(Adnkronos) - In Thailandia è stata imposta la legge marziale in otto distretti al confine con la Cambogia, dopo l'escalation degli ultimi giorni. A comunicarlo è Apichart Sapprasert, comandante dell'esercito thailandese nelle province interessate, quella di Chanthaburi (dove la legge marziale è in vigore in sette distretti) e quella di Trat (dove è coinvolto un solo distretto).
Oggi il primo ministro ad interim della Thailandia, Phumtham Wechayachai, ha lanciato l'allarme: gli scontri transfrontalieri con la Cambogia "potrebbero sfociare in una guerra", a causa degli attacchi mortali che per il secondo giorno i due Paesi si stanno scambiando. "Se dovesse degenerare, la situazione potrebbe sfociare in una guerra, anche se per ora si limita agli scontri", ha detto ai giornalisti a Bangkok.
Meth Meas Pheakdey all'Afp, portavoce della provincia di confine di Oddar Meanchey, riferisce all'Afp che negli attacchi transfrontalieri da parte della Thailandia, un civile cambogiano di 70 anni è rimasto ucciso e cinque sono rimasti feriti.
La Thailandia nel frattempo ha fatto sapere che il numero di civili evacuati dal confine con la Cambogia è salito a oltre 138.000, mentre continuano gli scontri fra i due Paesi. Il Ministero della Salute thailandese ha aggiunto in un comunicato anche 428 pazienti ospedalieri sono stati evacuati dalla regione di confine.
Le ultime tensioni nascono da quelle di maggio, ricostruisce la Cnn. Allora un soldato cambogiano morì in uno scontro, all'apparenza circoscritto, fra truppe dei due Paesi in una zona di confine contesa nel cosiddetto 'Triangolo di Smeraldo', al confine tra Cambogia, Laos e Thailandia. Subito fu scambio di accuse tra Phnom Penh e Bangkok (appartenenti entrambi all'Asean) e da allora, evidenzia la rete americana, entrambi i Paesi hanno rafforzato la presenza di truppe al confine.
La Thailandia ha preso il controllo di posti di confine, imposto restrizioni sui transiti e minacciato blackout, anche di Internet, per le città cambogiane al confine. Phnom Penh ha deciso per lo stop alle importazioni di frutta e verdura dalla Thailandia e messo al bando i film thailandesi. I due Paesi hanno richiamato il rispettivo staff diplomatico dopo l'esplosione di mine.
E l'ultima escalation arriva anche sullo sfondo, ma non troppo, del 'caso Paetongtarn Shinawatra'. La premier della Thailandia, che è anche ministro della Cultura, è stata sospesa dall'incarico di primo ministro su decisione della Corte Costituzionale dopo che è trapelata una controversa telefonata di giugno con il potente capo del Senato cambogiano Hun Sen, in cui è sembrata contestare l'operato dell'esercito thailandese nella disputa. Ieri, riporta il Bangkok Post, ha "condannato" la Cambogia, accusandola di aver innescato l'escalation e confermando pieno sostegno a governo e militari.
Ieri poco dopo le 7.30 ora di Bangkok, quando in Italia era notte, secondo un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Thailandia, i militari della Cambogia hanno impiegato droni per un'attività di monitoraggio delle truppe thailandesi dispiegate nei pressi del confine e successivamente unità militari della Cambogia, con Rpg al seguito, si sono ammassate lungo la frontiera.
La ricostruzione di Bangkok parla di tentativi di negoziati da parte dei soldati sul lato thailandese del confine che non hanno avuto successo. E il portavoce ha accusato i soldati della Cambogia di aver aperto il fuoco intorno alle 8.20, costringendo i militari thailandesi a rispondere. Bangkok ha denunciato il dispiegamento di armi pesanti, anche lanciarazzi Bm-21, danni in abitazioni private e strutture pubbliche lungo il confine. E la morte di 12 persone, 11 civili (compresi due minori) e un militare, nelle province di Surin, Ubon Ratchathani e Srisaket. La Thailandia ha quindi chiuso il confine con la Cambogia.
Per la Cambogia, l'escalation è responsabilità dei soldati della Thailandia, accusati di aver tentato, intorno alle 6.30, di violare un precedente accordo avanzando verso un tempio nei pressi del confine e posizionando filo spinato. Stando a un portavoce del ministero della Difesa di Phnom Penh, i soldati thailandesi hanno poi dispiegato un drone poco dopo le 7.30 ed esploso colpi "in aria" circa un'ora dopo. Alle 8.46, ha detto il portavoce Maly Socheata, i soldati thailandesi hanno aperto "preventivamente" il fuoco contro le truppe cambogiane, che sono passate all'esercizio dell'autodifesa, secondo Phnom Penh Post. L'accusa alla Thailandia è di aver dispiegato un numero eccessivo di truppe, di aver impiegato armi pesanti ed effettuato raid aerei contro il territorio della Cambogia.
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(Adnkronos) - Dopo una diagnosi di sclerosi multipla, diventare mamma è "assolutamente possibile", per questo è improntate parlarne con il neurologo per inserire questo progetto di vita nel "percorso di cura condiviso con il neurologo". Così Girolama Alessandra Marfia, responsabile della Uosd Sclerosi multipla del Policlinico Tor Vergata e professoressa di Neurologia all'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, in un articolo pubblicato sul sito livinglikeyou.com/it.
"La gravidanza è più sicura quando la malattia è ben controllata dalla terapia - spiega Marfia - perché questo riduce il rischio di ricadute, soprattutto nel periodo delicato dopo il parto. E' invece sconsigliabile concepire subito dopo la diagnosi, specialmente se la malattia è ancora attiva: in questi casi, è importante stabilizzare prima la patologia con il trattamento più adeguato e poi valutare il momento migliore per affrontare la maternità". Quello della gravidanza, un tempo considerato un argomento secondario o addirittura da evitare nelle pazienti con Sm, oggi è entrato a pieno titolo nella gestione della malattia, grazie ai progressi nelle terapie e a un approccio sempre più personalizzato. "La sclerosi multipla colpisce principalmente le donne, con un rapporto di circa 3 a 1 rispetto agli uomini, e viene diagnosticata in età fertile, tra i 20 e i 40 anni - ricorda Marfia - Parlare fin da subito di maternità è fondamentale: non farlo può generare paure e frustrazione che rischiano di pesare sul benessere psicologico della donna e sulla sua adesione alle cure".
Oggi - si legge nell'articolo - sono disponibili numerosi farmaci efficaci per la sclerosi multipla e la scelta della terapia può tenere conto del desiderio di maternità, oltre che delle preferenze della paziente per quanto riguarda frequenza e modalità di somministrazione. "Non bisogna rinunciare alla terapia per diventare madri - precisa la neurologa - Al contrario, un trattamento adeguato protegge sia la salute della mamma sia quella del bambino, evitando che la malattia si riattivi dopo il parto". Un'attenzione particolare va riservata anche ad eventuali altre malattie autoimmuni associate alla sclerosi multipla, che possono influire sulla fertilità. La patologia in sé - chiarisce l'esperta - non compromette la capacità riproduttiva: a ridurre la fertilità potrebbe essere invece l'età avanzata alla quale sempre più donne affrontano la maternità, spesso dopo i 35 anni.
Proprio per rispondere ai bisogni specifici delle donne con Sm che desiderano avere figli, dal 2015, al Policlinico Tor Vergata è attivo il progetto SMamma. "Abbiamo creato un ambulatorio dedicato alla gravidanza, che oggi vede sempre più donne accedervi già in fase di pianificazione familiare, prima del concepimento: è un risultato importante", evidenzia Marfia. L'approccio è multidisciplinare e coinvolge neurologi, ginecologi, ostetrici, esperti di fertilità e psicologi. Questo permette di costruire percorsi su misura, valutando ogni progetto genitoriale alla luce delle evidenze scientifiche. L'obiettivo? Inserire il desiderio di maternità come parte integrante del percorso terapeutico e costruire un'alleanza forte tra medico e paziente.
Uno dei punti di forza del progetto SMamma - si legge sul sito - è il supporto continuo durante tutte le fasi: pianificazione del concepimento, gravidanza, parto e postpartum. Si discute in anticipo anche del tipo di parto - che nella maggior parte dei casi può essere vaginale - e dell'anestesia epidurale, che non è controindicata a priori. Si affronta inoltre il tema dell'allattamento e della ripresa della terapia dopo il parto, riducendo così il rischio di ricadute e proteggendo la salute a lungo termine della madre. "Grazie a questo approccio strutturato - aggiunge Marfia - oggi solo il 4% delle nostre pazienti arriva al concepimento senza terapia. L'aderenza al percorso di cura è molto alta e poche donne abbandonano le cure nel momento cruciale della maternità". Anche gli esiti clinici sono migliorati, con un calo delle ricadute e della progressione della disabilità nel postpartum, e risultati positivi sia per le madri che per i neonati.
Il progetto SMamma rappresenta un'esperienza unica in Italia e, probabilmente, anche a livello europeo, perché formalizza un percorso diagnostico-terapeutico integrato all'interno di un'azienda ospedaliera. "Per il futuro - conclude Marfia - sarebbe importante creare una rete nazionale tra i Centri sclerosi multipla, identificando quelli con competenze specifiche nella gestione della maternità, proprio come già accade per altre condizioni croniche complesse. In questo contesto anche la telemedicina può offrire un aiuto prezioso". L'articolo completo è su livinglikeyou.com/it.
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(Adnkronos) - Pervis Estupinan è il nuovo terzino del Milan. Il giocatore ecuadoregno, il primo del suo Paese a giocare in rossonero, è arrivato dal Brighton per 17 milioni più due di bonus e andrà a sostituire Theo Hernandez, volato all'Al Hilal. Estupinan si è già reso protagonista di un episodio che sta facendo discutere. Tra i vari post social e storie Instagram che celbravano il suo arrivo a Milanello infatti, il calciatore ne ha pubblicata una con, in sottofondo, un coro contro la Juventus.
Il motivetto, molto diffuso soprattutto a San Siro sia nella curva milanista che in quella dell'Inter, è una rivisitazione di 'Sarà perché ti amo' dei Ricchi e Poveri. La storia è stata ricondivisa, pur probabilmente senza avere piena coscienza del testo, proprio da Estupinan, che ha generato già le prima polemiche a poche ore dal suo arrivo in Italia.
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(Adnkronos) - Le rette delle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) per i malati di Alzheimer devono essere interamente a carico dello Stato. Lo ha ribadito nei giorni scorsi la Corte d'Appello di Milano con la sentenza n. 1644/2025, ricorda in una nota Consulcesi & Partners. Secondo i dati del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità, in Italia oltre 1 milione di persone soffre di malattie neurodegenerative e tra queste circa 600mila di Alzheimer. Intorno a loro ruotano quasi 3 milioni di familiari e caregiver, spesso lasciati soli a gestire un carico assistenziale, emotivo e soprattutto economico sempre più insostenibile. Una delle voci più pesanti è quella delle rette delle Rsa, che superano spesso i 2mila euro al mese. Spese che non spettano alle famiglie, ma al Servizio sanitario nazionale, quando il ricovero è legato ad Alzheimer o patologie neurodegenerative.
A stabilirlo è la giurisprudenza - precisa C&P - con numerose sentenze: Corte di Cassazione (Ord. 26943/2024); Consiglio di Stato (3074/2025); numerosi ordinari e, da ultima, la Corte d'Appello di Milano (sentenza n. 1644/2025) che ha ribadito come le prestazioni sociosanitarie a elevata integrazione sanitaria debbano essere interamente a carico dello Stato.
A tale proposito, Consulcesi & Partners ha attivato Soluzione RSA (www.soluzione-rsa.it), un servizio legale dedicato a chi sostiene oppure ha sostenuto rette Rsa per familiari affetti da gravi patologie neurodegenerative. L'obiettivo è quello far ottenere loro quanto spetta secondo le normative vigenti. "Il principio è estremamente chiaro - spiega Bruno Borin, responsabile legale del network legale Consulcesi & Partners - quando l'assistenza prestata in Rsa è connessa a un progetto terapeutico validato, il Servizio sanitario nazionale deve farsi carico dell'intero costo. Dunque, le famiglie non devono pagare. E chi ha già pagato può chiedere il rimborso anche nel caso il proprio caro non sia più in vita. Le famiglie non dovrebbero fare causa per un diritto già riconosciuto - sottolinea - Serve una norma chiara e definitiva che tuteli questi cittadini fragili. Ma nel frattempo è essenziale far conoscere gli strumenti legali già disponibili. Parliamo di anziani non autosufficienti e di famiglie costrette a sacrifici enormi. E' tempo che lo Stato riconosca anche economicamente ciò che è già un diritto costituzionale: la tutela della salute".
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(Adnkronos) - “Iren è una società all'avanguardia in termini di innovazione e sostenibilità, molto radicata sul territorio. Il ritorno in Italia con il suo programma Emtn di 5 miliardi ci inorgoglisce. Si inserisce all'interno della nostra iniziativa di rimpatrio degli emittenti obbligazionari su borsa italiana”. A dirlo Maurizio Pastore, responsabile della quotazione debito e fondi per il gruppo Euronext, in occasione della ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren. È stata l’occasione per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana.
“Il mercato obbligazionario è in crescita - prosegue Pastore - c'è molta domanda da parte degli investitori e un'offerta importante anche di emittenti. Su questa base abbiamo insistito per rimettere Borsa Italiana e il mercato del capital market italiano al centro dell'attenzione”.
I risultati non si sono fatti attendere: “Da novembre 2024 ad oggi, sono tornati 15 emittenti con programmi da circa 120 miliardi di cui già 9 emessi. Pertanto è importante rivitalizzare questo settore dove eravamo già forti” conclude.
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(Adnkronos) - “Il nostro gruppo ha sempre messo al centro la sostenibilità, dal 2013 siamo presenti con diverse emissioni sostenibili. Oggi abbiamo raggiunto il 90% di finanza sostenibile. È una strategia che crediamo possa avere valore anche in futuro e per questo abbiamo voluto portare il nostro programma anche in Italia. Per dare più forza al legame che abbiamo col nostro territorio”. Lo spiega Giovanni Gazza, Chief financial officer di Iren, alla ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes).
Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana.
“Siamo una local multiutility e questo rimpatrio si lega perfettamente alla nostra strategia. È un programma importante da 5 miliardi e supporterà i nostri 8 miliardi di investimenti al 2030. Oggi comunichiamo al settore che è possibile rafforzare il legame tra le aziende e il mondo della finanza nazionale” conclude Gazza.
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(Adnkronos) - “Il Programma Emtn è molto importante perché sancisce il ritorno a raccogliere capitali in Italia, rafforzando il mercato dei capitali italiani che negli ultimi anni ha sofferto l'emorragia verso mercati esteri. L'Italia non ha nulla da invidiare agli altri paesi. Riteniamo che il rimpatrio in Italia sia la mossa giusta negli interessi di Iren e del sistema economico italiano”. Sono le dichiarazioni di Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, alla ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana.
Un ruolo importante è riservato alla sostenibilità. “Il denaro che raccogliamo sul mercato - prosegue Dal Fabbro - serve per aumentare gli investimenti sulla resilienza ambientale, sul rafforzamento delle reti idriche, sull'efficientamento del parco termoelettrico, il fotovoltaico, l'eolico. Alimentiamo progetti che devono essere sostenibili e che aumentano la resilienza ambientale. Siamo convinti che si tratti di un buon investimento che, da un lato, offre rendimento agli azionisti e dall’altro rende l’azienda più solita. Investire nella sostenibilità non è un peso, ma una grande opportunità di rendere le aziende più solide”.
Nella scelta di procedere all’emissione di nuovi titoli obbligazionari ha influito la semplificazione burocratica e normativa: “È stato fatto un grandissimo lavoro di semplificazione da parte di Borsa Italiana e Consob - aggiunge - questo è uno degli elementi che ci ha indotto a investire. Faccio i complimenti al team di Consob e di Borsa Italiana. Grande lavoro a beneficio di emittenti come la nostra e di tutte le imprese italiane. L’Italia deve tornare a fare industria, nel nostro Paese abbiamo una iper finanziarizzazione del sistema italiano, ma facendo industria ci saranno soldi per alimentare la finanza”.
Infine una considerazione sul nucleare: “Il nucleare è un orizzonte molto lungo. Per fare una centrale nucleare ci vogliono tra i 10 e i 15 anni. Il suggerimento che darei a chi parla di nucleare è di sopravvivere nei prossimi 5-10 anni facendo quello che è possibile e in parallelo studiare le migliori forme per produrre energia elettrica sostenibile e sicura., con tutte le fonti, nessuna esclusa” conclude Dal Fabbro.
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(Adnkronos) - "Siamo di fronte a un momento di svolta: anche in Europa viene riconosciuta e autorizzata una ulteriore terapia in grado di modificare il decorso della malattia di Alzheimer, rallentando la progressione clinica nei pazienti con accumulo documentato di beta-amiloide". Così Alessandro Padovani, presidente della Società italiana di neurologia (Sin), commenta il parere positivo del Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema) per donanemab nel trattamento della malattia di Alzheimer in fase iniziale che rappresenta per gli esperti "un'ulteriore pietra miliare nella storia della neurologia clinica e della medicina europea".
La disponibilità di una terapia modificante la malattia, che si aggiunge a quella già approvata negli Stati Uniti e in Giappone, secondo i neurologi impone ora un ripensamento profondo del modello assistenziale italiano. "Affinché questa opportunità terapeutica non resti riservata a pochi - osserva Marco Bozzali, presidente della Società italiana per le demenze (Sindem) - è necessario agire rapidamente su tre fronti: rafforzare la rete della diagnosi precoce, garantire un accesso omogeneo ai biomarcatori (inclusi quelli plasmatici, oggi sempre più affidabili) e formare i professionisti alla gestione di trattamenti complessi in sicurezza".
Questa approvazione, evidenziano i neurologi, conferma anche l'importanza della ricerca scientifica su scala internazionale. Donanemab - ricordano - è frutto di decenni di studi sul ruolo dell'accumulo di amiloide e tau nella fisiopatologia dell'Alzheimer, e rappresenta la validazione clinica di strategie mirate a intervenire nelle primissime fasi di malattia. "Come comunità scientifica - ribadiscono Padovani e Bozzali - dobbiamo ora garantire che l'Italia non resti indietro: servono investimenti nella ricerca traslazionale e nella sperimentazione clinica su scala nazionale, perché nuove molecole sono già in fase avanzata di sviluppo".
I neurologi di Sin e Sindem si rendono fin d'ora disponibili a collaborare con l'Aifa, il ministero della Salute e le Regioni per definire percorsi condivisi di accesso, appropriatezza e monitoraggio. "Non è più il tempo della rassegnazione - concludono i presidenti - è il tempo della responsabilità e della costruzione. Donanemab non è la cura definitiva, ma è la prova che l'Alzheimer può essere rallentato".
Leggi tutto: Farmaci, ok Ema a donanemab, neurologi: "Svolta in lotta all'Alzheimer"
(Adnkronos) - Ad Assisi, si chiude oggi, con la cerimonia di consegna degli attestati e con gli interventi conclusivi dei vertici di Agidae, il campus estivo di formazione professionale dell’associazione gestori istituti dipendenti dall’autorità ecclesiastica (Agidae), per il personale degli enti ecclesiastici, con 6 corsi tematici di estrema attualità, dedicati ai 'gestori' (contrattazione collettiva per gli enti ecclesiastici e la gestione delle attività), ai 'contabili' (norme, valori e strumenti dello specifica sistema contabile), ai 'gestori del personale' (costo del lavoro), ai 'coordinatori didattici' (regia educativa nella gestione della scuola, coordinamento con competenza e visione), ai 'docenti' (scuola paritaria e nuove generazioni: un patto educativo da rinnovare) ed, infine, ai 'soggetti attuatori' (fonder, fondo enti religiosi, formazione continua in costante evoluzione).
Particolare attenzione è stata attribuita alle criticità che affliggono il mondo giovanile, in grado di condizionarne il percorso formativo con un approccio di contrasto e di gestione dei fenomeni.
Elementi di costante esame e confronto sono poi le questioni legate alla previdenza complementare, commentate da Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze, affrontate nelle significative battute finali di questa edizione. Durante il suo intervento, il viceministro Leo ha illustrato le plurime iniziative a favore del terzo settore, segnalando che è stato appena presentato, durante l’ultimo Consiglio dei Ministri, un testo proprio su questo comparto, ove, come noto, si collocano le Scuole Paritarie, focalizzando l’attenzione sulla previdenza che, unitamente alla spesa sanitaria, costituisce una delle più importanti voci di spesa.
E quindi ben vengano le iniziative di Agidae sul tema del rafforzamento della previdenza complementare, con la previsione di uno specifico fondo, a cui saranno destinati, come da contrattazione collettiva, il 2 o l’1,5% della retribuzione, come sottolineato da Padre Franco, presidente dell’associazione, che stima in quasi 500 mila le adesioni dei lavoratori. Indubbiamente - come evidenziato dal viceministro Leo - questo istituto, certamente non nuovo nel panorama giuridico, comporta molti benefici, tra cui quello della deducibilità fiscale dei contributi volontari, il cui tetto potrà certamente aumentare, accompagnato poi da una riduzione fiscale sugli investimenti dello stesso fondo, con una tassazione pari al 20%, che farà da volano all’economia nazionale, se gli stessi investimenti saranno orientati in tal senso. Un ulteriore vantaggio, ha poi affermato il viceministro Leo, che potrà essere poi apprezzato al momento del collocamento in pensione è quello della tassazione più favorevole, rispetto alle tre aliquote ordinarie, cui sarà sottoposta la pensione integrativa, oscillante tra il 15 ed il 9%.
Altra questione affrontata dal Rappresentante del Dicastero dell’economia, è stata quella dell’interlocuzione avviata, all’atto dell’insediamento del nuovo Governo, con l’Unione Europea per confrontarsi sulle peculiarità del terzo settore italiano, che ha vere e proprie funzioni di solidarietà, che non possono essere interpretate come camuffamento o assimilazione alle attività economiche vere e proprie. Grazie a questa azione, a partire dal 1° gennaio 2026, si potranno aprire nuove iniziative del terzo settore. Tematiche di assoluto rilievo ed impatto sul settore - ha poi proseguito il viceministro Leo - sono quelle in campo Irap, Imu e dell’Iva, le cui scelte sulla commercialità o non commercialità delle attività potrebbero avere effetti pesanti anche sulla riconfigurabilità della prestazione lavorativa dei dipendenti del settore.
Un argomento di equità sostanziale, sollevato dal presidente di Agidae, è quello della parifica nella decontribuzione per gli enti religiosi del Sud, modificando la legge che oggi la impedisce e, in tal senso, il viceministro Leo si è impegnato ad esaminare la questione. E’ stata, infine, considerata la tematica delle conseguenze dell’uso dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro e sulla formazione, questioni queste all’attenzione dell’Unione Europea e del Governo. Con una coerente continuità, forte della propria lunga storia associativa e di guida, l’Agidae ha assicurato, anche in questa edizione, un elevato standard non solo formativo, ma anche di riflessione sul proprio ruolo nella società globalizzata in una logica di costante sviluppo di idee e di innovazione.
Leggi tutto: Formazione, chiusura Campus estivo di Agidae ad Assisi
(Adnkronos) - “L’esonero dalla Nazionale? Non mi passa mai. Mi toglie il sonno, mi condiziona in tutto, perché il pensiero torna sempre lì”. Luciano Spalletti, ex ct della Nazionale, lo ha raccontato nel corso di una lunga intervista a Repubblica, ripercorrendo i momenti difficili vissuti alla guida dell'Italia, soprattutto nell’ultimo periodo. “Certe volte mi sembra di essere felice, poi però dopo un attimo mi torna in testa quella cosa lì. Non sono riuscito a far capire ai ragazzi che gli volevo bene”.
Spalletti comincia il suo racconto dal momento in cui aveva accettato l'avventura con gli Azzurri: “Quando mi hanno proposto di guidare la Nazionale non ci ho dormito due giorni: la cicatrice sarà dolorosa anche quando avrà fatto il suo percorso di guarigione. Errore accettare? No. Anche perché la Nazionale non chiede, la Nazionale chiama. Non si sceglie se accettare, non c’è una riflessione razionale da fare. Quando la Nazionale chiama, deve gonfiarsi il petto e devi metterti a piena disposizione... Ecco, forse questo è uno dei concetti che stiamo perdendo”.
Il tecnico, campione d’Italia con il Napoli nel 2023, ha sottolineato la forza degli elementi del gruppo Italia, nonostante i risultati negativi: “L’ho detto anche a loro: non vi fate fregare da chi dice che siete scarsi. Siete di alto livello. Anche se è finita così e la responsabilità è solo mia, non mi priverei mai di Bastoni, Barella, Dimarco: del mio gruppo storico, insomma. Dopo l’Europeo eravamo tornati a fare le cose giuste, ho pensato che avessimo trovato la via. Ma, come succede a volte nelle nostre campagne, tu scavi il solco per l’acqua, ma quella prende una strada sua. E scava, e scava e alla fine si crea una voragine”.
Sui motivi del fallimento della sua avventura sulla panchina della Nazionale, Spalletti ha le idee chiare: “In quei mesi abbiamo avuto una pressione enorme, come l’ombra di un Polifemo sulle spalle, non siamo riusciti a liberarcene. Mentre dicevamo che bisognava dare di più, non riuscivamo a fare neanche il minimo sindacale. Da marzo a giugno, dalla Germania alla Norvegia, abbiamo preso dei gol troppo banali per essere veri. Anche nell’ultimo ritiro prima della sconfitta con la Norvegia sono successe cose inaspettate, tanti infortuni anche facendo venti minuti di allenamento. Io rigettato da un gruppo di calciatori? Se fosse vero questo, vorrebbe dire che ho sbagliato del tutto le mie considerazioni: io risceglierei sempre quel gruppo di uomini e calciatori”.
Leggi tutto: Spalletti: "L'addio alla Nazionale mi toglie il sonno, non passa mai"
(Adnkronos) - "L'approvazione in Europa delle combinazioni di belantamab mafodotin con bortezomib-desametasone (BVd) o pomalidomide-desametasone (BPd) per pazienti con mieloma multiplo ricaduto o refrattario, dopo almeno una precedente terapia, segna un'altra importante tappa del percorso di progressiva espansione delle opzioni di trattamento della malattia attualmente disponibili, a partire dalla seconda linea di terapia". Così Michele Cavo, professore di Ematologia Alma Mater Studiorum, Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche, Università degli Studi di Bologna, commenta il via libera Ue per le nuove combinazioni con l'anticorpo farmaco coniugato anti-Bcma (antigene di maturazione delle cellule B). Le combinazioni di belantamab mafodotin "con BVd e BPd potranno essere somministrate sin dalla prima ricaduta di malattia - spiega l'esperto - ma con 2 differenti indicazioni che, per BVd, riguardano tutti i pazienti indipendentemente dalla loro pregressa esposizione a determinate classi di farmaci e, per BPd, i pazienti esposti ad almeno una precedente terapia comprensiva dell'immunomodulante lenalidomide (BPd). Questi ultimi - precisa - rappresentano una popolazione progressivamente crescente, la cui durata di controllo della malattia e di sopravvivenza con le terapie ad oggi disponibili rimangono non ottimali".
In attesa dell'approvazione anche da parte dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), le 2 combinazioni potranno essere impiegate in popolazioni di pazienti con "prognosi non favorevole che necessitano di ricevere efficaci regimi terapeutici basati su nuovi meccanismi di azione - chiarisce Cavo - La durata mediana di risposta pari a 41 mesi, e la durata mediana di sopravvivenza proiettata a 7 anni con processi di modellamento statistico ottenute con il regime BVd - aggiunge - fotografano la capacità di questa nuova terapia di soddisfare bisogni clinici non ancora colmati. Questa necessità terapeutica diventa ancora più rilevante per i pazienti refrattari sia a lenalidomide che all'anticorpo monoclonale daratumumab, per i quali la tripletta BPd potrà rappresentare un'utile opzione di trattamento".
La somministrazione "per via endovenosa di belantamab mafodotin, ogni 3 o 4 settimane, a seconda delle 2 diverse approvazioni, in combinazione con le terapie standard rappresenta certamente un vantaggio di impiego - osserva il professore - previo un attento monitoraggio della possibile tossicità oculare del farmaco che, in condizioni particolari, richiede una possibile estensione delle settimane di pausa libere da terapia e/o una riduzione posologica. Pazienti, caregiver ed ematologi - riflette l'esperto - hanno avuto il privilegio di attraversare un'era trasformativa, costellata da continui cambi di paradigma e da successi terapeutici talmente rilevanti e di risposte durature e di prolungamento della sopravvivenza, da rendere legittimo l'interrogativo se sia corretto ancora definire il mieloma multiplo come una malattia non guaribile", conclude.
Leggi tutto: Mieloma multiplo, Cavo (UniBo): "Importanti nuove combinazioni approvate da Ue"
(Adnkronos) - L'esercito israeliano ha arrestato oggi, 25 luglio, lo sceicco Mohammad Hussein, Gran Muftì di Gerusalemme e della Palestina, dopo la preghiera del venerdì presso il complesso della moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme. Lo rende noto l'agenzia di notizie palestinese Wafa. Secondo il Dipartimento del Waqf Islamico, le Idf hanno arrestato lo sceicco Hussein poco dopo aver pronunciato il sermone. È stato prelevato dai cortili della moschea e scortato fino alla Porta Marocchina, una delle porte che conducono al complesso di Al-Aqsa.
Fonti locali hanno riferito che le forze israeliane hanno fatto irruzione nella sala di controllo audio della moschea e hanno arrestato il Gran Mufti dopo la sua condanna della politica israeliana di fame nei confronti del popolo palestinese nella Striscia di Gaza. Le fonti hanno anche confermato che un'unità speciale della polizia israeliana ha fatto irruzione sia nell'ufficio del capo della guardia della moschea sia nell'ufficio del direttore della moschea, in concomitanza con l'arresto del Muftì.
Leggi tutto: Israele-Hamas, media: "Idf hanno arrestato il Gran Muftì di Gerusalemme"
(Adnkronos) - Le forze di occupazione israeliane hanno arrestato lo sceicco Mohammad Hussein, Gran Muftì di Gerusalemme e della Palestina, dopo la preghiera del venerdì presso il complesso della moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme. Lo rende noto l'agenzia di notizie palestinese Wafa. Secondo il Dipartimento del Waqf Islamico, la polizia israeliana ha arrestato lo sceicco Hussein poco dopo aver pronunciato il sermone del venerdì. È stato prelevato dai cortili della moschea e scortato fino alla Porta Marocchina, una delle porte che conducono al complesso di Al-Aqsa.
Fonti locali hanno riferito che le forze israeliane hanno fatto irruzione nella sala di controllo audio della moschea e hanno arrestato il Gran Mufti dopo un sermone in cui aveva condannato la politica israeliana di fame nei confronti del popolo palestinese nella Striscia di Gaza. Le fonti hanno anche confermato che un'unità speciale della polizia israeliana ha fatto irruzione sia nell'ufficio del capo della guardia della moschea sia nell'ufficio del direttore della moschea, in concomitanza con l'arresto del Mufti.
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(Adnkronos) - È stato trovato, questa mattina, un corpo in mare a largo di Sanremo. Sul posto è subito intervenuta la capitaneria di porto che ha recuperato la salma, portandola in porto. L'identità del corpo non è ancora nota, ma potrebbe trattarsi di Jonathan Forzan, il trentaduenne scomparso nelle scorse ore a Riva Ligure, in provincia di Imperia, le cui ricerche si erano subito concentrate in mare con sommozzatori ed elicotteri.
Jonathan Forzan era uscito di casa il 22 luglio intorno alle 9.30 annunciando ai nonni che sarebbe andato al mare, facendo però perdere le proprie tracce. L'allarme è scattato in serata, dopo che i familiari non lo hanno visto rientrare. Alle 23 le sue infradito sono state trovate sulla spiaggia.
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(Adnkronos) - Niente abbronzatura, pericoloso immergersi in piscina o nell'acqua del mare, occhio all'acqua presa dal frigorifero. Miti popolari, consigli non richiesti, vere e proprie fake news. Le donne in gravidanza si trovano spesso di fronte a informazioni scorrette, che possono generare ansie inutili. Soprattutto in estate. A fare il 'catalogo' Francesco Gebbia, ginecologo e direttore della clinica Ivi di Roma, che sfata le 'bufale' più diffuse e spiega perché è importante non crederci. "La gravidanza non deve essere vissuta come una condizione fragile o pericolosa. Affidarsi a fonti mediche affidabili, parlare con il proprio ginecologo e diffidare dei 'sentito dire' è il primo passo per vivere questi mesi con serenità e consapevolezza", afferma.
Ma ecco le fake news più frequenti: "In estate è meglio evitare l'esposizione al sole". Questa affermazione, spiega Gebbia, è "vera solo in parte. Esporsi al sole non è vietato in gravidanza, ma va fatto con le giuste precauzioni, ad esempio usando protezioni solari ad ampio spettro, evitando le ore più calde (11-16) e idratandosi regolarmente. Il timore maggiore è il rischio di cloasma gravidico, macchie scure sulla pelle dovute a variazioni ormonali, ma una buona protezione Spf 50 riduce notevolmente questo rischio. Indossare cappelli e occhiali da sole. Il sole non è da evitare del tutto, ma va gestito con buonsenso". Altro frequente consiglio non richiesto è il divieto di bagni al mare o in piscina. E' esattamente il contrario: "Passeggiate sulla spiaggia e brevi nuotate - precisa il ginecologo - favoriscono la circolazione, mentre la piscina è ottima per il movimento in gravidanza, purché l'acqua sia pulita e clorata. Consiglio di evitare posti sovraffollati per ridurre il rischio di infezioni vaginali, che in gravidanza sono più frequenti per il naturale abbassamento delle difese immunitarie".
C'è poi l'idea che bere acqua fredda possa far male al bambino. Chiarisce Gebbia: "Non esiste alcuna evidenza scientifica che l'acqua fredda possa nuocere al feto. Anzi, durante la gravidanza e soprattutto d'estate è fondamentale mantenere un'idratazione costante. In generale, ma questo vale per chiunque, andrebbero evitate bevande ghiacciate, che possono causare congestione, problemi digestivi e un aumento della pressione sanguigna". E ancora: convinzione diffusa è che non si possano mangiare frutta e verdura cruda. "Frutta e verdura fresche - evidenzia invece il ginecologo - sono preziose fonti di vitamine, sali minerali e acqua. Se ormai è risaputo che la toxoplasmosi, pericolosa in gravidanza, può essere trasmessa attraverso vegetali contaminati, è altrettanto vero che basta avere l'accortezza di lavarli con bicarbonato o soluzioni disinfettanti per ridurre al minimo i rischi".
Tra i 'si dice' anche l'affermazione che il caldo aumenti il rischio di parto prematuro. "Le donne incinte - spiega il ginecologo - possono essere più sensibili agli effetti del caldo, come la disidratazione e l'affaticamento. Inoltre, studi recenti hanno evidenziato una lieve correlazione tra ondate di calore estreme e rischio di parto pretermine, ma si parla di temperature superiori ai 35-37°C per periodi prolungati. Una buona idratazione e il riposo in ambienti freschi aiutano a ridurre qualsiasi rischio". Meglio non utilizzare auto o motorino se si è in gravidanza? "Non esistono particolari controindicazioni per i viaggi in macchina - risponde Gebbia - ma è bene prevedere pause frequenti, usare sempre la cintura sotto l'addome e mantenere un clima fresco in macchina. Neanche l'utilizzo delle due ruote è sconsigliato: lo si può fare procedendo con cautela, un'andatura moderata e su strade non dissestate. Ma solo nel primo trimestre. Dopo è meglio evitare a causa del rischio di cadute e delle vibrazioni che possono stimolare la contrattilità uterina".
C'è poi la questione alimentazione e la convinzione che in gravidanza si possa mangiare ciò che si vuole e non si devono fare diete. "Sbagliato", avverte lo specialista: "Una dieta sana e bilanciata è fondamentale. 'Mangiare per due' è un falso mito. Durante l'estate è importante seguire una dieta leggera, ricca di frutta e verdura, cereali integrali, proteine magre e abbondante acqua. Evitare cibi troppo salati o ricchi di zuccheri che favoriscono il gonfiore. L'idratazione è essenziale per prevenire cali di pressione e contrazioni premature". Frequente anche la credenza che non si possono fare massaggi o usare creme idratanti. "I massaggi sono utili per migliorare il tono muscolare e la circolazione, se eseguiti da professionisti qualificati. La pelle tende a seccarsi e diventare più sensibile. Usare prodotti idratanti naturali (olio di mandorle, burro di karité) ed evitare detergenti aggressivi. Le smagliature si possono prevenire con massaggi regolari e una buona idratazione interna ed esterna", aggiunge l'esperto.
Infine è frequente la convinzione che attività fisica, compreso il sesso, andrebbe evitata. "Lo sport in gravidanza è altamente raccomandato - puntualizza Gebbia - se non ci sono controindicazioni mediche. Attività dolci come il nuoto, le camminate all'ombra o lo yoga prenatale sono ottime. Evitare ambienti troppo caldi e sforzi intensi. Ogni attività va adattata al trimestre e alle condizioni individuali. Mantenere, infine, una vita sessuale attiva ha molteplici benefici: può aiutare a mantenere in salute il pavimento pelvico soprattutto nell'ultimo trimestre, può portare benefici sia fisici che psicologici alla coppia, può aiutare a indurre il parto se si è in prossimità della scadenza del termine. In una gravidanza fisiologica, l'attività sessuale è sicura e non comporta rischi per il feto, che è protetto dalla placenta e dal sacco amniotico".
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(Adnkronos) - “Please yourself like you mean it”, ovvero “Goditi il piacere come vuoi tu”. È questo il messaggio al centro del nuovo lancio firmato Harry Styles, che espande il suo marchio di lifestyle e bellezza con una linea dedicata al benessere intimo.
L’ex membro dei One Direction ha annunciato l’arrivo di “Pleasing Yourself”, un’evoluzione del brand “Pleasing”, fondato nel 2021, che ora abbraccia il tema del piacere personale e del prendersi cura del proprio corpo.
Il prodotto, protagonista del lancio, è un vibratore da 68 dollari, design elegante, con sette velocità diverse e due motori, progettato per essere potente ma al tempo stesso compatto. Il sex toy è stato realizzato in collaborazione con Zoë Ligon, educatrice sessuale e fondatrice di Spectrum Boutique. “I motori sono profondi e potenti, ma il dispositivo è abbastanza piccolo da essere usato da soli o con un partner”, ha spiegato.
È stato realizzato in silicone, è facile da pulire e pensato per adattarsi a diverse esperienze. La linea comprende anche un lubrificante a base di silicone, approvato dalla FDA, ideato per accompagnare una vasta gamma di momenti intimi e… non solo.
È un nuovo capitolo per il cantante e attore statunitense. Con "Pleasing Yourself" Harry Styles continua a seguire la sua missione: abbattere i tabù.
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