
(Adnkronos) - “L’accordo decennale tra Coldiretti e Philip Morris è un passo fondamentale per rilanciare la filiera del tabacco e tutelare le imprese agricole italiane”. Lo ha dichiarato Marco Cerreto, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, intervenendo a Napoli al Roadshow territoriale promosso da Coldiretti e Philip Morris per la presentazione del nuovo accordo da 1 miliardo di euro, destinato a rafforzare la produzione tabacchicola in Campania, Umbria e Veneto.
“Si tratta di un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato – ha spiegato Cerreto – che coinvolge Coldiretti, la più grande organizzazione agricola europea, un player globale come Philip Morris e il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare. Un’intesa che garantisce l’allocazione della produzione fino alla fine dell’attuale PAC, ovvero fino al 2027, con la certezza di una giusta remunerazione per gli agricoltori, in particolare in province chiave come Caserta, Avellino e Benevento”.
L’accordo, secondo Cerreto, rappresenta un modello di sostenibilità integrata: “Oltre alla sostenibilità economica, vengono tutelati anche l’ambiente e il lavoro, grazie all’introduzione di pratiche agricole disciplinate, al rispetto delle norme contro il caporalato e al contrasto all’impiego di manodopera minorile, fenomeni purtroppo riscontrati in passato anche nella produzione di tabacco. Con questo accordo, simili derive saranno finalmente superate”.
Cerreto ha poi evidenziato come l’intesa punti a rafforzare i tre pilastri fondamentali di ogni filiera agricola: sostenibilità ambientale, sociale ed economica. “Garantire stabilità e investimenti alle imprese agricole – ha concluso – significa difendere l’economia rurale, la qualità e la sostenibilità del made in Italy agroalimentare. Questo accordo dimostra che la collaborazione tra istituzioni, imprese e agricoltori può generare valore duraturo per territori e comunità”.

(Adnkronos) - “L’Italia è il primo produttore di tabacco in Europa: rappresentiamo circa il 30% della produzione complessiva e possiamo contare su oltre 30mila occupati, di cui più di 10mila solo in Campania. L’accordo siglato è fondamentale perché offre certezze operative ed economiche a una filiera complessa e strategica, valorizzando tutti gli attori coinvolti”. Così Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale di Coldiretti e presidente di ONT Italia, intervenendo a Napoli all’apertura del Roadshow territoriale promosso da Coldiretti e Philip Morris, per presentare il nuovo accordo decennale da un miliardo di euro, destinato a rafforzare la filiera del tabacco in Campania, Umbria e Veneto.
Secondo il vicepresidente di Coldiretti, l’intesa con Philip Morris integra ricerca, innovazione e nuove tecnologie che “renderanno sicuramente più competitiva la filiera nei prossimi dieci anni”. Un accordo, ha sottolineato, che apre anche “occasioni concrete per le nuove generazioni che vogliono affacciarsi per la prima volta alla coltivazione del tabacco, assicurando così un ricambio generazionale, che in agricoltura non è mai scontato”.
“Il valore dell’intesa va oltre le cifre. È una scelta strategica che guarda all’intero Paese, con una particolare attenzione al Sud Italia – ha spiegato – dove la coltivazione del tabacco, meno meccanizzata, richiede una forte presenza di manodopera, ma è anche una fonte di grande soddisfazione quando si costruiscono relazioni trasparenti e accordi chiari, come accade con questa multinazionale”. Masiello ha ribadito l’importanza di un patto solido tra mondo agricolo e industriale. “L’alleanza tra agricoltura e industria, se ben gestita, può produrre valore vero. Questo accordo è la dimostrazione concreta che è possibile coniugare efficienza economica e responsabilità sociale. È il tempo della concretezza, non delle parole. E oggi, da Napoli, parte un messaggio forte: l’agricoltura italiana è viva, organizzata e capace di futuro”.

(Adnkronos) - Agosto 2025 si avvicina così come la data di pagamento delle pensioni. Pagamento che di solito è previsto sempre il primo giorno bancabile del mese, eccetto quando cade nel weekend o in un giorno festivo. In questo caso, avverrà proprio il primo giorno, il 1° agosto per i titolari di conti correnti postali (o per chi ritira allo sportello delle Poste) e per chi ha scelto l'accredito su conti bancari.
L’Inps ha ricordato che il pagamento in contanti è ammesso solo per gli importi complessivi fino a mille euro netti. Pertanto, se l’importo che spetta al beneficiario supera questo limite, l’interessato è tenuto a comunicare all’Inps il rapporto finanziario sul quale ottenere il pagamento. La comunicazione può essere effettuata attraverso il sito dell’Istituto utilizzando il servizio 'Cambiare le coordinate di accredito della pensione'.
Il cedolino Inps della pensione di agosto 2025 è online sul sito dell’Istituto e consultabile dai pensionati. Si può consultare con Spid andando sulla pagina iniziale del portale Inps, cliccando su 'Tutti i servizi' per accedere, con codice fiscale e Pin o credenziali Spid, al servizio Cedolino pensione e servizi collegati. Il cedolino della pensione è il documento che consente ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese dall’Inps e di conoscere le ragioni per cui tale importo può variare.

(Adnkronos) - Gli Stati Uniti e la Germania hanno concordato di fornire all'Ucraina cinque sistemi di difesa aerea Patriot. Ad annunciarlo il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, secondo quanto riportato dall'European Pravda. La notizia arriva mentre la Russia intensifica la sua campagna di attacchi a lungo raggio contro l'Ucraina, anche con missili balistici che solo l'avanzato sistema Patriot può abbattere, e nel giorno in cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky annuncia un nuovo round di colloqui con la Russia e torna a chiedere nuove armi.
Zelensky ha infatti spiegato che i prossimi colloqui di pace tra Mosca e Kiev saranno previsti per mercoledì prossimo, dopo che le ultime due sessioni di colloqui a Istanbul non sono riuscite a porre fine alla guerra tra i due Paesi.
"Ho discusso con il Segretario del Consiglio di Sicurezza ucraino, Rustem Umerov, sulla preparazione di uno scambio e su un nuovo incontro in Turchia con la parte russa. Umerov ha indicato che l'incontro è previsto per mercoledì", ha dichiarato Zelensky nel suo discorso quotidiano trasmesso sui social media.
La Russia, dal canto suo, prima dell'annuncio si era detta pronta a partecipare a un nuovo giro di negoziati di pace con l'Ucraina, avvertendo in ogni caso che sarà necessario "molto lavoro" per conciliare le posizioni delle due parti, ha spiegato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Siamo favorevoli a un terzo round'' dopo due incontri infruttuosi, ha detto Peskov.
Intanto però, con una tregua ancora difficile da raggiungere, Zelensky è tornato a chiedere più armi. "Per la nostra difesa servono più sistemi aerei, maggiore copertura del nostro Paese, anche per attacchi a lungo raggio contro la Russia”, ha detto il presidente ucraino, aggiungendo: “Se Putin è così scatenato sugli 'shahed' (droni, ndr) e sul terrore, dovrebbe essere lasciato senza logistica. Tutti coloro che lavorano per proteggere la vita e limitare il potenziale bellico della Russia, lavorano per la pace”, ha poi sottolineato.
La quota di armi ucraine nelle Forze di difesa dell'Ucraina deve essere aumentata del 50% nei prossimi sei mesi incrementando la produzione nazionale, ha intanto spiegato Zelensky durante la presentazione del nuovo ministro della Difesa Denys Shmyhal. "La gente dovrebbe rendersi conto che l'Ucraina ha i suoi missili. In generale, per quanto riguarda le armi, l'obiettivo è aumentare la quota di armi ucraine nelle nostre Forze di Difesa del 50% nei prossimi sei mesi, aumentando la nostra produzione. Questo è assolutamente realistico", ha affermato.
"Alcuni accordi - ha aggiunto - sono già stati conclusi. Altri devono ancora essere elaborati. Tutti i contratti dovrebbero essere in vigore questa settimana", ha spiegato, sottolineando che il ministero della Difesa deve garantire un aumento significativo della frequenza e della portata dell'impiego dei droni ucraini contro obiettivi russi.
L'Ucraina ha bisogno di 6 miliardi di dollari per colmare il deficit nella produzione di armi nel 2025, ha detto intanto il ministro della Difesa Denys Shmyhal agli alleati durante una riunione virtuale nel formato Ramstein, aggiungendo - riporta Radio Svoboda - che "questo ci consentirebbe di produrre più droni Fpv (con visuale in prima persona), più droni intercettori per respingere gli attacchi Shahed e ulteriori armi a lungo raggio, in modo che la guerra possa continuare anche sul territorio russo".
Leggi tutto: Patriot all'Ucraina in arrivo da Usa e Germania. Zelensky annuncia nuovi colloqui

(Adnkronos) - I carabinieri del Nas di Roma hanno sottoposto agli arresti domiciliari il medico sorpreso nei giorni scorsi a operare all’interno di una abitazione in Roma. Il provvedimento scaturisce da una complessa indagine condotta che ha consentito di interrompere la pericolosa attività illecita del professionista sanitario, già sospeso dall’esercizio dell’attività medica. Le gravi e pesanti evidenze probatorie raccolte dai militari hanno consentito all’Autorità giudiziaria di emettere la misura cautelare per violenza privata.
Il dottore, nei giorni scorsi, nonostante fosse già colpito dalla misura cautelare della sospensione dalla professione medica in conseguenza di altro reato, era stato sorpreso con attrezzatura chirurgica intento a praticare un intervento di otoplastica in un appartamento abitato da sudamericani nel quartiere Quadraro di Roma.
Il precedente provvedimento cautelare sospensivo traeva origine da altre vicende giudiziarie, che vedevano indagato il professionista per l’esecuzione di un intervento non autorizzato e per violenza privata. Lo stesso era anche indagato, sempre dalla Procura di Roma, per la morte di una donna, avvenuta in seguito a complicazioni per un intervento di liposuzione. Nonostante i gravi reati che lo vedevano coinvolto, il medico ha continuato a esercitare la sua l’attività e, in barba a qualunque divieto e rispetto di una benché minima forma di sicurezza dal punto di vista igienico sanitario, lo ha fatto in luoghi di fortuna tant’è che i Carabinieri del Nas lo hanno individuato all’interno di una camera da letto di una abitazione dove, oltre alle persone, circolavano liberamente i due cani dei residenti.
Come evidenziato dalle riprese effettuate il medico, con l’ausilio di una infermiera in pensione, indossando i camici da lavoro e con gli strumenti in mano, è stato sorpreso mentre effettuava un intervento di otoplastica su una giovane sudamericana distesa su un lettino di fortuna aperto all’interno di una camera da letto in cui erano presenti scarpe, vestiti e sporcizia varia. Alla giovane, che si stava sottoponendo all’intervento, come accertato dai medici del pronto soccorso del Policlinico Casilino, il dottore aveva già iniettato delle dosi di anestetico locale.
Leggi tutto: Roma, operava in casa: ai domiciliari medico già sospeso dalla professione

(Adnkronos) - Nella West Nile "i casi individuati rappresentano solo la punta dell'iceberg, poiché la maggior parte delle infezioni decorre in modo asintomatico: occorre fare diagnosi precoci e mappare il territorio". E' il monito di Miriam Lichtner della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali che alla luce dei 7 infettati - con un'anziana morta - in provincia di Latina, invita a "rafforzare la sorveglianza clinica e ambientale e ad attuare con urgenza misure di prevenzione contro il vettore, la zanzara Culex pipiens".
Gli specialisti sottolineano che "la rete infettivologica regionale, rafforzata dopo la pandemia da Covid-19, è già attiva" e che oggi "si terrà un vertice con tutti i reparti di Malattie infettive e i pronto soccorso del Lazio, con l'avvio di attività di formazione per i sanitari" coordinate dal segretario Simit Emanuele Nicastri, direttore Uoc Divisione Malattie infettive ad alta intensità di cura Irccs Inmi Spallanzani di Roma. Intanto "la Regione Lazio ha già attivato le disinfestazioni nei Comuni colpiti e un monitoraggio degli insetti vettori".
Intanto "quattro pazienti con diagnosi accertata di West Nile neuroinvasiva, ricoverati la scorsa settimana, presentano un progressivo netto miglioramento e risultano in discrete condizioni generali", comunica la Asl di Latina. Quanto agli altri 2 infettati, "un paziente di 86 anni con importanti comorbidità permane in gravi condizioni, anche se stabili negli ultimi giorni", mentre "un altro con diagnosi confermata di West Nile è ricoverato in terapia intensiva e necessita al momento di supporto ventilatorio assistito", si legge in una nota dell'azienda sanitaria.
L'Asl di Latina ha intanto attivato "una task force per misure straordinarie a tutela della salute pubblica, coordinata dalla direzione generale e composta da tutti gli specialisti coinvolti nel percorso di gestione, prevenzione e sorveglianza del virus". Inoltre "è in fase di attivazione un tavolo tecnico operativo, che coinvolge tutti gli attori istituzionali e sanitari locali, finalizzato alla pianificazione e all'attuazione di interventi integrati di prevenzione, controllo e informazione". Lo comunica l'azienda sanitaria in una nota.
"Il West Nile o febbre del Nilo occidentale, una malattia dal nome esotico che in passato era effettivamente considerata solo una delle tante patologie tropicali, oggi in Italia non è più solo un fenomeno importato occasionalmente, ma una malattia endemica" come confermano i "molti casi registrati in diverse zone del Paese, con un cluster di casi autoctoni nella provincia di Latina" e la morte di un'anziana 82enne. Lo sottolinea l'osservatorio Virusrespiratori.it., di cui il virologo Fabrizio Pregliasco è direttore scientifico. Il contrasto delle zanzare è l'unica arma per proteggersi da un virus contro il quale non esistono vaccini né farmaci mirati, ricorda il medico, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università Statale di Milano.
Complice il fatto che alcune specie di uccelli sono serbatoi del virus West Nile e in diversi casi si sono riscontrate infezioni anche in cavalli e cani, il microrganismo è in espansione nella Penisola, evidenzia l'osservatorio. "Anche il cambiamento climatico gioca un ruolo centrale nell'aumentata circolazione - afferma Pregliasco - L'innalzamento delle temperature e la 'tropicalizzazione' delle città italiane creano condizioni favorevoli per la proliferazione delle zanzare vettore, estendendo così il rischio di infezione a nuove aree del Paese. Al momento non parlerei di allarme, ma è sicuramente una situazione che merita un'enorme attenzione sia da parte del personale sanitario, sia da parte delle istituzioni nonché dei cittadini", esorta l'esperto.
La malattia viene trasmessa all'uomo dalla puntura di zanzara, più frequentemente del tipo Culex, e non si trasmette da persona a persona, precisa l'osservatorio. Se la maggior parte degli infettati non manifesta sintomi o si ammala in maniera lieve - solo il 20% presenta disturbi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei - negli anziani e nelle persone immunodepresse la sintomatologia può essere più grave e arrivare a colpire il sistema nervoso centrale, con forme di meningite o encefalite che possono risultare anche fatali. "Al momento - rimarca Pregliasco - non esistono vaccini o medicinali che trattino in modo specifico il virus.
L'unico modo per proteggersi dal West Nile è pertanto la prevenzione, ovvero ridurre l'esposizione alle punture di zanzare. Fondamentali sono quindi le misure di protezione individuale, come l'uso di repellenti e zanzariere, insieme alla disinfestazione delle aree verdi e alla rimozione dei ristagni d'acqua dove le zanzare si riproducono. Anche perché le zanzare possono trasmettere non solo il West Nile, ma anche altri virus pericolosi come Dengue, Chikungunya, Zika virus, Usutu virus, la malaria e altre malattie a trasmissione vettoriale".
"La diagnosi è molto importante, fortunatamente tra gli infettivologi c'è molta attenzione sull'argomento e si lavora da anni nel diffondere la conoscenza di queste patologie a tutta la classe medica", evidenzia Lichtner, professore ordinario di Malattie infettive e tropicali all'università Sapienza di Roma. "I colleghi di Latina - rimarca - sono stati molto bravi a pensare al West Nile e a identificare i casi con il supporto del laboratorio dello Spallanzani. I sintomi spesso assomigliano a un'influenza: febbre, mal di testa, rash cutaneo. Ma in alcuni casi compaiono tremori, sonnolenza, stato confusionale. Occorre intercettare subito i casi sospetti con screening mirati, specialmente nei pronto soccorso e dai medici di medicina generale".
L'esperta evidenzia che "il virus del West Nile non ha una cura specifica codificata. Il trattamento è sintomatico e di supporto: idratazione, controllo della febbre, monitoraggio delle funzioni vitali del paziente. Nei casi più gravi si possono utilizzare immunoglobuline e antivirali utilizzati per altri virus, come ad esempio il remdesivir. Per questo la diagnosi precoce e la prevenzione sono oggi i principali strumenti che abbiamo per contenere l'infezione".
"Accanto alla sorveglianza clinica, poi - ricorda Lichtner - è fondamentale la prevenzione ambientale: il vettore va controllato con disinfestazioni basate su larvicidi e adulticidi, a partire dalle aree umide e dai centri abitati. Anche i cittadini possono fare la loro parte: no ai ristagni d'acqua nei giardini, attenzione ai sottovasi, uso di repellenti e zanzariere". E "con queste elevate temperature - raccomanda la docente - bisogna estendere l'attenzione a tutta la famiglia delle arbovirosi, come Dengue, Usutu, Chikungunya, Zika, visto che alcune di queste infezioni si sono già verificate anche alle nostre latitudini".
"La situazione è da tenere sotto controllo - concorda il direttore scientifico della Simit, Massimo Andreoni - e non è una buona notizia che si siano registrati i primi casi anche nel Lazio. Questo indica una diffusione crescente del virus, che in diverse regioni italiane è già endemico e viene trasmesso dalla comune zanzara Culex, ben presente anche nel nostro Paese. Da un lato il cambiamento climatico, con temperature più elevate e maggiore umidità, sta favorendo la proliferazione delle zanzare; dall'altro diventa fondamentale che i medici riconoscano precocemente questa infezione. Solo così - avverte lo specialista - possiamo evitare complicanze serie, soprattutto nei pazienti più fragili".
Gli infettivologi puntualizzano che, "a differenza della Dengue, la persona infettata" dal West Nile virus "difficilmente può essere una fonte di infezione se viene punta in quanto nell'uomo l'infezione viene detta abortiva-terminale (dead-end host)".
Leggi tutto: West Nile, casi nel Lazio "solo punta iceberg". Pregliasco: "Ormai è endemico"

(Adnkronos) - Nella West Nile "i casi individuati rappresentano solo la punta dell'iceberg, poiché la maggior parte delle infezioni decorre in modo asintomatico: occorre fare diagnosi precoci e mappare il territorio". E' il monito di Miriam Lichtner della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali che alla luce dei 7 infettati - con un'anziana morta - in provincia di Latina, invita a "rafforzare la sorveglianza clinica e ambientale e ad attuare con urgenza misure di prevenzione contro il vettore, la zanzara Culex pipiens".
Gli specialisti sottolineano che "la rete infettivologica regionale, rafforzata dopo la pandemia da Covid-19, è già attiva" e che oggi "si terrà un vertice con tutti i reparti di Malattie infettive e i pronto soccorso del Lazio, con l'avvio di attività di formazione per i sanitari" coordinate dal segretario Simit Emanuele Nicastri, direttore Uoc Divisione Malattie infettive ad alta intensità di cura Irccs Inmi Spallanzani di Roma. Intanto "la Regione Lazio ha già attivato le disinfestazioni nei Comuni colpiti e un monitoraggio degli insetti vettori".
"Il West Nile o febbre del Nilo occidentale, una malattia dal nome esotico che in passato era effettivamente considerata solo una delle tante patologie tropicali, oggi in Italia non è più solo un fenomeno importato occasionalmente, ma una malattia endemica" come confermano i "molti casi registrati in diverse zone del Paese, con un cluster di casi autoctoni nella provincia di Latina" e la morte di un'anziana 82enne. Lo sottolinea l'osservatorio Virusrespiratori.it., di cui il virologo Fabrizio Pregliasco è direttore scientifico. Il contrasto delle zanzare è l'unica arma per proteggersi da un virus contro il quale non esistono vaccini né farmaci mirati, ricorda il medico, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università Statale di Milano.
Complice il fatto che alcune specie di uccelli sono serbatoi del virus West Nile e in diversi casi si sono riscontrate infezioni anche in cavalli e cani, il microrganismo è in espansione nella Penisola, evidenzia l'osservatorio. "Anche il cambiamento climatico gioca un ruolo centrale nell'aumentata circolazione - afferma Pregliasco - L'innalzamento delle temperature e la 'tropicalizzazione' delle città italiane creano condizioni favorevoli per la proliferazione delle zanzare vettore, estendendo così il rischio di infezione a nuove aree del Paese. Al momento non parlerei di allarme, ma è sicuramente una situazione che merita un'enorme attenzione sia da parte del personale sanitario, sia da parte delle istituzioni nonché dei cittadini", esorta l'esperto.
La malattia viene trasmessa all'uomo dalla puntura di zanzara, più frequentemente del tipo Culex, e non si trasmette da persona a persona, precisa l'osservatorio. Se la maggior parte degli infettati non manifesta sintomi o si ammala in maniera lieve - solo il 20% presenta disturbi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei - negli anziani e nelle persone immunodepresse la sintomatologia può essere più grave e arrivare a colpire il sistema nervoso centrale, con forme di meningite o encefalite che possono risultare anche fatali. "Al momento - rimarca Pregliasco - non esistono vaccini o medicinali che trattino in modo specifico il virus.
L'unico modo per proteggersi dal West Nile è pertanto la prevenzione, ovvero ridurre l'esposizione alle punture di zanzare. Fondamentali sono quindi le misure di protezione individuale, come l'uso di repellenti e zanzariere, insieme alla disinfestazione delle aree verdi e alla rimozione dei ristagni d'acqua dove le zanzare si riproducono. Anche perché le zanzare possono trasmettere non solo il West Nile, ma anche altri virus pericolosi come Dengue, Chikungunya, Zika virus, Usutu virus, la malaria e altre malattie a trasmissione vettoriale".
"La diagnosi è molto importante, fortunatamente tra gli infettivologi c'è molta attenzione sull'argomento e si lavora da anni nel diffondere la conoscenza di queste patologie a tutta la classe medica", evidenzia Lichtner, professore ordinario di Malattie infettive e tropicali all'università Sapienza di Roma. "I colleghi di Latina - rimarca - sono stati molto bravi a pensare al West Nile e a identificare i casi con il supporto del laboratorio dello Spallanzani. I sintomi spesso assomigliano a un'influenza: febbre, mal di testa, rash cutaneo. Ma in alcuni casi compaiono tremori, sonnolenza, stato confusionale. Occorre intercettare subito i casi sospetti con screening mirati, specialmente nei pronto soccorso e dai medici di medicina generale".
L'esperta evidenzia che "il virus del West Nile non ha una cura specifica codificata. Il trattamento è sintomatico e di supporto: idratazione, controllo della febbre, monitoraggio delle funzioni vitali del paziente. Nei casi più gravi si possono utilizzare immunoglobuline e antivirali utilizzati per altri virus, come ad esempio il remdesivir. Per questo la diagnosi precoce e la prevenzione sono oggi i principali strumenti che abbiamo per contenere l'infezione".
"Accanto alla sorveglianza clinica, poi - ricorda Lichtner - è fondamentale la prevenzione ambientale: il vettore va controllato con disinfestazioni basate su larvicidi e adulticidi, a partire dalle aree umide e dai centri abitati. Anche i cittadini possono fare la loro parte: no ai ristagni d'acqua nei giardini, attenzione ai sottovasi, uso di repellenti e zanzariere". E "con queste elevate temperature - raccomanda la docente - bisogna estendere l'attenzione a tutta la famiglia delle arbovirosi, come Dengue, Usutu, Chikungunya, Zika, visto che alcune di queste infezioni si sono già verificate anche alle nostre latitudini".
"La situazione è da tenere sotto controllo - concorda il direttore scientifico della Simit, Massimo Andreoni - e non è una buona notizia che si siano registrati i primi casi anche nel Lazio. Questo indica una diffusione crescente del virus, che in diverse regioni italiane è già endemico e viene trasmesso dalla comune zanzara Culex, ben presente anche nel nostro Paese. Da un lato il cambiamento climatico, con temperature più elevate e maggiore umidità, sta favorendo la proliferazione delle zanzare; dall'altro diventa fondamentale che i medici riconoscano precocemente questa infezione. Solo così - avverte lo specialista - possiamo evitare complicanze serie, soprattutto nei pazienti più fragili".
Gli infettivologi puntualizzano che, "a differenza della Dengue, la persona infettata" dal West Nile virus "difficilmente può essere una fonte di infezione se viene punta in quanto nell'uomo l'infezione viene detta abortiva-terminale (dead-end host)".
Leggi tutto: West Nile, casi nel Lazio "solo la punta dell'iceberg". Pregliasco: "Ormai è endemico"

(Adnkronos) - Nella West Nile "i casi individuati rappresentano solo la punta dell'iceberg, poiché la maggior parte delle infezioni decorre in modo asintomatico: occorre fare diagnosi precoci e mappare il territorio". E' il monito di Miriam Lichtner della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali che alla luce dei 7 infettati - con un'anziana morta - in provincia di Latina, invita a "rafforzare la sorveglianza clinica e ambientale e ad attuare con urgenza misure di prevenzione contro il vettore, la zanzara Culex pipiens".
Gli specialisti sottolineano che "la rete infettivologica regionale, rafforzata dopo la pandemia da Covid-19, è già attiva" e che oggi "si terrà un vertice con tutti i reparti di Malattie infettive e i pronto soccorso del Lazio, con l'avvio di attività di formazione per i sanitari" coordinate dal segretario Simit Emanuele Nicastri, direttore Uoc Divisione Malattie infettive ad alta intensità di cura Irccs Inmi Spallanzani di Roma. Intanto "la Regione Lazio ha già attivato le disinfestazioni nei Comuni colpiti e un monitoraggio degli insetti vettori".
"La diagnosi è molto importante, fortunatamente tra gli infettivologi c'è molta attenzione sull'argomento e si lavora da anni nel diffondere la conoscenza di queste patologie a tutta la classe medica", evidenzia Lichtner, professore ordinario di Malattie infettive e tropicali all'università Sapienza di Roma. "I colleghi di Latina - rimarca - sono stati molto bravi a pensare al West Nile e a identificare i casi con il supporto del laboratorio dello Spallanzani. I sintomi spesso assomigliano a un'influenza: febbre, mal di testa, rash cutaneo. Ma in alcuni casi compaiono tremori, sonnolenza, stato confusionale. Occorre intercettare subito i casi sospetti con screening mirati, specialmente nei pronto soccorso e dai medici di medicina generale".
L'esperta evidenzia che "il virus del West Nile non ha una cura specifica codificata. Il trattamento è sintomatico e di supporto: idratazione, controllo della febbre, monitoraggio delle funzioni vitali del paziente. Nei casi più gravi si possono utilizzare immunoglobuline e antivirali utilizzati per altri virus, come ad esempio il remdesivir. Per questo la diagnosi precoce e la prevenzione sono oggi i principali strumenti che abbiamo per contenere l'infezione".
"Accanto alla sorveglianza clinica, poi - ricorda Lichtner - è fondamentale la prevenzione ambientale: il vettore va controllato con disinfestazioni basate su larvicidi e adulticidi, a partire dalle aree umide e dai centri abitati. Anche i cittadini possono fare la loro parte: no ai ristagni d'acqua nei giardini, attenzione ai sottovasi, uso di repellenti e zanzariere". E "con queste elevate temperature - raccomanda la docente - bisogna estendere l'attenzione a tutta la famiglia delle arbovirosi, come Dengue, Usutu, Chikungunya, Zika, visto che alcune di queste infezioni si sono già verificate anche alle nostre latitudini".
"La situazione è da tenere sotto controllo - concorda il direttore scientifico della Simit, Massimo Andreoni - e non è una buona notizia che si siano registrati i primi casi anche nel Lazio. Questo indica una diffusione crescente del virus, che in diverse regioni italiane è già endemico e viene trasmesso dalla comune zanzara Culex, ben presente anche nel nostro Paese. Da un lato il cambiamento climatico, con temperature più elevate e maggiore umidità, sta favorendo la proliferazione delle zanzare; dall'altro diventa fondamentale che i medici riconoscano precocemente questa infezione. Solo così - avverte lo specialista - possiamo evitare complicanze serie, soprattutto nei pazienti più fragili".
Gli infettivologi puntualizzano che, "a differenza della Dengue, la persona infettata" dal West Nile virus "difficilmente può essere una fonte di infezione se viene punta in quanto nell'uomo l'infezione viene detta abortiva-terminale (dead-end host)".

(Adnkronos) - Sedicesima tappa per il Tour de France 2025. La Grande Boucle torna in strada oggi, martedì 22 luglio, dopo la tappa di domenica 20 in cui ha trionfato Tim Wellens, con Tadej Pogacar che è rimasto in maglia gialla, e il giorno di riposo di ieri. I ciclisti si dirigono oggi verso la regione dell’Hérault per una frazione di 171,5 chilometri che parte da Montpellier e arriva al Mont Ventoux, nella regione della Vaucluse. Ecco orario, percorso e dove vedere la tappa di oggi in tv (anche in chiaro) e streaming.
Il Tour de France riparte con una tappa di 171,5 chilometri che partirà dalla città di Montpellier per arrivare in cima al mitico Mont Ventoux. Il gruppo percorrerà circa 160 km di pianura prima di arrivare alle pendici del Gigante della Provenza. Una volta giunti nella città di Aubignan, al km 133,7, la strada inizierà a salire, prima di iniziare la vera e propria scalata del Mont Ventoux, unico GPM della tappa, hors categorie. La salita sarà di 15,7 km, con pendenza media all'8,8% e l'arrivo posto all'osservatorio astronomico, a quota 1910 mt.
Negli ultimi 5,5 km i ciclisti affronteranno l'iconico tratto nel paesaggio lunare, insidioso soprattutto per il forte vento. Il Mont Ventoux è un luogo simbolo del Tour de France: qui vinse una tappa memorabile Pantani, battendo Lance Armostrong e qui Chris Froome si ritrovò a percorrere l'ultimo chilometro della tappa correndo a piedi, in seguito a una caduta. L'ultima volta che la Grande Boucle era passata per il Mont Ventoux era il 2021 e la tappa fu vinta da Wout Van Aert dopo la doppia scalata al Gigante Calvo. Al chilometro 112,4, inoltre, i velocisti avranno la possibilità di conquistare uno Sprint intermedio a Chateauneuf-du-Pape. In totale il dislivello da coprire sarà di 2950 metri.
Il Tour de France 2025 sarà visibile in diretta (in chiaro) su Rai 2, con il collegamento previsto - a seconda delle tappe - tra le 14 e le 15. La quindicesima tappa di oggi, domenica 20 luglio, inizierà intorno alle 12.10, con l'arrivo previsto alle 16.44. Frazioni complete disponibili in diretta su Discovery+ ed Eurosport, visibile su Tim Vision, Dazn e Amazon Prime Video.
Leggi tutto: Tour de France, oggi 16esima tappa. Orario, percorso e dove vederla in tv (in chiaro)

(Adnkronos) - La firma del ministro degli Esteri Antonio Tajani nella dichiarazione congiunta di venticinque Paesi su Gaza e i territori occupati rappresenta una svolta per la posizione italiana sulla questione. Dopo mesi di contatti bilaterali e pressioni dirette, fuori dall'agone pubblico, Roma è tra i firmatari di una dura lettera nei confronti di Israele, molto critica verso la gestione del conflitto nella Striscia di Gaza e la distribuzione degli aiuti umanitari, ma anche verso le azioni dei coloni in Cisgiordania e i piani di espansione degli insediamenti presentati dal governo.
"Ogni giorno troppi morti, questo è inaccettabile", riassume Tajani incontrando la stampa fuori da Palazzo Chigi. Il documento chiede di raggiungere "immediatamente" un cessate il fuoco e far entrare il prima possibile aiuti umanitari, "perché la situazione a Gaza è davvero insostenibile", spiega. "Noi riteniamo che si debbano rilasciare immediatamente, senza condizioni, gli ostaggi israeliani in mano ai terroristi, ma nello stesso tempo Israele deve compiere dei passi in avanti decisi, senza perdere tempo", ha aggiunto prima di sottolineare i "problemi" che riguardano i coloni israeliani nei territori occupati della Cisgiordania. "Noi siamo amici di Israele, ma quello che sta accadendo non va bene. L'abbiamo detto, l'abbiamo ribadito in questo documento: Israele deve affrontare e risolvere la soluzione".
Nella dichiarazione, i Paesi firmatari si uniscono nel riconoscere che la sofferenza dei civili palestinesi "ha raggiunto livelli insostenibili" e che il modello israeliano per la distribuzione degli aiuti "è pericoloso, alimenta l’instabilità e priva i cittadini di Gaza della loro dignità umana. Condanniamo il rilascio a rilento degli aiuti umanitari e l’uccisione disumana di civili, compresi bambini, mentre cercano di soddisfare i propri bisogni essenziali di acqua e cibo", scrivono i venticinque ministri degli Esteri, evidenziando come sia "agghiacciante che oltre 800 palestinesi siano stati uccisi mentre tentavano di accedere agli aiuti".
"Il rifiuto da parte del governo israeliano di fornire assistenza umanitaria essenziale alla popolazione civile è inaccettabile. Israele deve adempiere ai propri obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale", prosegue il documento co-firmato dall'Italia, che esorta le autorità israeliane a revocare le restrizioni al flusso degli aiuti e a consentire "con urgenza" a Onu e ong umanitarie coinvolte di svolgere il proprio lavoro in sicurezza e con efficacia. Durissime le parole dei venticinque sulle proposte di trasferire la popolazione palestinese in una "città umanitaria", definite "del tutto inaccettabili", in quanto "lo sfollamento forzato permanente costituisce una violazione del diritto umanitario internazionale". Da parte sua, Tajani evidenzia ai giornalisti che l'Italia è contraria sia all'isolamento che alla deportazione dei palestinesi in altri Paesi: "i palestinesi hanno la loro terra, hanno il diritto di avere un loro Stato".
"Ci opponiamo fermamente a qualsiasi misura che implichi un cambiamento territoriale o demografico nei Territori palestinesi occupati. Il piano di insediamento E1 annunciato dall’Amministrazione civile israeliana, se attuato, dividerebbe in due il futuro Stato palestinese, costituendo una palese violazione del diritto internazionale e compromettendo gravemente la soluzione dei due Stati", scrivono i ministri degli Esteri nella dichiarazione, riferendosi al progetto di insediamento in un'area strategica della Cisgiordania, area in cui la costruzione di nuovi insediamenti, anche a Gerusalemme Est, "ha subito un’accelerazione, mentre le violenze da parte dei coloni nei confronti dei palestinesi sono aumentate drasticamente. Tutto ciò deve cessare".
Dalla firma dell'Italia sul documento e dalle parole di Tajani alla stampa trapela un irrigidimento della posizione dell'Italia, a poche settimane dal niet di Roma al Consiglio europeo riguardo a misure più dure nei confronti di Israele. La percezione della Farnesina, convogliata dalle parole del ministro, è che le azioni di Israele non abbiano più alcun tipo di senso militare e che a livello politico vadano a pesare sulla stessa credibilità e capacità del Paese di legittimarsi nella regione. E l'Italia non è l'unico partner storico ad aver manifestato la propria insofferenza verso le azioni dell'esecutivo israeliano: occhi sulla conferenza a trazione franco-saudita sulla questione palestinese e la viabilità della soluzione a due Stati, in agenda per fine mese a New York.

(Adnkronos) - In questo inizio di settimana il meteo spacca l'Italia, con un'allerta temporali anche violenti soprattutto al Nord e il Sud, che tuttavia oggi toccherà temperature record. E il bollettino caldo del ministero della Salute rispecchia per la giornata di oggi, martedì 22 luglio, queste previsioni con una città da bollino rosso, 6 in arancione e 8 in verde sulle 27 monitorate.
Per la giornata di oggi bollino rosso e allerta massima a Palermo, scendono invece a 6 i bollini arancioni (Campobasso, Catania, Latina, Pescara, Reggio Calabria e Roma), mentre salgono a 12 i gialli (Ancona, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Civitavecchia, Frosinone, Messina, Napoli, Perugia, Rieti e Venezia). Bollino verde invece a Bolzano, Firenze, Genova, Milano, Torino, Trieste, Verona e Viterbo.
Per domani, mercoledì 23 luglio, a tingersi di rosso saranno Campobasso e ancora Palermo. Nessun arancione, ma 15 gialli: Ancona, Bologna, Catania, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Trieste e Venezia. In verde quindi Bari, Bolzano, Brescia, Cagliari, Civitavecchia, Genova, Milano, Napoli, Torino, Verona e Viterbo.
La Sicilia resta quindi nella morsa dell'afa. La Protezione civile regionale ha pubblicato ier un avviso per rischio incendi e ondate di calore, valido dalla mezzanotte e per le successive 24 ore. A eccezione delle province di Trapani e Agrigento (dove l'allerta sarà arancione), sul resto dell'Isola sarà allerta massima per rischio incendi. A Palermo la temperatura raggiungerà quindi i 36 gradi con il livello 3 (colore rosso) per il rischio di ondate di calore.
Leggi tutto: Caldo record, Palermo da bollino rosso e 6 città in allerta arancione

(Adnkronos) - "Sono più che mai motivato a fare il mio dovere fino in fondo e a proseguire nell'incarico che i milanesi ci hanno democraticamente affidato". Non si dimette il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, indagato nell’inchiesta sull’urbanistica che sta terremotando la sua giunta. Il passo indietro - ampiamente previsto - arriva dall’ormai ex assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, per cui la procura di Milano ha chiesto al gip gli arresti domiciliari.
Dopo giorni “confusi in cui tutto sembra diventare oscuro, in cui le certezze sembrano vacillare”, giorni di silenzio, riflessioni e fitti incontri con le forze che sostengono la sua maggioranza, in cui non nasconde di aver “pensato seriamente” alle dimissioni, il sindaco si presenta nell’aula consiliare determinato a restare al suo posto, mentre in piazza della Scala vanno in scena le proteste dei cittadini rimasti fuori da Palazzo Marino.
“In tutto ciò che ho fatto nel mio mestiere di sindaco non esiste una singola azione che possa essere attribuita al mio personale vantaggio. Le mie mani sono pulite", scandisce in apertura del suo intervento. La premessa, più volte ripetuta nei 25 minuti di discorso, è quella di non voler “dare giudizi sull'operato della magistratura”, ma una critica alla procura dal primo cittadino arriva forte, quella di aver appreso dai media di essere indagato “senza alcun avviso di garanzia”.
“Essendo la magistratura l'unico organo preposto alla comunicazione di questi atti, perché questa informazione è stata divulgata ai media? E chiedo a voi, colleghi politici, se ciò continui a starvi bene. Sta bene a chi governa o ambisce a governare una città o un Paese che indagini riservate diventino pubbliche?".
La domanda, accolta tra gli applausi dell’aula, è rivolta tanto ai consiglieri di opposizione, quando a quelli di maggioranza. Ai primi Sala - “non a tutti”, però - si rivolge direttamente, stigmatizzando “comportamenti sgraziati e fin maleducati” e avvertendo “chi approfitta, politicamente, di situazioni come quella che la mia amministrazione sta vivendo: oggi a me, domani a te".
La critica più dura è rivolta all’ex consigliere della sua lista, poi passato in Fratelli d’Italia, Enrico Marcora, che nei giorni scorsi ha pubblicato sui social un fotomontaggio del sindaco in tenuta “da galeotto”. “L’ho segnalato a Meloni e La Russa”, lo avverte Sala. Il primo cittadino si rivolge all’ex consigliere di maggioranza, ma il messaggio è indirizzato in via della Scrofa: “Se la forza politica a cui lei ha aderito, l'ennesima forza politica a cui lei ha aderito, le farà fare carriera, vorrà dire che condivide e appoggia il suo comportamento. Se invece ciò non avverrà vorrà dire che il suo partito, un partito che governa la nostra nazione, a un minimo di rispetto istituzionale ci tiene. Vedremo…".
Messa in guardia l’opposizione, Sala si rivolge direttamente alla sua maggioranza e senza mezzi termini l’avverte: “Noi, nessun altro, abbiamo il dovere di mantenere gli impegni assunti nei confronti degli elettori e delle elettrici. Se su queste basi la maggioranza che mi sostiene c'è e c'è coraggiosamente, con responsabilità e cuore, io ci sono".
La maggioranza in aula gli tributa un lungo applauso, da fuori arrivano commenti di sostegno da Renzi e Calenda. Per il Pd dichiarano gli esponenti locali. “Per Milano, con Sala, il Partito democratico c'è", assicura il segretario metropolitano Alessandro Capelli. Il capogruppo al Pirellone e componente della segreteria dem nazionale, Pierfrancesco Majorino, parla di un “discorso bello e sincero. Ora si dovrà andare avanti con grande combattività, unità ed energia”.
Tiepidi i Verdi, che a Palazzo Marino hanno tre consiglieri in maggioranza. “Siamo convinti che il sindaco Sala potrà chiarire la sua posizione, ma una cosa è evidente: serve una profonda revisione delle politiche urbanistiche”, commenta Angelo Bonelli. “Dal sindaco Sala non abbiamo ascoltato parole di cambiamento”, critica Sinistra italiana.
I distinguo ci sono anche nel centrodestra. “Al di là del giudizio sull'amministrazione comunale di Milano, che è un giudizio negativo, riteniamo che non sia la magistratura a decidere quando cessa un'amministrazione, quindi io credo che Sala non debba dimettersi perché ha avuto un avviso di garanzia", dice il vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani.
“Il giudizio della Lega sulla giunta di Milano guidata da Giuseppe Sala è pessimo e non per le inchieste giudiziarie che stanno travolgendo Palazzo Marino. Il centrosinistra ha gravemente fallito e dovrebbe consentire ai milanesi di tornare al voto", la posizione affidata dalla Lega a una nota.
“Come prevedibile, Beppe Sala rimane disperatamente aggrappato alla poltrona, protetto da una maggioranza a guida Pd ormai decotta e tenuta insieme solo dalla paura del voto. Milano non merita di rimanere ostaggio delle lotte di potere di una sinistra in agonia, complice del degrado, dell'illegalità e dell'abbandono. Serve una svolta. E serve adesso”, commenta sui social il capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza.
Il discorso di Sala non è piaciuto nemmeno alle ‘Famiglie sospese’, che hanno comprato le case bloccate dalle inchieste. “Nel consiglio comunale di oggi abbiamo sentito poche parole su di noi e ancora meno soluzioni per le centinaia di famiglie che vivono da mesi, in alcuni casi anni, nell'incertezza più totale”, scrive il comitato che le riunisce in una lettera aperta alla giunta, in cui la prega di “non dimenticarci”.
La questione resta aperta, così come la partita per il sostituto di Tancredi. (di Alice Bellincioni)

(Adnkronos) - "La residenza del personale dell'Oms a Deir al Balah, nella striscia di Gaza, è stata attaccata tre volte oggi, così come il suo magazzino principale". Lo ha dichiarato il direttore generale dell'agenzia sanitaria Tedros Adhanom Ghebreyesus in un post su X.
"L'esercito israeliano è entrato nella struttura, costringendo donne e bambini a evacuare a piedi verso Al-Mawasi, nel mezzo di un conflitto in corso. Il personale maschile e i familiari sono stati ammanettati, spogliati, interrogati sul posto e sottoposti a controlli con armi da fuoco - spiega Ghebreyesus -. Due membri del personale dell'Oms e due familiari sono stati arrestati. Tre sono stati successivamente rilasciati, mentre un membro del personale rimane in stato di detenzione. Non appena è stato possibile accedervi, 32 membri dello staff dell'Oms e i loro familiari sono stati evacuati presso l'ufficio dell'Oms".
L'Oms "chiede l'immediato rilascio del personale detenuto e la protezione di tutto il suo personale", sottolinea Ghebreyesus, che aggiunge: "L'ultimo ordine di evacuazione a Deir al Balah ha interessato diverse sedi dell'Oms, compromettendo la nostra capacità di operare a Gaza e spingendo il sistema sanitario ulteriormente verso il collasso. Il magazzino principale dell'Oms situato a Deir al Balah si trova all'interno della zona di evacuazione ed è stato danneggiato ieri quando un attacco ha causato esplosioni e un incendio al suo interno. Con il magazzino principale non funzionante e la maggior parte delle forniture mediche a Gaza esaurite, l'Oms è gravemente limitata nel supportare adeguatamente ospedali, team medici di emergenza e partner sanitari, già gravemente a corto di medicinali, carburante e attrezzature.
L'Oms, conclude, "invita urgentemente gli Stati membri a contribuire a garantire un flusso costante e regolare di forniture mediche a Gaza. In quanto principale agenzia per la salute, compromettere le operazioni dell'Oms sta paralizzando l'intera risposta sanitaria a Gaza. Un cessate il fuoco non è solo necessario, è ormai atteso".
Leggi tutto: Gaza, Oms: "Attaccata tre volte nostra residenza a Deir al Balah"

(Adnkronos) - Un anno dopo l'abbandono della candidatura alla rielezione di Joe Biden, suo figlio Hunter si è scagliato contro l'attore George Clooney, tra i primi a chiedere all'anziano presidente di ritirarsi. "Fanculo a lui. E a tutti quelli intorno a lui", ha detto il figlio minore di Biden in un'intervista piena di parolacce al giornalista indipendente Andrew Callaghan, che ha 3 milioni di follower su YouTube.
"Davvero, pensate che nella classe media americana, a quell'elettore di Green Bay, nel Wisconsin, importi qualcosa di quello che pensa George Clooney su chi dovrebbe votare?", ha anche dichiarato in un podcast con Jaime Harrison, ex presidente del Comitato Nazionale Democratico.
Clooney è stato uno dei primi esponenti democratici di spicco a chiedere pubblicamente a Joe Biden di ritirarsi dalla corsa presidenziale, appena tre mesi prima del voto. Biden, allora 81enne, stava affrontando crescenti dubbi nel suo stesso schieramento sulla sua salute e sulla sua lucidità mentale, dopo un disastroso dibattito con Donald Trump alla fine di giugno. "Amo Joe Biden. Ma abbiamo bisogno di un nuovo candidato", recitava il titolo dell'articolo di Clooney, pubblicato sul New York Times il 10 luglio 2024. L'attore e produttore premio Oscar ha raccontato di aver visto il presidente a una raccolta fondi a Hollywood il mese precedente, spiegando come non fosse più il politico che era nel 2010 o nel 2020. "Lo considero un amico e credo in lui... Negli ultimi quattro anni, ha vinto molte delle battaglie che ha affrontato - ha scritto Clooney - Ma l'unica battaglia che non può vincere è la lotta contro il tempo". Meno di due settimane dopo, il 21 luglio, il presidente ha annunciato il suo ritiro dalla corsa.
Nelle interviste pubblicate oggi, Hunter Biden ha ricordato con rabbia gli eventi che hanno portato alla fine della carriera politica di suo padre. "Perché devo ascoltarti, cazzo? Che diritto hai di calpestare un uomo che ha dedicato 52 anni della sua fottuta vita al servizio di questo Paese e decidere che tu, George Clooney, pubblicherai praticamente un annuncio a tutta pagina sul fottuto New York Times?", ha detto nell'intervista a Callaghan. Afflitto da anni da problemi legali e tossicodipendenza, Hunter Biden è diventato il bersaglio preferito dei Repubblicani, che lo consideravano il tallone d'Achille del presidente. Hunter ha ricevuto la grazia incondizionata da suo padre nel dicembre 2024, dopo che Trump ha sconfitto la candidata democratica al suo posto, la vicepresidente Kamala Harris.
Leggi tutto: Hunter Biden attacca George Clooney: "Fanc... a lui e a chi gli sta intorno"

(Adnkronos) - Terremoto oggi in provincia di Udine. Lo segnala l'Ingv, che ha registrato alle ore 22:52 una scossa di magnitudo 3.3 in provincia, nella zona di Verzegnis, a una profondità di 7 chilometri.
Leggi tutto: Terremoto a Udine, scossa magnitudo 3.3 in provincia

(Adnkronos) - Mats Wilander 'stregato' da Jannik Sinner. L'ex tennista svedese, oggi allenatore, ha parlato dell'azzurro, fresco vincitore di Wimbledon 2025, dove ha battuto in finale Carlos Alcaraz: "Non ho mai visto nessuno giocare a tennis in modo così aggressivo come Sinner. Non è uno che colpisce tutto quello che può come un pazzo, ma cerca sempre di colpire la palla in anticipo", ha detto a L'Equipe.
"Alcuni giocatori colpiscono la palla più forte di lui, ma nessuno ci arriva così velocemente da giocarla al rialzo, senza mai aspettare che torni indietro. Penso che il suo tennis sia avanti di cinque o dieci anni rispetto a quella che immaginavo sarebbe stata l'evoluzione del gioco", ha ammesso Wilander, vincitore di sette titoli Slam,"un po' come quando, nel calcio, per la prima volta, si sono visti i passaggi rapidi di prima: la velocità del gioco è stata stravolta".
Sinner, insomma, non è solo un campione, ma un precursore: "Jannik sta aprendo la strada e diventerà presto un modello, perché non tutti possono giocare a tennis come Alcaraz. Questo richiede un talento estremamente raro. D'altra parte, tutti possono provare a giocare come Sinner, il che non richiede di per sé un talento eccezionale, ma una dedizione totale", ha concluso Wilander.
Leggi tutto: Sinner 'tennista dal futuro' per Wilander: "Il suo gioco avanti di dieci anni"

(Adnkronos) - Si è svolta questa sera, "in un clima di grande cordialità", una riunione tra i leader del centrodestra Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi. Nel corso dell’incontro, si legge in una nota congiunta del centrodestra, "si è iniziato a ragionare in modo costruttivo sui candidati alle prossime elezioni regionali, con l’obiettivo condiviso di individuare figure autorevoli e vincenti, capaci di rappresentare al meglio i territori e le istanze dei cittadini".
"Il centrodestra si conferma compatto e determinato a proseguire il lavoro comune. I leader torneranno a incontrarsi la prossima settimana per proseguire il confronto", conclude la nota.
Resta intanto da sciogliere il nodo Veneto. Sul futuro della guida della regione del nord al voto in autunno, sospesa tra aspirazioni identitarie della Lega e di Salvini, e rivendicazioni di Fratelli d'Italia, primo partito per consenso, fonti accreditate raccontavano prima del vertice di una premier in procinto di prendere, in prima persona, una decisione, che di sicuro qualcuno scontenterà, ma che terrà conto anche degli equilibri di governo. Un tempo di riflessione che deve però fare i conti con il fatto che ora ci sono anche le prime date del voto, messe nero su bianco dal presidente uscente delle Marche Francesco Acquaroli, di nuovo in corsa contro il dem Ricci. Il meloniano ha deciso di fare votare i marchigiani il 28 e 29 settembre prossimi, dando il via ufficiale a una campagna elettorale in piena estate.
Leggi tutto: Regionali, vertice dei leader del centrodestra: "Noi compatti e determinati"

(Adnkronos) - Un'esplosione di energia, glamour e ritmo ha travolto le Mura storiche di Lucca questa sera, dove Jennifer Lopez ha portato in scena l'unica attesissima tappa italiana del suo tour mondiale "Up All Night Tour". Davanti a oltre 16.000 fan in delirio, la popstar ha trasformato il palco in una festa collettiva, dove musica, sensualità e forza scenica si sono fuse in uno show travolgente e memorabile.
L'ingresso di J.Lo è stato da vera regina del pop: luci abbaglianti, visual potenti e un pubblico già in piedi a ballare sulle prime note di On The Floor. E da lì, è stata un’escalation: Let’s Get Loud, Get Right, Jenny from the Block, If You Had My Love, una sequenza di hit che ha infiammato l’arena, mentre Lopez dominava la scena con una presenza magnetica, tra coreografie serrate e cambi d’abito da capogiro.
Ma il concerto non è stato solo una carrellata di successi. Il momento più toccante è arrivato con "Wreckage of You", il brano-confessione che racconta il dolore e la rinascita dopo il divorzio dall'attore Ben Affleck, accolto da un silenzio carico di emozione e poi da un lungo applauso. Un vero e proprio atto di resilienza, che ha trasformato lo show in qualcosa di più profondo: una celebrazione della libertà personale e dell’empowerment, un messaggio potente lanciato da una donna che ha saputo reinventarsi più volte senza mai perdere la sua autenticità.
Non sono mancati i momenti dedicati alla cultura latina e al legame con le sue radici: Jennifer ha commosso il pubblico con un omaggio a Violeta Parra cantando Gracias a la Vida, emozionando con la sua voce intensa e sincera. E a fianco a lei, sul palco, Giuseppe Giofrè, ballerino italiano di fama internazionale, ha aggiunto un tocco tutto nostrano alla serata, confermando il profondo legame che lega la popstar all’Italia.
I fan, arrivati da tutta la penisola e dall'estero, non hanno smesso un attimo di cantare, ballare e applaudire. In centinaia sono arrivati a Lucca dalle prime ore del mattino, altri hanno viaggiato ore solo per vederla da vicino. E Jennifer non ha deluso: ha dato tutto, corpo, voce, cuore, in un’esibizione che è stata molto più di un concerto: è stata una dichiarazione d’identità.
Lucca si è trasformata per una notte in una capitale della musica pop internazionale. E se qualcuno aveva dubbi sul fatto che Jennifer Lopez fosse ancora “sul pezzo”, stasera ha dimostrato non solo di esserci, ma di essere più forte, brillante e vera che mai.
Leggi tutto: Jennifer Lopez incanta Lucca, la carica dei 16mila per l'unica data italiana

(Adnkronos) - Il concerto del pianista ucraino filo-russo Alexander Romanovsky che si sarebbe dovuto tenere a Bologna il 5 agosto è stato annullato. L'annuncio arriva dal Comune.
Il senatore di Azione Marco Lombardo in un post su X, dopo la decisione di annullare il concerto di Gergiev a Caserta, ha auspicato che il sindaco Matteo Lepore facesse la stessa scelta. E una volta arrivato l'annuncio, Lombardo ha scritto: "La decisione di annullare il concerto di Romanovsky a Bologna da parte del Sindaco Matteo Lepore, Unipol e Musica Insieme, è giusta e tempestiva. Da Caserta a Bologna, quando la società civile si attiva insieme alle istituzioni si difende la democrazia dalle ingerenze straniere".
"La cancellazione del concerto di Romanovsky a Bologna è la seconda buona notizia della giornata dopo l'annullamento del concerto di Gergiev. E dimostra che in Italia gli anticorpi contro il putinismo ci sono. E tuttavia sia la vicenda di Caserta che questa ci devono indurre a non abbassare la guardia. I propagandisti di Putin non possono passare", il commento di Carlo Calenda, leader di Azione.
Leggi tutto: Dopo Gergiev annullato anche il concerto del filo-russo Alexander Romanovsky a Bologna
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