Negli ultimi anni, la transizione energetica e l’adozione di fonti
rinnovabili hanno assunto un ruolo centrale nel dibattito pubblico,
con progetti come l’impianto agrivoltaico “
Oristano 2“. Tuttavia, la proposta,
che prevede la realizzazione di un impianto con una potenza di
47,826 MWp (megawatt picco) e opere di connessione alla rete di
trasmissione nazionale (RTN) nei comuni di Solarussa e Tramatza,
solleva interrogativi. Il progetto è proposto dalla Ccen Oristano 3
Srl, ma, nonostante le sue promesse di sostenibilità e innovazione,
ha generato un acceso dibattito. Molti residenti si interrogano se
la costruzione di un impianto di tale grandezza sia davvero
vantaggiosa per l’area. O, al contrario, se rappresenti invece
un’invasione del paesaggio e delle risorse. Se da un lato gli
impianti agrivoltaici sono concepiti per sfruttare l’energia solare
senza compromettere l’uso agricolo del suolo, le preoccupazioni
emergono quando si parla di opere di connessione alla RTN. Queste
infrastrutture necessarie per integrare l’energia prodotta nella
rete nazionale possono significare l’occupazione di vaste aree di
terreno e modifiche
Leggi tutto su Fonte: Il Giornale di Oristano
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