
(Adnkronos) - "Il tumore del seno localizzato rappresenta una neoplasia in stadio precoce potenzialmente guaribile. I tumori in stadio precoce possono essere in stadio 1, 2 e 3. L'incidenza nel nostro paese è intorno a 55-58 mila nuovi casi per anno, in accordo ai dati di numeri del cancro dell’ Associazione italiana di oncologia medica, Aiom. Quello che è molto rilevante è che i programmi di screening precoce possono identificare anche tumori molto piccoli con linfonodi negativi. Nonostante uno stadio precoce, ci può però essere, in ogni caso, un rischio di recidiva", anche nello "stadio 1", ma che è più "frequente nello stadio 2 e 3. Per questo negli ultimi anni abbiamo molto migliorato gli algoritmi di trattamento per la prevenzione delle recidive nei tumori mammari in fase precoce. La percezione del rischio è veramente essenziale e si deve basare non solo sulla presenza o meno di interessamento linfonodale, ma anche e soprattutto su fattori biologici, che possono essere, eventualmente, l'indice proliferativo, oppure l'utilizzo di molti 'gene panel' che possono predire il rischio dal punto di vista genomico". Lo ha detto all’Adnkronos Salute Giuseppe Curigliano, professore ordinario di Oncologia medica, università La Statale di Milano e vicedirettore scientifico, Istituto europeo di oncologica, direttore divisione Sviluppo di nuovi farmaci per terapie innovative Ieo, Irccs, Milano, in occasione della campagna #PronteAPrevenire, promossa da Novartis, in collaborazione con Andos, Europa Donna Italia, IncontraDonna e Salute Donna Odv, per fornire strumenti e informazioni per la gestione consapevole del rischio di recidiva.
"L'utilizzo degli inibitori delle cicline ha sicuramente migliorato la prognosi di queste pazienti - spiega Curigliano - Oggi abbiamo un nuovo presidio terapeutico approvato anche per pazienti con linfonodi negativi: anche in questo sottogruppo c'è un rischio di recidiva", e i dati degli studi evidenziano che si "riduce il rischio di recidiva locale (invasive disease free survival) e a distanza (distance relapse free survival). È possibile guarire? Ovviamente è possibile - chiarisce Curigliano - perché l'utilizzo degli inibitori delle cicline in aggiunta alle terapie chirurgiche radianti e di terapia endocrina riducono in maniera significativa il rischio di recidiva locale e di recidiva a distanza".
Leggi tutto: Oncologo Curigliano: "Potenzialmente guaribile il cancro al seno localizzato"

(Adnkronos) - È stata presentata oggi a Milano ‘Pronte a prevenire’ una campagna di sensibilizzazione dedicata alle donne che hanno affrontato un tumore al seno localizzato, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sull’importanza della prevenzione legata al rischio di recidiva. Promossa da Novartis, l’iniziativa è stata sviluppata in collaborazione con tutte le principali associazioni di pazienti operanti nell’area: Andos, Europa Donna Italia, IncontraDonna e Salute Donna Odv. #PronteAPrevenire - informa una nota - porta il volto di 4 donne delle associazioni che sostengono la campagna e che hanno già affrontato il tumore al seno. Con le loro storie, rappresentano tutte le donne che desiderano prevenire un possibile ritorno della malattia. La campagna si inserisce nell’ambito del progetto editoriale 'È tempo di vita' e offrirà non solo supporto informativo - attraverso interviste a esperti e approfondimenti sul tumore al seno localizzato sul sito etempodivita.it - ma cercherà di coinvolgere la community online di Facebook e Instagram per creare una sensibilità condivisa sull’importanza della prevenzione terziaria, che ha l’obiettivo di ridurre il rischio di recidiva grazie all’utilizzo delle terapie adiuvanti.
Affrontare il tumore al seno in fase precoce è un cammino personale complesso, fatto di scelte e sfide. Per questo #PronteAPrevenire avrà come simbolo di forza collettiva un’immagine che utilizzerà la metafora del puzzle per rappresentare l’unicità di ogni storia che si completa in una visione collettiva. In tal senso la community delle donne attive sui canali social di ‘È tempo di vita’ sarà chiamata a condividere una parola evocativa e un colore che le rappresenta in questo percorso di guarigione. Questi contributi saranno e daranno vita a un’iniziativa che a ottobre, durante il mese rosa, incarnerà l’impegno di tutta la comunità delle pazienti con tumore al seno e di Novartis ad essere in prima linea nella prevenzione del tumore alla mammella.
La campagna di sensibilizzazione nasce da un bisogno emerso dal reale ascolto delle pazienti, grazie a una ricerca condotta da Europa Donna Italia insieme ad Iqvia e con il sostegno di Novartis Italia, su oltre 170 pazienti. "Dalla ricerca emerge una forte richiesta, da parte delle pazienti, di ricevere informazioni più dettagliate dal proprio medico sul rischio di recidiva - afferma Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia. - Quattro pazienti su 10 affermano, infatti, di non ricevere abbastanza informazioni a riguardo, e 2 su 10, dopo la diagnosi, non conoscono il proprio livello di rischio. Eppure prevenire una possibile recidiva è considerato l’obiettivo terapeutico più importante per il 44% delle intervistate. Per questo crediamo che ogni iniziativa volta a promuovere una comunicazione corretta ed efficace in quest’ambito sia preziosa, ancor più se consideriamo che oltre la metà delle pazienti (54%) vede nella terapia adiuvante una prospettiva che dà forza, percependola come fondamentale nonostante la fatica che si prova nel seguirla".
L’indagine evidenzia inoltre che 9 pazienti su 10 ricercano attivamente informazioni sul tema - attraverso il proprio medico e altri canali - e che circa la metà del campione percepisce come obiettivo terapeutico più importante proprio quello di prevenire le recidive e considera positivamente un’eventuale terapia adiuvante.
"Anche dopo aver superato la fase iniziale del tumore al seno, è fondamentale che le pazienti siano consapevoli del rischio di recidiva, che può presentarsi anche a distanza di molti anni - sottolinea Giuseppe Curigliano, professore ordinario di Oncologia medica, Università La Statale di Milano e vicedirettore Scientifico, Istituto europeo di oncologica, Irccs Milano e direttore della divisione Sviluppo di Nuovi farmaci per Terapie Innovative Ieo - Secondo alcuni studi il rischio di recidiva delle pazienti con tumore al seno in fase precoce con malattia ormonosensibile ed Her2 negativa si registra in una percentuale compresa tra il 10% e il 17% per gli stadi I, per aumentare ad un range tra il 10% e 50% negli stadi II e III anche dopo 20 anni dalla diagnosi e dalla conclusione della terapia endocrina. La prevenzione terziaria è quindi essenziale e la consapevolezza delle donne su questo tema è di fondamentale importanza per migliorarne la qualità di vita".
Il carcinoma della mammella è il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne in Italia, con circa 53.686 nuove diagnosi stimate nel 2024. Nonostante l'elevata incidenza, la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è dell' 88%, e del 91% la probabilità di vivere ulteriori 4 anni dopo aver superato il primo anno dalla diagnosi, segni dei progressi fatti nella diagnosi precoce e nel trattamento. "I tumori mammari ormonosensibili Hr+/Her2-, che costituiscono circa il 70% di tutti i tumori della mammella , presentano di solito una buona prognosi nel breve periodo, ma possono recidivare a distanza di molti anni - chiarisce Michelino De Laurentiis, direttore Sc Oncologia clinica sperimentale di Senologia Istituto nazionale tumori Fondazione Pascale di Napoli - È quindi fondamentale migliorare il controllo a lungo termine della patologia e in questo ci vengono in aiuto anche nuove opzioni terapeutiche come gli inibitori di Cdk4/6, i quali, in aggiunta alla terapia ormonale standard, possono rappresentare un promettente strumento di prevenzione terziaria per un ampio numero di pazienti".
Ogni paziente "è unica e diversa - evidenzia Alberto Zambelli, direttore Oncologia Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo e professore associato di Oncologia Università degli Studi di Milano-Bicocca - Per questo è fondamentale che ogni volta si crei tra medico-paziente un rapporto di alleanza esclusiva, basato sulla fiducia e sulla comunicazione aperta. Questo permette un percorso terapeutico condiviso e consapevole, perché la persona possa sentirsi accompagnata e supportata durante tutte le fasi della cura e della sorveglianza oncologica. Per questo le iniziative che promuovono conoscenza e consapevolezza favoriscono il rapporto medico-paziente, migliorano l'aderenza alle cure e ai controlli, contribuiscono a ridurre paure e ansie e infine migliorano la qualità di vita delle pazienti e gli esiti di cura".
Questa campagna "conferma il nostro impegno continuo a fianco delle associazioni pazienti e delle società scientifiche per sviluppare trattamenti sempre più innovativi ed efficaci - conclude Paola Coco, Medical Affairs Head di Novartis Italy - Un impegno che si sostanzia ogni giorno anche attraverso iniziative come #PronteAPrevenire, che ci consentono di accompagnare le pazienti durante l’intero percorso di cura con strumenti che possono contribuire a renderle sempre più consapevoli e informate".
Leggi tutto: Cancro seno localizzato, la campagna 'Pronte a prevenire' su rischio recidive

(Adnkronos) - "Il tumore del seno è certamente una delle storie di maggiore successo dell'oncologia: è uno dei tumori attualmente più guaribili. L’ormono sensibile, in particolare, ha dei tassi di recidiva molto bassi. Una volta asportato il nodulo ed effettuate le terapie preventive opportune, i tassi di recidiva a 10 anni non superano il 10% in media anche se, in presenza di alcuni fattori di rischio, possono essere più elevate. Ad esempio, la presenza di 3 o più linfonodi metastatici può far aumentare questo rischio di recidiva anche a quasi il 40%. Stiamo lavorando per migliorare la prognosi anche di queste pazienti, che mantengono un rischio sostanziale" con la "prevenzione terziaria, un termine un po' desueto, che è proprio la prevenzione delle recidive". Così Michelino De Laurentiis, direttore Sc Oncologia clinica sperimentale di Senologia, Istituto nazionale tumori Fondazione Pascale di Napoli, all’Adnkronos Salute commenta l’importanza della campagna #PronteAPrevenire, promossa da Novartis, in collaborazione con Andos, Europa Donna Italia, IncontraDonna e Salute Donna Odv, per fornire strumenti e informazioni utili alla gestione consapevole del rischio di recidiva.
Il problema dei tumori è che "pur asportando e eliminando qualunque traccia di malattia - spiega l’oncologo - eventuali cellule presenti nell'organismo possono, anche a distanza di 20 o 30 anni, riprodursi e dare recidive locali, che sono un problema poco importante, ma anche metastasi negli altri organi". La prevenzione terziaria comprende "tutti gli interventi terapeutici che noi facciamo per prevenire le recidive". Sono quelli noti comunemente come "terapie adiuvanti: si fa l'intervento e si danno dei farmaci, eventualmente anche radioterapia, per adiuvare" quanto ottenuto con la chirurgia "e guarire la paziente". Oggi sappiamo che "questa è la parte più importante dell'intera strategia terapeutica, è quella che ci ha con sentito di raggiungere i risultati attuali".
La campagna #PronteAPrevenire è "importante perché focalizza l'attenzione su quella che è una delle opzioni terapeutiche che abbiamo a disposizione per ridurre ulteriormente il rischio in quelle donne che ancora presentano" una probabilità "di recidiva a distanza - sottolinea De Laurentiis - Oggi abbiamo nuove opzioni terapeutiche” che prevedono l'utilizzo "di un inibitore delle cicline che è prescrivibile per un'ampia proporzione di queste pazienti". Questi farmaci "sono in grado di abbattere ulteriormente, in maniera consistente, questo rischio, mettendo le basi per l'aumento dei tassi di guarigione definitiva di queste pazienti. Si tratta di un avanzamento, dal mio punto di vista, veramente rilevante", conclude.
Leggi tutto: Oncologo De Laurentii: 'prevenzione terziaria abbassa recidive cancro seno'

(Adnkronos) - "Il tumore del seno è certamente una delle storie di maggiore successo dell'oncologia: è uno dei tumori attualmente più guaribili. L’ormono sensibile, in particolare, ha dei tassi di recidiva molto bassi. Una volta asportato il nodulo ed effettuate le terapie preventive opportune, i tassi di recidiva a 10 anni non superano il 10% in media anche se, in presenza di alcuni fattori di rischio, possono essere più elevate. Ad esempio, la presenza di 3 o più linfonodi metastatici può far aumentare questo rischio di recidiva anche a quasi il 40%. Stiamo lavorando per migliorare la prognosi anche di queste pazienti, che mantengono un rischio sostanziale" con la "prevenzione terziaria, un termine un po' desueto, che è proprio la prevenzione delle recidive". Così Michelino De Laurentiis, direttore Sc Oncologia clinica sperimentale di Senologia, Istituto nazionale tumori Fondazione Pascale di Napoli, all’Adnkronos Salute commenta l’importanza della campagna #PronteAPrevenire, promossa da Novartis, in collaborazione con Andos, Europa Donna Italia, IncontraDonna e Salute Donna Odv, per fornire strumenti e informazioni utili alla gestione consapevole del rischio di recidiva.
Il problema dei tumori è che "pur asportando e eliminando qualunque traccia di malattia - spiega l’oncologo - eventuali cellule presenti nell'organismo possono, anche a distanza di 20 o 30 anni, riprodursi e dare recidive locali, che sono un problema poco importante, ma anche metastasi negli altri organi". La prevenzione terziaria comprende "tutti gli interventi terapeutici che noi facciamo per prevenire le recidive". Sono quelli noti comunemente come "terapie adiuvanti: si fa l'intervento e si danno dei farmaci, eventualmente anche radioterapia, per adiuvare" quanto ottenuto con la chirurgia "e guarire la paziente". Oggi sappiamo che "questa è la parte più importante dell'intera strategia terapeutica, è quella che ci ha con sentito di raggiungere i risultati attuali".
La campagna #PronteAPrevenire è "importante perché focalizza l'attenzione su quella che è una delle opzioni terapeutiche che abbiamo a disposizione per ridurre ulteriormente il rischio in quelle donne che ancora presentano" una probabilità "di recidiva a distanza - sottolinea De Laurentiis - Oggi abbiamo nuove opzioni terapeutiche” che prevedono l'utilizzo "di un inibitore delle cicline che è prescrivibile per un'ampia proporzione di queste pazienti". Questi farmaci "sono in grado di abbattere ulteriormente, in maniera consistente, questo rischio, mettendo le basi per l'aumento dei tassi di guarigione definitiva di queste pazienti. Si tratta di un avanzamento, dal mio punto di vista, veramente rilevante", conclude.
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(Adnkronos) - “Investopia è assolutamente è molto importante perché questo offre l'opportunità di poter parlare, di poter dialogare, di poter capire le azioni migliori. Parlo da un punto di vista del turismo, di strategie che dobbiamo mettere in atto. Io tra pochi minuti ho un bilaterale con il ministro del Turismo” degli Emirati Arabi. “Le relazioni sono molto buone e andiamo avanti sul dialogo e su una visione che sia il più globale possibile per il turismo”. Lo ha detto la ministra del Turismo, Daniela Santanchè arrivando a Piazza Affari per partecipare a Investopia. “I temi prioritari - ha aggiunto - sono vedere sempre quali sono le opportunità che abbiamo reciprocamente con i vari Paesi. C’è tanta voglia d'Italia nel mondo, abbiamo sempre più turisti internazionali che vengono in Italia e quindi dobbiamo capire come poter sfruttarlo al meglio”.
“Ovviamente - ha proseguito - anche la notizia di ieri annunviata al nostro presidente del Consiglio, Giorgio Meloni, l'American Cups a Napoli va nella giusta direzione, sia per il Sud sia per l'Italia intera. Questo vuol dire investimenti, posti di lavoro, e una grande promozione dell'Italia nel mondo come dimostrano tutti gli eventi sportivi e lo stiamo vedendo adesso a Roma con gli internazionali di tennis”.
“Come sta andando il turismo? Per la prima volta abbiamo superato la Francia e siamo secondi nel podio europeo, abbiamo davanti solo la Spagna ma lavoriamo perché gli italiani si meritano di stare sul primo gradino del podio”.
“L’Italia - ha sottolineato - deve essere una nazione di qualità. Lo sforzo è cambiare il paradigma: non quanti turisti abbiamo ma quanto spendono e quanto lasciano alle nostre comunità. La sfida è sulla qualità dei servizi, che non è lusso”. Non a caso, ha ricordato il ministro, “abbiamo messo 1 miliardo e 380 milioni delle risorse del Pnrr per aiutare le strutture ricettive a migliorare i loro servizi, perché l’Italia è una nazione di qualità e non di quantità”. Secondo Santanchè il turismo è “un ponte per la pace”, perché, “quando noi conosciamo le persone e ci confrontiamo abbiamo meno paura gli uni degli altri. Abbiamo bisogno di pace nel mondo e il turismo sta creando un ponte di pace. Credo che dovremmo sfruttarlo di più. Io sono convinta che faremo la nostra parte e andiamo avanti in questa direzione vincente per l’iItalia e per il resto del mondo”.
“L’intelligenza artificiale oggi fa parte delle nostre vite ed è più importante della rivoluzione industriale, è una rivoluzione antropologica, perché stiamo cambiando noi, come persone, con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Deve essere uno strumento nelle mani dell’uomo e non il contrario. Dobbiamo averne visione umanistica. Io sono convinta che non sarà una minaccia se sapremo leggerla, e anche per il turismo può essere una grande opportunità”.
“Sono contenta di sapere che gli Emirati Arabi stiano per insegnarla nelle scuola - ha osservato - perché la parte più importante dell’Ia è formare i giovani da questo punto di vista L’Ia è un grande cervellone che ha i dati di tutto il mondo e il padrone oggi, lo sappiamo, è chi ha i dati. Al ministero stiamo creando una piccola intelligenza artificiale con i dati del ministero e stiamo raccogliendo con società specializzate tutti i dati che ci sono nel mondo per fare questa Date Lake”.
Leggi tutto: Santanchè: "Bilaterale con ministro Turismo emiratino, rapporti buoni"

(Adnkronos) - In un precedente articolo abbiamo raccontato il sistema messo in piedi dal Cremlino per interferire, orientare e avvelenare il dibattito pubblico occidentale, svelato da un nuovo studio della Lund University e della Psychological Defense Agency svedese. Il capitolo finale del report rappresenta uno dei contributi più originali alla comprensione delle strategie russe nel campo della disinformazione. Gli autori adottano un approccio incentrato sulle capacità operative della Social design agency (Sda), andando oltre l’analisi dei singoli contenuti per indagare l’infrastruttura, i metodi e le vulnerabilità di un’organizzazione che unisce marketing politico, spionaggio, manipolazione cognitiva e tecnologie digitali.
Secondo il report, la Sda non è semplicemente un’agenzia di comunicazione con fini propagandistici. È piuttosto una macchina ibrida che impiega strumenti mutuati dalla pubblicità commerciale, dall’intelligence e dalla guerra psicologica. Le sue capacità vengono suddivise in cinque aree: monitoraggio, analisi, creatività, distribuzione e servizi terzi.
Nel campo del monitoraggio, la Sda utilizza strumenti come Brand analytics per raccogliere e aggregare dati da media e social network. Tuttavia, molti dei report prodotti sembrano avere una funzione più burocratica che operativa, finalizzati a dimostrare ai committenti governativi l’impatto delle campagne piuttosto che a guidarle in modo efficace.
L’analisi dei dati soffre di limiti metodologici evidenti: sondaggi costruiti per confermare le narrazioni predefinite; focus group condotti con criteri opachi; panel di esperti scelti per compiacere l’orientamento ideologico del Cremlino. La componente creativa, invece, è il vero punto di forza della Sda: la produzione di contenuti è rapida, flessibile, adattabile, spaziando da articoli e meme a video, falsi profili social, siti ‘’specchio’’ e messaggi generati con intelligenza artificiale.
Nella distribuzione, la Sda si serve di una vasta gamma di canali: bot; inserzioni pubblicitarie; gruppi Telegram; account dormienti; commenti automatizzati. Le tecniche di spam semantico e visuale rendono i contenuti difficili da filtrare, creando un rumore di fondo costante.
Nonostante l’ampiezza dei mezzi impiegati, la Sda presenta debolezze significative. Il report ne individua quattro principali. La prima riguarda una forte frammentazione interna causata dalla competizione tra diversi contractor. La seconda è la dipendenza da tecnologie e metodologie già superate. La terza è l’incapacità di colpire in modo efficace pubblici lontani dalla cultura russa. La quarta, infine, è una misurazione del successo basata sulla mera "notorietà", più che sull’impatto reale.
Queste vulnerabilità possono essere trasformate in punti d’attacco da parte della contro-narrazione occidentale. Ma, scrivono gli autori, occorre un cambio di paradigma.
Il messaggio del report è chiaro: non si può combattere un nemico strutturato come la Sda solo con fact-checking e smascheramenti occasionali. Serve un salto di qualità nella risposta ai cosiddetti attacchi Fimi (Foreign Information Manipulation & Interference).
Gli autori propongono cinque direzioni. La prima è superare l’approccio reattivo e passare a un’analisi strutturale e predittiva. La seconda è evitare di amplificare involontariamente le campagne russe con eccessiva esposizione mediatica. La terza è investire in sistemi di early warning, capaci di rilevare in anticipo nuove operazioni. La quarta è creare task force interdisciplinari che uniscano esperti di comunicazione, data science, sicurezza e psicologia. La quinta è coordinare le azioni a livello europeo, abbattendo la frammentazione tra stati e agenzie.
Contrastare la Sda non significa solo bloccare i suoi contenuti, ma neutralizzare la logica che li rende pericolosi. Il vero rischio, conclude il report, non è solo che le campagne russe convincano, ma che riescano a contaminare il dibattito pubblico al punto da minare la fiducia collettiva nelle istituzioni, nei media e nella democrazia stessa. (di Giorgio Rutelli)
Leggi tutto: Disinformazione, come smontare il cavallo di Troia del Cremlino

(Adnkronos) - "Fin dalla sua nascita, all'indomani della Prima guerra mondiale, l'Oil ha legato il suo mandato proprio alla pace, ponendola in diretta relazione alla giustizia sociale. L'intuizione originaria si conferma ancor oggi di straordinaria attualità: non vi può essere pace duratura senza salari equi, senza protezione sociale, senza rispetto della libertà sindacale". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Torino all'inaugurazione dell'anno accademico del Centro internazionale di formazione dell'Organizzazione internazionale del Lavoro.
"Principi questi - ha ricordato il Capo dello Stato - che sono anche alla base della nostra convivenza civile. La Costituzione italiana delinea con chiarezza un modello di società in cui il lavoro è al tempo stesso fondamento della Repubblica, strumento di realizzazione personale e leva di giustizia sociale. A questi capisaldi giuridici ed etici ispira la sua azione anche l'Oil, attraverso la difesa di lavoro degno nella sua accezione più ampia, intesa come opportunità per donne e uomini di poter svolgere a tutte le latitudini la loro attività in condizioni di libertà, uguaglianza, sicurezza".
"Da qui la perdurante necessità di un quadro riferimento globale e di una Organizzazione che sia a presidio dei diritti dei lavoratori in un contesto in cui le sfide si moltiplicano e il rischio di nuove diseguaglianze, nuove marginalizzazioni è quanto mai attuale. La forza dell'Oil - ha detto Mattarella - risiede proprio nella sua capacità unica di offrire risposte globali a problemi globali attraverso un dialogo costruttivo fra parti sociali, che si riflette nella sua peculiare struttura tripartita composta dai rappresentanti dei Governi, dei lavoratori, dei datori di lavoro. Dialogo orizzontale tra Stati per la ricerca di soluzioni condivise basate sul presupposto che la giustizia sociale non è un obiettivo facoltativo o realizzabile in contesti nazionali ristretti, ma una condizione imprescindibile per la pace, per la stabilità e dunque per il progresso".
I "complessi migratori cui assistiamo spesso vedono nel mancato accesso al lavoro degno la loro prima e più autentica spiegazione", ha affermato il presidente della Repubblica nel corso del suo intervento.
Il capo dello Stato ha parlato anche dell'Onu. La "forte presenza di strutture qualificate onusiane ospitate nel nostro Paese" rappresenta una "testimonianza evidente della nostra piena e convinta adesione alle Nazioni Unite - ha sottolineato - unica vera organizzazione universale, nata per preservare nelle sue varie articolazioni e forme la pace e la coesistenza pacifica fra Stati e fra popoli".
Leggi tutto: Mattarella: "Pace duratura con salari equi, protezione sociale e libertà sindacale"

(Adnkronos) - Basta armi, dignità per migranti ed emarginati e investimenti sulla famiglia "fondata sull’unione stabile tra uomo e donna". E' il monito che arriva da Papa Leone XIV incontrando oggi, 16 maggio, in Vaticano il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.
La Chiesa "combatte ogni indifferenza" e "non può mai esimersi dal dire la verità sull’uomo e sul mondo, ricorrendo quando necessario anche ad un linguaggio schietto, che può suscitare qualche iniziale incomprensione", ha scandito Prevost.
Perché il ruolo della Santa Sede è quello di richiamare "continuamente le coscienze, come ha fatto instancabilmente il mio venerato Predecessore, sempre attento al grido dei poveri, dei bisognosi e degli emarginati, come pure alle sfide che contraddistinguono il nostro tempo, dalla salvaguardia del creato all’intelligenza artificiale".
"La verità però - ha osservato - non è mai disgiunta dalla carità, che alla radice ha sempre la preoccupazione per la vita e il bene di ogni uomo e donna. D’altronde, nella prospettiva cristiana, la verità non è l’affermazione di principi astratti e disincarnati, ma l’incontro con la persona stessa di Cristo, che vive nella comunità dei credenti. Così la verità non ci allontana, anzi ci consente di affrontare con miglior vigore le sfide del nostro tempo, come le migrazioni, l’uso etico dell’intelligenza artificiale e la salvaguardia della nostra amata Terra. Sono sfide che richiedono l’impegno e la collaborazione di tutti, poiché nessuno può pensare di affrontarle da solo".
Quindi, come Bergoglio, è tornato a dire basta alla produzione di armi. "Occorre la volontà di smettere di produrre strumenti di distruzione e di morte, poiché, come ricordava Papa Francesco nel suo ultimo messaggio Urbi et Orbi, 'nessuna pace è possibile senza un vero disarmo e l’esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo'".
"È compito di chi ha responsabilità di governo adoperarsi per costruire società civili armoniche e pacificate. Ciò può essere fatto anzitutto investendo sulla famiglia, fondata sull’unione stabile tra uomo e donna, 'società piccola ma vera, e anteriore a ogni civile società'", ha sottolineato papa Prevost.
"Inoltre, nessuno può esimersi dal favorire contesti in cui sia tutelata la dignità di ogni persona, specialmente di quelle più fragili e indifese, dal nascituro all’anziano, dal malato al disoccupato, sia esso cittadino o immigrato. La mia stessa storia - ha osservato - è quella di un cittadino, discendente di immigrati, a sua volta emigrato".
"Ciascuno di noi, nel corso della vita, si può ritrovare sano o malato, occupato o disoccupato, in patria o in terra straniera: la sua dignità però rimane sempre la stessa, quella di creatura voluta e amata da Dio", ha concluso Leone XIV.

(Adnkronos) - L’Università UniCamillus organizza per martedì 20 maggio 2025, a partire dalle ore 14:30, il consueto appuntamento con l’Open Day: un pomeriggio di orientamento universitario rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado interessati ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria. L’evento si svolgerà presso il campus universitario di Roma, a partire dall’edificio UniLabs per poi percorrere tutte le aree dell’ateneo, e offrirà un’occasione concreta per conoscere da vicino UniCamillus, con i suoi percorsi formativi e le prospettive professionali connesse alle discipline medico-sanitarie. La giornata inizierà con le procedure di accoglienza e registrazione, durante le quali ai partecipanti verranno forniti materiali informativi e un welcome kit. Seguirà la possibilità di visitare stand dedicati all’offerta formativa, ai programmi di scambio internazionale (tra cui Erasmus+), alle attività extracurricolari e ai servizi per gli studenti.
Alle ore 15:00, presso l’aula magna, è prevista una sessione istituzionale di presentazione dei corsi di laurea in Medicina e in Odontoiatria, con il contributo di docenti, studenti e rappresentanti dell’ateneo. Verranno illustrate le peculiarità didattiche dei corsi, i servizi di supporto allo studio, le attività linguistiche, le associazioni studentesche e le opportunità legate alla mobilità internazionale. La sessione si concluderà con uno spazio dedicato a domande e chiarimenti sulle modalità di accesso e sul percorso accademico. A partire dalle ore 16:00, sarà possibile partecipare a una visita guidata del campus e dei laboratori, per esplorare da vicino le moderne infrastrutture didattiche e le aule in cui si svolge la formazione. Concluderà il programma, alle ore 16:30, una simulazione della prova di ammissione, a cura della società specializzata Selexi: tale simulazione rappresenta un’importante occasione per familiarizzare con la modalità selettiva prevista per l’accesso ai corsi dell’Università UniCamillus, che mantiene una struttura autonoma rispetto alla recente riforma nazionale e consente agli studenti di conoscere sin da subito l’esito del proprio percorso di ammissione, senza dover aspettare il semestre filtro.
L’open day è molto più di una semplice giornata informativa: è una chance preziosa per focalizzare il proprio futuro accademico con maggiore consapevolezza. Le scelte universitarie sono spesso guidate da incertezze o informazioni frammentarie, ed entrare fisicamente in contatto con l’università permette di valutare non solo l’offerta formativa, ma anche i valori, l’approccio didattico e l’ambiente umano in cui si sarà inseriti. Comprendere il metodo educativo, osservare il contesto multiculturale di UniCamillus e confrontarsi con chi ha già intrapreso questo percorso aiuta a maturare una decisione ponderata e più vicina alle proprie aspirazioni.
Per iscriversi all’open day di UniCamillus, occorre registrarsi al form presente a questa url: https://unicamillus.org/orientamento/in-ingresso/open-day/. Per ulteriori informazioni sull’evento e sulle modalità di partecipazione, è possibile consultare il sito ufficiale dell’ateneo: www.unicamillus.org, oltre alla pagina dedicata: https://unicamillus.org/orientamento/in-ingresso/open-day/.

(Adnkronos) - Nicoletta Luppi, presidente e amministratrice delegata di Msd Italia, entra a far parte della squadra di presidenza di Assolombarda guidata da Alvise Biffi per il quadriennio 2025-2029. La proposta avanzata dal Presidente è stata approvata nella giornata del 15 maggio dal Consiglio Generale di Assolombarda - Associazione delle imprese che operano nella Città Metropolitana di Milano e nelle province di Lodi, Monza e Brianza, Pavia che, per dimensioni e rappresentatività, è la più importante di tutto il Sistema Confindustria. Esprime e tutela gli interessi di 7.073 imprese di ogni dimensione, nazionali e internazionali, produttrici di beni e servizi in tutti i settori merceologici e conta circa 435.594 addetti.
Designata Vicepresidente con delega a 'Europa e Life Sciences, Nicoletta Luppi - riporta una nota - vanta una lunga e prestigiosa carriera in Msd - prima azienda farmaceutica impegnata in Ricerca & Sviluppo a livello globale - nonché in ruoli di leadership all’interno di associazioni di settore quali lo Iapg (Italian American Pharmaceutical Group) - di cui è stata Presidente dal 2022 al 2024 - e di Farmindustria con la carica di Vicepresidente, per citarne solo alcuni. A contraddistinguerla, oltre a una profonda conoscenza del mercato a livello nazionale, anche quella a livello europeo. A tal proposito, degno di nota, il suo ruolo di membro del Board di Vaccines Europe.
"È con profondo senso di gratitudine e grande responsabilità che accolgo la nomina a Vicepresidente di Assolombarda con delega a 'Europa e Life Sciences' per cui desidero innanzitutto ringraziare il Presidente, il Consiglio Generale e tutti i soci per la fiducia accordatami. Il comparto che rappresenterò è un’area strategica che contribuisce alla crescita, alla stabilità e alla competitività del nostro Paese e dell’Europa, ma che necessita oggi più che mai di un piano strategico che attragga gli investimenti - il commento di Luppi -. Lavorerò con determinazione perché questo avvenga, favorendo un dialogo costruttivo tra imprese, istituzioni, mondo della ricerca e comunità scientifica in Italia e in Europa, alla vigilia di alcune importanti riforme. Ritengo infatti fondamentale promuovere politiche che incentivino l’innovazione nel mondo della Salute, che oggi – al pari di tanti altri – sta affrontando sfide importanti. Il mio impegno è quello di contribuire allo sviluppo di un ecosistema Life Science che continui a garantire la crescita economica e sociale nel nostro Paese e un invecchiamento in buona salute per tutti".
L’elezione da parte dell’Assemblea di Assolombarda del 17esimo Presidente dell’Associazione e dei Vicepresidenti per il prossimo quadriennio avverrà il 19 giugno.
Leggi tutto: Msd Italia, Nicoletta Luppi entra nella squadra di presidenza di Assolombarda

(Adnkronos) - "Negli ultimi anni, abbiamo compiuto notevoli progressi non solo sul piano farmacologico, ma anche sotto il profilo culturale e della prevenzione" del cancro. "Educare il paziente è fondamentale: i tumori, se diagnosticati tempestivamente, possono essere curati, e il paziente può guarire". Lo ha detto Luigi Formisano, professore associato di Oncologia Medica Università di Napoli Federico II, all’evento ‘Non girarci intorno’, la campagna di sensibilizzazione promossa attraverso il Giro d’Italia, con uno stand informativo di Merck Italia in piazza del Plebiscito a Napoli.
Nel tumore alla vescica, per esempio,"è essenziale riconoscere e spiegare i segni della malattia al paziente - aggiunge Formisano - Abbiamo bisogno di un cambiamento radicale. Le donne si affidano generalmente al ginecologo, mentre gli uomini spesso incontrano difficoltà a rivolgersi a un urologo di fiducia. Gli uomini devono essere educati a comprendere che, in presenza di sintomi come sangue nelle urine o bruciore durante la minzione, è indispensabile consultare immediatamente un urologo".
La prevenzione si basa sull’eliminazione dei fattori di rischio come "il fumo di sigaretta" che, ricorda l’esperto, "è il principale fattore di rischio per il tumore alla vescica e dovrebbe essere completamente evitato".
Leggi tutto: Oncologo Formisano: "Educare i pazienti prevenzione e diagnosi precoce"

(Adnkronos) - "Le procedure di ultima generazione come un impianto delle valvole per via percutanea, le mitral clip, le Tavi e, contemporaneamente, le reti territoriali per fare una cardiologia di primo livello, fino anche ad esempio alla prevenzione". Così Alessandro Navazio, vicepresidente Anmco, all’Adnkronos illustra i temi del 56esimo Congresso dell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, il più importante evento di cardiologia in Italia, in corso a Rimini. "È un programma molto accattivante, che copre tutte le necessità del cardiologo ospedaliero e del cardiologo Anmco, che io amo definire il cardiologo del sistema sanitario nazionale. Qualsiasi cardiologo che operi nel Ssn e non, e di qualsiasi anzianità di servizio, può trovare delle novità e portare a casa qualcosa di nuovo".
Alla presentazione "del nostro position paper per la diagnosi dello scompenso cardiaco con frazione di eiezione preservata", c’era "un'aula molto gremita, partecipata e con molti giovani - racconta Il vicepresidente Anmco- L’argomento sta diventando molto caldo perché si stanno affacciando delle nuove terapie, sempre all'avanguardia che stanno dando delle grandi possibilità dal punto di vista della prognosi dei pazienti Andiamo anche a sentire le novità e lo sforzo che stanno producendo i nostri giovani colleghi".
La professione del cardiologo "è non attrattiva, ma 'attrattivissima' - sottolinea Navazio - Le scuole di specialità esauriscono sempre i loro posti e, fortunatamente, stanno sfornando un numero effettivamente molto elevato" di specialisti "perché il fabbisogno ultimamente è molto importante. I nostri giovani cardiologi sono molto orientati, vogliono crescere professionalmente e soprattutto sono molto preparati e riescono a gestire molto bene la patologia cardiovascolare. È chiaro che, come in tutte le professioni, come quando una persona prende la patente, ci deve essere a fianco qualcuno" per una crescita non solo medica, "ma anche gestionale perché, in qualsiasi azione medica, c’è una ripercussione sulla politica sanitaria. Quando prescrivo un esame, una procedura - chiarisce - faccio politica sanitaria, dato che le risorse non sono infinite. Affianchiamo i giovani perché l'oculatezza, l'appropriatezza siano messe in pratica in maniera importante".
Leggi tutto: Navazio (Anmco): "Al congresso tutti i temi necessari cardiologo ospedaliero"

(Adnkronos) - "La brutale aggressione russa all'Ucraina ha riportato nel cuore dell'Europa immagini che speravamo appartenessero al passato. Allo stesso tempo, le tensioni in Medio Oriente rappresentano una fonte di instabilità che ci tocca da vicino, sia dal punto di vista umanitario che economico. In questo contesto così incerto, la Commissione europea ha scelto di rafforzare la propria proiezione internazionale puntando su nuove partnership e strategie che rispondano a un duplice obiettivo garantire sicurezza economica e ampliare le opportunità per le nostre imprese". Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Raffaele Fitto, in un video messaggio inviato all'evento 'Investopia Europe 2025', in corso a Milano.
Un pilastro fondamentale di questa strategia, spiega Fitto, è "il rafforzamento del partenariato con l'India", per esempio. Si tratta di "una delle economie più dinamiche al mondo, un attore geopolitico sempre più influente". In particolare con "Novatevi stiamo costruendo un rapporto strategico basato su investimenti sostenibili, transizione digitale, energia e cooperazione industriale".
Parallelamente "stiamo consolidando la nuova stagione di cooperazione in Sudafrica, con l'obiettivo di creare un modello di sviluppo condiviso, promuovere industrializzazione, formazione, innovazione tecnologica e al tempo stesso offrire alle aziende europee l'accesso a nuovi mercati in forte espansione". Non si tratta, sottolinea Fitto, di "semplici relazioni bilaterali", ma di "leve concrete per ampliare il nostro orizzonte economico e geopolitico".
Leggi tutto: Fitto: "Commissione Ue punta su nuove partnership per garantire sicurezza economica"

(Adnkronos) - “Non trovo questo momento critico. Credo che il rapporto tra Italia e Emirati Arabi Uniti sia un rapporto che funziona, basato sulla serietà, correttezza e importanza commerciale e economica che hanno i due Paesi”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, arrivando a Piazza Affari per partecipare a Investopia 2025. “Ringrazio gli organizzatori di Investopia 2025 - ha aggiunto - che riflette i rapporti che l’Italia e il mondo imprenditoriale ha con questa parte del mondo emergente, alla quale è giusto dare una grande importanza”.
Leggi tutto: La Russa: "Con Emirati rapporto che funziona, basato su serietà e correttezza"

(Adnkronos) - Le malattie cardiovascolari sono ancora oggi la principale causa di morte in Italia, con oltre 230.00 decessi ogni anno per infarto miocardico, ictus o scompenso cardiaco. Si deve poi sottolineare che, nel complesso, le malattie cardiovascolari causano oltre un terzo di tutti i decessi. Nel nostro Paese. In particolare, il principale killer cardiovascolare è l’aterosclerosi, causa di morte prematura e grave disabilità nella popolazione italiana. Questa patologia si sviluppa per la combinazione di agenti dannosi come il fumo, l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, l’ipercolesterolemia, l’eccesso di peso e la vita sedentaria. La medicina contemporanea dispone tuttavia di strumenti efficaci nel prevenire lo sviluppo e la progressione dell’aterosclerosi. Uno stile di vita sano e farmaci efficaci possono infatti ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari provocate dall’aterosclerosi. Al 56.esimo congresso dell'Anmco, l'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, sono stati presentati i dati del progetto Bring-Up' prevenzione.
Negli ultimi anni, gli sforzi delle società medico-scientifiche hanno portato alla pubblicazione di linee guida sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari di origine aterosclerotica. Nei vari testi, vengono indicati i percorsi clinici di maggiore efficacia ed appropriatezza per le attività di prevenzione degli eventi ischemici. Di fatto, il cardiologo dispone ora di forti evidenze scientifiche, che dovrebbero indirizzare la sua azione quotidiana. Eppure i dati che emergono dagli studi di osservazione nel cosiddetto 'mondo reale' ci dicono che non è così. In particolare, le informazioni disponibili per il nostro Paese sembrano indicare che le misure di prevenzione, seppure certamente efficaci, vengono prescritte ed applicate significativamente meno di quanto si dovrebbe, soprattutto in chi ha già sofferto di infarto miocardico o ictus. Nel complesso si deve constatare che le raccomandazioni contenute nelle linee guida sono spesso disattese nella pratica clinica.
Furio Colivicchi, past presidente Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri) e direttore Cardiologia Clinica e Riabilitativa dell'spedale San Filippo Neri di Roma – ha spiegato: “Per ridurre l’inerzia terapeutica e colmare il divario tra le raccomandazioni delle linee guida e ciò che viene attuato nella pratica clinica, l’Anmco ha ideato e condotto il progetto 'Bring-up' Prevenzione. Un’iniziativa ambiziosa finalizzato a migliorare la qualità delle cure in tutta Italia, mettendo sotto controllo tutti i fattori che favoriscono e determinano le recidive di ischemia cardiaca in pazienti con alto rischio. In particolare, volevamo incrementare in maniera significativa il numero dei pazienti in cui i livelli di colesterolo Ldl si riducono in linea con le raccomandazioni delle attuali linee guida. Sappiamo infatti che ridurre il colesterolo Ldl riduce grandemente la probabilità di infarto o ictus".
"Allo studio – continua Colivicchi - hanno partecipato 189 centri, che costituiscono un campione rappresentativo delle strutture cardiologiche italiane. Nell’arco di 3 mesi sono stati inclusi nello studio 4.790 pazienti con una storia di pregresso Infarto miocardico e/o di rivascolarizzazione coronarica. Ad un anno di 'follow-up', l’obiettivo principale dello studio, che era quello di aumentare il numero dei pazienti con livelli di colesterolo Ldl bel controllati dalla terapia, secondo le raccomandazioni delle linee guida, è stato pienamente raggiunto. All’inizio dell’iniziativa, infatti, solo il 33% dei pazienti aveva un colesterolo Ldl sotto controllo. La percentuale è salita al 58% dopo sei mesi e al 62% ad un anno. Come riferimento è stato utilizzato l’obiettivo indicato dalle linee guida internazionali (colesterolo Ldl inferiore a 55 mg/dL). Il confronto con altri studi nazionali e internazionali, condotti di recente, è particolarmente soddisfacente. Negli altri studi europei e nord-americani, infatti, meno del 40% dei pazienti hanno raggiunto valori di colesterolo Ldl inferiori a 55 mg/dl.”
“Molto interessante – sottolinea Aldo Maggioni, direttore Centro Studi Anmco - è anche l’osservazione che questi risultati siano stati ottenuti con l’utilizzo di farmaci tradizionali, ormai generici e quindi a basso costo, come statine molto frequentemente in associazione ad ezetimibe. Il ruolo dei nuovi farmaci più potenti e costosi è risultato essere limitato a quella percentuale limitata di pazienti con valori di colesterolo particolarmente elevato. Per quanto riguarda il decorso clinico, la mortalità ad un anno dei pazienti ambulatoriali in prevenzione secondaria è risultata essere di circa il 2%, con la necessità di avere un nuovo ricovero ospedaliero nel 6% dei casi.”
“Il progetto di 'Bring-up' Prevenzione – conclude il Massimo Grimaldi – presidente designato Anmco e direttore Cardiologia dell’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Ba) - ha raggiunto l'obiettivo primario di un aumento clinicamente rilevante della percentuale di pazienti che raggiungono gli obiettivi di Ldl-C, dimostrando che questo obiettivo può essere raggiunto con l'uso di terapie consolidate e a basso costo: nella stragrande maggioranza dei pazienti statine ad alta intensità in combinazione con ezetimibe. I risultati favorevoli osservati a 6 e 12 mesi dovranno essere confermati su periodi di tempo ancora più lunghi, così che questa iniziativa di scienza dell'implementazione, che ha coinvolto un numero estremamente elevato di centri cardiologici ospedalieri nazionali, si dimostri davvero in grado di migliorare le strategie terapeutiche di prevenzione secondaria nei pazienti con un precedente evento aterotrombotico coronarico in un intero Paese”.
Leggi tutto: Aterosclerosi, primi dati progetto Anmco per migliorare qualità cure in tutta Italia
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