Oristano
In provincia quest’anno una Chiocciola e tre premi Grande Olio Slow
C’è anche tanto Oristanese nella Guida agli extravergini 2024 pubblicata da Slow Food Italia, da 24 anni uno strumento utile per far conoscere oli, storie e territori. La chiocciola – il simbolo che segnala le aziende olivicole che interpretano i valori organolettici, territoriali e ambientali secondo la filosofia Slow Food – in tutta l’isola è stata assegnata ad Antonella Anna Maria Orrù di Siamaggiore e a Masoni Becciu di Villacidro.
Il premio Grande Olio Slow, riconosciuto all’olio eccellente, capace di emozionare in relazione a cultivar autoctone e territorio di appartenenza, ottenuto con pratiche agronomiche sostenibili, va a Ollu – Semidana di Rovelli di Oristano, Semidana di Tanca Barbarossa di Oristano, Bosana e Semidana di Santa Suia di Terralba e Cuncordu e Ispiritu Sardu Alphabetum di Masoni Becciu di Villacidro.
Sono 207 in tutto gli oli riconosciuti in Italia come presìdi Slow Food. In Sardegna sono il Biologico e Dop Sardegna di Accademia Olearia di Alghero; Terre dei Giganti di Sinis Agricola di Cabras; Meliddu – Bosana di Giuseppe Brozzu di Castelsardo; Biologico della
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