Oristano
Grave situazione, non si trovano camici bianchi
Ha fatto le valigie anche l’ultimo medico, una dottoressa del Cagliaritano che si era resa disponibile, ma solo per il mese di novembre e per due notti alla settimana, nei giorni di lunedì e mercoledì. Così dopo mesi di funzionamento a singhiozzo e di turni coperti neanche a metà, il servizio di Guardia Medica di Oristano al momento è bloccato del tutto. Nonostante i ripetuti avvisi pubblicati dall’Asl di Oristano per la ricerca di camici bianchi non ci sono medici nell’ambulatorio di via Carducci, che rimane chiuso.
Prima dell’ultima dottoressa, tra i mesi di ottobre e novembre si erano dimessi tre medici con rapporto a tempo indeterminato. Prima ancora non avevano rinnovato l’incarico gli altri otto loro colleghi con rapporto di lavoro a tempo determinato. Alla città di Oristano, rimane ora il triste primato di essere il primo capoluogo di provincia in Sardegna (e forse l’unico o tra i pochi in Italia) a vedersi sottrarre il servizio di continuità territoriale. Un presidio che in città ha operato senza alcuna interruzione fin dalla sua ideazione.
Istituito a livello nazionale con la legge di riforma sanitaria del 1978, 45 anni fa, il servizio di guardia medica ha assicurato interventi domiciliari e territoriali per le urgenze notturne festive e prefestive, integrando così l’assistenza dei medici di famiglia e contribuendo in questo modo a garantire in tutti questi anni la continuità assistenziale per l’intero arco della giornata e per tutti i giorni della settimana. Negli ultimi mesi ai medici di guardia medica è stato anche attribuito il compito di assistere i cittadini rimasti senza medico, assicurando loro le prescrizioni di farmaci e visite specialistiche.
La chiusura del servizio di guardia medica di Oristano rappresenta quindi una vera mazzata per i circa 50 mila cittadini dei comuni di Oristano, Santa Giusta e Palmas Arborea, che ci facevano riferimento. Fra loro anche i quasi 5000 privi di medico di famiglia. Tutti costretti ora a rivolgersi per ogni richiesta di visita urgente al pronto soccorso o agli altri punti di guardia medica della provincia. Se non direttamente al 118.
A innescare la fuga dei medici è stato uno scontro originato da una disposizione emanata nello scorso mese d’agosto dalla direzione del Distretto Sanitario, ma voluta dalla direzione della Asl, con cui si chiedeva ai medici della guardia medica di assicurare l’assistenza anche dei detenuti di Massama, nei turni notturni e festivi scoperti. Alla disposizione, che si proponeva di fronteggiare la scarsa dotazione di medici impegnato nel penitenziario, è seguito però un braccio di ferro tra medici, i loro sindacati, da una parte, e la direzione della Asl dall’altra parte. E quindi la fuga dei professionisti impegnati anche da diversi anni nel servizio.
Una situazione di estrema gravità per Oristano e l’hinterland, che, tolti i tentativi dell’Asl di cercare nuovi medici, è stata affrontata sinora solo con appelli e riunioni di circostanza, serviti a niente o quasi.
Domenica, 3 dicembre 2023
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