(Adnkronos) - Si è aperto questa mattina il tavolo di confronto tra Conferenza delle Regioni e sindacati dei dirigenti medici e del comparto per trovare una strategia condivisa volta a rendere sostenibile il Servizio sanitario nazionale e a valorizzarne i professionisti, riferisce il sindacato dei medici Cimo-Fesmed. "Si tratta di un'iniziativa molto importante - dichiarano Guido Quici, presidente nazionale della federazione, e Cristina Cenci, presidente per l'Umbria, che ha partecipato all'incontro - per la quale ringraziamo le Regioni, che ci consente di avere una voce in capitolo in tema di riforma del Ssn e delle professioni sanitarie".
I sindacati sono stati convocati per discutere del documento di analisi e proposte in tema di personale Ssn redatto dalla Conferenza delle Regioni, spiega una nota della federazione. "Abbiamo ribadito la necessità di trovare maggiori risorse per la sanità pubblica e di sbloccare il tetto alla spesa per il personale sanitario, obiettivi ampiamente condivisi anche dalle Regioni - afferma Cenci - Quindi, in tema di relazioni tra professioni sanitarie, abbiamo evidenziato la necessità di definire l'atto medico e il campo d'azione di ciascun professionista, senza invasioni di campo che potrebbero mettere a repentaglio la qualità e la sicurezza delle cure. Infine, invece di incentivare l'arrivo in Italia di medici e infermieri stranieri, abbiamo chiesto a gran voce di creare le condizioni per far rimanere in Italia i giovani colleghi pronti a scappare all'estero, dove il loro ruolo viene maggiormente valorizzato. Un obiettivo raggiungibile migliorando le condizioni di lavoro e le retribuzioni: a tal fine, abbiamo chiesto l'immediata emanazione dell'atto di indirizzo e di riunire in un'unica tornata contrattuale i Ccnl 2022-2024 e 2025-2027. Siamo certi - conclude Cenci - che i prossimi incontri saranno altrettanto costruttivi per migliorare il nostro lavoro e la nostra sanità".
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(Adnkronos) - Mondo del giornalismo in lutto per la scomparsa di Giancarlo Santalmassi, volto storico dell'informazione Rai. Il giornalista, che aveva 83 anni, è deceduto la notte scorsa in una clinica romana. La sua carriera è stata legata soprattutto al Tg2, di cui era stato il primo conduttore. Sempre in Rai aveva poi guidato diverse trasmissioni di approfondimento ed era poi diventato direttore di Radio Rai, legando il suo mandato alla nascita di format di grande successo come 'Zapping'. Negli ultimi anni della sua carriera aveva diretto anche il giornale radio di Radio 24, la radio del Sole 24 ore.
Cordoglio per la sua scomparsa è stato espresso dai vertici Rai: "L'amministratore delegato Giampaolo Rossi, il direttore generale Roberto Sergio e il consiglio d'amministrazione Rai, a nome dell'azienda, esprimono ai familiari il proprio cordoglio per la scomparsa di Giancarlo Santalmassi, volto storico dell’informazione Rai e – dal sequestro Moro all’attentato a Giovanni Paolo II - testimone di alcuni dei momenti più drammatici del secolo scorso. Una passione per il giornalismo e un rigore nella narrazione messi al servizio della Rai anche come direttore della radio", si legge in una nota del servizio pubblico radiotelevisivo.
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(Adnkronos) - In un momento in cui le sfide globali, in particolare quelle energetiche, si intrecciano con vulnerabilità strutturali e instabilità geopolitiche, il Gruppo Q8 - affiancato da Maire in qualità di special partner e da L'Espresso come media partner - ha promosso un dibattito aperto sui temi dell’Industria 5.0. Un dibattito che ha visto i saluti istituzionali dell’On. Giorgio Silli, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e la presenza di autorevoli rappresentanti delle istituzioni politiche ed amministrative, Confindustria ed enti di ricerca di rilevanza nazionale. Due le vivaci tavole rotonde che hanno coinvolto i relatori che hanno approfondito le tematiche sotto molteplici aspetti. Nella prima sessione, I progetti industriali e gli impatti economici e sociali: alla ricerca di un giusto equilibrio, sono intervenuti: Andrea Andreuzzi, Senior Advisor Energia e Sviluppo Sostenibile di Confindustria, Valeria Lazzaroli - Presidente Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale, l’On. Marco Osnato - Presidente Commissione Finanze della Camera dei Deputati e Responsabile del Dipartimento Economia e Finanza di FdI e Guido Scorza - Componente del Garante per la protezione dei dati personali.
Il secondo panel, incentrato su Le politiche pubbliche nazionali ed internazionali ha visto come relatori: in rappresentanza di Marilena Barbaro - Direttore Generale Fonti Energetiche e Titoli Abilitativi del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Paola Barzaghi - Esperto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Stefano Da Empoli - Presidente Istituto per la Competitività e Angelo Rughetti - Direttore Osservatorio sugli Investimenti Comunali e Sostenibilità. Un evento, quello di oggi, fortemente voluto da Q8 e Maire a testimonianza del loro impegno come attori strategici per la resilienza industriale del Paese, con una visione fondata su tecnologie abilitanti, responsabilità sistemica e sostenibilità concreta.
Non slogan, ma investimenti, processi e infrastrutture. L’adozione dei principi dell’Industria 5.0 non rappresenta una dichiarazione astratta, bensì la cornice operativa entro cui integrare innovazione tecnologica, pianificazione energetica e impatto industriale misurabile.
Dando il suo benvenuto alla conferenza, il Ceo di Kpc Holdings (Aruba) e Presidente della Kuwait Petroleum International, Shafi Taleb Al-Ajmi, ha dichiarato: "Nello scenario economico in rapida evoluzione di oggi, caratterizzato da incertezza e volatilità globali, la sicurezza e la resilienza energetica costituiscono priorità assolute. Questi obiettivi devono procedere di pari passo con i nostri traguardi di decarbonizzazione, rispettando sempre il principio di neutralità tecnologica». Un messaggio chiaro in un contesto in cui l’approvvigionamento energetico europeo soffre ancora una forte esposizione esterna, catene di fornitura fragili e asset infrastrutturali non pienamente ottimizzati".
L’Industria 5.0, come concepita dalla Commissione Europea, si configura come un ecosistema interdipendente dove energia, mobilità e logistica non sono più compartimenti stagni ma nodi integrati di una rete capace di adattarsi, imparare e reagire. Q8 non si limita a riconoscere questa visione: la interpreta, la implementa e la condivide attraverso partnership istituzionali e programmi di sviluppo condiviso.
In questo scenario occorre, dunque, una strategia multilivello: investimenti in tecnologie intelligenti e interoperabili, decarbonizzazione dei vettori esistenti e digitalizzazione intelligente delle operazioni e della logistica attraverso tecnologie all’avanguardia e sistemi predittivi. «La resilienza delle infrastrutture non è un’opzione, ma una necessità strategica. Gli investimenti in tecnologie intelligenti, flessibili e a basse emissioni, rendono le infrastrutture una vera e propria piattaforma dinamica, in grado di evolversi garantendo continuità operativa. - ha affermato Bashar Alawadhi, Amministratore Delegato di Q8.
In questa logica, l’Internet of Things (IoT), intesa come elevata connettività, raccolta scambio e analisi dei dati, non è un’opzione accessoria ma l’elemento chiave per costruire una nuova generazione di impianti e depositi connessi, intelligenti, flessibili: tecnologie in grado di rilevare in tempo reale variazioni nei flussi, prevedere criticità, ottimizzare consumi, manutenzioni e garantire resilienza in condizioni di stress. La transizione non può fondarsi sulla rottamazione sistematica degli asset, ma sulla loro rigenerazione intelligente.
Una transizione che necessita di integrare anche un nuovo approccio umanistico ed umano-centrico come sostiene Fabrizio Di Amato, Presidente e Fondatore di Maire: “La transizione energetica in atto ci presenta un nuovo paradigma industriale, che non guarda solo alla sostenibilità economica, ma anche al benessere delle persone e alla responsabilità ambientale. Un ecosistema in cui tecnologia e competenze distintive collaborano in modo sinergico. È essenziale quindi mettere la persona al centro, valorizzando sostenibilità e resilienza: in Maire promuoviamo infatti la figura dell’ingegnere umanista, capace di integrare competenze tecniche e sensibilità sociale, con una visione aperta su un mondo in continua evoluzione.”
A tirare le conclusioni del convegno Fadel Al Faraj, Vice Presidente Esecutivo Marketing Kuwait Petroleum International: “Non può esserci sviluppo sostenibile senza infrastrutture sostenibili. Le infrastrutture, come strumenti strategici di trasformazione, devono essere non solo resilienti al clima ed efficienti nell’uso delle risorse, ma anche socialmente inclusive, eque e capaci di rispondere ai reali bisogni delle comunità".
(Adnkronos) - "Quel giorno mi ha cambiato la vita". Così Nicoletta Romanoff ospite oggi, mercoledì 4 giugno, a La volta buona ha ricordato quando, nel 1997, suo fratello si è tolto la vita a soli 21 anni.
Era una mattina di maggio. Nicoletta Romanoff era andata a un funerale insieme alla sua famiglia, eccetto il fratello che aveva deciso di rimanere da solo in casa. Durante l'eucarestia, l'attrice italiana ha ricordato di aver sentito un urlo, quello della madre. La donna, infatti, era stata avvisata dal portiere che "a casa era appena successa una tragedia" che riguardava il figlio, "aveva deciso di raggiungere Dio in cielo", ha detto Caterina Balivo ricordando il dramma vissuto da Nicoletta Romanoff e dalla sua famiglia.
"Non so dove ho trovato la forza di superare questo dolore", ha detto Nicoletta Romanoff con gli occhi pieni di lacrime. "Oggi posso dire che la forza me l'ha data Dio, lo dico con certezza. All'epoca non era ancora molto chiaro, ma una forza simile entra in una famiglia solo tramite Dio", ha continuato la 46enne. "Non c'è nulla di più devastante di una perdita così improvvisa", ha aggiunto.
Il ricordo che è rimasto di suo fratello? "Era bellissimo, alto 1 metro e 90, lo fermavano tutti. Era impossibile fare 100 metri in sua compagnia, era ammirato da tutti. Avevi dei capelli molto lunghi, pelle olivastra, tutti sparivano accanto a lui". "Lui era il mio scudo e lo è rimasto in qualche modo", ha concluso con il sorriso.
Leggi tutto: Nicoletta Romanoff, il ricordo del fratello morto a 21 anni: "Lui era il mio scudo"
(Adnkronos) - Dopo che il Tribunale di Milano aveva disposto l'affidamente della figlia al Comune di Milano, la madre era scappata insieme alla bambina facendo perdere le sue tracce. Ritrovata in Spagna dopo 10 anni, la donna è stata arrestata insieme ad altre tre persone che l'hanno aiutata nella fuga, con l'accusa di sequestro aggravato di persona e sottrazione internazionale di minore.
Al centro dell'indagine un lungo conflitto familiare con più provvedimenti emessi tra il 2013 e il 2014 con cui il Tribunale di Milano aveva disposto l’affidamento della minorenne al Comune. Dopo un solo incontro con il padre, tuttavia, la madre si era resa irreperibile portando con sé la piccola.
La donna, che nel 2019 ha già riportato condanna definitiva in un separato procedimento per i delitti di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice e sottrazione di minore, è stata trovata a Valencia (Spagna), dove usava nomi falsi per sé e per la figlia.
Le indagini, delegate congiuntamente all’Unità tutela donne e minori della Polizia locale di Milano e al Nucleo investigativo dei carabinieri, hanno ricostruito la "collaborazione" in Spagna del compagno della donna, e in Italia della madre e di un altro familiare, tutti raggiunti da misure cautelari.
Vista "l’oggettiva gravità del fatto posto in essere in danno di minore, il pericolo di fuga e il rischio di reiterazione del reato", si legge nella nota del procuratore di Milano Marcello Viola, è stata deciso il carcere per gli arrestati in Spagna e i domiciliari per chi vive in Italia.
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(Adnkronos) - Palloncini, applausi e commozione oggi ad Afragola per i funerali di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa dall'ex ragazzo 18enne, Alessio Tucci. Migliaia le persone all'esterno della Basilica di Sant'Antonio per dare l'ultimo saluto alla ragazzina assassinata.
(Adnkronos) - Impresa di Lois Boisson che si qualifica a sorpresa per la semifinale del Roland Garros, seconda prova stagionale del Grande Slam, in corso di svolgimento sui campi in terra battuta del Bois de Boulogne di Parigi. La 22enne francese, numero 361 del mondo e in tabellone grazie ad una wild card, supera la 18enne russa Mirra Andreeva, numero 6 del ranking Wta e del seeding, con il punteggio di 7-6 (8-6), 6-3 in due ore e 10 minuti. Boisson affronterà la statunitense Coco Gauff, numero 2 del mondo e del tabellone.
Leggi tutto: Impresa Boisson, centra la semifinale del Roland Garros da wild card
(Adnkronos) - In corso ad Afragola i funerali di Martina Carbonaro la 14enne uccisa dal suo ex fidanzato Alessio Tucci, reo confesso. Migliaia di persone sono assiepate sotto il sole all'esterno della Basilica di Sant'Antonio per prendere parte alle esequie attraverso un maxischermo installato sul piazzale antistante.
Tre lunghi applausi e le urla "giustizia" hanno accolto il feretro. Alcuni momenti di tensione si sono avuti poi nella piazza con insulti per l'assassino e cori per la 14enne trucidata con una pietra. "Sei la figlia di tutti noi", "Martina" e "giustizia", ha urlato la folla.
"Martina aveva 14 anni. Un’età che dovrebbe profumare di futuro, di sogni, di primi battiti d’amore, di scoperte lente, dolci, di passi ancora incerti eppure pieni di vita. E invece oggi siamo qui a piangere, con la sua mamma, con il suo papà, con la sua famiglia, con gli amici, con tutta una comunità stordita, spezzata, incredula", ha detto il cardinale Mimmo Battaglia, nel corso della sua omelia durante i funerali.
La morte di Martina è "una ferita che urla. Che spacca il fiato. Che rende difficile anche il solo respirare. Una ferita che chiede giustizia, ma che soprattutto reclama consolazione", ha aggiunto Battaglia. "A questa famiglia disperata, a questa comunità stordita e in lacrime (Gesù) sussurra: 'Non è finita. La vita non finisce. Martina dorme. E sarà svegliata'. Perché la morte non ha l’ultima parola. Perché la parola ultima – quella definitiva – è quella dell’amore, della vita, della Resurrezione", ha proseguito il cardinale.
"Sorelle e fratelli miei, amici di Martina, noi oggi non possiamo cancellare il dolore. Ma possiamo custodirlo dentro una speranza più grande. Perché se Gesù è risorto, allora Martina è viva. E vive nel cuore di Dio. Nel suo abbraccio eterno". Poi, si è rivolto ai familiari della 14enne: "Cara mamma Fiorenza, caro papà Marcello, lo so benissimo che queste parole, oggi, non sono consolazioni facili. Sono una promessa che ci supera, e che ci sfida. Perché il dolore per Martina è troppo grande. È un grido. Un pugno. È una domanda senza risposta. È l’abisso. Ma proprio lì, nell’abisso, Dio non si ritrae. Non vi lascia. Allo stesso modo - ha detto Battaglia - di come non ha lasciato Martina che oggi è custodita nel suo cuore, lì dove nessuna violenza potrà mai raggiungerla, e dove la felicità che desiderava nei suoi sogni di adolescente, immaginando il suo futuro, le viene donata in abbondanza dal Dio della vita". Poi, il cardinale ha attaccato: "Il dolore di oggi ci impone di dire, senza paura, senza ambiguità, una parola netta: Martina è morta per mano della violenza. È morta per mano di un ragazzo che non ha saputo reggere un rifiuto, un limite, una libertà, togliendo il futuro non solo a Martina ma anche a se stesso! Martina è morta per un’idea malata dell’amore. Un’idea ancora troppo diffusa, troppo tollerata, troppo silenziosa".
"Permettetemi di dire una parola, soprattutto ai ragazzi, di dire la mia preoccupazione soprattutto per quelli che non sanno più gestire la rabbia, che confondono il controllo con l’affetto, che pensano ancora che amare significhi possedere. Che vedono la donna come qualcosa da ottenere, da tenere, da non perdere mai. Che se vengono lasciati si sentono umiliati, feriti, e trasformano il dolore in odio. Un odio che uccide. È femminicidio. Chiamiamolo con il suo nome. Non è follia. Non è gelosia. Non è un raptus. È il frutto amaro di un’educazione che ha fallito. Di un linguaggio che normalizza la violenza. Di un silenzio colpevole", ha scandito il cardinale.
"E allora, oggi, accanto al dolore, io sento il dovere di dire: Basta. Basta parole deboli. Basta giustificazioni. E vorrei dire ai ragazzi qui presenti - ha aggiunto - agli amici di Martina e ai giovani di questa nostra terra: fate in modo che questa morte non sia vana. Trasformate le vostre lacrime in impegno, il vostro dolore in una rabbia pacifica, capace di costruire e rovesciare le sorti di questo nostro sistema violento e malato". L'arcivescovo di Napoli si è rivolto ancora ai giovani: "E lo dico soprattutto a voi, ragazzi: stanate dentro di voi quei pensieri distorti riguardo all’amore, guardate in faccia le vostre ferite e difficoltà, liberatevi dall’idea del possesso, imparate a gestire la frustrazione, chiedete aiuto quando dinanzi a un “no” la rabbia vi divora, ve ne prego, lasciatevi aiutare in questo! Non restate soli! Non affidate solo ai social le vostre emozioni: non bastano un post o una storia per guarire un cuore che grida. Cercate il coraggio di dare fiducia a chi può davvero ascoltarvi. Affidatevi a quegli adulti che ci sono - e ci sono davvero: i docenti delle scuole, gli educatori delle nostre parrocchie, i tanti professionisti competenti che potete incontrare sul vostro cammino. Chiedete aiuto, prima che sia troppo tardi. Le emozioni hanno bisogno di spazi veri, di parole dette guardandosi negli occhi, di mani che sanno accogliere. C’è una rete viva e forte che può sostenervi, molto più vera di qualsiasi connessione digitale".
Leggi tutto: Martina Cabonaro, i funerali ad Afragola tra grida "giustizia" e insulti all'ex
(Adnkronos) - "Ci saranno sicuramente relazioni che riguardano il tema degli oppioidi, molto controverso in quest'ultimo periodo sull'onda lunga di quello che è successo negli Stati Uniti dell'addiction, quindi delle tossicodipendenze e delle morti da Fentanyl che non hanno nulla a che vedere con la terapia del dolore. L'attenzione mediatica ha infatti confuso le idee, contribuendo a creare una sfiducia nei confronti dei pazienti che invece usano questi farmaci in maniera appropriata e senza rischi. Il tema dell'utilizzo del Fentanyl verrà affrontato sia da un punto di vista tossicologico sia da un punto di vista normativo e istituzionale. Altro tema molto scottante è il nuovo codice della strada che non prevede l'utilizzo terapeutico dei farmaci: chi è sotto l'effetto dell'oppiaceo, anche se non ha effetti psico-cognitivi, può avere delle ripercussioni di tipo legale. La nuova regolamentazione ha condizionato anche le prescrizioni e il buon uso dei farmaci e la terapia del dolore in generale". Lo afferma Silvia Natoli, responsabile Area culturale dolore e cure palliative (Acd) Siaarti, Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva, all'apertura del XXIV Congresso Siaarti-Acd 2025 in corso a Bari.
La 3 giorni di lavori propone un programma che va "dal dolore acuto al dolore cronico, passando per il dolore oncologico - illustra Natoli - senza dimenticare le tecniche interventistiche. Spazio anche ai percorsi di terapia del dolore, nuova sezione Siaarti. E' importante che si capisca - sottolinea - quali siano le necessità del territorio e i percorsi istituzionali che bisogna fare affinché il dolore venga recepito come patologia da trattare e vengano stanziati dei fondi anche per prendere in carico la cronicità del dolore". Tra i temi, inoltre, le tecniche interventistiche all'avanguardia, la medicina rigenerativa e digitale, ma anche la riflessione etica e sociale, come la medicina di genere, l'equità delle cure e "l'efficacia terapeutica anche di tecniche non farmacologiche".
Leggi tutto: Natoli (Siaarti): "Idee confuse e sfiducia su uso oppiodi nel dolore"
(Adnkronos) - "Questa 3 giorni toccherà temi come il dolore acuto, dolore cronico con uno sguardo verso le nuove tecnologie che possano migliorare la vita dei pazienti. Sono in programma tavole rotonde sulla medicina di genere e sui temi dell'attualità" come "il nuovo codice della strada e le problematiche che riguardano i pazienti che assumono terapie prescritte in maniera cronica. Si tratta di un momento interessante, siamo molto soddisfatti della grande partecipazione e ci aspettiamo numerosi momenti di confronto". Così Elena Bignami, presidente Siaarti, Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva, all'Adnkronos Salute illustra i contenuti del XXIV Congresso Siaarti Acd 2025 dell'Area culturale dolore e cure palliative, che si è aperto oggi a Bari.
"Il tema del dolore e delle cure palliative è oggi al centro di una profonda trasformazione culturale e scientifica - sottolinea Bignami - E' nostro dovere, come società scientifica, offrire ai professionisti strumenti aggiornati e occasioni di confronto per migliorare la qualità di vita dei pazienti, in un'ottica di umanizzazione e sostenibilità. Con la presenza di esperti nazionali e internazionali e la scelta di un programma green print, l'Acd 2025 coniuga rigore scientifico, sostenibilità e centralità della persona in un percorso di aggiornamento e crescita condivisa".
Leggi tutto: Bignami (Siaarti): "All'Acd nuove tecnologie per migliorare vita pazienti"
(Adnkronos) - Cesc Fabregas resta allenatore del Como e chiude le porte all'Inter, che cerca il sostituto di Simone Inzaghi. E' lo stesso tecnico spagnolo a dire no ai nerazzurri. "Ho iniziato con questo club perché pensavo a un progetto a lungo termine. Non voglio finire la mia carriera in un club dove c’è un progetto per uno o due anni, e poi termina tutto", dice Fabregas nel corso dell'evento SxSw a Londra.
"Credo molto nel progetto a lungo termine del Como, sono arrivato qui da giocatore e sono molto, molto felice perché qui posso lavorare nel modo che voglio. Abbiamo gli stessi obiettivi e la stessa ambizione. Il presidente mi permette di lavorare come voglio, nel modo in cui vedo le cose. Fortunatamente condividiamo la stessa visione, lo stesso obiettivo, che è arrivare il più in alto possibile. Insieme siamo diventati davvero una buona squadra, in una piccola città, in un piccolo club ma con grandissime ambizioni per il futuro".
A confermare le parole del suo allenatore sono arrivate anche quelle del presidente dei lombardi Mirwan Suwarso: "Il nostro percorso è lungo, sarà per più stagioni e ruota attorno a Cesc Fabregas, che non lascerà il club".
Leggi tutto: Inter, Fabregas resta al Como: "Stessa ambizione, arriveremo in alto"
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