La Sardegna è una un'isola conosciuta in tutto il mondo soprattutto per la bellezza delle sue acque smeraldo, le aspre coste, le splendide spiagge e il glamour della vita notturna, che caratterizza la Costa Smeralda.
Tante volte, però, proprio le zone a ridosso della costa vengono prese letteralmente d'assalto dai turisti e riuscire a trovare una sistemazione valida ed economica diventa praticamente impossibile.
Soprattutto in estate, periodo in cui si affolla la maggior parte dei viaggiatori sul mare di Sardegna, riuscire a ritagliarsi il proprio spazio intimo, in una calda sistemazione, con budget contenuto, può diventare una vera sfida. A ben guardare, però, non bisogna rinunciare alle proprie ferie sull’isola.
Esistono, infatti, molti villaggi in Sardegna economici che consentono di vivere un’esperienza rilassante e indimenticabile a prezzi non troppo elevati. Se poi, durante il soggiorno, si ha voglia di passare una giornata diversa dalle altre, contraddistinte da mare e relax, e scoprire qualche località particolare, che possa lasciare un ricordo particolare della propria vacanza, si può usare il villaggio come punto di partenza per scoprire alcune perle un po’ più nell’entroterra.
Gola di Gorropu
Iniziamo con una vera chicca dell'isola, che pochi conoscono, la Gola di Gorropu, il gran Canyon della Sardegna.
Situato nel Supramonte, tra Orgosolo e Urzulei e modellato per decenni dal Rio Flumineddu, questa spaccatura rocciosa profonda 500 m è una delle più profonde d'Europa.
Un luogo dove si può apprezzare il volto più selvaggio e inedito della Sardegna, lungo una passeggiata che parte dal Campo Base di Gorropu e si estende per 7 km, fino a lambire il letto del fiume. Un itinerario non semplicissimo, che richiede comunque 4 ore di cammino per un dislivello di quasi 600 mt. Ma lo scenario che vede alternarsi la roccia nuda alla fitta vegetazione di oleandri, foreste di leccio, tassi millenari e ginepri, senz'altro ripaga della fatica.
Orgosolo e i suoi murales
Staccando per un attimo dalle bellezze della natura, si può fare un salto in uno dei borghi più caratteristici dell'entroterra sardo, Orgosolo.
I muri di questo piccolo paesino, nel cuore della Barbagia, ricalcano un'importante testimonianza delle proteste di fine anni Sessanta e Settanta che hanno accompagnato anche l'isola. Ben 150 murales adornano le sue mura e insieme costituiscono il manifesto di protesta firmato dal gruppo di anarchici Dioniso, con il loro artista di punta Francesco del Casino, che nel 1969 realizzò il primo graffito. Un racconto aspro e diretto della miseria, delle dispute territoriali e delle condizioni in cui versavano i pastori a quell'epoca.
Il "suono" di Bitti
Un'altra chicca da non perdere è Bitti, località più importante della Barbagia e il suo tradizionale canto a tenore. In questa piccola città, più che ad ammirare, si viene ad ascoltare questo particolare canto riconosciuto persino come Patrimonio orale e immateriale dell'umanità, dall'UNESCO.
In realtà Bitti ha molto altro da offrire. Può essere il punto di riferimento per tutti gli amanti dei viaggi all'insegna della natura e dell'escursionismo, all'interno del Parco Naturale Regionale di Tepilora e della Foresta di Sos Littos – Sas Tumbas. Ma è anche uno dei centri di riferimento regionale di produzione lattiero casearia. Qui, si possono gustare le vere prelibatezze sarde.
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