Oristano

La denuncia del Coordinamento dei Comitati sardi per la Sanità pubblica che annuncia una nuova grande protesta

In Sardegna mancano 500 medici di base e la situazione è destinata ad aggravarsi. A lanciare l’allarme il Coordinamento dei Comitati sardi per la Sanità pubblica: “Continua l’inarrestabile emorragia dei medici di famiglia, pediatri di libera scelta e medici di continuità assistenziale”.

Il portavoce del CCSSP Alessandro Rosas ha annunciato per l’inizio del prossimo anno un’altra grande manifestazione.

“In Sardegna il 41,5% degli “ambulatori” è vuoto: mancano all’appello circa 500 medici di base, su un totale di 1.200 previsti dal fabbisogno regionale. In assenza di soluzioni strutturali la situazione è destinata ad aggravarsi”, si legge in un documento diffuso dal Coordinamento. “Molti Comuni e territori sono senza assistenza di base, i punti di guardia medica stanno diminuendo o riducendo l’orario di servizio. Molte famiglie, viste le lunghe liste d’attesa per le visite specialistiche, ricorrono spesso a prestazioni a pagamento, mentre il 20% circa delle Sarde e dei Sardi stanno rinunciando alle cure”.

“Gli interventi messi in campo finora per arginare temporaneamente e parzialmente la grave carenza dei livelli primari di assistenza, consistono in iniziative come i medici a “gettone” negli ospedali o gli ASCOT per “calmierare” gli effetti dell’assenza di medici di medicina generale”, si legge ancora nella nota. “Queste soluzioni d’emergenza, talvolta palliative, diventano invece la risposta quotidiana a quelle persone che vedono negati i loro diritti di base”.

“Le Cittadine e i Cittadini sardi sono lasciati soli con la prospettiva di un vuoto programmatico da parte delle Istituzioni, che determina il permanere e l’aggravarsi di suddette condizioni”, l’accusa mossa dal Coordinamento dei Comitati sardi per la Sanità pubblica, che suggerisce: “bisognerebbe programmare, rilanciare e attuare i piani per il servizio sanitario territoriale e la prevenzione, rimettere in campo servizio ospedaliero funzionale e rispondente alle esigenze dei territori in tutta la Sardegna, guardando alla salute come investimento e non come spesa”.

“Noi cittadini ci aspettiamo, non da oggi, da chi ci governa soluzioni che vadano oltre le azioni sedative e temporanee”, si legge in conclusione nella nota del Coordinamento. “Le proiezioni per gennaio 2024, ci dicono che la situazione peggiorerà ulteriormente se non cambia qualcosa, per questo ci prepariamo a mobilitare più cittadini possibili per un’altra grande manifestazione a inizio del prossimo anno”.

Martedì, 5 dicembre 2023

Fonte: Link Oristano


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