La trattativa per il rinnovo dei contratti di lavoro del Comparto
Sicurezza è in una fase di impasse, alimentando un crescente
malcontento tra i carabinieri. Il nodo principale è legato alla
perdita del potere d’acquisto, che ha reso urgente un intervento
economico per ristabilire condizioni dignitose per i lavoratori.
Tuttavia, l’accordo non arriverà prima del 31 ottobre, lasciando le
sigle sindacali in una situazione critica. I sindacati di categoria
si trovano al centro delle polemiche per non aver saputo fare
fronte comune e per aver accettato una separazione dei tavoli delle
trattative, definita “inopportuna e dannosa”. Inoltre, la mancanza
di proposte normative concrete per migliorare le condizioni di
lavoro aggrava la situazione, con molti carabinieri che si sentono
lasciati soli in questo delicato frangente. La critica principale è
rivolta alle sigle sindacali, guidate da ex membri del Consiglio
Centrale di Rappresentanza (Cocer), accusate di incapacità
gestionale e di accettare passivamente le proposte governative. La
gestione delle trattative viene paragonata a quella della
rappresentanza militare (R.M.), una gestione che non
Leggi tutto su Fonte: Il Giornale di Oristano
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