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Fdi all'attacco sugli incendi, 'servono più mezzi e risorse'

15 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATATre mozioni per chiedere a governatrice interventi più decisi...

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Caso Garlasco, cosa c'è sulla garza: in due prelievi su tre stessa contaminazione

15 Luglio 2025
Ris nella villetta dei Poggi a Garlasco - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - Nuovo risultato sul fronte dell’incidente probatorio sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. Sono tre su cinque i risultati ‘utili’ sul fronte della garza che è stata usata nella bocca della ventiseienne per raccogliere il suo materiale genetico da confrontare con le tracce dell’omicidio. E anche la replica sulla terza ‘traccia’ ha restituito un presunto inquinamento. Di questa ripetizione ne dà conto la mail della genetista Denise Albani – scelta dalla giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli - inviata nella tarda mattinata ai consulenti del nuovo indagato Andrea Sempio, del condannato Alberto Stasi e della famiglia della vittima. 

Sulla garza di pochi centimetri usata in sede di autopsia e che ha toccato tutte le pareti della bocca della giovane sono stati fatti cinque prelievi. Uno ha mostrato un aplotipo Y (linea maschile) compatibile al 99% con Ernesto Gabriele Ferrari l’assistente del medico legale, un secondo è in parte sovrapponibile a Ferrari e in parte no (fino a qui gli elementi noti) e la seconda replica odierna ha restituito anche nel terzo prelievo una traccia ‘mista’ di Ferrari e dello stesso materiale ignoto.  

Si tratta di un campione ancora più eseguo e degradato degli altri due e che avvalora che la garza fosse già contaminata prima del prelievo. In tutti e tre i casi si tratta di campioni che sono inferiori a una sola cellula (tra i 2 e i 4 picogrammi) rispetto alla quantità della vittima (presente con concentrazioni nell’ordine dei 40.000 picogrammi) e che la logica e la scienza lega a un “inquinamento”. E che questa sia l’ipotesi a cui crede l’esperta del giudice è anche legata alla sua richiesta di “qualche specifica in più” al medico legale Marco Ballardini per capire come e da chi è stata maneggiata la garza durante l’autopsia. 

 

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Appalti pilotati in Sardegna, tutti assolti in appello

15 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAIn primo grado a Oristano quattro condanne da 4 a 7 anni...

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Omicidio Cerciello, appello ter: Hjorth condannato a 10 anni e 11 mesi

15 Luglio 2025
Gabriele Natale Hjorth - Fotogramma

(Adnkronos) - Condannato a 10 anni, 11 mesi e 25 giorni Gabriele Natale Hjorth, nell’Appello ter, per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso a coltellate a Roma nel luglio del 2019. La sentenza emessa dai giudici della Seconda Corte di Assise di Appello di Roma ha accolto la richiesta della procura generale di ridurre la condanna di 5 mesi rispetto agli 11 anni e 4 mesi decisi nell’Appello bis, alla luce della sentenza della Cassazione che il 12 marzo scorso aveva disposto il nuovo processo di appello, il terzo, limitatamente al trattamento sanzionatorio dichiarando irrevocabile la responsabilità penale di Hjorth, attualmente ai domiciliari col braccialetto elettronico a casa della nonna a Fregene e anche oggi presente in aula per la lettura del dispositivo.  

“Natale è il protagonista negativo di questa vicenda, un protagonista criminale: è lui che cerca la droga, è lui che fa la proposta estorsiva, è lui che perlustra il luogo dell’incontro. E’ perfettamente consapevole che Elder ha con sé un coltello con una lama di 18 centimetri - aveva detto il pg nel corso della requisitoria dello scorso 29 maggio -. Si tratta di una pena di poco più bassa di quella comminata nell’Appello bis - aveva sottolineato spiegando il ricalcolo della pena alla luce delle motivazioni dell’ultima sentenza della Cassazione - Una pena che resta decisamente bassa per un fatto come questo”.  

“È una soddisfazione morale minima tenendo conto che siamo partiti dall'ergastolo e se la stanno cavando tutto sommato a buon mercato”, le parole del professore Franco Coppi, legale di parte civile della famiglia di Mario Cerciello Rega, dopo la sentenza. “La sentenza ha confermato la sussistenza delle circostanze aggravanti, sulla pena sapevamo che c'era un errore di calcolo che è stato corretto e che ha portato a una diminuzione di pochi mesi”, ha concluso. 

A Hjorth viene contestato il concorso anomalo in omicidio mentre per l’altro americano, Elder Finnegan Lee, la condanna a 15 anni e due mesi per omicidio è già diventata definitiva. 

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Usb, dalla Asl Cagliari passo avanti per stabilizzazione 26 oss

15 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAAngioni, 'grande vittoria che ci ripaga dei sacrifici'...

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Tumori, mandibola ricostruita con un osso della gamba nel Milanese

15 Luglio 2025
 - (Foto Asst Ovest Milanese)

(Adnkronos) - Una mandibola 'mangiata' dal cancro, asportata nella parte lesionata e contestualmente ricostruita utilizzando un osso della gamba. E' lo "straordinario intervento" computer-assistito eseguito all'ospedale di Legnano, descritto dall'Asst Ovest Milanese. L'équipe guidata da Stefano Paulli, direttore della Chirurgia maxillo-facciale, "nei giorni scorsi è intervenuta per l'asportazione di una parte della mandibola di un paziente oncologico, compromessa dalla malattia - informa oggi l'azienda socio sanitaria territoriale - sostituendola direttamente con una protesi ricavata da una sezione della fibula, una parte ossea della gamba del paziente stesso, mediante progettazione virtuale pre-operatoria con software dedicato". 

"L'intervento ha avuto un duplice effetto", spiega Paulli: "Innanzitutto l'asportazione di una parte della mandibola seriamente compromessa dal tumore; in secondo luogo, la sua immediata ricostruzione e protesizzazione odontoiatrica ha generato un beneficio diretto - anche psicologico - al paziente che si è risvegliato dopo l'intervento non solo con la struttura ossea mandibolare strutturalmente ricostruita, ma anche funzionalmente ed esteticamente riabilitata. L'operazione ha avuto una fase preparatoria molto attenta e minuziosa. Attraverso indagini diagnostiche tridimensionali, abbiamo evidenziato con precisione il tratto della mandibola da asportare e contemporaneamente la sezione del perone da utilizzare per la ricostruzione, avvenuta con l'ausilio di protesi specifiche di supporto". Il paziente, dopo il periodo di degenza, proseguirà il suo percorso di cura a domicilio e nelle strutture socio sanitarie di riferimento. 

"Questo intervento dimostra l'elevata preparazione dei nostri professionisti e il grado di innovazione delle nostre strutture. A nome dell'intera Asst, ringrazio l'équipe del dottor Paulli e tutti i professionisti che hanno reso possibile questa importante operazione", dichiara il direttore generale dell'Asst Ovest Milanese, Francesco Laurelli. "L'approccio multidisciplinare e l'attenzione alla persona nel suo complesso rappresentano il filo conduttore dell'attività sanitaria realizzata nelle nostre strutture - aggiunge il direttore sanitario Valentino Lembo - Nel caso specifico, abbiamo risposto non solo ad un bisogno determinato dalla malattia, ma anche al benessere fisico e psicologico del paziente nelle fasi successive all'intervento". 

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Ucraina, Bannon e mondo Maga contro invio armi: "Ci trascinano in guerra europea"

15 Luglio 2025
Steve Bannon (Ipa)

(Adnkronos) - "Questa non è la guerra al terrorismo, questa è una guerra vecchio stille nell'insanguinata Europa, e ci stanno trascinando dentro". Così Steve Bannon nel suo podcast 'War Room' ha dato voce alla rabbia del mondo Maga di fronte a quello che viene percepito come un tradimento della politica dell'America First da parte del suo stesso creatore Donald Trump, cioè l'annuncio dell'invio di nuove, potenti armi difensive e offensive all'Ucraina.  

"Stiamo armando persone su cui non abbiamo nessun controllo", ha aggiunto l'ex stratega della Casa Bianca, diventato un punto di riferimento della base Maga trumpiana, affermando che la "principale priorità" di Volodomyr Zelensky è trascinare sempre più Trump e gli Usa nel conflitto. 

Bannon non è l'unico dei fedelissimi trumpiani ad accusare il tycoon di aver voltato le spalle alle promesse dell'America First che lo hanno riportato alla Casa Bianca. "Non è solo l'Ucraina, ma tutte le guerre straniere in generale e molto dell'aiuto all'estero", ha detto al New York Times Marjorie Taylor Green, la deputata dell'estrema destra repubblicana, facendo riferimento al fatto che già la decisione di Trump di partecipare con raid al conflitto tra Israele e Iran aveva creato una spaccatura tra il presidente e il mondo Maga. 

Durante la conferenza stampa ieri con Mark Rutte, Trump ha più volte insistito sul fatto che sulla base dell'accordo con la Nato gli Usa non pagheranno per le armi, anzi le venderanno ai "molto ricchi" alleati europei. E questo rientra a pieno titolo nella politica dell'America First, che impone che "le nostre alleanze siano eque", ha scritto su X Elbridge Colby, a capo dell'ufficio politico del Pentagono. "Questo è enormemente ragionevole ma per molti anni è stato trattato come un'eresia, ora con questo storico impegno Nato vediamo che può funzionare", ha aggiunto.  

Per quanto "il denaro degli europei mitighi la cosa", l'argomento non viene completamente accettato dal mondo Maga, spiega un ex funzionario della campagna di Trump: "Odiamo ancora la cosa, questa non è la nostra guerra e un'escalation non è nell'interesse dell'America". Greene non è poi del tutto convinta del fatto che non vi saranno costi per gli Usa. "Senza ombra di dubbio, vengono usati i soldi di noi contribuenti", ha affermato riferendosi a costi indiretti, al dispiegamento di truppe americane per l'addestramento all'uso dei sistemi di arma.  

"L'ho detto in ogni comizio 'basta soldi all'Ucraina, vogliamo la pace'", ha aggiunto la deputata ricordando il suo impegno nella campagna elettorale al fianco di Trump. "E sapete una cosa, la gente non è cambiata", ha concluso.  

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Nasce un nuovo centro servizi del porto di Porto Torres

15 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAUna parte della struttura sará utilizzata come centro ittico...

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Gemelle siamesi separate al Gaslini di Genova: "Estubate, respirano da sole"

15 Luglio 2025
Gemelline siamesi del Burkina Faso operate al Gaslini

(Adnkronos) - Per le gemelline siamesi del Burkina Faso separate il 6 giugno scorso all'ospedale Gaslini di Genova può iniziare oggi una nuova vita. Le bambine, nate a dicembre 2024, erano unite a livello di pancia e torace, e condividevano il fegato e parte del pericardio.  

Dopo il complesso intervento di divisione, una maratona chirurgica che ha coinvolto oltre 50 operatori, è stata completata anche la ricostruzione addominale su entrambe le piccole che ora non hanno più bisogno della ventilazione meccanica. "Sono state estubate e mostrano un decorso clinico favorevole", comunica l'Irccs pediatrico ligure. "Le condizioni generali sono in fase di stabilizzazione e sono in corso importanti sviluppi nel percorso ricostruttivo". 

 

 

"Ringrazio con tutto il cuore il Gaslini, i medici, gli infermieri e tutte le persone che hanno aiutato le mie bambine - dichiara Ouedraogo Gueiminatou, mamma delle gemelle - Mai avrei immaginato che così tanti potessero voler bene a due piccole vite venute da lontano. Ci avete donato speranza e fiducia". Commenta il direttore generale del **Gaslini**, Renato Botti: "L'operazione di separazione delle due gemelle ha rappresentato un momento di straordinaria competenza, ma anche di profonda umanità. Dietro l'esito positivo di questo intervento c'è un lavoro meticoloso, svolto giorno dopo giorno da professionisti altamente qualificati. E' proprio nel quotidiano, nel monitoraggio attento e nella gestione multidisciplinare del percorso clinico, che emerge il vero valore del nostro istituto: una comunità di persone che opera in squadra in modo corale, mettendo sempre al centro la salute e il futuro dei bambini".  

Le bambine erano arrivate in Italia il 20 maggio. Un viaggio possibile "grazie al fondamentale contributo di due realtà impegnate nella solidarietà sanitaria internazionale: l'associazione Una Voce per Padre Pio e i Patrons of the World's Children Hospital - sottolinea Giuseppe Spiga, direttore dell'Uoc Governo clinico e vicedirettore sanitario del Gaslini - Il loro sostegno ha reso possibile l'accoglienza al Gaslini, dove oggi le bambine sono seguite con cura".  

 

Le bambine erano arrivate in Italia il 20 maggio. Un viaggio possibile "grazie al fondamentale contributo di due realtà impegnate nella solidarietà sanitaria internazionale: l'associazione Una Voce per Padre Pio e i Patrons of the World's Children Hospital - sottolinea Giuseppe Spiga, direttore dell'Uoc Governo clinico e vicedirettore sanitario del Gaslini - Il loro sostegno ha reso possibile l'accoglienza al Gaslini, dove oggi le bambine sono seguite con cura".  

L'intervento di separazione delle gemelline africane ha richiesto un coordinamento multiprofessionale tra anestesisti-rianimatori, cardiochirurghi, epatochirurghi, chirurghi pediatrici, toracici, plastici, neurochirurghi, infermieri e tecnici perfusionisti, riporta una nota del Gaslini. Dopo il trasferimento in Terapia intensiva, le bimbe sono state stabilizzate e sottoposte a supporto respiratorio in costante sedazione e analgesia. La fase post-operatoria ha incluso medicazioni chirurgiche regolari e impianto di matrici biologiche per la ricostruzione della parete addominale e toracica. Ora entrambe le piccole mostrano una respirazione autonoma stabile, un buon controllo del dolore e parametri vitali nei limiti della norma.  

"Dopo il complesso intervento di separazione, le bambine sono state trasferite in Terapia Intensiva, dove è stato necessario un delicato supporto intensivistico - ha spiegato Andrea Moscatelli, direttore del Dipartimento di Emergenza e Accettazione, Anestesia e Terapia intensiva neonatale e pediatrica - Inizialmente intubate e stabilizzate dal punto di vista cardio-respiratorio, sono state seguite con costanza per garantire la corretta funzionalità respiratoria, il controllo del dolore, la prevenzione delle infezioni. Le bambine sono state sottoposte a sofisticati monitoraggi invasivi e non dei parametri vitali, emodinamici, respiratori, della pressione endo-addominale, del grado di sedazione e ossigenazione cerebrale. Parallelamente, attraverso multipli interventi in anestesia, è iniziato anche il delicato percorso di ricostruzione della parete toracica e addominale, con medicazioni chirurgiche eseguite con regolarità per favorire una buona guarigione e l'utilizzo di terapie a pressione negativa, che aspirano delicatamente la ferita per tenerla pulita e stimolare i tessuti a guarire più in fretta. Tutto è stato effettuato in Terapia intensiva, senza inutili spostamenti delle gemelle. Abbiamo inoltre applicato tecniche di rilascio della parete addominale, che aiutano la pelle e i muscoli a distendersi, così da poter facilitare la chiusura delle zone operate. Oggi possiamo dire che il loro decorso è favorevole, grazie a un lavoro di squadra continuo e scrupoloso". 

"Questo lungo e articolato percorso clinico, che va dalla pianificazione dell'intervento fino alla delicata fase ricostruttiva, ha richiesto uno sforzo collettivo costante, condiviso e fortemente motivato - ha evidenziato dal canto suo Girolamo Mattioli, direttore del Dipartimento di Scienze chirurgiche del Gaslini - Per affrontare una procedura così complessa è stato necessario un coordinamento multidisciplinare che ha coinvolto oltre 50 professionisti tra medici, infermieri e tecnici: ogni fase è stata pianificata nei minimi dettagli, prevedendo le possibili criticità e organizzando risposte tempestive. Dopo la separazione è iniziato un percorso ricostruttivo altrettanto delicato, supportato da medicazioni chirurgiche regolari. Si è recentemente concluso un ultimo intervento su una delle due pazienti, per sostituire la matrice impiantata (una struttura biocompatibile che sostiene la rigenerazione dei tessuti) e garantire la continuità del processo di guarigione".  

Silvia Scelsi, direttrice Uoc Direzione delle professioni sanitarie del Gaslini, ricorda il contributo fondamentale delle équipe infermieristiche: "L'assistenza a queste bambine ha richiesto uno sforzo eccezionale da parte di infermieri, operatori socio-sanitari e tecnici, che si sono alternati senza sosta per garantire continuità, sicurezza e qualità delle cure in ogni fase. L'organizzazione su doppia sala operatoria, che ha previsto la presenza simultanea di due équipe complete, e la lunga preparazione nelle settimane precedenti all'intervento, sono state determinanti per affrontare al meglio questa sfida rara e ad altissima complessità. Anche nel periodo post-operatorio, l'impegno del personale è stato straordinario: ogni gesto guidato da competenza, attenzione e umanità". Superlavoro anche per la Uoc di Radiologia diretta da Beatrice Damasio, che ha permesso agli intensivisti e ai chirurghi un'ottimale pianificazione dell'intervento di separazione del fegato e il monitoragggio vascolare epatico post-chirurgico. Delicata anche la collaborazione in ecoguida alla pianificazione della terapia ricostruttiva in terapia intensiva, segnala l'Irccs genovese. 

Diversi anche i professionisti esterni che hanno contribuito al buon esito dell'intervento: Enzo Andorno, direttore Chirurgia dei trapianti di fegato dell'Irccs ospedale policlinico San Martino di Genova, e Daniele Alberti, direttore Dipartimento e Uoc Chirurgia pediatrica degli Asst Spedali Civili di Brescia, hanno collaborato nella separazione del fegato, mentre Giuseppe Perniciaro, direttore Uo Chirurgia plastica e Centro grandi ustionati dell'ospedale Villa Scassi della Asl 3 Genovese, nella ricostruzione della parete addominale e toracica. Il Centro ospedaliero universitario Tengandogo di Ouagadougou (Burkina Faso) ha inviato 3 professionisti in osservazione dell'intervento, e il supporto delle associazioni ha permesso di trasformare una speranza in realtà, offrendo cure avanzate e accoglienza alla giovane mamma, oggi ospitata dalla Band degli Orsi, associazione da sempre vicina al Gaslini. 

 

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Sainz e l'addio alla Ferrari: "Avrei potuto fare a pezzi la squadra"

15 Luglio 2025
Carlos Sainz - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Carlos Sainz parla del suo addio alla Ferrari. Il pilota spagnolo di Formula 1, oggi in Williams, ha detto addio alla Rossa al termine della scorsa stagione, sfiorando il titolo Costruttori al fianco di Charles Leclerc, per lasciare spazio a Lewis Hamilton, autore fin qui di risultato deludenti. “Un pilota con un grande ego avrebbe potuto fare a pezzi la Ferrari in quell’anno", ha detto Sainz con una punta di amarezza al podcast High Performance, "sarei potuto diventare un caso politico, dopotutto tutti noi abbiamo dentro un angelo e un diavolo". 

"Il mio diavolo mi diceva che ci sarebbero tante cose che avrei potuto dire, fare, cambiare", ha raccontato con schiettezza Sainz, "alla fine però ha avuto la meglio il mio angelo. Sono stato professionale e ho dato tutto fino all'ultima gara per la squadra". L'annuncio dell'ingaggio di Hamilton è stato un duro colpo da digerire: "L'ho voluto fare per chiunque non c'entrasse con quella decisione. Non volevo incendiare l'ambiente ma fare il massimo a livello professionale e chiudere bene l'anno. Era la cosa giusta da fare non solo per la Ferrari, ma anche per me stesso e la mia carriera". 

 

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Treviso, non si ferma ad alt carabinieri e finisce contro un albero: morto 23enne

15 Luglio 2025
Un posto di blocco - (Adnkronos)

(Adnkronos) - Non si è fermato all'alt dei Carabinieri fuggendo a velocità sostenuta con la sua auto. Dopo aver perso il controllo del veicolo, è uscito di strada ribaltandosi più volte e finendo la sua corsa contro un platano. Il 23enne, già noto alle forze dell’ordine, è morto durante il trasporto in ospedale. E' accaduto questa mattina alle 7.50 a San Giovanni di Motta di Livenza (Treviso).  

Il 23enne era residente a Pordenone ed era alla guida di un'Alfa Romeo. Sul luogo dell’incidente sono stati rinvenuti alcuni panetti di hashish dispersi sull’asfalto, verosimilmente fuoriusciti dal mezzo durante il ribaltamento. I militari non hanno intrapreso alcun inseguimento, ma hanno immediatamente allertato via radio la centrale operativa per le ricerche, avendo tra l’altro riconosciuto il conducente già noto. Sono in corso gli accertamenti. 

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Dazi, Assofond: "Ulteriore colpo a nostra industria, necessaria azione coordinata a livello Ue"

15 Luglio 2025
Fonderie Ariotti spa

(Adnkronos) - "Un dazio generalizzato al 30% su tutti i prodotti europei esportati negli Usa rappresenta un ulteriore colpo per la nostra industria, di fronte al quale è necessaria una forte presa di coscienza e un'azione coordinata a livello europeo per tutelare il tessuto produttivo continentale". A sottolinearlo all'Adnkronos/Labitalia è Fabio Zanardi, presidente di Assofond, l’associazione di Confindustria che rappresenta le fonderie italiane: un settore che, in Italia, conta quasi 900 imprese e impiega oltre 23.000 addetti. Per le fonderie, il dazio del 30% che dovrebbe entrare in vigore il 1° agosto va a colpire tutti i prodotti che non erano già coinvolti dalle tariffe del 50% su acciaio e alluminio decise lo scorso marzo: "Ma il rischio reale - dice Zanardi - più che quello di un impatto diretto sulle già ridotte esportazioni verso gli Usa, è relativo soprattutto agli effetti indiretti che questi dazi possono generare". 

Negli ultimi anni, prima quindi dell’introduzione delle ultime misure, la quota di export verso gli Usa si era già fortemente ridotta a causa dei costi di produzione troppo elevati, che da diverso tempo frenano la competitività delle produzioni italiane ed europee. Nel 2024, in particolare, le esportazioni di getti ferrosi dall’Italia verso gli Stati Uniti si sono fermate a 22.000 tonnellate (circa il 2,5% della produzione) registrando un calo del -66% rispetto al 2023. "Il nostro export – sottolinea Zanardi - è ormai limitato a prodotti di nicchia ad alto valore aggiunto, che le fonderie americane non sono probabilmente in grado di realizzare. Queste produzioni sono difficilmente sostituibili, dazi o non dazi, ma pesano molto poco sul totale". 

Al di là però degli effetti diretti, quel che è certo è che politiche commerciali come quelle dell’amministrazione Trump generano distorsioni che si ripercuotono sull'intera filiera: "Siamo molto preoccupati di una possibile invasione di fusioni provenienti dal Far East sul mercato europeo, con prodotti che, deviati dal mercato americano, potrebbero riversarsi in Europa, che è il mercato più aperto al mondo, distorcendo ulteriormente la concorrenza e deprimendo i prezzi". 

L'Europa oggi si trova a quindi un bivio: deve decidere se difendere la propria industria o proseguire in politiche che portano diritte alla deindustrializzazione. "Come abbiamo evidenziato durante la nostra ultima assemblea - sottolinea - il tempo è ormai scaduto, e bisogna agire con estrema urgenza con interventi mirati. Le nostre quattro proposte e le priorità sono chiare". 1) Riduzione dei costi energetici: l'emergenza energetica persiste dal 2021 e il prezzo dell'elettricità in Italia continua a restare legato a quello del gas, nonostante la crescita delle produzioni da rinnovabili. Un'anomalia che penalizza le imprese energivore a tutto vantaggio dei fornitori di utilities. E' fondamentale procedere al disaccoppiamento del costo dell'elettricità da quello del gas. 

2) Semplificazione normativa: la complessità e la rigidità del quadro regolatorio europeo è un problema per le imprese, e soprattutto per le pmi. Ci sono strumenti come il Cbam (Carbon border adjustment mechanism) che, nato per difendere le imprese a maggior rischio di delocalizzazione, si è poi concretizzato in un meccanismo che aumenterà i costi di produzione (daziando le materie prime importate) senza proteggere i prodotti finali realizzati da aziende come le fonderie dalla concorrenza sleale di imprese che producono fuori dalla Ue con standard ambientali e lavorativi molto inferiori ai nostri. 3) Garanzia di accesso alle materie prime critiche: la dipendenza strategica da Paesi extra-Ue per le materie prime critiche è un rischio crescente, aggravato dalla militarizzazione delle materie prime e delle politiche commerciali. 4)Sostegno all'innovazione delle imprese: le pmi del settore necessitano di fondi accessibili per innovazione, digitalizzazione ed efficientamento. 

"L'industria delle fonderie - rimarca Fabio Zanardi - è parte integrante delle fondamenta industriali europee. E' tempo che l'Europa trasformi gli annunci in azioni concrete per difendere questo asset strategico e assicurare il suo futuro industriale". 

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India, morto a 114 anni maratoneta più anziano del mondo: Fauja Singh travolto da auto pirata

15 Luglio 2025
Fauja Singh (Afp)

(Adnkronos) - E' morto all'età di 114 anni, travolto da un'auto pirata nel suo villaggio natale nel Punjab in India, quello che era considerato il maratoneta più anziano del mondo, Fauja Singh. Lo rende noto la polizia. Singh, doppia nazionalità indiana e britannica, era diventato un'icona mondiale. Ha stabilito record correndo maratone in diverse categorie di età, anche quando aveva più di 100 anni. Ha iniziato a correre tardi, all'età di 89 anni, e ha corso nove maratone complete tra il 2000 e il 2013, anno del suo ritiro. Era stato tedoforo delle Olimpiadi di Londra del 2012. 

L'incidente è avvenuto mentre il centenario stava passeggiando nel suo villaggio natale, Beas Pind, vicino a Jalandhar. "Sono in corso le ricerche e l'imputato verrà catturato presto", ha affermato Harvinder Singh, un alto ufficiale di polizia distrettuale. Il primo ministro indiano Narendra Modi ha definito Fauja Singh un "atleta eccezionale con una determinazione incredibile".  

Harmander Singh, allenatore di Fauja Singh presso Sikhs In The City, ha confermato la sua morte: "E' con grande tristezza che possiamo confermare che la nostra icona di umanità e concentrato di positività, Fauja Singh, è scomparsa in India''. Il suo club e l'organizzazione benefica Sikhs In The City dedicheranno tutti i loro eventi fino alla Fauja Singh Birthday Challenge di domenica 29 marzo 2026 a celebrare la sua vita di successi e traguardi. "Raddoppieremo gli sforzi per raccogliere fondi per costruire la Fauja Singh Clubhouse sul percorso di Ilford dove era solito allenarsi'', ha detto l'allenatore. 

Tedoforo delle Olimpiadi di Londra del 2012, Singh ha raggiunto diversi traguardi nel corso della sua carriera di podista, tra cui quello di essere diventato il primo centenario a completare una maratona nel 2011 a Toronto. Prima di compiere 40 anni, Singh, un agricoltore, aveva vissuto entrambe le guerre mondiali e sperimentato il trauma della Partizione. "Da ragazzo non sapevo nemmeno che esistesse la parola 'maratona'", ha raccontato Singh alla Bbc. "Non sono mai andato a scuola, né ho praticato alcun tipo di sport. Ero un contadino e ho trascorso gran parte della mia vita nei campi'', ha aggiunto, spiegando che aveva iniziato a correre proprio per affrontare il dolore. 

Dopo la morte della moglie Gian Kaur all'inizio degli anni '90, si era trasferito a Londra per vivere con il figlio maggiore Sukhjinder. Durante un viaggio in India, assistette alla morte del figlio minore Kuldeep in un incidente che lo lasciò devastato. Sopraffatto dal dolore, Singh trascorreva ore seduto vicino al luogo in cui suo figlio era stato cremato. Gli abitanti del villaggio, preoccupati, consigliarono alla sua famiglia di riportarlo nel Regno Unito. Tornato a Ilford, a Londra, Singh incontrò un gruppo di uomini anziani che andavano a correre insieme. Incontrò anche Harmander Singh, che sarebbe poi diventato il suo allenatore. "Se non avessi incontrato Harmander Singh, non avrei iniziato a correre la maratona", aveva dichiarato a giugno. 

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Trasporti, la Regione Lombardia punta sul biglietto digitale unico

15 Luglio 2025
Trasporti, la Regione Lombardia punta sul biglietto digitale unico

(Adnkronos) - La Lombardia si prepara a rivoluzionare l’esperienza del trasporto pubblico locale grazie alla nuova bigliettazione digitale integrata, che consentirà ai cittadini di viaggiare su qualsiasi mezzo, autobus, treni, tram, metropolitane, battelli, con un unico sistema digitale di accesso e pagamento. Il progetto, presentato oggi a Palazzo Lombardia nel corso del convegno 'il futuro digitale della mobilità' dall'assessore regionale ai Trasporti Franco Lucente, prevede l’avvio della sperimentazione nella seconda metà del 2026, con l’obiettivo di andare a regime entro il 2028, uniformando l’intero sistema su scala regionale. Alla regia tecnica del progetto c’è Aria S.p.A., la società della Regione. 

“L’obiettivo – ha detto Franco Lucente – è semplice quanto ambizioso: permettere a ogni cittadino di salire su qualsiasi mezzo del trasporto pubblico lombardo usando una sola app, convalidare all’ingresso e all’uscita e pagare solo la tratta percorsa. Un sistema intelligente, moderno e finalmente uniforme, atteso da anni. Sono certo che questa innovazione sarà accolta con entusiasmo dagli utenti e dagli operatori del trasporto”. Il nuovo sistema di bigliettazione utilizzerà la logica del 'best fare', cioè calcolerà automaticamente la tariffa più conveniente in base al viaggio effettuato. Durante la fase di test, che coinvolgerà l’intero bacino Milano-Monza (Ivol, Ivop, Stibm), coesisterà ancora la bigliettazione cartacea, ma dal 2028 il sistema sarà completamente digitale. 

“Stiamo lavorando per realizzare un’esperienza d’uso semplice, integrata e multimodale – spiega Ilario Cosma, responsabile del progetto per Aria S.p.A. –. Il cittadino potrà spostarsi su qualsiasi mezzo con un unico titolo di viaggio digitale, che potrà anche essere materializzato su carta per rispondere alle esigenze di tutte le categorie di utenti. È un progetto senza precedenti in Italia e tra i più avanzati in Europa”. Il progetto rappresenta un importante passo avanti verso l’interoperabilità del trasporto pubblico in Lombardia, ponendo le basi per una mobilità sempre più intelligente, accessibile e sostenibile.  

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Festa de' Noantri, Trastevere si anima tra spettacoli, cultura e tradizione

15 Luglio 2025
Festa de

(Adnkronos) - Trastevere si prepara ad accogliere la Festa de' Noantri 2025, un appuntamento imperdibile che, per tutto il mese di luglio, trasformerà le sue vie in un vibrante crocevia di eventi culturali, spettacoli e momenti di autentica tradizione. La festa, nota per le sue profonde radici nel quartiere, quest'anno presenta un programma arricchito di appuntamenti dedicati all'intrattenimento, alla musica e alle attività per tutte le età, a fianco delle sue storiche celebrazioni. "L'entusiasmo con cui ogni anno viene accolta la Festa de' Noantri - spiega Lorenza Bonaccorsi presidente del Municipio I Roma Centro - conferma quanto questa manifestazione sia sentita e attesa da cittadini e turisti. Invitiamo tutti a scoprire la magia di Trastevere e a partecipare a queste giornate dedicate alla cultura e alla comunità, che ogni anno sanno rinnovare l'identità più autentica del nostro quartiere”.  

"La Festa de' Noantri – dichiara Giulia Silvia Ghia, assessora alla Cultura del Municipio I Roma Centro - è un appuntamento centrale per Trastevere, un momento in cui la comunità e la città possono ritrovarsi e celebrarne la ricchezza. Siamo lieti di proporre un calendario così diversificato, che offre opportunità di divertimento e approfondimento culturale per tutti i visitatori, consolidando la festa come un punto di riferimento nell'estate romana". Un mese di spettacoli, cultura e divertimento per tutti. Il programma 2025 offre un'ampia varietà di appuntamenti distribuiti tra Piazza Santa Maria in Trastevere, Piazza Mastai, Piazza dei Ponziani, Piazza San Francesco a Ripa, i Giardini di Donna Olimpia e il Museo in Trastevere. 

Musica e spettacolo: Piazza Santa Maria in Trastevere ospiterà serate di grande richiamo: dal folk soul di Ida Elena (18 luglio, ore 21:30) all'Omaggio a Gabriella Ferri con Raffaella Misiti & Le Romane e Gabriella Aiello (19 luglio, ore 21:30). Non mancheranno serate di teatro con "Pezzi Comici" (20 luglio, ore 21:30), musica e reading con "Liberi Sempre" (21 luglio, ore 21:30) a cura di Michela Ponzani e della band “Ghost and Blond”e la voce simbolo della romanità, Elena Bonelli (22 luglio, ore 21:30). La Banda del Corpo della Polizia Municipale di Roma Capitale terrà un concerto (23 luglio, ore 21:30), seguito dalla conferenza-spettacolo "Trilussa e Roma" (24 luglio, ore 21:30). Spazio anche al live dei Burning Season (25 luglio, ore 21:30) e al concerto anniversario degli Ardecore con le letture dei sonetti di Belli a cura di Marcello Teodonio (26 luglio, ore 21:30), fino alla performance multimediale "La Canzone Romana tra Passato e Visione" (27 luglio).  

Dal 18 al 28 dalle 18 in poi Piazza Mastai si trasformerà in un vero e proprio villaggio enogastronomico. Tanti stand di street food di ispirazione romana e poi visite guidate gastronomiche, e attività per bambini. Dal 21 al 27 luglio a partire dalle 21.30, Piazza San Francesco a Ripa si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto, dove voci contemporanee si intrecciano con l’anima della tradizione. Un ciclo di performance intime e autentiche, con cantautori e cantautrici che propongono brani originali, arricchiti da accenni alla musica popolare romana e internazionale. Un incontro tra il nuovo e il familiare, tra parole che raccontano il presente e melodie che evocano il passato, in uno spazio urbano che si anima di storie, emozioni e connessioni vive con il pubblico. 

Teatro e incontri culturali a San Francesco a Ripa: La piazza a fianco del Teatro Trastevere ospiterà un ricco programma di spettacoli e dialoghi: da "La risata, il silenzio, il vento: Monica Vitti" (21 luglio, ore 20:00) al dialogo sul libro "Cola di Rienzo" con il prof. Tommaso di Carpegna Falconieri (22 luglio, ore 20:00). Ci saranno anche la comicità di Matteo Cirillo in "Oggi sposo" (23 luglio, ore 20:30), lo spettacolo di canzone-teatro "Più semo e mejo stamo" (24 luglio, ore 20:30) e i racconti tragicomici di "Giacche Arancioni e Manici di scopa" (25 luglio, ore 20:00). Un reading con Marco Zordan su "Il Ritratto di Francesco" (27 luglio, ore 20:00). A seguire, dalle ore 21.30, concerti di musica popolare. Le attività per bambini e i percorsi di scoperta: I Giardini di Donna Olimpia saranno teatro di laboratori ludico-teatrali per bambini (22 luglio, 17:00 e 18:00; 24 luglio, 18:00), un'opportunità per esplorare la fantasia attraverso il gioco. Piazza Ponziani offrirà un'esperienza itinerante tra le storie nascoste del quartiere, un percorso guidato per riscoprire il patrimonio urbano. Infine, il Museo in Trastevere proporrà visite guidate (24 luglio, ore 18:00; 25 luglio, ore 18:00 e 18:40), un viaggio nella Roma popolare tra Ottocento e primo Novecento. 

Le celebrazioni religiose, momento significativo della Festa, seguiranno il seguente calendario: sabato 19 luglio la statua della Madonna del Carmelo, detta Madonna de' Noantri, uscirà dalla chiesa di Sant'Agata alle 17:30. Il percorso si snoderà attraverso Viale Trastevere, raggiungendo San Francesco a Ripa e San Cosimato, per poi fare ritorno alla chiesa di San Grisigono. Domenica 27 luglio si terrà la Processione Madonna Fiumarola. La partenza è prevista dal Circolo Canottieri Lazio alle ore 18:30. La processione raggiungerà Ponte Garibaldi, per poi concludersi a Sant'Agata. Seguiranno i tradizionali fuochi d'artificio. Lunedì 28 luglio la giornata avrà inizio con la Santa Messa alle 6:30 del mattino. Alle 7:30, la processione uscirà da Sant'Agata, passando per Santa Maria in Trastevere, Via della Scala e Lungaretta, per poi rientrare a Sant'Agata. La Festa de' Noantri è un'occasione per vivere Trastevere nella sua autenticità, offrendo un'esperienza completa che unisce tradizione, cultura, musica e divertimento per tutti. 

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Ucraina, il retroscena: "Trump ha incoraggiato Zelensky a colpire Russia più a fondo"

15 Luglio 2025
Donald Trump e Volodymyr Zelensky - Afp

(Adnkronos) - Nella telefonata con Volodymyr Zelensky lo scorso 4 luglio, Donald Trump ha incoraggiato l'Ucraina a colpire più in profondità in Russia, arrivando a chiedere al presidente ucraino se l'Ucraina fosse in grado di colpire Mosca e San Pietroburgo con missili a lungo raggio fornite dagli Usa. Lo rivela oggi il Financial Times, citando "fonti informate sul colloquio"e spiegando che il presidente americano ha espresso il desiderio di "far soffrire" i russi in modo da costringerli al tavolo negoziale.  

"Volodymyr potete colpire Mosca? Potete colpire anche San Pietroburgo?", ha chiesto Trump. "Certamente, possiamo farlo se ci date le armi", sarebbe stata la risposta del leader ucraino. Il giornale sottolinea come questo scambio di battute mostrerebbe una drastico cambio di posizione da parte di Trump, rispetto alle promesse elettorali di mettere fine velocemente al conflitto e lasciare gli Usa fuori dalle guerre straniere. Il giornale aggiunge che non è chiaro se Washington consegnerà a Kiev missili per attacchi in profondità in Russia.  

Secondo quanto rivelato oggi dal Washington Post, nel prendere la decisione di annunciare il nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev in stretta cooperazione con la Nato, Trump ha valutato la possibilità di inviare di missili Tomahawk, gli stessi usati per colpire gli obiettivi in Iran il mese scorso, con i quali Kiev potrebbe colpire Mosca e San Pietroburgo. Le fonti del Post hanno spiegato che il tycoon ha valutato e discusso questa possibilità fino a venerdì scorso. Al momento, aggiungono, i Tomahawk sarebbe rimasti fuori dalle lista delle armi da inviare a Kiev, ma potrebbero essere inseriti in un momento successivo se il presidente volesse esercitare maggiore pressione su Mosca.  

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A delfini status legale esseri umani per difenderli meglio, la campagna in Corea del Sud

15 Luglio 2025
Delfini - (Ipa)

(Adnkronos) - Riconoscere ai delfini lo stesso status legale degli esseri umani, ovvero di 'persona giuridica', in modo da conferire loro gli stessi diritti dell'uomo e rendere più facile la loro protezione garantendone la sicurezza. E' l'obiettivo della campagna lanciata dagli attivisti dell'isola di Jeju, in Corea del Sud, per proteggere i cetacei più vulnerabili dalle barche e dall'inquinamento.  

Sono circa 130 i delfini tursiopi indo-pacifici che vivono nelle acque intorno a Jeju e molti di loro mostrano cicatrici sempre più pericolose provocate dal contatto con attrezzi da pesca abbandonati che li intrappolano e li feriscono o a causa di incontri ravvicinati con barche o moto d'acqua che circolano intorno all'isola. 

"L'idea è che se un individuo o un'azienda minaccia il loro sostentamento, allora potremmo agire per conto dei delfini per fargli causa o per prendere provvedimenti in altro modo", ha spiegato al Guardian Miyeon Kim, attivista presso l'ong Marine Animal Research and Conservation (Marc). ''Diverse organizzazioni che lavorano con i delfini stanno spingendo in questa direzione da ormai due anni, ma è molto complicato e bisogna ottenere il sostegno del governo coreano e dei cittadini di Jeju'', ha aggiunto. 

Per promuoverne il sostegno, Kim ha spiegato che parte della strategia di Marc è quella di 'personalizzare' i delfini per far sì che la gente del posto si identifichi meglio con loro. Tanto che il gruppo ha prodotto un opuscolo con il nome di ogni delfino e l'immagine della sua pinna dorsale. "Per noi è importante essere in grado di identificare i singoli delfini per poter documentare i dati scientifici, ma è importante anche per gli isolani. Le persone devono comprendere e relazionarsi realmente con le specie in via di estinzione affinché ciò che stabilisce la personalità giuridica funzioni", ha aggiunto. 

Ad aprile è stata ottenuta una piccola, ma significativa vittoria con la designazione di un'area marina protetta (Amp) sul lato occidentale dell'isola, con lo specifico compito di proteggere i delfini tursiopi. Le norme che regolano l'area includono misure come il divieto di sviluppo edilizio arbitrario, ma devono essere ulteriormente inasprite, afferma Kim. "La legge vieta a più di due imbarcazioni da diporto di avvicinarsi entro un raggio di 100 metri dai delfini, ma ci sono molte imbarcazioni diverse in quella zona, compresi i pescherecci, e al momento non possiamo fare nulla al riguardo", ha detto. 

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Fuga d'amore per Sinner? Dopo Wimbledon l'aereo vola verso... Laila Hasanovic

15 Luglio 2025
Jannik Sinner e Laila Hasanovic - Ipa/Fotogramma e Instagram

(Adnkronos) - Sugli spalti di Wimbledon c'era pure lei: Laila Hasanovic, la modella danese, che da tempo ormai è sotto gli occhi dei riflettori per essere la presunta nuova fidanzata del campione italiano, Jannik Sinner. La sua presenza nel Centre Court non è passata inosservata, così come quando è stata avvistata a Parigi durante il Roland Garros. Proprio da lei, secondo le ultime indiscrezioni, sarebbe volato Sinner dopo il trionfo di Londra, dove ha battuto in finale Carlos Alcaraz in quattro set. L'aereo del tennista azzurro però avrebbe fatto diverse tappe prima di raggiungere la modella, con cui dovrebbe partire per una destinazione rigorosamente top secret. 

Il neo re di Wimbledon infatti avrebbe dato un 'passaggio' ai genitori e al fratello a Bolzano, dove sarebbero sbarcati per raggiungere Sesto Pusteria. Proprio il fratello, Mark, aveva sotto braccio una scatola verde, che probabilmente conteneva una replica della coppa appena vinta a Londra, da aggiungere alla bacheca. Poi il volo privato sarebbe ripartito in direzione Copenhagen, dove Sinner era stato visto la prima volta proprio con Hasanovic. 

 

Laila Hasanovic è nata l'8 novembre 2000 a Copenaghen ed è una modella danese di origini bosniache. Il suo profilo Instagram conta ben 346mila follower e condivide foto relative alla sua realtà quotidiana. Vive nella sua città natale, anche se il lavoro la porta a viaggiare spesso. La modella ha avuto, recentemente, una relazione con il figlio di Michael Schumacher, il pilota Mick. 

 

 

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Da autismo a schizofrenia, gocce di ossitocina alla nascita scudo per il cervello

15 Luglio 2025
Un bambino (Fotogramma)

(Adnkronos) - Poche gocce nasali di ossitocina, somministrate dalla nascita, per una settimana, potrebbero bastare per prevenire l'autismo, la schizofrenia e l'Adhd. L'ossitocina, sostanza nota anche come 'ormone del parto' perché stimola le contrazioni dell'utero e favorisce l'allattamento, sembra infatti in grado di riparare i difetti della barriera ematoencefalica, lo 'scudo' del cervello contro le sostanze dannose, che risulta compromessa in alcuni disturbi psichiatrici e del neurosviluppo. A rivelarlo è uno studio internazionale che vede protagonisti l'Istituto italiano di tecnologia (Iit) e l'Irccs ospedale policlinico San Martino di Genova, coordinato da Francesco Papaleo, direttore del gruppo di ricerca Genetics of Cognition dell'Iit, con il supporto della Fondazione Telethon. Il lavoro è pubblicato su 'Brain'.  

La ricerca ha evidenziato che, in seguito al trattamento con ossitocina, migliorano i deficit cognitivo-comportamentali e del sistema immunitario nella sindrome di DiGeorge, una malattia genetica rara provocata dall'assenza di un tratto del cromosoma 22q11.2, caratterizzata da disturbi psichiatrici e neuroevolutivi. Questi miglioramenti dati dall'ossitocina sono legati proprio alla riparazione dei difetti della barriera ematoencefalica. "La sindrome di DiGeorge, che colpisce fino a un neonato su 1.000, è associata ad anomalie del sistema immunitario e a uno spettro di disabilità sociali e intellettive. In particolare, a questi bambini vengono spesso diagnosticati deficit di attenzione/iperattività (Adhd) e disturbi dello spettro autistico durante l'infanzia e schizofrenia in età adulta. Nel nostro studio - spiega Papaleo - abbiamo dimostrato che nei pazienti colpiti da questa sindrome la maggiore permeabilità della barriera ematoencefalica, la struttura di difesa del cervello, è responsabile di alterazioni del sistema immunitario e del comportamento". 

Il meccanismo individuato, illustra Giulia Castellani, coautrice del lavoro e ricercatrice dell'Iit e del San Martino, dipende dalla "riduzione della proteina Claudina-5, responsabile di giunzioni, simili a zip, che garantiscono una chiusura più efficace della barriera, che come un cancello può selezionare quali sostanze possono entrare nel sistema nervoso. Quando però è carente, la chiusura a cerniera della barriera si allenta, consentendo l'infiltrazione di molecole dannose per il sistema nervoso". 

Per comprendere come correggere questi difetti, descrivono Papaleo e Castellani, "abbiamo utilizzato topini con sindrome di DiGeorge trattati con una dose quotidiana di ossitocina in gocce per via nasale, per una settimana dalla nascita. Nei modelli animali che hanno ricevuto questa somministrazione, trascorsi 35 giorni, fase di sviluppo del topino che equivale all'adolescenza umana, abbiamo osservato che l'intervento con ossitocina ha ridotto i disturbi cognitivo-comportamentali e migliorato l'equilibrio del sistema immunitario, sia a livello cerebrale che periferico, con effetti duraturi nel tempo. Questi risultati dimostrano che l'intervento alla nascita con ossitocina, preventivo, sicuro e non invasivo, potrebbe cambiare il destino dello sviluppo neurologico per tutta la vita nella sindrome di DiGeorge e potenzialmente in tanti altri disturbi neuroevolutivi con difetti nella barriera ematoencefalica". 

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Benjamin Mascolo presto papà, l'annuncio: "Il sogno più grande"

15 Luglio 2025
Benjamin Mascolo - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Benjamin Mascolo diventerà presto papà. Il cantante del duo 'Benji & Fede' ha annunciato oggi, martedì 15 luglio, di aspettare un bambino dalla moglie Greta Coughi: "È il sogno più grande che potessi avere", ha scritto a corredo di alcuni scatti in cui viene mostrato il pancione della futura mamma.  

"È da un po’ che penso a cosa scrivere. Perché le cose più vere ce le siamo sempre dette tra noi, lontano da tutto. Ma oggi provo a dirtelo anche qui. Guardarti diventare madre è una meraviglia. Ogni giorno mi insegni qualcosa di nuovo. Non c’è niente di più grande. E niente di più coraggioso", scrive Benjamin Mascolo, 32 anni, a corredo del post in cui annuncia pubblicamente la bella notizia. 

 

Una vera e propria lettera d'amore indirizzata a Greta, la donna che ha sposato nel 2023 con rito civile a Modena: "Grazie per avermi aiutato a crescere: da ragazzo a uomo, e ora da uomo a padre. È il sogno più grande che potessi avere. E non vorrei realizzarlo con nessun altro. Solo con te", ha concluso. 

Il cantante, ospite a Verissimo, aveva parlato del desiderio di diventare papà: "Sarebbe un sogno", aveva detto con la voce rotta dall'emozione.  

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Ricerca, Gianluca Vago eletto presidente Cluster lombardo scienze della vita

15 Luglio 2025
Ricerca, Gianluca Vago eletto presidente Cluster lombardo scienze della vita

(Adnkronos) - Gianluca Vago, direttore del Dipartimento di Oncologia ed emato-oncologia (Dipo) dell'università degli Studi di Milano e presidente del Cnao (Centro nazionale di adroterapia oncologica) di Pavia, è stato eletto presidente del Cluster lombardo scienze della vita per il triennio 2025-2028. Il cluster è la comunità regionale dedicata alle scienze della vita, che riunisce realtà pubbliche e private - dal mondo della ricerca, dell'industria e della sanità - attive in ogni ambito delle Life Science: diagnostica, terapie avanzate, farmaceutica, dispositivi medici e tecnologie applicate alla salute, ricorda una nota. Al cluster, espressione della collaborazione pubblico-privato che rende la Lombardia un polo di eccellenza per la ricerca e l'innovazione, aderiscono oltre 100 organizzazioni dei settori Salute, Life Science, High Tech.  

In Lombardia operano oltre 7mila ricercatori distribuiti in 40 centri di ricerca (19 Irccs). A questi si aggiungono 332.171 studenti (il 17,4% del totale nazionale) all'interno di una rete formativa di più di 15 università. "La specializzazione della Lombardia nelle scienze della vita - sottolinea Vago - è sostenuta da un sistema formativo e di ricerca competitivo a livello globale, grazie a università, Ets specializzati, centri di ricerca e centri di formazione biomedica. La regione vanta una forte competitività, garantita dalla capacità del sistema di sviluppare progetti di avanguardia, come ad esempio nell'area della genetica e della genomica. Qui sono nate alcune delle ricerche e delle terapie d'avanguardia come la prima terapia genica approvata in Europa e la prima terapia a base di cellule staminali". 

Sul territorio lombardo - ricorda ancora la nota - sono attive 262 aziende di produzione farmaceutica (pari al 34% del totale nazionale) che contribuiscono a rendere la Lombardia il primo polo farmaceutico in Italia per concentrazione di imprese. Sul territorio si concentrano più di 25.830 addetti (circa 36,9% del totale nazionale nel settore). Inoltre, se si considerano gli investimenti delle imprese farmaceutiche sul fronte della ricerca e dello sviluppo, la Lombardia è prima in Italia per risorse investite, pari a 560 milioni di euro nel 2023. Sul piano produttivo e commerciale, l'industria farmaceutica lombarda genera il 20% dell'export di farmaci registrato nel nostro Paese, per un valore di 9,8 miliardi di euro. L'attività d'impresa genera un valore aggiunto di poco più del 2,5% del Pil nazionale.  

"E' necessario potenziare ancora di più una filiera già strategica per lo sviluppo regionale e nazionale, rafforzando il più possibile i progetti di rete, ad alto contenuto di innovazione, pur tenendo conto delle specificità delle singole istituzioni e imprese - evidenzia Vago - Il cluster può rappresentare uno strumento utile in questa direzione, in particolare per la valorizzazione dei prodotti della ricerca scientifica e perché ambiti diversi dialoghino quotidianamente tra loro, creando occasioni di crescita e di investimento per le migliori idee, sottraendole da normative e procedure a volte ancora bizantine e inutilmente ridondanti. In questo momento storico - aggiunge - serve uno sforzo ancora maggiore di collaborazione con tutte le realtà, regionali e nazionali, che agiscono in questa stessa direzione. Semplicemente, non abbiamo alternative per restare competitivi sul mercato internazionale". 

Gianluca Vago, già vicepresidente nel precedente mandato, succede a Gabriele Pelissero, che ha guidato l'associazione negli ultimi 6 anni. Il Consiglio direttivo del Cluster lombardo scienze della vita ha eletto come vicepresidente Enrico Felice Gherlone (rettore università Vita-Salute San Raffaele di Milano), rappresentante per gli Irccs privati, che contribuirà al raccordo tra ecosistema regionale e nazionale, dalla salute alla ricerca, fino alle politiche per la filiera. Il presidente e il vicepresidente saranno accompagnati nel mandato 2025-2028 da una squadra di ulteriori 11 consiglieri, espressione di tutte le categorie rappresentate dall'organizzazione. 

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Nel sangue dei neonati alti livelli di proteina tau biomarcatore di Alzheimer, ecco perché

15 Luglio 2025
(Fotogramma)

(Adnkronos) - C'è un filo sottile che lega i neonati e le persone anziane colpite da malattia di Alzheimer: entrambi, secondo un nuovo studio, hanno alti livelli di una proteina nel sangue, la tau fosforilata 217, che è considerata un biomarcatore della malattia che ruba i ricordi. Sembra un paradosso, ma gli scienziati dell'università di Göteborg, in Svezia, che firmano la ricerca pubblicata su 'Brain Communications' hanno osservato che i livelli plasmatici di proteina tau fosforilata 217 erano significativamente più elevati nei bebè rispetto alle persone sane di qualsiasi fascia d'età e superavano persino i livelli osservati nei pazienti con Alzheimer. Ma poi dall'analisi longitudinale dei neonati pretermine è emerso che questi livelli sierici di tau fosforilata 217 calano nei primi mesi di vita dei piccoli, avvicinandosi ai livelli osservati nei giovani, mentre al contrario i livelli alti di tau217 rilevati nelle persone più anziane, quando presenti, sono associati alla malattia di Alzheimer.  

La spiegazione di questa inaspettata caratteristica biologica in comune fra piccolissimi e anziani, ai due estremi dell'arco della vita? Secondo i ricercatori dell'ateneo svedese, guidati dal primo autore Fernando Gonzalez-Ortiz e dall'autore senior Kaj Blennow, l'aumento dei livelli plasmatici di p-tau217 nei neonati sembra riflettere un meccanismo completamente diverso rispetto ai malati di Alzheimer, e del tutto sano. Precedenti ricerche, basate in gran parte su modelli animali, avevano suggerito il ruolo della proteina tau fosforilata nello sviluppo cerebrale precoce. Questa è la prima volta che vengono misurate direttamente le concentrazioni di p-tau217 nel sangue di neonati umani, aprendo la strada a una comprensione più chiara del suo ruolo nello sviluppo.  

E "qui la cosa si fa affascinante - evidenziano gli esperti - Mentre nella malattia di Alzheimer la p-tau217 è associata all'aggregazione della proteina tau in aggregati dannosi chiamati grovigli, che si ritiene causino la degradazione delle cellule cerebrali e il conseguente declino cognitivo, nei neonati questo aumento di tau sembra supportare un sano sviluppo cerebrale, aiutando i neuroni a crescere e a formare nuove connessioni con altri neuroni, plasmando così la struttura del cervello giovane.  

Nello studio internazionale che ha coinvolto Svezia, Spagna e Australia, i ricercatori hanno analizzato campioni di sangue di oltre 460 persone, tra cui neonati sani, neonati prematuri, giovani adulti, anziani e persone con diagnosi di Alzheimer. E hanno scoperto appunto che i neonati presentavano i livelli più elevati di p-tau217, superiori anche a quelli riscontrati nelle persone con Alzheimer. Questi livelli erano particolarmente alti nei neonati prematuri e hanno iniziato a diminuire nei primi mesi di vita, per poi stabilizzarsi ai livelli degli adulti. Lo studio ha inoltre rivelato che, sia nei neonati sani che in quelli prematuri, i livelli di p-tau217 erano strettamente correlati alla precocità della nascita. Più precoce era la nascita, maggiori erano i livelli di questa proteina, suggerendo un ruolo nel supportare la rapida crescita del cervello in condizioni di sviluppo difficili. 

Le implicazioni di questa scoperta potrebbero andare anche oltre. Dalla ricerca arriva "l'indizio che un tempo il nostro cervello potesse avere una protezione integrata contro gli effetti dannosi della tau - ragionano gli autori - tanto che i neonati possono tollerare, e persino trarre beneficio, da alti livelli di tau fosforilata" senza innescare i tipi di danni osservati nell'Alzheimer. "Crediamo - afferma Gonzalez-Ortiz - che comprendere come funziona questa protezione naturale, e perché la perdiamo con l'età, possa aprire la strada a nuovi trattamenti. Se riuscissimo a capire come il cervello dei neonati tiene sotto controllo la proteina tau, un giorno potremmo imitare questi processi per rallentare o addirittura arrestare sul nascere l'Alzheimer". Tra l'altro, viene ricordato, la proteina p-tau217 plasmatica ha recentemente ricevuto l'approvazione della Fda statunitense per l'uso nella diagnosi del morbo di Alzheimer, rendendola uno strumento sempre più importante in ambito clinico.  

E gli scienziati evidenziano la necessità di comprendere anche il meccanismo dell'aumento di p-tau217, soprattutto per interpretarlo come un risultato nella ricerca clinica ed epidemiologica e nello sviluppo di farmaci. Questo studio indica che le placche amiloidi potrebbero non essere il fattore principale dell'aumento di p-tau217, si legge nella nota dell'ateneo sui risultati dello studio. In definitiva, concludono gli esperti, mentre un aumento di p-tau217 è un segnale di pericolo nei cervelli più anziani, nei neonati potrebbe essere un elemento vitale per la costruzione del cervello. La stessa molecola, due ruoli radicalmente diversi: uno nella costruzione del cervello, l'altro nel suo declino, concludono gli esperti. 

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