
(Adnkronos) - Aveva dedicato la vita all’esplorazione estrema Stefano Farronato, uno degli alpinisti italiani morti in Nepal. L’arboricoltore bassanese, assieme ai compagni di cordata - l’alpinista Valter Perlino e il maestro di sci Alessandro Caputo, anch’esso deceduto dopo essere stati sorpresi da una forte nevicata - aveva deciso di affrontare in Nepal la scalata con gli sci del Panbari Himal, tra le montagne più difficili dell'Himalaya nepalese, al confine tra i distretti nepalesi di Gorkha e Manang. Il capocordata, che si trovava al campo base, è stato salvato domenica da un elicottero.
Caputo, 28 anni, era studente di Giurisprudenza a Milano e faceva il maestro di sci a Sankt Moritz in Svizzera. Fra Perlino e Farronato, era il più giovane dei partecipanti alla spedizione Panbari Q7, da sempre amante dei viaggi - era stato in Perù e in Australia.
A lungo territorio inesplorato e chiuso agli stranieri, il Panbari Himal venne scalato nel 2006 grazie a una spedizione francese. Per Farronato si trattava della 18esima spedizione, dopo quelle in giro per il mondo tra Ecuador, Patagonia, Groenlandia e Mongolia, tra le altre destinazioni. Partito il 7 ottobre scorso con Perlino e Caputo, per il progetto 'Panbari Q7' e il team, aveva raccontato dell’impresa dicendo di affrontare questa sfida “con grande rispetto per la montagna e per la cultura nepalese” come racconta Bassanonet. Il Panbari “rappresenta un obiettivo di valore e per noi un’occasione di misurarci con l’imprevisto e con i limiti personali, nel solco di un alpinismo che ama la scoperta e l’essenzialità” avevano spiegato.
Alla vigilia della partenza, Farronato, ribattezzato 'lo scalatore di alberi' che amava definire "la mia meravigliosa priorità" aveva ammesso: "E' la mia diciottesima spedizione ma ogni volta è come fosse la prima. Non si tratta solo di una scalata, ma di un viaggio dentro sé stessi, un confronto diretto con i propri limiti e con l’imprevedibilità della natura. Davanti alla grandezza delle montagne himalayane ci si sente piccoli, eppure è proprio lì che si ritrova l’essenza dell’esplorazione: il silenzio, la fatica, la meraviglia di un mondo incontaminato. È questo che mi spinge a partire: la possibilità di andare oltre, fuori e dentro di me". Farronato era originario di Bassano del Grappa, ed era il titolare di Aforest, un’azienda di arboricoltura con sede a Cassola (Vicenza). Alessandro Caputo, 28 anni, era invece il più giovane della spedizione. Faceva il maestro di sci e studiava Giurisprudenza a Milano.
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(Adnkronos) - Agsm Aim Energia, società commerciale del Gruppo Agsm Aim, si è aggiudicata sei lotti della gara Consip indetta per la fornitura di energia elettrica alle Pubbliche Amministrazioni italiane. La convenzione - si legge in una nota - riguarderà il biennio 2026-2027. In particolare, Agsm Aim Energia servirà le seguenti aree: Valle d’Aosta e Piemonte (Lotto 1), province di Milano e Lodi (Lotto 2), restante parte della Lombardia (Lotto 3), Sardegna e Liguria (Lotto 7), Umbria e Marche (Lotto 9), Puglia e Basilicata (Lotto 14). "Grazie alla convenzione stipulata con Consip - continua la nota - Agsm Aim Energia fornirà le Pubbliche Amministrazioni dei lotti vinti con oltre 4,85milioni di MWh di energia elettrica, per un fatturato stimato di più di 1 miliardo di euro. Questo risultato consolida la competitività del Gruppo Agsm Aim e concretizza la sua ambizione di essere sempre più un riferimento affidabile per la fornitura di energia elettrica nel mercato nazionale".
“L'aggiudicazione di questi sei lotti, che va ad aggiungersi ai 6 vinti qualche mese fa per la Convenzione Gas GN17, rappresenta un risultato di grande rilievo, che premia il lavoro costante di tutta AGSM AIM Energia e conferma la capacità della società di proporsi come interlocutore affidabile e competitivo per le Pubbliche Amministrazioni e le utility in tutta Italia”, commenta Fabio Candeloro, consigliere delegato di Agsm Aim Energia. “Agsm Aim Energia è protagonista da alcuni anni delle gare Consip sia per la fornitura di energia elettrica sia gas. Questo a testimonianza della nostra capacità di competere con i principali player nazionali, garantendo convenienza e affidabilità alle Pubbliche Amministrazioni”.
“Questi ulteriori lotti conquistati confermano il Gruppo Agsm Aim tra i principali player del mercato energetico italiano e testimoniano la solidità del percorso intrapreso dalla nostra società. Sono traguardi che ci motivano a proseguire con determinazione nel supportare istituzioni e territori nella transizione energetica”, dichiara Alessandro Russo, Consigliere Delegato di AGSM AIM.
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(Adnkronos) - Dopo l’esonero di Patrick Vieira, il Genoa si trova davanti a una scelta che può cambiare la stagione: affidarsi all’esperienza di Paolo Vanoli o al carisma di Daniele De Rossi. Due nomi, due visioni di calcio e di gestione molto diverse. Intanto il tandem tecnico da interim Roberto Murgita-Mimmo Criscito, bandiera rossoblù, che ha conquistato la prima vittoria stagionale in Serie A, potrebbe restare un'altra settimana sulla panchina rossoblù e guidare la squadra nella delicatissima sfida del 'Ferraris' contro la Fiorentina, in programma domenica prossima.
Poi toccherà, con ogni probabilità, o al 42enne tecnico di Ostia, fermo dopo l'esonero di più di uno fa da parte della Roma o al 53enne varesino, che ha concluso lo scorso campionato sulla panchina del Torino. De Rossi rappresenta il carisma e il carattere. Il suo nome accende l’entusiasmo dei tifosi: ex capitano giallorosso, uomo di spogliatoio, personalità forte. Il rischio però è evidente: poca esperienza per guidare una squadra in difficoltà che ha bisogno di risultati immediati. Vanoli invece offre un profilo più 'tecnico'. Soprattutto alla guida del Venezia ha dimostrato di saper dare organizzazione, compattezza e un’idea di gioco solida. Non è un nome da copertina, ma il suo pragmatismo potrebbe essere proprio ciò che serve per rimettere in carreggiata un Genoa fragile e sfiduciato.
Leggi tutto: Genoa, sfida De Rossi-Vanoli per la panchina. Criscito potrebbe restare fino alla sosta
(Adnkronos) - La fiction 'Blanca 3', in onda ieri lunedì 3 novembre, su Rai1 vince la sfida del prime time catturando l'attenzione di 4.253.000 spettatori con uno share del 25.3%. Secondo posto per 'Grande Fratello'. Il reality di Canale 5, ha infatti interessato 1.893.000 spettatori, pari a uno share del 14,7% mentre Rai3 con 'Lo Stato delle Cose' ha raccolto 930.000 spettatori e il 6,2% di share.
Fuori dal podio troviamo Italia1 con 'Fast & Furious 5' che ha raggiunto 914.000 spettatori (5,5% share) mentre La7 con 'La Torre di Babele' ha ottenuto 810.000 spettatori (4,4% share). A seguire: Tv8 con 'GialappaShow' (733.000 spettatori, 4,5% share); Rai2 con 'Lo Spaesato' (660.000 spettatori, 3,9% share); Rete4 con 'Quarta Repubblica' (566.000 spettatori, 4,4% share) e Nove con 'Little Big Italy' (393.000 spettatori, 2,2% share).
In access prime time 'La Ruota della Fortuna' su Canale 5 ha prevalso con 5.332.000 spettatori e il 25,2% di share mentre 'Affari Tuoi' su Rai1, ha incollato allo schermo 4.988.000 spettatori e il 23,5% di share.
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(Adnkronos) - "È una fase sicuramente difficile della mia vita". Si è tenuta a Milano un'udienza interlocutoria che per la prima volta ha visto in aula Chiara Ferragni accusata di truffa aggravata per la beneficenza legata ai casi del Pandoro Pink Christmas e delle uova di Pasqua. Assistita dai legali Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, davanti al giudice Ilio Mannucci Pacini, ha assistito alla discussione sulla costituzione dell'unica parte civile che potrebbe entrare nel processo, l'associazione Casa del Consumatore su cui il giudice si è riservato di decidere nella prossima udienza del 25 novembre prossimo.
Assistita dall'avvocato Aniello Chianese l'associazione, lo scorso 30 ottobre, aveva comunicato di aver rifiutato la proposta di 5mila euro di risarcimento. "Non accettiamo questa somma sia perché irrisoria rispetto ai profitti di ben 2,7 milioni di euro che la signora Ferragni risulta abbia tratto dalle operazioni oggetto di giudizio, sia perché non consentirebbe alcuna efficace azione riparatoria alle sue condotte, realizzatesi proprio sui social" si leggeva nella nota.
L'influencer deve rispondere di truffa aggravata (dall'uso del mezzo informatico) in relazione alle operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate' (Pasqua 2021 e 2022)'. A processo oltre Chiara Ferragni c'è il suo ex braccio destro Fabio Maria Damato e il presidente del Cda di Cerealitalia, Francesco Cannillo.
Per la procura, l'influencer avrebbe ingannato i consumatori e avrebbe ottenuto, tramite le due campagne commerciali, un ingiusto profitto di circa 2,2 milioni di euro, oltre che benefici non calcolabili "dal ritorno di immagine". In particolare, l'operazione 'Balocco' avrebbe indotto "in errore un numero imprecisato di acquirenti" convinti che con il proprio acquisto Pink (al prezzo di 9,37 euro invece di 3,68 euro del prodotto tradizionale) avrebbero finanziato la raccolta fondi a favore dell'ospedale Regina Margherita di Torino.
L'accordo, invece, si è rivelato diverso, a dire della procura: le società Ferragni hanno incassato poco più di un milione di euro per pubblicizzare via Instagram l'iniziativa benefica per la quale la società Balocco aveva destinato 50mila euro a favore dell'ospedale, indipendentemente dalle vendite. Un presunto "errore di comunicazione" che si sarebbe verificato anche nel secondo caso contestato. Ferragni non ha rilasciato dichiarazioni alla stampa prima di entrare nell'aula del processo che si tiene a porte chiuse.
Al termine dell’udienza Chiara Ferragni ha detto alla stampa: "Grazie per l'attenzione, grazie di essere qua. È una fase sicuramente difficile della mia vita e penso mi capirete se non mi sento di fare ulteriori dichiarazioni, però grazie di essere qua e andiamo avanti"
Leggi tutto: Pandoro Gate, Chiara Ferragni in tribunale: "Fase difficile della mia vita"

(Adnkronos) - La Fiorentina, con una nota sul proprio sito ufficiale, annuncia oggi martedì 4 novembre l'esonero dell'allenatore Stefano Pioli, che sarà sostituito, ad interim, da Daniele Galloppa."ACF Fiorentina comunica che Stefano Pioli è stato sollevato, in data odierna, dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile. La Società desidera ringraziare il tecnico e il suo staff per la professionalità dimostrata nel corso del loro lavoro. La guida tecnica della Prima Squadra è stata, temporaneamente, affidata, a partire dall'allenamento di questo pomeriggio, a Mister Daniele Galloppa".
Leggi tutto: Fiorentina, esonerato Pioli. Galloppa allenatore ad interim

(Adnkronos) - Si è tenuta a Milano un'udienza interlocutoria che per la prima volta ha visto in aula Chiara Ferragni accusata di truffa aggravata per la beneficenza legata ai casi del Pandoro Pink Christmas e delle uova di Pasqua. Assistita dai legali Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, davanti al giudice Ilio Mannucci Pacini, ha assistito alla discussione sulla costituzione dell'unica parte civile che potrebbe entrare nel processo, l'associazione Casa del Consumatore su cui il giudice si è riservato di decidere nella prossima udienza del 25 novembre prossimo.
Assistita dall'avvocato Aniello Chianese l'associazione, lo scorso 30 ottobre, aveva comunicato di aver rifiutato la proposta di 5mila euro di risarcimento. "Non accettiamo questa somma sia perché irrisoria rispetto ai profitti di ben 2,7 milioni di euro che la signora Ferragni risulta abbia tratto dalle operazioni oggetto di giudizio, sia perché non consentirebbe alcuna efficace azione riparatoria alle sue condotte, realizzatesi proprio sui social" si leggeva nella nota.
L'influencer deve rispondere di truffa aggravata (dall'uso del mezzo informatico) in relazione alle operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate' (Pasqua 2021 e 2022)'. A processo oltre Chiara Ferragni c'è il suo ex braccio destro Fabio Maria Damato e il presidente del Cda di Cerealitalia, Francesco Cannillo.
Per la procura, l'influencer avrebbe ingannato i consumatori e avrebbe ottenuto, tramite le due campagne commerciali, un ingiusto profitto di circa 2,2 milioni di euro, oltre che benefici non calcolabili "dal ritorno di immagine". In particolare, l'operazione 'Balocco' avrebbe indotto "in errore un numero imprecisato di acquirenti" convinti che con il proprio acquisto Pink (al prezzo di 9,37 euro invece di 3,68 euro del prodotto tradizionale) avrebbero finanziato la raccolta fondi a favore dell'ospedale Regina Margherita di Torino.
L'accordo, invece, si è rivelato diverso, a dire della procura: le società Ferragni hanno incassato poco più di un milione di euro per pubblicizzare via Instagram l'iniziativa benefica per la quale la società Balocco aveva destinato 50mila euro a favore dell'ospedale, indipendentemente dalle vendite. Un presunto "errore di comunicazione" che si sarebbe verificato anche nel secondo caso contestato. Ferragni non ha rilasciato dichiarazioni alla stampa prima di entrare nell'aula del processo che si tiene a porte chiuse.
Al termine dell’udienza Chiara Ferragni ha detto alla stampa: "Grazie per l'attenzione, grazie di essere qua. È una fase sicuramente difficile della mia vita e penso mi capirete se non mi sento di fare ulteriori dichiarazioni, però grazie di essere qua e andiamo avanti"
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(Adnkronos) - Dahbia Benkired, condannata all'ergastolo senza possibilità di libertà vigilata per aver stuprato, torturato e ucciso la dodicenne Lola Daviet, non ha presentato ricorso contro la sua condanna, diventata quindi definitiva. Lo riporta l'emittente Bfmtv citando gli avvocati della donna. "La nostra assistita ha deciso di non presentare ricorso per motivi personali. La sua decisione è stata presa tempo fa, ma non potevamo divulgarla perché aveva il diritto di cambiare idea fino all'ultimo momento, vista la sentenza emessa", hanno dichiarato gli avvocati Alexandre Valois e Lucile Bertier.
Benkired, 27 anni, ha avuto dieci giorni di tempo per presentare ricorso. Venerdì 24 ottobre è stata condannata all'ergastolo senza possibilità di libertà condizionale dopo un processo di sei giorni davanti alla Corte d'Assise di Parigi. "Siamo molto sollevati dal fatto che la decisione della Corte d'Assise e del popolo francese sia definitiva", ha commentato Clotilde Lepetit, avvocato di Delphine Daviet, la madre di Lola. "E' stata la decisione giusta per garantire il miglior futuro possibile", ha aggiunto affermando che "credevamo nella giustizia e l'abbiamo ottenuta".
Leggi tutto: Caso Lola, la killer non fa ricorso contro condanna a ergastolo
Camera Commercio, 'sistema resiliente ma turismo ancora fragile'...
Appello a Regione per nuova battaglia col ministero Agricoltura... (Adnkronos) - "Le vaccinazioni non sono tutte uguali, ed è vero che molte non sono raccomandate in gravidanza. Alcune possono essere eseguite solo in casi particolari, quando la donna si trova in una situazione in cui il rischio legato a un possibile contagio è alto rispetto alla possibile insorgenza di effetti collaterali del vaccino (ad esempio, in determinate circostanze, quelle contro epatite B o meningococco C). Altre vaccinazioni invece non sono consigliate per la mancanza di prove sufficienti a garantire la loro sicurezza in gravidanza (per esempio quelle contro Hpv e pneumococco). Sono invece decisamente controindicate, quando si aspetta un bambino, le vaccinazioni con vaccini a virus vivi e attenuati, come quelle contro morbillo, parotite, rosolia e varicella (Mpr e Mpr-V)". A fare il punto sono gli esperti della piattaforma anti-bufale 'Dottore, ma è vero che...?' curata dalla Fnocmeo (Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi odontoiatri).
"Se alcune vaccinazioni sono controindicate, altre sono invece raccomandate in gravidanza - e gratuite - per tutte le donne in gravidanzai: quella contro difterite, tetano e pertosse, a dosaggio per adulti (dTpa), e quella contro l’influenza, per le donne che all’inizio della stagione epidemica dell’influenza si trovino nel secondo o terzo trimestre di gravidanza. Questa scelta deriva in parte dai maggiori vantaggi che si possono trarre dalla vaccinazione in questa fase della gravidanza, ma anche dalla maggior quantità di prove sulla sua sicurezza rispetto al primo trimestre".
"La vaccinazione antinfluenzale in gravidanza permette di proteggere sia la gestante, sia il nascituro: le donne incinte e subito dopo il parto sono infatti più esposte alle complicanze dell’influenza, che può anche favorire il parto prematuro. Il vaccino antinfluenzale indicato per le gestanti deve essere a virus inattivato, come è la maggior parte dei vaccini antinfluenzali disponibili in Italia, mentre è controindicato in questi casi quello a virus vivo e attenuato, somministrato per via nasale, che dal 2017 è autorizzato al commercio anche nel nostro Paese", evidenziano gli esperti.
Il vaccino anti-Covid, è raccomandato alle donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo postpartum, comprese le donne in allattamento.
L’altra vaccinazione raccomandata durante la gravidanza è quella con il vaccino dTpa, "che nei Paesi avanzati come l’Italia è importante soprattutto per proteggere il nascituro dalla pertosse (in contesti più svantaggiati, come in alcune zone dell’Africa, svolge un ruolo fondamentale anche contro il tetano neonatale). Proprio nelle prime settimane di vita, infatti, quando il bambino non ha ancora ricevuto personalmente il vaccino, i rischi legati alla malattia sono particolarmente elevati e il piccolo può quindi fare affidamento solo sulle difese trasmesse dalla madre", concludono.
Leggi tutto: Vaccini, da antinfluenzale a anti-pertosse: ecco quelli per le donne in gravidanza

(Adnkronos) - Gruppo Saviola, realtà di riferimento nell’economia circolare, inaugura la sua partecipazione alla 28esima edizione di Ecomondo con un dato significativo: l’incremento delle tonnellate di legno post-consumo recuperate e reimpiegate come materia prima per la produzione del Pannello Ecologico, simbolo di qualità e design coniugato all’impegno ambientale del Gruppo. A trainare questa crescita è Savionet, la Business Unit dedicata ai servizi ambientali, che negli ultimi anni ha consolidato la propria presenza sul territorio nazionale ed europeo.
Oggi il network conta 39 società e 44 siti di raccolta, con una capacità di recupero che raggiunge 1,65 milioni di tonnellate di legno post consumo (+10%), supportata da oltre 130 macchine operatrici.
Savionet, oltre alla raccolta e gestione del legno post-consumo, offre una gamma completa di servizi ambientali: dalla raccolta di sfalci, potature e verde alla pulizia di aree fluviali, arenili e boschi; dalla gestione di rifiuti urbani solidi e fanghi all’intermediazione e smaltimento di rifiuti plastici, pericolosi e non pericolosi. A questi si affianca la proposta di prodotti come biofiltri, compost, macchine operatrici, pellet, calce, Css e soluzioni per la produzione di energia da biomasse.
“La nostra presenza a Ecomondo si rinnova con importanti novità - dichiara Alessandro Saviola, presidente del Gruppo - Savionet rappresenta sempre più un punto di riferimento nel settore dei servizi ambientali integrati. Questi risultati confermano la vocazione sostenibile del Gruppo, che da oltre trent’anni opera con coerenza e visione nel panorama della green economy”.
Leggi tutto: Sostenibilità: Gruppo Saviola, cresce capacità riciclo di legno post consumo (+10%)

(Adnkronos) - Ha confessato il 59enne, accusato di aver accoltellato una donna di 43 anni in Piazza Gae Aulenti a Milano. L'uomo, in maniera lucida, davanti al pm ha ricondotto il gesto a un forte risentimento nei confronti della comunità di recupero che lo scorso giovedì lo aveva allontanato per cattiva condotta, e all'insofferenza per il licenziamento subito 10 anni prima da parte di un'azienda di programmazione informatica per cui lavorava.
Il 59enne avrebbe premeditato l’aggressione in un luogo simbolo del potere economico, ovvero accanto al palazzo dell'Unicredit. In merito alla donna ha specificato che non la conosceva e che l'ha aggredita per mera scelta casuale, volendo colpire, attraverso lei, il contesto nel quale si trovava.
Il fatto che la donna lavorasse all'interno del palazzo Unicredit è un fattore del tutto estemporaneo. Sono tuttora in corso attività investigative coordinate dalla Procura di Milano tese a contestualizzare il racconto emerso. A parziale riscontro, i carabinieri hanno rinvenuto la giacca utilizzata al momento dell’aggressione e successivamente abbandonata nei pressi dell’Esselunga di viale Famagosta. È emerso, inoltre, che il soggetto era libero, avendo espiato la pena. Si trovava in comunità per un percorso di reinserimento.
Al termine dell'interrogatorio condotto dal sostituto procuratore Maria Cristina Ria, il 59enne è stato fermato e portato nel carcere di San Vittore.
Unico lavoro italiano proiettato alla Washington hall...
Blitz carabinieri a Monastir, sequestrati oltre 9mila arbusti...
Manifestazione organizzata da sindacati sapp, Consipe e Cnpp/Spp... 
(Adnkronos) - I numeri dell’occupazione in milia Romagna sono tutti sopra la media nazionale ma i conti sulle retribuzioni non tornano, soprattutto quelli delle donne e occorre intervenire con politiche mirate. Questi i temi al centro della discussione nell’assemblea di Manageritalia Emilia-Romagna che si è svolta ieri pomeriggio presso gli spazi di Dama - Tecnopolo Manifattura Emilia-Romagna in via Stalingrado 84/3 a Bologna. L’assemblea ha proposto, nella sua parte pubblica, un interessante momento di confronto sui temi dell’innovazione tecnologia nelle pmi oltre a rappresentare la cornice migliore per la consegna degli attestati per le manager della regione che hanno concluso 'Women on board 2025', il percorso formativo nato per favorire l’inclusione e l’accesso delle donne nei Consigli di amministrazione di imprese pubbliche e private.
A portare i saluti e la vicinanza delle istituzioni gli interventi di Massimo Bugani, capo gabinetto del presidente dell’Assemblea Legislativa Emilia Romagna e di Sonia Bonanno, Direzione Generale Conoscenza, Ricerca, Lavoro e Imprese Regione Emilia Romagna. Presente anche Gianluca Galletti, presidente Emil Banca e Ucid.
L’assemblea ha affrontato anche il tema della crescita partendo dai dati Istat che vedono l’occupazione totale in Emilia-Romagna al 70,3% (63,2% donne e 77,4% uomini) e Bologna è l’ottava provincia in classifica con il 71,9% (66% donne e 77,9% uomini) entrambe abbondantemente sopra la media nazionale pari al 62,2% (53,3% donne e 71,1% uomini). Spiccano i dati dei 25-34enni: a Bologna la media totale è del 77,3% (donne al 68% e uomini al 77,3%), mentre a livello regionale la media per i giovani è del 78,8% (donne 71,6% e uomini 85,5%). In questa fascia d’età la media nazionale è del 68,7% con il 60,8% delle donne e il 76,2% degli uomini. Guardando, invece, alle retribuzioni (quella lorda oraria per i dipendenti) se in Italia siamo a 14,78 euro di media, (15,40 uomini e 13,88 donne), in Emilia-Romagna la media totale è ancora più alta (14,98 euro di cui 13,88 euro per le donne e 15,83 euro per gli uomini).
"Crescono i numeri dei manager, ma persiste la disparità retributiva tra uomini e donne. Per questo nel 2026 ci impegneremo sulla Parità Retributiva, supportando i manager nell’acquisizione di competenze per rendere le aziende più eque", afferma Cristina Mezzanotte, presidente di Manageritalia Emilia Romagna, che prosegue: “La regione si conferma attrattiva per il rientro dei talenti grazie a una legge dedicata, un ecosistema innovativo (università, centri di ricerca, imprese tech), politiche regionali e distretti industriali. Negli ultimi due anni sono rientrati 300 professionisti, ingegneri, esperti con esperienze internazionali in ambito Stem, molti dei quali collaborano oggi con il Tecnopolo di Bologna, sede della nostra ultima Assemblea".
In Emilia-Romagna i manager crescono del 3,5%, sopra la media nazionale. Bologna è la provincia con più dirigenti (+4%), seguita da Modena (+5,8%) e Rimini (+5,6%), che guida la crescita femminile (+14,7%). Positivi anche Parma, Reggio Emilia e Ravenna. Piacenza è stabile, mentre Ferrara e Forlì-Cesena registrano cali, indicando una possibile frenata negli investimenti in capitale umano.

(Adnkronos) - La bozza di risoluzione sulla Striscia di Gaza presentata dagli Stati Uniti al Palazzo di Vetro a New York costituirà la base per i negoziati dei prossimi giorni tra i membri del Consiglio di Sicurezza, con l'obiettivo di votare per la sua adozione nelle prossime settimane e dispiegare le prime truppe a Gaza entro gennaio. A scriverne - citando un funzionario statunitense - è Axios, che pubblica il testo della bozza americana sulla futura forza internazionale a Gaza operativa per almeno due anni, presentata "a diversi membri dell'esecutivo Onu".
La bozza, il cui contenuto è considerato "sensibile" ma "non secretato", sottolinea il giornalista Barak Ravid, conferirebbe agli Stati Uniti e agli altri Paesi partecipanti un ampio mandato per governare Gaza e garantirne la sicurezza a tutto il 2027, con possibilità di proroga.
Il funzionario statunitense citato dal sito sottolinea che la Forza di sicurezza internazionale (Isf) sarà "di enforcement (imposizione) e non una forza di mantenimento della pace". La forza coinvolgerà truppe di diversi Paesi partecipanti e sarà istituita in consultazione con il "Board of Peace" di Gaza, che Donald Trump ha detto che presiederà. La bozza prevede inoltre che il Board of Peace rimanga in carica almeno fino alla fine del 2027.
Secondo la bozza, la Isf avrebbe il compito di proteggere i confini di Gaza con Israele ed Egitto, proteggere i civili e i corridoi umanitari e addestrare una nuova forza di polizia palestinese, con la quale collaborerà nella sua missione. La Forza "stabilizzerà l'ambiente di sicurezza a Gaza garantendo il processo di smilitarizzazione della Striscia di Gaza, compresa la distruzione e la prevenzione della ricostruzione delle infrastrutture militari, terroristiche e offensive, nonché lo smantellamento permanente delle armi dei gruppi armati non statali". Questo - sottolinea Axios - suggerisce che il mandato includa il disarmo di Hamas, se il gruppo o elementi al suo interno non lo fanno volontariamente. La bozza dice anche che l'Isf si assumerà "compiti aggiuntivi che potrebbero essere necessari a sostegno dell'accordo di Gaza".
La Forza internazionale ha il compito di garantire la sicurezza a Gaza durante un periodo di transizione durante il quale Israele si ritirerà gradualmente da altre parti della Striscia, e l'Autorità Palestinese condurrà riforme tali da consentirle di prendere il controllo di Gaza a lungo termine. Paesi come Indonesia, Azerbaigian, Egitto e Turchia hanno manifestato la volontà di contribuire alla Forza, si legge sul sito di notizie.
La bozza di risoluzione stabilisce che la Isf si schiererà a Gaza "sotto un comando unificato accettabile per il Board of Peace". La sua istituzione e le sue operazioni avverranno "in stretta consultazione e cooperazione con l'Egitto e Israele". La forza avrà il potere "di utilizzare tutte le misure necessarie per svolgere il suo mandato in conformità con il diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario".
La bozza di risoluzione chiede anche l'attribuzione al Board of Peace del compito, in qualità di "amministrazione di governance transitoria" di stabilire le priorità e raccogliere fondi per la ricostruzione di Gaza, fino a quando l'Autorità Palestinese "non avrà completato in modo soddisfacente il suo programma di riforme". Secondo il testo, il Board of Peace "supervisionerà e sosterrà un comitato tecnocratico palestinese apolitico di figure palestinesi competenti della Striscia ... che sarà responsabile delle operazioni quotidiane del servizio civile e dell'amministrazione di Gaza". Il Board of Peace, secondo la fonte citata da Axios, sarà operativo prima che venga istituito il comitato tecnocratico.
La bozza dice anche che gli aiuti saranno consegnati dalle organizzazioni che lavorano con il Board of Peace, tra cui l'Onu, la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa. Qualsiasi organizzazione che abusi degli aiuti o li devii sarà bandita.

(Adnkronos) - Gli arresti domiciliari per l'ex presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro, il deputato di Noi moderati Saverio Romano e altre 16 persone sono stati chiesti dalla Procura di Palermo. Le accuse sono, a vario titolo, di associazione a delinquere, turbativa d'asta e corruzione.
Cuffaro e Romano sono coinvolti in un'inchiesta della Procura su appalti pilotati. Coinvolti anche diversi funzionari pubblici. A Cuffaro è stato inoltre notificato un decreto di perquisizione.
Oltre per l'ex presidente della Regione siciliana e per il deputato Saverio Romano, la Procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari anche per Vito Raso, lo storico segretario di Cuffaro, Carmelo Pace, deputato regionale della Dc, Roberto Colletti, ex manager di Villa Sofia, Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello. E ancora, Paolo Bordonaro, Alessandro Mario Caltagirone, Marco Dammone, Giuseppa Di Mauro, Vito Fazzino, Antonio Iacono, Mauro Marchese, Sergio Mazzola, Paolo Emilio Russo, Giovani Tomasino e Alessandro Vetro.
“Le perquisizioni – si legge nel comunicato firmato dal procuratore Maurizio de Lucia – sono state disposte al fine di evitare la dispersione delle prove a seguito della discovery delle indagini imposta dalla notifica dell’invito a rendere interrogatorio cosiddetto preventivo a seguito della richiesta di applicazione di misura cautelare avanzata nei confronti degli indagati”.
I carabinieri del Ros hanno notificato a tutti l'invito a comparire davanti al gip per l'interrogatorio preventivo. Dopo l'interrogatorio il gip di Palermo deciderà se accogliere la richiesta degli arresti domiciliari. E chiedere eventualmente al Parlamento l'autorizzazione a procedere per Romano.
Leggi tutto: Appalti pilotati in Sicilia, chiesto l'arresto per l'ex governatore Cuffaro
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