l’entità del maltempo, come quello girato nei pressi dell’ospedale di Carrara, dove le strade si presentano come veri e propri fiumi in piena.
"Questa è la situazione del fiume Carrione ad Avenza: livelli alti e corrente forte. Viale XX Settembre si presenta allagato in diversi tratti, soprattutto tra il ponte ferroviario e la zona della Centrale. Disagi anche all’ingresso di via Giovan Pietro, ma arrivano segnalazioni di criticità da tutto il territorio comunale", aveva scritto alle prime ore del giorno il consigliere del comune di Carrara Andrea Tosi condividendo un video sui social.

(Adnkronos) - È arrivata da Gaza, nata prematura alla 33esima settimana, quando aveva solo 10 giorni, con un tumore molto raro, un teratoma sacro-coccigeo. I medici dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze l'hanno operata appena le sue condizioni lo hanno permesso, asportandole una neoformazione di circa 2 chili e adesso la piccola sta meglio e prosegue il decorso post operatorio nella Terapia Intensiva Neonatale del Meyer.
I chirurghi, guidati in sala dal dottor Enrico Ciardini, con un intervento di circa due ore e mezzo le hanno asportato una massa, posizionata alla base delle colonna vertebrale, di circa 2 chili di peso: per farsi un’idea delle dimensioni, basti pensare che prima dell’intervento la piccola pesava 4.300 grammi, subito dopo 1.500 grammi.
"Si tratta di un tumore raro, che ha un’incidenza di 1 caso su 40/50mila nati, e ancor più raro data l’eccezionalità delle dimensioni della massa neoplastica, che pesava quasi tre volte la piccola - spiega il dottor Enrico Ciardini - Di qui l’importanza di un intervento altamente specializzato e tempestivo, che restituisse alla bambina la possibilità di avere una buona qualità di vita".
Il decorso post-operatorio. Oggi la piccola, ricoverata nella Tin, ha 28 giorni, sta crescendo e guadagnando progressivamente peso e la ferita post-operatoria si sta rimarginando: "La bambina è arrivata in condizioni cliniche abbastanza serie, anche per un concomitante stato infettivo, ma è attualmente in costante miglioramento - spiega il dottor Marco Moroni, responsabile della Terapia Intensiva del Meyer - La ferita post-operatoria, data la dimensione del tumore, era inevitabilmente importante ma sta migliorando giorno dopo giorno e, pur con tutte le cautele del caso e consapevoli che il percorso sarà lungo, siamo contenti".
La famiglia della piccola - arrivata insieme a lei nella notte tra il 29 e il 30 settembre nell’ambito di un programma di assistenza umanitaria del governo italiano, grazie alla Cross e alla Prefettura di Firenze - è stata accolta in una delle strutture che fa parte della rete di accoglienza del Meyer. A seguirli nel loro percorso ospedaliero, sin dal loro arrivo, oltre al personale sanitario, gli operatori del servizio sociale del Meyer e i mediatori linguistici messi a disposizione dalla Fondazione Meyer, che sostiene anche la loro accoglienza.
Leggi tutto: Neonata salvata al Meyer: era arrivata da Gaza con un tumore di 2 kg

(Adnkronos) - Dopo un’estate caratterizzata da accordi commerciali e da un aumento progressivo dei dazi statunitensi, l’economia mondiale mostra una sorprendente resilienza. Il tasso medio dei dazi Usa si attesta ora intorno al 18% (dopo un picco del 36% subito dopo il Liberation Day), un livello ben superiore al 2,5% osservato ai tempi dell’amministrazione Biden. Le imprese hanno saputo anticipare, riorientare e assorbire gli shock, con l’economia degli Stati Uniti sostenuta da forti investimenti nell’intelligenza artificiale. Tuttavia, negli USA si stanno manifestando i primi segnali negativi sull’attività, l’occupazione e l’inflazione, indici di una progressiva trasmissione degli effetti negativi delle misure doganali alla macroeconomia. Coface prevede una crescita mondiale di +2,6% nel 2025, rivista leggermente al rialzo, e +2,4% nel 2026. Per ora gli Stati Uniti resistono meglio del previsto grazie alla domanda interna, mentre la Cina dovrebbe continuare a rallentare e l’Area euro sarà ancora stagnante, nonostante le attese di un (leggero) rimbalzo in Germania.
Le tensioni inflazionistiche restano limitate in un contesto di rallentamento globale e di calo dei prezzi delle materie prime (energetiche e alimentari), ma vi è incertezza sull’andamento dell’inflazione Usa, prevista intorno al 4% a fine 2025/inizio 2026. Per quanto riguarda le banche centrali, a settembre la Fed ha riavviato il ciclo di riduzione dei tassi, mentre la Bce ha probabilmente concluso il suo, a meno di un forte deterioramento dell’attività, con un tasso sui depositi al 2%. A livello regionale, l’India registra una crescita notevole (+7,6% nel primo semestre), la Polonia mantiene una dinamica solida (+3,4%), mentre l’Africa vede migliorare le sue prospettive (+4,1% nel 2025). Tuttavia, la congiuntura resta incerta a causa dei rischi di escalation geopolitica o degli effetti di eventuali consolidamenti di bilancio.
Nel 2025 le insolvenze aziendali aumentano ancora. L’indice globale delle economie avanzate cresce del 4% rispetto al 2024, con aumenti significativi in Europa (+11%) e Asia-Pacifico (+12%), mentre il Nord America resta stabile. La riduzione dei tassi di interesse e un allentamento delle condizioni di accesso al credito dovrebbero dare respiro nel 2026, ma il trend attuale evidenzia la fragilità delle imprese a fronte di costi elevati e una domanda incerta.
L’indice Coface di rischio sociale e politico raggiunge un record storico del 41,1%, superando il picco ai tempi della pandemia: il rischio politico si impone come parametro chiave e strutturale dell’economia mondiale. Proseguono i principali conflitti, mentre si intensificano le tensioni interne, soprattutto in Africa (Burkina Faso, Niger…), in Pakistan e in Libano. Gli Stati Uniti registrano il maggiore incremento di rischio, per via di una crescente fragilità istituzionale e dell’ascesa del populismo. In Europa, la Francia in particolare affronta una crisi politica seria e senza precedenti. Il contesto impone alle imprese una maggiore attenzione e un adattamento continuo delle loro strategie.
Il Consiglio di cooperazione del Golfo (Gcc- Gulf Cooperation Council) si conferma una delle regioni più dinamiche, sostenuta da una rapida diversificazione economica: il settore non petrolifero rappresenta quasi il 70% del PIL a fine 2024. La crescita del Gcc dovrebbe raggiungere il 3,8% nel 2025 e il 4% nel 2026, grazie alla domanda interna e agli interventi pubblici (ad esempio Vision 2030 in Arabia Saudita). Gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita attirano flussi record di investimenti diretti esteri (rispettivamente 46 e 32 miliardi di dollari nel 2024), rafforzando la loro integrazione nelle catene del valore globali. Tuttavia, resta la dipendenza dagli idrocarburi: un calo prolungato dei prezzi del petrolio indebolirebbe i bilanci e potrebbe ritardare la realizzazione di alcuni grandi progetti.
"I risultati della nostra Risk Review di ottobre confermano che la resilienza mostrata finora dall’economia mondiale si accompagna a una crescente complessità dei rischi", commenta Ernesto De Martinis, Ceo Regione Mediterraneo & Africa di Coface. "Le imprese devono oggi gestire non solo le conseguenze economiche dei dazi e delle tensioni commerciali, ma anche l’instabilità politica e sociale che sta diventando una costante in molti Paesi. In questo scenario, la capacità di anticipare i segnali di vulnerabilità e di adottare strategie di mitigazione rapide sarà determinante per preservare competitività e continuità operativa".
Leggi tutto: Imprese, Coface: in primo semestre +4% aumento insolvenze in economie avanzate

(Adnkronos) - L'ex presidente francese Nicolas Sarkozy è entrato oggi nel carcere di La Santé, a Parigi, dove dovrà scontare cinque anni di detenzione dopo la condanna per associazione a delinquere nel caso dei finanziamenti illegali alla sua campagna presidenziale del 2007 da parte di Muammar Gheddafi. Sulla strada che lo ha portato nel penitenziario, Sarkozy ha condiviso un tweet nel quale si è dichiarato "innocente", parlando di uno "scandalo giudiziario" che lo ha coinvolto e dicendo di "non avere dubbi. La verità trionferà". E' la prima volta che in Francia un ex presidente viene detenuto, ma nel suo tweet Sarkozy ha voluto sottolineare che "non è un ex presidente della repubblica ad essere incarcerato questa mattina, ma un uomo innocente".
Parlando di "un percorso di sofferenza" che sta subendo "da più di dieci anni", Sarkozy ha scritto su 'X' che l'inchiesta sul finanziamento alla sua campagna presidenziale è stata "avviata sulla base di un documento la cui falsità è stata ora accertata". Ha quindi aggiunto di affrontare questa prova "con la forza incrollabile" che gli è propria e ha detto di "provare un profondo dolore per la Francia, che si ritrova umiliata dall'espressione di una vendetta che ha portato l'odio a un livello senza precedenti".
Sarkozy ha lasciato la sua casa di Parigi mano nella mano con la moglie Carla Bruni e ha salutato i suoi cari e i suoi sostenitori prima di salire in macchina e dirigersi al carcere. ''Nicolas siamo con te'', hanno scandito i suoi sostenitori, circa un centinaio, applaudendo l'ex presidente. Carla Bruni e i figli di Sarkozy sono poi rientrati in casa.
Intanto il procuratore generale presso la Corte di cassazione, Rémy Heitz, ha dichiarato a Franceinfo che la visita che il ministro della Giustizia Gérald Darmanin intende fare a Sarkozy in carcere rischierebbe di "minare l'indipendenza dei magistrati ".
Fonti carcerarie hanno riferito all'Afp che è probabile che venga alloggiato in una cella di nove metri quadrati nell'ala destinata al regime di isolamento. Tale disposizione, secondo il personale carcerario che ha richiesto l'anonimato in quanto non autorizzato a rilasciare dichiarazioni alla stampa, eviterebbe a Sarkozy contatti con altri detenuti o la possibilità che questi gli scattino fotografie con i numerosi telefoni cellulari introdotti clandestinamente. Nel regime di isolamento, i detenuti hanno diritto a un'ora di passeggiata giornaliera, svolta individualmente in un piccolo cortile.
Sarkozy ha comunicato a Le Figaro che porterà con sé una biografia di Gesù e una copia de 'Il Conte di Montecristo', romanzo che narra la vicenda di un uomo innocente condannato al carcere che pianifica la sua vendetta.
Il leader politico, in carica dal 2007 al 2012, è stato giudicato colpevole di associazione a delinquere in relazione a un piano orchestrato dal defunto dittatore libico Muammar Gheddafi per finanziare la sua campagna elettorale, ricevendo una condanna a cinque anni di reclusione nel settembre scorso. "Se vogliono assolutamente che dorma in prigione, dormirò in prigione, ma a testa alta", ha dichiarato alla stampa in seguito alla sentenza.
La durata della permanenza di Sarkozy in regime detentivo non è ancora definita. La giudice presidente Nathalie Gavarino ha specificato durante la lettura della sentenza che i reati contestati presentavano una "eccezionale gravità", ordinando pertanto l'arresto di Sarkozy anche in pendenza di ricorso. Tuttavia, i legali di Sarkozy dovrebbero presentare istanza di rilascio non appena il loro assistito giungerà in carcere, e la corte d'appello disporrà di due mesi per esaminare tale richiesta.
Sarkozy ha affrontato una serie di problematiche legali a partire dalla sua sconfitta elettorale nel 2012. È stato condannato in due distinti procedimenti giudiziari. In uno di questi, ha scontato una pena per corruzione mediante l'uso di un braccialetto elettronico, rimosso nel maggio scorso dopo alcuni mesi. Nel cosiddetto "caso libico", i pubblici ministeri hanno sostenuto che i suoi collaboratori, agendo per conto di Sarkozy, avrebbero stipulato un accordo con Gheddafi nel 2005 per finanziare illegalmente la sua vittoriosa campagna presidenziale due anni dopo. Gli inquirenti ritengono che, in cambio, a Gheddafi sarebbe stata promessa assistenza nel ripristino della sua immagine internazionale, a seguito delle responsabilità attribuite a Tripoli per il bombardamento di un aereo passeggeri sopra Lockerbie, in Scozia, nel 1988, e di un altro velivolo sopra il Niger nel 1989, eventi che causarono la morte di centinaia di passeggeri. Tuttavia, la sentenza della corte non ha recepito la conclusione dei pubblici ministeri secondo cui Sarkozy avrebbe ricevuto o utilizzato i fondi per la sua campagna. Lo ha assolto dalle accuse di appropriazione indebita di fondi pubblici libici, corruzione passiva e finanziamento illecito di una campagna elettorale.
A seguito della condanna per corruzione, Sarkozy è stato privato della Legion d'Onore, la più alta onorificenza francese. Un sondaggio condotto da Elabe su oltre 1.000 adulti indica che sei persone su dieci in Francia ritengono la pena detentiva "giusta". Nonostante ciò, Sarkozy continua a godere di un certo sostegno nell'ambito della destra francese e ha occasionalmente intrattenuto incontri privati con il Presidente Emmanuel Macron. Una fonte governativa ha riferito che Macron ha accolto Sarkozy all'Eliseo venerdì, una decisione che il Presidente francese ha difeso lunedì: "E' normale, a livello umano, che io ricevessi uno dei miei predecessori in questo contesto".
Leggi tutto: Sarkozy in carcere da oggi: "Sono innocente, verità trionferà"

(Adnkronos) - L'ex presidente francese Nicolas Sarkozy da oggi nel carcere di La Santé, per scontare la condanna a cinque anni di reclusione per associazione a delinquere nel caso dei finanziamenti illegali alla sua campagna presidenziale del 2007 da parte di Muammar Gheddafi. Sarkozy diventa così il primo leader francese a essere incarcerato dai tempi di Philippe Pétain, il Capo di Stato collaborazionista nazista, detenuto dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Sarkozy ha lasciato la sua casa di Parigi mano nella mano con la moglie Carla Bruni e ha salutato i suoi cari e i suoi sostenitori prima di salire in macchina e dirigersi al carcere. ''Nicolas siamo con te'', hanno scandito i suoi sostenitori, circa un centinaio, applaudendo l'ex presidente. Carla Bruni e i figli di Sarkozy sono poi rientrati in casa. "Se vogliono assolutamente che dorma in prigione, dormirò in prigione, ma a testa alta", ha dichiarato alla stampa in seguito alla sentenza del 25 settembre.
Fonti carcerarie hanno riferito all'Afp che è probabile che venga alloggiato in una cella di nove metri quadrati nell'ala destinata al regime di isolamento. Tale disposizione, secondo il personale carcerario che ha richiesto l'anonimato in quanto non autorizzato a rilasciare dichiarazioni alla stampa, eviterebbe a Sarkozy contatti con altri detenuti o la possibilità che questi gli scattino fotografie con i numerosi telefoni cellulari introdotti clandestinamente. Nel regime di isolamento, i detenuti hanno diritto a un'ora di passeggiata giornaliera, svolta individualmente in un piccolo cortile.
Intanto il procuratore generale presso la Corte di cassazione, Rémy Heitz, ha dichiarato a Franceinfo che la visita che il ministro della Giustizia Gérald Darmanin intende fare a Sarkozy in carcere rischierebbe di "minare l'indipendenza dei magistrati ".
Leggi tutto: Sarkozy in carcere da oggi: deve scontare condanna a 5 anni

(Adnkronos) - E’ arrivato il vero Autunno. Dopo due settimane esatte di gran secco al Nord, tornano il maltempo e le piogge abbondanti sull'Italia. E non solo al settentrione.
Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de iLMeteo.it, conferma che sulle regioni del Nord Italia la pioggia mancava dal 5 ottobre. In seguito, tutte le perturbazioni hanno colpito il Sud e localmente il Medio Adriatico; adesso è cambiato tutto e, fino a domenica, le piogge bagneranno soprattutto la fascia tirrenica con fenomeni anche abbondanti.
Nelle prossime ore sono previsti altri rovesci e temporali dalla Toscana verso l’Umbria, il Lazio e la Campania; piogge persistenti bagneranno anche il Friuli Venezia Giulia prima di un miglioramento al Nord-Est, mentre altri piovaschi non sono esclusi in Sardegna e localmente sul Medio Adriatico.
Insomma, come si dice in gergo “si è aperta la Porta Atlantica” e, direttamente dall’Oceano Atlantico, stanno arrivando le piogge sull’Italia, direttamente da ovest e quindi con maggiore coinvolgimento delle regioni occidentali, quelle tirreniche in particolare.
Le perturbazioni atlantiche saranno accompagnate anche da un rinforzo dei venti che, per ora, soffieranno tesi da sud su Sardegna, Toscana ed Alto Adriatico, poi nella giornata di giovedì 23 ottobre si intensificheranno fino a burrasca forte soprattutto sulla fascia appenninica.
In sintesi, torneremo nella norma, il mese di ottobre rientrerà nella sua climatologia: perturbazioni dall’Islanda, dalle Isole Britanniche e dalla Francia con paesaggi grigi ed umidi, venti forti dai quadranti meridionali con temperature minime molto miti e massime intorno ai 16-20°C, ombrelli aperti e impermeabili in gran spolvero.
Le piogge interesseranno per tutta la settimana la fascia tirrenica, dalla Toscana fino alla Calabria e solo in Sicilia potremo avere più sole e temperature anche oltre i 30°C! Il resto della Penisola vivrà una settimana variabile, con molte nubi ma anche lunghe fasi asciutte e a tratti soleggiate.
NEL DETTAGLIO
Martedì 21. Al Nord: piogge sul Friuli Venezia Giulia, ultime al Nordest, nebbie in pianura. Al Centro: rovesci su settori tirrenici. Al Sud: peggiora in Campania.
Mercoledì 22. Al Nord: molto nuvoloso/nebbioso, temporali sullo Spezzino. Al Centro: nuvoloso con rovesci su Toscana, Umbria e Lazio. Al Sud: rovesci sul basso Tirreno, schiarite altrove.
Giovedì 23. Al Nord: maltempo. Al Centro: rovesci e vento forte. Al Sud: rovesci sul basso Tirreno, caldo su Sicilia e Calabria ioniche.
Tendenza: venerdì soleggiato, poi ancora flusso atlantico con piogge nel mirino delle Tirreniche.
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(Adnkronos) - "Auguri mamma ti amo", così Paolo Ciavarro ricorda oggi, martedì 21 ottobre, la mamma Eleonora Giorgi, scomparsa lo scorso marzo a causa di un tumore al pancreas. L'attrice oggi avrebbe compiuto 72 anni. Il secondogenito ha condiviso sui social due foto che lo ritraggono accanto alla madre: "Vivi e sorridi dentro al mio cuore straziato che lentamente si allieta ad ogni tuo ricordo", ha scritto.
Paolo Ciavarro è stato ospite a Verissimo domenica 19 ottobre e ha ricordato l'amata mamma. "Piano piano il dolore si sta trasformando. Prima il ricordo di mamma era solo doloroso, adesso sta diventando anche bello. Anche se mi capita di avere ancora dei momenti in cui piango e mi libero dal dolore", queste le parole.
Leggi tutto: Eleonora Giorgi avrebbe compiuto oggi 72 anni, Paolo Ciavarro: "Auguri mamma"

(Adnkronos) - Grande successo per l’edizione 2025 del Premio Internazionale Eccellenze del Mediterraneo, noto come “l’Oscar del Mediterraneo”, che ha riunito nella prestigiosa sala Spadolini nella sede del Ministero della Cultura a Roma numerose personalità del mondo della diplomazia, dello sport, dell’arte, della cultura, della musica, della scienza e delle pari opportunità. Ideato e promosso dal giornalista Dündar Kesaplı, fondatore e presidente dell’Associazione Giornalisti del Mediterraneo, il Premio nasce con l’obiettivo di valorizzare i talenti e i progetti che promuovono dialogo, pace, cooperazione e solidarietà tra i popoli che si affacciano sul Mediterraneo.
L’edizione 2025 si è svolta con l’alto patrocinio del Ministero della Cultura, del Ministero degli Affari Esteri, del ministero dello Spot e dei Giovani, dell’Ussi - Unione Stampa Sportiva Italiana con la presenza del presidente Gianfranco Coppola, di Aips Europa con la presenza del presidente Charles Camenzuli, del Cug, del Coni e dell’Associazione dei Veneti a Roma, oltre al sostegno di numerose ambasciate e istituzioni internazionali dei Paesi mediterranei. “Il Premio Eccellenze del Mediterraneo è un simbolo di unità e di speranza -ha dichiarato il presidente Dündar Kesaplı-. In un periodo storico complesso, vogliamo ricordare che il Mediterraneo non è solo una frontiera, ma una culla di umanità. Attraverso la cultura, lo sport, l’arte e la solidarietà, costruiamo ponti di comprensione e amicizia tra i popoli”. L’iniziativa, sostenuta da diverse rappresentanze diplomatiche, conferma la propria missione di promuovere una nuova diplomazia mediterranea basata sul rispetto, la cooperazione e la valorizzazione dei giovani talenti.
Un momento di grande emozione ha segnato la cerimonia con il Premio alla Memoria dedicato al Maestro Luciano Pavarotti, che il 12 ottobre avrebbe compiuto 90 anni. Il riconoscimento, consegnato a Nicoletta Mantovani, presidente della Fondazione Luciano Pavarotti, ha celebrato il ruolo universale del grande tenore come ambasciatore di pace, arte e umanità nel mondo. Nel corso della cerimonia, è stato inoltre conferito a Nicoletta Mantovani un premio speciale per il suo costante impegno nel portare avanti i valori e l’eredità culturale e umana del Maestro. Durante la cerimonia, il pubblico ha osservato un momento di silenzio accompagnato da un video commemorativo sulle note delle più celebri arie del Maestro.
Questi i protagonisti dell’edizione 2025: Sport e diplomazia internazionale: Servet Yardımcı – Membro del Comitato Esecutivo Uefa (Turchia); Giuseppe Manfredi - Presidente Federazione Italiana Pallavolo; Antonio Fantin, Edoardo Giordan e Monica Boggioni – Campioni olimpici e paralimpici delle Fiamme Oro; Valentina Giacinti - Calciatrice del Galatasaray, ambasciatrice dello sport mediterraneo; Luis Figo, José Mourinho e Kenan Yıldız – Icone del calcio europeo e mondiale. Cultura, arte e ricerca: Nicoletta Mantovani – Presidente della Fondazione Luciano Pavarotti; Ignacio Peyró Jiménez – Direttore Istituto Cervantes di Roma (Spagna); Ilhem Sbaii Chaabane – Artista e professoressa (Tunisia); Hania Harrati – Stilista (Marocco); Jelena Medaković – Direttrice del Museo della Città di Belgrado (Serbia); Olen Cesari – Musicista internazionale (Albania); Josep Solé Coll – Primo organista della Basilica Papale di San Pietro (Vaticano/Spagna)
Istituzioni, giustizia e impegno sociale: Marcello Viola – Procuratore Capo della Repubblica di Milano; Maiello Tammaro – Presidente di Sezione, Corte dei Conti; Martina Semenzato – Onorevole, Presidente Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio; Immacolata Scognamiglio – Sovrintendente Polizia di Stato, Comunicazione Istituzionale; Wael Farouq – Professore di lingua e letteratura araba, Università Cattolica di Milano; Gabriele Pao Pei Andreoli – Presidente IASC & LiDU Ethical, rappresentante della Pontificia Accademia di Teologia (Stato Vaticano). Imprenditoria e solidarietà: Domenico Scialabba e Maria Pizzillo – Imprenditori siciliani nel turismo solidale; Amirouche Noureddine – Presidente “Un Bastone per l’Africa” (Algeria); Petros Kattou – Medico specialista in neuromodulazione.
Il Premio Eccellenze del Mediterraneo 2025 si conferma come un laboratorio di dialogo e amicizia tra i popoli, dove sport, cultura, arte e scienza diventano linguaggi universali di pace. Attraverso i suoi protagonisti, il Premio riafferma il ruolo del Mediterraneo come spazio di civiltà, inclusione e innovazione, invitando a costruire insieme un futuro fondato su solidarietà, rispetto e umanità condivisa. “Il Mediterraneo è un mare che divide i continenti, ma unisce le persone, le idee e le culture. Questo Premio è un messaggio di speranza e di pace per le nuove generazioni”, conclude Dündar Kesaplı.

(Adnkronos) - Un caso di omicidio che, dopo quasi vent’anni e cinque processi, continua a far discutere. Il delitto di Garlasco, in cui venne uccisa Chiara Poggi il 13 agosto 2007, torna oggi, martedì 21 ottobre, in prima serata, su Italia 1, nel primo appuntamento stagionale de 'Le Iene presentano: Inside'. Nell’inchiesta di Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese intitolata 'Delitto di Garlasco: una nuova verità è vicina?' testimonianze esclusive, rivelazioni inedite e possibili sviluppi investigativi.
Secondo la verità giudiziaria a uccidere Chiara sarebbe stato - da solo - il suo ex fidanzato Alberto Stasi. Ma oggi quella verità, scritta nelle sentenze, sembra vacillare. E proprio per questo la trasmissione continua a indagare su anomalie, contraddizioni e negligenze che da anni alimentano i dubbi su una delle vicende più discusse della cronaca italiana.
Lo speciale ripercorre le tappe fondamentali del caso e presenta nuovi indizi mai emersi prima, costruiti grazie a un lavoro di inchiesta sul campo: parlando con persone, recuperando documenti e ricomponendo pezzi di una storia che, ancora oggi, lascia troppe domande senza risposta. A commentare i fatti di ieri e di oggi, l’avvocato Giada Bocellari, legale di Stasi. Nello speciale anche la lunga e inedita intervista al giudice Stefano Vitelli, il magistrato che assolse Stasi in primo grado, che offrirà una prospettiva inedita e diretta su uno dei passaggi più delicati dell’intera vicenda giudiziaria.
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