Oristano
Condannati medici e Casa di cura Madonna del Rimedio
La somma supera il milione e mezzo di euro. Il giudice Giorgio Latti, della seconda sezione civile del tribunale di Cagliari ha dovuto scrivere addirittura una decina di pagine per riassumere i conti nella sentenza di condanna relativa alla morte di Massimo Cenedese, originario di Arborea, avvenuta il 4 febbraio del 2015 all’ospedale di Sassari, successivamente a un intervento chirurgico alla cistifellea eseguito alcuni giorni prima nella Casa di cura Madonna del Rimedio di Oristano.
Tra i condannati proprio il rappresentante legale pro tempore della clinica cittadina e i medici Angelino Gadeddu e Monica Perra, dell’equipe che eseguì l’intervento, tutti chiamati in causa dai familiari di Cenedese, deceduto all’età di 43 anni: moglie, figli, genitori e fratelli, assistititi dai legali Valerio Martis, del Foro di Oristano, e Antonio Nicolini ed Ezio Ullasci del Foro di Cagliari.
Massimo Cenedese, secondo quanto ricostruito dai periti d’ufficio Michele Pintus e Francesco Atzei, il 29 gennaio del 2015, un giovedì, viene sottoposto a un intervento chirurgico nella Casa di cura Madonna del Rimedio, a Oristano, dov’era stato ricoverato per l’asportazione in laparoscopia di un polipo alla cistifellea del diametro di 5
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