(Adnkronos) - Una bottiglia di vino, un po’ di tranquillità e prima di andare a dormire, immancabile qualche coccola. Questo era il programma – semplice ma perfetto - di Federica Pellegrini e Matteo Giunta che avevano immaginato per la serata di ieri, domenica 25 maggio. Ma si sa, quando ci sono di mezzo i figli anche i piani più romantici possono andare in fumo...
A raccontare con ironia il 'fallimento' della serata è stata la stessa Divina, che ha condiviso sui social una serie di stories in cui si prende ironicamente gioco del marito. Tutto è iniziato con un’etichetta di vino, fotografata a cena: "Make love after" (“Fai l’amore dopo”, ndr), recita la scritta. Matteo Giunta l’ha condivisa sui social e senza farsi pregare ha scritto: "Chi sono io per contraddire quello che dice l’etichetta di una bottiglia?", taggando la moglie.
Federica ha subito colto l’occasione per ironizzare: "Mio marito ieri sera faceva il grosso…", ha scritto nelle sue stories, riferendosi al tono spavaldo di Giunta. Ma la realtà è stata ben diversa.
Nelle stories successive, infatti, l’allenatore è stato ripreso dalla nuotatrice con il volto assonnato e provato dalla notte appena trascorsa. "Fai il figo, pubblichi storie... alludendo a... e com’è andata a finire?", lo ha incalzato Federica. La risposta di Giunta non si è fatta attendere: "Sono cose private e le tengo per me", ha detto, prima di raccontare la verità dei fatti: "Abbiamo messo a dormire la nana (Matilde, la figlia, ndr) alle 23:30… e poi ci siamo messi a letto anche noi". Fine della serata e fine delle coccole.
(Adnkronos) - Simone Inzaghi parla del suo futuro. Il tecnico dell'Inter è da tempo al centro di voci di mercato che lo vorrebbero lontano dai nerazzurri, con diversi club che si sarebbero informati sulla situazione dell'ex allenatore della Lazio. Oggi, lunedì 26 maggio, è stato proprio Inzaghi ad allontanare le indiscrezioni sul suo futuro: "La società mi conosce bene, è la stessa cosa successa anche negli altri anni. Ci sono richieste, dall’estero, dall’Italia, dall’Arabia. Ma sarebbe folle pensare a quello", ha detto nel media day organizzato dall'Inter verso la finale di Champions League contro il Psg.
"Il giorno dopo la partita ci sederemo, parleremo come abbiamo sempre fatto. Con unico obiettivo, il bene dell’Inter", ha spiegato Inzaghi, "sarebbe folle parlare di una cosa che non esiste, vedendo ciò che ci aspetta. Io ho un contratto con l’Inter e sto benissimo qua. Il focus principale è l'Inter, tutti sappiamo quant’è importante questa società. La partita di sabato va oltre".
Inzaghi ha poi parlato del secondo posto in campionato: "Conte ha detto che in campionato serve più continuità che in Champions? Ognuno ha le proprie idee, l’importante è che ci sia onestà intellettuale. Il campionato è più lungo, la Champions si sta allungando. In entrambi i casi gli imprevisti sono dietro l’angolo. Le partite di Champions sono nettamente più difficili rispetto al campionato".
"Ciò che mi piace di più di questi giocatori è quello che vedo, come stanno insieme e come vanno in campo, ma anche le lacrime nelle sconfitte", ha continuato l'allenatore dell'Inter, "venerdì non è stato un giorno semplice, è stato un campionato difficile da mandar giù. Ho rivisto i ragazzi oggi, dopo Como non ho voluto parlare. Ci ha lasciato dentro qualcosa da ricordare, è normale che ci sia in me e nei giocatori parecchia sofferenza. È giusto fare i complimenti al Napoli, so che nel calcio bisogna saper perdere e saper vincere. Ci è mancato qualcosina in campionato, parlare di altro in questa sede non sarebbe giusto".
Ora il focus è sulla finale di Champions League, in programma sabato 31 maggio: "Da allenatore, posso dire che sono passati due anni dall’ultima conferenza prima della finale e in mec’è ancora grandissima emozione. È un bellissimo traguardo, sappiamo che ci manca l’ultimo passo per coronare un sogno ed entrare nella storia. Il cuore sarà determinante", ha spiegato Inzaghi, "la squadra l’ha sempre messo in campo, io sono orgoglioso di allenare un gruppo di questo tipo. Affronteremo grandissimi avversari, sapendo che ci saranno momenti in cui si soffrirà e lì dovremo essere bravi e organizzati".
Della finale di Champions League ha parlato anche Beppe Marotta: "Questo appuntamento apre il countdown verso la finale di Monaco. È la seconda volta che partecipiamo a una finale di Champions in tre anni, c’è grande orgoglio ed è frutto del senso di appartenenza. Va riconosciuto merito ad allenatore, squadra, staff e alla nuova proprietà, entrata un anno fa in maniera molto intelligente", ha detto il Ceo e presidente dell’Inter.
"Abbiamo iniziato questa stagione con l’intento di fare qualcosa di grandioso e ci siamo riusciti. Non volevamo tralasciare neanche le altre competizioni, come campionato e Coppa Italia", ha continuato Marotta, "il campionato si è concluso e facciamo i complimenti al Napoli. Abbiamo fatto 19 partite in più dei campioni d’Italia, le energie spese sono state tante nel contesto di una stagione in cui la questione psicofisica è importante. Questo momento è emozionante anche per me, è la prima volta che lo vivo da presidente".
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(Adnkronos) - Pipì a letto: un problema diffuso tra i bambini in età scolare, ma anche troppo spesso sottovalutato e derubricato a 'disturbo minore' seppure può avere importanti conseguenze sul benessere psicologico ed emotivo dei piccoli. A fare il punto sull'enuresi la Società italiana di pediatria (Sip), in occasione dell'80° Congresso italiano di pediatria che si apre a Napoli il 28 maggio. Gli specialisti hanno messo nero su bianco 7 convinzione sbagliate sul tema proponendo, al contempo, 6 consigli pratici ai genitori.
I 7 falsi miti più comuni mettono in evidenza, in generale, una sottovalutazione. Il primo errore diffuso, infatti, è la convinzione che "il problema passerà da solo, basta aspettare". Ma le evidenze scientifiche dimostrano che questa aspettativa è spesso infondata. I bambini che bagnano il letto frequentemente (più di 5 notti a settimana) hanno solo il 50% di probabilità di acquisire la continenza notturna prima dell'età adulta. Rinviare la diagnosi e il trattamento, quindi, non significa 'aspettare che passi', ma rischiare di cronicizzare un disturbo che può diventare sempre più pesante sul piano emotivo e relazionale. Secondo falso mito: "E' solo un problema psicologico". Ma l'enuresi primaria non nasce da traumi o stress emotivi. Al contrario, può essere causa di disagio psicologico, non effetto. Le cause principali sono fisiologiche: una produzione inadeguata di ormone antidiuretico (vasopressina), un ritardo nella maturazione dei circuiti cerebrali che regolano il risveglio, oppure una vescica iperattiva o non sufficientemente allenata.
Terzo errore. "Dorme troppo profondamente, non sente lo stimolo". Non è vero che i bambini con enuresi hanno un sonno più profondo del normale. Gli studi dimostrano che si tratta di una ridotta capacità di risveglio in risposta al segnale della vescica piena, spesso per un'anomalia dell'attività del locus coeruleus, un'area del cervello che regola la risposta agli stimoli interni ed esterni. Di fatto, il sonno è più frammentato e meno riposante, con possibili effetti negativi anche sulla concentrazione diurna e sul rendimento scolastico. Quarto errore: "Svegliarlo di notte per farlo urinare lo aiuta a guarire". Può sembrare una soluzione pratica, ma in realtà è controproducente. Accompagnare il bambino in bagno durante il sonno, magari svegliandolo a orari fissi, non favorisce l'apprendimento del controllo vescicale. Il bambino urina meccanicamente, senza associare l'azione allo stimolo fisiologico. Inoltre, il sonno disturbato compromette la qualità del riposo e può peggiorare la situazione. Il cervello ha bisogno di imparare a rispondere allo stimolo della vescica da solo.
Quinto falso mito: "Se non ne parla, vuol dire che non gli pesa". Molti bambini non esprimono apertamente il disagio, ma lo vivono intensamente. Possono provare vergogna, sentirsi diversi dai coetanei, evitare di dormire fuori casa o partecipare a gite scolastiche. Alcuni si colpevolizzano, altri si chiudono in se stessi. E' fondamentale che gli adulti siano in grado di cogliere questi segnali silenziosi e offrano sostegno senza giudizio. Sesto: "Il bambino ha la vescica troppo piccola, non c'è nulla da fare". Spesso la vescica è perfettamente normale dal punto di vista anatomico, ma 'piccola' dal punto di vista funzionale. In molti casi, basta un corretto schema di idratazione (più liquidi al mattino e meno la sera) e una regolarità nell’urinare per allenarla a contenere di più.
Settimo: "Se il bambino non è motivato, la terapia è inutile". Molti bambini appaiono disinteressati solo perché si sentono inadeguati o colpevolizzati. Un corretto approccio educativo, centrato sull'ascolto e sul rispetto dei tempi del bambino, può rafforzare la sua motivazione. Il sostegno empatico della famiglia e del pediatra è essenziale per costruire un percorso efficace. Va valutato inoltre da caso a caso la possibilità di terapia farmacologica.
Questi, invece, i 6 consigli pratici dei pediatri Sip per i genitori: 1) Incentivare un'idratazione regolare durante il giorno. Incoraggiare il bambino a bere almeno 1 litro e mezzo d'acqua tra le 8 e le 18, distribuendo i liquidi in modo equilibrato. Questo riduce la sete serale e aiuta la vescica ad allenarsi con minzioni frequenti; 2) Promuovere l'abitudine a urinare regolarmente Invitare il bambino a svuotare la vescica ogni 2,5-3 ore durante il giorno. Una vescica ben allenata aumenta la propria capacità e favorisce il controllo notturno; 3) Prestare attenzione all'alimentazione serale. Evitare di consumare a cena cibi molto liquidi (come minestre o brodi) o ricchi di calcio e sodio, come latte, formaggi stagionati, salumi e alimenti conservati. Questi elementi aumentano la produzione di urina nelle ore notturne e possono interferire con la capacità della vescica di trattenere i liquidi durante il sonno.
4) Curare eventuali episodi di stitichezza. Un intestino non svuotato correttamente può comprimere la vescica e stimolare l'iperattività vescicale. Affrontare la stipsi è un passo fondamentale nella gestione dell'enuresi; 5) Rispettare i tempi del bambino e favorire la fiducia. Un bambino che si sente accolto e supportato è più disposto a collaborare. E' importante parlare apertamente del problema senza colpevolizzarlo, valorizzandone i progressi; 6) Affidarsi al pediatra per una guida personalizzata. Il pediatra è il primo riferimento per valutare la situazione, distinguere le diverse forme di enuresi e impostare, se necessario, un trattamento adeguato o un invio specialistico.
Leggi tutto: Pipì a letto, dai pediatri Sip 7 miti da sfatare e 6 regole d'oro
(Adnkronos) - Urne chiuse alle 15 per le elezioni amministrative 2025: al via lo spoglio. Sono stati 117 i comuni delle regioni a statuto ordinario e nove i comuni commissariati della Sicilia (ossia Palagonia, Castiglione di Sicilia, Montemaggiore Belsito, Prizzi, Favignana, Solarino, Realmonte, Raddusa e Ramacca) chiamati all'elezione diretta del sindaco e al rinnovo dei consigli comunali. Sono tre i capoluoghi di provincia al voto -Taranto, Ravenna e Matera - insieme a Genova, capoluogo di regione. Circa due milioni i cittadini chiamati alle urne. L'eventuale turno di ballottaggio si svolgerà quindi domenica 8 e lunedì 9 giugno.
In base al primo exit poll del Consorzio Opinio Italia per Rai alle comunali di Genova è avanti con una forchetta tra il 53-57% Silvia Salis candidata di Partito democratico, Alleanza verdi e sinistra, Silvia Salis sindaca, Riformiamo Genova, Movimento 5 Stelle a seguire con il 38-42% c'è Pietro Piciocchi, candidato per il centrodestra (Bucci Noi Moderati Orgoglio Genova, Lega, Forza Italia, Piciocchi sindaco vince Genova, Udc, Fratelli d'Italia, Npsi-Democrazia cristiana). Antonella Marras, candidata per la Sinistra Alternativa è allo 0,5-2,5% e Mattia Crucioli, per Uniti per la Costituzione è allo 0,5-2,5%. Copertura del campione 80%.
A Ravenna, in base al primo exit poll del Consorzio Opinio Italia per Rai, con una copertura del campione dell'80%, è in testa con il 61-65% Alessandro Barattoni, candidato del campo largo, seguito da Nicola Grandi (sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia e dalla lista civica 'Viva Ravenna'), con il 21,5-25,5%. Alvaro Ancisi (sostenuto dalla Lega e dalla lista civica 'Ambiente e animali') è al 4-6% e Veronica Verlicchi (lista civica 'La Pigna') è al 3-5%.
Per quanto riguarda l'affluenza, il dato registrato il dato sull'affluenza è risultato in calo rispetto alla scorsa tornata elettorale: alle 23 aveva votato il 43,85%, nella tornata precedente a votare era stato il 49,52%.
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(Adnkronos) - "Abbiamo scritto all’Aifa: non sappiamo come poter curare questi pazienti" e gli altri approcci terapeutici utilizzati nel tentativo di salvare la vista dei pazienti "sono poco efficaci". Così Vincenzo Scorcia, presidente di Sitrac, Società italiana trapianto di cornea e superficie oculare, all’Adnkronos Salute racconta come i pazienti italiani affetti da una patologia rara dell’occhio, la cheratite da Acanthamoeba, non riescano ad accedere all’unico farmaco autorizzato per questa patologia.
Recentemente è stato approvato da Ema (Agenzia europea dei medicinali) il primo prodotto specifico per il trattamento della cheratite da Acanthamoeba. Il farmaco, prodotto da un’azienda italiana, "attualmente non è commercializzato nel nostro Paese - spiega Scorcia - ma, in attesa della disponibilità" completa nel mercato, il medicinale, "potrebbe essere reso disponibile da Aifa attraverso la legge 326 che attinge al fondo del 5% per i farmaci orfani. È quello che come società scientifica abbiamo chiesto, ma le risposte che abbiamo ricevuto finora dall’Agenzia del farmaco italiana sono state molto generiche e non esaustive". Eppure in altri Paesi europei, "come in Germania, Francia e Spagna il farmaco è disponibile", osserva il professore.
La cheratite da Acanthamoeba, "è una malattia rara dell’occhio molto grave e dolorosa che colpisce soprattutto portatori di lenti a contatto, quindi tendenzialmente persone giovani - illustra Scorcia - e che può portare a cecità, ma anche alla perdita dell’occhio. A differenza delle altre patologie rare della cornea, che sono ereditarie - mi riferisco alla cheratite neurotrofica, una patologia per cui la cornea si espone a delle ulcere croniche che fanno fatica a rimarginare, ad alcune distrofie della cornea, come la distrofia di Fuchs e il cheratocono che, pur essendo più frequente, è ancora classificata come una malattia rara - questa patologia, è di origine infettiva e, grazie alla nuova terapia, curabile”.
Nella cheratite da Acanthamoeba "il fattore di rischio è la lente a contatto" non adeguatamente trattata e detersa, "che agisce da tramite per consentire" a questo microorganismo, "un’ameba, presente ad esempio anche nell’acqua delle piscine, di raggiungere il tessuto corneale causando un’infezione e un’ulcerazione molto dolorosa - chiarisce l’esperto - Il sintomo è poco specifico, perché è un occhio arrossato, tanto che viene spesso trattato con antibiotico ad ampio spettro, ma non risponde alla terapia e non si risolve nel giro di una settimana. Se all’occhio arrossato si associa anche una componente dolorosa e il soggetto porta lenti a contatto, è importante porre il dubbio diagnostico e gli esami strumentali specifici, nel 90% dei casi, confermato l’infezione. Purtroppo - evidenzia Scorcia - spesso i pazienti arrivano tardi all’attenzione dello specialista, dopo aver seguito terapie inefficaci per giorni o settimane e così il danno diventa grave".
Questa infezione "è particolarmente difficile da trattare perché non risponde agli antibiotici - rimarca il presidente Sitrac - Se non curata tempestivamente, può portare a ulcerazioni della cornea", molto dolorose e debilitanti, con la formazione di cicatrici "che possono portare a cecità e richiedere il trapianto del tessuto. L’infezione però può anche comportare la perdita del bulbo oculare. È un problema molto grave", specie se pensiamo che sono soggetti giovani. "Avere il farmaco per poter curare e guarire questi pazienti, ma non averne accesso, è paradossale", conclude l’esperto, nella speranza che presto Aifa possa rispondere a questa esigenza e porre rimedio a tale situazione.
Leggi tutto: Malattie rare, Sitrac: "Non accessibile farmaco approvato in cheratite da Acanthamoeba"
(Adnkronos) - Cristiano Malgioglio si sposa. Ad annunciarlo è lo stesso giudice di 'Amici' a 'Verissimo', poco più di un mese dopo aver compiuto 80 anni. "Mi sposerò", ha detto a Silvia Toffanin, aggiungendo qualche dettaglio.
La data non è stata ancora fissata, ma Malgioglio ha assicurato che le nozze avverranno "prestissimo". Non quest'estate però, perché impegnato con il suo tour. La testimone di nozze sarà Alessandra Celentano e l'abito di Malgioglio non sarà né bianco né panna, "forse rosa shocking".
Del fidanzato Malgioglio ha parlato diverse volte a 'Verissimo': si chiama Onur, vive in Turchia e ha 42 anni. "Lo sposo così gli lascio la mia eredità", dice Cristiano Malgioglio con l'ironia che lo contraddistingue.
I due hanno sempre mantenuto totale riservatezza sulla propria relazione, iniziata nel 2020, e non si sono mai mostrati in pubblico.
Leggi tutto: Cristiano Malgioglio: "Mi sposo, tutta la mia eredità andrà a Onur"
(Adnkronos) - Con il futuro di Igor Tudor ancora in bilico, in casa Juve torna forte il nome di Antonio Conte come nuovo allenatore. Il tecnico del Napoli, fresco di Scudetto appena conquistato con i partenopei, non ha ancora deciso se rimanere in azzurro o guardarsi intorno, con la Juve che potrebbe essere una delle sue destinazioni preferite. "Secondo me nel caso in cui Conte lasci il Napoli è impossibile che vada al Milan o in altre squadre, lascia Napoli solo per la Juventus", ha detto all'Adnkronos Marco Tardelli, ex giocatore bianconero e campione del mondo 1982.
"Aver centrato l'obiettivo Champions è sicuramente stato importante per Tudor, ma tutto dipende sia dalla possibilità che possa tornare Conte, sia da come andrà la Juve nel prossimo Mondiale per Club. Ogni dirigenza ha le proprie idee e cerca di fare scelte che assecondino anche quel che sentono, non c'è un percorso unico da seguire per tutte le squadre", ha spiegato Tardelli.
Una battuta anche sul futuro di Gian Piero Gasperini, in dubbio se rinnovare il suo contratto con l'Atalanta: "È difficile vederlo alla Roma, secondo me sta bene all'Atalanta, ma mai dire mai".
Massimo Mauro ha invece commentato le parole di Tudor: "Igor ha fatto benissimo a dire quello che ha detto ieri sera. Sarebbe una farsa andare al Mondiale per club per poi non rimanere. Non avrebbe neanche il tempo per trovare una squadra per l'anno prossimo" ha detto a Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1.
Leggi tutto: Conte, Tardelli sicuro: "Se lascia Napoli sarà solo per la Juventus"
(Adnkronos) - Emma Marrone ha compiuto 41 anni. La cantante salentina ieri, domenica 25 maggio, ha condiviso con i fan un messaggio di ringraziamento per l'affetto ricevuto e tra le righe del post social ha ricordato il papà Rosario, scomparso nel settembre del 2022, al quale era profondamente legata.
"Un anno in più", ha scritto Emma a corredo di un selfie in cui appare visibilmente commossa. "Mi manca da morire sentirmi dire 'buon compleanno Lupacchiotta mia'...", ha aggiunto la cantante evocando con dolore le parole che il padre le dedicava ogni anno. Emma non ha nascosto la nostalgia e sui social ha voluto condividere il suo lato più intimo e vulnerabile.
"Dormo ancora nel lettone con mamma... Non ho più paura del buio... Piango più spesso... Ma soprattutto rido molto... moltissimo di me", si legge ancora nel post in cui Emma traccia un bilancio dei suoi 41 anni di vita, offrendo uno spaccato sincero del suo presente. "Grazie a tutti per gli auguri e l’amore che non è mai scontato", ha concluso la cantante ringraziando il suo pubblico.
Da Vasco Rossi a Olly, tanti i colleghi che hanno celebrato l'artista nel giorno del suo compleanno. E tra i commenti più toccanti, non sfugge quello di Elisa che si è soffermata sulla figura di papà Rosario: "Auguri sorellina mia, Brownie, sei immensa. Il tuo papà continua a essere fiero di te. Sempre e per sempre", ha scritto.
Travolta dall'ondata di affetto ricevuto, l'artista si è mostrata sulle Instagram stories con il volto segnato dalle lacrime: "Sto leggendo tutti i vostri messaggi, e mi commuovo perché è troppo amore che a volte non so come gestire e come contenere. Vi voglio tanto tanto bene. Io piango di gioia come una scema ma perché vi amo tantissimo", ha detto con la voce rotta dall'emozione. In conclusione, una promessa ai suoi fan: "Torno presto".
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(Adnkronos) - Sei pensioni su 10, secondo le stime dei consulenti previdenziali di Consulcesi & Partners, sono calcolate in modo errato. Gli errori sono spesso silenziosi ma gravi: si va dal mancato riconoscimento di contributi, alla rivalutazione non applicata, fino all’uso scorretto del sistema misto. Risultato? Anche 200-300 euro in meno al mese, ogni mese. “E nei casi più gravi, si arriva a perdere decine di migliaia di euro”, spiega Bruno Borin, responsabile legale del network. “Un nostro assistito, un medico in pensione, si è rivolto a noi dopo aver notato incongruenze nel proprio cedolino. Dopo la nostra perizia, abbiamo ottenuto per lui oltre 70mila euro di risarcimento, tra arretrati e Tfr non versato correttamente”, racconta ancora Bruno Borin.
E come questo, centinaia di casi ogni anno: l’aumento dei controlli, la confusione normativa e la complessità dei calcoli spingono sempre più pensionati a chiedere aiuto. Secondo Consulcesi & Partners, negli ultimi mesi si è registrato un +30% di richieste di verifica.
Consulcesi & Partners ha attivato un servizio dedicato per aiutare ex lavoratori pubblici e privati a verificare la correttezza della propria pensione. Il servizio comprende: perizia previdenziale personalizzata con analisi contabile dettagliata; verifica dell'importo mensile e dei contributi riconosciuti; predisposizione di istanze in autotutela per rettifiche rapide; avvio di ricorsi giudiziali, nei casi più complessi. Per chi è ancora in servizio, il network propone, inoltre, una consulenza previdenziale strategica, con valutazioni su: riscatto della laurea e impatto sull’assegno futuro; ricongiunzione o totalizzazione dei contributi e più in generale scelte su uscita anticipata e calcolo degli scenari possibili. “In un sistema previdenziale sempre più instabile - conclude Borin - è fondamentale essere informati, agire in tempo e pretendere quanto realmente spetta”.
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(Adnkronos) - Accelerare i negoziati sui dazi. E' quanto - secondo la portavoce capo dell'esecutivo Ue, Paula Pinho - hanno concordato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente Usa Donald Trump nella telefonata avuta domenica. Oltre a "di rimanere in stretto contatto".
Dopo un colloquio telefonico con von der Leyen, il tycoon ha deciso di congelare i dazi al 50% per l'Ue. Innanzitutto, ha spiegato Pinho, "è stata una buona chiamata, come è stato anche notato nel post sui social media dalla presidente e confermato dallo stesso Trump, quando ha parlato alla stampa ieri. Ora non entreremo nei dettagli, ma quello che posso dire è che stiamo parlando, ovviamente, delle relazioni commerciali più grandi e più strette del mondo. I negoziati sono complessi e quindi stanno prendendo tempo".
Ora, con questa telefonata, "c'è anche un nuovo impulso per i negoziati e partiremo da lì. È positivo vedere che c'è impegno anche a livello del presidente e da parte nostra. Abbiamo sempre detto che eravamo pronti a raggiungere un accordo. Per quanto riguarda i negoziati, abbiamo un ottimo team guidato dal commissario Maros Sefcovic, che sta portando avanti le discussioni. Questo era il momento per un contatto a livello di presidenti. Nel frattempo le discussioni continueranno già da questo pomeriggio, quando i commissari dovranno fare una chiamata con il segretario al Commercio" degli Stati Uniti, Howard Lutnick.
Il presidente francese Emmanuel Macron si è detto ''fiducioso'' sul buon esito dei negoziati sui dazi dopo il colloquio telefonico tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Incontrando i giornalisti ad Hanoi, in Vietnam, Macron ha detto che ''i colloqui procedono bene, c'è stato un buon confronto tra il presidente Trump e la presidente von der Leyen. Spero che potremo continuare su questa strada che dovrebbe portarci a tornare a dei dazi più bassi possibile".
Allo stesso tempo Pinho ha affermato di non essere "a conoscenza di una riunione" nella prima settimana di giugno tra i leader delle principali economie dell'Ue per coordinarsi in materia di politica commerciale prima del G7 di metà giugno in Canada. Riunione che, secondo indiscrezioni riportate dalla Stampa oggi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni starebbe cercando di organizzare.
Von der Leyen, secondo quanto riferito dal quotidiano torinese, dovrebbe essere tra i partecipanti di questo incontro che la premier starebbe cercando di organizzare. "Devo verificare", ha aggiunto Pinho, ricordando che comunque "è sempre bene poter essere ben coordinati, per suonare tutti lo stesso spartito, per così dire, ma non possono esprimermi su questo argomento, dato che non sono a conoscenza dei dettagli di una simile riunione", ha concluso. Il segretario Usa al Tesoro, Scott Bessent, ha detto recentemente a Riad che gli europei hanno un "problema" di azione collettiva, dato che gli italiani sembrano volere cose diverse dai francesi.
Leggi tutto: Dazi, Ue: "Accelerano negoziati con Usa, oggi nuovo contatto"
(Adnkronos) - Kevin De Bruyne è il desiderio proibito del calciomercato del Napoli. Dopo aver annunciato il suo addio al Manchester City, da cui si libererà a parametro zero, il centrocampista belga sta trattando con il club azzurro, fresco campione d'Italia, per un suo arrivo in Serie A. I tifosi partenopei, come sempre in questi casi, hanno invaso i profili social di De Bruyne per spingerlo ad accettare l'offerta di De Laurentiis, e tra loro oggi, lunedì 26 maggio, è arrivato anche il commento di Juan Jesus, difensore brasiliano del Napoli.
Nei giorni scorsi Juan Jesus aveva già fatto parlare di sé per la polemica social andata in scena con il giornalista Fabrizio Biasin, oggi invece ha provato ad 'aiutare' il suo club nella corsa a De Bruyne. Sotto al post con cui il centrocampista salutava ancora una volta il City, pubblicando foto della sua ultima partita all'Etihad e la didascalia "The last dance", Juan Jesus ha scritto: "Ti aspettiamo KDB", condendo il messaggio con un cuore azzurro e l'emoticon di un vulcano, ovviamente a rappresentare il vesuvio.
Leggi tutto: De Bruyne al Napoli? Juan Jesus gli scrive: "Ti aspettiamo"
(Adnkronos) - È stata fissata all'1,85% la cedola (reale) annua minima della ventesima emissione del Btp Italia, al via da martedì 27 maggio. Lo comunica il ministero dell’Economia e delle Finanze ricordando che la cedola definitiva sarà invece stabilita con successiva comunicazione nella mattinata di venerdì 30 maggio, all’apertura della quarta giornata di emissione, e potrà essere confermata o rivista al rialzo.
Il titolo, con godimento 4 giugno 2025 e scadenza 4 giugno 2032, è indicizzato al tasso di inflazione italiana (Indice Foi, senza tabacchi - Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi), con cedole corrisposte ogni 6 mesi insieme alla rivalutazione del capitale per effetto dell’inflazione dello stesso semestre.
La Prima Fase del periodo di collocamento, dedicata a risparmiatori individuali e affini, si svolgerà dal prossimo martedì 27 maggio fino a giovedì 29 maggio, salvo chiusura anticipata. Il numero indice dell’inflazione calcolato alla data di godimento e regolamento del titolo è 121,39000.
Per coloro che sottoscriveranno il titolo in questa fase e lo deterranno fino a scadenza (4 giugno 2032), è previsto un premio fedeltà pari all’1% del capitale investito. Per la sottoscrizione del BTP Italia, oltre a recarsi in banca o all’ufficio postale, è possibile anche l’acquisto online mediante il proprio home-banking (con funzione di trading abilitata).
La Seconda Fase, dedicata agli investitori istituzionali, avrà luogo nella giornata di venerdì 30 maggio dalle ore 10 alle 12. La data di regolamento di tutti gli ordini di acquisto eseguiti nella Prima e nella Seconda Fase è unica e coincide con quella di godimento.
Leggi tutto: Btp Italia, la cedola minima è all'1,85%: collocamento al via da domani
(Adnkronos) - realme ha celebrato le straordinarie capacità del suo imminente flagship realme GT 7 con un evento senza precedenti, “l'Endless Power Journey”, una crociera esclusiva che ha ospitato un traguardo storico. Nel corso di questa manifestazione, realme ha conquistato un nuovo Guinness World Record per la maratona più lunga di visione di film su smartphone.
Il realme GT 7 ha superato la prova riproducendo film ininterrottamente per ben 24 ore, dimostrando non solo l'efficienza eccezionale del dispositivo, ma anche stabilendo un nuovo punto di riferimento per l'autonomia della batteria nel panorama mobile.
Il viaggio verso il Guinness World Record è stato trasmesso in diretta livestream, partendo da Roma e collegandosi con la sede principale di realme a Shenzhen, in Cina. La sfida è iniziata ufficialmente alle ore 18:00 del 22 maggio e si è conclusa esattamente 24 ore dopo, alle 18:00 del 23 maggio, con la certificazione ufficiale da parte del Guinness World Records.
Il realme GT 7 sarà dotato di una potente batteria da 7.000 mAh e supporterà la ricarica Ultra da 120 W. È inoltre certificato TÜV Rheinland per la durata della batteria, un'ulteriore garanzia della sua affidabilità. Con questo nuovo riconoscimento internazionale, realme GT 7 consolida la propria posizione come un punto di riferimento nella tecnologia delle batterie per smartphone, promettendo agli utenti un'esperienza senza interruzioni.
Il lancio globale della serie realme GT 7 è atteso con grande interesse e si terrà il 27 maggio a Parigi.
Leggi tutto: realme GT 7 conquista il Guinness World Record: 24 ore di film in streaming
(Adnkronos) - Donald Trump continua a 'giocare' con i dazi. La sequenza di annunci, ripensamenti, pause di riflessione, ultimatum e scadenze stanno però producendo un gigantesco spostamento di denaro. L'andamento dei titoli nelle Borse di tutto il mondo risentono ovviamente degli umori e delle parole del Presidente degli Stati Uniti. Si bruciano miliardi quando il barometro della politica commerciale indica maltempo e si acquista valore quando le buone notizie lo riportano verso il bello. E questo avviene, di fatto, con una sola persona a decidere quanto e come deve muoversi. Come se avesse un telecomando in mano, dazi sì o dazi no, a cui possono corrispondere i tradizionali input sell e buy, vendi o compra, che muovono le contrattazioni sui mercati.
E' successo più volte dall'insediamento di Trump alla Casa Bianca, ma ci sono due passaggi chiave che riguardano più da vicino l'Europa. Il primo in corrispondenza dell'annuncio delle tariffe verso tutto il mondo, con il 'liberation day' del 2 aprile scorso, con il crollo generalizzato dei listini azionari. Poi è arrivata la sospensione per 90 giorni delle tariffe, l'11 aprile, e i mercati a una sola settimana di distanza hanno bruscamente invertito la loro rotta. A ridosso del passo indietro di Trump, è arrivato anche un messaggio su Truth del Presidente: "E' un grande momento per comprare", letto come un segnale di una inversione di rotta a cui è puntualmente seguito l'annuncio della sospensione. Se non è insider trading, siamo molto vicini.
Stesso schema, con un intervallo temporale ancora più ristretto tra annuncio e marcia indietro, con il rilancio il 23 maggio di tariffe al 50% dal 1 giugno per l'Europa e il nuovo passo indietro, la notte scorsa, con la proroga accordata all'Unione europea fino al 9 luglio. E stessa brusca caduta e risalita dei listini.
Basta guardare il grafico dell'andamento di Piazza Affari negli ultimi tre mesi, per capire quale sia la portata del problema. Dal 2 aprile al 9 aprile il Ftse Mib crolla da 38.554 punti a 32730. Poi risale costantemente arrivando a 40656 punti il 16 maggio scorso. Venerdì 23 maggio riscende 39.475. E oggi sta risalendo verso quota 40.000. Dietro questi numeri ci sono guadagni e perdite e miliardi che passano di mano.
"Il sospetto è che molta gente si arricchisca, che ci sia una sorta di aggiotaggio”, ha commentato il segretario di Azione Carlo Calenda. I numeri suggeriscono che non sia un'interpretazione dei fatti così lontana dalla verità. (Di Fabio Insenga)
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(Adnkronos) - I giovani italiani partono per formarsi, crescere e sperimentare nuovi contesti professionali. La mobilità giovanile all’estero aumenta, ma è sempre più consapevole, progettuale e spesso temporanea, infatti, due giovani su tre considerano possibile un ritorno in Italia, a patto che si creino condizioni più favorevoli: non solo salari più competitivi (91,5%), ma anche valorizzazione del merito (78%), reali opportunità di crescita professionale (71,2%) e una maggiore cultura manageriale nelle imprese (42,9%). È quanto emerge dal nuovo dossier 'Giovani all’estero: tra opportunità di lavoro e voglia di crescita', realizzato dalla Fondazione studi consulenti del lavoro e che sarà presentato a Genova nel corso del Festival del Lavoro.
Nel 2024, secondo i dati Istat diffusi ad aprile 2025, oltre 93.000 giovani italiani tra i 18 e i 39 anni hanno trasferito la propria residenza all’estero segnando un incremento del 107,2% rispetto al 2014 (quando furono 45.000). Nello stesso anno, però, sono rientrati quasi 22.00 giovani italiani su un totale di quasi 53.000 rientri, una cifra percentualmente in aumento rispetto al passato. Un dato che fotografa l’espansione di un fenomeno che, alla luce dei dati, non può più essere letto solo in termini di 'fuga di cervelli'. Solo il 26,5% dei giovani intervistati ha indicato la mancanza di lavoro in Italia come motivo principale della partenza. Più spesso a motivare la scelta sono il desiderio di fare un’esperienza diversa (40,5%), la disponibilità di una buona opportunità (22,5%) e la volontà di arricchire il proprio curriculum in chiave internazionale (18,5%).
Un fenomeno trasversale che interessa tutto il territorio nazionale – dal Nord al Sud – e che riflette l’evoluzione di una generazione sempre più orientata verso carriere globali. Ma vivere all’estero non sempre si traduce in un miglioramento della qualità della vita. L’indagine, condotta su un campione significativo di giovani italiani espatriati o rientrati negli ultimi cinque, evidenzia numerose criticità: sebbene il 57,9% si dichiari molto soddisfatto dell’esperienza fatta, solo il 19,4% valuta molto positivamente la qualità delle relazioni personali, il 21,4% esprime giudizi negativi sulla meritocrazia e il 64,8% segnala l’elevato costo della vita come fattore penalizzante. Il programma del Festival del Lavoro e la ricerca sono disponibili sul sito www.festivaldellavoro.it.
"Oggi - commenta Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro - la sfida non è solo trattenere i giovani, ma creare le condizioni perché abbiano voglia di restare, o di tornare. E' tempo di costruire un Paese in grado di competere e attrarre talento. Per riuscirci, dobbiamo continuare ad investire sull’attrattività del sistema Italia: creando le condizioni per un lavoro sicuro e di qualità, accrescere il potere di acquisto dei salari e aumentare i servizi per favorire la conciliazione vita/lavoro".
(Adnkronos) - Un’alleanza strategica per rendere la città un luogo che non lascia indietro nessuno, dove la cura diventa relazione, prossimità, comunità. È l’obiettivo del percorso condiviso tra l’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e il Comune di Milano presentato oggi, nel capoluogo lombardo nel corso del convegno ‘Verso un patto per Milano per la sclerosi multipla’. Istituzioni, esperti, persone con Sm e volontari si sono incontrati per costruire insieme la rete per una città più inclusiva. L’evento si inserisce all’interno della Settimana nazionale di informazione sulla malattia, un appuntamento annuale promosso da Aism per accendere i riflettori sulla Sm e sensibilizzare l’opinione pubblica su diritti, ricerca e qualità della vita.
Milano è una città che corre, innova, e attrae. Ma c’è una Milano che ogni giorno si muove con fatica, affrontando scale, attese, barriere invisibili. È la Milano delle oltre 3 mila persone che convivono con la sclerosi multipla (Sm), 7.400 in tutta la Città Metropolitana. La diagnosi cambia la vita, solo nel capoluogo milanese a 100 persone ogni anno, mentre nell’hinterland sono oltre 200. La Sm non si vede sempre, ma c’è. È fatta di stanchezza estrema, di dolori, di incertezze ma anche di voglia di continuare a lavorare, camminare, partecipare. È fatta di diritti da far valere, ostacoli da abbattere, servizi da costruire.
In questi anni - ricorda una nota - Aism non è stata solo un riferimento per chi riceve una diagnosi, ma un presidio di umanità e supporto concreto. Solo nella Città Metropolitana di Milano ha erogato, negli ultimi 3 anni, oltre 75mila ore di servizi: orientamento, accompagnamento, trasporti, consegna farmaci, consulenza sociale e legale, supporto psicologico. Sono stati così raggiunte quasi 2.500 persone con Sm che hanno potuto contare su volontari preparati, su un punto d’ascolto ed essere accompagnate dove da sole non avrebbero potuto andare. È il volto più silenzioso, ma più potente, della solidarietà milanese. L’alleanza tra Comune di Milano e Aism si rinnova e si rafforza, quindi, attraverso un percorso congiunto e un impegno concreto per portare la voce delle persone con Sm nei luoghi dove si decidono le politiche con il coinvolgimento dell’associazione nei processi di coprogettazione e programmazione dei servizi socio-sanitari. È un’azione che guarda alle scuole, alla cultura, alla comunicazione pubblica per promuovere, fin da piccoli, il valore dell’inclusione e abbattere pregiudizi. Un lavoro di rete che si estende anche attraverso le collaborazioni nazionali con Anci e Unpli, per amplificare l’impatto di campagne e iniziative. È, soprattutto, il riconoscimento del ruolo di chi ogni giorno opera sul campo, e la costruzione di un welfare di comunità, dove il sostegno non è solo assistenza, ma partecipazione e prossimità.
"Una città che si prende cura è una città che ascolta - afferma Vittorio Borgia, presidente della sezione provinciale Aism Milano - In un progetto di collaborazione tra Aism e comune vogliamo costruire insieme una Milano più umana, dove la parola disabilità non sia sinonimo di esclusione, ma di attenzione e di diritti. Non si tratta solo di servizi, ma di costruire una rete di partecipazione e di prossimità per garantire che ogni persona abbia il diritto di essere protagonista della propria vita. L’invito è a tutti gli attori della città: lavoriamo insieme per costruire una Milano che non lascia indietro nessuno".
Milano ospita 9 centri clinici specializzati nella sclerosi multipla, e nei suoi ospedali vengono seguite oltre 15 mila persone provenienti da tutta Italia. Ma una rete sanitaria eccellente non basta, se fuori dagli ambulatori mancano supporti domiciliari, accessibilità, orientamento, ascolto. Una visione strategica tra ente pubblico e Terzo Settore - conclude la nota - costruisce un modello che parla non solo a Milano, ma a tutte le città che vogliono essere davvero inclusive.
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(Adnkronos) - Il melanoma colpisce in modo diverso gli uomini e le donne, sul busto e sugli arti inferiori rispettivamente. Lo ha stabilito un'analisi dell'organizzazione no profit Cancer Research Uk (Cruk) che prevede, purtroppo, un aumento dei casi già da quest'anno. I dati del Cruk, riporta 'The Telegraph', evidenziano che "4 tumori della pelle su 10 (3.700 casi l'anno nel Regno Unito) si trovano sul busto degli uomini (schiena, torace e stomaco). Mentre oltre un terzo (35%) dei melanomi nelle donne si trova negli arti inferiori, dai fianchi ai piedi, e rappresentano 3.200 casi ogni anno".
Secondo i ricercatori, queste variazioni nella localizzazione dei melanomi nei due sessi "sono dovute a differenze comportamentali: gli uomini sono più propensi a esporsi al sole senza maglietta, mentre le donne tendono a indossare pantaloncini o gonne con l'arrivo del caldo". Secondo lo studio, l'87% dei casi di melanoma nel Regno Unito, 17.100 ogni anno, è causato "dalla sovraesposizione ai raggi Uv".
Lo scorso anno - ricordano i ricercatori - c'è stato nel Regno Unito un record per il tasso di melanoma, con un aumento del 25% delle nuove diagnosi. Secondo Cancer Research Uk, si è registrato un aumento del 57% dei tumore della pelle tra gli ultraottantenni e del 7% tra i 25 e i 49 anni. Ma "si prevede un ulteriore aumento dei casi di melanoma quest'anno, fino a 21.300".
"I miglioramenti nei tassi di sopravvivenza del melanoma evidenziano i notevoli progressi compiuti dalla nostra ricerca. Tuttavia - precisa Michelle Mitchell, a capo del Cruk - il crescente numero di persone a cui viene diagnosticata la malattia è ancora preoccupante, soprattutto se si considera che i tassi di incidenza negli uomini stanno aumentando più rapidamente".
Cancer Reserch Uk, in vista dell'arrivo dell'estate, ritorna su alcune raccomandazioni. "Scottarsi anche solo una volta ogni 2 anni può triplicare il rischio di melanoma rispetto a non scottarsi mai - avverte l'associazione - Non bisogna fare attenzione solo alle giornate calde e soleggiate, perché i raggi Uv nel Regno Unito possono essere abbastanza forti da causare danni alla pelle tra anche tra metà marzo e metà ottobre quando il tempo è nuvoloso o fresco". Da qui i consigli: "Cercate di stare all'ombra dalle 11 alle 15, quando il sole è più forte; indossate abiti che aiutino a coprire la pelle, con un cappello e occhiali da sole, e usate una crema solare con almeno un livello di protezione Spf30".
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