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Gli anziani hanno davvero bisogno dello smartphone?

03 Marzo 2021

La maggior parte dei nostri genitori e dei nostri nonni ha difficoltà ad abituarsi ai nuovi smartphone, ed è probabilmente per questo che, quando uno di loro lo fa, la cosa viene sempre salutata come una specie di miracolo. Ma ci siamo mai chiesti se gli anziani hanno davvero bisogno di possedere uno smartphone? Certo, alcune applicazioni – su tutte: la geolocalizzazione – sono incredibilmente utili per rintracciarli. Altre possono rivelarsi interessanti per stimolare la loro memoria. E molte sono valide per farli sentire meno soli e accedere a un mondo di contenuti come le foto dei nipotini, specie se vivono in un’altra città.

Tuttavia, dato l’elevato numero di applicazioni, funzioni e caratteristiche che offrono gli smartphone moderni, probabilmente è il caso di valutare se si tratti proprio di ciò che fa per loro. Per evitare di sprecare denaro in modelli di ultima generazione di cui non verrebbero sfruttate appieno le potenzialità, certo. Ma anche e soprattutto perché un numero eccessivo di funzioni rischierebbe di confonderli e scoraggiarli dall’imparare a utilizzare il telefono.

Le funzioni e le applicazioni che gli anziani utilizzano davvero…

Come abbiamo detto, ci sono funzioni e applicazioni che gli anziani utilizzano con frequenza, e che anche i loro cari trovano davvero utili. Chiamate, messaggi e videochiamate in primis, ovviamente. Ma anche la app del meteo è decisamente gettonata, così come alcune applicazioni per la salute. Estremamente utili sono poi le applicazioni “salvavita” come la geolocalizzazione, e per chi ha una casa domotica la possibilità di controllare da remoto le tapparelle o la porta di casa. Funzioni utili non solo per la vita di tutti i giorni, ma anche in caso di emergenza.

Di fatto, gli smartphone non solo si rivelano estremamente utili qualora una persona anziana dovesse perdersi o sentirsi male, ma hanno numerosi altri aspetti positivi. Ad esempio, permettono loro di sentirsi meno soli, di allenare la memoria, e di stimolare le capacità intellettive imparando una cosa nuova. Inoltre, grazie agli assistenti vocali, è sempre più facile accedere alle funzioni desiderate. Queste sono decisamente le funzioni da ricercare se si desidera trovare il miglior telefono per anziani, che li supporti e gli faciliti la vita senza travolgerli con funzioni inutili.

anziana smartphone

…e alcuni aspetti potenzialmente negativi

Di contro, nel rapporto tra anziani e smartphone è necessario considerare anche alcuni punti che non giocano esattamente a favore di questo rapporto. In primo luogo, gli smartphone risultano in media più costosi dei vecchi cellulari, e questo di fatto li rende inaccessibili per alcune persone. In secondo luogo va considerato il fattore sicurezza, sia perché questi articoli sono particolarmente presi di mira dai ladri, sia perché per un anziano è più facile installare servizi a pagamento senza accorgersene.

Altri aspetti negativi riguardano il fatto che a volte gli smartphone sono “troppo” per gli anziani. Ne abbiamo già parlato: troppe funzionalità, troppe applicazioni. In poche parole: troppo da imparare, il che può portarli facilmente a scoraggiarsi e abbandonare il dispositivo. Questo naturalmente non dipende però dagli smartphone in se, ma dalla scelta di modelli eccessivamente performanti.

Come dev’essere lo smartphone giusto per un anziano

La risposta alla domanda che ci siamo posti, e cioè se gli anziani abbiano davvero bisogno di possedere uno smartphone, è decisamente affermativa. Ma con delle precisazioni. Ciò di cui gli anziani hanno effettivamente bisogno, infatti, è uno smartphone che presenti caratteristiche adatte alle loro necessità. Una grande tastiera, poche applicazioni ben visibili e facili da usare, la localizzazione GPS unita a un tasto di emergenza. In aggiunta: una buona fotocamera con zoom, un’app del meteo e una per la salute. In poche parole, uno smartphone su misura per loro.

anziano smartphone

Perché scegliere tra le offerte gas del mercato libero

28 Febbraio 2021

offerte gas

Forse non tutti lo sanno, ma a partire dal 1° gennaio 2022 chi possiede un contratto di fornitura del gas con il Servizio di Maggior Tutela si troverà a dover cambiare tale contratto. Questo perché dopo vari annunci sembra che effettivamente il mercato tutelato avrà fine: è dal 1999 che in Italia si desidera porre un termine a questa realtà. Se inizialmente la gestione del servizio tutelato aveva prodotto qualche vantaggio per il cliente finale, ormai da tempo le cose stanno andando in modo assai diverso, con varie offerte gas del mercato libero che risultano molto più convenienti rispetto a quelle del mercato tutelato.

Cos’è il Servizio di Maggior tutela
Nel 1996 l’Unione Europea ha stabilito che i diversi Paesi della Comunità dovessero liberalizzare il settore dell’energia elettrica e del gas. In concomitanza a tale decisione in Italia è nata AEEG, l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, oggi divenuta ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Si tratta di un’autorità che si occupa della promozione della concorrenza e dell’efficienza nella distribuzione e nella fornitura di gas, energia elettrica, acqua e teleriscaldamento. Oltre a questo mantiene, in Italia, una sorta di duplice mercato; i cittadini hanno infatti la possibilità di aderire alle offerte per il gas del mercato libero, oppure di sottoscrivere un’offerta del mercato tutelato, per il quale le tariffe sono decise dall’ARERA.

Come funziona il mercato tutelato
In sostanza l’ARERA controlla i prezzi del gas e dell’energia elettrica da applicare a tutti quegli utenti che possiedono un’offerta del Servizio di Maggior Tutela. Tale controllo si effettua regolarmente, così come eventuali aggiustamenti dei prezzi. Ciò significa che ad un aumento dell’effettivo costo commerciale di gas e luce corrisponde un aumento anche nella bolletta degli italiani; lo stesso dicasi ovviamente anche per le diminuzioni di prezzo, che però tendono ad essere più rare rispetto agli aumenti. In sostanza il costo che si paga periodicamente per gas e luce varia, al variare delle condizioni di mercato.

Come funziona il mercato libero
Nelle offerte del mercato libero la società di fornitura ha la possibilità di proporre al cliente le tariffe che ritiene più corrette. Ci sono contratti del gas del mercato libero che prevedono un collegamento tra le tariffe in bolletta e quelle previste dall’ARERA per il mercato tutelato. Alcuni contratti prevedono tariffe fisse per l’intera durata degli stessi, che può essere di 12 o 24 mesi; in questi casi indipendentemente da ciò che avviene nei mercati dell’energia, l’utente paga sempre la stessa somma per una unità prestabilita di gas o di energia elettrica. In vari casi questo ha portato a chi ha aderito al mercato libero di ottenere bollette più leggere rispetto a quelle del mercato tutelato.

Cosa succede a gennaio 2022
Con l’arrivo di gennaio 2022 tutti i clienti che ancora possiedono un contratto con il Servizio di Maggior Tutela sono invitati a scegliere un’altra offerta, del medesimo gestore o di un altro. Nel caso in cui non si attivassero in proposito, il fornitore modificherà in modo unilaterale il contratto.

In casa e sul lavoro attenzione ai lavori elettrici

23 Febbraio 2021

lavori elettrici

I lavori elettrici sono tra le cause classiche di incidenti ed infortuni sia negli ambienti di lavoro che in casa. Vediamo insieme le norme i riferimento e come prevenirli. 

Il rischio elettrico

Ogni qualvolta possiamo entrare in contatto con un componente in tensione si manifesta un possibile incidente di natura elettrica. Questo può essere un componente elettrico o anche, più spesso, un qualcosa che a causa di un guasto è andato in tensione. Ad esempio un frigorifero o una lavatrice.

Il problema è dovuto al fatto che il corpo umano è un conduttore dal punto di vista elettrico. Il passaggio di corrente elettrica nel corpo potrebbe causare danni. Tale fenomeno noto con il nome di elettrocuzione può portare anche alla morte. Chiaramente molto dipende dal tipo di percorso seguito, dalla intensità e dal tempo per cui si è esposti al passaggio. 

Per evitare questi inconvenienti potenzialmente molto pericolosi vi sono diverse norme. Queste prevedono che laddove vi sia u impianto elettrico bisogna pensare anche a delle misure di sicurezza opportune.

In particolare per tutti gli impianti presenti nelle civili abitazioni vi sono sempre dei dispositivi appositamente studiati per garantire la sicurezza degli occupanti. Questi infatti spesso non sono esperti in campo elettrico e quindi non è detto si rendano conto dei pericoli che vi sono. 

Occorre quindi pensare a delle misure di sicurezza in grado di intervenire in autonomia per risolvere sul nascere i problemi legati a guasti o a lavori elettrici. Tipicamente si individuano due possibili fondamentali rischi in relazione agli impianti elettrici. Il rischio di contatto diretto e quello di contatto indiretto. 

Prendiamo spunto da un articolo presente sul sito della società Sicurya riguardo i lavori elettrici. Si tratta di una società specializzata nella consulenza in materia di sicurezza sul lavoro. 

Il contatto diretto e le possibili soluzioni 

Parliamo di contatto diretto quando una persona entra in contatto con un componente che per sua natura è fatto per lavorare in tensione. Ad esempio i morsetti di un interruttore o altri componenti elettrici. Chiaramente una delle possibili soluzioni e tipicamente quella più usata in questi casi è quella di andare a segregare l'area pericolosa. 

Così facendo si impedisce materialmente il contatto, anche accidentale o con l'utilizzo di strumenti, tra il corpo umano e l'elemento di pericolo. Per questo motivo, ad esempio, gli interruttori del quadretto di casa hanno accessibile solo la levetta in materiale plastico (isolante) e non tutto il componente. 

Così facendo anche una persona inesperta è garantita in termini di sicurezza perché, a meno di manovre scorrette da parte sua, quali ad esempio la manomissione degli involucri protettivi. Non potrà avere accesso diretto agli elementi in tensione. 

Il contatto indiretto e le possibili soluzioni 

Il contatto cosiddetto indiretto si ha invece quando si entra in contatto con qualcosa e si prende la "famosa" scossa elettrica. Tuttavia però questo "qualcosa" non dovrebbe essere in tensione in condizioni normali ma si trova in tensione a causa di un guasto. Ad esempio la maniglia del frigorifero piuttosto che la carcassa della lavatrice. Quindi non stiamo necessariamente parlando di attività compiute nel corso di lavori elettrici.

Questo tipo di rischio è molto più subdolo perché dipendendo da un guasto è difficilmente prevedibile. In tal caso, la soluzione comunemente adottata nelle abitazioni ma anche in diverse aziende è data dall'insieme dell'impianto di messa a terra e dell'interruttore differenziale (salvavita). 

Le regole da seguire nei lavori elettrici 

Le regole di fondo per evitare questo tipo di infortuni sono sicuramente due. Anzitutto evitare di fare lavori che non si è in grado di portare avanti. Se infatti esistono gli elettricisti un motivo ci sarà. In seconda battuta poi effettuare una adeguata manutenzione sull'impianto elettrico e su tutti i suoi componenti fatta da personale competente. 

Certamente in ambito casalingo è più semplice seguire queste regole. In ambito casalingo invece le cose cambiano. Spesso infatti una macchina fuori uso in azienda vuol dire un calo di produttività. Di conseguenza nasce un problema immediato ed ecco che quindi i manutentori interni intervengono sulla macchina cercando di risolvere il problema nel più breve tempo possibile ed è proprio qui che cominciano i guai. 

La sicurezza nei lavori elettrici 

In ambiente di lavoro anzitutto si distingue in ambito di lavori elettrici tra quelli eseguiti su impianti in bassa tensione e quelli in alta tensione. Per bassa tensione sono da intendersi gli impianti fino a 1.000 V in c.a. o fino a 1.500 V in c.c. Questo tipo di lavori può essere svolto da manutentori addestrati e con strumentazione adeguata. Quindi è possibile pensare di gestirli all'interno dell'azienda. 

Quando invece ci spostiamo verso l'alta tensione il discorso si fa completamente diverso. C'è infatti bisogno di una specifica abilitazione ministeriale secondo un opportuno decreto. Per farla breve possiamo insomma dire che questo specifico tipo di lavori è appannaggio esclusivo di specifiche aziende e non certo di una squadra di manutentori aziendali "standard".

Andando quindi a concentrare l'attenzione sugli impianti in bassa tensione possiamo certamente fare riferimento all' articolo 82 del decreto legislativo 81/08 ed agli obblighi che i datori di lavoro devono rispettare a riguardo. Anzitutto, in prima battuta, la norma prevede il divieto di lavori elettrici. Infatti, quando possibile, è sempre preferibile portare avanti lavori elettrici fuori tensione.

Così facendo si evitano a monte tutti i possibili rischi legati a questo tipo di lavori e si garantisce al massimo la sicurezza degli operatori. Qualora però tali tipi di lavori non siano possibili la norma lascia aperta la possibilità di svolgere lavori elettrici.

In tal caso però i lavori dovranno essere affidati a cura del datore di lavoro a personale in possesso dei requisiti previsti dalle specifiche norme tecniche. A riguardo è possibile fare riferimento alle norma CEI 11-27. 

La CEI 11-27 ed i lavori elettrici 

Questa norma fornisce moltissime indicazioni a riguardo andando a distinguere tra lavori non elettrici, lavori elettrici a distanza e lavori in tensione. In funzione del tipo di lavoro da svolgere sarà necessario affidarsi a persone via via più competenti. 

Infatti dalla orma sono individuate tre possibili tipi di persone. Le persone comuni PEC sono tutti coloro che non hanno competenze in materia di lavori elettrici. Pertanto possiamo inglobare in questa categoria tutta la popolazione. 

Segue poi la persona avvertita PAV: si tratta in questo caso di persone che iniziano ad avere delle cognizioni in materia di sicurezza elettrica. Tuttavia le persone avvertite non possono essere considerate idonee per svolgere in piena autonomia qualsiasi tipo di lavoro. In particolare se ad esempio pensiamo a lavori a contatto con componenti in tensione. 

Infine la norma tecnica prevede la persona esperta PES. Si tratta di una persona che deve essere in possesso di competenze tali da consentirgli di svolgere specifici lavori elettrici anche a contatto con componenti in tensione. Tali lavori, per il grado di rischio che presentano, richiedono conoscenze approfondite e non solo. Le persone esperte infatti devono essere in possesso di adeguata esperienza e dimostrare il più assoluto rispetto delle varie procedure di sicurezza. Ad esempio nell'uso dei DPI. 

PES e PAV in definitiva sono le due figure individuate dalla norma per poter portare avanti i lavori elettrici su impianti in bassa tensione. 

Conclusioni 

Non approfondiamo ulteriormente e vi invitiamo e leggere l'articolo presente sul blog di sicurya.net per maggiori dettagli. Speriamo però che il messaggio di fare sempre grande attenzione nel gestire questo tipo di lavori. Nonché quello di contattare degli esperti in materia per procedere con gli stessi sia arrivato forte e chiaro. 

Evoluzione dei casinò: come si è sviluppato negli ultimi anni?

09 Febbraio 2021
Photo by StartupStockPhotos
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Chi pensa che il casinò sia un’invenzione degli ultimi tempi, si sbaglia davvero di grosso. Ormai sono secoli e secoli che questo mondo esiste, precisamente nel XVII secolo quando fu aperta la prima casa da gioco e centinaia di ricchi di tutta Europa iniziarono a viaggiare per il continente per godersi dei divertimenti dell’ultimo grido. Tuttavia, è solo negli ultimi decenni che sta davvero subendo trasformazioni sostanziali che stanno rivoluzionando l’intero settore. Ora il centro non è più l’Europa, ma è ogni stato al mondo che dopo l’iniziale successo nel vecchio continente, hanno portato i casinò da loro.

Negli ultimi 20 anni i casinò hanno subito una trasformazione sostanziale dovuta principalmente all’evoluzione sostanziale del settore tecnologico nel mondo e alle abitudini di tutti noi che ci siamo adattati a questo cambiando. Ora, i tempi dei casinò fisici sono ormai un lontano ricordo, perché questi sono stati sostituiti da quelli digitali, i casinò online.

Dopo tutti questi anni in cui gli appassionati del gioco dovevano recarsi fisicamente nei luoghi di gioco per dare sfogo alla propria voglia di giocare, a volte dovendo fare chilometri e chilometri per raggiungere il casinò più vicino, la moderna tecnologia è entrata in gioco in loro soccorso. Infatti, da qualche anno a questa parte è iniziata la comparsa dei casinò online, che vogliono dare un'alternativa a tutti coloro che vogliono usufruire delle funzionalità di un casinò ma che non possono o vogliono recarvisi fisicamente.

Inoltre, un grande vantaggio dato dal fatto che è accessibile digitalmente è che si può giocare in qualsiasi momento del giorno o della notte che si vuole, senza dover rispettare orari d'apertura di una struttura fisica. Bisogna anche considerare che sui siti online i giochi sono accessibili e giocabili in forma completamente gratuita, il che è pressoché impensabile in una casa da gioco tradizionale. Oltre al vantaggio del risparmio del denaro, giocare gratuitamente in via digitale permette a tutti noi di poter esercitarsi ai diversi giochi come il poker o il blackjack, senza spendere soldi per usufruire della possibilità di gioco.

Photo by geralt
Photo by geralt

Con gli anni, questi siti sono migliorati sempre di più, adattandosi al cambiamento costante di tutto il mondo attorto ad internet, che dà la possibilità a tutti noi di avere accesso a contenuti sempre più complessi ed interattivi. Negli anni ancora più recenti, il boom dei casinò online è stato incrementato dal fatto che la tecnologia informatica si è di gran lunga evoluta. Infatti, non si deve stare più attaccati ad un computer fisso e stare a casa, ma si può giocare praticamente da qualsiasi posto si voglia utilizzando il proprio cellulare o il proprio tablet, visto che ora è quasi impossibile che una persona non possegga o l’uno o l’altro.

Uno sviluppo interessante che ha preso il mondo delle case da gioco, è la possibilità di giocare ai casinò online live. Con questa nuova possibilità le differenze tra i casinò reali e digitali si assottigliano ancora di più dato che c’è un croupier reale che gestisce il gioco e non un software. Durante la partita potrete vedere il croupier in diretta e comunicare con lui, così vi sentirete davvero come se fosse all’interno di un vero casinò.

A rendere le differenze ancora più sottili e quasi invisibili è una nuovissima invenzione, ancora all’inizio della sperimentazione. Stiamo parlando dell’utilizzo della realtà virtuale, una strabiliante tecnologia che permette tramite l’utilizzo di un visore di entrare nei veri sensi della parola in un nuovo mondo. Una volta che si mette il visore, il mondo intorno a te cambia e, nel caso del settore del gioco online, diventa un casinò, all’interno del quale si può interagire con l’ambiente. Ci si può muovere, prendendo in mano le proprie carte, spostando le chip, contando i propri soldi o godendosi del cibo mentre si sta comodamente seduti. Per ora, questa novità nel mondo dei casinò online è ancora agli inizi e non sono molti gli utenti ad usufruirne. Probabilmente nel corso dei prossimi anni aumenterà sempre di più, proporzionalmente al fatto che realtà virtuale che prenderà sempre più piede nel mondo e sempre più persone acquisteranno i visori necessari.

La chiusura della sale da gioco aumenta le giocate online

05 Febbraio 2021

casinonline

La chiusura delle sale da gioco fisiche imposta dai dpcm del governo per il contenimento del coronavirus ha avuto un impatto considerevole nella modalità di gioco degli italiani. In tanti non hanno perso la passione per il gioco ed hanno deciso di continuare a sfidare la sorte tramite i casinò on line anche tramite gli smartphone con app come 22Bet che consentono di giocare sia da sistema android che iphone.

La voglia di giocare tramite app è aumentata non solo dal covid-19 e dallo stare per molte ore presso la propria abitazione, ma anche dai vari bonus che invitano gli utenti ad iscriversi e giocare utilizzando una somma iniziale per scommettere.

La perdita o la riduzione delle ore di lavoro dovuta all’emergenza sanitaria in corso, porta gli italiani a cercare una fonte di reddito alternativa alla retribuzione standard, e la scelta del gioco online si consolida come una delle più gettonate. I dati lo confermano, il settore del gaming, durante il lockdown, ha registrato un decisivo incremento. I provider di telecomunicazione che garantiscono i servizi internet, hanno evidenziato un aumento del traffico del 400 per cento verso le piattaforme di gioco e scommesse online. Tra i più cliccati i siti di poker e casinò.

Per scommettere lo strumento tecnologico più utilizzato è lo smartphone, ormai sulle tasche di tutti, seguono notebook, tablet e per ultimi i pc fissi desktop, in uso quasi esclusivamente per motivi lavorativi e smart working da casa.

La possibilità di giocare in modo semplice tramite app e smartphone ha avvicinato al gioco molte più persone di tutte le fasce d’età. Non serve essere esperti di informatica per giocare, basta un semplice cellulare, una connessione dati e una carta da associare al proprio account per poter ricaricare il conto e tentare la vittoria.  

Nuova privacy policy di WhatsApp: ecco cosa significa

03 Febbraio 2021

privacy policy

Nelle ultime settimane tutti gli utenti di WhatsApp hanno ricevuto un avviso in cui gli si chiede di accettare i nuovi Termini & Condizioni per poter continuare a utilizzare la famosa app di messaggistica dopo l’8 Febbraio. I cambiamenti dell’informativa e l’introduzione della nuova privacy policy di WhatsApp hanno immediatamente creato confusione e dubbi, fino all’intervento dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali che ha portato il caso all’attenzione dell’EDBP, l’ente che riunisce tutte le Autorità europee per la protezione della privacy.

I cambiamenti della nuova privacy policy di WhatsApp

I timori legati alla nuova privacy policy di WhatsApp sono arrivati originariamente dall’India. Il Paese ha sollevato dubbi sulla possibilità che WhatsApp condivida dati con la “casa madre” Facebook (che ha acquistato l’app di messaggistica nel 2014), sulle nuove modalità di trattamento dei dati e sulla possibilità da parte delle aziende che utilizzano l’applicazione di usare strumenti di Facebook per conservare e gestire le proprie chat.

Successivamente anche il Garante della Privacy Italiano ha dichiarato che i nuovi termini della privacy policy di WhatsApp sono difficilmente comprensibili dagli utenti e che non è chiaro quale trattamento dei dati sarà utilizzato dopo l’8 Febbraio. Il GPDP ha quindi deciso di sottoporre la questione all’EDBP.

Il GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati), infatti, prevede che gli utenti siano adeguatamente informati e che abbiano la libertà di scegliere per ogni singola finalità di utilizzo dei dati.

L’oggetto della modifica nella policy di WhatsApp nei Paesi extraeuropei riguarda l’obbligatorietà della condivisione dei propri dati con la piattaforma Facebook. Al momento, invece, nell’Unione Europea, grazie alle norme sulla protezione dei dati personali e dei diritti dei consumatori, la modifica sembra riguardare solamente piccoli dettagli per la versione WhatsApp Business.

La stessa WhatsApp, nel frattempo, ha inoltre affermato che nessun cambiamento nelle modalità del trattamento dei dati è stato apportato per gli utenti europei.

Secondo un portavoce dell’applicazione, infatti, l’aggiornamento fornisce ulteriore trasparenza su come vengono raccolti e trattati i dati degli utenti. Il portavoce, inoltre, ha sottolineato come l’app di messaggistica continuerà a utilizzare il sistema di crittografia end – to – end per garantire messaggi privati e sicuri e che i dati degli utenti europei non saranno forniti a Facebook per migliorare i propri prodotti e pubblicità.

Al momento l’EDBP sta ancora valutando il caso e nel frattempo WhatsApp ha posticipato l’entrata in vigore dei nuovi Termini & Condizioni di tre mesi. La data per rivedere l’informativa, infatti, è slittata a Maggio.

Alternative a WhatsApp e soluzioni per una maggiore sicurezza 

Nel frattempo, però, moltissimi utenti, spaventati dai nuovi Termini & Condizioni, hanno iniziato a cercare nuove e valide app alternative a WhatsApp.

Prima di passare alle app alternative che è possibile utilizzare al posto della celebre applicazione di messaggistica è utile sapere che esistono diversi processi di sicurezza informatica che possono essere presi in considerazione.

Un corretto e continuo aggiornamento di tutte le applicazioni sullo smartphone, ad esempio, previene la possibilità hackeraggio e di intrusioni esterne, così come un aggiornamento costante della password dei propri account (una volta ogni tre mesi sarebbe l’ideale). Inoltre è buona norma disinstallare le app inutilizzate che non vengono ormai più aggiornate da tempo ed evitare assolutamente l’utilizzo di applicazioni piratate.

Gli smartphone di ultima generazione hanno sempre un antivirus preinstallato, ma ne esistono numerosi a pagamento che possono migliorare ancor di più la sicurezza: è necessario, però, ricordarsi di mantenerli costantemente aggiornati per far sì che mantengano alta la propria efficacia.

Inoltre un buon metodo per aumentare la sicurezza della propria privacy è utilizzare una VPN. Se non è chiaro che cos’è una VPN è sufficiente sapere che una Rete Privata Virtuale è una sorta di galleria crittografata, attraverso la quale passano i dati di un utente del web quando clicca su un link. I dati, se si ha installato questo strumento, passano da A a B senza che nessuno possa leggerli. Questo strumento, quindi, aiuta ad aumentare la privacy crittografando il traffico web garantendo anonimato e sicurezza.

Tornando alle app, Telegram e Signal sono le due applicazioni che negli scorsi giorni hanno registrato il maggior numero di download sia su Apple Store, sia su Google Play.

Queste due app, infatti, sono considerate più sicure di WhatsApp.

Signal è stata consigliata anche da Elon Musk, cofondatore e capo di Tesla. L’applicazione permette di inviare messaggi crittografati non leggibili da altri e di effettuare chiamate apparentemente a prova di intercettazioni. Signal, inoltre, non necessita di associare al proprio profilo un numero di cellulare.

Telegram, invece, era già molto diffusa in Italia anche prima del caos creato dal cambiamento della privacy policy di WhatsApp. Anche questa applicazione non necessita di un numero di telefono associato. A differenza di Signal, però, Telegram conservata numerosi metadati in forma non cifrata.

I cambiamenti della privacy policy di WhatsApp hanno spinto numerosi utenti a interrogarsi sulla sicurezza dei propri dati personali. In attesa che il Garante della Privacy valuti con attenzione il caso e che l’applicazione riproponga i nuovi Termini & Condizioni, ciò che si può fare è cercare di migliorare la protezione degli smartphone e avere fiducia negli sforzi della Comunità Europea di tutelare sempre utenti e consumatori.

Tecniche di fidelizzazione del cliente: come cambia il marketing ai tempi del digitale

01 Febbraio 2021

Quello del marketing è un mondo in continua evoluzione, che deve necessariamente saper adattarsi ai mutamenti del contesto per poter offrire al consumatore ciò che egli realmente cerca. Ecco perché nuove tecnologie e digitalizzazione hanno avuto un forte impatto anche in questo senso, spingendo i professionisti del settore verso l'introduzione di nuove strategie e il riadattamento di altre già esistenti: ecco qualche interessante esempio.

(Pxhere)

Bonus, prove gratuite e sconti rivolti ai nuovi clienti 

Chi gestisce una piattaforma web o un sito di e-commerce ha l'obiettivo di fidelizzare i clienti già acquisiti, ma ovviamente il primo passo per instaurare la relazione è quello di attrarre dapprima nuovi clienti. 

Per fare ciò vengono messe in atto diverse strategie che non differiscono molto da quelle presenti nel marketing tradizionale, ma che convertite al mondo digitale offrono più ampie opportunità di successo e personalizzazione. 

Tra gli strumenti messi in gioco dai professionisti del web marketing, sono per esempio molto utilizzati i bonus di benvenuto, che permettono all'utente appena sbarcato su un sito di usufruire di un incentivo all'uso del servizio. Questa è una tecnica particolarmente utilizzata nel comparto gaming e iGaming, dove i portali che offrono la possibilità di giocare online mettono a disposizione  un bonus per cominciare a testare i giochi presenti in catalogo.

I casino online, per esempio, offrono dei bonus di benvenuto senza deposito o con deposito, a seconda dei casi, grazie ai quali il nuovo cliente può provare il suo account ed effettuare delle giocate di prova, o sfruttando la cifra messa a disposizione col bonus oppure ottenendo un cashback sul primo deposito effettuato.

I bonus di benvenuto proposti dai casino digitali rappresentano una delle strategie di maggior successo, proprio perché gli utenti si sentono invogliati a provare il servizio con un investimento minimo, se non addirittura nullo, con la possibilità di non proseguire con l'abbonamento nel caso in cui il test non sia soddisfacente.

Molti operatori appartenenti a diversi settori offrono invece prove gratuite dei servizi offerti, per esempio garantendo un accesso gratuito per alcuni giorni oppure mettendo a disposizione lo stesso servizio con caratteristiche limitate, lasciando la possibilità di effettuare un upgrade successivo.

Molto utilizzati sono infine gli sconti, sia in denaro che in percentuale, un metodo questo particolarmente usato dagli e-commerce per la vendita di beni fisici. Gli sconti di benvenuto possono essere offerti come ricompensa per l'iscrizione alla newsletter o semplicemente per il primo acquisto, ma non escludono altri successivi sconti ad hoc per i clienti più fedeli.

Offerte personalizzate e raccolte punti per premiare la fedeltà

Anche in questo caso si tratta di strategie certamente non nuove, ma che i più attenti marketing manager hanno saputo riadattare al web. Le offerte personalizzate e le raccolte punti nascono per far sì che chi ha già acquistato un prodotto o un servizio possa venir invogliato a ritornare sullo stesso sito.

Grazie anche a strumenti di analisi avanzati, che oggi permettono di raccogliere tantissimi dati sugli utenti, le aziende che operano nel digitale riescono infatti a rivolgersi in maniera praticamente diretta a ogni singolo utente, sia per l'invio di comunicazioni e aggiornamenti che per proporre offerte speciali e promozioni riservate.

In tale ottica rientrano anche le fidelity card, che in alcuni casi possono essere sfruttate sia nei punti vendita fisici che sul web, in caso di aziende operanti sia online che offline, che le raccolte punti finalizzate all'ottenimento di premi e regali.

 Pixabay

L'influencer marketing come strumento per attrarre e fidelizzare

Fenomeno nuovo, almeno nelle forme di comunicazione adottate, è invece quello dell'influencer marketing, ossia una strategia basata sullo sfruttamento della popolarità di personaggi molto noti sui social media per far conoscere brand e prodotti.

In pratica, gli influencer mettono a disposizione i propri profili social e la propria immagine per parlare ai followers di uno specifico prodotto, di un servizio o di un marchio del quale si dicono particolarmente soddisfatti. Questa tecnica può essere vista come un'evoluzione del classico testimonial televisivo o della carta stampata, ma con un impatto ancora maggiore sull'utenza finale: influncer e followers, infatti, vivono un rapporto molto più diretto rispetto a quanto avveniva con i media tradizionali, tanto che gran parte dei contenuti postati si basano sul racconto di esperienze di vita quotidiana e sullo scambio di opinioni su argomenti di qualsiasi tipo.

Maggiore è il numero di followers raggiunti, maggiore la risonanza del singolo influencer, il cui lavoro di comunicazione avrà un valore di mercato proporzionale a tale platea. 

Pulire la casa in tempi di pandemia: Boom dell’aspirapolvere senza fili

31 Gennaio 2021

aspirapolvere senza fili

In tempi di pandemia, stando tante ore in casa si ha sicuramente più tempo da dedicare alle pulizie domestiche. La paura che il virus rimanga sulle superfici è sempre presente e si cerca di tenere la propria casa sempre più pulita. Tra gli accessori più gettonati vi è sicuramente l’aspirapolvere senza fili che va a sostituire completamente la vecchia scopa o le tradizionali aspirapolveri a filo. Grazie alle nuove tecnologie più evolute, sono presenti dei modelli di aspirapolvere molto potenti che consentono di svolgere le pulizie di tutti i giorni in modo rapido e meno faticoso. Inoltre, non dover litigare ogni volta con i fili che si incastrano ovunque, consente di risparmiare una notevole quantità di tempo.

Come Scegliere l’aspirapolvere più adatta alle nostre esigenze?

Il mercato attualmente dispone di vari modelli di aspirapolveri, con vari costi in base alle caratteristiche tecniche e al design proposto dalle varie aziende produttrici. Occorre verificare in primis la potenza di aspirazione, che è l’elemento base per capire quando è efficace nella sua funzione principale. Solitamente espresso in aW (attowatt) può variare in media dai 130 ai 200 aW.

Altro parametro da valutare è la durata della batteria. Essendo un dispositivo wireless non si collega direttamente alla presa di corrente, ma ha una batteria incorporata ricaricabile che consente di utilizzarla per tempi diversi in base al modello e programma scelto per il funzionamento. Avere un ambiente grande da pulire richiede una batteria con durata maggiore rispetto a chi ha un appartamento di dimensioni più contenute.

È fondamentale scegliere l’aspirapolvere anche in base a chi deve fisicamente utilizzarla. Per questo va preso in considerazione anche il peso dell’aspirapolvere. Un peso troppo eccessivo comporta uno sforzo maggiore per le persone con meno forza fisica, mentre magari potrebbe non essere un problema per chi ha un allenamento e capacità diverse. Solitamente a incidere sul peso è soprattutto la batteria, e quindi è direttamente proporzionale alla durata e alla potenza stessa.

Ultimo, ma forse per tanti il fattore più importante è il prezzo dell’aspirapolvere. Oltre alle varie promozioni e offerte, questo varia sicuramente in base alle caratteristiche, quindi prima di scegliere, occorre bene valutare e confrontare tutti gli elementi di cui vi abbiamo parlato.

Ecco perché gli uomini si stancano delle donne e preferiscono gli animali

28 Gennaio 2021

hotboys_cutedogs Sarda News - Notizie in Sardegna

Ci sono tanti motivi che possono portare alla fine di una relazione.
Le motivazioni sono davvero molto varie e possono dipendere da tantissimi fattori diversi.

Uno di questi è l’indipendenza che ogni uomo cerca sempre, disperatamente di poter conservare la propria indipendenza, cosa che non è sempre possibile durante una relazione.
Con il tempo le relazioni finiscono per essere un po’ avvilenti. L’armonia e la complicità dei primi giorni si esaurisce ed al suo posto restano solo liti, urla e tante contraddizioni. Con gli animali, invece tutto è più semplice ed il rapporto è molto più facile da gestire.
Ci sono aspetti della propria compagna che si scoprono con il tempo e che possono non piacerci molto . Aspetti che non si immaginavano e che possono essere davvero poco piacevoli. Con gli animali solitamente, invece, non c’è questo tipo di pericolo. 

La gelosia è decisamente un tasto molto doloroso che può essere decisamente pesante da mandare giù. Con gli animali di certo non sussiste questo problema. Possono mostrare un po’ di ritrosia nei confronti dei nuovi arrivati ma non ci faranno mai una plateale scenata di gelosia.
In merito a ciò le donne, credono di sapere tutto di un uomo ma non è cosi

Perchè la donna ci mette molto più tempo quando va al bagno nei wc pubblici? Ecco la spiegazione

28 Gennaio 2021

Una simpatica lettera che spiega perchè le donne impiegano tanto tempo quando vanno nei wc pubblici

telecamera-in-wc-donne-tribunale-voyeur-era-avvocato Sarda News - Notizie in Sardegna

Quando una donna deve andare in un bagno pubblico succede che..
ti ritrovi con una coda di donne che ti fa pensare che dentro ci sia Brad Pitt che lo da. Allora ti metti buona ad aspettare, sorridendo amabilmente alle altre che aspettano anche loro con le gambe e le braccia incrociate. E’ la posizione tipica del “mi sto pisciando addosso”. Finalmente tocca a te, ma arriva sempre la mamma con “la bambina piccola che non può più trattenersi” e ne approfittano per passare avanti tutte e due!
A quel punto controlli sotto le porte per vedere se ci sono gambe. Sono tutti occupati. Finalmente se ne apre uno e ti butti addosso alla persona che esce. Entri e ti accorgi che non c’è la chiave (non c’è mai); non importa… Appendi la borsa a un gancio sulla porta, e se non c’è (non c’è mai), ispezioni la zona, il pavimento è pieno di liquidi non ben definiti e non osi poggiarla là, per cui te la appendi al collo ed è pesantissima, piena com’è di cose che ci hai messo dentro, la maggior parte delle quali non usi ma le tieni perchè non si sa mai. Tornando alla porta… dato che non c’è la chiave, devi tenerla con una mano, mentre con l’altra ti abbassi i pantaloni e assumi “la posizione”… AAhhhhhh… finalmente…

Poi ti tornano in mente gli insegnamenti della mamma, quando da piccola ti portava in bagno e, dopo aver pulito la tavola e messo la carta igienica a coprirne il perimetro, lanciava l’anatema: “MAI, MAI appoggiarsi sul gabinetto!”. Poi ti mostrava la “posizione” che consiste nel bilanciarsi sulla tazza facendo come per sedersi ma senza che il corpo venga a contatto con la tavolozza. “La posizione” è una delle prime lezioni di vita di una bambina, importantissima e necessaria, deve accompagnarci per il resto della vita. Ma ancora oggi, da adulte, “la posizione” è terribilmente difficile da mantenere quando hai la vescica che sta per esplodere.

Finalmente in posizione, cominciano a tremarti le gambe… perchè sei sospesa in aria, con le ginocchia piegate, i pantaloni abbassati che ti bloccano la circolazione, il braccio teso che fa forza contro la porta e una borsa di 5 chili appesa al collo. Vorresti sederti, ma non hai avuto il tempo di pulire la tazza nè di coprirla con la carta, dentro di te pensi che non succederebbe nulla ma la voce di tua madre ti risuona in testa: “Non sederti mai su un gabinetto pubblico!”, così rimani nella “posizione”, ma per un errore di calcolo un piccolo zampillo ti schizza sulle calze!!! Sei fortunata se non ti bagni le scarpe. Mantenere “la posizione” richiede grande concentrazione. Per allontanare dalla mente questa disgrazia, cerchi il rotolo di carta igienica maaa, cavolo…! Non ce n’è…! (mai).

Allora preghi il cielo che tra quei 5 chili di cianfrusaglie che hai in borsa ci sia un misero kleenex, ma per cercarlo devi lasciare andare la porta, ci pensi su un attimo, ma non hai scelta.
E non appena lasci la porta, qualcuno la spinge e devi frenarla con un movimento brusco, altrimenti tutti ti vedranno semiseduta in aria con i pantaloni abbassati. NO!! Allora urli: “O-CCU-PA-TOOO!!!”, continuando a spingere la porta con la mano libera, e a quel punto dai per scontato che tutte quelle che aspettano fuori abbiano sentito e adesso puoi lasciare la porta senza paura, nessuno oserà aprirla di nuovo (in questo noi donne ci rispettiamo molto) e ti rimetti a cercare il kleenex, vorresti usarne un paio ma sai quanto possono tornare utili in casi come questi e ti accontenti di uno, non si sa mai.

In questo preciso momento si spegne la luce automatica, ma in un cubicolo così minuscolo non sarà tanto difficile trovare l’interruttore! Riaccendi la luce con la mano del kleenex, perchè l’altra sostiene i pantaloni, conti i secondi che ti restano per uscire di lì, sudando perchè hai su il cappotto che non avevi dove appendere e perchè in questi posti fa sempre un caldo terribile. Senza contare il bernoccolo causato dal colpo di porta, il dolore al collo per la borsa, il sudore che ti scorre sulla fronte, lo schizzo sulle calze… il ricordo di tua mamma che sarebbe vergognatissima se ti vedesse così; perchè il suo culo non ha mai toccato la tavolozza di un bagno pubblico, perchè davvero “non sai quante malattie potresti prenderti qui”.

Ma la debacle non è finita… sei esausta, quando ti metti in piedi non senti più le gambe, ti rivesti velocemente e soprattutto tiri lo sciacquone! Se non funziona preferiresti non uscire più da quel bagno, che vergogna! Finalmente vai al lavandino. E’ tutto pieno di acqua e non puoi appoggiare la borsa, te la appendi alla spalla, non capisci come funziona il rubinetto con i sensori automatici e tocchi tutto finchè riesci finalmente a lavarti le mani in una posizione da gobbo di Notredame per non far cadere la borsa nel lavandino; l’asciugamani è così scarso che finisci per asciugarti le mani nei pantaloni, perchè non vuoi sprecare un altro kleenex per questo!

Esci passando accanto a tutte le altre donne che ancora aspettano con le gambe incrociate e in quei momenti non riesci a sorridere spontaneamente, cosciente del fatto che hai passato un’eternità là dentro. Sei fortunata se non esci con un pezzo di carta igienica attaccato alla scarpa o peggio ancora con la cerniera abbassata! A me è capitato una volta, e non sono l’unica a quanto ne so!

Esci e vedi il tuo uomo che è già uscito dal bagno da un pezzo e gli è rimasto perfino il tempo di leggere Guerra e Pace mentre ti aspettava. “Perchè ci hai messo tanto?” ti chiede irritato.
“C’era molta coda” ti limiti a rispondere. E questo è il motivo per cui noi donne andiamo in bagno in gruppo, per solidarietà, perchè una ti tiene la borsa e il cappotto, l’altra ti tiene la porta e l’altra ti passa il kleenex da sotto la porta; così è molto più semplice e veloce perchè tu devi concentrarti solo nel mantenere ‘la posizione’. E la dignità.

Questo è dedicato alle donne di tutto il mondo che hanno usato un bagno pubblico e a voi uomini, perchè capiate come mai ci stiamo tanto. [fonte www.magnaromagna.it]

Le 10 cose da non dire alla polizia quando ti ferma

28 Gennaio 2021

posto-di-blocco-carabinieri Sarda News - Notizie in Sardegna

Quando l'automobilista si trova alle prese con un controllo di polizia, il rispetto di alcune fondamentali regole di comportamento è consigliato in primo luogo dal buon senso: ci vuole poco per passare dalla ragione al torto e se poi non tutto risulta "a posto" i rischi di un verbale doloroso aumentano esponenzialmente. Quali sono le cadute di stile da evitare sempre e comunque? Prima in graduatoria, la preghiera strappalacrime "La scongiuro, per favore..." che prelude sempre a contravvenzioni esemplari

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Curiosità, misteri e maledizioni: quello che non sai sulla roulette

27 Gennaio 2021

roulette misteri

Vincite record, credenze popolari e misteri

Spesso dietro a quello che potrebbe sembrare un semplice passatempo si nascondono miti, credenze popolari e curiosità, come nel caso della roulette. Per questo motivo LeoVegas ha pubblicato l’infografica “Gira la roulette: curiosità e falsi miti” così da fare luce su 5 particolarità poco conosciute e 5 elementi da sfatare.

Lo sapevate ad esempio che questo gioco si caratterizza per un particolare linguaggio? È francese, utilizzato per indicare alcune giocate e incluso nella formazione dei croupier e nelle regole del gioco. Un esempio? Tiers du cylindre indica le puntate della serie 5 e 8.

Conoscere il francese non è l’unica abilità che deve possedere un buon croupier: elasticità mentale, capacità di relazionarsi con i clienti e una fedina penale immacolata sono fondamentali. Esistono delle scuole di formazione per croupier e lo stipendio di un professionista del gioco può arrivare fino a 35.000 dollari.

Tutt’oggi attorno alla roulette continuano a circolare falsi miti di tutti i tipi: secondo alcuni la ruota sarebbe collegata al numero della Bestia (il 666), mentre un’altra leggenda vuole che questo gioco sia nato da un patto stretto con il diavolo.

Le false credenze sulla roulette riguardano anche altri aspetti, a partire dalla presunta esistenza di metodi scientifici per indovinare i risultati di quello che è un gioco totalmente imprevedibile. Stesso discorso vale per il deterioramento dei tavoli, che favorirebbe l’uscita di alcuni numeri, e per le probabilità di vincita: nel primo caso i tavoli da gioco vengono controllati di continuo, mentre le percentuali di vittoria e i margini del banco non cambiano tra sale fisiche e virtuali.

Trekking in Sardegna, dove e come

25 Gennaio 2021

trekkilandia

Un viaggio particolare, introspettivo, a stretto contatto con la natura camminando per godersi lo spettacolo ed immergendosi in quello che si vede intorno. Il trekking è una filosofia più che una semplice esperienza da provare almeno una volta nella vita: adatta a chiunque riesca a calarsi in questo mood, fatto di contatto diretto con luoghi incontaminati dove respirare l’aria circostante ed il silenzio.
A condire il tutto, un po’ di senso dell’avventura e di possibilità di scoprire ulteriori parti si se stessi. In sostanza c’è un universo infinito dentro al trekking che può essere esplorato intraprendendo un viaggio di questo genere. Quanto fin qui detto rende particolarmente adatto il discorso per il territorio della Sardegna.
Un territorio magico, dalla morfologia differente a seconda di dove si decide di approdare, località meravigliose sul mare ma anche falesie a picco, grotte, canyon, natura inesplorata, cascate e sentieri scoscesi. Per gli amanti del trekking (e non solo per loro) questo è un paradiso.

I luoghi di trekking più belli della Sardegna

Elencare tutti i luoghi dove fare trekking in Sardegna sarebbe operazione faticosa: certo è che vista la particolarità di questo viaggio a metà tra camminata e sport, la costa occidentale sembra quella più adatta, così caratterizzata da una natura selvaggia che in alcuni casi è ideale anche per trekking di livello superiore, ovvero per esperti, viste le tante zone impervie e deserte.
Per quest’ultima casistica si tende a parlare di trekking classificati come EEA, che richiedono quindi esperienza superiore ed una particolare capacità, oltre che condizione fisica non per tutti. Qualche esempio di trekking in Sardegna?

  • L’escursione attraverso le cime del Gennargentu, la montagna sarda per eccellenza con arrivo a punta La Marmora, località che si staglia a quasi 2000 metri sul mare. Il ‘tetto dell’isola’ come viene comunemente chiamato.  
  • Il territorio dell’Ogliastra: anche da qui si può arrivare in cima al tetto dell’isola partendo dall’Arzana. Sconosciuta ai più fino a qualche anno fa, l’Ogliastra è considerata oggi uno dei panorami più belli del mondo con rocce verticali a piccolo sul mare, laghi, sentieri, verde ed i caratteristici nuraghi.
  • L’area sud – ovest, con le sue miniere, i faraglioni, le dune sabbiose di Piscinas nella Costa Verde, gli antichi sentieri percorsi da sempre dai pastori e dai minatori. Anche qui, immancabili le rocce a piccolo sul mare, come sempre di un colore unico.

Come fare trekking in Sardegna?

A chi rivolgersi per fare trekking in Sardegna? Come si diceva, soprattutto per alcuni territori è bene essere preparati e farlo con realtà che possano offrire supporto. Come nel caso di Trekkilandia, che offre una serie di proposte per trekking in Sardegna (https://www.trekkilandia.it/viaggi/trekking-sardegna/) piuttosto complete ed articolate.
In particolare la zona del suo ovest dell’isola ed il cammino di Santa Barbara: il tutto anche all’interno di un unico trekking piuttosto avventuroso che si snoda alternando costa ed entroterra. Camminata a contatto con la natura ma anche conoscenza delle tradizioni locali, soprattutto quelle gastronomiche; visite ad antichi insediamenti e villaggi minerari; passeggiate su spiagge sabbiose affacciate sul mare dal blu intenso, come biglietto da visita di questa terra.
Un modo unico di conoscere la Sardegna, particolare, per certi versi anche impegnativo ma certamente indimenticabile; andando alla scoperta del territorio sarà possibile imparare a conoscere le tradizioni locali e la storia di questa meravigliosa isola.

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