(Adnkronos) - Israele non ha concordato con Hamas alcun cessate il fuoco o rilascio di prigionieri palestinesi, ma solo un corridoio sicuro per consentire il rilascio dell'ostaggio israelo-americano Edan Alexander, ha chiarito il primo ministro Benjamin Netanyahu.
Israele è stato informato un giorno prima della decisione di Hamas di rilasciare Alexander, l'ultimo ostaggio statunitense sopravvissuto, come "gesto di buona volontà" nei confronti del presidente Usa Donald Trump in vista del suo viaggio nella regione, sperando che a sua volta convinca Israele a firmare un accordo per liberare gli ostaggi rimasti in cambio della fine della guerra, hanno detto al Times of Israel un funzionario statunitense, un funzionario palestinese e una terza fonte a conoscenza della questione.
Il rilascio, che potrebbe avvenire già oggi dopo oltre 580 giorni di prigionia, potrebbe aprire la strada alla liberazione del resto dei 59 ostaggi ancora detenuti a Gaza, ma Netanyahu ha detto che le forze israeliane continueranno i preparativi annunciati di recente per intensificare le operazioni in loco. “I negoziati continueranno sotto il fuoco, durante i preparativi per un'intensificazione dei combattimenti”, ha dichiarato il suo ufficio in un comunicato.
L'inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha chiamato ieri pomeriggio i genitori di Alexander, per informarli della notizia, ha riferito un funzionario statunitense. Gli Alexander sono volati in Israele domenica sera con l'inviato statunitense per gli ostaggi Adam Boehler, per arrivare in tempo per il rilascio di Alexander. Witkoff avrebbe dovuto volare in Israele separatamente dall'Oman, dove ieri ha tenuto il quarto round di colloqui nucleari con l'Iran.
L'agenzia della Protezione civile di Gaza ha dichiarato che "almeno 10" persone sono state uccise, tra cui bambini e donne, in un attacco aereo israeliano avvenuto durante la notte su una scuola che ospitava sfollati.
"Almeno 10 morti, tra cui diverse donne e bambini, sono stati causati da un attacco aereo israeliano sulla scuola Fatima Bint Asad, che ospita oltre 2.000 sfollati nella città di Jabalia", ha detto all'Afp il portavoce della Protezione civile Mahmud Bassal, aggiungendo che il raid ha causato anche decine di feriti.
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(Adnkronos) - Matteo Berrettini torna in campo agli Internazionali di Roma. Oggi, lunedì 12 maggio, l'azzurro affronta al Foro Italico il norvegese Casper Ruud nel terzo turno del torneo capitolino, sul Centrale. Il tennista romano arriva dal convincente successo contro Fearnley (6-4 7-6), mentre il suo avversario è reduce dalla vittoria in tre set contro Bublik (4-6 6-4 3-6).
Sono 7 i precedenti tra Berrettini e Ruud, con il norvegese al momento avanti 4-3 (3-1 sulla terra battuta). L'ultima sfida tra i due risale alla United Cup 2023: allora, sul cemento, vinse Berrettini con un 6-4 6-4. I due si sono affrontati una volta anche a Roma, nel 2020: allora ci fu un successo in tre set di Ruud, ai quarti di finale.
Il match di tra Berrettini e Ruud agli Internazionali di Roma sarà trasmesso su Sky, ai canali Sky Sport Uno e Sky Sport Tennis. Il confronto sarà visibile anche in streaming su Now e Sky Go. Il match inizierà alle 19.
Leggi tutto: Berrettini-Ruud agli Internazionali: orario, precedenti e dove vederla
(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo agli Internazionali d'Italia 2025. Il tennista azzurro sfida oggi, lunedì 12 maggio, l'olandese Jesper de Jong nel terzo turno del Masters 1000 di Roma. Dopo aver battuto, nel secondo turno del torneo e al ritorno in un match ufficiale dopo la squalifica di tre mesi per il caso Clostebol, l'argentino Mariano Navone, Sinner va a caccia degli ottavi di finale.
Anche ieri, domenica 11 maggio, il numero uno del mondo si è allenato al Foro Italico, scatenando, come sempre, l'entusiasmo dei suoi tifosi. Tantissimi infatti i sostenitori dell'azzurro che coloreranno di arancione 'carota' gli spalti del Centrale, vestito ancora una volta a festa dopo lo show andato in scena all'esordio contro Navone.
La sfida tra Sinner e De Jong è in programma oggi, lunedì 12 maggio, non prima delle ore 15. I due si sono già affrontati in passato, nella scorsa edizione degli Australian Open, poi vinti dall'azzurro, quando Jannik vinse in tre set una partita senza storia, trionfando con un triplo 6-2.
Sinner-De Jong, così come tutti i match degli Internazionali d'Italia 2025, saranno trasmessi in diretta televisiva sui canali Sky Sport, ma anche in chiaro su Rai 2.La partita si potrà seguire anche in streming sull'app SkyGo, su NOW e su RaiPlay.
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(Adnkronos) - Vladimir Putin apre, Volodymyr Zelensky rilancia, Donald Trump vuole 'vedere' l'eventuale bluff di Mosca. In 24 ore, o poco meno, vengono gettate le basi della potenziale svolta tra Ucraina e Russia per favorire la soluzione diplomatica che ponga fine alla guerra.
Dopo la tregua di 3 giorni proclamata dal Cremlino, la data cerchiata in rosso è il 15 maggio: Putin, nella notte tra 10 e 11 maggio, ha proposto la ripresa dei colloqui diretti a Istanbul, in Turchia. All'apertura del presidente russo ha fatto seguito l'intervento di Trump. "Kiev dovrebbe accettare", ha affermato il presidente americano. Detto, fatto: "Aspetto Putin in Turchia", il messaggio del presidente ucraino Zelensky, che costringe di fatto il Cremlino ad uscire allo scoperto.
E' stata Mosca, davanti al pressing di Usa e Ue per una tregua immediata di 30 giorni, ad accelerare con una mossa che avrebbe dovuto consentire di uscire dall'angolo senza pagare un prezzo troppo elevato. "Abbiamo ripetutamente proposto misure per il cessate il fuoco. Non abbiamo mai rifiutato il dialogo con la parte ucraina. Proponiamo che le autorità di Kiev riprendano i negoziati interrotti alla fine del 2022, senza alcuna precondizione, a Istanbul dal 15 maggio", l'apertura di Putin con un'insolita dichiarazione notturna.
L'apertura di Mosca è diventata un assist per Trump, che ha rotto gli indugi invitando Kiev a dire sì. "L'Ucraina deve accettare", ha scritto sui social il presidente degli Stati Uniti. "Il presidente Putin non vuole avere un accordo di cessate il fuoco con l'Ucraina ma vuole un incontro giovedì in Turchia per negoziare una possibile fine del bagno di sangue", ha aggiunto Trump, secondo cui "l'Ucraina deve acconsentire immediatamente".
Volare a Istanbul, ha evidenziato, consentirà a Zelensky di ottenere comunque un risultato: "Almeno saranno in grado di determinare se un accordo è possibile o no, e se non lo è i leader europei e gli Stati Uniti sapranno quali sono tutte le posizioni e potranno procedere di conseguenza", ha sottolineato il presidente americano.
I dubbi sulla reale volontà russa di chiudere la guerra sono sempre più radicati nell'amministrazione americana. La posizione di Trump, nelle ultime settimane, è cambiata in maniera evidente: l'intesa con Kiev sulle terre rare ucraine ha modificato il quadro in maniera sostanziale.
Se fino a un mese fa Zelensky era l'uomo "senza carte in mano" al tavolo della guerra, ora l'onere della prova spetta a Putin: "Inizio a dubitare che l'Ucraina farà un accordo con Putin, che è troppo impegnato per celebrare la giornata della Vittoria, che potrebbe non essere stata vinta senza gli Stati Uniti. Organizzate l'incontro ora", ha concluso Trump, con un colpo finale all'ego del presidente russo.
Zelensky, a stretto giro, ha seguito la linea tracciata da Washington. "Aspetto Putin in Turchia giovedì. Personalmente spero che questa volta i russi non cerchino scuse", il messaggio del presidente ucraino. "Siamo pronti per qualsiasi formato di trattative. Spero che questa volta Putin non cerchi scuse per non fare qualcosa", ha osservato il presidente. "Ci aspettiamo un cessate il fuoco" da lunedì 12 maggio": questa proposta è sul tavolo. Un cessate il fuoco completo e incondizionato, lungo quanto basta per fornire la base necessaria alla diplomazia, potrebbe avvicinare la pace molto di più. L'Ucraina lo propone da tempo, i partner lo propongono. Tutto il mondo ne parla. Aspettiamo una risposta chiara dalla Russia", il pressing di Kiev.
"La guerra della Russia dovrà comunque finire. Le uccisioni devono finire. Le forze ucraine saranno pronte a reagire in modo speculare. Abbiamo ripetutamente sentito dai partner dire che sono pronti a rafforzare le sanzioni contro la Russia se Putin rifiuta un cessate il fuoco. Vedremo. E noi in Ucraina non abbiamo problemi a negoziare: siamo pronti a qualsiasi formato", ha ribadito. "E spero che questa volta Putin non cerchi scuse per non fare qualcosa. Siamo pronti a parlare per porre fine alla guerra. Giovedì, Turchia", ha concluso.
La palla torna a Mosca, che probabilmente non si aspettava un rimbalzo così rapido e così deciso. "Il presidente Putin aveva bisogno di vedere determinate dinamiche sul campo di battaglia prima di una tregua estesa, che altrimenti diventerebbe un vantaggio per l'Ucraina", le parole del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, alla Abc.
"Kiev continuerebbe con la sua mobilitazione totale, portando nuove truppe al fronte, e userebbe questo periodo per addestrare nuovi soldati e far riposare gli altri: perché concedere questo vantaggio?", ha aggiunto, affermando con certezza che "l'Ucraina non è pronta per negoziati immediati".
Poche ore dopo, in realtà, Zelensky ha rotto gli indugi e ribaltato il tavolo. Ora appaiono totalmente inadeguate le parole pronunciate nelle prime ore di domenica da Yuri Ushakov, consigliere di Putin: si è limitato a dire che la Russia invierà una delegazione a Istanbul. I nomi? Da definire. Se dovesse mancare quello del presidente, però, il bluff verrebbe scoperto.
Leggi tutto: Ucraina-Russia, Zelensky: "Aspetto Putin in Turchia". Trump: "Carte scoperte"
(Adnkronos) - Il primo Regina Coeli di Papa Leone XIV, proclamato dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro, rappresenta un momento denso di significati, non solo liturgici ma anche ecclesiali e geopolitici. Ben oltre la forma di una tradizionale allocuzione mariana domenicale, si configura come un discorso inaugurale, in cui il nuovo Pontefice delinea i tratti fondamentali della sua visione di Chiesa e della sua lettura del mondo contemporaneo.
Il contesto non è secondario: la sua prima domenica da Vescovo di Roma cade nella Domenica del Buon Pastore, quarta del tempo pasquale, in cui il Vangelo di Giovanni presenta Gesù come colui che "conosce le sue pecore" e "dà la vita per loro". Papa Leone XIV non si limita a registrare la coincidenza, ma la interpreta teologicamente: "Considero un dono di Dio il fatto che la mia prima domenica sia quella del Buon Pastore". È una chiave programmatica del suo pontificato: si presenta fin dall'inizio come un pastore chiamato a custodire, amare, ascoltare. Il Vangelo, citato direttamente, non viene solo predicato: diventa la matrice del suo stesso ministero petrino.
Uno dei cardini del discorso papale è il tema delle vocazioni, richiamato dalla Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, celebrata in questa stessa domenica. Il Papa invoca la necessità di una Chiesa che sappia accogliere, ascoltare e incoraggiare i giovani nel discernimento, denunciando implicitamente la carenza di guide credibili: "La Chiesa ne ha tanto bisogno", afferma con tono sobrio ma netto. Riprendendo il messaggio lasciato da Papa Francesco per l'occasione, Leone XIV rilancia l'urgenza di costruire comunità capaci di essere "pastori secondo il cuore di Dio", dove i giovani possano trovare riferimenti reali e non idealizzati. L'appello personale è diretto, senza fronzoli: "Ai giovani dico: non abbiate paura", con un richiamo a una celebre invocazione di Giovanni Paolo II. In queste parole si coglie la volontà di coniugare la fedeltà al magistero recente con una nuova sensibilità pastorale: quella che si gioca nella vita concreta delle parrocchie, nei percorsi vocazionali vissuti con fragilità e speranza.
Il momento più drammatico e profondo del discorso arriva con lo sguardo del Papa rivolto al mondo. Leone XIV ricorda l'80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale - "l'8 maggio, dopo aver causato 60 milioni di vittime" - per leggere nell'oggi i segni inquietanti di una nuova escalation globale: "Nell'odierno scenario drammatico di una Terza Guerra Mondiale a pezzi, mi rivolgo anche io ai grandi del mondo, ripetendo l'appello sempre attuale di Papa Francesco: Mai più la guerra".
L'appello di Leone XIV non è generico: è nomi, ferite, urgenze. Parla dell'Ucraina e della "sofferenza dell'amato popolo ucraino"; della Striscia di Gaza, con parole durissime e umane insieme: "Cessi immediatamente il fuoco… siano liberati tutti gli ostaggi". Poi, una luce: il cessate il fuoco tra India e Pakistan, accolto con "soddisfazione" come segno concreto che la diplomazia può ancora avere spazio. Ma la domanda che segue - "Quanti altri conflitti ci sono nel mondo?" - lascia cadere sul pianeta intero il peso della coscienza. Il Papa affida tutto alla preghiera, ma non come evasione: invoca la Regina della Pace perché presenti questo appello al Signore, quasi in un gesto di intercessione estrema, ecclesiale e umana.
A chiusura, Leone XIV si fa pastore tra la gente. Saluta le bande musicali e gli artisti popolari, giunti per il loro giubileo, ringraziandoli per la "musica che allieta la festa del Buon Pastore". Saluta i romani e i pellegrini. E infine si rivolge alle mamme, in occasione della loro festa: "Mando un caro saluto a tutte le mamme con una preghiera per loro e per quelle che sono già in cielo". Queste parole, semplici ma dense, restituiscono un Papa che vuole essere vicino, comprensibile, affettuoso, senza perdere l'intensità del suo ruolo. È un messaggio che attraversa l'intero discorso: non si governa la Chiesa con il distacco, ma con la prossimità. (di Paolo Martini)
(Adnkronos) - Negoziati in corso tra Stati Uniti e Hamas. Secondo quanto reso noto da un esponente di spicco palestinese, si legge su Haaretz, il gruppo islamico sta trattando con gli Usa un cessate il fuoco a Gaza e l'arrivo di aiuti nella Striscia.
I negoziati diretti fra Stati Uniti e Hamas "sono ancora in corso" a Doha, hanno confermato due fonti dell'organizzazione palestinese all'Afp, precisando che sono iniziati da alcuni giorni. Nei colloqui, ha aggiunto una delle due fonti, sono stati registrati "progressi" verso una tregua a Gaza. In discussione anche uno scambio di prigionieri.
Mentre, secondo quanto riferito da una fonte al corrente dei colloqui citata da Axios, l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff sarebbe impegnato in colloqui con Israele, Qatar ed Egitto e attraverso di loro con Hamas su un possibile accordo sugli ostaggi e più ampie discussioni di pace per Gaza.
Intanto Hamas annuncia che rilascerà l'ostaggio israelo-americano Edan Alexander, prigioniero a Gaza dal 7 ottobre del 2023. La liberazione era stata già anticipata dal premier israeliano Benjamin Netanyahu e Hamas, in una nota, ha spiegato di aver deciso di rilasciare l'ostaggio nell'ambito degli sforzi per un nuovo cessate il fuoco e per la ripresa della consegna degli aiuti umanitari a Gaza.
Il rilascio di Alexander potrebbe avvenire già domani, ha spiegato una fonte coinvolta nel processo al Times of Israel. Per far procedere il rilascio, devono essere prese misure di sicurezza, fra cui lo stop delle operazioni militari e le attività di ricognizione con i droni su alcune zone della Striscia di Gaza, come era avvenuto in occasione del rilascio di altri ostaggi. Mentre la famiglia di Edan Alexander ha detto si aspetta il rilascio solo "nei prossimi giorni". In una nota condivisa dal Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi fa sapere di essere stata informata dell'annuncio di essere "in costante comunicazione con l'amministrazione americana sul suo rilascio atteso nei prossimi giorni".
Steve Witkoff arriverà domani in Israele per facilitare il processo di rilascio dell'ostaggio israelo-americano, scrive il giornalista di Axios Barak Ravid, secondo cui l'inviato di Donald Trump "finalizzerà i dettagli in vista del rilascio".
Ma la guerra a Gaza continuerà, nonostante l'annuncio di Hamas sul rilascio di un ostaggio israelo-americano, assicura in una nota l'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo cui "gli Stati Uniti hanno informato Israele dell'intenzione di Hamas di rilasciare il soldato Edan Alexander come gesto verso gli americani, senza condizioni o altro in cambio".
"Gli Stati Uniti hanno fatto sapere a Israele che si prevede che ciò porterà all'avvio di negoziati per il rilascio degli ostaggi", secondo il piano di Witkoff, "che Israele ha già accettato", mentre si prepara "all'eventualità che questo sforzo venga attuato". "In conformità con la politica di Israele, i negoziati si svolgeranno sotto il fuoco, sulla base dell'impegno a raggiungere tutti gli obiettivi della guerra", conclude la nota.
Leggi tutto: Gaza, in corso negoziati Usa-Hamas: "Verrà liberato l'ostaggio israelo-americano"
(Adnkronos) - Il Genoa di Patrick Vieira tiene vivo il campionato, fermando il Napoli sul 2-2 al Maradona e trasformando questo finale di stagione in un autentico thriller. La squadra di Antonio Conte, capolista lanciata verso lo scudetto, era chiamata a rispondere alla vittoria dell'Inter sul campo del Torino. Ma, davanti agli oltre 51.000 spettatori del Maradona (tredicesimo sold out stagionale), si fa rimontare due volte da un Genoa già salvo, che non ha più nulla da chiedere al campionato, ma che si presenta nella tana del Napoli senza alcuna intenzione di recitare il ruolo di vittima sacrificale.
Gli azzurri scendono in campo con il 4-4-2: confermata in attacco, dopo la vittoria di Lecce, la coppia Lukaku-Raspadori - gli autori delle due reti napoletane. A centrocampo, Lobotka stringe i denti nonostante l'infortunio e parte titolare; in difesa, Olivera viene schierato ancora una volta come centrale. Il primo squillo del Napoli arriva già al 5': bella iniziativa personale di Politano sulla fascia, che rientra sul sinistro e calcia, ma il pallone termina fuori. Il Napoli è in partita e lo dimostra anche la rovesciata di McTominay al 9', che per un attimo sembra far tremare lo stadio: la conclusione però è alta.
All'11', il pubblico tiene il fiato sospeso quando le telecamere inquadrano Lobotka seduto a terra. Lo slovacco non ce la fa a proseguire: esce tra gli applausi e al suo posto entra il suo naturale sostituto, l'altro scozzese del Napoli, Billy Gilmour. Al 15', è Big Rom a sbloccare la partita con un delizioso diagonale di destro, servito alla perfezione dall'onnipresente McTominay - premiato prima del match come Mvp del mese di aprile. Lo stadio 'esplode' e dagli spalti si alza il coro: il Maradona vuole vincere.
Gli azzurri continuano a spingere: Raspadori impegna Siegrist, bravo a deviare in angolo. Ma il Genoa non è venuto a fare la comparsa. Al 27' Carvalho manca un cross per una questione di centimetri. Poco dopo, Pinamonti colpisce la traversa: è il preludio al pareggio. Al 32', sugli sviluppi di una punizione, Ahanor svetta di testa e provoca un'autorete sfortunata di Meret, che interrompe un'imbattibilità che durava da cinque gare. L'1-1 gela il Maradona. La Curva A canta 'ragazzi non mollate', ma il Napoli accusa il colpo e, tranne per una bella serpentina di Spinazzola accolta da applausi, non crea più pericoli fino all'intervallo.
Il Napoli rientra dagli spogliatoi con un piglio arrembante. Al 47', Lukaku accende di nuovo l'arena con un tiro da fuori, deviato da Siegrist. Al 55', occasione clamorosa per Anguissa, ma il portiere rossoblù compie un autentico miracolo a pochi passi dalla porta. La pressione sale, il Maradona ruggisce. Al 64', è ancora Raspadori a illuminare la scena: gran sinistro e Napoli di nuovo avanti. L'attaccante azzurro va a esultare sotto la Curva A, riaccendendo la passione sugli spalti. Due minuti dopo, ancora una super parata di Siegrist su McTominay. Conte si volta verso la tribuna e incita i tifosi ad alzare i decibel.
Il Napoli prova a chiudere i giochi: al 72' Raspadori ci riprova, ma la sua conclusione viene deviata in angolo. Vieira risponde con due doppie sostituzioni, tra cui l'ingresso dell'ex azzurro Zanoli. Al 79', seconda sostituzione per il Napoli: Raspadori, applaudito a scena aperta, lascia il posto a Billing, chiamato a dare equilibrio in mezzo al campo. All'81' altra ghiottissima occasione: Anguissa si invola verso la porta ma, stremato, si fa rimontare e fermare dalla retroguardia rossoblù.
E come spesso accade nel calcio, alla regola del gol sbagliato, gol subito non si sfugge: all'84' Vasquez stacca di testa e batte Meret per il 2-2. È una doccia gelata per gli uomini di Conte. Politano prova subito a reagire, ma il suo tiro è deviato in angolo. All'87', Conte gioca la carta Neres: l'attaccante brasiliano, al rientro da un infortunio, subentra proprio a Politano. Nei minuti di recupero è ancora Billing a far gridare al gol: il suo colpo di testa, però, si spegne sul fondo. Dopo quattro minuti di recupero, arriva il triplice fischio. È 2-2 al Maradona. Dalla Curva si alza un coro: forza ragazzi, noi ci crediamo. Il pubblico applaude la squadra, ma ora la classifica è ancora più corta: Napoli a quota 78, Inter a un solo punto, a 77. Con due giornate alla fine, la corsa scudetto è più aperta che mai. (di Antonio Atte)
Leggi tutto: Napoli fermato dal Genoa, al Maradona finisce 2-2
(Adnkronos) - Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego vincono il derby azzurro contro Jacopo e Matteo Berrettini al super tie break, nel primo turno del doppio degli Internazionali d'Italia 2025. Dopo un primo set vinto dai fratelli Berrettini 7-6, Musetti-Sonego conquistano il secondo 6-2 e il super tie break 10-8. Agli ottavi la coppia azzurra sfiderà la coppia, numero due del mondo, Heliovaara/Patten.
I Berrettini partono forte in risposta, conquistano tre palle break, e trasformano la terza. Sonego è poco incisivo, Musetti sembra affaticato dopo il match vinto con Nakashima in mattinata. Il pubblico della SuperTennis Arena è diviso: da una parte l'emozione di vedere due fratelli combattere l'uno per l'altro, dall'altra la bellezza del rovescio a una mano di Musetti. Ma il toscano non c'è e i Berrettini allungano piazzando un altro break. "Forza Lorenzi!" urla una signora in tribuna, e il pubblico ride. Forse sarà stato proprio il suo incitamento, ma da quel momento i 'Lorenzi' iniziano a entrare finalmente in partita. Musetti fa il Musetti, Sonego incanta sotto rete con una bella palla corta. Gli scambi si allungano, i fratelli si conquistano tre palle break, gli altri due azzurri le annullano una dopo l'altra. Musetti, salito di livello con il passare dei punti, e Sonego continuano a salire: e pareggiano i conti al decimo game e portano il set al tiene tie break, dominato e vinto dai Berrettini, che conquistano così il primo parziale 7-6.
La reazione di Sonego e Musetti è immediata. I due azzurri piazzano due break in apertura e strappano subito nel punteggio, con i Berrettini che sembrano subire le volèe del torinese e il dritto del toscano. Matteo cala di condizione, Jacopo sembra spaesato. E così il secondo set è un dominio Musetti-Sonego, che vincono 6-2 e portano il match al super tie break. Musetti e Sonego continuano a macinare punti, mentre i Berrettini non riescono a reagire. I due fratelli si arrendono 10-8, con Musetti e Sonego che volano così agli ottavi di finale.
Jacopo Berrettini, fratello di Matteo, ha 26 anni e nel ranking Atp occupa la posizione numero 336. Entrato nel tabellone principale di doppio degli Internazionali d'Italia 2025 grazie a una wild card, non è la prima volta che giocava con il fratello. Era infatti accaduto già a livello giovanile, poi nei tornei di Cagliari, quando nel 2021 raggiunsero la semifinale, a Firenze nel 2022 e ad Acapulco nel 2023. Nonostante sia due anni più giovane del fratello, è stato proprio lui a spingere verso il tennis Matteo, che inizialmente preferiva le arti marziali.
è stato proprio Berrettini 'senior' a raccontare il fratello in varie interviste, descrivendolo di carattere più tranquillo e riflessivo rispetto a lui. Jacopo, in ogni caso, pur non avendo ancora fatto il suo ingresso nell'elite del tennis mondiale come Matteo si è tolto qualche soddisfazione proprio negli ultimi anni, scalando il ranking Atp. Dalla 878esima posizione Jacopo Berrettini ha raggiunto la top 350 della classifica mondiale grazie ai quarti di finale raggiunti, nel 2024, allo Szczecin Open, Challenger che si tiene in Polonia.
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(Adnkronos) - Donald Trump continua a tenere alta l'attenzione sull'annuncio "importantissimo" che ha promesso di fare nelle prossime ore in concomitanza con il suo primo viaggio internazionale in Medio Oriente.
Dopo che nei giorni scorsi aveva preso piede l'ipotesi riportata dalla stampa israeliana, e poi smentita dagli Usa, di un possibile riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell'amministrazione Trump, il giallo del misterioso annuncio che potrebbe cambiare il corso della storia, continua a tenere banco tra gli analisti. E il presidente contribuisce ad alimentare la suspense stuzzicando la curiosità con una nuova allusione, stavolta via social.
"Il mio prossimo post su Truth - ha scritto oggi Trump - sarà uno dei più importanti e di impatto che io abbia mai pubblicato. Divertitevi", il messaggio laconico del Presidente. Mentre già si scatenano nuove ipotesi.
Come nel caso del riconoscimento dello Stato di Palestina, nuove 'indiscrezioni' sull'annuncio che Trump starebbe per fare, arrivano dalla stampa israeliana. Fonti del Golfo citate da Haaretz anticipano infatti che il presidente degli Stati Uniti potrebbe annunciare una proposta di cessate il fuoco a Gaza durante il suo viaggio.
(Adnkronos) - Nelle ultime immagini che la ritraggono viva Chamila Wijesuriya, la 50enne originaria dello Sri Lanka trovata morta nel pomeriggio al parco Nord di Milano, era in compagnia di Emanuele De Maria, il 35enne detenuto che si è suicidato oggi gettandosi dal Duomo di Milano.
I video risalgono al pomeriggio di venerdì: i due, colleghi all’hotel Berna, dove De Maria lavorava come receptionist con un permesso di lavoro esterno, camminano uno accanto all’altro, all’interno del parco, riparandosi dalla pioggia con due ombrelli. La 50enne è vestita interamente di jeans. Gli stessi abiti che indossava oggi quando è stata ritrovata cadavere, a un chilometro di distanza. De Maria indossa i jeans e un giubbotto nero, come le scarpe e lo zaino. Ha una mano in tasca mentre passeggia al fianco della donna.
Leggi tutto: Milano, Chamila e De Maria ripresi venerdì insieme nel parco - Video
(Adnkronos) - Basilea si prepara ad ospitare l'Eurovision Song Contest 2025 tra nuove regolamentazioni e qualche polemica. La cerimonia di apertura, svoltasi sul Turquoise Carpet, il tappeto turchese più lungo nella storia dell'Esc (ben 1,3 km), ha visto sfilare le 37 delegazioni partecipanti. Grande entusiasmo per il rappresentante italiano, Lucio Corsi, accolto da un bagno di folla mentre salutava i fan a bordo di uno storico tram cittadino.
Tuttavia, la cerimonia è stata segnata anche da alcune proteste contro la partecipazione di Israele alla competizione. Numerose persone hanno manifestato a sostegno della Palestina, esprimendo il proprio dissenso nei confronti della presenza israeliana alla luce del complesso contesto geopolitico. A queste proteste si aggiunge la voce di Nemo, l’artista svizzero vincitore dell'edizione 2024, che nei giorni scorsi ha pubblicamente espresso perplessità sulla partecipazione di Israele, unendosi all'appello di oltre 70 artisti, tra cui ex vincitori dell'Eurovision, che hanno firmato una lettera aperta all'Unione Europea di Radiodiffusione (Ebu). L'Ebu ha comunque confermato la partecipazione del paese, ribadendo la natura "universale e apolitica" dell'evento. Israele sarà rappresentato da Yuval Raphael, sopravvissuta all'attacco di Hamas del 7 ottobre. Tra le novità di quest'anno, una nuova regolamentazione riguardante le bandiere ammesse sul palco. Gli artisti potranno esibire esclusivamente la bandiera del proprio paese, una decisione che segue le controversie delle precedenti edizioni.
Lo scorso anno, proprio Nemo, durante la cerimonia di apertura, aveva sventolato una bandiera queer, violando il regolamento. Nel 2023, a Liverpool, Marco Mengoni aveva portato sul palco la bandiera del Progress Pride insieme al tricolore italiano. Quest'anno, al contrario, il pubblico in sala potrà esporre qualsiasi bandiera non espressamente vietata dalla legge svizzera. Si parte il 13 maggio con la prima semifinale che vedrà esibirsi in ordine: 1. Islanda; 2. Polonia; 3. Slovenia; 4. Estonia; Spagna (già qualificata in finale); 5. Ucraina; 6. Svezia; 7. Portogallo; 8. Norvegia; 9. Belgio; Italia (già qualificata); 10. Azerbaigian; 11. San Marino; 12. Albania; 13. Paesi Bassi; 14. Croazia; Svizzera (già qualificata); 15. Cipro. Il 15 maggio è la volta di: 1. Australia; 2. Montenegro; 3. Irlanda; 4. Lettonia; 5. Armenia; 6. Austria; Regno Unito (già qualificata); 7. Grecia; 8. Lituania; 9. Malta; 10. Georgia; Francia (già qualificata); 11. Danimarca; 12. Cechia; 13. Lussemburgo; 14. Israele; Germania (già qualificata); 15. Serbia; 16. Finlandia.
Leggi tutto: Eurovision 2025, cerimonia di apertura a Basilea - Video
(Adnkronos) - L’Inter non molla la presa scudetto. All’Olimpico Grande Torino, la squadra di Inzaghi liquida 2-0 la pratica Toro grazie alle reti di Zalewski e Asllani. I nerazzurri controllano bene la partita sotto il diluvio e salgono a 77 punti, ad una sola lunghezza dal Napoli: la capolista pareggia in casa 2-2 con il Genoa e frena la corsa verso lo scudetto.
Succede di tutto nel primo tempo. Pronti via, l’arbitro La Penna ferma la gara per problemi sugli spalti . Sono necessari i soccorsi per la caduta di un tifoso e la partita riprende dopo qualche minuto, accompagnata dagli applausi dello stadio. La gara riprende e l'Inter passa in vantaggio al quarto d’ora con Zalewski. Gran gol dell'esterno, che beffa Milinkovic-Savic con un destro a giro dal limite dell'area. Su Torino cala il diluvio e il gioco rallenta con il passare dei minuti: prima dell’intervallo l’unica occasione degna di nota capita a Che Adams. L’attaccante colpisce di testa in tuffo, ma il miracolo di Martinez tiene i nerazzurri avanti. Al 43’ La Penna ferma il gioco per la pioggia eccessiva, che in poco diventa grandine. Poi, dopo i test del rimbalzo con i capitani, si riparte e si va negli spogliatoi al termine dei 6 minuti di recupero.
L’intervallo dura una mezz’ora proprio per i dubbi causati dalla pioggia. Anche qui, dopo il sopralluogo con Ricci e De Vrij La Penna dà l’ok e si torna in campo. Inzaghi propone due cambi per sfruttare gli spazi sulle fasce: dentro Dumfries e Dimarco, fuori Carlos Augusto e Bissek (entrambi ammoniti). Dimarco è subito protagonista e manda Taremi in porta con un bel filtrante dalla sinistra: Milinkovic-Savic esce a valanga, atterra l’iraniano ed è rigore. Sul dischetto va Asllani, che non sbaglia e fa 2-0. L’Inter a questo punto domina il possesso e sfiora il tris a più riprese con Dimarco e Correa, ma in entrambi i casi è provvidenziale l’uscita di Milinkovic-Savic. I granata restano vivi grazie al portiere serbo e nel finale cercano di riaprire il discorso con l’orgoglio. La chance più nitida capita al 71’, quando il sinistro dal limite di Vlasic sfiora il palo dopo la deviazione di Bastoni. Finisce 0-2 a Torino: l’Inter fa il suo e insegue il Napoli.
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(Adnkronos) - Edi Rama verso il quarto mandato da premier. Secondo gli exit poll pubblicati dall'Albanian Post, i socialisti hanno ottenuto il 51,8% dei voti alle elezioni parlamentari che si sono svolte oggi, 11 maggio, mentre l'opposizione guidata dal Partito democratico dell'ex presidente Sali Berisha si è fermata al 38%. In termini di seggi, il Ps ne conquisterebbe 79 su un totale di 140, contro i 54 dell'opposizione conservatrice.
Secondo gli exit poll, i socialisti di Rama - che hanno incentrato la loro campagna elettorale sulla prospettiva di adesione dell'Albania all'Ue - hanno ottenuto il 3,1% in più dei voti rispetto alle ultime elezioni politiche, mentre l'opposizione ha perso l'8,2%.
Leggi tutto: Albania, exit poll: vince ancora Rama, ai socialisti il 51,8% dei voti
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