La Sardegna, in Italia come nel resto del mondo, è nota soprattutto per il suo mare e l’associato turismo estivo; per la peculiare lingua che vi si parla, per molti versi unica rispetto alle tante parlate diffuse nella penisola; per la storia millenaria, capace di lasciare testimonianze archeologiche uniche. Tutte ottime ragioni, e ce ne sarebbero molte altre. Tra i motivi di vanto, però, raramente si pensa ai tanti atleti che, nelle più diverse discipline, hanno portato ai più alti livelli la bandiera dei quattro mori.
Impossibile non partire dal calcio: dal momento che si tratta dello sport più praticato in Italia, inevitabilmente è anche quello nel quale sono più numerosi i sardi che hanno giocato ad alti livelli. Rimangono in tanti anche volendosi limitare a quelli che sono arrivati fino alla maglia azzurra, e tra questi spicca ovviamente quello che probabilmente è il calciatore sardo più famoso di sempre: Gianfranco Zola. Nativo di Oliena, in Italia ha legato i suoi successi soprattutto alle maglie di Napoli, Parma e Cagliari, mentre all’estero è diventato un’icona del Chelsea: la sua maglia numero 25 - oltre che la numero 10 del Cagliari - è stata ritirata dalla numerazione dei blues, e per le sue gesta sportive gli è stato conferito nel 2004 l’Ordine dell’Impero Britannico, una delle più alte onorificenze del Regno Unito. Altro ex calciatore è poi Antonello Cuccureddu, difensore/centrocampista algherese che ha legato il proprio nome alla Juventus, dove ha giocato tra il 1969 e il 1981, contando anche 13 presenze in nazionale tra il 1975 e il 1978. Ancora in attività invece Salvatore Sirigu, portiere di Nuoro classe 1987: messosi in luce nel Palermo tra 2009 e 2011, società nella quale è tornato per chiudere la carriera, h vestito a lungo la divisa del Paris Saint-Germain, raccogliendo 145 presenze tra il 2011 e il 2016. Nel pieno della sua carriera è invece Nicolò Barella, nato a Cagliari nel 1997 e in forza all’Inter, di recente autore di quello che già si prospetta essere come uno dei goal potenzialmente più belli della appena iniziata Serie A 2024/2025.
Passando a sport meno praticati rispetto al calcio, emerge come in tantissime discipline compaiano con una certa regolarità atleti sardi. Prendendo come spunto le recentissime Olimpiadi di Parigi, concluse giusto nelle scorse settimane, gli atleti isolani sono stati numerosi in diversi sport. La più celebre è probabilmente Alessia Orro, pallavolista di Oristano che con le compagne ha vinto l’oro nella pallavolo femminile. Sempre di Oristano è poi Lorenzo Patta, che a Tokyo 2020 ha vinto l’oro nella staffetta 4x100 insieme a Marcell Jacobs, Fausto Desalu e Filippo Tortu, quest’ultimo a sua volta con origini di Tempio Pausania. Altra velocista è Dalia Kaddari di Quartu Sant’Elena, specialista dei 200 metri piani, e sempre da Quartu Sant’Elena proviene poi Nicola Bartolini, che nel 2021 si è laureato campione del mondo nel corpo libero. Nel windsurf troviamo Marta Maggetti di Maracalagonis, fresca vincitrice della medaglia d’oro nelle acque di Marsiglia. Nel sollevamento pesi spuntano i nomi di Sergio Massidda, di Ghilarza, e di Davide Ruiu, di Sassari, mentre Francesca Deidda, nata a Cagliari nel 1992, ha recentemente dato l’addio alla nazionale di nuoto sincronizzato. Va sicuramente fatto anche il nome di Gigi Datome, cresciuto anche sportivamente a Olbia: il cestista si è ritirato nel 2023, chiudendo una carriera che l’ha portato anche in NBA con le casacche dei Detroit Pistons e dei Boston Celtics.
Passando a sport non olimpici, vale la pena ricordare Andrea Crobu e Filippo Candio, due giocatori di poker sportivo. Il primo, originario di Abbasanta, è noto soprattutto in rete, dove ha imparato le regole del poker Texas Holdem per poi competere nei tornei online. Il secondo invece, di Cagliari, è stato il primo italiano al tavolo finale di un Main Event delle World Series of Poker: era l’edizione del 2010, chiusa dal giocatore isolano al quarto posto finale. C’è poi Fabio Aru, ex ciclista su strada di San Gavino Monreale ritiratosi nel 2021. È stato il primo sardo, oltre che uno dei soli quattro italiani, ad aver vestito in carriera le maglie da leader dei tre più importanti giri ciclistici: la maglia rosa del Giro d’Italia, quella gialla del Tour de France e quella rossa della Vuelta a España. Tornando indietro nel tempo, si può infine ricordare Franco Columbu: nativo di Oliena, nel 1965 incontrò Arnold Schwarznegger in Germania, dedicandosi dunque al bodybuilding. Due volte vincitore di Mister Olympia, il sardo rimase sempre molto legato al futuro governatore della California, recitando insieme a lui e facendogli da testimone di nozze.
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