Cagliari

L’iter era partito sei anni fa. Il commento del consigliere regionale Cera: “Siamo parzialmente soddisfatti”

Da oggi due spiagge della Sardegna sono libere dalle servitù militari, in base a un decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Sono l’area della spiaggia di Porto Tramatzu, nel poligono di Capo Teulada, quella di S’Enna e S’Arca, vicino al poligono di Capo Frasca, e l’ulteriore porzione di scogliera attigua alla spiaggia di S’Enna e S’Arca. Lo fa sapere la Regione.

“Si tratta della conclusione di un lungo iter per la riconquista e la liberazione dalle servitù militari di luoghi simbolo delle rivendicazioni sardiste”, ha detto il presidente della Regione Christian Solinas. “Ancora una volta il lavoro e il pragmatismo hanno dato i loro frutti. Non è un caso che la via del dialogo – conclude Solinas – sia sempre la più produttiva, anche per affermare diritti sacrosanti dei sardi e tutelare gli interessi della Sardegna”.

Al termine della seconda guerra mondiale, con la sottoscrizione del piano Marshall, l’Italia si impegnò a dare agli Usa una sede di addestramento e basi militari nel Mediterraneo. Nacquero così, negli anni ’50, con l’esproprio dei terreni in alcune regioni italiane a statuto speciale, le prime servitù militari.

Christian Solinas 2022
Christian Solinas

La Sardegna ha pagato più di tutti: è una delle regioni italiane più militarizzate dove si addestrano gli eserciti di tutto il mondo. Infatti, nell’isola, migliaia sono gli ettari di territorio interessati a servitù militari a cui si aggiunge un vasto tratto di mare dove è vietata la navigazione, così come la pesca, durante tutto il periodo delle esercitazioni militari.

L’iter era partito nel 2017, quando Regione e Ministero della Difesa avevano sottoscritto un protocollo di intesa. Nell’ottobre 2019 il consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna Emanuele Cera aveva presentato un’interrogazione in Consiglio regionale per sollecitare il rispetto degli impegni presi due anni prima. L’ultima interrogazione sul tema era stata poi presentata lo scorso maggio[1].

“Siamo parzialmente soddisfatti”, ha detto Emanuele Cera, “ci saremmo però aspettati un altro tipo di risposta da parte del Governo. Da anni chiediamo la liberazione di altre due spiagge, quelle di Cala Brigantino e di Salinedda, località che non erano state inserite nel protocollo di intesa sottoscritto nel 2017”.

Tra le richieste avanzate dal consigliere regionale, poi, quella di consentire l’utilizzo, con accesso da terra ai diportisti, del porto interno nella zona est del poligono di Capo Frasca. Negli anni scorsi queste richieste erano state avanzate dai diportisti del golfo di Oristano, che avevano lanciato una petizione e raccolto oltre 700 firme.

Cera si è impegnato anche per il riconoscimento alla categoria dei pescatori “soci armatori” proprietari delle imbarcazioni regolarmente conferite in cooperativa, il diritto a beneficiare degli indennizzi e limitare così i danni all’attività di pesca alle cooperative di pescatori che operano nelle acque adiacenti il poligono di Capo Frasca.

Emanuele Cera luglio 2023
Emanuele Cera

Martedì, 12 dicembre 2023

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Fonte: Link Oristano


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