(Adnkronos) - “Dalla ricerca emerge la grandissima importanza dell’intero ecosistema: non solo imprese e migranti, per i quali l’inserimento lavorativo rappresenta un’opportunità reciproca, ma anche il ruolo fondamentale di facilitazione, mediazione e supporto che deve accompagnare questo processo. Si parte dai Paesi d’origine, con la formazione, fino al mentoring e all’assistenza pratica delle persone inserite in azienda, inclusi aspetti abitativi e scolastici. La barriera linguistica resta un ostacolo importante, soprattutto per la sicurezza sul lavoro, ma ci sono grandi opportunità per trasformare due debolezze in una forza comune”. Così Andrea Billi, professore della Sapienza Università di Roma, intervenendo al convegno 'Traiettorie - Flussi migratori, competenze e transizione energetica: trend e best practice di formazione e inclusione lavorativa', organizzato a Roma dalla Fondazione Maire - Ets.
“Il rischio principale - ha aggiunto Billi - è che i processi burocratici, come quelli per il riconoscimento dei titoli di studio o l’approvazione dei documenti, rallentino l’inserimento dei lavoratori stranieri. È un problema serio, perché i sistemi di formazione tecnica e professionale sono molto disomogenei tra i vari Paesi”.