Con l’aumento delle tensioni tra Israele e Hezbollah, l’incursione
di terra israeliana nel sud del Libano sembra sempre più imminente,
nonostante il parere contrario alla guerra della comunità
internazionale e dell’amministrazione Biden. Israele ha
intensificato gli attacchi anche su Beirut, con bombardamenti
notturni che hanno colpito il centro della città, provocando la
morte di tre leader del Fronte Popolare per la Liberazione della
Palestina. In questo contesto delicato, i militari italiani della
missione Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) sono
stati posti in “allarme 2”, con movimenti limitati all’interno
della base. Questa misura precauzionale, disposta dalle autorità
militari di Unifil, riflette la gravità della situazione sul
terreno. Dal mese scorso, è la Brigata Sassari, unità d’élite
dell’Esercito Italiano con una lunga tradizione di missioni
internazionali, a guidare la missione Unifil. La Brigata svolge un
ruolo di interposizione in un momento critico, in cui il fragile
equilibrio nella regione è minacciato dal conflitto tra Israele e
Hezbollah. Il movimento libanese, che oltre a essere un partito
politico è anche
Leggi tutto su Fonte: Il Giornale di Oristano
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