Un'abitazione evacuata e pesantemente danneggiata.
E' il bilancio dell'incendio innescato da una lanterna cinese a Quartu Sant'Elena, terza città della Sardegna al confine con Cagliari, durante i festeggiamenti per il Capodanno.
L'episodio è avvenuto intorno a mezzanotte, in un'abitazione in via Tazzoli.
Da quanto si apprende, sul balcone della casa è finita una lanterna cinese che ha incendiato una tenda. Le fiamme si sono poi velocemente propagate raggiungendo il tetto.
In quel momento dentro l'abitazione c'erano i proprietari. E' subito scattato l'allarme. Sul posto sono arrivate le squadre dei vigili del fuoco. Lo stabile è stato evacuato, mentre il fuoco veniva spento.
I danni sono ingenti tanto che l'abitazione è stata dichiarata inagibile.
Sul posto sono anche intervenuti gli agenti della Squadra volante della Questura di Cagliari, che si stanno occupando di ricostruire l'episodio.
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Si chiama Ryan il primo nato del 2025 al Policlinico "Duilio Casula" di Monserrato.
Il piccolo è venuto alla luce oggi con parto spontaneo per la gioia di mamma Noemi Loddo e papà Lorenzo Fadda.
Alla nascita Ryan pesava 3 chili e 780 grammi per un'altezza di 54 centimetri.
Ad assistere al parto sono state l'ostetrica Michaela Putzolu e le ginecologhe Alessandra Meloni e Marta Gargiulo.
Hanno fatto parte dell'equipe l'ostetrica Claudia Rinotti, l'oss Romina Atza, la pediatra Elisabetta Longobardi e l'anestesista Cinzia Putzu della Aou di Cagliari.
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Si chiama Astrid Luna la prima nata a Cagliari nel nuovo anno.
E' venuta al mondo all'1.38 nel Punto nascita dell'Arnas Brotzu, accolta con gioia da mamma Caryl Mae e papà Nelber Amos, originari delle Filippine ma residenti a Cagliari, che hanno condiviso la loro felicità con tutto il personale della Struttura Ostetricia e dalla Struttura di Neonatologia del Brotzu.
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"Voglio riprendere le due parole chiave del discorso di fine anno del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: speranza e rispetto.
Le voglio declinare per i miei auguri di anno nuovo a tutti i Sardi che mi onoro di rappresentare".
Inizia così il messaggio di auguri per il nuovo anno della presidente della Regione, Alessandra Todde, in un post sui social.
"Speranza di tornare ad essere costruttori di pace e di poterci curare in tempi certi e senza le discriminazioni e le limitazioni incivili che ci hanno fatto vestire anche recentemente la maglia nera d'Italia. Speranza di poter far crescere generazioni di giovani istruiti nonostante i tagli del governo, che vorrebbero penalizzare ancora di più i nostri territori. Speranza di creare posti di lavoro e di veder sorgere aziende che valorizzino il nostro ambiente e le nostre specificità di isola, per non dover più sottostare ai ricatti di multinazionali come quelli visti anche di recente in Sulcis. Ma per costruire in modo duraturo - scrive la governatrice - serve rispetto. Serve far capire a chi ha trattato la nostra Isola come mera risorsa per i propri affari, magari usando soldi pubblici per abbattere il rischio di impresa, che il contesto sta cambiando, che noi stiamo cambiando. Che siamo pronti ad accogliere chi vuole contribuire a costruire assieme a noi lavoro, una società e un ambiente prospero e moderno. Ma pretendiamo rispetto. E siamo pronti a contrastare chi pretende chi pensa che la Sardegna sia solo una terra da spremere e i sardi una forza lavoro da sfruttare e ingannare. In questi nove mesi abbiamo lavorato proprio per questo. Sono stati nove mesi intensi, in cui non ci siamo risparmiati nonostante le difficoltà incontrate. Ma il lavoro si vede. Sul lavoro non si può mentire e i primi risultati già cominciano a delinearsi: sull'energia, sull'acqua, sui giovani, sui trasporti, sulle opere pubbliche, sul lavoro, sulla difesa della Sardegna".
"Sulla sanità - prosegue Todde - è necessario davvero un impegno straordinario e sarà mio compito occuparmene insieme alla nostra maggioranza con il metodo che abbiamo inaugurato: a testa bassa e senza risparmiarci. Per questo voglio ringraziare la mia giunta e tutta la maggioranza per il supporto incessante e per aver dato vita a questa solidità di rapporti. Per poter affrontare con vigore le importanti sfide all'orizzonte, serve l'unione di tutti. Serve l'unità di un popolo, del nostro magnifico popolo, con le istituzioni che lo rappresentano. È il momento del noi. Lo abbiamo detto durante la campagna elettorale e lo abbiamo fatto diventare un metodo di lavoro. Continuiamo a stare uniti. Non posso immaginare auspici migliori perché sia un 2025 di cambiamento e di trasformazione. Buon anno a tutto il popolo Sardo".
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Si terrà domani in carcere a Uta l'interrogatorio per la convalida del fermo di Claudio Gulisano, 44 anni, finito in cella nella notte tra lunedì e martedì con l'accusa di duplice omicidio volontario per la morte dei genitori, i coniugi Luigi Gulisano, 79 anni, e Marisa Dessì, di 82, trovati privi di vita nella loro abitazione di via Ghibli a Cagliari il 5 dicembre scorso per avvelenamento.
Il 44enne, difeso dall'avvocato Luigi Sanna, dovrebbe rispondere alle domande del Gip chiarendo i punti ancora poco chiari di tutta la vicenda.
Potrebbe spiegare le ragioni che lo avrebbero spinto ad avvelenare i genitori.
Il movente, secondo l'ipotesi degli investigatori è economici: i coniugi Gulisano erano proprietari di almeno sei appartamenti in città.
Claudio si portava dietro debiti legati al fallimento di un market che il padre gli aveva regalato e forse puntava a un'eredità. Inoltre in mano agli investigatori ci sarebbero le prove di due prelievi di ingenti somme di denaro fatti proprio dal 44enne.
Altro elemento ancora non chiaro è quello relativo alla sostanza usata per uccidere i coniugi: l'ipotesi è che sia stato utilizzato del nitrito di sodio disciolto o mischiato a bevande e cibi.
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