Cannabis

Dipendenze e Giovani: Omceo Roma lancia l’allarme sulla Cannabis, aumenta il rischio di infarti e ictus

De Lillo: “Dagli USA conferme scientifiche, la cannabis è una sostanza tutt’altro che innocua”

Roma, 30 aprile 2025 – Cresce l’allarme tra gli esperti della salute pubblica per gli effetti della cannabis sui giovani, con nuovi studi che confermano gravi rischi cardiovascolari legati al suo consumo. A lanciare l’allerta è Stefano De Lillo, vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Roma (Omceo Roma) e coordinatore della Commissione per la prevenzione delle dipendenze: “Se prima c’erano dubbi, oggi possiamo affermare con certezza che l’uso di cannabinoidi rappresenta un importante fattore di rischio per infarti, ictus e aritmie, anche nei giovani in buona salute”.

Cannabis e infarti: +600% di rischio sotto i 50 anni

L’attenzione è puntata su una serie di studi recenti, tra cui un’analisi retrospettiva su oltre 4,6 milioni di persone pubblicata sulla rivista JACC Advances e una meta-analisi di 12 studi presentata al Congresso dell’American College of Cardiology (ACC), tenutosi a Chicago a marzo 2025. I dati sono allarmanti: i consumatori di cannabis sotto i 50 anni hanno oltre sei volte più probabilità di avere un infarto rispetto ai non consumatori.

Rischi anche per chi fa uso occasionale

“Non si tratta solo di consumatori abituali o cronici – sottolinea De Lillo – anche un uso sporadico può aumentare significativamente il rischio”. Una ricerca pubblicata nel 2024 sul Journal of American Heart Association, condotta su 430.000 adulti, ha mostrato un aumento del 25% del rischio di infarto e del 42% di ictus cerebrale nei fumatori di cannabinoidi. Nei soggetti più giovani, come uomini sotto i 55 anni e donne sotto i 65, il pericolo cresce fino al 36%.

Aritmie e fibrillazione atriale: nuovi effetti collaterali della cannabis

Un altro studio pubblicato sull’European Heart Journal ha rivelato che l’uso terapeutico di cannabinoidi può raddoppiare il rischio di fibrillazione atriale, una grave aritmia cardiaca spesso associata a ictus ischemico. “Tutti questi dati – afferma De Lillo – ci obbligano a inserire con decisione la cannabis tra i fattori di rischio per le cardiopatie, sfatando il mito della sua innocuità”.

Omceo Roma: campagne di prevenzione nelle scuole e negli oratori

L’Ordine dei Medici di Roma è impegnato da anni nella lotta alle dipendenze giovanili, con una Commissione dedicata alla prevenzione e alla sensibilizzazione. “Portiamo avanti un lavoro concreto – spiega De Lillo – nelle scuole, nei centri sportivi e negli oratori, per educare i giovani sui pericoli legati al consumo di cannabis e altre sostanze psicoattive”.

Conclusione: il ruolo di media, medici e decisori politici

L’appello finale di De Lillo è rivolto a tutta la società: “Serve una maggiore consapevolezza da parte dei media, dei medici, dei decisori politici e dell’intera opinione pubblica. Banalizzare l’uso della cannabis, soprattutto tra i giovani, significa ignorare i dati scientifici e mettere a rischio la salute delle future generazioni”.


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