(Adnkronos) - La Procura di Roma indaga per tentata estorsione ai danni dell'attore Raoul Bova. A riportare la notizia è Repubblica. "Qualcuno ha cercato di ricattare Raoul Bova. Un messaggio anonimo, toni allusivi, una minaccia chiara: o paghi, o rendiamo pubbliche le tue conversazioni private con Martina Ceretti, modella e influencer di 23 anni. L'attore - scrive il quotidiano - non ha ceduto. E ora la Procura di Roma indaga per tentata estorsione. Tutto comincia qualche settimana fa, quando sul cellulare di Bova arriva un messaggio da un numero sconosciuto. Il mittente ignoto l'avvisa che certe conversazioni intime potrebbero essere diffuse, danneggiandolo. Nessuna richiesta esplicita di denaro, ma il senso è chiaro. Un ricatto. Bova non risponde, non tratta. E pochi giorni dopo, il 21 luglio, quelle chat diventano pubbliche. A diffonderle è Fabrizio Corona, nel suo podcast Falsissimo".
La procura apre un'inchiesta, affida le indagini alla polizia postale coordinate dal pm Eliana Dolce. Il numero da cui è partito il tentato ricatto risulta intestato a un prestanome. Gli investigatori lavorano per risalire a chi lo ha usato davvero. "Corona, già condannato in passato per estorsioni, non è indagato. Il fascicolo è contro ignoti. Ma i pm valutano anche l'ipotesi della ricettazione - riporta ancora il quotidiano - se chi ha diffuso quei contenuti era consapevole dell'origine illecita potrebbe aver commesso un reato".
"Nel frattempo, mentre l'inchiesta prende slancio, la vicenda ha un contraccolpo personale. Dopo dodici anni di relazione, la storia tra Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales sembra al capolinea. Due figlie, una coppia apparentemente solida. Ma la pubblicazione dei messaggi con Ceretti ha incrinato tutto. Bova sostiene che la relazione fosse già chiusa. Rocío smentisce. E ora si apre una fase delicata. Gli avvocati, David Leggi per Bova, Antonio Conte per Muñoz Morales, - scrive ancora il quotidiano - trattano una soluzione extragiudiziale per evitare scontri pubblici e tutelare le bambine. Resta la domanda chiave: chi ha cercato di ricattare Bova? E chi ha consegnato quei messaggi a Corona? La verità è ancora tutta da scrivere. Ma la pista del ricatto digitale promette sviluppi pesanti".
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(Adnkronos) - Liquidi senza limiti nel bagaglio a mano. La nuova regola dell'European Civil Aviation Conference (l'organizzazione paneuropea che riunisce le autorità dell’aviazione civile dei 44 Paesi membri, i 27 comunitari più 17 non comunitari), è applicata solo in questi aeroporti italiani: Roma Fiumicino, Milano Linate, Milano Malpensa, Bologna, Torino. Si tratta di aeroporti che hanno già in dotazione scanner di nuova generazione in grado di analizzare i contenuti, anche liquidi, dei bagagli a mano durante i controlli di security.
In tutti gli altri scali, pertanto, restano vigenti le regole che limitano il trasporto dei liquidi in cabina, ovvero devono essere contenuti in singoli contenitori di capacità non superiore a 100 millilitri o equivalente, inseriti in un sacchetto di plastica trasparente e richiudibile di capacità non superiore a un litro, e devono essere estratti dal bagaglio nel momento dei controlli di security.
(Adnkronos) - "L’iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt’altro che meramente simbolica, è l’immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina, in vista della Conferenza internazionale sull’attuazione della soluzione e due Stati". E' l'appello contenuto in una lettera aperta alla premier Giorgia Meloni firmato da 34 ambasciatori in pensione - tra cui ex Direttori politici, ex ambasciatori alla Ue e alla Nato, in Cina, Regno Unito e Russia - nella quale si sottolinea: "Ci sono momenti nella storia in cui non sono più possibili ambiguità né collocazioni intermedie. Questo momento è giunto per Gaza".
"Ormai da molti mesi non ci sono più giustificazioni possibili o argomentazioni convincenti sulla condotta delle operazioni militari israeliane a Gaza. Gli esecrabili attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 non hanno più alcuna relazione, né quantitativa né qualitativa, con l’orrore perpetrato nella Striscia da Israele nei confronti della stragrande maggioranza di civili inermi, che non ha nulla a che vedere con il diritto di Israele all’autodifesa - denunciano - e che non è affatto improprio qualificare in termini di pulizia etnica, mentre la Corte Internazionale di Giustizia esamina gli estremi del genocidio".
Secondo i 34 diplomatici in pensione, "le flagranti violazioni dei diritti umani e della dignità delle persone, che non risparmiano bambini, donne, anziani, ammalati, i crimini contro l’umanità, i crimini di guerra, la costante inosservanza della legalità internazionale e del diritto umanitario - di cui il governo israeliano, come avviene per tutti i governi, dovrà rispondere - minano le stesse fondamenta della comunità internazionale e cancellano conquiste etiche maturate in decenni di consuetudini internazionali".
E ancora denunciano i firmatari della lettera aperta alla presidente del Consiglio: "Le inaccettabili restrizioni per l’accesso umanitario a Gaza, la riduzione a livelli minimi inaccettabili, senza reali alternative, delle attività delle organizzazioni internazionali a favore di una sedicente fondazione umanitaria, stanno provocando migliaia di nuove vittime innocenti, che si aggiungono alle decine di migliaia già provocate dai massicci e indiscriminati bombardamenti israeliani in tutta la Striscia. In questi mesi abbiamo assistito a incessanti spostamenti forzati di popolazione da una parte all’altra della Striscia senza che ci fossero delle reali zone di protezione internazionale. Tutto ciò è avvenuto mentre tutte le infrastrutture di Gaza, necessarie anche solo alla sopravvivenza della popolazione, sono state sistematicamente distrutte, a cominciare dagli ospedali, per continuare con le scuole, le università, gli stessi campi profughi".
Dinanzi a tutto questo, i diplomatici sottolineano come le dichiarazioni, "pur necessarie, come quella firmata da 30 ministri degli Esteri (ed una Commissaria Ue) lo scorso 21 luglio, a cui l’Italia meritoriamente si è unita, "non servono più: servono gesti politico-diplomatici concreti ed efficaci".
Tre i "comportamenti" che i firmatari sollecitano al governo "dinanzi al ripetersi di eccidi e massacri di civili": "Sospendere ogni rapporto e cooperazione, di qualunque natura, nel settore militare e della difesa con Israele, sostenere in sede Ue ogni iniziativa che preveda sanzioni individuali (restrizioni agli spostamenti internazionali e congelamento delle attività economico-finanziare e dei patrimoni) nei confronti dei ministri israeliani - come Bezalel Smotrich e Itamar Ben G’vir - che incoraggiano e appoggiano il moltiplicarsi degli insediamenti illegali e le violenze dei coloni in Cisgiordania, unirsi al consenso europeo per la sospensione temporanea dell’Accordo di associazione tra Israele e l’Unione Europea".
Quindi, il loro appello, "l’iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt’altro che meramente simbolica, è l’immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina, in vista della Conferenza internazionale sull’attuazione della soluzione e due Stati. Chiediamo al governo di ripensarci. Questa decisione confermerebbe che da parte italiana la prospettiva di 'due popoli, due Stati' non è solo uno slogan privo di senso compiuto e di qualunque credibilità, ma che si tratta di un percorso negoziale da riprendere immediatamente. Le relazioni con Israele devono essere strettamente condizionate a questa prospettiva. L’eventuale annessione in tutto o in parte dei Territori palestinesi, ad esempio, dovrebbe comportare la radicale revisione delle relazioni diplomatiche con Israele".
"Signora presidente del Consiglio - concludono i 34 ambasciatori in pensione - i lunghi anni spesi nel servizio diplomatico, tenendo fede alla causa della pace e del dialogo, nello spirito dell’articolo 11 della Costituzione repubblicana, ci hanno spinto a rivolgerle questo appello, non potendo rimanere in silenzio ed inerti dinanzi alla sistematica negazione in atto da parte del governo israeliano di tutto quello in cui abbiamo creduto e per cui abbiamo svolto la professione diplomatica".
Firmatari in ordine alfabetico: Aldo Amati, Antonio Armellini, Marco Baccin, Piero Benassi, Mario Boffo, Alberto Bradanini, Giovanni Brauzzi, Rocco Cangelosi, Ino Cassini, Rosanna Coniglio, Antonio D’Andria, Anna Della Croce, Roberto Di Leo, Pasquale Ferrara, Giovanni Ferrero, Giovanni Germano, Luca Giansanti, Aldo Mantovani, Maurizio Melani, Andrea Meloni, Elio Menzione, Laura Mirachian, Enrico Nardi, Ferdinando Nelli Feroci, Claudio Pacifico, Angelo Persiani, Michelangelo Pipan, Cristina Ravaglia, Lucio Alberto Savoia, Stefano Starace Janfolla, Stefano Stefanini, Pasquale Quito Terracciano, Carlo Trezza, Gianfranco Varvesi.
Leggi tutto: Gaza, lettera aperta 34 ex ambasciatori a Meloni: "Riconoscere subito Stato Palestina"
(Adnkronos) - "L’iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt’altro che meramente simbolica, è l’immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina, in vista della Conferenza internazionale sull’attuazione della soluzione e due Stati". E' l'appello contenuto in una lettera aperta alla premier Giorgia Meloni firmato da 35 ambasciatori in pensione - tra cui ex Direttori politici, ex ambasciatori alla Ue e alla Nato, in Cina, Regno Unito e Russia - nella quale si sottolinea: "Ci sono momenti nella storia in cui non sono più possibili ambiguità né collocazioni intermedie. Questo momento è giunto per Gaza".
"Ormai da molti mesi non ci sono più giustificazioni possibili o argomentazioni convincenti sulla condotta delle operazioni militari israeliane a Gaza. Gli esecrabili attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 non hanno più alcuna relazione, né quantitativa né qualitativa, con l’orrore perpetrato nella Striscia da Israele nei confronti della stragrande maggioranza di civili inermi, che non ha nulla a che vedere con il diritto di Israele all’autodifesa - denunciano gli ambasciatori, tra cui Pasquale Ferrara, Piero Benassi, Pasquale Quito Terracciano, Luca Giansanti, Stefano Stefanini, Ferdinando Nelli Feroci - e che non è affatto improprio qualificare in termini di pulizia etnica, mentre la Corte Internazionale di Giustizia esamina gli estremi del genocidio".
Secondo i 35 diplomatici in pensione, "le flagranti violazioni dei diritti umani e della dignità delle persone, che non risparmiano bambini, donne, anziani, ammalati, i crimini contro l’umanità, i crimini di guerra, la costante inosservanza della legalità internazionale e del diritto umanitario - di cui il governo israeliano, come avviene per tutti i governi, dovrà rispondere - minano le stesse fondamenta della comunità internazionale e cancellano conquiste etiche maturate in decenni di consuetudini internazionali".
E ancora denunciano i firmatari della lettera aperta alla presidente del Consiglio: "Le inaccettabili restrizioni per l’accesso umanitario a Gaza, la riduzione a livelli minimi inaccettabili, senza reali alternative, delle attività delle organizzazioni internazionali a favore di una sedicente fondazione umanitaria, stanno provocando migliaia di nuove vittime innocenti, che si aggiungono alle decine di migliaia già provocate dai massicci e indiscriminati bombardamenti israeliani in tutta la Striscia. In questi mesi abbiamo assistito a incessanti spostamenti forzati di popolazione da una parte all’altra della Striscia senza che ci fossero delle reali zone di protezione internazionale. Tutto ciò è avvenuto mentre tutte le infrastrutture di Gaza, necessarie anche solo alla sopravvivenza della popolazione, sono state sistematicamente distrutte, a cominciare dagli ospedali, per continuare con le scuole, le università, gli stessi campi profughi".
Dinanzi a tutto questo, i diplomatici sottolineano come le dichiarazioni, "pur necessarie, come quella firmata da 30 ministri degli Esteri (ed una Commissaria Ue) lo scorso 21 luglio, a cui l’Italia meritoriamente si è unita, "non servono più: servono gesti politico-diplomatici concreti ed efficaci".
Tre i "comportamenti" che i firmatari sollecitano al governo "dinanzi al ripetersi di eccidi e massacri di civili": "Sospendere ogni rapporto e cooperazione, di qualunque natura, nel settore militare e della difesa con Israele, sostenere in sede Ue ogni iniziativa che preveda sanzioni individuali (restrizioni agli spostamenti internazionali e congelamento delle attività economico-finanziare e dei patrimoni) nei confronti dei ministri israeliani - come Bezalel Smotrich e Itamar Ben G’vir - che incoraggiano e appoggiano il moltiplicarsi degli insediamenti illegali e le violenze dei coloni in Cisgiordania, unirsi al consenso europeo per la sospensione temporanea dell’Accordo di associazione tra Israele e l’Unione Europea".
Quindi, il loro appello, "l’iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt’altro che meramente simbolica, è l’immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina, in vista della Conferenza internazionale sull’attuazione della soluzione e due Stati. Chiediamo al governo di ripensarci. Questa decisione confermerebbe che da parte italiana la prospettiva di 'due popoli, due Stati' non è solo uno slogan privo di senso compiuto e di qualunque credibilità, ma che si tratta di un percorso negoziale da riprendere immediatamente. Le relazioni con Israele devono essere strettamente condizionate a questa prospettiva. L’eventuale annessione in tutto o in parte dei Territori palestinesi, ad esempio, dovrebbe comportare la radicale revisione delle relazioni diplomatiche con Israele".
"Signora presidente del Consiglio - concludono i 35 ambasciatori in pensione - i lunghi anni spesi nel servizio diplomatico, tenendo fede alla causa della pace e del dialogo, nello spirito dell’articolo 11 della Costituzione repubblicana, ci hanno spinto a rivolgerle questo appello, non potendo rimanere in silenzio ed inerti dinanzi alla sistematica negazione in atto da parte del governo israeliano di tutto quello in cui abbiamo creduto e per cui abbiamo svolto la professione diplomatica".
Firmatari in ordine alfabetico: Aldo Amati, Antonio Armellini, Marco Baccin, Piero Benassi, Mario Boffo, Alberto Bradanini, Giovanni Brauzzi, Rocco Cangelosi, Ino Cassini, Rosanna Coniglio, Antonio D’Andria, Vincenzo De Luca, Anna Della Croce, Roberto Di Leo, Pasquale Ferrara, Giovanni Ferrero, Giovanni Germano, Luca Giansanti, Aldo Mantovani, Maurizio Melani, Andrea Meloni, Elio Menzione, Laura Mirachian, Enrico Nardi, Ferdinando Nelli Feroci, Claudio Pacifico, Angelo Persiani, Michelangelo Pipan, Cristina Ravaglia, Lucio Alberto Savoia, Stefano Starace Janfolla, Stefano Stefanini, Pasquale Quito Terracciano, Carlo Trezza, Gianfranco Varvesi.
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(Adnkronos) - L’amministrazione Trump ha deciso di distruggere un ingente stock di contraccettivi finanziati dagli Stati Uniti, attualmente stoccati in un magazzino in Belgio, per un valore stimato di circa 9,7 milioni di dollari (8,25 milioni di euro). Il materiale include oltre 50.000 dispositivi intrauterini, quasi 2 milioni di dosi di contraccettivi iniettabili, circa 900.000 impianti e più di 2 milioni di confezioni di pillole, acquistati con contratti Usaid durante l'amministrazione Biden. Lo rivela il Washington Post, aggiungendo che il Dipartimento di Stato ha motivato la decisione richiamando la politica di Città del Messico, che vieta fondi federali a organizzazioni coinvolte in servizi relativi all'aborto, anche se i contraccettivi in questione non sono abortivi.
Le senatrici Jeanne Shaheen (D‑New Hampshire) e Lisa Murkowski (R‑Alaska) hanno scritto al segretario di Stato Marco Rubio esprimendo forte contrarietà alla misura. Nell’appello affermano: "I contraccettivi per la pianificazione familiare sono parte dell'assistenza umanitaria salvavita… riducono gravidanze non volute e aborti insicuri, migliorano la salute delle donne, abbassano il rischio di mortalità materna e infantile e salvano vite". Hanno chiesto: "Invertite subito questa decisione e trasferite questi beni a enti che possano garantirne la distribuzione globale".
Organizzazioni come Unfpa (United Nations Population Fund), International Planned Parenthood Federation (Ippf) e Msi Reproductive Choices avevano offerto di acquisire o ridistribuire il materiale, ma senza riscontri. Il direttore regionale dell’Ippf, Micah Grzywnowicz, ha dichiarato al Washington Post: "Una totale mancanza di empatia: è paradossale parlare di efficienza e poi distruggere forniture vitali nel momento di massima necessità". Sarah Shaw di Msi ha aggiunto: "Lo smantellamento del principale donatore mondiale per la pianificazione familiare è stata una catastrofe per la catena globale di approvvigionamento".
Secondo il Guttmacher Institute, la distribuzione di quei contraccettivi avrebbe potuto proteggere oltre 650mila donne per un anno o 950mila donne per un periodo da tre a dieci anni. L’operazione di distruzione costerà circa 167.000 dollari (circa 142.000 euro), ma l'amministrazione sostiene di risparmiare circa 34,1 milioni di dollari (circa 29 milioni di euro) tramite l’annullamento di ordini futuri.
Leggi tutto: Washington Post: "Trump ordina distruzione di contraccettivi per i Paesi poveri"
(Adnkronos) - Italia da sogno ai Mondiali di nuoto in corso a Singapore. La squadra azzurra ha conquistato una splendida medaglia d'argento nella staffetta maschile 4x100 stile libero, con D’Ambrosio, Zazzeri, Ceccon e Frigo. Oro per l'Australia, bronzo pergli Stati Uniti.
Caros D'Ambrosio inizia con una frazione super in 47"78, Ceccon nuota i suoi 100 in 47"10, Zazzeri resta in linea sul terzo posto con una frazione da 47"36 e Manuel Frigo chiude i giochi con il sorpasso su Jonny Kulow, con un parziale fenomenale da 47"34. L'Italia agguanta così il suo argento in 3'09"58, come alle Olimpiadi di Tokyo 2021 (allora, azzurri davanti all'Australia).
Leggi tutto: Mondiali nuoto, Italia da favola: argento nella staffetta 4x100 sl maschile
(Adnkronos) - La Freedom Flotilla Coalition ha reso noto che gli attivisti a bordo della nave Handala sono stati condotti nel porto israeliano di Ashdod. Secondo l’organizzazione, diplomatici e avvocati dell’organizzazione Adalah sono in attesa di poter incontrare i membri dell’equipaggio.
La Handala, carica di aiuti per la popolazione palestinese, faceva parte della Freedom Flotilla diretta a Gaza con l’intento di rompere il blocco navale imposto da Israele. L’equipaggio sarebbe stato "sequestrato in acque internazionali" e "illegalmente detenuto da Israele da oltre otto ore", secondo quanto denunciato in un post diffuso sui social. I contatti con la nave si sono interrotti ieri sera, dopo che le forze israeliane sono salite a bordo e hanno disattivato le telecamere.
Intanto il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato stamane con il ministro israeliano Gideon Sa’ar. I due militanti italiani fermati a bordo della Freedom Flotilla, arrivati nel porto di Ashdod, verranno assistiti dal personale dell’ambasciata d’Italia a Tel Aviv. Lo si apprende da una nota della Farnesina, secondo cui il ministro Sa’ar ha indicato che la procedura prevede che i partecipanti alla manifestazione avranno due opzioni: firmare una dichiarazione per andare in aeroporto e lasciare subito il Paese; venire fermati presso una struttura detentiva locale con rimpatrio forzato nei prossimi 3 giorni.
Tajani ha poi discusso con Sa’ar dell’informazione ricevuta nella serata di ieri sulla pausa umanitaria a Gaza, insistendo tuttavia che le operazioni militari che possano coinvolgere la popolazione palestinese siano interrotte definitivamente. Tajani ha ripetuto la richiesta di aprire al più presto in maniera definitiva anche all’ingresso e alla distribuzione permanente di aiuti alimentari e sanitari nella Striscia, inclusi i materiali dell’iniziativa italiana Food for Gaza. Sulla Freedom Flotilla Tajani ha anche aggiornato della situazione il Sindaco di Messina, città da cui proviene uno dei due connazionali coinvolti.
Leggi tutto: Nave Flotilla, due italiani a bordo. Tajani parla con Sa'ar: due opzioni per attivisti
(Adnkronos) - Grave incidente stradale sulla A4 Torino-Milano tra Novara est e Marcallo Mesero, nei pressi della diramazione che porta all’aeroporto di Malpensa. Nello scontro tra due auto sono morte quattro persone mentre una quinta sarebbe stata portata in ospedale nel milanese in elicottero con ferite da codice rosso. Ancora da accertare cause e dinamica dell’accaduto. Sul posto i sanitari del 118 e le forze dell’ordine.
Sarebbe stato, secondo una prima ricostruzione, uno scontro tra due auto, una delle quali in contromano, a causare il gravissimo incidente. Un’auto guidata da un anziano avrebbe imboccato contromano l’autostrada schiantandosi contro quella sulla quale viaggiavano quattro persone. Nell’urto sono morti quattro uomini, l’anziano e tre persone che si trovavano a bordo dell’altra vettura mentre una donna sarebbe rimasta gravemente ferita e portata in ospedale con l’elicottero.
Diversi gli incidenti avvenuti sulle strade italiane, da Nord a Sud, in questo weekend. Una donna di 33 anni, incinta, è morta in un grave incidente avvenuto sulla SS 16 in direzione Brindisi, all'altezza di Mola di Bari.
Sempre in Puglia una ambulanza del 118 della Asl di Bari si è scontrata questa mattina in via Giulio Petroni a Bari con un suv. Un infermiere ha riportato un trauma cranio-facciale e distorsione del rachide lombo sacrale, una soccorritrice ha subito un trauma cranio facciale con lesione palpebrale e valida contusione del ginocchio. Anche il terzo operatore avrebbe riportato ferite. L'ambulanza era stata attivata per un intervento in codice giallo, per cui non c'era il paziente a bordo. Quindi si è trattato di un incidente stradale mentre l'ambulanza era impegnata in un soccorso, Un'altra persona, che era a bordo del suv ha avuto un malore ed è stata portata in pronto soccorso all'ospedale Di Venere.
Un grave incidente stradale si è verificato questa mattina in provincia di Cuneo. Un’automobile è precipitata per oltre un centinaio di metri lungo una scarpata, sulla strada che collega le frazioni di Campiglione e Pellegrino. Il personale tecnico-sanitario, calato con il verricello, ha raggiunto le due donne a bordo del veicolo, le ha stabilizzate e recuperate in sicurezza. Trasportate in ospedale, una in codice verde, l’altra in codice rosso.
Un altro grave incidente si è verificato nella notte a Pistoia, dove intorno alle 3:30 due automobili si sono scontrate frontalmente in via di Pieve a Celle. Il bilancio è di sei feriti, due dei quali in condizioni serie.
Uno incidente stradale frontale tra due auto a Breda di Piave, in provincia di Treviso ha provocato il ferimento di 6 persone.
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(Adnkronos) - Succede di tutto ai Mondiali di nuoto di Singapore, nel corso della semifinale dei 100 rana. Protagonista il campione olimpico della distanza Nicolò Martinenghi, oro a Parigi 2024. L'azzurro ha centrato il secondo tempo nella sua semifinale (58"62), ma è stato inizialmente squalificato dalla giuria per un movimento irregolare con le spalle al blocco di partenza nella frazione vinta dal cinese Qin Haiyang.
In seguito, dopo la revisione dei filmati della gara, il fuoriclasse azzurro è stato riammesso alla finale e dunque domani sarà regolarmente in vasca per tentare l'assalto all'oro iridato da campione olimpico. In vasca ci sarà anche Ludovico Viberti (per lui terzo crono in 58"89, che vale anche il personale).
Leggi tutto: Mondiali nuoto, Martinenghi squalificato e poi riammesso alla finale dei 100 rana
(Adnkronos) - La Formula 1 torna in pista per il Gp del Belgio. Oggi, domenica 27 luglio, si corre per il tredicesimo appuntamento del Mondiale. Si riparte dal dominio McLaren e dalla doppietta Norris-Piastri nel Gp di Gran Bretagna: le due monoposto del Team Papaya partiranno davanti a tutti sul circuito di Spa, con la Ferrari di Charles Leclerc che scatterà invece dalla seconda fila davanti alla Red Bull di Max Verstappen.
Il Gp del Belgio di oggi è visibile su Sky Sport e in streaming anche sull'app Sky Go e su Now.
Leggi tutto: Formula 1, oggi il Gp del Belgio - La gara in diretta
(Adnkronos) - "La scelta del Comune di Roma di vietare i manifesti della Lega sul Decreto sicurezza è grave, inaccettabile e incostituzionale. Secondo il Campidoglio, i manifesti sono da censurare perché nelle immagini create artificialmente ci sarebbero 'una persona di etnia rom' pizzicata a delinquere in metro e 'una persona di colore, una di etnia rom e una persona 'alternativa' nel manifesto sulle occupazioni abusive'". Così una nota della Lega, che viene seguita dalla diffusione di alcuni video, foto e filmati trasmessi sui social e sulle tv, dove ci sono testimonianze di reati sui treni e sulla metropolitana.
"Ci appelliamo al rispetto dell’articolo 21 della Costituzione - scrivono oggi dal partito di Matteo Salvini - : 'Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure'. Sfidiamo il Campidoglio: pubblichi le statistiche sui furti in metro o delle occupazioni abusive. La Lega solleverà la questione in tutte le sedi istituzionali ed è pronta a manifestare per difendere la libertà di espressione".
Dalla Lega fanno sapere che "l'alternativa alle immagini artificiali è la pubblicazione di immagini vere, pur consapevoli che il Pd, a Milano, era insorto invocando il divieto di filmare le borseggiatrici nella metro. Non c’è bavaglio che tenga: la Lega è ed era sempre al fianco delle vittime e delle Forze dell’Ordine.
Leggi tutto: Roma e i manifesti su decreto Sicurezza, Lega: "Comune viola art.21 Costituzione"
(Adnkronos) - Donald Trump "sta perdendo la pazienza" con Mosca per la guerra in Ucraina. Così il segretario di Stato americano Marco Rubio che ha elogiato il presidente Usa definendolo "il negoziatore finale".
Intervistato da Fox News, Rubio ha spiegato che Trump è determinato a raggiungere un accordo di pace e a porre fine al conflitto che "ha ereditato dall’amministrazione Biden". "Nonostante i buoni colloqui e le interazioni con Vladimir Putin, non portano mai a nulla - ha affermato - È arrivato il momento di agire".
Rubio ha ricordato che il tycoon ha dato alla Russia 50 giorni di tempo per trovare un’intesa, minacciando in caso contrario tariffe "severe", seppur inferiori a quelle proposte da alcuni senatori. Ha inoltre accusato la Cina di alimentare il conflitto: "La Cina sta dando alla Russia tutto l’aiuto che riesce a fornire senza farsi scoprire. Non ci sarebbe stata alcuna possibilità per Putin di sostenere questa guerra senza il sostegno cinese, in particolare per l’acquisto del suo petrolio". Secondo Rubio, Pechino trae vantaggio da un conflitto prolungato che "distragga gli Stati Uniti" e agisce in coordinamento con Russia e Iran in una nuova alleanza strategica.
Intanto le forze di difesa russe hanno reso noto di aver intercettato nella notte quasi un centinaio di droni ucraini in diverse regioni del Paese, tra cui Briansk, Rostov e Crimea. Secondo il ministero della Difesa, "dalle 21.50 alle 05.20 ora di Mosca, i sistemi di difesa aerea hanno distrutto e intercettato 99 veicoli aerei senza pilota". La regione di Briansk è stata la più colpita, con 36 droni abbattuti, seguita da Smolensk (21), Kaluga (10), Volgogrado (9) e Rostov (9).
Altri droni sarebbero stati intercettati sulla Crimea (4), nelle regioni di Voronezh e Kursk (2 ciascuna), sul mar Nero e nelle zone di Novgorod, Oriol e Tambov (1 ciascuna). L’attacco rappresenta una delle più massicce ondate di droni dall’inizio del conflitto. Le autorità russe non hanno segnalato danni o vittime, mentre i canali ufficiali di Mosca parlano di un'efficace neutralizzazione della minaccia.
Dall’altra parte, Kiev ha denunciato nuovi raid russi su infrastrutture civili nella città nordorientale di Sumy, dove almeno tre persone sono rimaste ferite, secondo quanto riportato dal governatore Oleh Hrihorov. Gli attacchi arrivano a poche ore di distanza da altri bombardamenti russi nelle regioni di Donetsk e Dnipropetrovsk, dove sono morti almeno due civili.
La tradizionale parata della Marina militare russa, prevista per oggi a San Pietroburgo, è stata cancellata "in primo luogo per motivi di sicurezza, che sono al di sopra di ogni altra considerazione". La decisione, secondo quanto rivelato dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ai giornalisti, riflette la situazione generale del Paese. Lo riporta Interfax, aggiungendo che oltre alla sfilata navale principale, sono stati annullati anche i fuochi d’artificio e la parata di imbarcazioni a vela, a remi, motorizzate e di moto d’acqua.
Leggi tutto: Ucraina-Russia, Rubio: "Trump sta perdendo la pazienza con Putin"
(Adnkronos) - Lewis Hamilton partirà dalla pit lane e non dal 16esimo posto in griglia nel Gp del Belgio di oggi, domenica 27 luglio. La Ferrari ha deciso di sfruttare la pessima qualifica dell'inglese per montare una nuova power unit e cambiare il set up della monoposto in vista della gara, scegliendone uno più adatto al meteo di Spa. Decisione simile anche per Kimi Antonelli (Mercedes) e Fernando Alonso (Aston Martin), che ieri avevano chiuso le qualifiche al diciottesimo e al diciannovesimo posto.
Il Gran Premio del Belgio inizierà alle 15. In pole position partirà Lando Norris su McLaren, davanti al compagno di squadra Oscar Piastri e alla Ferrari di Charles Leclerc.
Leggi tutto: Gp Belgio, sorpresa a Spa: la Ferrari di Hamilton partirà dalla pit lane
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