Cagliari

Il Consiglio ha approvato la norma che sospende la moratoria. Gli ambientalisti: “Riparte la razzia”

Fatta la legge, trovata la deroga. Come annunciato il 13 novembre[1], anche quest’anno in Sardegna i ricci di mare potranno essere pescati e mangiati sotto le feste e fino a primavera inoltrata. La legge che bloccava la raccolta per tre anni, approvata nel 2021 per tutelare la specie a rischio di estinzione, di fatto non è mai diventata pienamente efficace.

Il nuovo via libera alla pesca è stato introdotto con un emendamento alla variazione di bilancio, presentato dal consigliere regionale del Psd’Az Nanni Lancioni. Nel testo dell’emendamento veniva specificato che “a decorrere dal 5 dicembre 2023 e fino al 5 maggio 2024 sono autorizzati la raccolta, il trasporto, lo sbarco e la commercializzazione dei ricci di mare nel limite massimo di quattro giornate lavorative settimanali”.

La data è stata poi corretta su proposta dell’assessora regionale all’Agricoltura, Valeria Satta, che legato l’autorizzazione alla pubblicazione sul Buras della legge approvata dal Consiglio regionale. Non c’è dunque una data definita, ma è questione di giorni. Dopo di che anche quest’anno potranno essere pescati i ricci.

Per il prossimo triennio la pesca dovrà essere regolamentata con una delibera della Giunta regionale, che dovrà essere approvata entro i prossimi 90 giorni.

“La necessità di chiudere la pesca al riccio è diventata indispensabile per Fratelli d’Italia e siamo rimasti convinti di questo”, ha commentato il deputato Francesco Mura, che nel 2021 aveva proposto per primo – con l’emendamento numero 483 – lo stop alla pesca del riccio di mare per i successivi tre anni in Sardegna.

“So che il gruppo in Consiglio regionale ha comunque mantenuto la norma in piedi, quindi in futuro si chiuderà. Ma evidentemente dalla trattativa con altri partiti e dalle esigenze che sono arrivate anche dagli operatori si è ritenuto opportuno rinviare la chiusura definitiva”, da detto ancora Mura, aggiungendo un accenno polemico: “La questione è che per agire con azioni così ci vuole molto coraggio”.

Francesco Mura ha però sottolineato le carenze e i ritardi nei ristori: “Deve essere efficiente l’azione dell’esecutivo nell’erogare le giuste compensazioni, così come era scritto nella legge. Se viene a mancare questo, è chiaro che poi si creano difficoltà per gli operatori del settore, verso i quali, ovviamente, va tutta la nostra solidarietà”.

“Non dimentichiamo che la proposta iniziale di Fratelli d’Italia, quindi la mia, era stata concordata con tutti gli operatori”, ha ricordato Mura, “e se l’esecutivo avesse avuto la capacità di agire tempestivamente e in maniera congrua rispetto alle loro esigenze adesso non avrebbero avuto il problema di dover derogare alla chiusura. Penso che comunque si debba avere il coraggio di prendere certe decisioni, anche quando non sono facili da prendere”, ha concluso il deputato oristanese di FdI.

Secondo gli ambientalisti del Gruppo di intervento giuridico, il provvedimento approvato oggi in Consiglio regionale è una “ennesima buffonata” e “un’autentica vergogna”, una resa totale alle pressioni dei ricciai. “Ora si riprende allegramente la razzìa. E i ricci di mare, così continuando, diventeranno un sempre più sbiadito ricordo per i mari sardi”.

Dopo aver ricostruito dettagliatamente l’avanti e indietro in Consiglio regionale, che ha “dato prova della sua imbelle incapacità di tutelare i mari sardi”, il Grig rinnova “con ancor più energia l’appello a non mangiare ricci di mare: nessun riccio nel nostro piatto!”.

Nel dicembre 2019 l’associazione ambientalista si era impegnato in favore della tutela dei ricci con una petizione popolare che avevano sottoscritto 7.089 cittadini, per chiedere ai ministri delle risorse agricole e dell’ambiente e all’assessore regionale dell’agricoltura una moratoria di tre anni sulla pesca, con monitoraggi in mare e provvedimenti di sostegno ai pescatori temporaneamente bloccati.

Nella nota, il Grig oggi accusa la Giunta Solinas di non essere stata “in grado di affrontare e gestire positivamente nemmeno questa emergenza”, con una “pigra attuazione di quanto previsto dalla deliberazione n. 50/27 del 28 dicembre 2021 (Direttive di attuazione del fermo di pesca del riccio di mare, Paracentrotus lividus), annunciata con enfasi” all’epoca dall’Amministrazione.

Venerdì, 1° dicembre 2023

 

 

Fonte: Link Oristano


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