
Dati positivi per una nuova pillola anti-colesterolo, enlicitide decanoato, inibitore orale di Pcsk9 da assumere una volta al giorno. Il farmaco ha ridotto significativamente il colesterolo Ldl (C-Ldl) negli studi registrativi di fase 3 Corlareef Lipids, in pazienti adulti affetti o a rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica (Ascvd), e Coralreef HeFh, in pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote. Sono i risultati presentati da Msd, conosciuta come Merck&Co negli Stati Uniti e in Canada, durante le Scientific Sessions 2025 della American Heart Association (Aha), in corso a New Orleans. La molecola di nuova generazione, progettata per offrire un'efficacia sovrapponibile a quella degli anticorpi monoclonali - spiega Msd in una nota - ha "il potenziale per diventare il primo inibitore orale di Pcsk9 approvato e progettato per ridurre il C-Ldl, con un profilo di sicurezza paragonabile al placebo". Il farmaco "mira a colmare bisogni terapeutici ancora insoddisfatti nell'ambito dell'aterosclerosi", una delle principali cause alla base della silente epidemia cardiovascolare.
"Enlicitide è stato ideato per offrire l'efficacia e la specificità degli anticorpi Pcsk9 in una forma semplice: una compressa facile da assumere - dichiara Dean Y. Li, presidente dei Laboratori di ricerca Msd - Se approvato, enlicitide arricchirà le opzioni terapeutiche a disposizione dei medici per ridurre il colesterolo Ldl. E' il risultato dell'impegno e dell'esperienza di Msd nella ricerca di soluzioni per migliorare gli esiti della Ascvd a beneficio di milioni di persone nel mondo, grazie alla nostra competenza nella chimica farmaceutica e attraverso la nostra piattaforma innovativa di peptidi macrociclici. Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte a livello globale e siamo entusiasti di poter offrire una nuova potenziale soluzione per contribuire a contrastare questa epidemia".
Nel dettaglio - riporta Msd - lo studio Coralreef Lipids dimostra che enlicitide, in adulti affetti da o a rischio di Ascvd, già in trattamento con terapie ipolipemizzanti di base o con documentata intolleranza alle statine, ha fatto registrare una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante del C-Ldl, del 55,8% e del 59,7% in una ri-analisi post-hoc rispetto a placebo alla settimana 24. La riduzione significativa si è mantenuta fino a 1 anno. Enlicitide ha inoltre mostrato riduzioni statisticamente significative negli endpoint secondari, tra cui colesterolo non-Hdl (non-Hdl-C), apolipoproteina B (ApoB) e la lipoproteina(a) [Lp(a)] alla settimana 24. Il profilo di sicurezza complessivo è risultato comparabile al placebo. Lo studio Coralreef HeFh dimostra che il trattamento con enlicitide ha determinato una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante del C-Ldl, del 59,4% rispetto al placebo alla settimana 24 in adulti con ipercolesterolemia familiare eterozigote (HeFh). L'entità dell'effetto e il profilo di sicurezza sono risultati comparabili a quelli osservati nello studio cardine di fase 3 Coralreef Lipids. Nel trial Coralreef HeFh, le riduzioni del C-Ldl sono state osservate già dalla settimana 4 e mantenute per 1 anno. Il trattamento con enlicitide ha portato a una riduzione sostenuta nel tempo e statisticamente significativa del C-Ldl, pari a 61,5% rispetto al placebo a 1 anno.
"Enlicitide - spiega Gaetano De Ferrari, sperimentatore principale dello studio Coralreef Lipids e direttore Cardiologia università di Torino, ospedale Molinette - ha mostrato riduzioni statisticamente significative e clinicamente rilevanti del colesterolo Ldl con un profilo di sicurezza paragonabile al placebo, sia nello studio Coralreef Lipids che nello studio Coralreef HeFh, evidenziando il potenziale rivoluzionario del primo inibitore del Pcsk9 orale. Nonostante la disponibilità di terapie ipolipemizzanti come le statine e gli inibitori Pcsk9 iniettivi, la maggioranza dei pazienti con malattia cardiovascolare aterosclerotica non riesce a ridurre il livello di colesterolo Ldl alla soglia ideale per la propria condizione di rischio".
"Enlicitide - rimarca Alberico Luigi Catapano, presidente Sisa (Società italiana per lo studio dell'aterosclerosi) - rappresenta un approccio innovativo all'inibizione di Pcsk9 nella terapia ipolipemizzante, essendo infatti il primo macropeptide orale progettato per offrire l'efficacia e la specificità degli anticorpi monoclonali anti-Pcsk9 in una semplice compressa e aprendo nuove prospettive per il trattamento personalizzato dei pazienti ad alto rischio cardiovascolare. Attraverso il blocco dell'interazione tra la proteina Pcsk9 e il recettore per le Ldl, e quindi aumentando l'espressione dello stesso recettore per le Ldl - illustra lo specialista - enlicitide aumenta la capacità del fegato di rimuovere le Ldl dal sangue, riducendo in maniera importante e clinicamente rilevante i livelli di Ldl colesterolo, rispondendo così a un bisogno clinico critico non soddisfatto, in particolare (e non solo) nei pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote. Questa popolazione di pazienti è ad alto rischio di eventi cardiovascolari aterosclerotici prematuri e una quota significativa non raggiunge i livelli di colesterolo Ldl raccomandati dalle linee guida, nonostante le terapie ipolipemizzanti disponibili. Enlicitide potrebbe rappresentare una svolta terapeutica per questi pazienti".
Gli eventi cardiovascolari "in Italia raggiungono una cifra di circa 230-240 mila all'anno, circa 600 al giorno - afferma Pasquale Perrone Filardi, presidente Sic (Società italiana di cardiologia) - Livelli elevati di colesterolo rappresentano una causa diretta di infarti e ictus, ma questa consapevolezza non è ancora sufficientemente diffusa. Dobbiamo prevenire la malattia prima che si sviluppi e trattarla nelle fasi più precoci. Enlicitide è stato progettato per abbassare i livelli di colesterolo Ldl nel sangue offrendo un'efficacia e una specificità tipiche degli anticorpi monoclonali anti-Pcsk9 in una compressa di facile utilizzo, e si aggiungerà agli strumenti della classe medica per ridurre il bisogno medico insoddisfatto della riduzione del colesterolo Ldl, contribuendo a migliorare gli esiti dell'Ascvd per milioni di persone nel mondo, modificando l’evoluzione naturale della malattia".
"La silente epidemia cardiovascolare rappresenta oggi una delle sfide più critiche per la salute pubblica - commenta Nicoletta Luppi, presidente e amministratrice delegata di Msd Italia - le malattie cardiovascolari pesano in modo drammatico sulla vita delle persone e sui sistemi sanitari di tutto il mondo. Agire subito con politiche efficaci e investimenti mirati è fondamentale per salvare vite e garantire sostenibilità. I risultati così positivi della fase 3 del programma clinico per enlicitide, il primo di una nuova classe di Pcsk9 orali, ci rendono particolarmente entusiasti e orgogliosi. Il nostro impegno va oltre la scoperta di soluzioni innovative: crediamo in una scienza che diventa opportunità, con l'obiettivo di offrire modelli di cura efficaci e sostenibili, capaci di migliorare la quotidianità e promuovere la longevità. Con rigore, senso d'urgenza e responsabilità, lavoriamo per trasformare la nostra innovazione in benefici concreti, per dare speranza e futuro a chi convive con malattie cardiovascolari e per rafforzare il sistema salute".
Msd - conclude la nota - prevede di condividere i dati degli studi Corlalreef Lipids, Coralreef HeFh e Coralreef AddOn con le autorità regolatorie di tutto il mondo.

Una diagnosi di polmonite è fonte di preoccupazione a qualsiasi età. Questa malattia, infatti, "è una causa di ricovero ospedaliero da sempre e, purtroppo, anche causa di morte. Tutti gli anni sono 150mila gli italiani ricoverati e 9mila i decessi. Ma attualmente non registriamo grandi cambiamenti nei numeri, l'epidemiologia è stabile. E come sempre, ogni anno, si registrano complicanze serie che riguardano soprattutto le persone a rischio: gli anziani, i bambini, i pazienti cronici". A fare il quadro per l'Adnkronos Salute è Claudio Micheletto, presidente dell'Associazione nazionale pneumologi ospedalieri (Aipo), in un periodo in cui alcuni casi noti hanno riportato all'attenzione questa patologia, in particolare per la forma interstiziale[1], come per la morte del maestro Peppe Vessicchio[2] o per il ricovero dell'allenatore del Bologna Vincenzo Italiano[3].
"E' giusta l'attenzione - continua Micheletto - ma non ci sono segni che qualcosa stia cambiando. E vorrei anche sottolineare che la mortalità in Italia è una delle più basse d'Europa". Su questo tema, "il messaggio più importante è quello di avere la massima attenzione nell'uso di antibiotici. Non abbiamo nuovi farmaci di questo tipo, perciò il consiglio è sempre di usarli con accortezza per ridurre i rischi di antibioticoresistenza che è una delle grandi sfide per i prossimi anni". Purtroppo, ricorda l'esperto, "solo alcune cause di polmonite sono prevenibili, non tutte". Abbiamo "il vaccino antipneumococcico che è inserito da tempo nei Lea e vengono invitate a farlo tutte le persone sopra i 65 anni".
La polmonite interstiziale
La polmonite, prosegue il presidente di Aipo, è un'infezione che "può essere localizzata in un punto particolare del polmone. L'ente patogeno più frequente in questo caso è lo pneumococco, contro il quale esiste appunto una vaccinazione. Esistono poi le polmoniti interstiziali che colpiscono il tessuto connettivo del polmone, l'area dove avviene lo scambio, per questo l'infezione può essere molto diffusa e anche bilaterale. E' dovuta prevalentemente a virus, il Covid tra questi, come abbiamo visto durante la pandemia, e ad alcuni batteri. Altro caso abbastanza emblematico è la legionella, oppure i cosiddetti agenti intracellulari, micoplasma e clamidia". L'intestizio, precisa Micheletto, "è il tessuto di sostegno del polmone, dove avviene il passaggio dell'ossigeno e dell'anidride carbonica nel senso contrario, tra gli alveoli e i capillari. Quando questo interstizio viene colpito, lo scambio viene notevolmente ridotto. Ma se il paziente ha la bronchite cronica o è un fumatore, questi spazi sono già compromessi. E quindi può dare casi gravi".
I segnali d'allarme
Ma quali sono i segnali d'allarme che indicano una possibile polmonite? "Una polmonite si presenta prevalentemente tosse e febbre", descrive lo pneumologo. Ma la "gravità che causa ospedalizzazione riguarda la difficoltà respiratoria, che può essere altamente rischiosa", conclude.

Anche Thomas Raggi ha deciso di seguire le orme del collega Damiano David. Il chitarrista dei Måneskin infatti, sul suo profilo Instagram, annuncia il suo debutto da solista con 'Masquerade', il nuovo album prodotto da Tom Morello in uscita il 5 dicembre. Pubblicata già la copertina e la tracklist dell'album.
Il disco è composto da otto brani ai quali hanno preso parte diversi nomi illustri del panorama rock mondiale, tra cui Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers, Alex Kapranos dei Franz Ferdinand, Matt Sorum e Sergio Pizzorno. Morello, oltre ad aver gestito la produzione, compare anche nelle prime due canzoni dell'album.

C'è un gesto piccolo, tenero e universale che ogni anno scalda migliaia di cuori. Donare un sorriso: è questo lo spirito della campagna 'Sì, donare rende felici", promossa da ODStore insieme a Lindt e Sprüngli a favore dei Centri clinici Nemo, realtà specializzate nella cura e nella ricerca sulle malattie neuromuscolari. Un'iniziativa che - riporta una nota - da 7 anni unisce dolcezza e solidarietà, trasformando una semplice pralina in un simbolo di speranza per centinaia di bambini e per le loro famiglie. Fino all'8 dicembre, in tutti i 130 punti vendita ODStore d'Italia sarà possibile donare 1 euro in cassa e ricevere una pralina Lindor al latte come segno di ringraziamento. Ogni cioccolatino significa un gesto concreto di sostegno dell'Ambulatorio dell'affettività dei centri Nemo, un progetto che si prende cura dei bambini e dei ragazzi con Sma, distrofie muscolari e altre patologie neuromuscolari, accompagnandoli insieme ai loro genitori nell'affrontare il percorso di malattia e di crescita, di educazione e di relazione con gli altri.
"Ho imparato che il vero risultato si riconosce nel sorriso di chi si sente meno solo - racconta Mauro Tiberti, fondatore di ODStore e ideatore della campagna - Ogni anno questa iniziativa mi ricorda che la gentilezza può davvero cambiare le cose, anche quando nasce da un gesto piccolo. Un euro, un cioccolatino, una mano tesa sono attenzioni semplici, ma capaci di trasformarsi in fiducia e in nuova energia per chi affronta ogni giorno una sfida difficile. Ho una grande fiducia nel lavoro di chi è in prima linea accanto ai più piccoli, perché è lì che la solidarietà prende forma, concreta e viva. La cosa più bella è ritrovare, anno dopo anno, i protagonisti della nostra campagna crescere, affrontare nuove tappe e continuare a sorridere con la stessa forza. Per me 'Sì, donare rende felici' è proprio questo: un promemoria di umanità e un modo semplice per ricordarci che la felicità si costruisce insieme, un sorriso alla volta".
Dal 2019 a oggi - ricorda la nota - la campagna ODStore rappresenta una risorsa fondamentale per garantire ogni anno gli standard di cura e accoglienza che rendono unici i Centri Nemo. Nell'ultima edizione sono stati raccolti 100.046 euro, destinati a sostenere il lavoro dell'équipe multidisciplinare composta da neuropsichiatri infantili, psicologi, psicoterapeuti e nurse coach. Grazie a questo sostegno continuativo, i professionisti Nemo possono seguire con costanza i bambini e le loro famiglie, offrendo spazi di cura dove il gioco, l'ascolto e la crescita diventano parte integrante del percorso terapeutico. Oggi la rete Nemo accompagna oltre 600 bambini e ragazzi ogni anno, restituendo a più di 2.500 famiglie quella serenità e sicurezza che fanno la differenza nella vita quotidiana.
"Nei nostri reparti si coglie il senso più vero di ciò che facciamo - afferma Marco Rasconi, presidente dei Centri clinici Nemo - Le necessità dei bambini e delle loro famiglie cambiano e accompagnarle in questo percorso è la nostra responsabilità più grande. In un contesto sociale che spesso tende a escludere, avere un luogo sicuro dove sentirsi accolti e liberi di vivere la propria fragilità è una ricchezza autentica, che nasce dalla relazione e cresce nel tempo. Qui la cura diventa incontro, la paura trova ascolto e la fiducia si rinnova giorno dopo giorno. Se oggi possiamo vedere questi sorrisi è anche grazie ai nostri partner e a tutti coloro che credono nel valore di questa iniziativa, rendendo possibile trasformare ogni gesto in un dono concreto di speranza".
Con l'Ambulatorio dell'affettività, Nemo rinnova la propria missione nel prendersi cura della persona nella sua interezza. Qui i giovani pazienti imparano a riconoscere le emozioni, a costruire relazioni autentiche e ad affrontare con coraggio i cambiamenti della crescita, mentre le famiglie scoprono che la cura è anche ascolto, presenza e fiducia nel futuro. Lo stesso spirito che anima tutta la rete degli 8 centri, realtà unica in Italia, nata dall'incontro tra associazioni, istituzioni e sanità pubblica per offrire una presa in carico globale e continuativa. A raccontare la bellezza di questa alleanza è anche la voce di Michela, mamma del piccolo Giuseppe, seguito da Nemo: "Quando abbiamo ricevuto la diagnosi, il mondo si è fermato. Poi abbiamo incontrato Nemo e tutto ha ripreso a muoversi, lentamente, ma con un senso nuovo. Qui nostro figlio non è definito dalla sua malattia, ma dai suoi sogni, dal suo modo di ridere, dalle cose che ama. Sapere che dietro questo progetto ci sono persone che, anche solo con 1 euro, rendono possibile tutto questo, è come ricevere ogni giorno un abbraccio che ti ricorda che non sei solo".
Parole che racchiudono il senso profondo di
sentirsi parte di qualcosa di più grande, dove ogni piccolo gesto
diventa legame. Una magia - conclude la nota - che anche quest'anno
ha preso vita nei punti vendita ODStore di Milano, Bresca e Roma,
con la festa che ha dato il via alla settima edizione della
campagna, tra sorrisi, dolci e palloncini. 'Sì, donare rende
felici' è un miracolo di umanità che cresce ogni anno, 1 euro, un
cioccolatino e un sorriso alla volta. Perché la felicità non si
misura in grandezza, ma in tenerezza condivisa. Per scoprire il
punto ODStore più vicino e conoscere tutti i dettagli della
campagna: www.odstore.it o scrivere a
Sequestrato il cellulare, parlò con reo confesso prima e dopo...
'Subito una deroga al decreto ministeriale 70/2015'...
Appello di Coldiretti, 'sforzi aziende virtuose da premiare'... 
Ivan Jurić non è più l'allenatore dell'Atalanta. A comunicarlo lo stesso club che sul suo sito scrive: "Atalanta BC comunica che Ivan Jurić è stato sollevato dall’incarico di allenatore della Prima Squadra assieme ai suoi più stretti collaboratori, vale a dire Matteo Paro, Miguel Veloso, Paolo Barbero, Stjepan Ostojić e Michele Orecchio. Atalanta BC ringrazia Ivan Jurić e il suo staff per l’impegno profuso, augurando loro il meglio per il futuro".

Giuseppe Carrieri, preside della Facoltà di Medicina dell'università di Foggia e direttore del Dipartimento di Urologia universitaria del Policlinico Riuniti, è stato riconfermato presidente della Società italiana di urologia (Siu), la più antica e rappresentativa associazione medico-scientifica urologica del Paese, fondata nel 1908, ricorda la Siu in una nota. La riconferma è avvenuta nel corso del 98simo congresso nazionale degli urologi, svoltosi a Sorrento dal 6 al 9 novembre, che ha registrato un grande successo di pubblico, partecipazione e contenuti scientifici - si legge - con quasi 2.000 specialisti provenienti da tutta Italia e dall'estero.
L'evento ha confermato la Siu come punto di riferimento per l'intera comunità urologica nazionale, capace di coniugare tradizione, innovazione e formazione di altissimo livello, sottolinea la società scientifica. E' stato proprio il congresso di Sorrento a ospitare anche la prima presentazione ufficiale in Italia del sistema robotico Da Vinci 5, nuova e quinta generazione della piattaforma chirurgica più conosciuta e diffusa al mondo, prodotta da Intuitive e distribuita in Italia da ab Medica. Durante i lavori è stata inoltre presentata la campagna 'Novembre - Mese della prevenzione della salute dell'uomo', promossa dalla Siu per sensibilizzare la popolazione maschile sull'importanza della prevenzione urologica, della diagnosi precoce e di corretti stili di vita. Nel nuovo comitato direttivo della Siu, che accompagnerà Carrieri nel mandato quadriennale, figurano alcuni tra i più autorevoli rappresentanti dell'urologia italiana, prosegue la nota: Alessandro Antonelli, Vincenzo Ficarra, Vincenzo Mirone, Andrea Minervini, Francesco Porpiglia, Bernardo Rocco, Andrea Salonia e Andrea Tubaro.
"Il congresso di Sorrento - dichiara Carrieri - ha rappresentato un momento di straordinaria partecipazione e di confronto scientifico di altissimo livello. La Siu continuerà a essere una comunità unita e autorevole, capace di promuovere la ricerca, l'innovazione tecnologica e la formazione dei giovani specialisti, mantenendo sempre al centro la salute e il benessere dei pazienti". Con oltre 3.000 iscritti - conclude la nota - la Siu rappresenta oggi il punto di riferimento della comunità urologica italiana, impegnata nella ricerca, nella prevenzione e nella diffusione di buone pratiche cliniche. Il 99esimo Congresso nazionale Siu si terrà a Riccione nel 2026.

“Il Veneto è abituato ai grandi numeri, siamo la prima Regione in Italia come presenza turistica e nel 2024 abbiamo registrato 73 milioni e mezzo di turisti. Siamo quindi allenati anche a gestire grandi eventi come saranno le Olimpiadi invernali del 2026”. Così Andrea Manin, direttore dell'unità organizzativa logistica, navigazione, ispettorato di porto e pianificazione di Regione Veneto, nel suo intervento agli Stati generali dei trasporti, l’evento dedicato al futuro della mobilità, in svolgimento a Milano, presso l’auditorium Testori di Palazzo Lombardia. L’incontro è promosso dall’assessorato rappresentato da Lucente e organizzato in collaborazione con Fnm.
“Le Olimpiadi sono un evento che generano in un piccolo centro come Cortina un affollamento da grande città. Questa è stata la sfida da affrontare. Non ci sono infrastrutture e spazi perché siamo racchiusi tra le Dolomiti, abbiamo dovuto quindi integrare e potenziare in modo sostenibile le forme di trasporto già esistenti” conclude Manin.

“La politica è chiamata a fare delle scelte e io rivendico quelle fatte per la mobilità sostenibile a Milano”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, intervenendo agli Stati Generali dei Trasporti, in corso a Milano. “Qualcuno -dice Sala- può anche ridicolizzare i nostri sforzi, ma otterrà il risultato che noi continueremo su questa strada, con più determinazione e buonsenso”.
E aggiunge: “Tra un anno e mezzo ci saranno le elezioni a Milano; se qualcun altro vincerà e vorrà cancellare tutto il percorso fatto sarà libero di farlo, ma i nostri sforzi sulla mobilità sostenibile non sono stati e non sono un capriccio”. Piuttosto, avverte, “quello che dobbiamo continuare a fare è ragionare sulle cose, affrontare le questioni”.
“Quando Attilio Fontana (il presidente della Regione Lombardia, ndr) parla delle problematiche europee sull'auto io lo seguo e ci ragiono perché è evidente che bisogna trovare una sintesi; ideologicamente non si va da nessuna parte. Ma dobbiamo avere in testa che siamo tutti sufficientemente deboli, politicamente e anche in funzione della disponibilità dei fondi, e o facciamo le cose assieme oppure facciamo un errore clamoroso”.

“C'è un tema politico importante attorno al trasporto pubblico locale. È importante che le Regioni facciano un ragionamento interno meritocratico, ma insieme solidaristico. Se ci sono regioni ed enti locali più virtuosi, qualche premialità la devono avere altrimenti diventa difficile anche per noi che facciamo legislazione nazionale, poter chiedere di più e poter mettere in campo risorse aggiuntive”.
Così Marco Osnato, presidente della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati, partecipando al panel ‘Il ruolo delle istituzioni nelle sfide dei trasporti’, nell’ambito degli Stati generali dei trasporti, organizzati da Fnm e Regione Lombardia a Milano.
Osnato espande poi la visuale al trasporto nazionale: “L'Italia comprende anche zone bellissime, ma con qualche difficoltà di carattere infrastrutturale - ricorda - credo che in questo senso sia necessario continuare a lavorare e impiegare le risorse delle grandi innovazioni e delle manutenzioni. Investimenti che non si possono negare”, avverte ricordando infine che in tal senso “il Pnrr è stato molto importante anche per ridurre il gap infrastrutturale tra nord e sud e tra il nord Italia e il resto d'Europa”.
Focus sulla specificità sarda dei funghi grazie a biodiversità... 
In Francia le donne guadagnano in media il 14,2% in meno rispetto agli uomini. Lo rilevano i dati Insee, l'Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici, che prendono in considerazione gli stipendi annuali di donne e uomini in Francia. È come se, a partire dalle ore 11.31 di oggi, 10 novembre, le donne lavorassero gratis per il resto dell'anno, e la colpa è della disparità salariale. Lo rileva uno studio diffuso dalla newsletter femminista Les Glorieuses, dal titolo "Quanto valgono le donne? Colmare il divario di ricchezza tra uomini e donne", con il quale viene lanciato, come ogni anno, l'hashtag #10Novembre11:31
Il divario retributivo di genere medio del 14,2% per i lavoratori a tempo pieno nel settore pubblico e privato, per le aziende con più di 10 dipendenti, è il dato utilizzato per calcolare la data simbolica del #10novembre 11:31, in base al numero di giorni lavorativi del 2025 (251). Secondo Les Glorieuses, dunque, in questa data e ora, le donne cessano simbolicamente di essere pagate per il resto dell'anno. Un altro dato preso da Insee è quello relativo al divario retributivo a parità di lavoro e pari competenze e all'interno della stessa azienda, pari al 3,8%. "Questo divario inspiegabile è prova di discriminazione. Non esiste alcun fattore esterno oggettivo che lo giustifichi", si legge sul sito Les Glorieuses. Senza un intervento immediato, "la parità retributiva non sarà raggiunta prima del 2167, tra 142 anni".
Lo studio esplora per la prima volta non solo i divari salariali in Francia, ma anche le disparità di ricchezza, ne emerge che le donne detengono il 40% della ricchezza in Europa, rispetto al 20% di India e Africa; e che gli uomini possiedono 105 trilioni di dollari in più rispetto alle donne, in tutto il mondo.

Con oltre la metà dei medici over 55 anni e 1 su 4 che ha già superato i 65, il sistema sanitario italiano rischia di perdere decine di migliaia di professionisti nei prossimi 5 anni. In questo scenario complesso, UniCamillus - International University of Health and Medical Sciences accoglie la nuova generazione di medici, rinnovando la fiducia nel futuro della sanità italiana con un rito simbolico: la cerimonia di consegna dei camici bianchi a 400 studenti del quarto anno del corso di laurea in Medicina e chirurgia, che si è svolta sabato 8 novembre nella Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, alla presenza anche del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.
"In un'epoca di forte pressione sul sistema sanitario italiano, la cerimonia del camice bianco è per l'ateneo un rito di rinnovamento e di fiducia collettiva - afferma Gianni Profita, rettore di UniCamillus - Indossare il camice bianco significa scegliere di prendersi cura della vita e accogliere la fragilità dell'altro. E' il primo gesto concreto di una promessa verso la società, un simbolo di speranza e un patto pubblico di responsabilità. Celebriamo il futuro della medicina ricordando che curare non è solo una competenza, ma una missione".
Una recente ricerca europea - riferisce l'ateneo in una nota - mostra che circa il 45% dei giovani under 20 valuta con interesse una professione nel settore sanitario (dati Ipsos). E' un dato che racconta molto più di una tendenza: nonostante l'incertezza del mondo del lavoro e la complessità dei percorsi di formazione, la volontà di aiutare il prossimo e contribuire al benessere collettivo resta una vocazione forte nelle nuove generazioni. "Anche i dati interni di UniCamillus confermano questo trend - sottolinea Profita - Dal 2018 a oggi l'ateneo ha quintuplicato le iscrizioni al corso di Medicina e chirurgia, e moltiplicato per 7 quelle di Scienze infermieristiche. Numeri che testimoniano come i più giovani scelgano di intraprendere un percorso impegnativo, ma profondamente motivante, spinti da valori umani prima ancora che professionali. Oggi - precisa il rettore - oltre la metà degli studenti di Medicina e chirurgia di UniCamillus (55%) ha scelto il corso in lingua inglese, e quasi un quarto (23%) proviene dall'estero. Il nostro ateneo rappresenta una comunità accademica globale, con studenti da più di 76 Paesi. E' l'immagine di una generazione aperta, consapevole e pronta ad affrontare le sfide della salute nel mondo. Siamo orgogliosi - conclude - che UniCamillus si confermi, anno dopo anno, come un ateneo capace di coniugare eccellenza scientifica, visione internazionale e missione etica: formiamo chi curerà e migliorerà il futuro".

Come tieni lo smartphone? Il cellulare è pericoloso in tasca o sul comodino? Meglio usare le cuffiette o il vivavoce? Ad affrontare il tema è il professor Vincenzo Schettini, che fa chiarezza dal suo canale YouTube 'La Fisica che ci piace'. La domanda fondamentale è una: il cellulare è pericoloso? "Il telefono cellulare emette e riceve onde elettromagnetiche. Quando pensiamo alla parola radiazione ci viene in mente qualcosa di pericoloso, ma non dobbiamo spaventarci. Almeno, non sempre", dice Schettini.
"Il cellulare emette e riceve normalmente onde elettromagnetiche che sono nella frequenza tra onde radio e microonde. Le onde non ionizzanti non possono causare danni diretti al Dna, secondo la fisica: in questa categoria rientrano anche le onde usate dai telefonini. Possiamo dire di essere definitivamente al sicuro? Il discorso è più complesso. Quando abbiamo il cellulare vicino all'orecchio, le onde potrebbero indurre un riscaldamento dei tessuti. Stesso discorso quando teniamo il cellulare in tasca", afferma nella sua lezione (Video)[1].
La distanza è fondamentale
Bisogna tenere conto del fattore distanza: "A 20 centimetri dal cellulare l'intensità delle radiazioni crolla. Fondamentalmente, crolla l'intensità del campo, secondo una stima semplificata che non tiene conto di altri fattori. L'esposizione alle radiazioni elettromagnetiche, di base, diminuisce con l'aumento della distanza", dice Schettini.
"La comunità dice 'abbiamo fatto rilevazioni, non abbiamo trovato un nesso: è necessario continuare a indagare'. Ognuno di noi deve abituarsi a usare il cellulare in una certa maniera in via precauzionale per tenerci distanti dalle onde del cellulare che non sono ionizzanti e, secondo le prove, non fanno male".
Sì al vivavoce
"Abituiamoci a usare il vivavoce per tenere il cellulare più lontano da noi. E' vero, a volte si abusa del vivavoce: in certe situazioni è un comportamento poco educato. Si possono usare le cuffiette, a filo o wireless", dice soffermando sul ruolo degli auricolari. "Fanno male? Sulle cuffiette a filo possiamo stare assolutamente tranquilli. Le cuffiette wireless si basano sulla tecnologia bluetooth e non hanno un impatto rilevante sulle orecchie".
Smartphone in tasca? Meglio di no
Anche quando non è in uso, il cellulare emette e riceve onde. "Spesso viene tenuto in tasca, vicino alle parti intime. Sappiamo che l'intensità del campo elettromagnetico crolla se aumenta la distanza. In tasca, è a piccola distanza dalle parti intime: in via del tutto precauzionale, è buona abitudine non tenere il cellulare in tasca. Meglio una borsa o uno zaino", dice il professore.
Il discorso relativo al crollo del campo elettromagnetico fa ritenere che tenere il cellulare sul comodino di notte non sia un'abitudine pericolosa. "Se vogliamo stare più tranquilli, si lascia il cellulare da un'altra parte. C'è chi si addormenta col cellulare sotto il cuscino: ecco, questo no...".
La sintesi: "Il cellulare è pericoloso? La scienza in questo momento dice 'no', ma si è anche espressa dicendo che bisogna continuare a studiare questa situazione".
Il battesimo a Macomer con Cinefesta dal 20 al 22 novembre... 
Conto alla rovescia per il bonus elettrodomestici 2025 che prevede uno sconto di 100 euro (fino a 200 per chi ha un Isee inferiore a 25.000 euro) per acquistare un nuovo dispositivo ad alta efficienza energetica rottamandone uno vecchio. Il click day è previsto per il 18 novembre.
Ma quanto è possibile risparmiare sulla bolletta elettrica cambiando gli apparecchi? Per calcolare i benefici sulla bolletta elettrica, Facile.it ha preso in considerazione i consumi di una famiglia tipo (2.700 kWh l’anno) e una tariffa energetica pari a 0,31 euro al kWh. Il risparmio è stato calcolato confrontando i consumi degli elettrodomestici con l’etichetta energetica più alta e quelli con l’etichetta più bassa.
Quanto si risparmia in bolletta
Frigorifero con congelatore: questo apparecchio è uno dei più energivor, pertanto è bene tenere sott’occhio il suo consumo. Prendendo in considerazione un frigorifero da 350 litri in classe energetica F, il risparmio conseguibile passando a un modello più moderno in classe A è pari a 64 euro l’anno, vale a dire il 67% in meno.
Forno elettrico: per un forno da 70 litri in classe B, considerando 220 cicli di cottura l’anno, si arriva a spendere fino a 76 euro in bolletta elettrica; a parità di utilizzo, passare a un modello in classe A+++ consente di ridurre i costi del 66%, con un risparmio intorno ai 50 euro.
Lavatrice: per ogni ciclo di lavaggio, considerando un modello da 9kg in classe F, si impiegano circa 0,97 kWh/ciclo che si tramutano in 55 euro l’anno con uso a giorni alterni. Se rottamiamo la vecchia lavatrice con una nuova in classe A possiamo ridurre la spesa in bolletta di quasi il 49%.
Asciugatrice: addirittura superiore è il risparmio conseguibile cambiando asciugatrice; un vecchio modello da 9 KG in classe B, utilizzato per 160 lavaggi l’anno, costa in bolletta circa 191 euro. Passare ad una classe A+++ significa ridurre il costo del 68%, con un risparmio annuo che arriva a poco più di 130 euro.
Lavastoviglie: utilizzandola ogni due giorni, una lavastoviglie in Classe E (13 coperti) consuma circa 172 kWh l’anno, con una spesa in bolletta che arriva a 53 euro; passare ad un modello in classe A riduce la spesa del 43% annuo.
Come funziona il bonus
Il bonus rappresenta, quindi, un’opportunità interessante per i consumatori italiani. Il richiedente dovrà, in primis, farne richiesta sul portale online gestito da Invitalia e PagoPa. Accertato il possesso dei requisiti, la piattaforma rilascerà un codice alfanumerico con allegato l’importo massimo spendibile per il nuovo elettrodomestico. Dopo aver completato l’acquisto, lo sconto verrà applicato direttamente all’interno della fattura emessa dal venditore.
Il valore del bonus è variabile in base al reddito e copre fino al 30% del costo di acquisto dell'elettrodomestico. Il contributo massimo previsto è di 100 euro per ciascun prodotto acquistato. Questo sale a 200 euro per le famiglie che presentano un Isee in corso di validità inferiore a 25.000 euro. Il bonus è valido solo per prodotti realizzati in Europa e per poterne usufruire è necessario rottamare un elettrodomestico di classe energetica inferiore e della stessa categoria di quello nuovo acquistato.

Barbara Hary, la madre di Evelina Sgarbi, annuncia di aver dato mandato al proprio legale, Lorenzo Iacobbi, di procedere con denuncia querela in sede penale e in sede civile verso ''tutti coloro che si sono resi responsabili della pubblicazione e propalazione di notizie false e totalmente destituite di ogni fondamento inerenti me e mia figlia".
"Mi riferisco, in modo particolare - si legge in una nota inviata da Hary - all’articolo di Giovanni Terzi su 'Substack', peraltro pieno di errori grossolani che fanno sorridere vista l’amicizia che Terzi sostiene di avere con Vittorio Sgarbi, compreso il nome sbagliato della sorella di Evelina, che ovviamente non si chiama Anna, e quello di un tale Mariani, che non si sa chi sia, il quale Terzi ha sostenuto, fatto di una gravità inaudita, senza averne prova alcuna, ma andando di fantasia, che Vittorio Sgarbi avrebbe elargito alla figlia ben 800 mila euro in 25 anni, poi scesi in tv a 700 mila euro solo 2 giorni dopo''.
''Ebbene - aggiunge la madre di Evelina Sgarbi - ovviamente siamo lontanissimi dalla cifra reale percepita ma soprattutto questo genere di dichiarazioni viene diffuso nell'indegno quanto preciso scopo di screditare l'immagine e la rispettabilità mia e di mia figlia, la quale è unicamente interessata e determinata a fare chiarezza sulle reali condizioni di suo padre. Tale articolo è stato riportato anche da Simona Ventura, moglie di G. Terzi e conduttrice del 'Grande Fratello', motivo per cui anche Simona Ventura rientra fra le persone che riceveranno notifica dal mio legale''.
''Antonella Boralevi in trasmissione ha asserito cifre sbagliate e così pure Patrizia Groppelli, in più trasmissioni e in modo reiterato, ha sostenuto le stesse cifre proposte da Terzi nel suo articolo e poi rettificate in 100 mila euro in meno - continua Hary - sostenendo reiteratamente il falso, motivo per cui sarà querelata per tutte le volte e quindi per tutte le trasmissioni in cui questo è accaduto. Peraltro Patrizia Groppelli ha postato le trasmissioni sul suo profilo social, contribuendo così ad allargare la platea e ad aumentare l’entità del danno arrecato a me e a mia figlia Evelina'', conclude nella nota.
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