
(Adnkronos) - Antonella Lattanzi torna in libreria. Dopo 'Cose che non si raccontano', volume con cui ha partecipato al premio Strega del 2024, la scrittrice barese propone ora 'Chiara', sugli scaffali con Einaudi dal 28 ottobre. Marianna e Chiara crescono a pochi passi, nella Bari popolare degli anni Novanta, in due famiglie che sembrano agli antipodi - una ruvida e irrequieta, l’altra ordinata e colta, apparentemente perfetta - ma che si rivelano uguali nel modo in cui tradiscono, soffocano, feriscono.
Tra le due ragazze nasce subito un legame assoluto, fatto di intesa e di coraggio, di un bisogno vitale di raccogliersi a vicenda. Cosí, contro la violenza che le circonda, costruiscono un mondo solo loro, e negli anni l’affetto si confonde con l’amore, in alcuni momenti diventa anche attrazione e desiderio. Ma la vita adulta le allontana, crescere in fondo è irreparabile. E allora, quando sarà il momento, sapranno tenere fede a quella promessa di esserci sempre l’una per l’altra, anche di fronte al terrore?
In un romanzo dal ritmo incalzante, magnetico, che va avanti e indietro nel tempo in modo sapiente, Antonella Lattanzi sa tenere insieme la tenerezza dell’infanzia, l’erotismo come scoperta e il senso di minaccia incombente tra le mura di casa, la paura che qualcosa si spezzi all’improvviso, senza avvisare. Ma proprio dentro la tensione, contro ogni aspettativa, si accende la poesia della vita, e insieme un bene ostinato e splendente, capace di disarmare il cuore di chi legge.
E' in libreria con Mondadori 'L’amore inevitabile' firmato da una serie di scrittori, da Edoardo Albinati a Romana Petri. Che cosa significa essere genitori? Cosa succede se non si riesce a diventarlo? Quali implicazioni porta con sé scegliere di mettere al mondo dei figli oppure di non farlo? E figli, si smette mai di esserlo? La genitorialità è una tra le sfide più complesse a cui uomini e donne sono chiamati, un viaggio dagli esiti imprevedibili, persino quando si decide di non intraprenderlo. Se è vero che non c’è al mondo amore più potente di quello che unisce i genitori ai loro figli, questa potenza può tingersi di sfumature ambigue, assumere i tratti dell’ineluttabilità. Per esplorare un terreno così fertile e al tempo stesso franoso, servono gli strumenti della letteratura, serve lo sguardo delle nostre migliori scrittrici e dei nostri migliori scrittori. Per la prima volta insieme in un progetto collettivo, dodici fra le voci più importanti della narrativa italiana contemporanea raccontano altrettante storie di genitori e figli.
I loro protagonisti sono alle prese con il desiderio di una gravidanza, oppure, al contrario, sono uomini e donne che rivendicano la scelta di non procreare. Sono madri e padri che guardano i loro bambini crescere, pedalare su una bicicletta rossa o scalare la parete rocciosa di una montagna. Ma sono anche figli che osservano chi li ha generati con sguardo ora grato, ora inflessibile. In bilico tra autobiografia e invenzione, riflessione esistenziale e memoria familiare, commedia e dramma, questi racconti sono un prisma d’eccezione attraverso il quale interpretare noi stessi e i nostri legami.
Con Rizzoli esce in libreria 'L’ultima danza di Maradona' del giornalista e scrittore Giancarlo Dotto. Werner Falco, detto il Bucaniere, faccia da etrusco ormai ridotta a un teschio, è un mercante di uomini. Un fiuto unico nel riconoscere il talento e trasformarlo in oro, per la felicità di presidenti, allenatori e calciatori, scovati nelle più improbabili periferie di tre continenti. A sessantacinque anni, appeso a una bomboletta di ossigeno, sverna a Bahia, dove, aspettando la fine, ha messo gli occhi su un diciassettenne destinato a diventare una star del calcio internazionale. Ma una telefonata lo richiama in Italia: una serie di misteri ed efferati delitti sconvolge il calcio italiano, e Tano Piramide, commissario di provincia e amico da sempre, ha bisogno del suo aiuto. Il ritorno si trasforma presto in un viaggio sospeso tra la memoria di amori perduti e l’incubo di un serial killer armato di martello, in un mondo corroso dagli effetti di una nube pestilenziale e dal sentimento di una perdita difficile da decifrare. A distanza di tempo la scomparsa di Maradona è un dolore che si ostina, sottile e insopportabile.
Una mancanza. Una sottrazione di bellezza. In questa storia visionaria eppure densa di personaggi vividissimi, Giancarlo Dotto trasfigura l’esperienza di decenni di narrazione per i giornali e costruisce un romanzo a chiave insieme grottesco e nostalgico, in cui le passioni, le rivalità, gli odi, i tradimenti dei protagonisti non ce la fanno più a restare soffocati e nascosti, ma esplodono in tutta la loro brutale evidenza. Quando il calcio accetta senza ipocrisie di mostrarsi per quello che è: un gioco che sa essere molto crudele.
E' in libreria con Feltrinelli 'La terra del dolce domani' di Harper Lee. La pubblicazione di 'Il buio oltre la siepe' di Harper Lee nel 1960 fu un evento memorabile: il romanzo vinse il premio Pulitzer, fu tradotto in quaranta Paesi, vendette quaranta milioni di copie, fu adattato in un film che vinse tre Oscar e diventò un classico della letteratura americana. I suoi protagonisti, Scout, Jem e Atticus, sono tra i personaggi più amati dai lettori di tutto il mondo. Se la pubblicazione di 'Va’, metti una sentinella' nel 2015 fu un altro evento letterario sensazionale, meno nota fino a oggi è la Harper Lee scrittrice in erba che sottoponeva i suoi racconti alle riviste sperando di vederli pubblicati; Harper Lee, l’amica devota, che accompagnò in Kansas Truman Capote mentre si preparava a scrivere 'A sangue freddo'; e Harper Lee nella sua veste da newyorchese e da appassionata di cinema, che riempì le pagine di 'McCall’s' e 'Vogue' con articoli arguti e profondi.
'La terra del dolce domani', il suo terzo libro, unisce tutti questi aspetti. Contiene racconti inediti scritti a metà degli anni cinquanta, prima che Harper Lee iniziasse a lavorare a quello che sarebbe diventato 'Il buio oltre la siepe', e una serie di saggi usciti tra il 1961 e il 2006, raccolti qui per la prima volta. Il tutto corredato da un’introduzione di Casey Cep, la sua biografa ufficiale. Dai cortili delle scuole dell’Alabama dell’infanzia di Lee alle tavole calde e ai cinema di Manhattan, dalle sue riflessioni sull’educazione a un delizioso ritratto di Gregory Peck sul set del film Il buio oltre la siepe, 'La terra del dolce domani' amplia la comprensione del talento della leggendaria scrittrice americana permettendo di seguire l’evoluzione del suo stile letterario e del suo pensiero, ancora attualissimo, sulla politica, l’uguaglianza, il Sud degli Stati Uniti, l’amore, l’arte e il significato di una vita creativa e impegnata.
Roberto Alajmo e Marco Carapezza mandano in libreria dal 28 ottobre con Sellerio 'Avventure postume di personaggi illustri'. Dieci avventure esemplari, capitate post mortem a uomini e donne che nei secoli hanno goduto di fama mondiale. Personaggi illustri della storia e dell’arte, della letteratura e della scienza, pontefici, santi, statisti, rivoluzionari, filosofi che durante la loro vita erano stati forse padroni del proprio destino (e del destino di molti altri), fino al fatale momento in cui, nel tempo di un respiro, hanno perso per sempre il potere di incidere sul mondo. Sia detto con più coraggio e onestà: sono morti. Ma poiché, come si legge in esergo a questo libro, fortunatamente "a morire sono sempre gli altri" (Duchamp), è proprio a partire da questa inevitabile piega del destino che Roberto Alajmo e Marco Carapezza si sono divertiti a raccontare con arguzia e intelligenza le vicissitudini postume di donne e uomini straordinari, le strade imprevedibili che hanno imboccato i loro resti terreni, le avventure spesso grottesche delle loro spoglie mortali.
"È del corpo", scrivono gli autori nel preludio a questo libro, "che bisognerebbe preoccuparsi quando viene a mancare il suo legittimo proprietario. Sul destino di alcuni cadaveri eccellenti, infatti, si apre un sipario imprevedibile, oltre il quale agiscono amore, fanatismo, anelito d’eternità, scaramanzia e molti altri fattori, secondo una ricetta variabile capace di trasformare in commedia anche la più fosca delle tragedie". E così potremo seguire l’odissea, degna di una spy story, dei resti di Evita Perón, o la storia paradossale delle due teste di Cartesio, o ancora i tre funerali e mezzo di Pirandello e la sovietica manutenzione della mummia di Lenin. Fino all’incredibile macabro processo al cadavere di un papa dissepolto per l’occasione. Questo libretto divagante e originale racconta in fondo come il culto delle reliquie, nato col cristianesimo, ha resistito alla modernità più razionalista per arrivare ai giorni nostri, trasformandosi però in una sorta di accanimento, una forma di inconscia vendetta della mediocrità sulla grandezza, in una miscela inestricabile di ammirazione, feticismo e invidia.
Pasolini non era un filosofo. Eppure il suo pensiero, uno dei più liberi e audaci del suo tempo, continua a sollecitarci attraverso i suoi scritti e i suoi film. 'Pasolini, un pensiero incarnato', scritto da Carla Benedetti con Alessandro Fiorillo pubblicato da Solferino, ne restituisce appieno la complessità e l’organicità, mostrandoci non il profeta cupo e apocalittico tante volte descritto, ma il portatore di una scintilla che si accende ancora per noi oggi, mentre siamo alle prese con un’emergenza ambientale senza precedenti e con questioni di giustizia sociale di portata globale.
Con la sua visione della storia umana, così in urto con quella lineare e progressiva che ha dominato l’Occidente; con il suo pensiero incarnato, che resta ancorato alla realtà della vita, anche nelle sue contraddizioni; con il suo instancabile impulso ad allargare l’orizzonte cognitivo, dagli aspetti apparentemente marginali della vita sociale fino alle forze cosmiche che toccano ogni esistenza; con la sua forza sentimentale che si esprime anche nella disperazione, Pasolini riesce tuttora a trasmetterci un senso di intollerabilità per l’attuale corso del mondo e l’idea che un’alternativa è possibile.
La cucina italiana è candidata all’Unesco quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Ma che cosa esattamente è stato candidato? Lo raccontano Massimo Montanari e Pier Luigi Petrillo in 'Tutti a tavola. Perché la cucina italiana è un patrimonio dell'umanità' sugli scaffali con Laterza, che hanno avuto un ruolo di primo piano nell’elaborazione del dossier di candidatura – di cui a dicembre 2025 si conoscerà l’esito – e che in questo libro ne spiegheranno le caratteristiche e il significato.
Smentendo alcuni fraintendimenti e luoghi comuni sull’identità e sull’esistenza stessa della cucina italiana, gli autori mostrano come essa si sia formata, sia cresciuta e sia cambiata nel corso dei secoli in modo dinamico e sotto il segno dell’ibridazione, incrociando e valorizzando le esperienze di territori e popoli diversi. Ma sorgono subito alcune domande: come può una cucina così legata alla diversità dei luoghi, dei territori e delle culture essere definita ‘italiana’? E quale valore identitario riconoscere a ingredienti o ricette o modalità di preparazione che la nostra cucina ha mutuato da altre culture? O, viceversa, alle esperienze ‘italiane’ assorbite da altre culture? E se l’Italia come realtà politica è giovanissima, come è possibile che la sua cultura gastronomica si possa far risalire all’epoca medievale, quando già era percepita come italiana? Ancora: fino a che punto possiamo definire ‘italiana’ un’esperienza gastronomica basata sullo scambio e sulla condivisione, a cui per secoli solo una ristretta élite sociale ha avuto accesso? E come spiegare la natura schiettamente popolare di questa cucina?
Attraverso queste e altre domande, Montanari e Petrillo illustrano il senso della candidatura Unesco, che riguarda la cucina italiana come realtà di lungo periodo e ad ampio spettro sociale, profondamente incorporata nella cultura e nel sentire degli italiani, non solo nelle sue espressioni più alte ma anche e soprattutto nella ‘normalità’ delle pratiche comuni e quotidiane. Ecco perché gli italiani hanno grande confidenza con la cucina. Ecco perché, come spesso (e giustamente) si dice, "parlano sempre di cucina". Uno dei paradossi che si illustrano in questo libro è che la cucina italiana per molti aspetti sembra definirsi in negativo, per ciò che non è: non monolitica, non unitaria, non regolamentata, non costruita attorno a regole codificate bensì su principi di libertà, di inclusione e di condivisione delle diversità. Proprio per questo la cucina italiana è patrimonio di tutti.
E' in libreria con Marsilio 'La vedova di Hong Kong' di Kristen Loesch. Mei ha solo vent’anni quando, dopo la nascita della Repubblica popolare cinese, è costretta a lasciarsi alle spalle Shanghai e l’infanzia. La sua fuga finisce nella Bottega delle Rarità di Madame Volkova, a Hong Kong, dove Mei si dedica al ritaglio delle figure di carta, un’arte antica che ha ereditato dalla madre, scomparsa quando era ancora una bambina, e che lei custodisce gelosamente insieme a un’altra dote: quella di comunicare con gli spiriti. Un giorno, una cliente che si attarda a rovistare nel negozio, ex diva del cinema muto, la invita a partecipare a una singolare sfida tra sei medium che si terrà per sei giorni nella splendida cornice di Maidenhair House. Il vincitore riceverà una fortuna, ma a Mei, che comunque gareggerà, interessa un solo premio: la vendetta. Molto tempo prima, infatti, aveva conosciuto George Maidenhair, e gli aveva voluto bene. Fino a quando lui non aveva distrutto la sua vita.
Passano gli anni, Mei vive a Seattle e, ormai ultraottantenne, decide di tornare a Hong Kong con la figlia sulle tracce della villa in cui – ne è convinta – in quel lontano settembre del 1953 si è consumata una serie di delitti, di cui non è però rimasta traccia. Neppure un corpo. È l’ultima occasione per scoprire la verità. Ma ad attenderla, oltre al ricordo di un grande amore, ci sono i fantasmi del suo passato. Con La vedova di Hong Kong Kristen Loesch ci consegna una nuova, appassionante epopea, ispirata alle leggende cinesi e alla storia vera della sua famiglia. Una storia suggestiva, dove segreti, vendette, e un pizzico di sovrannaturale, si avvicendano dando forma a un romanzo coinvolgente che è anche una meditazione profonda sul rapporto tra madri e figlie, sui misteri che finiamo per tenerci nascosti a vicenda, e sul potere dell’empatia e della condivisione come modo per affrontare – e placare – gli spettri di un vissuto doloroso. Quelli che decidiamo di portare con noi, e di cui possiamo imparare a liberarci.
Kristen Loesch Kristen Loeschè cresciuta a San Francisco. Laureata in Storia, ha poi conseguito un master in Studi slavistici all’Università di Cambridge. La bambola di porcellana è il suo romanzo d’esordio, da cui verrà anche tratta una serie tv. Vive sulla costa ovest degli Stati Uniti con il marito e i tre figli.
Arriverà in libreria il 28 ottobre con HarperCollins 'Le vere amiche ci sono sempre' di Robyn Carr. Gerri credeva che il suo matrimonio fosse solido, ma le crepe nascoste iniziano a farsi strada, obbligandola a rimettere in discussione tutto ciò che pensava di sapere su se stessa e sulla famiglia che ha costruito. Andy, delusa dagli uomini e convinta che l’amore vero sia solo un’illusione, si trova inaspettatamente di fronte alla possibilità di dare fiducia a un cuore onesto e umile, diverso da tutto ciò che aveva sempre cercato. Sonja, con la sua ricerca di armonia e perfezione, vede il suo mondo andare in frantumi quando suo marito abbandona il loro sogno comune, lasciandola disorientata e vulnerabile. E poi c’è BJ, la nuova arrivata, riservata e avvolta nei suoi misteri, ma destinata a sconvolgere le vite delle altre, mostrando loro una forza che non pensavano di possedere.
Tra segreti inconfessati, perdite dolorose e piccoli traguardi di felicità, queste quattro donne si sostengono a vicenda, creando un cerchio sicuro fatto di risate, lacrime e amore. Perché, anche quando tutto sembra crollare, le vere amiche restano. E ci aiutano a trovare, dentro di noi, il coraggio di affrontare l’imprevedibile, l’ignoto e quello che fa più paura. Le vere amiche ci sono sempre è una celebrazione della resilienza femminile e di quel legame speciale che trasforma l’amicizia in una famiglia. Per chi crede che un “insieme” possa davvero durare per sempre. Robyn Carr propone una storia potente, che cattura con delicatezza e intensità l’anima di legami capaci di resistere al tempo, alle distanze e alle ferite della vita.
Leggi tutto: Da 'L'amore inevitabile' a 'Pasolini, un pensiero incarnato': le novità in libreria

(Adnkronos) - Non ce l'ha fatta il bambino di 10 anni, caduto ieri sera dal balcone, al quinto piano, della sua abitazione a Trapani. Il piccolo, che soffriva di una forma di autismo, era ricoverato in gravissimo condizioni all'ospedale dei Bambini-Di Cristina di Palermo, dove oggi è morto. Su quanto accaduto indaga la polizia.
Leggi tutto: E' morto in ospedale il bimbo caduto dal balcone di casa: la tragedia a Trapani

(Adnkronos) - Con il passare delle ore cresce il cordoglio sui social per Beatrice Bellucci, la ventenne morta ieri sera nell'incidente stradale su via Cristoforo Colombo. "In un momento di profonda tristezza, l'Università Roma Tre si unisce al dolore della famiglia e degli amici di Beatrice Bellucci, la studentessa di Giurisprudenza che ha tragicamente perso la vita il 24 ottobre" si legge sul profilo Facebook dell'Università che frequentava la giovane.
Anche la Roma Volley ricorda Beatrice. "La dirigenza della Smi Roma Volley insieme a tutto lo staff, i tecnici e le atlete si stringe in un commosso abbraccio alla famiglia Bellucci per la tragica scomparsa di Beatrice, ragazza cresciuta nel nostro settore giovanile, assurdamente uccisa nel drammatico incidente sulla Colombo. Andrea, il papà di Bea, è stato tra i dirigenti fondatori del nostro Club e Federico, suo fratello, uno dei nostri collaboratori negli scorsi anni. Una notizia tristissima per tutta la famiglia Roma Volley Club. Ciao Bea Rip".
Leggi tutto: Beatrice Bellucci, morta nell'incidente sulla Colombo a Roma: il ricordo sui social

(Adnkronos) - Si chiamava Beatrice Bellucci la ragazza di 20 anni morta nell'incidente mortale avvenuto ieri intorno alle 22 su via Cristoforo Colombo. Il padre Andrea questa notte si è preoccupato vedendo che la figlia non rispondeva al cellulare, cosa che non era solita fare.
La giovane, che viveva all'Infernetto, studiava giurisprudenza a Roma Tre. Dai social ('Bibbi' su Instagram) emerge la sua passione per la squadra della Roma, per il volley e le vacanze al mare in Sardegna, a Porto Cervo. Grande fan di Justin Bieber, Beatrice frequentava lo stabilimento balneare VLounge a Ostia.
Proprio in queste ore in tanti stanno lasciando un ricordo sulla sua pagina Instagram. Gli amici la ricordano come una ragazza "solare, con un bellissimo carattere", "grande ascoltatrice e molto sicura di sé".
Un fratello più grande, Federico, 24 anni, e il padre dirigente di banca della Bcc, Beatrice è morta poco dopo essere stata portata all'ospedale San Giovanni. La ragazza si trovava in una Mini, lato passeggero e alla guida si trovava una sua amica, rimasta ferita. La loro auto è stata colpita da una Bmw che è arrivata a forte velocità e proprio sulla dinamica dell'incidente, avvenuto all'altezza di piazza dei Navigatori, sono in corso gli accertamenti della polizia locale: non si esclude infatti che all'origine ci sia una gara di velocità clandestina fra la Bmw e altre auto.
Leggi tutto: "Bibbi rispondeva sempre", l'allarme nella notte dell'incidente a Roma

(Adnkronos) - Non è un toro, ma una mucca, e non sarà abbattuta perché da ieri appartiene alla Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, presieduta dalla deputata Michela Vittoria Brambilla. Finisce bene l’epopea del bovino, fuggito da un macello brianzolo nel pomeriggio del 21 ottobre, segnalato inizialmente nella zona di Valle Nava, in provincia di Lecco, e ancora in fuga, nonostante l’impiego di uomini e droni per trovarla. La nuova proprietaria l’ha ribattezzata Minerva in omaggio all’intelligenza di cui ha dato prova durante l’evasione (per prendere il largo ha fatto leva sul dorso di un’altra mucca) e la latitanza (per nascondersi ha scelto i boschi di valle Nava).
“Appena riscattata la mucca dall’allevatore che l’aveva mandata al macello - racconta Brambilla - ho subito avvertito l’Ats e la polizia provinciale che era sulle sue tracce, per assicurarmi che resti incolume e che nessuno, durante la cattura, possa in alcun modo farle del male. Ne ho dato notizia ieri, in diretta su Canale 5, durante il programma condotto da Gianluigi Nuzzi. Diventerà il simbolo della lotta contro gli allevamenti intensivi e passerà la vita sui prati dove potrà godersi l’erba fino alla fine dei suoi giorni".
E se ora dovesse causare danni? "Quando si decide di dedicare la propria vita agli animali e alla loro tutela e si presiede una delle più importanti associazioni animaliste italiane - risponde Michela Brambilla - non c’è scelta. Io sto dalla parte della mucca. Se la mucca è della Leidaa, nessuno farà del male a questo animale. Altrimenti potevano abbatterla".
Leggi tutto: Brambilla adotta 'Minerva', la mucca fuggita da un macello in Brianza

(Adnkronos) - "A volte le professioni si sono fatte male da sole e in alcuni casi accade ancora oggi perché ci sono conflitti interni. Quello che va sempre ricordato è i professionisti hanno diritto a un compenso adeguato al loro valore e attività professionale. Quella dell'equo compenso è una battaglia che viene da lontano e che va ribadita sempre, è vero che c'è la legge ma le amministrazioni pubbliche lo devono applicare nei bandi per non dover poi andare al contenzioso. Io sono ministro del Lavoro, e quindi di tutti i lavoratori, compresi autonomi e professionisti. Professionisti che ribadisco sono centrali per il sistema". Lo ha detto dal palco della convention dei consulenti del lavoro a Napoli la ministra del Lavoro, Marina Calderone.
"E' di recente emanazione la legge sull'intelligenza artificiale - ha affermato Calderone - , il ministero del Lavoro ha il compito di insediare l'osservatorio sull'impatto di questa sul mondo del lavoro. Abbiamo già fatto una riunione preliminare, che porterà poi a un mio decreto per l'istituzione dell'osservatorio con il coinvolgimento di parti sociali, associazioni datoriali e mondo del lavoro in generale. Noi abbiamo fatto come governo e come G7 scelta di campo dicendo che l'ia deve avere una impostazione umano centrica utile alle persone ma non distruggere lavoro".
"Stiamo lavorando - ha assicurato - a un nuovo decreto sicurezza sul lavoro che a breve porteremo in Consiglio dei ministri. Ci stiamo lavorando da tempo con le parti sociali e avrà degli interventi importanti per sostenere il lavoro sicuro. Il lavoro regolare porta lavoro sicuro, dove c'è lavoro sommerso non c'è attenzione alla sicurezza sul lavoro. Nel corso di questi tre anni abbiamo aumentato sensibilmente il numero degli ispettori del lavoro, faremo degli ulteriori interventi anche in questo senso".
"Per me avere due miliardi sul lavoro" in Manovra ha detto la ministra, "vuol dire dare una dimensione di attenzione a un mercato del lavoro che ci sta consegnando dei numeri importanti, in termine di occupazione, di disoccupazione che ormai è in media europea. Ma ci dà sollecitazione a fare di più con attenzione particolare per giovani, donne e interventi che vanno verso i Neet. Credo che la Manovra abbia dimostrato quanto sia importante per noi investire sul lavoro, sul lavoro di qualità, quello regolare, in quersto sostenendo i rinnovi contrattuali. Abbiamo messo delle risorse molto importanti sul tema lavoro e produttività, con i rinnovi dei contratti, con gli interventi per la tassazione agevolata dei premi di risultato. Con un intervento per il sostegno del lavoro femminile e dei giovani, e tutto ciò che attiene al tema della conciliazione familiare. E poi il sostegno alle spese delle famiglie con la riduzione di due punti percentuali della seconda aliquota Irpef".
Leggi tutto: Calderone: "Professioni centrali per il sistema, far valere sempre equo compenso"

(Adnkronos) - Lo sport come motore di inclusione e dialogo. Con questa visione Entain ha supportato YouSport per la realizzazione dei Campi sportivi 'Roberta Guaineri', progetto dedicato alla memoria dell’ex Assessora allo Sport del Comune di Milano, inaugurato il 25 ottobre 2025. L’iniziativa - si spiega in una nota - ha portato a nuova vita a due impianti sportivi all’interno dell’Istituto Comprensivo Rinnovata Pizzigoni, nella periferia nord della città. L'intervento ha previsto la riqualificazione di un campo da calcio a 5 e di un campo polivalente, insieme alla creazione di percorsi accessibili per le persone con disabilità, per favorire una fruizione davvero inclusiva.
Il rinnovamento degli spazi "punta a garantire accesso alla pratica sportiva, con attenzione particolare alle persone più fragili. Impianti moderni, sicuri e accessibili sono fondamentali per vivere pienamente i valori educativi e sociali dello sport e per offrire un esempio concreto di sviluppo e inclusione. Lo sport si conferma così un potente collante sociale, capace di abbattere barriere e costruire legami duraturi nel quartiere e nella comunità". L’intervento ai Campi 'Roberta Guaineri' si inserisce nel percorso di Entain – con diverse iniziative già avviate sul territorio - volto a promuove infrastrutture sportive inclusive e accessibili, in grado di generare valore misurabile grazie a un modello di collaborazione pubblico–privato replicabile in tutta Italia.
“Siamo orgogliosi di sostenere il progetto Roberta Guaineri al fianco di YouSport, che rappresenta un modello di collaborazione virtuosa tra istituzioni, imprese e terzo settore – ha dichiarato Giuliano Guinci, Public Affairs, Sustainability & Retail Operations Director di Entain in Italia. - Restituire spazi che coniughino sport e inclusione significa investire nel futuro dei nostri territori. In questa direzione, con il nostro CSR Award promuoviamo ogni anno momenti di confronto e co-progettazione capaci di generare partnership durevoli e risultati misurabili, concreti e sostenibili.”
Leggi tutto: Sport, Entain supporta YouSport nella realizzazione dei Campi 'Roberta Guaineri'

(Adnkronos) - L'ex prefetto Filippo Piritore, arrestato ieri con l'accusa di avere depistato le indagini sull'omicidio di Piersanti Mattarella, è stato interrogato dal gip prima di essere arrestato. L'ex funzionario della Squadra mobile è stato sentito dalla gip Antonella Consiglio, nell'interrogatorio preventivo, come previsto dalla riforma Nordio, e ha respinto tutte le accuse. Già nel settembre del 2024 Piritore, sentito dai pm, aveva negato tutti gli addebiti affermando di non aver fatto sparire il guanto trovato nella Fiat 127.
"Alcuna resipiscenza ha mostrato Piritore a distanza di oltre quarant'anni dai fatti quando è stato esaminato dall'ufficio del pubblico ministero nel settembre del 2024 avrebbe potuto manifestarla con un mero 'non ricordo' dato il tempo trascorso - scrive la gip Consiglio nell'ordinanza di custodia cautelare - Al contrario Piritore ha voluto fornire indicazioni ulteriormente fuorvianti sulle sorti della prova regina dell'omicidio in pregiudizio di Piersanti Mattarella. Chi opera in tal modo manifesta una pervicacia nella volontà delittuosa che collide con qualsivoglia prognosi favorevole circa il suo futuro comportamento".
Secondo Consiglio, Piritore potrebbe continuare a mentire e a depistare, "cosa che ha fatto dal 1980, giovane poliziotto, e ha continuato a fare ad oggi, sempre tacendo, occultando e quando necessario depistando, chiaramente andando al di là della tutela di sé stesso e della sua posizione".
I legali dell'ex prefetto Piritore hanno preannunciato il ricorso al Tribunale del Riesame. Gli avvocati Gabriele Vancheri e Dino Milazzo, che hanno assistito Piritore nel corso dell'interrogatorio preventivo, sostengono che il loro cliente non abbia depistato le indagini, come ritiene invece la Procura guidata da Maurizio de Lucia.

(Adnkronos) - "Non c'è proprio niente da festeggiare". Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini al corteo della manifestazione nazionale a Roma 'Democrazia al lavoro', commenta i festeggiamenti di Fratelli d'Italia per i tre anni di governo all'hotel Parco dei Principi di Roma. "Quelli che non festeggiano sono quelli che sono qua in piazza - aggiunge- perché in questi tre anni la loro condizione di vita e di lavoro è peggiorata, perché chi lavora è sempre più povero e chi è ricco è sempre più ricco".
E a chi gli chiede se sono previsti possibili scioperi contro la Manovra? "Non escludiamo nulla" risponde Landini. "Oggi vogliamo dimostrare che c'è una parte molto importante di questo Paese che scende in piazza e chiede cambiamenti - spiega -, se non saremo ascoltati e non sarà modificata radicalmente una legge che consideriamo sbagliata, valuteremo e non escludiamo assolutamente nulla. Di sicuro non finisce qui la nostra mobilitazione, se le cose non cambiano".
"Abbiamo invitato Sigfrido Ranucci perché vogliamo esprimergli la nostra solidarietà e siccome la Rai è un servizio pubblico, e noi tutti paghiamo le tasse, pensiamo sia totalmente sbagliato tagliare, come è stato fatto, il giornalismo di inchiesta e che sia totalmente sbagliato limitare la libertà di stampa, perché questo vuol dire" dice il segretario della Cgil. "Siamo di fronte a un attacco alla libertà di stampa, alla libertà di lavorare, alla magistratura, non è un caso che noi la nostra manifestazione l'abbiamo chiamata 'Democrazia al lavoro' perché pensiamo che c’è una crisi della democrazia e la democrazia si difende praticandola".
Tra gli interventi previsti alla fine del corteo in Piazza San Giovanni anche quello del giornalista Sigfrido Ranucci e di Luc Triangle, segretario generale dell'Ituc. Il Pd partecipa con una delegazione di cui fanno parte Marta Bonafoni, Andrea Casu, Annalisa Corrado, Gianni Cuperlo, Alfredo D'Attorre, Arturo Scotto e Nicola Zingaretti.
“Salvini dice che parlo da ministro di un governo Schlein? No, è lui che non parla da ministro" ribatte Landini, sempre durante il corteo. "Io ministro non lo sono, faccio il sindacalista, lui che invece è anche vicepresidente del consiglio dovrebbe risolvere i problemi. Non è lui che ha vinto le elezioni, dicendo che avrebbe cambiato la legge Fornero?”. “Invece - aggiunge - quello che hanno fatto è far diventare l’Italia il Paese con l’età pensionabile più alta di tutta Europa. E siamo di fronte al fatto che i giovani sono precari e non hanno nemmeno un futuro previdenziale. Chi ha raccontato balle è Salvini che aveva promesso che se andava al governo cancellava la Fornero e in realtà è riuscito a peggiorarla”.
L'iniziativa è stata proclamata per chiedere l'aumento di salari e pensioni, maggiori investimenti nella sanità e nella scuola, una vera riforma fiscale, per dire no alla precarietà e al riarmo.
Partito il corteo, arriverà a piazza San Giovanni, dove, nel primo pomeriggio inizieranno gli interventi. Sono previsti, tra gli altri, quelli del giornalista Sigfrido Ranucci, di Luc Triangle, segretario generale dell'Ituc, e le conclusioni di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil che ha parlato in un punto stampa anche durante il corteo.
“Anche a questo giro il governo interviene contro la progressività ed è una scelta politica. Fa un favore a chi sta meglio e non aiuta chi è in difficoltà” dice il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, a margine della manifestazione nazionale organizzata a Roma dalla Cgil, riferendosi alla Manovra che, dice, prevede "tutti interventi anti-progressivi”. "Oggi siamo in piazza per ricordare a Meloni, che oltre al Paese dei balocchi che racconta sempre c'è anche il Paese reale nel quale gli fanno fatica ad arrivare alla metà del mese, nel quale costo della vita continua a crescere senza sosta e nel quale invece gli stipendi sono fermi al palo da trent'anni".
"L’Italia è l'unico Paese d'Europa, dove succede questo: è chiaro che la manovra di Meloni non risponde a nessuno dei bisogni della maggioranza dei cittadini, definanzia la sanità, non interviene sull'emergenza degli stipendi e delle pensioni e invece investe una paccata di soldi in armi - conclude -. Questa manifestazione è qui per ricordarglielo e noi siamo in piazza al fianco della Cgil perché condividiamo queste parole d'ordine e perché come è noto noi siamo sempre in piazza quando gli italiani lavoratori e lavoratrici rivendicano i loro diritti".
Leggi tutto: Manifestazione Cgil oggi a Roma, Landini: "In piazza cittadini sempre più poveri"

(Adnkronos) - Possibili scioperi contro la Manovra? "Non escludiamo nulla". E' quanto ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini oggi, sabato 25 ottobre, alla testa del corteo della manifestazione nazionale a Roma 'Democrazia al lavoro'. "Oggi vogliamo dimostrare che c'è una parte molto importante di questo Paese che scende in piazza e chiede cambiamenti - spiega -, se non saremo ascoltati e non sarà modificata radicalmente una legge che consideriamo sbagliata, valuteremo e non escludiamo assolutamente nulla. Di sicuro non finisce qui la nostra mobilitazione, se le cose non cambiano".
“Abbiamo invitato Sigfrido Ranucci perché vogliamo esprimergli la nostra solidarietà e siccome la Rai è un servizio pubblico, e noi tutti paghiamo le tasse, pensiamo sia totalmente sbagliato tagliare, come è stato fatto, il giornalismo di inchiesta e che sia totalmente sbagliato limitare la libertà di stampa, perché questo vuol dire” dice il segretario della Cgil.
“Siamo di fronte a un attacco alla libertà di stampa, alla libertà di lavorare, alla magistratura, non è un caso che noi la nostra manifestazione l’abbiamo chiamata ‘democrazia al lavoro’ perché pensiamo che c’è una crisi della democrazia e la democrazia si difende praticandola”.
Tra gli interventi previsti alla fine del corteo in Piazza San Giovanni anche quello del giornalista Sigfrido Ranucci e di Luc Triangle, segretario generale dell'Ituc. Il Pd partecipa con una delegazione di cui fanno parte Marta Bonafoni, Andrea Casu, Annalisa Corrado, Gianni Cuperlo, Alfredo D'Attorre, Arturo Scotto e Nicola Zingaretti.
“Salvini dice che parlo da ministro di un governo Schlein? No, è lui che non parla da ministro" ribatte Landini, sempre durante il corteo. "Io ministro non lo sono, faccio il sindacalista, lui che invece è anche vicepresidente del consiglio dovrebbe risolvere i problemi. Non è lui che ha vinto le elezioni, dicendo che avrebbe cambiato la legge Fornero?”. “Invece - aggiunge - quello che hanno fatto è far diventare l’Italia il Paese con l’età pensionabile più alta di tutta Europa. E siamo di fronte al fatto che i giovani sono precari e non hanno nemmeno un futuro previdenziale. Chi ha raccontato balle è Salvini che aveva promesso che se andava al governo cancellava la Fornero e in realtà è riuscito a peggiorarla”.
L'iniziativa è stata proclamata per chiedere l'aumento di salari e pensioni, maggiori investimenti nella sanità e nella scuola, una vera riforma fiscale, per dire no alla precarietà e al riarmo.
Partito il corteo, arriverà a piazza San Giovanni, dove, nel primo pomeriggio inizieranno gli interventi. Sono previsti, tra gli altri, quelli del giornalista Sigfrido Ranucci, di Luc Triangle, segretario generale dell'Ituc, e le conclusioni di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil che ha parlato in un punto stampa anche durante il corteo.
Leggi tutto: Manifestazione Cgil oggi a Roma, Landini: "Non escludo uno sciopero contro la Manovra"

(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo a Vienna. Il tennista azzurro sfida oggi, sabato 25 ottobre, l'australiano Alex De Minaur - in diretta tv e streaming - nella semifinale dell'Atp 500 austriaco. Sinner ha raggiunto il penultimo atto del torneo, in cui è tornato a giocare dopo averlo vinto nel 2023 e aver dato forfait lo scorso anno, dopo aver battuto nei quarti di finale il kazako Alexander Bublik, nei turni precedenti, il tedesco Daniel Altmaier all'esordio e Flavio Cobolli nel derby azzurro degli ottavi. De Minaur invece ha eliminato gli austriaci Rodionov e Misolic prima di Matteo Berrettini.
In caso di vittoria Sinner sfiderebbe in finale il vincente della sfida tra Lorenzo Musetti e Alexander Zverev.
Leggi tutto: Sinner-De Minaur, l'azzurro in campo nella semifinale di Vienna - Diretta

(Adnkronos) - Si è chiuso oggi a Roma, al Teatro Rossini, il VII Congresso nazionale di Meritocrazia Italia, un evento di straordinario impatto mediatico, culturale e politico che ha consacrato il Movimento quale forza politica emergente sul piano nazionale. A conclusione dei lavori, l’approvazione unanime della mozione congressuale presentata dal presidente Nazionale Walter Mauriello e dal Consiglio di Presidenza nelle persone della vicepresidente nazionale Manuela Lampitella, del Capo di Gabinetto Paolo Patrizio, della responsabile nazionale Dipartimenti Alessia Fachechi, del Consigliere responsabile della struttura attuativa ed esecutiva Alessandro Serrao, del segretario nazionale Annamaria Bello, del Tesoriere Marco Del Sorbo, del Garante Gianluca Pizzuti, della Responsabile rapporti istituzionali con le associazioni Antonella Panico, della Responsabile rapporti istituzionali Alessandra Magnabosco e della Responsabile Staff Isabella Aurillo.
Il Consiglio di Presidenza chiede al Congresso di: impegnare Meritocrazia Italia nell’opera di rivoluzione culturale, per rimettere al centro il valore della preparazione, dell’onestà intellettuale, della responsabilità, puntando all’affermazione di un Governo del merito, che sia in grado di ricostruire un sentimento di fiducia collettiva nella preparazione, nella democrazia, nella premialità dell’impegno e del sacrificio, per rinsaldare il legame tra cittadini e Istituzioni e offrire un rinnovato schema valoriale che possa fungere da guida, esempio e sprone per tutti i cittadini e per le nuove generazioni; impegnare Meritocrazia Italia a essere un movimento culturale differente, capace di unire, di amare, di includere, di far sognare, di ambire all’umiltà e al garbo, di studiare e osservare i fenomeni sociali anticipandone la soluzione alle future problematiche; impegnare Meritocrazia Italia a perseguire con forza, unitamente a tutte le componenti della società civile, delle associazioni, del mondo accademico e delle forze economiche, l’indispensabile opera di regolamentazione del mondo dei Social e di previsione di limiti anzitempo per contenere l’ingresso prepotente dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro; impegnare Meritocrazia Italia a dare sostegno e promuovere progetti civici, per una politica distensiva, inclusiva e di qualità, oltre quella dell’attacco alla persona, della critica sterile, della demonizzazione dell’avversario, delle urla da piazza, per concentrarsi sulla costruzione dal basso, sul rilancio di un modo di fare politica sano, che vada oltre le ideologie e che faccia del dialogo e della dialettica il proprio collante, per realizzare un progetto a beneficio di tutti, in rappresentanza dell’intera collettività, a prescindere dal colore politico o dal sostegno elettorale.
E ancora, impegnare Meritocrazia Italia nel percorso di promozione di una riforma della legge elettorale, in uno ad altre associazioni o movimenti politici, così da superare le criticità dell’attuale formulazione legislativa, a beneficio di una novella che garantisca l’effettiva rappresentanza, la governabilità e la stabilità dell’espressione di voto dei cittadini, autorizzando il Consiglio di Presidenza a far ricorso agli strumenti e alle azioni più idonee per consentire il raggiungimento dell’obiettivo; impegnare Meritocrazia Italia nella prosecuzione dell’opera di cittadinanza attiva già avviata, dando voce e possibilità di partecipazione diretta a tutti coloro che hanno voglia di contribuire al miglioramento del Paese, nel rispetto dei principi e dei valori del Movimento, per favorire una sempre maggiore espressione di forme di democrazia diretta, ad integrazione e supporto delle classiche forme di democrazia rappresentativa; impegnare Meritocrazia Italia nell’investire nella conoscenza, rimuovendo gli ostacoli alla libera espressione della curiosità intellettuale e al miglioramento della qualità della ricerca, passaggio fondamentale per quella Rivoluzione culturale necessaria al benessere collettivo e allo sviluppo anche economico del Paese; impegnare Meritocrazia Italia nella prosecuzione dell’opera già avviata di proposizione calibrata sugli effettivi bisogni dei cittadini, senza timori di impopolarità e nella costante riaffermazione dei valori dell’Equità sociale, del Merito e del Prodotto Interno Umano, per operare una rilettura dei problemi economici alla luce della gerarchia dei valori proposta dalla Carta costituzionale.
E ancora, impegnare Meritocrazia Italia a una sempre maggiore e stabile interlocuzione istituzionale ad ogni livello, per dare concreta e integrale attuazione alle proposte di riforma, ai disegni di legge ed articolati presentati, nonché a tutte le altre iniziative associative, così da consolidare il ruolo di Meritocrazia quale valido interlocutore di supporto per ogni azione di governo del Paese e dei territori; impegnare Meritocrazia Italia nel potenziamento dell'attività̀ della Scuola di formazione politica CREA, puntando allo sviluppo della conoscenza e della competenza tecnica in materia di visione strategica e di governo del Paese, per garantire sostegno alle Istituzioni nel cambiamento della mentalità e nella creazione di una classe dirigente pubblica e privata di livello, che sia in grado di rispondere, con capacità, competenza e visione, alle sfide del presente e del futuro; impegnare Meritocrazia Italia nella valutazione della migliore strutturazione interna, a carattere nazionale e territoriale, al fine di consentire l’adozione della veste e articolazione operativa più consona al perseguimento degli impegni congressuali e dei fini associativi e statutari, dando sin d’ora ampio mandato al Presidente Nazionale, in conformità dello Statuto.
Infine, impegnare Meritocrazia Italia a non discostarsi dalla riaffermazione e concreta attuazione dei principi e linee guida e di azione delineate nelle Mozioni congressuali degli anni passati, ribadendone la centralità e la persistenza: insistendo sulla ricostruzione di un solido sistema valoriale incentrato sui pilastri del Merito, dell’Equità sociale, della Verità, della Formazione e della Tutela ambientale, come valori costituzionalmente garantiti da riportare in auge; riaffermando la vocazione europeista legata al modello dell’Europa dei Popoli, edificata sugli ideali di solidarietà, di leale cooperazione, di inclusione e reale integrazione; rinnovando la facoltà dell’Associazione di trasformarsi, senza alcuna delega ulteriore e laddove si verifichino le condizioni ed esigenze politiche e sociali, in un soggetto attivo di natura e rappresentanza politica, mediante l’adozione della veste e struttura operativa più consona al perseguimento di tale agire, dando sin d’ora ampio mandato al Presidente Nazionale, in conformità allo Statuto.
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(Adnkronos) - Jannik Sinner in semifinale a Vienna, quanto guadagna se vince? Il tennista azzurro gioca oggi, sabato 25 ottobre, contro l'australiano Alex De Minaur, numero sette del mondo, - in diretta tv e streaming - nel penultimo atto dell'Atp 500 austriaco. In palio ci sono punti pesanti per il ranking, che potrebbero, in caso di vittoria finale, riavvicinare Sinner al primo posto occupato da Alcaraz, ma non solo.
Il torneo di Vienna può contare infatti su un montepremi importante, di cui Sinner si è già intascato una buona fetta ma da cui, in caso di trionfo, potrebbe uscire con un assegno molto più ricco.
Grazie alla semifinale raggiunta a Vienna Sinner si è già garantito oltre 146mila euro, un bottino che però potrebbe crescere prima con l'accesso alla finale e poi con l'eventuale trionfo. Se dovesse raggiungere l'ultimo atto l'assegno arriverebbe infatti a oltre 275mila euro, mentre in caso di vittoria intascherebbe più di 511mila euro. Ecco tutte le cifre del montepremi messo in palio dall'Atp 500 austriaco.
'Gettone' di partecipazione: 21.345 euro
Ottavi: 40.025 euro
Quarti: 74.980 euro
Semifinale: 146.765 euro
Finale: 275.390 euro
Vittoria del torneo: 511.835 euro
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(Adnkronos) - Mauro Di Francesco, detto Maurino, attore e cabarettista simbolo della commedia italiana degli anni Ottanta, è morto la scorsa notte all'età di 74 anni in ospedale a Roma, dove era ricoverato da un mese per complicazioni di salute. Una decina di anni fa aveva affrontato un trapianto di fegato che gli aveva salvato la vita, ma negli ultimi tempi le sue condizioni erano nuovamente peggiorate. Ha recitato in diversi film diretti da Carlo Vanzina, come "I fichissimi", "Il ras del quartiere" e "Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo... me". E' apparso in "Sapore di mare 2 - Un anno dopo"; "Yesterday - Vacanze al mare" e "Ferragosto Ok".
Nato a Milano il 17 maggio 1951, figlio di una sarta teatrale e di un direttore di palcoscenico, Di Francesco iniziò a recitare in giovanissima età. A soli cinque anni debuttò con il Mago Zurlì, seguendo poi una carriera da bambino attore in spot pubblicitari e spettacoli teatrali. A 15 anni entrò nella compagnia di Giorgio Strehler, dove lavorò accanto a nomi come Valentina Cortese, mentre a 17 anni recitò nello sceneggiato televisivo della Rai "La freccia nera".
Gli anni Settanta furono segnati dall'esperienza nel cabaret: insieme a Livia Cerini e poi nel Gruppo Repellente, ideato da Enzo Jannacci e Beppe Viola, Di Francesco lavorò con colleghi destinati a diventare stelle della commedia italiana, come Diego Abatantuono, Massimo Boldi e Giorgio Faletti. Questa esperienza fu decisiva per il suo passaggio al grande schermo, soprattutto negli anni Ottanta, quando conquistò il pubblico con film cult come "Sapore di mare 2 - Un anno dopo", "Yesterday - Vacanze al mare", "Ferragosto Ok", fino ai due "Abbronzatissimi".
Il suo personaggio, spesso il giovane milanese impacciato che cerca di conquistare le ragazze, era interpretato con un mix di ironia, genuinità e malinconia che lo rese immediatamente riconoscibile e amato. Molti lo ricordano anche per i ruoli accanto a Diego Abatantuono in film come "Attila flagello di Dio" di Castellano e Pipolo.
Sul set di "Sapore di mare 2" conobbe l'attrice francese Pascale Reynaud, dalla quale ebbe un figlio, Daniel. Successivamente, nel 1997, sposò Antonella Palma di Fratianni. Negli ultimi anni aveva rallentato moltissimo la sua attività artistica, dedicandosi alla vita privata e alla Toscana, senza perdere la sua simpatia e la battuta pronta che lo avevano reso celebre. Il suo ultimo film risale al 2019 con "Odissea nell'ospizio", per l'amico Jerry Calà.
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(Adnkronos) - Il programma di Carlo Conti, ‘Tale e Quale Show’, in onda ieri sera 24 ottobre su Rai1, ha vinto la sfida del prime time con 2.937.000 spettatori, raggiungendo il 20,1% di share. Medaglia d’argento a Canale 5 con ‘Tradimento’ che ha raccolto 2.135.000 spettatori e il 15,1% di share mentre Rete 4 con ‘Quarto Grado’ ha interessato 1.290.000 spettatori (10,3% share).
Fuori dal podio troviamo Nove con ‘Fratelli di Crozza’ che ha raggiunto 938.000 spettatori (5,4% share) mentre La7 con ‘Propaganda Live’ ha incollato allo schermo 827.000 spettatori (6,3% share). A seguire: Italia1 con ‘Assassin Club’ (723.000 spettatori, 4,3% share); Rai3 con ‘FarWest’ (540.000 spettatori, 3,7% share); Tv8 con ‘Pechino Express - Fino al Tetto del Mondo’ (387.000 spettatori, 2.5% share); Rai2 con ‘Addio al nubilato 2 - L’isola che non c’è’ (385.000 spettatori, 2,3% share).
In access prime time vince Canale5 con ‘La Ruota della Fortuna’ con 4.857.000 spettatori (25,1% share) mentre Rai1 con ‘Affari Tuoi’ ha raggiunto 4.295.000 spettatori (22.1%).

(Adnkronos) - Prima la cittadinanza facile, e la relativa truffa, poi anche la cittadinanza che sparisce, senza lasciare traccia, o quasi. L’ondata di nuovi italo-brasiliani, che ha prodotto un gigantesco business negli anni scorsi solo in parte ridimensionato dall’intervento del governo che ha rivisto le regole per l’accesso allo ‘ius sanguinis’ con il dl convertito in legge a maggio 2025, inizia a farsi sentire anche nelle aule dei tribunali italiani. Come? Attraverso le maglie larghissime della rete che dovrebbe connettere procure, comuni e consolati e che invece consente ampie zone grigie. A ricostruire l'origine di una falla che rischia di allargarsi è un’inchiesta dell’Adnkronos.
In sostanza, quando un cittadino italo-brasiliano viene coinvolto in un procedimento che dovrebbe portarlo a processo in Italia per responsabilità penali, capita con una certa frequenza che le notifiche non arrivino a destinazione e che le prove della sua cittadinanza italiana acquisita si perdano per strada. Basta una richiesta non archiviata, un file nascosto, la riposta di un comune italiano che non arriva o il silenzio ostinato di un Consolato. Con la complicità di negligenze e omissioni troppo frequenti per essere accidentali. Il risultato è che ci sono brasiliani con il passaporto italiano in mano che ‘appare e scompare’ secondo convenienza.
Come per i reati commessi, è possibile perseguire in Italia il reato subito all’estero in danno di un cittadino italiano. A tal proposito occorre presentare l’istanza di procedimento e, nel caso in cui il reato in Italia sia perseguibile a querela, anche la stessa querela. Ma perché si possa procedere ha un peso il dato della presenza sul territorio nazionale di chi è indagato, o anche la possibilità che possa essere presente. Evidente come essere cittadino italiano e avere in mano un passaporto italiano sia un elemento rilevante. Non solo. Una eventuale condanna in Italia può incidere sul mantenimento della cittadinanza. In questo contesto, accertare correttamente la residenza di un indagato o il possesso del passaporto italiano sposta l'efficacia dell'azione giudiziaria. E può bastare una mancata, oppure omessa, risposta di un Comune o di un Consolato a bloccare i procedimenti.
La cronaca ha portato alla luce negli ultimi due anni, diversi casi di truffe e frodi, commesse con la complicità di comuni italiani. Nel caso dei legami con il Brasile sono soprattutto nel Nord Est. Emblematico il caso del piccolo comune di Crocetta del Montello, in provincia di Treviso, emerso a seguito di una indagine della Guardia di Finanza. Tra il 2018 e il 2022, circa 160 persone provenienti dal Sud America soggiornavano per pochi giorni nel territorio comunale, giusto il tempo necessario per completare la pratica burocratica e vedersi riconoscere la cittadinanza per discendenza. Un meccanismo che, secondo le Fiamme Gialle, si basava su dichiarazioni false e illecite attestazioni di residenza. Tra gli indagati sei cittadini brasiliani, tre agenti della polizia locale di Crocetta e un’anziana residente. A Val Zoldo, in provincia di Belluno, che conta 2.850 abitanti, ci sono state oltre 600 pratiche di oriundi sudamericani con avi italiani. Lo schema, uguale a molti altri casi analoghi, prevedeva la collusione di agenzie e funzionari pubblici che organizzavano residenze fittizie, permettendo ai richiedenti di saltare le lunghe liste d'attesa dei consolati brasiliani. Tutto, a fronte del pagamento di migliaia di euro per ottenere la cittadinanza in pochi mesi anziché in anni, sfruttando la possibilità di richiedere la cittadinanza per residenza e velocizzare il processo.
Nel 2024 si stimano 121mila acquisizioni di cittadinanza, in aumento del 4,4% rispetto alle 116mila del 2023. Le acquisizioni della cittadinanza italiana avvengono nella maggior parte dei casi (52% nel 2023, secondo gli ultimi dati definitivi) per discendenza (iure sanguinis). Le acquisizioni sono numerose nei Paesi dell’America centro-meridionale (oltre 90mila nel 2023; 45,5 per mille residenti di quei paesi), in particolare in Brasile (oltre 41mila; 70,1 per mille) e in Argentina (circa 33mila; 35,2 per mille), soprattutto per effetto dei riconoscimenti iure sanguinis. I primi due consolati per numerosità del fenomeno sono San Paolo (quasi 21mila acquisizioni; 81,7 per mille residenti) e Buenos Aires (oltre 12mila; 37,3 per mille) che, nell’insieme, raggruppano il 28,4% del totale delle acquisizioni, che sono molto meno numerose, invece, nei Paesi europei (circa 14mila, 4,2 per mille residenti).
La legge 23 maggio 2025 ha convertito il decreto-legge 28 marzo 2025, n. 36, recante disposizioni urgenti in materia di cittadinanza. In estrema sintesi, la nuova legge introduce modifiche alla legge italiana sulla cittadinanza, principalmente limitando lo ius sanguinis (cittadinanza per discendenza) per i figli e i nipoti di italiani nati all'estero. Ora, la trasmissione automatica della cittadinanza è vincolata a un legame effettivo con l'Italia, come l'avere un genitore o un nonno nato in Italia e/o che vi abbia risieduto per un certo periodo. Eloquenti le parole con cui il Ministro degli Esteri Antonio Tajani chiariva la ratio dell'intervento: “non verrà meno il principio dello ius sanguinis e molti discendenti degli emigrati potranno ancora ottenere la cittadinanza italiana, ma verranno posti limiti precisi soprattutto per evitare abusi o fenomeni di 'commercializzazione' dei passaporti italiani. La cittadinanza deve essere una cosa seria”. (Di Fabio Insenga)

(Adnkronos) - E' tornato Pecco Bagnaia in Malesia. Il pilota della Ducati ha trionfato oggi, sabato 25 ottobre, nella gara Sprint di Sepeng e si è preso la pole position nelle qualifiche di MotoGp, chiudendo con il miglior tempo, dopo essere passato per il Q1, in 1'57"001, precedendo di 16 millesimi Alex Marquez e di 0.158 Franco Morbidelli per una prima fila tutta Ducati, vista l'assenza fino a fine stagione del campione del mondo Marc Marquez.
Quartararo, Acosta che è caduto a fine turno, e Aldeguer si sono presi la seconda fila, con Mir, Di Giannantonio e Zarco la terza, mentre Marco Bezzecchi con la sua Aprilia non è riuscito a superare il Q1 e partirà quattordicesimo.
1. Francesco Bagnaia (Ducati)
2. Alex Marquez (Ducati Gresini)
3. Franco Morbidelli (Ducati VR46)
4. Fabio Quartararo (Yamaha)
5. Pedro Acosta (KTM)
6. Fermin Aldeguer (Ducati Gresini)
7. Giovanna Mir (Honda)
8. Fabio Di Giannantonio (Ducati VR46)
9. Johann Zarco (Honda LCR)
10. Andrea Dovizioso (Yamaha)
11. Jack Miller (Yamaha Pramac)
12. Pol Espargaro (KTM Tech3)
13. Luca Marini (Honda)
14. Marco Bezzecchi (Aprilia)
15. Raul Fernandez (Aprilia Trackhouse)
16. Miguel Oliveira (Yamaha Pramac)
17. Ai Ogura (Aprilia Trackhouse)
18. Andrea Dovizioso (KTM)
19. Enea Bastianini (KTM Tech3)
20. Somkiat Chantra (Honda LCR)
21. Lorenzo Savadori (Aprilia)
21. Michele Pirro (Ducati)
22. Augusto Fernández (Yamaha)
Leggi tutto: MotoGp, Bagnaia in pole: la griglia di partenza nel Gp della Malesia
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