Oristano
Il consigliere ha presentato un’interrogazione al presidente della Giunta e all’assessore della Sanità
Restano ancora in attesa i pazienti oncologici che si sono visti annullare le visite di controllo[1] fissate, anche da mesi, all’ospedale San Martino di Oristano. A rilanciare il grave problema è stato in queste ore il consigliere oristanese Alessandro Solinas, capogruppo del Movimento 5 Stelle, che ha portato il caso in Regione.
“Il danno è enorme”, denuncia il consigliere regionale, “all’ospedale San Martino di Oristano tutte le visite di follow-up alle quali devono sottoporsi periodicamente i pazienti che hanno avuto un tumore sono state sospese e attualmente per quanto riguarda le prenotazioni di gennaio non ci sono date certe sui futuri appuntamenti. Basti considerare che nel reparto di Oncologia ed Ematologia ogni anno vengono effettuate circa 20.000 visite e che circa un terzo riguarda i follow-up per capire la portata di questa decisione dalle conseguenze rovinose, dovuta ancora una volta alla carenza di medici. Non è ammissibile decidere di gestire i pazienti oncologici con il personale ridotto all’osso a scapito dei pazienti dimessi. I casi di recidiva di malattia non possono essere repentinamente individuati e trattati e i pazienti vengono esposti a rischi altissimi”.
Solinas che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore alla Sanità Carlo Doria.
“Dobbiamo inoltre considerare che le terapie per i malati oncologici non possono essere gestite dal medico di base”, scrive Alessandro Solinas, “quindi si tratta di una grandissima fascia di pazienti abbandonata dal sistema sanitario pubblico. Questa situazione inoltre potrebbe aggravarsi nei prossimi mesi ed è necessario e urgente intervenire adesso con la predisposizione di nuovi bandi per il reclutamento di oncologi, altrimenti sarà troppo tardi”.
“Il territorio di Oristano”, va avanti il consigliere regionale pentastellato, “sta patendo i danni di una mala gestione che dura da anni. La rete della medicina territoriale è stata completamente smantellata: guardia medica, medici di base, pediatri, sono tutti presidi che hanno abbandonato il territorio”.
“Altra grave problematica”, conclude Alessandro Solinas, “riguarda la riduzione dei posti letto nel reparto di Medicina, che attualmente opera con soli sei medici per una trentina di posti letto. Un numero insufficiente se consideriamo che prima della pandemia ne ospitava oltre 60. L’assistenza è stata praticamente dimezzata e il carico di lavoro dei medici è diventato disumano. In sei è impossibile coprire tutti i turni h24, pertanto si rende necessario il supporto di colleghi di altri reparti che a loro volta vengono sguarniti. Questo è il quadro catastrofico nell’Oristanese. Non stupisce purtroppo che i medici scelgano il trasferimento o di lavorare nel privato. Anche all’ospedale di Ghilarza, un presidio a bassa intensità, i venticinque posti letto prima presenti sono spariti. Complessivamente rispetto a tre anni fa sono 55 i posti letto mancanti. Una vergogna”.
Mercoledì, 10 gennaio 2024
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