
A Piazzapulita stasera torna ospite Jeffrey Sachs e Carlo Calenda attacca. L'economista americano è tra gli ospiti del programma che Corrado Formigli conduce su La7. Sachs è stato nello studio di Piazzapulita poche settimane fa ed è stato protagonista di uno scontro con Calenda. Il leader di Azione ha contrastato le affermazioni di Sachs sull'Ucraina, sulla Russia e sul rapporto tra Mosca e l'Europa[1].
"Ancora con Sachs, Corrado Formigli? Mamma mia. E ogni giovedì dobbiamo anche sorbirci un pippozzo sulla difesa della democrazia e della libertà di stampa, in apertura", dice Calenda in un post su X. "Seconda parte riservata ai propagandisti di Putin. E se per caso qualcuno gli risponde allora lo si cancella dalla trasmissione. Avanti così", aggiunge facendo riferimento alla trasmissione.
A rischio per la trasferta di sabato il difensore Yerry Mina... 
"Infocamere gestisce una miniera di dati relative alle imprese per conto delle Camere di commercio italiane e questo ci consente di effettuare delle analisi su quelli che sono i trend di mercato in generale, e abbiamo sviluppato due dashboard che consentono il monitoraggio del settore Ict in Italia. Una delle dashboard è dedicata alle startup e pmi innovative che hanno anche il vantaggio, rispetto alle imprese tradizionali, di avere oltre al tradizionale codice Ateco, codice attività, anche i cosiddetti 'tag' che sono utilizzati dalle startup per promuoversi e per cercare investitori. Per cui sono entrambi indicatori che consentono di definire quella che è l'offerta Ict di questo particolare ambito. Quindi cosa risulta da questa dashboard? Che le startup che operano nell'intelligenza artificiale appartengono prevalentemente al settore software e consulenza It, che significa che queste imprese riescono a sviluppare soluzioni, a creare valore utilizzando infrastrutture, algoritmi e modelli di altre aziende". Così Gabriele Da Rin, responsabile delle relazioni istituzionali di Infocamere, intervenendo alla terza edizione dell’evento 'Intelligenza umana, supporto artificiale', promosso da Adnkronos Q&A, oggi presso Palazzo dell’Informazione, in Piazza Mastai a Roma.
Quindi, sottolinea Da Rin, "cavalcano un'infrastruttura e delle applicazioni costruite da altri, perché conoscono molto bene il mercato e perché conoscono molto bene il proprio territorio". Da Rin spiega poi il ruolo di Infocamere: "Come Infocamere siamo la società di informatica delle Camere di commercio italiane e abbiamo naturalmente un'attenzione ai costi e all'efficientamento dei servizi che eroghiamo per conto dei nostri soci. Il primo ambito di applicazione dell'intelligenza artificiale, tradizionalmente, è stato l'evoluzione dei servizi di customer care, quindi l'assistenza, i chatbot e per poi arrivare in una fase successiva a dei casi d'uso e delle applicazioni specifiche per aiutare l'impresa a comunicare una serie di date e informazioni alle camere di commercio".
E Da Rin sottolinea che si tratta di "esempi in cui l'intelligenza artificiale suggerisce e l'umano decide, l'Ia non si sostituisce all'umano, e sono tutti finalizzati a automatizzare e efficientare". "L'obiettivo trasversale che caratterizza tutte le attività di Infocamere da sempre è l'utilizzo della tecnologia per garantire la qualità del dato, che ci chiedono i nostri soci perché la qualità del dato gli consente di conoscere l'economia del proprio territorio. Qualità del dato che incidentalmente è anche il fattore essenziale per il buon funzionamento dell'applicazione dell'intelligenza artificiale", conclude.

Rekeep comunica che il Tribunale di Bologna, in composizione collegiale, con decreto di rigetto n. 247/2025 del 24 novembre 2025, ha definitivamente respinto il ricorso avanzato a febbraio 2024 da alcuni Soci di minoranza di MSC che contestavano gravi irregolarità nell’operato del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale di MSC e, in particolare, dell’allora Presidente di MSC, Claudio Levorato.
Dopo una lunga e articolata istruttoria, si legge in una nota, "viene quindi confermata la piena legittimità e la correttezza dell’operato degli organi consiliari e sindacali di MSC e della controllata Rekeep, che si dimostra abbiano sempre agito nel pieno rispetto della legge, nonché nella completa regolarità e nell'interesse dei propri Soci e di tutti gli stakeholder. Vengono, pertanto, ritenute prive di fondamento tutte le presunte gravi irregolarità nella gestione dell’impresa denunciate dai Soci di minoranza di MSC ricorrenti".
A conclusione di quasi due anni di procedimento e dopo una accurata e approfondita perizia disposta dal Tribunale di Bologna, il decreto sottolinea, in particolare, che "(…) emerge un quadro complessivamente chiaro e strutturato dell’andamento economico-finanziario del Gruppo, evidenziandosi come, pur in presenza di fisiologiche tensioni di liquidità connesse alla fase di crescita e agli investimenti realizzati, la Società abbia mantenuto un equilibrio gestionale complessivamente coerente con le dinamiche del settore e una capacità operativa idonea a sostenere l’attività corrente”. Le strategie adottate risultano, pertanto, “coerenti con le prassi industriali e finanziarie consolidate, con la combinazione di dismissioni patrimoniali e rimodulazione delle scadenze del debito (…)”.
In merito agli assetti organizzativi del Gruppo, contestati come inadeguati dai soci di minoranza di MSC, il Tribunale - si legge ancora - sottolinea che il Gruppo ha “(…) progressivamente costruito un assetto organizzativo proporzionato alla propria complessità, con comitati endoconsiliari composti da membri indipendenti, procedure formalizzate e flussi informativi strutturati, presidi di controllo interni e collegiali efficaci, tutti strumenti idonei a garantire la trasparenza, la correttezza sostanziale e la continuità gestionale (…)”.
Inoltre per quanto riguarda la contestazione di improprie operazioni tra parti correlate “emerge con chiarezza – si legge nel Decreto - che le operazioni contestate non rientravano nel perimetro di competenza del Comitato Operazioni con Parti Correlate, con conseguente legittima attribuzione delle decisioni agli organi gestori; la gestione delle manifestazioni di interesse esplorative e delle operazioni ordinarie con dirigenti e soci è stata effettuata nel pieno rispetto della normativa applicabile e delle procedure interne (…)”. Infine, sottolinea il Tribunale “(…) non si riscontrano omissioni, paralisi decisionale, irragionevolezze o comportamenti arbitrari tali da compromettere la legittimità tecnica o l’affidabilità metodologica degli organi sociali”.
Il Tribunale di Bologna, oltre ad avere rigettato il ricorso avanzato dai Soci di minoranza di MSC, ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese di lite nei confronti di ciascuna parte resistente costituita e delle spese relative alla consulenza tecnica d’ufficio.
“Si chiude finalmente una pagina sofferta per la nostra Società – commentano Maria D’Amelio, attuale Presidente di MSC, e Claudio Levorato, consigliere di MSC, precedente Presidente di MSC e attuale Presidente Esecutivo di Rekeep, entrambi chiamati in causa nella denuncia – causata da una denuncia sconsiderata e motivata esclusivamente da interessi particolari di alcuni soci di minoranza da tempo in conflitto con MSC e altre società del Gruppo. Un’azione temeraria e pretestuosa che ha generato per l’intero Gruppo cospicui costi e un ingente danno reputazionale, in particolare sul mercato dei capitali, compromettendo per mesi anche il clima interno aziendale. Confidiamo ora, dopo questo limpido pronunciamento, di poter finalmente tornare a lavorare esclusivamente alla crescita e allo sviluppo del Gruppo, nell’interesse dei suoi oltre 25.000 lavoratori e di tutti gli stakeholder”.

L'età della pensione salirà a 70 anni per alcuni Paesi, tra cui l'Italia. La previsione è contenuta nel rapporto dell'Ocse sul panorama delle pensioni. "L'invecchiamento della popolazione è una sfida strutturale fondamentale per i paesi Ocse, con significative implicazioni economiche, fiscali e sociali'', spiega il Segretario Generale dell'Ocse, Mathias Cormann. "Viviamo più a lungo e in salute, quindi, dobbiamo lavorare più a lungo. I Paesi devono aumentare l'età pensionabile effettiva e rafforzare le opportunità di lavoro in età avanzata per migliorare la sostenibilità finanziaria dei sistemi pensionistici, garantire la sicurezza finanziaria in età avanzata e sostenere una forte crescita economica".
L'invecchiamento della popolazione in Italia
L'invecchiamento della popolazione, si legge nello studio, è dovuto ''ai bassi tassi di natalità e alle maggiori aspettative di vita'' che continueranno ad aumentare la pressione fiscale sui sistemi pensionistici ''in un periodo di elevato debito pubblico e di esigenze di spesa contrastanti''. La popolazione dei Paesi Ocse invecchierà rapidamente nei prossimi 25 anni: entro il 2050 ci saranno 52 persone di età pari o superiore a 65 anni ogni 100 persone di età compresa tra 20 e 64 anni, rispetto alle 33 del 2025 e alle sole 22 del 2000. L'aumento previsto entro il 2050 è particolarmente forte in Corea, di quasi 50 punti, e in Grecia, Italia, Polonia, Repubblica Slovacca e Spagna di oltre 25 punti.
La forza lavoro
Si prevede che la popolazione in età lavorativa, composta da persone di età compresa tra 20 e 64 anni, diminuirà di oltre il 30% nei prossimi 40 anni in Estonia, Grecia, Italia, Giappone, Corea, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Slovacca e Spagna. In base alla legislazione vigente, l'età pensionabile normale aumenterà in media nei paesi Ocse da 64,7 e 63,9 anni per gli uomini e le donne che andranno in pensione nel 2024, a 66,4 e 65,9 anni, rispettivamente, per le persone che inizieranno la loro carriera nel 2024. L'età pensionabile normale futura varia dai 62 anni in Colombia (per gli uomini), Lussemburgo e Slovenia ai 70 anni o più in Danimarca, Estonia, Italia, Paesi Bassi e Svezia.

Il ruolo cruciale e la responsabilità dei direttori generali delle aziende sanitarie nel cambiamento in sanità è stato al centro dell'incontro che si è tenuto oggi al Forum Risk Management in sanità 2025, in corso ad Arezzo, dal titolo 'I direttori generali attori del cambiamento in sanità', coordinato da Paolo Petralia, Dg Asl 4 Liguria, e Gennaro Sosto, Dg Asl Salerno. In apertura Valeria Tozzi, professoressa Sda Bocconi School of Management, ha sottolineato che "la riforma parte da lontano, ma ha un obiettivo molto chiaro: rendere sostenibile la configurazione universalistica del nostro sistema in un momento molto difficile, in cui le risorse non sono del tutto adeguate rispetto a una domanda crescente, perché siamo sempre il terzo Paese più vecchio al mondo".
In Italia sono molti gli esempi virtuosi di aziende sanitarie che hanno migliorato il servizio ai cittadini senza richiedere più risorse, in virtù di un'organizzazione ottimizzata. "Esiste una pluralità di esempi - ha spiegato Tozzi - spesso poco noti, che fanno poco rumore. L'operatività di questi progetti è davvero molto intensa, si gioca sulla quotidianità, quindi c'è molto più di quello che si narra. C'è una buona sanità che spesso non riempie le pagine" dei giornali, "che è fatta proprio dell'operato di direttori generali con i loro direttori e direttrici di distretto che operano per rendere la sanità più vicina e più fruibile". Durante il confronto sul tema dell'autonomia nella governance delle aziende sanitarie e della trasparenza, è intervenuta tra gli altri Simona Dei, direttore generale Ispro, Istituto regionale per lo studio e la prevenzione oncologica, Toscana. "Il compito del direttore generale - ha evidenziato Dei - è innanzitutto quello di far sentire i propri collaboratori un unico sistema, e questa è la forza del sistema sanitario toscano che si divide poi nelle varie aziende e quindi nei vari sistemi. Le risorse sono poche, diciamo che sono finite, non sono infinite, ma le nostre risorse più importanti - ha rimarcato - sono le risorse umane. Il secondo compito importante è quello di valorizzare le risorse umane, farle sentire una cosa importante, farle sentire parte di un sistema con un compito dignitoso e con un compito valorizzato, da tutti i punti di vista, all'interno chiaramente delle risorse finite".
Tra i relatori, sono intervenuti per condividere esperienze e visioni strategiche: Marco Bosio, Dg Asst Rhodense; Daniela Donetti, direttore Direzione regionale Salute e Welfare Regione Umbria; Marco Damonte Prioli, Dg Irccs ospedale policlinico San Martino di Genova; Alessandro Delle Donne, commissario straordinario Irccs Istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari; Paola Bardasi, Dg Ausl Piacenza; Angelo Penna, Dg Asl Novara; Giorgio Giulio Santonocito, Dg Aou Gaetano Martino di Messina; Daniela Matarrese, Dg Aou Careggi di Firenze; Paolo Cannas, coordinatore scientifico Forum Dg Federsanità.

"È una barzelletta". Con queste parole Antonella Elia ospite oggi a La volta buona commenta le dichiarazioni rilasciate dall'ex compagno Pietro Delle Piane durante la puntata di 'Storie al bivio', andata in onda sabato 22 novembre su Rai 2. "Antonella Elia mi ha lasciato senza una spiegazione. Stavamo progettando le nozze e dall'oggi al domani è sparita. Ma al suo ritorno io non ci sarò. Ho detto basta per sempre", aveva detto Delle Piane.
Una versione dei fatti che oggi l'attrice ha smentito. "Non è vero, non è andata così. È ovvio che gli ho detto che mi sono stufata e che non lo sposo più prima di andare in televisione a dirlo", ha chiarito l'attrice. "Si, sono vulnerabile ma non lo avrei mai fatto", ha aggiunto Elia.
La showgirl aveva annunciato le nozze a settembre, dopo due mesi il dietrofront. Incalzata da Caterina Balivo sulle motivazioni di questa scelta, Antonella Elia ha detto: "In questi 6 anni e mezzi sono successe tante cose. Adesso sono in lutto, non è che l’amore se n’è andato", ha spiegato. "Sto maturando la decisione - ha spiegato - che abbiamo due caratteri diversi. È successo un episodio grave, caratteriale. Io considero il matrimonio una cosa sacra, allora ho pensato di fermarmi prima". "Devo stare da sola, soffrire la solitudine. Devo riappropriami", ha concluso.

Gli italiani utilizzano sempre di più l’intelligenza artificiale, la riconoscono con maggiore chiarezza nella propria quotidianità e desiderano un quadro regolatorio sempre più definito. È quanto emerge dalla nuova rilevazione Adnkronos sull’AI in Italia, condotta dal 6 ottobre al 16 novembre 2025 su circa 3.000 rispondenti. I risultati sono stati presentati oggi al Palazzo dell’Informazione durante l'evento “Intelligenza Umana, Supporto Artificiale”, promosso da Adnkronos Q&A, che ha riunito Governo, Commissione Europea, big tech, imprese e mondo accademico.
Puoi rivedere la diretta qui[1]
Ad aprire i lavori un'intervista al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, Alberto Barachini, ha sottolineato il ruolo centrale che l’AI ricopre nel rapporto tra cittadini, istituzioni e media, con particolare attenzione alla trasparenza, alla qualità dell’informazione e alla tutela dell’interesse pubblico: “La trasparenza è il cardine per tutelare il diritto d’autore e garantire contenuti affidabili. Senza regole chiare sull’origine e sulla qualità delle informazioni, l’AI rischia di generare prodotti che non solo impoveriscono l’ecosistema mediatico, ma incidono anche sulla capacità dei cittadini di orientarsi nella vita democratica. Per questo abbiamo introdotto il reato di deepfake: quando si altera la realtà, si mina la fiducia pubblica. È però evidente che nessun Paese può affrontare da solo questa sfida: serve un’Europa unita, capace di difendere le narrazioni europee attraverso appositi fondi europei”.
A chiudere i lavori, invece, un'altra intervista. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione Alessio Butti ha rimarcato la necessità di accompagnare l’adozione dell’AI assicurando un quadro di sviluppo coerente con le esigenze del Paese e con gli obiettivi europei che commenta: “L’Italia accelera su intelligenza artificiale e tecnologie quantistiche. A settembre è stata approvata la legge sull’AI, che sarà aggiornata nei prossimi mesi per seguire l’evoluzione tecnologica. Con la strategia nazionale sul quantum, due aziende leader investiranno in Italia, coinvolgendo ricercatori e università. Il 2026 vedrà una pubblica amministrazione più digitale e accessibile, con identità digitale unica e servizi integrati per cittadini e imprese. L’obiettivo è creare un ecosistema tecnologico sicuro, aperto e competitivo a livello globale”.
Uno dei dati più evidenti della rilevazione presentata riguarda l’adozione degli strumenti di AI generativa, come ChatGPT: dalla rilevazione emerge che li utilizza spesso, più volte al giorno, il 23% degli italiani, contro il 16% del 2024. Crescono anche gli utilizzatori saltuari (32%), mentre cala sensibilmente la platea di chi non li usa mai, oggi al 45% rispetto al 56% dell’anno precedente. L’AI non è più percepita come una tecnologia distante: quasi un italiano su due (47%) ritiene che nella propria giornata ci sia “molta AI, anche se invisibile”, mentre cresce la quota di chi afferma di incontrarla “in alcuni aspetti” (31%) e diminuisce chi pensa che non ci sia affatto (22% contro il 25% del 2024).
Alberto Tripi, Special Advisor per l’Intelligenza Artificiale di Confindustria, ha evidenziato come l’ecosistema produttivo italiano sia chiamato a riporre fiducia in sé stesso e a un’accelerazione strategica per trasformare il potenziale dell’AI in reale competitività, investimenti e crescita industriale: “Come Confindustria vediamo ogni giorno che le imprese italiane hanno capacità tecnologiche molto più avanzate di quanto esse stesse credano: manca fiducia, non competenza. L’AI è già dentro i processi produttivi di centinaia di piccole e medie aziende, e i 240 casi reali che stiamo mappando lo confermano. Per questo stiamo lavorando con i giovani industriali di Confindustria al fine di informare e coinvolgere le aziende più piccole in questa presa di coscienza così da diventare un motore formidabile di competitività.”
La domanda di regolazione resta altissima e sale ulteriormente: il 90% degli italiani chiede norme e limiti all’uso dell’AI, una percentuale superiore anche allo scorso anno. Nonostante l’aumento d’uso, resta stabile l’ansia legata al lavoro: il 53% teme di poter perdere il proprio impiego a causa dell’AI. Sul fronte dell’informazione, rimane alta la quota di chi non si sente adeguatamente preparato a comprenderne l’impatto (48%), sebbene si registri un lieve miglioramento nella percezione di consapevolezza. Il 70% degli intervistati ritiene infine necessario aumentare le proprie competenze digitali, confermando la centralità della formazione.
Intervenuti anche anche Mario Nobile di Agid, Eva Spina del Mimit, Brando Benifei, europarlamentare (Pd-S&D), Laura Jugel, Legal officer dell'AI Office della Commissione Europea, Andrea Billet di Acn, in un confronto su quanto sta succedendo dal punto di vista legislativo in Europa e sulla necessità di concentrarsi sull’utilizzo dell’IA per un aiuto concreto ai cittadini.
Nel corso dell’evento è stato presentato anche lo studio di Mimesi, dedicato alla percezione degli utenti nei confronti dell’intelligenza artificiale: un contributo che ha messo in luce aspettative, perplessità e nuove abitudini di fruizione digitale.
Nel corso della giornata anche due tavole rotonde tematiche: la prima– “La corsa all’AI, gli investimenti e le prospettive” – ha riunito rappresentanti di TeamSystem, DXC Technology Italia, HPE Italia, Samsung Italia, Meta, Google Italia, Sony, Libera Università Mediterranea “Giuseppe Degennaro” e OpenAI in un confronto sulle dinamiche globali della competizione nell’AI, sulle tempistiche di sviluppo e sugli investimenti necessari per valorizzare idee, progetti e nuove soluzioni tecnologiche. La seconda tavola rotonda– “Le applicazioni dell’intelligenza artificiale, le strategie delle imprese” – con, Sanofi Italia, Farmindustria, Infocamere, Engineering, SAP Italia, PagoPa e Chiesi Italia, ha invece approfondito l’impiego dell’AI nei processi produttivi e nelle strategie organizzative, con particolare attenzione alle competenze, alla valorizzazione del talento e al ripensamento dei modelli di lavoro.

I risultati principali del XXIII Rapporto Ismea- Quaivita "sono due: "superiamo finalmente i 20 miliardi di valore complessivo e superiamo i 12 miliardi di esportazione, un dato particolarmente significativo perché realizzato nel 2024 che è stato l'anno della tempesta perfetta tra dazi guerre e instabilità anche dei cambi del dollaro. Malgrado questo la nostra Dop economy ha dimostrato un grande valore e una grande resilienza, quindi dobbiamo essere sicuramente molto soddisfatti". Lo ha detto il presidente di Ismea Livio Proietti commentando i dati della ricerca presentata oggi a Roma alla presenza del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida.
Quanto all'impatto dei dazi Usa Proietti sostiene "un dato è certo che l'Italia è un paese esportatore trasformatore e non ci piacciono i dazi, così come non ci piacciono le guerre. È evidente che questo tutto ciò che crea instabilità nel mercato non è favorevole per l'Italia, però dobbiamo considerare, ripeto, la grande maturità del nostro sistema produttivo, soprattutto nella Dop economy".
Inoltre, rispetto a possibili effetti negativi sulle Dop dall'accordo Ue-Mercosur il presidente di Ismea afferma che "al momento no, non è possibile valutarlo, diciamo che si vedrà, ma oggi parliamo di produzioni non hanno timore un grande timore di poter essere sostituite da produzioni all'estero di diversa qualità".

"La Dop economy continua a crescere, continuerà a crescere, continuerà a difendere un modello che garantisce la tutela dell'identità, delle tradizioni, della storia, del territorio, del mondo del lavoro che vi è collegato. Un'economia florida che dimostra come l'investimento sulla qualità sia anche una buona scelta, ovviamente ha dei costi di produzione più alti e questi giustificano la necessità di proteggere i prodotti da un mercato che invece tende a standardizzare, abbattendo i costi di produzione sensibilmente basando questo risparmio sulla qualità che diminuisce". E' il commento del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida al XXIII Rapporto Ismea Qualivita sui prodotti italiani Dop Igp e Stg e sulle bevande spiritose Ig, presentato oggi a Roma.
Anche l'export cresce ancora molto, nonostante i dazi, grazie al valore aggiunto di queste produzioni. "C'è una difesa anche dalle tariffe che possono creare delle barriere di mercato, - ha aggiunto Lollobrigida a margine della presentazione - perché se vuoi questi prodotti devi comprare questi prodotti e non ne puoi comprare altri fatti in altri luoghi".
La difesa dall'italian sounding dei prodotti agroalimentari "verrà affrontata nella giornata di oggi al Senato con una legge che ho fortemente voluto che permetterà ancora di più di difenderci dalle imitazioni, dall'Italian Sounding, dai rischi di vere e proprie aggressioni alla nostra economia che passano per il tentativo di copiare la scatola, ma non il contenuto che, ovviamente, non è da questo punto di vista imitabile perché è frutto di storia, di cultura, di disciplinari precisi". Così' il ministro a proposito del ddl Disposizioni sanzionatorie a tutela dei prodotti alimentari italiani, a margine della presentazione del XXIII Rapporto Ismea-Qualivita sui prodotti italiani a denominazione, Dop Igp e Stg.
Stop alle speculazioni delle lobby ambientaliste sui campi agricoli. E' il forte richiamo del ministro dell'Agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. "Si può fare energia pulita senza impattare sul territorio. Questa è la sfida che abbiamo lanciato e sulla quale intendiamo proseguire. L'Italia ha già dimostrato di essere in grado di produrre energia pulita, energia green, senza dover sacrificare l'ambiente ed i terreni agricoli" ha sottolineato il ministro.
"Se tu dici: 'non voglio mettere la pala eolica in mezzo alle colline del Chianti oppure non voglio mettere i pannelli solari sulle colline di Montalcino, piuttosto che su quelle di Conegliano, rispetto a una certa visione iper ambientalista vieni considerato come una persona insensibile. Ecco la sensibilità è il contrario, guardare alla produzione energetica trovando delle soluzioni che siano compatibili con gli altri interessi diffusi e fondamentali che uno deve richiamare. "Ed è questo il lavoro che abbiamo fatto con il Ministero, ringrazio il capo di Gabinetto Borriello che ha coordinato un po' le attività anche di relazione col Ministero dell'Ambiente, dove ha prevalso troppo spesso una visione di questa natura, non sempre, perché gli elementi condizionanti di alcune lobby sono entrati negli uffici dei palazzi e hanno fatto pressione di ogni genere" ha denunciato il ministro.
"Tanto è vero che la regolamentazione che noi abbiamo dovuto apporre con l'articolo 5 del decreto agricoltura - ha aggiunto Lollobrigida- è stata contrastata per almeno 4 anni in maniera del tutto inspiegabile, una mappatura, una regolazione di questo tipo di sistema che non è mai arrivata con rallentamenti che hanno permesso agli speculatori di porre di fronte all'agricoltore la possibilità di scegliere se produrre buon cibo oppure accettare tre volte la cifra che riusciva a realizzare grazie agli incentivi pubblici che gli garantivano le risorse per poterti offrire di più rispetto a quello che tu produci, avendo degli effetti spesso devastanti".
"Abbiamo avuto pressioni anche a livello europeo, perché il problema delle lobby da questo punto di vista non è un'esclusiva italiana, anzi, forse a Bruxelles sono anche più forti: sono arrivati fino a scriverci che se non modificavamo questa norma ci bloccavano l'ottava rata del Pnrr -ha detto Lollobrigida- ovviamente non abbiamo scelto di assecondare questo tipo di visione perché la non regolamentazione, a nostro avviso, è un modello sbagliato. E su questo continuiamo a lavorare, compreso il ragionamento che si effettua sulla mappatura".

"La gestione clinica del trattamento dell'anemia severa nei pazienti con sindrome mielodisplastica a basso rischio cambia radicalmente con l'estensione dell'indicazione clinica del farmaco luspatercept". Così Matteo Della Porta, responsabile Unità Leucemie e mielodisplasie, Humanitas Cancer Center Milano, commenta il via libera di Aifa - Agenzia italiana del farmaco all'estensione della rimborsabilità di luspatercept nei pazienti adulti con anemia trasfusione-dipendente dovuta a sindrome mielodisplastica a rischio molto basso, basso e intermedio. "Con questa nuova indicazione da parte di Aifa - osserva - possono essere trattati tutti i pazienti con queste caratteristiche fin dalla prima linea".
Negli studi clinici, sottolinea l'esperto, "la terapia con luspatercept in prima linea per l'anemia trasfusione-dipendente ha dato tassi di risposta e durata del beneficio clinico significativamente superiori rispetto al farmaco di riferimento fino adesso che era l'eritropoietina ricombinante: un grande beneficio clinico per i nostri pazienti in termini di possibilità di risposta e durata della risposta stessa. Il trattamento dell'anemia severa nella sindrome mielodisplastica a basso rischio è fondamentale per i pazienti, non solo in termini di miglioramento della qualità di vita, ma anche in termini di miglioramento della prospettiva di vita, quindi della probabilità di sopravvivenza. Questo perché l'anemia severa è oggi riconosciuta come il fattore prognostico più importante, in senso negativo, per la vita dei malati di sindrome mielodisplastica".
Un ulteriore beneficio clinico "riguarda gli aspetti logistici della gestione della malattia da parte di una popolazione di pazienti fragili e anziani - aggiunge lo specialista - Luspatercept è un farmaco che si somministra sottocute una volta ogni 3 settimane. La possibilità di raggiungere l'indipendenza dalle trasfusioni riduce in modo significativo la necessità di andare in ospedale e di avere lunghe attese per ricevere le terapie trasfusionali in modo regolare. L'innovazione terapeutica e la disponibilità per uso clinico sul territorio italiano all'interno del sistema sanitario nazionale di un farmaco innovativo come luspatercept - conclude - può dare un beneficio a tutto il tondo, sia dal punto di vista del miglioramento della qualità di vita che anche del miglioramento della prognosi della malattia per i nostri pazienti".

Nel 2024 la Dop economy mostra valori in crescita in quattordici regioni italiane su venti. Le quattro regioni del Nord-Est si confermano “motore pulsante” con un valore aggregato di 11,24 miliardi euro, +2,8% sul 2023. Il Veneto sfiora i 5 miliardi di valore, Emilia-Romagna (+3,0%) e Friuli-Venezia Giulia (+8,1%) rafforzano ulteriormente il risultato dell’area. Molto bene nel complesso il Nord-Ovest (+7,1%), trainato per il secondo anno di fila dalla Lombardia, che raggiunge i 2,9 miliardi euro e con +13,1% cresce per il quarto anno consecutivo. L’area Sud e Isole aumenta del +3,4% su base annua, trainata da Campania (+3,1%), Puglia (+12,2%) e Sicilia (+4,0%), ma anche per Abruzzo (+4,1%) e Calabria (+8,2%) la variazione su base annua è positiva. Il Centro, dopo la flessione del 2023, segna un ulteriore -0,9%, malgrado il lieve recupero della Toscana (+0,5%) e la crescita dell’Umbria (+3,4%). E' quanto emerge dal XXIII Rapporto Ismea-Qualivita, presentato a Roma.
"Appare quanto mai attuale avviare una revisione nazionale della strategia di promozione della qualità, oggi basata su molti riconoscimenti, anche regionali, spesso sovrapposti tra loro. È un’opportunità importante per definire una linea d’azione coerente sui prodotti Dop e Igp, in sintonia con la candidatura della Cucina Italiana a patrimonio Unesco". E' quanto ha dichiarato Cesare Mazzetti, presidente della Fondazione Qualivita, intervenendo alla presentazione del XXIII Raporto Ismea-Qualivita sulla Dop Economy.
Inoltre Mazzetti ha sottolineato come "con il nuovo regolamento europeo e con il pieno riconoscimento delle Ig per le bevande spiritose, si delinea una strategia complessiva della qualità in cui il nostro Paese è certamente all’avanguardia. Ora è necessario lavorare per una piena integrazione fra i diversi comparti, anche alla luce dei requisiti di sostenibilità, che possono rappresentare il vero valore aggiunto per l’intero sistema". "I dati di questo Rapporto confermano che le Indicazioni Geografiche rappresentano non solo un modello avanzato di sviluppo economico, ma anche una politica di successo per il nostro sistema produttivo agricolo e alimentare - ha aggiunto - e di grande rilievo sono i risvolti occupazionali del mondo Ig, strettamente legati alla sua capacità di distribuire valore lungo le filiere" con una stima di 864.441 occupati nel 2024.

Lo studio Commands "ha confrontato l'efficienza di un farmaco che utilizziamo da tanti anni, che è l'eritropoietina, al luspatercept nei pazienti con anemia in sindrome mielodisplastica a basso rischio che avessero necessità di trasfusioni. Luspatercept ha dimostrato un'efficienza molto maggiore rispetto a quella dell'eritropoietina: il 60% dei pazienti rispondono interrompendo le trasfusioni e una buona percentuale di questi, che dimostra una libertà dalle trasfusioni per 12 settimane, la può mantenere più a lungo in 1 anno o 1 anno e mezzo di tempo, quindi è sicuramente un grande vantaggio". In particolare, "l'eritropoietina non solo è efficiente in circa il 30% dei pazienti, ma riesce a avere una durata di risposta inferiore. Quella di luspatercept è superiore a 126 mesi, quella dell'eritropoietina è 86 mesi, quindi per un minor numero di pazienti e per un minor periodo di tempo". Così Valeria Santini, professore di Ematologia all'università di Firenze e responsabile Mds Unit dell'azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze, commenta i risultati dello studio che ha portato all'estensione della rimborsabilità di luspatercept da parte di Aifa - Agenzia italiana del farmaco, nei pazienti adulti con anemia trasfusione-dipendente dovuta a sindrome mielodisplastica a rischio molto basso, basso e intermedio.
"Le sindromi mielodisplastiche o neoplasie mielodisplastiche - spiega l'esperta - sono delle patologie croniche che interessano prevalentemente persone che in Italia hanno un'età media di 74 anni e che portano ad avere una anemia, una diminuzione del numero delle piastrine e una diminuzione di un gruppo di globuli bianchi, i neutrofili. Sono delle malattie clonali, cioè sono delle neoplasie per cui si ha anche una grande eterogeneità, una grande differenza di storia clinica della malattia. Sono difetti midollari, quindi proprio un difetto maturativo e proliferativo a livello dei precursori dei globuli rossi nel midollo osseo". Questo farmaco "ha un'attività di facilitazione alla maturazione terminale dei progenitori dei globuli rossi - chiarisce Santini - Tutti i pazienti che purtroppo devono recarsi in ospedale per avere trasfusioni di globuli rossi, per mantenere un'emoglobina che consenta loro di avere una discreta qualità di vita, possono usufruire di luspatercept che favorisce proprio la maturazione terminale e l'eliminazione dei difetti che caratterizzano le sindromi mielodisplastiche".

"Sanofi è un'azienda biofarmaceutica che si è posta come posizionamento quello di essere guidata dalla ricerca e dallo sviluppo, ma potenziata dall'intelligenza artificiale e su questo ha costruito la sua strategia di innovazione e trasformazione. In tutti i livelli organizzativi l'Ia è diventata una alleata, significa che nella nostra vita quotidiana abbiamo la possibilità di prendere decisioni con strumenti di Ia che ci possono aiutare nelle diverse funzioni. Poi abbiamo anche una intelligenza artificiale esperta nella ricerca e nello sviluppo, dove ci sono strumenti di deep learning e machine learning. Inoltre abbiamo un'altra dimensione, quella dell'Ia generativa, dove ottimizziamo i documenti che dobbiamo produrre per gli enti regolatori o le istituzioni". Lo ha detto Mariangela Amoroso, direttore medico Sanofi Italia, nel suo intervento al convegno di Adnkronos dedicato all'intelligenza artificiale.
"Nel 2024 in Italia abbiamo firmato con le parti sociali un Patto digitale - ricorda Amoroso - Abbiamo portato competenze e formazione per tutto il personale aziendale attraverso una governance di responsabilità nell'utilizzo dell'Ia, e grazie alla collaborazione dell'Osservatorio digitale del Politecnico di Milano abbiamo cominciato una formazione continuativa di tutto il personale sia nella sede a Milano che nei siti produttivi. Dove anche qui l'Ia ci ha permesso di costruire delle smart-factory, che vuol dire aumentare la produzione con un'alta qualità, perché l'Ia può monitorare e attenzionare tutti i processi in un mondo come quello farmaceutico dove curiamo le persone ed è importante che ci sia altissima qualità con tecnologie all'avanguardia".
Che potenziale di sviluppo ha l'Ia? "Nell'ultimo anno Sanofi ha identificato 90 molecole target usando l'Ia e poi abbiamo delle molecole completamente originate dall'Ia - evidenzia Amoroso - Poi nella sperimentazione negli esseri umani delle nuove soluzioni terapeutiche c'è un avanzamento importante: prima per presentare una molecola sul mercato ci mettevamo 10 anni, ora siamo passati a 8. Stiamo utilizzando una soluzione come i 'pazienti digitali', che sono dei 'gemelli digitali' dove si può simulare cosa accadrebbe in un paziente quando somministriamo una nuova molecola".

L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato l'estensione della rimborsabilità di luspatercept nei pazienti adulti con anemia dipendente da trasfusioni di sangue dovuta a sindromi mielodisplastiche a rischio molto basso, basso e intermedio. L'anemia grave costringe i pazienti da un lato a recarsi frequentemente in ospedale per sottoporsi a trasfusioni di sangue, dall'altro ad assumere ogni giorno una terapia ferrochelante, per evitare che il ferro in eccesso danneggi organi vitali come cuore, fegato e pancreas. Luspatercept, terapia che agisce sulla eritropoiesi inefficace del midollo, cioè la mancata o insufficiente produzione di globuli rossi - informa una nota - ha dimostrato di ridurre il numero di trasfusioni, con un impatto significativo sulla sopravvivenza a lungo termine e sulla qualità di vita. Il 60% dei pazienti ha addirittura raggiunto l'indipendenza dalle trasfusioni.
Aifa a dicembre 2021 aveva già approvato la rimborsabilità di luspatercept nei pazienti adulti con anemia trasfusione-dipendente dovuta a sindromi mielodisplastiche a rischio molto basso, basso e intermedio, che presentano sideroblasti ad anello con risposta insoddisfacente o non idonei a terapia basata su eritropoietina. Con l'estensione della rimborsabilità da parte di Aifa, luspatercept cambia la pratica clinica diventando la nuova terapia di prima linea. I progressi nella cura di questa neoplasia ematologica sono stati approfonditi oggi a Roma nel corso di un incontro con la stampa promosso da Bristol Myers Squibb.
"Le sindromi mielodisplastiche sono un gruppo eterogeneo di tumori del sangue in cui le cellule del midollo osseo non riescono a maturare in maniera corretta - spiega Valeria Santini, professore di Ematologia all'università di Firenze, responsabile Mds Unit dell'azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze e presidente del Comitato scientifico Fisim - Fondazione italiana sindromi mielodisplastiche - Sono definite malattie clonali perché il loro sviluppo è dovuto a una singola cellula che, sfuggendo ai meccanismi di controllo, dà origine a cellule alterate nella forma e nella funzionalità. La manifestazione clinica più frequente è costituita dall'anemia e, spesso, dalla necessità di trasfusioni di sangue, ma questi pazienti possono essere soggetti anche a infezioni ed emorragie. I sintomi e il decorso variano in modo significativo in base al tipo di cellula ematica colpita. I sintomi più frequenti dovuti alla carenza di emoglobina sono rappresentati da stanchezza perdita di peso, difficoltà respiratorie e battito cardiaco accelerato. L'impatto sulla qualità di vita è enorme, soprattutto per le persone con anemia grave che devono recarsi in ospedale, in alcuni casi ogni settimana, per le trasfusioni di sangue".
Nelle forme più gravi, le sindromi mielodisplastiche possono evolvere in leucemia mieloide acuta, un tumore più aggressivo. "Nella maggior parte dei casi - chiarisce Matteo Della Porta, responsabile Unità Leucemie, Humanitas Cancer Center Milano, professore ordinario di Ematologia Humanitas University - le cause della malattia sono sconosciute, perché non è noto il meccanismo che dà il via al processo di modifica del Dna di una delle cellule staminali del midollo osseo. Vi sono anche forme secondarie legate all'esposizione a fattori di rischio professionale, ad esempio a sostanze chimiche come benzene, piombo o solventi. Inoltre, alcuni pazienti possono sviluppare la malattia in seguito a precedenti trattamenti con chemioterapia o radioterapia, utilizzati per curare altre neoplasie".
In Italia si stimano ogni anno circa 3mila nuovi casi di sindromi mielodisplastiche, soprattutto in anziani con età superiore ai 70 anni. "Si tratta di una cifra al ribasso, perché molte persone non ricevono un corretto e tempestivo inquadramento diagnostico - continua Della Porta - L'insufficienza di globuli rossi, in quasi tutti i pazienti, nel tempo diventa severa e necessita di un supporto con regolari trasfusioni di sangue. Nel trattamento delle sindromi mielodisplastiche a basso rischio, pochi pazienti mostrano una risposta duratura agli agenti stimolanti l'eritropoiesi. Circa il 30% non è candidabile a riceverli o non ne trae beneficio e un altro 30% ha un effetto limitato nel tempo, non superiore a 1 anno. Si conferma, quindi, la necessità di opzioni terapeutiche. Luspatercept è il primo farmaco in 40 anni a dimostrare superiorità rispetto alla epoetina alfa, agente che stimola l'eritropoiesi e per decenni terapia di riferimento, riducendo in modo sostanziale il fabbisogno trasfusionale".
Il farmaco - riporta la nota - è stato valutato rispetto ad epoetina alfa nello studio Commands, pubblicato su 'The Lancet' e presentato per la prima volta nel 2023 in Sessione plenaria al congresso della Società europea di ematologia, per il trattamento di prima linea dell'anemia nei pazienti adulti con sindromi mielodisplastiche a rischio molto basso, basso o intermedio, che richiedono trasfusioni di globuli rossi. "Luspatercept - riferisce Santini - agisce in maniera del tutto innovativa sulla eritropoiesi inefficace, aumentando la quantità di globuli rossi interferendo con i segnali negativi che nelle mielodisplasie ne sopprimono la produzione. Nello studio Commands quasi il doppio dei pazienti trattati con luspatercept ha ottenuto l'indipendenza dalle trasfusioni con conseguente aumento dell'emoglobina: il 60% rispetto al 35% con epoetina alfa, compresi i sottogruppi di pazienti con caratteristiche clinicamente rilevanti. Luspatercept ha dimostrato una risposta duratura, con una durata mediana del tempo libero da trasfusioni superiore a 2 anni, quasi 12 mesi in più rispetto ad epoetina alfa".
"Trattare l'anemia severa trasfusione-dipendente in modo efficace è la chiave per migliorare la qualità di vita e la sopravvivenza - aggiunge Della Porta - I risultati dello studio Commands sottolineano il valore clinico di luspatercept come trattamento di prima linea dell'anemia. L'approvazione di Aifa rappresenta una pietra miliare della cura della malattia, perché cambia la pratica clinica".
Il farmaco "ha un meccanismo d'azione innovativo - afferma Alessandro Bigagli, Senior Medical Director, Bristol Myers Squibb Italia - La nuova approvazione di Aifa rappresenta un'estensione dell'indicazione per luspatercept, includendo il trattamento di prima linea dell'anemia negli adulti con sindromi mielodisplastiche a rischio molto basso, basso e intermedio. In questo modo, in Italia un numero maggiore di pazienti avrà la possibilità di diventare indipendente dalle trasfusioni per periodi di tempo anche superiori a 2 anni. Questo traguardo sottolinea il nostro impegno costante nell'innovazione e nello sviluppo di opzioni efficaci per i pazienti affetti da anemia correlata alla malattia".
Le sindromi mielodisplastiche "sono ancora poco conosciute, anche se vi è più consapevolezza fra clinici, pazienti e istituzioni, anche grazie all'impegno di Aipasim, nata nel 2017 proprio per riempire un vuoto di conoscenza e per far comprendere l’importanza delle reti di patologia", evidenzia Annamaria Nosari, vicepresidente Associazione italiana pazienti con sindrome mielodisplastica. Questi pazienti "presentano bisogni clinici e assistenziali specifici e devono essere curati in centri specializzati. Inoltre, l'età spesso avanzata e la presenza di copatologie - precisa - implicano difficoltà nella gestione terapeutica, in particolare dell'anemia grave che ne rappresenta la manifestazione più frequente. I pazienti che hanno necessità di frequenti trasfusioni di sangue devono recarsi spesso in ospedale e la loro vita, di fatto, ruota intorno al centro specialistico, con riduzione della qualità della vita stessa. Per l'anziano spostarsi per raggiungere il centro di cura può diventare molto complesso. Si tratta di una condizione che pesa sulla famiglia e sul servizio sanitario. Grazie all'innovazione costituita da luspatercept - conclude Nosari - la vita dei pazienti può davvero cambiare, perché non devono recarsi frequentemente nei centri specialistici per soddisfare il fabbisogno di sangue".

Infortunio Pulisic, come sta e quando torna? Sono queste le domande che tengono banco in casa Milan, a pochi giorni dalla vittoria nel derby contro l'Inter che ha regalato il secondo posto ai rossoneri, a -2 dalla Roma capolista. A fermarsi in allenamento è stato infatti proprio il mattatore di San Siro, Christian Pulisic, che dopo aver firmato l'1-0 contro i nerazzurri ha subito un affaticamento muscolare che lo mette a rischio nel big match di sabato contro la Lazio.
A dare un indizio in più sulle condizioni di Pulisic ci ha pensato l'allenatore del Milan, Massimiliano Allegri: "Pulisic difficilmente sarà della partita, però domani può succedere di tutto e dopodomani uguale", ha detto in conferenza stampa. Difficile quindi pensare a un suo impiego contro i biancocelesti, più facile che il recupero possa avvenire nella seguente partita di campionato contro il Torino, nella trasferta di lunedì 8 dicembre.
Nel mezzo c'è l'impegno degli ottavi di Coppa Italia, ancora una volta contro la Lazio. Il match dell'Olimpico è in programma giovedì 4 dicembre, ma è probabile che Allegri non voglia correre rischi.

La disponibilità di nuove strategie preventive e terapie long-acting può contribuire a contenere l'infezione da Hiv, agendo sull'aderenza al trattamento, sia in ambito preventivo che terapeutico. Sono i contenuti principali su cui si sono confrontati oggi a Roma gli esperti che hanno partecipato all'evento 'Ist - Hiv Call 2025: quali opportunità di gestione e prevenzione per l'emergenza sanitaria silente', organizzato da Cencora-Pharmalex con il patrocinio dell'Istituto superiore di sanità, della Società interdisciplinare per lo studio delle malattie sessualmente trasmissibili (Simast), della Società italiana delle malattie infettive e tropicali (Simit) e di Federchimica Assobiotec, con il contributo non condizionato di ViiV Healthcare Italia.
In Italia l'Hiv rappresenta oggi un'epidemia silenziosa, di cui si parla troppo poco, sottolineano gli organizzatori in una nota. Ciò è dovuto principalmente alla scarsa informazione che porta a diagnosi tardive e ritarda ulteriormente la possibilità di contrastare al meglio la diffusione del virus. Nel nostro Paese si stimano 163mila persone con Hiv, di cui 15mila non diagnosticate. Secondo i dati dell'Iss, nel 2024 sono state segnalate 2.379 nuove diagnosi, pari a un'incidenza di 4 ogni 100mila residenti. Le incidenze più alte (maggiori o uguali a 4,5 casi per 100mila residenti) sono state osservate nel Lazio, in Toscana e in Emilia Romagna. Le persone che hanno scoperto di essere Hiv-positive nel sono maschi nel 79% dei casi. L'età mediana è di 41 anni, più alta nei maschi (41 anni) rispetto alle femmine (40 anni).
In questo scenario, l'evoluzione e l'innovazione terapeutica rappresentano una grande speranza per le persone a rischio di contrarre il virus e per le persone già sieropositive, in grado di ridurre significativamente il rischio di infezione così come gli esiti gravi, rendendo l'Hiv una condizione cronica curabile. Secondo Unaids, entro il 2025 l'86% delle persone positive al virus dovrebbe raggiungere una carica virale non rilevabile e il 95% delle persone a rischio dovrebbe avere accesso alla profilassi pre-esposizione (PrEP).
L'evento - prosegue la nota - ha rappresentato un'importante occasione di confronto tra clinici, istituzioni e associazioni di pazienti, focalizzato su innovazioni terapeutiche e sfide della prevenzione dell'Hiv grazie a trattamenti innovativi che garantiscono risultati eccellenti quando la diagnosi è tempestiva.
"Un recente studio clinico ha dimostrato che oltre il 90% dei pazienti preferisce passare alla terapia iniettabile long-acting dopo un primo trattamento orale, questo perché consente loro più libertà nella quotidianità, allontanando così anche il ricordo stigmatizzante di malattia", spiega Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e componente Consiglio superiore di sanità. "Strategie preventive e di trattamento long-acting - aggiunge - favoriscono una maggiore aderenza al trattamento, riducono il rischio di fallimento della terapia e aumentano l'efficacia della prevenzione dall'infezione. Noi medici, quando possibile, dobbiamo offrirla alle persone con Hiv. Lato prevenzione, la profilassi pre-esposizione deve essere vista come strumento di prevenzione alla portata di tutti". Le linee guida aggiornate dell'Organizzazione mondiale della sanità sottolineano l'importanza di rendere la long-acting PrEP ampiamente disponibile, riconoscendone il ruolo essenziale nella tutela della salute pubblica.
"Il ministero della Salute ha recentemente presentato il nuovo Piano nazionale di interventi per la prevenzione delle infezioni da Hiv, delle epatiti virali e delle infezioni sessualmente trasmesse (Ist) per il quinquennio 2024-2028 - afferma Maria Rosaria Campitiello, capo Dipartimento della Prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del ministero della Salute - Si tratta di un documento programmatico che punta a rafforzare le strategie di prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico, in linea con gli obiettivi dell'Oms per l'eliminazione delle epatiti virali e per il contenimento dell'Hiv e delle Ist entro il 2030. Una delle novità più rilevanti del Piano è il forte investimento sulla prevenzione combinata, sulla distribuzione gratuita di profilattici e il potenziamento della PrEP, che ancora oggi sconta forti ritardi in termini di accessibilità in Italia e alla quale bisogna dare impulso".
Il capo Dipartimento della Programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio sanitario nazionale del ministero della Salute, Francesco Saverio Mennini, aggiunge: "Le malattie infettive e in particolare l'Hiv, rappresentano ancora oggi una sfida sanitaria rilevante, nonostante i progressi terapeutici. Il ministero della Salute sta lavorando a ridurre l'incidenza delle nuove infezioni, aumentare l'accesso ai test, migliorare il linkage-to-care e favorire l'integrazione tra prevenzione, screening e trattamento, soprattutto nei contesti di maggiore vulnerabilità. Siamo consapevoli di quanto sia importante lavorare in una visione di One Health, integrando innovazione e programmazione. Nella lotta all'Hiv - evidenzia - è indispensabile favorire strategie di prevenzione e trattamento che ci consentano di raggiungere l'obiettivo dell'Oms di eradicazione dell'epidemia da Hiv entro il 2030. Tali strategie rappresenterebbero un investimento tanto sotto il profilo economico, quanto in termini di qualità di vita e complicanze evitate per i pazienti".
Per Luciano Ciocchetti, vicepresidente XII Commissione Affari sociali, Camera dei deputati, "è fondamentale mantenere alta l'attenzione sull'Hiv. Per raggiungere l'obiettivo dell'Oms, la politica deve impegnarsi con forza nella prevenzione e garantire a tutti un accesso equo alle cure più avanzate. Solo una collaborazione autentica tra istituzioni nazionali e regionali, comunità scientifica e associazioni che rappresentano pazienti e comunità coinvolte potrà generare progressi concreti, sia per le persone a rischio sia per chi vive già con il virus".
E' cruciale comprendere e riconoscere, oggi, il ruolo delle strategie long-acting - rimarcano gli esperti - perché può rappresentare un elemento essenziale di tutela della salute pubblica. "La sezione L del Comitato tecnico sanitario (Cts) svolge un ruolo centrale nel coordinamento delle misure volte a contenere la diffusione dell'Hiv, nella sorveglianza della qualità dell'assistenza sanitaria alle persone con Hiv - illustra Giordano Madeddu, presidente sezione L del Cts, ministero della Salute - Ci occupiamo di sviluppo di progetti e terapie innovative. Per il triennio della mia presidenza contiamo di portare avanti delle azioni prioritarie incluse nel Piano nazionale d'azione per eradicare l'Hiv le epatiti e le infezioni sessualmente trasmesse. Non ultimo - conclude - promuovere l'implementazione della PrEP, la semplificazione del testing e il rafforzamento della gestione multidisciplinare delle persone in terapia antiretrovirale, incluse quelle più vulnerabili".

A una settimana dall'apertura, è già sold out il congresso Caract 2025 di anestesia e rianimazione cardiotoracovascolare, in programma il 4 e 5 dicembre al Best Western Plus Tower Hotel di Bologna e organizzato dalla Società italiana di anestesia, analgesia e terapia intensiva (Siaarti). Sono attesi oltre 400 professionisti tra anestesisti, intensivisti, cardiochirurghi, chirurghi toracici e vascolari, perfusionisti e infermieri specializzati, a conferma del ruolo di questo appuntamento come riferimento per la cura dei pazienti cardiotoracici e vascolari più complessi. Per istituzioni, aziende sanitarie e cittadini, il congresso rappresenta un osservatorio privilegiato su come stanno cambiando la rianimazione e l'anestesia cardiotoracovascolare in Italia: un'area ad altissimo impatto in termini di costi, occupazione di posti letto e, soprattutto, vite salvate.
"Caract 2025 conferma la straordinaria vitalità della nostra comunità cardiotoraco-vascolare - afferma Elena Bignami, presidente Siaarti, direttore Uoc Anestesia e rianimazione dell'azienda ospedaliera di Parma - E' il primo congresso Siaarti ad andare sold out praticamente solo con le iscrizioni 'early', un segnale molto forte del bisogno di aggiornamento su questi temi e del riconoscimento della qualità scientifica del nostro programma. Quando un congresso si riempie così in fretta vuol dire che risponde a domande concrete che arrivano dalle terapie intensive, dalle sale operatorie e dai reparti. Il successo di Caract 2025 premia la qualità del programma scientifico, ma soprattutto la capacità di questa comunità di riconoscersi in un appuntamento che mette al centro pratica clinica, sicurezza del paziente - soprattutto di quello più fragile - e lavoro di squadra tra diverse specialità".
Il congresso, sotto la direzione scientifica di Cecilia Coccia, Domenico Massullo, Ettore Panascia e Luigi Tritapepe - informa la società scientifica in una nota - propone 2 giornate dense di contenuti, in cui le sessioni frontali, i dibattiti pro-contro, gli incontri multidisciplinari e le tavole rotonde si intrecciano attorno a pochi grandi fili conduttori: le controversie in anestesia vascolare, gli aggiornamenti in anestesia toracica, la gestione dei vasopressori nello shock settico e cardiogeno, il monitoraggio emodinamico avanzato, le nuove strategie farmacologiche e i progressi nei sistemi di supporto extracorporeo, dall'Ecmo alle assistenze ventricolari. Ogni sessione è pensata come occasione di confronto critico sulle evidenze più recenti e come spazio per immaginare scenari futuri della disciplina. Una delle novità più attese riguarda l'intelligenza artificiale applicata alla gestione della circolazione durante gli interventi e in terapia intensiva. "L'Ai applicata al monitoraggio della circolazione sanguigna rappresenta una delle frontiere più promettenti - sottolinea Bignami - Algoritmi predittivi e sistemi di supporto alle decisioni cliniche stanno già cambiando il modo in cui gestiamo i pazienti più complessi, perché ci aiutano a intercettare prima le instabilità emodinamiche e a personalizzare gli interventi. Ma l'Ai non sostituisce il medico: il suo valore sta nel dialogo con l'esperienza clinica, non nel rimpiazzarla".
L'innovazione tecnologica in chirurgia toracica sarà protagonista di diverse sessioni. "Le tecniche mininvasive stanno rivoluzionando il trattamento delle patologie polmonari - evidenzia Coccia - Per noi anestesisti questo significa ripensare l'intero percorso e cucire l'anestesia e la rianimazione addosso ai singoli pazienti, sempre più complessi: blocchi loco-regionali avanzati, strategie di ventilazione mirate, attenzione particolare al paziente anziano o fragile, protocolli di recupero rapido. L'innovazione chirurgica ha senso solo se è accompagnata da un'evoluzione altrettanto decisa dell'anestesia e della rianimazione, altrimenti rischiamo di perdere l'occasione di migliorare davvero sicurezza e outcome". Un ampio spazio sarà dedicato alla gestione dei pazienti in condizioni critiche, a partire dallo shock cardiogeno e dallo shock settico. "Si tratta di sfide quotidiane nelle nostre terapie intensive - illustra Panascia - Le nuove linee guida internazionali insistono su un utilizzo più razionale dei vasopressori e sull'introduzione di nuove molecole, con l'obiettivo di ottimizzare l'emodinamica preservando allo stesso tempo la funzione d'organo. A Caract non ci limiteremo a presentare i dati, ma cercheremo di discutere in modo critico come tradurre queste indicazioni in protocolli realistici, applicabili nei diversi contesti ospedalieri".
La gestione multidisciplinare del paziente sarà un filo rosso del congresso. "La chirurgia cardiotoracovascolare ci pone di fronte a malati che spesso hanno molte comorbidità e margini di errore ridottissimi - rimarca Massullo - Il paziente sottoposto a interventi cardiovascolari, toracici o vascolari non appartiene mai a una sola specialità. Ha bisogno di un percorso integrato che metta attorno allo stesso tavolo anestesisti, cardiochirurghi, chirurghi toracici e vascolari, perfusionisti, infermieri specializzati. Caract è nato proprio per questo: far sì che ciascuno porti la propria prospettiva e che le decisioni vengano costruite insieme, con l'obiettivo condiviso di aumentare sicurezza e possibilità di recupero". Il tema del monitoraggio avanzato e della protezione d'organo attraverserà molte sessioni. "L'adozione di strategie integrate di monitoraggio e di gestione emodinamica personalizzata - osserva Tritapepe - è fondamentale per prevenire il danno d'organo e ottimizzare gli esiti nei pazienti cardiotoracovascolari complessi. Oggi non possiamo più accontentarci di parametri standard uguali per tutti. Caract 2025 offre ai professionisti strumenti concreti per portare questo approccio nelle loro strutture".
Anche i corsi precongressuali del 3 e 4 dicembre hanno fatto registrare il tutto esaurito, riporta la nota. Si tratta di workshop hands-on che portano direttamente al letto del paziente nuove competenze, dedicati alla gestione avanzata delle vie aeree, alle tecniche di anestesia locoregionale e alle simulazioni pratiche con dispositivi Ecmo e sistemi di supporto extracorporeo. "La formazione pratica è fondamentale - conclude Bignami - In piccoli gruppi, con tutor esperti, i partecipanti possono esercitarsi su scenari realistici e portare a casa competenze immediatamente trasferibili alla pratica clinica, che domani faranno la differenza nei contesti ad alta intensità di cura".
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