Il bonus Psicologo è insufficiente. Nel 2020 oltre 700.000 utenti hanno richiesto assistenza specialistica, soprattutto donne (53,6%) e persone con più di 45 anni (69%). Le nuove generazioni sono più consapevoli e stanno contribuendo ad abbattere le barriere che separano la società civile dalla terapia, ma non basta.
La pandemia ha acuito il bisogno di aiuto, ma gli investimenti pubblici restano inadeguati, al 2,7% contro almeno il 5% necessario del Fondo Sanitario Nazionale. Un settore già provato dal COVID rischia di non poter supportare adeguatamente l'alta domanda di assistenza.
Silvia Wang, che insieme a Daniele Francescon ha lanciato Serenis, (https://www.serenis.it/), centro medico autorizzato dall'ATS che offre supporto psicologico e psicoterapia in videochiamata a prezzi contenuti, sottolinea: “L’iniziativa, per com’è stata pensata, presenta molte note stonate: un meccanismo farraginoso, risorse ripartite per popolazione invece che per bisogno e tempi lunghissimi. Persino il nome è improprio: il bonus psicologo non può essere usato da uno psicologo, inoltre psicologo e psicoterapeuta non sono sinonimi. Anche per noi che ci lavoriamo dentro non è facile orientarsi tra la terminologia, i confini tra le professioni e le aree di intervento. Il problema è sempre lo stesso: manca la cultura”.
Iniziare la psicoterapia: le cose da fare e quelle da non fare secondo Serenis
La piattaforma, che mette in campo una rete di più di 700 psicoterapeuti specializzati, punta da sempre ad abbattere i tabù e ad informare sui fattori essenziali da capire prima di iniziare un percorso terapeutico:
- Intimità e comodità sono basilari durante un percorso psicologico (anche online), in particolare all'inizio quando bisogna imparare a fidarsi del proprio interlocutore: così facendo ci si potrà aprire senza timore di essere ascoltati.
- Mostrare la propria volontà di cambiare è essenziale per costruire un'alleanza terapeutica, ovvero quella cooperazione tra terapeuta e paziente che li aiuterà a raggiungere gli obiettivi
- Abbassare la luminosità dello schermo (se in teleterapia) può sembrare un consiglio secondario, eppure è fondamentale per creare un ambiente favorevole e non affaticare troppo gli occhi.
- Comodità prima di tutto. Trovare una posizione confortevole consente di parlare con tranquillità e concentrazione.
- Esprimere spontaneamente emozioni, dubbi e paure. Specie al primo incontro, è importante lasciarsi andare e spiegare cosa ha portato ad intraprendere il percorso, ricordando che non esistono risposte "giuste".
- Prendersi tutto il tempo necessario: la terapia richiede calma e costanza, non vi sono tempi prestabiliti.
- Se qualcosa non va, parlarne col terapeuta: può capitare di non trovare la giusta connessione, che però può nascere con il dialogo.
- Anche se all'inizio si può provare disagio, è attraverso il tempo e la confidenza che si costruisce una relazione di fiducia unica ed efficace. Non esiste una "ricetta", ma ogni dialogo è storia a sé.
Serenis sottolinea anche alcuni numeri e riferimenti cruciali per tutti coloro che sono esclusi dal bonus psicologico o non possono sostenere i costi di un terapeuta:
- Per tutti i maggiorenni ci sono il Progetto Itaca, al numero 800 274 274, e quello della Croce Rossa, al 1520, linee d'ascolto gratuite di supporto psicologico h24. Per i minorenni, invece, sempre gratuitamente, oltre alla rete nazionale dei consultori, è sempre attivo anche il Telefono Azzurro (dai 13 ai 18 anni), al numero 19696 con anche la chat;
- Per le donne, oltre al Progetto Itaca, Croce Rossa e i consultori italiani, c’è anche MamaChat, un canale gratuito e anonimo per orientarsi nel proprio problema.
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