Terralba 

Un nuovo appello del Consorzio cooperative riunite. “Chi ne risponde in caso di incidenti?”

Un problema mai risolto, che si ripresenta quotidianamente, e ora il Consorzio cooperative riunite della pesca Marceddì  si appella nuovamente alle autorità marittime e forestali: tanti pescatori sportivi continuano a utilizzare il ponte della borgata per praticare la loro attività, nonostante divieti e ammonimenti.

Come si legge nell’appello firmato dal presidente Antonio Loi, “ogni giorno e notte – e in particolare il fine settimana – un consistente numero di persone, a volte si tratta anche di un centinaio, pratica la pesca sportiva con l’utilizzo di bilance e canne, senza nessun titolo e permesso, impedendo il passaggio delle auto”.

“La legge impone il divieto assoluto a qualsiasi tipologia di pesca sia nel ponte che nel tratto di mare in questione: tale divieto viene rispettato anche dai soci consorziati, che non sono esenti da un’eventuale contestazione”, ha spiegato il presidente. “Tutto ciò sta creando disagi sia alla mobilità che all’ordine pubblico”.

La sicurezza sul ponte non è garantita e il Consorzio teme incidenti. “Ricordiamo inoltre che l’infrastruttura non è illuminata durante l’orario notturno”, ha continuato Loi. “Ci domandiamo: se accadesse