Cabras
Nasce un Comitato spontaneo di cittadini, pronto a mettere in atto azioni di disturbo. Intervengono anche le associazioni animaliste
“Fermate l’abbattimento dei cinghiali nel Sinis”: è l’appello di un gruppo di circa duecento cittadini, tra cui figurano anche cacciatori, dopo la notizia dell’avvio degli interventi di monitoraggio e contenimento della popolazione da parte della Provincia.
Lo rivolgono alla presidente in pectore della Regione Sardegna: “Ci rivolgiamo ad Alessandra Todde, con la speranza che possa fare qualcosa prima che agiscano”, commenta la portavoce, Jospehine Scano, che intanto ha già contattato diverse associazioni animaliste, con l’intenzione di muovere un ricorso al Tar: “Ci sono alcuni punti opinabili e discutibili del piano”.
“Non è stato fatto un censimento”, contesta Scano. “Nel Sinis i cinghiali saranno 10 massimo 20 e si trovano in un’area protetta. Hanno parlato di numerosi danni, ma nemmeno questi sono stati censiti. Hanno parlato di pericolo per la fauna selvatica, ma è pieno di lepri e pernici”.
“Molte femmine della popolazione di cinghiali nel Sinis sono gravide e una dovrebbe avere già partorito. Come si fa a sparare verso povere femmine gravide o verso femmine che hanno già partorito, condannando a morte
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