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Ricerca: Tor Vergata-Inaf, scoperta 'nuova finestra' su studio dell’universo estremo

14 Maggio 2025
Ricerca: Tor Vergata-Inaf, scoperta

(Adnkronos) - Immaginate una tempesta colossale che si scatena appena al di fuori di un buco nero supermassiccio: è proprio ciò che ha rivelato Resolve, il nuovo spettrometro ad altissima risoluzione nei raggi X a bordo del satellite Xrism, nel contesto di una missione spaziale guidata dall’agenzia spaziale Jaxa (Giappone), con la partecipazione di Nasa (Stati Uniti) ed Esa (Europa). Grazie ai dati ad altissima precisione di xrism, è stato possibile – per la prima volta – identificare cinque componenti distinte di questo vento nel cuore del quasar Pds 456, ognuna espulsa dal buco nero centrale a velocità relativistiche, comprese tra il 20% e il 30% della velocità della luce. Per fare un confronto, basti pensare che le tempeste più violente sulla Terra – come un uragano di categoria 5 – raggiungono al massimo 300 km/h. Questa 'tempesta cosmica' è milioni di volte più veloce.  

Lo studio nato da questa collaborazione internazionale (Jaxa, Nasa, Esa) nell’ambito della missione Xrism, a cui partecipano anche ricercatrici e ricercatori dell’Università di Roma Tor Vergata e dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), è pubblicato oggi sulla rivista internazionale Nature, con un articolo dal titolo 'Structured ionized winds shooting out from a quasar at relativistic speeds', che evidenzia la scoperta di cinque distinti flussi di plasma che fuoriescono dal disco di accrescimento del buco nero centrale a velocità estreme, pari al 20–30% di quella della luce.  

“Il nostro gruppo ha giocato un ruolo chiave nell’interpretazione di questi dati, grazie a tecniche spettroscopiche avanzate nei raggi X e a modelli teorici innovativi per la fisica dei venti prodotti dai buchi neri. Questi risultati aprono una nuova finestra sullo studio dell’universo estremo, e gettano le basi per comprendere meglio come i buchi neri influenzano l’evoluzione delle galassie”. Commenta così Francesco Tombesi, professore associato di Astrofisica presso il dipartimento di Fisica dell’università di Roma Tor Vergata e associato Inaf. In qualità di Xrism Guest Scientist selezionato dall’Esa (uno dei soli due in Italia insieme a James Reeves, associato Inaf), Tombesi ha partecipato alla pianificazione e all'analisi dell’osservazione del quasar PDS 456, il più luminoso dell’universo locale, utilizzando il nuovo spettrometro ad alta risoluzione Resolve. 

“Roma Tor Vergata ha avuto un ruolo di primo piano - prosegue Tombesi - anche grazie al contributo di due giovani ricercatori cresciuti all’interno del nostro Ateneo: Pierpaolo Condò, dottorando al secondo anno del PhD in Astronomy, astrophysics and space science (aass), e Alfredo Luminari, ricercatore post-doc presso Inaf ed ex dottorando Aass”. Un’energia così enorme e una struttura così complessa rivoluzionano la nostra comprensione dell’ambiente estremo intorno ai buchi neri supermassicci e mettono in seria discussione i modelli attuali di feedback tra buco nero e galassia. “Le teorie finora accettate – conclude Tombesi - non riescono a spiegare una simile combinazione di forza e frammentazione: è chiaro che serviranno nuovi modelli per descrivere questi mostri cosmici”. 

“Pds456 è un laboratorio prezioso per studiare nell’universo locale i potentissimi venti prodotti dai buchi neri supermassivi. Questa nuova osservazione ci ha permesso di misurare la geometria e distribuzione in velocità del vento con un livello di dettagli impensabile prima dell’avvento di Xrism”, aggiunge Valentina Braito, ricercatrice Inaf a Milano.  

Un ruolo vincente all’interno della campagna osservativa di Pds456 lo ha avuto ancora una volta l’osservatorio spaziale Neil Gehrels Swift, satellite Nasa con una importante partecipazione dell’Inaf con l’Agenzia spaziale italiana (Asi). E' stato infatti grazie a un programma osservativo Swift - ottenuto da Valentina Braito - che il team è riuscito a costruire i modelli specifici per Pds456 utilizzati nell’analisi dei dati Xrism.  

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Dazi, Federmanager: "Serve risposta politica efficace per istanze di crescita del Paese"

14 Maggio 2025
Il presidente di Federmanager, Valter Quercioli

(Adnkronos) - "L’informativa del ministro Urso ha confermato con chiarezza i rischi sistemici che il nuovo scenario commerciale comporta, ma anche la correttezza del percorso intrapreso dal governo italiano per evitare una spirale ritorsiva". Così il presidente di Federmanager, Valter Quercioli, commenta l’informativa parlamentare odierna del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sulle conseguenze per il sistema produttivo italiano dei dazi reciproci tra Stati Uniti e Unione europea. 

Sul punto, le stime del Mimit risultano davvero significative: un impatto di circa il 10% sulle esportazioni italiane negli Usa in caso di dazi reciproci al 20%, e del 6,5% in caso di dazi reciproci al 10%, con conseguenze particolarmente pesanti per settori chiave come l’automotive di alta gamma e il farmaceutico. 

"Quello che si prospetta – continua il presidente - è un ennesimo shock esogeno per l’economia europea e per quella italiana. Dobbiamo mettere a frutto quanto appreso dalle esperienze precedenti, evitando reazioni impulsive e rafforzando la nostra capacità di agire come sistema-Paese. L’impostazione da adottare deve essere chiara: unire, non dividere, le due sponde dell’Atlantico. Federmanager sostiene con convinzione il percorso di negoziato intrapreso e auspica una coesione strategica tra le istituzioni europee e le forze produttive per trasformare questa crisi in una occasione di rilancio delle solide relazioni che da sempre intercorrono". 

La nostra Federazione conferma il pieno sostegno a una linea diplomatica responsabile e determinata, ma sottolinea la necessità di un approccio propositivo che punti al rafforzamento strutturale della competitività. "In un contesto di incertezza commerciale e pressioni inflattive, bisogna accelerare con le riforme necessarie a rimettere in moto il Paese e le imprese, mettendo a sistema le migliori competenze per favorire: costi energetici sostenibili, efficace digitalizzazione, valorizzazione del capitale umano di qualità, investimenti strategici nei mercati emergenti e piena sinergia tra pubblico e privato", prosegue Quercioli. 

Federmanager è come sempre disponibile a collaborare attivamente con le istituzioni italiane ed europee per sostenere un’industria che sia protagonista della trasformazione economica, resiliente agli shock esterni e promotrice di una nuova stagione di crescita condivisa. "Siamo aperti al confronto, oggi più che mai. Occorre affermare, anche nel quadro internazionale, che l’Europa industriale c’è, parla con una voce sola e vuole restare competitiva senza rinunciare alla sua vocazione transatlantica", aggiunge Quercioli. 

Insieme a un impegno serrato su questi temi, Federmanager auspica l’adozione di politiche fiscali e monetarie intelligenti, in grado di attutire gli effetti negativi determinati dai dazi e sostenere le imprese in questa fase complessa. "Siamo pronti a fare la nostra parte – conclude il presidente – e a dialogare con i massimi livelli istituzionali per comprendere come agire in maniera efficace. Stiamo avviando iniziative strategiche che accompagnino la trasformazione industriale europea e italiana, nel solco della twin transition, digitale e ambientale. Dobbiamo guardare al di là della tempesta, per costruire un’economia aperta, solida, competitiva e sostenibile".  

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Serie A e la lotta a pirateria audiovisiva: "Fenomeno criminale che sottrae risorse vitali"

14 Maggio 2025
Serie A e la lotta a pirateria audiovisiva:

(Adnkronos) - "E' una norma molto attesa, che è stata rivisitata. Abbiamo costruito una norma che non penso avrà problemi e produrrà risultati. Anche perché non penso che in Italia ci sia gente a favore dell'illegalità. Da oggi in poi, e mi riferisco proprio ad oggi perché la Guardia di finanza è già al lavoro, ci sarà tolleranza zero da parte delle istituzioni e della politica. La pirateria è un nemico insidioso del nostro calcio che sottrae risorse economiche vitali e aiuta la criminalità organizzata. Lo streaming illegale toglie miliardi di ingressi all'indotto sportivo. La pirateria va quindi contrastata con determinazione, per questo in parlamento sono stato relatore di questa norma che attribuisce poteri straordinari all'Agcom, che potrà ora disabilitare indirizzi Ip considerati illeciti. A supporto di questa azione è stata sviluppata una piattaforma apposita per combattere i siti illegali". Queste le parole del senatore Claudio Lotito, relatore della norma antipirateria, durante la conferenza stampa della Lega di Serie A, dedicata alla lotta contro la pirateria audiovisiva nel calcio al Salone d’Onore del Coni, per illustrare le recenti iniziative intraprese insieme alle Istituzioni e alle Forze dell'Ordine per contrastare la fruizione illegale delle partite. All'incontro hanno preso parte il Senatore Claudio Lotito, relatore della norma antipirateria, il Tenente Colonnello Roberto Missione (III Reparto, Comando Generale - Guardia di finanza), il Generale di Brigata Gaetano Cutarelli (Comandante del Nucleo Speciale Beni e Servizi - Guardia di finanza) e l’Amministratore Delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo. 

“La pirateria audiovisiva è un fenomeno criminale che colpisce il calcio, sottraendo risorse vitali e alimentando l’illegalità. Come relatore della nuova norma antipirateria, ribadisco l’importanza delle misure adottate dal Parlamento: abbiamo dotato Agcom di poteri straordinari, consentendo interventi tempestivi, entro 30 minuti, per oscurare siti e contenuti pirata -ha commentato il Senatore Claudio Lotito-. Ora possiamo identificare e sanzionare duramente sia chi trasmette illegalmente, sia chi usufruisce della pirateria. Ringrazio Lega Serie A, Guardia di Finanza, Agcom e Parlamento per l’impegno comune. Combattere la pirateria significa restituire risorse allo sport, investire sui giovani e affermare con forza che in Italia vince la legalità”. 

“Grazie alla collaborazione tra la Componente Speciale e il Comando Provinciale di Lecce, 183 Reparti territoriali della Guardia di finanza hanno sanzionato 2.266 utenti abusivi in 80 province italiane. Sono in corso le procedure di identificazione di altri clienti, individuati in indagini attivate con altre 3 Procure. Inoltre, sono in fase di sviluppo due distinti procedimenti penali presso la Procura di Roma, in virtù del protocollo operativo siglato con Gdf e Agcom”, ha dichiarato la Guardia di finanza. 

L’Amministratore Delegato di Lega Serie A Luigi De Siervo, ha dichiarato: “Oggi è un giorno storico, stiamo raccontando un passo ulteriore per recuperare delle risorse fondamentali e portare gli utenti a capire l’importanza degli abbonamenti. La Guardia di finanza ha fatto un lavoro eccellente, chiunque usa il pezzotto in Italia lascia una traccia indelebile che le forze dell’ordine ora sono in grado di ricostruire arrivando a individuare gli utenti finali. Una volta individuati i soggetti, se dovessero proseguire in attività non lecite, verrebbero sanzionati con multe fino a 5000 euro. L’obiettivo è cercare di aiutare il sistema a recuperare le ‘pecorelle smarrite’ che hanno passato la linea di demarcazione. È un fenomeno diffuso di mancanza di legalità, che grazie alla legge approvata dal Parlamento, che è la più avanzata contro la pirateria, riuscirà a portare beneficio non solo al calcio, ma a tutta l’industria culturale italiana che oggi soffre questa violazione che porta danni per centinaia di milioni e che obbliga le pay tv ad alzare il valore degli abbonamenti. Se riuscissimo a pagare tutti, riusciremmo a pagare meno. Ringrazio Claudio Lotito, sia come imprenditore del calcio che come Senatore per aver saputo farsi parte nel progetto di individuare una legge che anche dal punto di vista giuridico fosse evoluta”. 

Chi vende e chi acquista contenuti pirata lascia sempre tracce in rete e i pagamenti verso piattaforme digitali illegali sono rintracciabili anche a posteriori. Le sanzioni, dunque, possono essere applicate retroattivamente e il loro importo terrà conto di eventuali casi di recidiva. Oltre all’identificazione dei responsabili e all’irrogazione di sanzioni agli utenti fruitori di contenuti pirata, la Guardia di finanza ha in corso indagini approfondite per individuare le infrastrutture utilizzate per la diffusione abusiva, nonché i canali finanziari e le modalità di possibile riciclaggio dei proventi illeciti. 

“Abbiamo una legge eccellente, ma bisogna farla applicare. E lo si fa attraverso le forze dell’ordine e la magistratura, altrimenti non serve a niente. Applicare vuol dire punire chi fornisce la pirateria ma anche chi la utilizza e la compra. Mi è stato detto che questo ora sta avvenendo e me ne compiaccio. La lega non può continuare ad avere 300 milioni di perdite”, ha aggiunto Paolo Scaroni, presidente del Milan. 

“La pirateria ha rappresentato un problema per il movimento calcistico ed è ora di dire basta. Questa legge che è stata varata due anni fa, oggi è preparata ad affrontare quelle che sono le priorità. Usando una metafora calcistica: se prima c’era il cartellino giallo, ora c’è il cartellino rosso. La legge aiuterà a riequilibrare i ricavi e dare una spinta al movimento”, ha proseguito Giuseppe Marotta, presidente e amministratore delegato dell'Inter.  

“Voglio ringraziare il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza per l’importante attività di contrasto alla pirateria. Grazie al loro lavoro, milioni di persone che ogni giorno scelgono la legalità vengono concretamente tutelate. Le sanzioni rappresentano l’inizio di un cambiamento culturale necessario: colpiscono un senso di impunità ancora troppo diffuso e combattono un fenomeno che distrugge valore e posti di lavoro in molti settori, dallo sport all’audiovisivo”, ha sottolineato Andrea Duilio, Amministratore Delegato di Sky Italia. 

"Innanzitutto, bisogna riconoscere lo sforzo posto in essere da tutte le Istituzioni che, con diverso ruolo, stanno combattendo questa piaga sociale: Parlamento, che ha adottato il nuovo quadro normativo, Agcom, che lo applica giornalmente, e Guardia di Finanza che, come abbiamo saputo oggi, ha avviato un severo sistema di monitoraggio delle violazioni di “chi compra pirateria”. Cominciano ad essere acciuffati coloro che scavalcano i cancelli per entrare su spalti digitali senza avere pagato il biglietto; va rotta l'abitudine all'illegalità. È dovuto a chi gioca pulito. Ai tifosi che scelgono l’abbonamento legale, pagando per sostenere la propria squadra ed i propri campioni e, quindi, meritando uno spettacolo all’altezza. Alle squadre che, direttamente o indirettamente, non incassano il biglietto di questi hooligans digitali", ha aggiunto il Ceo di Dazn Italia, Stefano Azzi. "La pirateria ruba risorse a tutti e tradisce la vera passione, oltre ad essere un reato. Dietro a un link illegale non c’è mai solo la trasmissione di una partita: c’è il furto di dati personali e di identità, c’è sottrazione di strumenti di pagamento. Chi compra illegalmente da rivenditori illegali si espone al rischio -spesso la certezza- di offrire a queste pericolose organizzazioni criminali molte opportunità di compiere altri reati. Chi clicca senza pensarci spalanca la porta agli hacker e offre champagne ai criminali. Lo dobbiamo allo sport stesso perché senza un pubblico sano tutto perde valore: il suo futuro, la competizione e la passione", ha concluso Azzi. 

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Milano, 15enne uccide anziana: la colpisce con una lampada e poi la strangola

14 Maggio 2025
Polizia scientifica (Fotogramma)

(Adnkronos) - Un ragazzo di 15 anni ha ucciso un'anziana vicina di casa e poi lo ha confessato alla madre. È successo questo pomeriggio nel quartiere Vigentino di Milano. La madre del ragazzo ha allertato la polizia, intervenuta intorno alle 16 in via Bernardino Verro. La vittima, di 82 anni, è stata strangolata e colpita con una lampada.  

La famiglia del 15enne a lungo ha abitato accanto alla donna e si era da poco ritrasferita in zona. Questo pomeriggio il 15enne era andato a trovare la donna, a cui la sua famiglia era molto legata. Tra i due sarebbe scoppiata una lite per futili motivi, culminata nell'omicidio. Il ragazzo, di nazionalità sudamericana, a quel punto è tornato a casa dalla mamma, sempre nel quartiere Vigentino, e le ha raccontato tutto. Un racconto confermato dal ritrovamento del cadavere dell'anziana, di nazionalità italiana. Sul luogo del delitto sono in corso i rilievi della polizia scientifica.  

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Donazione, asta benefica e murale, Ichnusa contro l’abbandono del vetro

14 Maggio 2025
Donazione, asta benefica e murale, Ichnusa contro l’abbandono del vetro

(Adnkronos) - Ichnusa lancia la nuova edizione della campagna contro l’abbandono del vetro nell’ambiente, partendo dalla Sardegna, cuore delle attività, per arrivare in altre città della Penisola e coinvolgere un numero sempre maggiore di persone. Così, quest’anno, il Birrificio annuncia una donazione diretta di 30mila euro a Legambiente Sardegna per sostenere le attività di tutela dell’isola e la promozione di percorsi di sensibilizzazione e formazione rivolti alle giovani generazioni. A completamento dell’iniziativa, prenderà il via un’asta benefica: 15 bottiglie Ichnusa, recuperate e decorate a mano da 6 muralisti sardi, sono state donate dal birrificio a Legambiente Sardegna che promuoverà un’asta online per supportare azioni a sostegno della cultura del rispetto.  

Non solo: per sensibilizzare le persone circa l’importanza di non abbandonare le bottiglie dopo l’utilizzo, Ichnusa ha deciso di regalare alla sua terra un murale che racconta il problema dell’abbandono di vetro nell’ambiente, invitando tutti ad un gesto di responsabilità. L’opera sorge a Quartu Sant’Elena (CA), a pochi chilometri dal luogo in cui la Birra Ichnusa viene prodotta.  

E, per dare il buon esempio, anche quest’anno alle iniziative di sensibilizzazione fa seguito l’impegno 'sul campo' delle persone del Birrificio che, durante i mesi di maggio e di giugno, saranno impegnate con Legambiente in giornate di raccolta del vetro abbandonato in luoghi simbolo della Sardegna (Cagliari, Nuoro, Olbia, Sassari e Carbonia) e, per la prima volta, anche nella Penisola, a Milano e Bologna.  

“Da anni siamo impegnati, insieme alla comunità, alle persone del birrificio e ai volontari di Legambiente, per proteggere la nostra terra - dice Paolo Ciccarelli, direttore del Birrificio Ichnusa - Per contrastare il fenomeno dell’abbandono del vetro ci siamo attivati con giornate di pulizia nelle principali zone della movida sarda e, per la prima volta, anche in alcune città della Penisola. Riteniamo essenziale fare la nostra parte, non solo con azioni concrete, ma anche con un contributo economico concreto a progetti che assicurino la tutela della nostra isola. Oggi, con l’annuncio dell’asta benefica e l’inaugurazione del murale a Quartu Sant’Elena, aggiungiamo un nuovo tassello al mosaico di rispetto per la Sardegna. Tutto questo portando un messaggio sociale estremamente importante e in cui crediamo profondamente. Lo abbiamo detto fin dall’inizio: se una bottiglia deve finire per terra, allora preferiamo che la nostra birra non venga bevuta affatto”. 

A suggellare l’impegno del birrificio di Assemini, è stato inaugurato a Quartu Sant’Elena, in collaborazione con Urban Center, il murale realizzato da Andrea D’Ascanio, in arte Sardomuto, illustratore, incisore e muralista sassarese, che racconta il problema dell’abbandono del vetro nell’ambiente e invita a un gesto di responsabilità per restituire bellezza e rispetto al territorio. L’opera, intitolata 'Polpo a Rendere', arriverà anche nella Penisola il mese prossimo a Milano, in Porta Ticinese. Il murale 'Polpo a Rendere' raffigura un grande polpo che avvolge nei suoi tentacoli bottiglie abbandonate. Il suo gesto simbolico diventa un invito collettivo alla consapevolezza e all’azione, che esorta ognuno a fare la propria parte. A dominare la scena, un monito diretto e senza appello: ‘Se deve finire così, non beveteci nemmeno’, lo slogan della campagna che porta la firma dell’agenzia creativa LePub. 

Il progetto è stato patrocinato dal Comune di Quartu Sant'Elena. “Abbiamo condiviso il progetto di Ichnusa - dice il vicesindaco e assessore all’Ambiente Tore Sanna - perché fermamente convinti dell’importanza di elaborare e sostenere campagne di sensibilizzazione volte alla tutela ambientale. Abbiamo un territorio bellissimo che prima ancora di esser valorizzato deve essere rispettato, sia per quanto riguarda la parte a terra che per quanto concerne il mare. Anche l’arte può fare la sua parte e questo nuovo murale non fa che confermarlo”.  

Non solo. Per dare una 'seconda vita' alle bottiglie di vetro abbandonate, rendendole simboli del rispetto per l’ambiente, Ichnusa, con LePub come partner creativo dell’iniziativa, ha deciso di trasformarle in vere e proprie opere d’arte. Dopo averle raccolte e sanificate, le ha affidate a 6 muralisti sardi, selezionati in collaborazione con Urban Center, un gruppo interdisciplinare di professionisti, con sede a Cagliari, che vede nell’innovazione e nella creatività gli strumenti per creare cambiamento e per generare miglioramento nei territori. Gli artisti, Maurizio Brocca, Chiara Foddis, Marinetti, Teresa Podda, Sardomuto e Stella Ziantoni, hanno decorato 15 bottiglie rendendole ciascuna un’opera d’arte. Questi pezzi unici sono stati donati da Ichnusa a Legambiente Sardegna, che promuoverà un’asta online sulla piattaforma Ebay per supportare azioni a sostegno della cultura del rispetto. Ichnusa sosterrà la promozione dell’asta online attraverso una campagna dedicata. 

L’iniziativa trova eco negli italiani che dimostrano di apprezzare quando alle bottiglie di vetro viene data una vita nuova. Più di 3 su 4 (78%) affermano di avere in casa oggetti nati grazie al riutilizzo di bottiglie (studio AstraRicerche per il birrificio Ichnusa). Tra le motivazioni, oltre la metà (56%) considera il riutilizzo una soluzione funzionale per ridurre la produzione di rifiuti, mentre il 31% apprezza l’aspetto estetico e artistico di tali oggetti. Anche l’impiego di materiali riciclati per creare un’opera d’arte è molto apprezzato: il 78% degli intervistati concorda sul fatto che sia una buona idea.  

“Questa iniziativa segna il terzo anno consecutivo di collaborazione tra Ichnusa e Urban Center. Attraverso questa partnership, rinnoviamo il nostro impegno a posizionare l'arte contemporanea ed il muralismo come strumento per la cura dello spazio pubblico e diventare portavoce di azioni volte a sensibilizzare la comunità sull’importanza di agire come protagonisti per mantenere in vita gli spazi in cui viviamo”, dichiara Daniele Gregorini, direttore artistico di Urban Center. “Da anni collaboriamo con il birrificio Ichnusa, con cui condividiamo valori profondi come la tutela dell’ambiente e la valorizzazione del territorio sardo. Anche quest’anno, proseguendo in un sodalizio di cui Legambiente va sempre più orgogliosa, realizzeremo azioni concrete di sensibilizzazione in tutta l’isola”, dichiara Marta Battaglia, presidente di Legambiente Sardegna. 

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Schlein parla alla Camera, Meloni perde la pazienza al question time - Video

14 Maggio 2025

(Adnkronos) - Elly Schlein, unica, è riuscita a far perdere la pazienza a Giorgia Meloni, che per un attimo ha abbandonato il perfetto 'aplomb' mantenuto per tutto il corso del premier time alla Camera. Quando la segretaria del Pd ha iniziato la sua replica accusando il governo di aver imposto duri tagli alla Sanità, la premier (non inquadrata dalle Tv) si è rivolta alla Schlein con ampi gesti: "Non è vero, non è vero. E' una bugia", ha detto agitando il dito. 

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Artigianato in Fiera, a Milano nuova edizione estiva dal 29 maggio al 2 giugno

14 Maggio 2025
Artigianato in Fiera, a Milano nuova edizione estiva dal 29 maggio al 2 giugno

(Adnkronos) - Dal 29 maggio al 2 giugno, tutti i giorni dalle 10 alle 22.30, a Fieramilano Rho, in provincia di Milano, 760 artigiani da 50 paesi del mondo daranno vita ad Anteprima d’estate, il nuovo appuntamento promosso da Artigiano in Fiera. 

A dare vita a questo format saranno 760 artigiani da 50 Paesi del mondo: un'esperienza per celebrare la bella stagione, accompagnata da eventi dedicati alle culture e tradizioni dal mondo. Anteprima d’Estate propone un’esperienza tra i sapori dall’Italia e dal mondo nelle sei Grandi Piazze, ognuna legata da un fil rouge gastronomico e con la presenza di balli e spettacoli tipici dei territori. 

Nel padiglione 13 “Sapori senza confini” è un vero e proprio concentrato di eccellenze artigianali che attraversa l’Italia, l’Europa e il mondo. L’Austria e la Baviera dialogano con l’Irlanda, la Campania incontra la Sicilia e l’Asia svela i suoi segreti con specialità da Sri Lanka, Cina e Giappone. Dalle zeppole ai Kurtoskalacs, dal fish&chips ai baozi, ogni assaggio è una scoperta accompagnata da musiche tradizionali irlandesi. La limitrofa area “Paella, Fuoco e Fiesta” risuona di griglie ardenti e chitarre latine. Empanadas argentine sfidano paelle fumanti, mentre i panini tex-style abbondano di pulled pork e salsa affumicata. A rinfrescare, gelati tropicali battuti a mano e boccali di birra artigianale. 

Nell’area “Braci Esotiche & Fiamme Vive” all’interno del padiglione 22 le braci sfrigolano sotto tagli di carni argentine, pollo tandoori e tamales. Tutto intorno, il profumo del caffè arabo intreccia note di cardamomo con la freschezza di birre artigianali per un’esperienza multisensoriale: calore, spezie, musiche e storie si fondono in una straordinaria festa estiva con spettacoli dal mondo. Nel padiglione 15 batte il cuore gastronomico d'Italia. 

L’area “Cuore Italiano: Sole, Sapore, Passione” è un’accurata selezione di specialità regionali. Ogni piatto, dalle paste ai fritti, dalle carni ai prodotti caseari, racconta una storia di territorio e passione artigianale, dalla Liguria alla Campania, passando dalle Marche, dalla cucina romana e dalle specialità valtellinesi, passando dal Piemonte, l’Abruzzo e la Toscana. Sempre nel padiglione 15 l’area “Tesori del Sud: Gusto e Tradizione” è un tripudio di specialità gastronomiche dal Sud Italia. Spaghetti all’assassina, bombette pugliesi, porchetta dei Nebrodi e arrosticini dell'Agro Pontino sono solo alcuni dei grandi classici, a cui si affiancano i dolci più famosi, come cannoli, tette delle monache ed altre specialità a completamento di un’esperienza intensa, riscaldata dalla pizzica salentina. 

Il viaggio gastronomico ad Anteprima d’Estate si chiude nell’area “Nord, Sud, Ovest, Est: un viaggio inaspettato”, dove il mondo è servito in tavola. Dai risotti veneti alle specialità romagnole, alla pizza campana, dalle specialità tunisine e cinesi a quelle iraniane, l’area è un concentrato di culture e sapori artigianali, perfetto per condividere un'esperienza unica nelle sere d'estate accompagnata da musiche e spettacoli dal mondo. Sarà anche presente, in anteprima, il panettone ufficiale dei Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026. 

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Flaherty, 'finalmente per me una commedia brillante a teatro'

14 Maggio 2025
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L'attore a Cagliari con 'L'Onorevole, il Poeta e la Signora'
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Carta d’Identità elettronica, a Roma nuovi open day 17 e 18 maggio

14 Maggio 2025
Carta di identità - Fotogramma

(Adnkronos) - Gli Open Day dedicati alla carta d’identità elettronica (Cie) continuano nel fine settimana del 17 e 18 maggio, con le aperture straordinarie, il sabato, degli uffici anagrafici dei Municipi II, III e XIII e degli ex Punti Informativi Turistici (Pit) di piazza delle Cinque Luforzene, piazza Santa Maria Maggiore e piazza Sonnino e al punto di rilascio di via Petroselli 52. Domenica 18 saranno attivi, in oltre, come di consueto, agli ex Pit e al punto di rilascio di via Petroselli 52, anche gli uffici anagrafici del Municipio III.  

Per poter richiedere la carta d’identità in occasione degli Open Day è sempre obbligatorio l’appuntamento, prenotabile a partire dalle ore 9.00 di venerdì 16 maggio fino a esaurimento disponibilità sul sito Agenda Cie del ministero dell’Interno. Per espletare la richiesta bisognerà presentarsi muniti di prenotazione, di fototessera, di una carta di pagamento elettronico e del vecchio documento.  

Sabato 17 maggio al Municipio II la sede di via Dire Daua 11 sarà aperta dalle 8 alle 13; nel Municipio III la sede di via Fracchia 45 sarà aperta dalle 8.00 alle 16.00; Municipio XIII: la sede di via Aurelia 470 sarà aperta dalle 8.30 alle 13.30; domenica 18 maggio 2025 in Municipio III la sede di via Fracchia 45 sarà aperta dalle 8.00 alle 16. Orari degli ex Pit e della sede di via Petroselli 52 che saranno aperti sabato 17 e domenica 18 maggio: gli sportelli di piazza delle Cinque Lune, piazza Sonnino, piazza Santa Maria Maggiore e via Petroselli 52 saranno aperti sabato 17 maggio dalle 8.30 alle 16.30 e domenica 18 maggio dalle 8.30 alle 12.30. 

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Emanuele Pozzolo espulso dal gruppo di Fratelli d'Italia alla Camera

14 Maggio 2025
Emanuele Pozzolo - Foto dal profilo Facebook

(Adnkronos) - Emanuele Pozzolo è stato espulso dal gruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. Ne dà notizia Il Foglio. "Il direttivo - si legge sul sito web del quotidiano - ha votato all'unanimità l'espulsione del deputato coinvolto nella vicenda dello sparo di capodanno a Rosazza nel 2023, durante una festa alla quale partecipava anche il sottosegretario Delmastro". 

La notte di Capodanno 2024, durante una festa nei locali della pro loco di Rosazza, nel Biellese, a cui partecipava anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, viene sparato un colpo di pistola che ferisce ad una gamba il 31enne Luca Campana, genero del caposcorta di Delmastro.  

Il mini revolver da cui è partito il colpo risulta appartenere all'allora deputato di Fratelli d'Italia Pozzolo, anche lui presente al veglione. Sottoposto alla prova dello stub dai Ris di Parma, Pozzolo risulta positivo con "significativi" residui di polvere da sparo sulle mani e sui i vestiti facendo così scattare la sospensione da Fratelli d'Italia. 

 

 

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Rocio Munoz Morales, imbarazzo a 'La volta buona': il retroscena su Raoul Bova

14 Maggio 2025
Rocio Munoz Morales - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Rocio Munoz Morales si è lasciata scappare un dettaglio curioso sulla sua relazione con Raoul Bova. Ospite oggi, mercoledì 14 maggio, a 'La volta buona', l'attrice e conduttrice televisiva ha raccontato le difficoltà che ha avuto agli inizi della sua carriera quando dalla Spagna si è trasferita in Italia, senza conoscere la lingua.  

Rocio Munoz Morales che nel 2012 ha esordito al cinema italiano con la commedia 'Immaturi - Il viaggio', diretta da Paolo Genovese, ha ricordato: "Mi sono ritrovata sul set con tutti che parlavano in italiano e io ero l'unica a comunicare in inglese". "Quando dicono che lo spagnolo e l'italiano si assomigliano, non è assolutamente vero. All'inizio era come russo per me", ha aggiunto.  

Occasione per raccontare un dettaglio curioso legato alla sua vita sentimentale. A proposito della sua relazione con l’attore Raoul Bova, nata proprio sul set di Immaturi, Morales ha rivelato: "Comunicavamo in inglese, certamente". "Abbiamo fatto pure l'amore in inglese, non so come... ma ora è un ricordo molto lontano", ha detto tra le risate del pubblico e della conduttrice.  

La conversazione è poi degenerata in una gag esilarante: "Adesso lo fate in italiano? Che ne so magari ognuno lo fa nella lingua che preferisce", ha chiesto Cateria Balivo, ironicamente. "Si, certo. Ti immagini? Che cosa complicata...", ha risposto Rocio che è diventata rossa per l'imbarazzo. L'attrice poi ha reagito scherzosamente, lanciando dei cuscini alla conduttrice e urlandole "Basta Caterina, basta".  

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Neonati sepolti, archiviata la posizione dei genitori di Chiara Petrolini

14 Maggio 2025
Chiara Petrolini - Facebook

(Adnkronos) - La posizione dei genitori di Chiara Petrolini, la 21enne di Vignale di Traversetolo accusata di aver ucciso i due neonati partoriti nel maggio del 2023 e nell’agosto del 2024, è stata archiviata dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Parma, che ha accolto la richiesta della Procura ducale.  

Come aveva spiegato l’avvocato Nicola Tria - che difende anche la stessa Chiara - in occasione dell’arresto della 21enne lo scorso settembre, padre e madre della ragazza risultano essere totalmente estranei e inconsapevoli rispetto al progetto criminale della figlia, accusata di aver sotterrato nel giardino di casa i cadaveri dei due neonati avuti dall’ex fidanzato. I due coniugi sono stati tenuti all’oscuro di entrambe le gravidanze e di tutti i successivi atti criminosi commessi dalla figlia, che ora si trova agli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Vignale di Traversetolo in attesa dell’udienza preliminare fissata per venerdì con la Gup Gabriella Orsi, che dovrà esprimersi in merito alla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal procuratore di Parma Alfonso D’Avino. 

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Covid, falsi vaccini: Madame a giudizio, Camila Giorgi sceglie rito abbreviato

14 Maggio 2025
La cantante Madame - (Ipa)

(Adnkronos) - La cantante Madame (Francesca Calearo) ha scelto di andare a giudizio al processo per i falsi vaccini Covid per ottenere il Green pass, in cui è coinvolta anche la ex tennista Camila Giorgi, che invece ha scelto il rito abbreviato, così come i suoi genitori.  

Sono 25 gli indagati dalla procura berica, di cui dieci hanno scelto di patteggiare. Tra questi anche la dottoressa Daniela Grillone Tecioiu (che si sarebbe accordata per due anni) e il suo compagno. La gup di Vicenza Antonella Crea, nell'udienza preliminare di ieri, ha rinviato ogni decisione al 28 ottobre prossimo. 

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Fondazione Venezia Capitale mondiale della sostenibilità, Renato Brunetta confermato presidente

14 Maggio 2025
Fondazione Venezia Capitale mondiale della sostenibilità, Renato Brunetta confermato presidente

(Adnkronos) - Chiuso oggi formalmente il primo triennio della Fondazione Venezia Capitale mondiale della sostenibilità / Venice sustainability foundation (vsf) che ha visto riunirsi il consiglio di indirizzo presso la sede delle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco, dove è stato approvato all'unanimità il bilancio di esercizio relativo all’anno 2024. L’atto ha comportato la decadenza degli organi statutari in carica e la loro contestuale elezione che ha dato il via alla nuova fase istituzionale. Riconfermato alla presidenza, per il prossimo triennio 2025-27, Renato Brunetta. 

La proposta di nomina di Renato Brunetta, avanzata dalla presidenza del consiglio dei Ministri del Governo Italiano, ha ricevuto il pieno consenso della Regione Veneto e del Comune di Venezia. Il consiglio di indirizzo ha ratificato la decisione con voto favorevole all'unanimità. Allo stesso modo, Alessandro Costa è stato confermato nel ruolo di direttore generale e amministratore unico della Fondazione. 

Nel corso dell'incontro, sono stati riconfermati anche i membri del consiglio di indirizzo, tra cui i rappresentanti dei soci fondatori: Benno Albrecht (Università Iuav di Venezia), Enrico Carraro (Confindustria Veneto), Michele Casarin (Accademia di Belle Arti di Venezia), Renata Codello (Fondazione Giorgio Cini onlus), Monica De Virgiliis (Snam), Fabrizio Iaccarino (Enel), Tiziana Lippiello (Università Ca’ Foscari di Venezia), Fabio Moretti (Conservatorio di Musica Benedetto Marcello Venezia), Giuseppe Ricci (Eni), Emma Ursich (Assicurazioni Generali), Laura Alice Villani (BCG). 

Successivamente è stato nominato il nuovo collegio sindacale, l’organo di controllo della Fondazione, che ha visto riconfermato quale presidente, Enrico Zanetti. 

Renato Brunetta, presidente rieletto, ha dichiarato: "Ringrazio la presidente del consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, per la riconferma della mia nomina, il presidente della Regione, Luca Zaia, il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e i rappresentanti dei soci per la rinnovata fiducia. Sono onorato di continuare a guidare Vsf. Questo triennio straordinario e intenso ha visto la Fondazione consolidarsi: abbiamo costruito un progetto solido e visionario, raggiungendo risultati concreti grazie a un partenariato unico, che non ha eguali altrove. La mia rielezione rappresenta una rinnovata fiducia nel nostro lavoro, che proseguirà con lo stesso impegno e determinazione. La Fondazione continuerà a operare per il futuro sostenibile di Venezia e del suo territorio, rafforzando le sinergie locali e globali per offrire soluzioni innovative alle sfide contemporanee", ha concluso. 

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Malattie rare, Aisla a bordo nave Vespucci: per una cura come rotta comune

14 Maggio 2025
Malattie rare, Aisla a bordo nave Vespucci: per una cura come rotta comune

(Adnkronos) - Come tra la terra e il mare, anche tra la fragilità e la forza, tra il bisogno e la risposta, serve un ponte. Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, ha attraversato quel ponte salendo a bordo dell'Amerigo Vespucci, simbolo della Marina Militare e orgoglio del nostro Paese, ormeggiata in questi giorni a Napoli per la tappa del Tour Mediterraneo. Aisla ha scelto di esserci con tutta la sua rete umana e professionale: persone con Sla, familiari, volontari, operatori, insieme agli amici del Terzo settore - Uildm, Famiglie Sma - e ai rappresentanti del Centro clinico Nemo Napoli, presidio voluto proprio dalle associazioni, oggi punto di riferimento nel Mezzogiorno per le malattie neuromuscolari, come segno di una rotta comune nella ricerca di una cura. "Non possiamo più permetterci che parole come cura o inclusione restino concetti astratti. Dobbiamo incarnarle - ha dichiarato Pina Esposito, segretario nazionale e presidente Aisla Salerno-Avellino-Benevento - perché la diagnosi non colpisce mai solo una persona: cambia la vita a un'intera famiglia. La trasforma, spesso all'improvviso, in quella che io stessa definisco una famiglia costretta. Non perché manchi l'amore, ma perché quel ruolo non lo si sceglie: lo si assume. E da soli, quel coraggio non basta".  

Al Molo Angioino - informa una nota - si è svolto il panel istituzionale 'Il valore della cura e l'obiettivo dell'inclusione: servizi e progetti a confronto', promosso dal ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli (in videomessaggio) e in cui Aisla ha portato un contributo concreto, fondato sull'esperienza viva di chi ogni giorno affronta la sclerosi laterale amiotrofica. E' in questo spirito che Aisla rilancia il valore del 'Progetto di vita', non come formalità amministrativa, ma come una bussola dinamica, costruita insieme alla persona, in grado di connettere sanità e sociale, di ascoltare e anticipare i bisogni. A bordo della Vespucci la delegazione è stata accolta con un momento denso di significato: famiglie, operatori e persone con Sla, unite da una rotta comune, i sono ritrovate sul ponte della nave più bella del mondo, simbolo di formazione, servizio e futuro.  

"In Aisla parliamo di presa in cura, non solo di 'presa in carico', perché la cura è prima di tutto presenza - ha sottolineato Adele Ferrara, consigliera nazionale, presidente Aisla Napoli e persona con Sla - E' una rete che non lascia soli, dove équipe multidisciplinari, continuità tra ospedale e territorio, famiglie coinvolte e competenze che si parlano fanno davvero la differenza. Ma, soprattutto, la cura è una questione di tempo. La Sla corre, non aspetta. Ogni giorno perso è una dignità negata. Ogni risposta mancata è un diritto non riconosciuto". Non è un caso, allora, che Aisla scelga proprio questo momento per rilanciare il suo appello al Paese. La tappa di Napoli si inserisce nel percorso verso la Conferenza nazionale dell'associazione, che si terrà a Jesi il 16 e 17 maggio, con un titolo che è già una dichiarazione d'intenti: 'Aisla chiama a raccolta l'Italia della cura'. Un invito esplicito a unire le forze, superare frammentazioni e costruire insieme un nuovo patto per i diritti, l'inclusione e la dignità. Perché solo se il Paese risponde unito, la cura può diventare davvero un bene comune. Il messaggio di Aisla oggi ha tracciato un orizzonte che non riguarda solo chi convive con la Sla, ma che investe l'essenza stessa di un Paese capace di prendersi cura. 

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Vasculiti Anca-associate, studio 'alto impatto economico e pochi centri'

14 Maggio 2025
Vasculiti Anca-associate, studio

(Adnkronos) - Hanno una bassa diffusione, ma un impatto clinico, sociale ed economico tutt’altro che trascurabile le vasculiti, un gruppo di malattie rare e poco conosciute che colpiscono i vasi sanguigni, causando infiammazione e colpendo vari organi del corpo. Cure e centri di riferimento non sono sufficienti per i pazienti con vasculiti Anca-Associate che negli ultimi 10 anni hanno registrato, in Italia, più di 36 mila ricoveri. Sono alcuni dati del documento ‘Burden clinico ed economico delle vasculiti Anca-associate in Italia: risultati dell’analisi del Registro nazionale Sdo’ - a cura del Centre for Research on Health and Social Care Management (Cergas), SDA Bocconi, Milano - presentato oggi, in previsione della Giornata mondiale delle vasculiti che ricorre domani, nel corso dell’evento ‘Overview di sistema e prospettive terapeutiche per le vasculiti Anca-associate, una patologia rara e invalidante’. L’incontro, momento di confronto tra esperti del settore e rappresentanti istituzionali, per fare luce sulle disparità di accesso alle cure e sui costi sostenuti dal Servizio sanitario nazionale nella gestione di queste patologie, è stato promosso a Roma da Cencora-Pharmalex con il patrocinio di Aiva, Associazione italiana vasculiti Anca Associate; Sir, Società italiana di reumatologia; Istituto superiore di sanità; Vasculitis International e con il contributo non condizionato di Csl Vifor Italia.  

 

Le vasculiti - si legge in una nota - costituiscono un insieme eterogeneo di patologie autoimmuni che possono insorgere a qualsiasi età e che, seppur rare, mostrano un’incidenza in crescita. Si stima che le diverse forme colpiscano ogni anno tra 20 e 40 persone su milione, con variazioni significative a seconda della tipologia specifica.  

 

“Tra le diverse forme, le Anca-associate (Aav) rappresentano un gruppo di malattie rare di interesse prevalentemente reumatologico e nefrologico - spiega Luca Quartuccio, Componente comitato scientifico Aiva Odv e professore associato di Reumatologia, divisione di Reumatologia, Università di Udine - Queste patologie, pur presentando manifestazioni cliniche diverse tra loro, hanno in comune la presenza degli autoanticorpi Anca diretti contro specifici antigeni presenti nei neutrofili, un tipo di globuli bianchi”. Aggiunge Federico Alberici, professore associato e direttore della Uo di Nefrologia, direttore della scuola di Specializzazione in Nefrologia Università degli studi di Brescia, Asst Spedali Civili: “Questa patologia è caratterizzata da un tasso di mortalità approssimativamente 2,3 volte più alto rispetto alla popolazione generale. L'incidenza annuale globale di Aav è stimata tra 1 e 3 casi ogni 100 mila persone, mentre la prevalenza è tra 5 e 42 casi ogni 100 mila persone. La poliedricità della patologia causa ritardi diagnostici: in circa il 60% dei pazienti, il tempo medio che intercorre tra l’esordio dei primi sintomi e la diagnosi finale, è stimato in 6 mesi”. In un contesto così complesso, non solo dal punto di vista diagnostico, è necessaria una gestione multidisciplinare per garantire una presa in carico funzionale alle diverse esigenze che la malattia richiede.  

 

 

“Come paziente affetto da Aav - afferma Ruben Collet, presidente Associazione Aiva - conosco molto a fondo le problematiche della patologia e mi impegno ogni giorno a sostenere le persone che, come me, ci convivono. Purtroppo, molti pazienti sono costretti ad attendere anni prima di ricevere una diagnosi corretta, con gravi ripercussioni sul decorso della malattia e sulla qualità della vita, sia personale che familiare. I ritardi sono dovuti a scarsa presenza e distribuzione non uniforme dei centri di riferimento sul territorio nazionale. Per questo motivo, lavoriamo costantemente per migliorare l’accesso ai centri specializzati, in particolare nella fase cruciale della diagnosi. Allo stesso tempo, puntiamo a potenziare la formazione dei medici a beneficio di diagnosi più rapide e accurate. L'obiettivo primario è creare una rete di sostegno solida e accessibile, che consenta a tutti di affrontare la malattia con maggiore serenità e consapevolezza”. 

 

Il documento presentato oggi, basato sui dati rilevati dalle Schede di dimissione ospedaliera (Sdo) del ministero della Salute e focalizzato sulle prestazioni di ricovero, evidenzia un significativo impatto in termini di risorse per il Ssn: durante il periodo di osservazione, i pazienti con Gpa (Granulomatosi con poliangioite) hanno avuto in media 6,9 ricoveri ciascuno, mentre quelli con Mpa (Poliangioite microscopica) hanno avuto in media 8,7 ricoveri ciascuno. Inoltre, lo studio mostra un'elevata mortalità intraospedaliera e una notevole mobilità interregionale, indicatore di possibili disparità nell'accesso alle cure. L'alta mobilità interregionale dei pazienti, spesso alla ricerca di cure per Aav in più regioni, è associata a un aumento dei costi di oltre 4 mila euro per ogni singolo paziente. 

 

Questi elementi sottolineano l’urgenza di un maggiore coordinamento dell’assistenza a livello nazionale, attraverso la definizione e attivazione di percorsi dedicati, in grado di garantire equità, continuità e qualità nella presa in carico dei pazienti con Aav. “In qualità di co-coordinatore dell’Intergruppo Parlamentare esprimo vicinanza all’Associazione Aiva, che ho orgogliosamente tenuto a battesimo un anno fa - dichiara il Senatore Orfeo Mazzella, co-coordinatore dell’Intergruppo parlamentare Malattie Rare e Oncoematologiche, presso il Senato della Repubblica - La mia presenza oggi vuole testimoniare il mio impegno politico e di responsabilità nei confronti delle persone affette da malattie rare, come le vasculiti Anca-associate (Aav). Incontri come questo sono per noi fondamentali: ci offrono l’opportunità di ascoltare direttamente i bisogni dei pazienti, analizzare dati oggettivi e, tradurre queste evidenze in azioni concrete a tutela dei pazienti rari. Sono primo firmatario dell’emendamento 1206 che ha l’obiettivo di istituire un’unica procedura di acquisto per i farmaci orfani e che spero avrà effettivo seguito. Con questa proposta possiamo garantire un omogeneo e tempestivo accesso alle cure per pazienti rari, su tutto il territorio”. 

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Settimana celiachia, a Roma villaggio gluten free tra gusto e informazione

14 Maggio 2025
Settimana celiachia, a Roma villaggio gluten free tra gusto e informazione

(Adnkronos) - In occasione della Settimana nazionale della celiachia e in prossimità della Giornata mondiale del 16 maggio, arriva nella a Roma Celiakè?!, il primo festival itinerante interamente dedicato all'universo gluten-free. Dal 17 al 18 maggio, il Borgo Boncompagni Ludovisi (via Tiberina 831, ingresso libero) si trasformerà in un villaggio diffuso dove convivranno artigianato gastronomico, informazione scientifica e cultura dell'alimentazione inclusiva. Ideato da Valentina Pagliuso e Josè Luis Lopez Ruggiero di Live Productions, il festival nasce per restituire un'immagine autentica e golosa della cucina senza glutine e offrire al pubblico strumenti per vivere con maggiore consapevolezza e serenità la celiachia, patologia autoimmune che in Italia coinvolge oltre 265.000 diagnosticati e almeno 600.000 persone non ancora consapevoli della propria condizione. 

Celiakè?! - riporta una nota - ha ottenuto il patrocinio del Consiglio regionale del Lazio e propone un ricco palinsesto di appuntamenti, tra cui seminari e talk a cura di Aic Lazio, showcooking con chef d'eccellenza come Andrea Palmieri e Alessandro Basciu, oltre a momenti divulgativi con medici, psicologi e nutrizionisti di rilievo nazionale. Tra gli ospiti Carlo Catassi, gastroenterologo pediatra e consulente scientifico dell'Istituto superiore di sanità per il progetto di screening su celiachia e diabete tipo 1; Marco Missaglia, specialista in scienza dell'alimentazione ed endocrinologia sperimentale, membro del comitato scientifico Cedisa dell'Università del Piemonte Orientale; Vincenzo Villanacci, specialista in anatomia patologica gastrointestinale; la scrittrice e divulgatrice Simonetta Mastromauro, e la senatrice Elena Murelli, presidente dell'Intergruppo parlamentare Celiachia, Allergie alimentari e Afms. 

Grande attenzione anche alla componente gastronomica: il borgo ospiterà oltre 30 espositori di vario genere tra forni, pasticcerie, laboratori e food truck da tutta Italia, con proposte che spaziano dalla pizza ai dolci, dalla pasta fresca ai panini, fino alle birre artigianali gluten free e ai vini biologici del territorio. Non solo. A Celiakè?! troveranno spazio il miele con degustazioni guidate e l'olio extravergine d'oliva con momenti di avvicinamento all'oro verde a cura di EvoSchool e 6 frantoi da diverse realtà nazionali nell'area Unto Evo Fest. E ancora, prodotti di artigianato e utility e servizi per il celiaco con la presentazione in anteprima nazionale di 'Celiachia Facile AI', il nuovo progetto firmato da Michele Mendola e basato su assistenti virtuali configurati per offrire supporto quotidiano ai celiaci. Tra gastronomia e divulgazione ci sarà spazio anche per lo svago grazie a spettacoli musicali per grandi e piccini e veri e propri momenti di condivisione come i racconti di esperienze personali di diversi influencer e personaggi noti nell'universo gluten free come Valentina Leporati e Lorenzo Guslandi, campione mondiale di pattinaggio inline freestyle e atleta diabetico di tipo 1 e celiaco. Per informazioni sul programma completo: www.celiake.it 

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Odontoiatra, '1mln 350mila bimbi mai dal dentista per problemi economici'

14 Maggio 2025
Odontoiatra,

(Adnkronos) - Nel nostro Paese "il 95% delle cure odontoiatriche si fanno nel privato e non sempre le famiglie riescono a sostenere i costi". A rimetterci sono "1 milione e 350 mila bambini che non hanno mai fatto una visita dal dentista". Lo spiega all'Adnkronos Salute Raoul D'Alessio, coordinatore delle presidenze regionali del Sindacato unitario specialistico ortognatodontico italiano (Suso), che sabato 17 maggio parteciperà - all'interno dell Expodental meeting che si apre domani a Rimini - alla tavola rotonda 'Odontoiatria e ortodonzia, tra digitalizzazione e multidisciplinarietà un presente/futuro tra clinica, etica, economia tecnologia dinamica interattiva, intelligenza artificiale', organizzata da Unidi (Unione nazionale industrie dentali italiane) in collaborazione con Suso. 

L'accesso alle cure dentali è una questione "rilevante - spiega D'Alessio - perché la prevenzione odontoiatrica ha un impatto sulla salute a 360 gradi. Molti studi, ad esempio, dimostrano ormai che una corretta masticazione sin da piccoli è legata alla possibilità di uno sviluppo ottimale di tutte le potenzialità cognitive dei piccoli. E, sul lungo termine, protegge dal futuro decadimento cognitivo in vecchiaia con elevati vantaggi non solo per la salute, ma anche per la spesa sanitaria".  

Da qui la necessità del confronto ampio organizzato a Rimini, con tutti gli attori del comparto odontoiatrico - sottolinea D'Alessio - e che è anche un'iniziativa "molto ambiziosa", che ha obiettivi pratici. "L'intenzione è mettere a punto proposte che siano in grado di migliorare l'accesso alle cure dentali, argomento che, in quanto professionisti del settore, ci coinvolge anche sul piano etico. Le tecnologie avanzate, del resto, sempre più presenti nel nostro settore, così come l'intelligenza artificiale, possono essere di supporto per l'ottimizzazione delle cure e quindi, in un quadro generale, possono incidere anche sulla razionalizzazione della spesa".  

"L'odontoiatria italiana - continua D'Alessio - investe da sempre sulla qualità e sulla sicurezza e proprio per questo ha costi non facilmente comprimibili. La quota di cure pubbliche, inoltre, è residuale. Un mix alla base delle rinunce alle cure o dei viaggi della speranza verso Paesi che promettono cure a basso costo, ma che mettono la salute dei pazienti a rischio di danni seri. Il nostro obiettivo è cercare strategie, insieme alle istituzioni, per migliorare l'accesso". Per questo "il fatto di aver riunito intorno a un tavolo, per la prima volta, tutti gli attori del settore fa ben sperare in una collaborazione in grado di portare risultati utili ad ampio raggio".  

"Le cure odontoiatriche appropriate sin dall'infanzia - rimarca lo specialista - sono il primo passo per la prevenzione di problemi dentari negli anziani che possono essere molto dispendiosi. E incidono anche sulla prevenzione di malattie degenerative, come indicano le evidenze scientifiche. L'odontoiatria, quindi, sul piano della sanità è un investimento importate, dal punto di vista clinico, ma anche da quello etico". 

Alla tavola rotonda di sabato parteciperanno i diversi attori del comparto odontoiatrico, tra i quali Cao nazionale, Cnel, Andi, Aio, Suso, società scientifiche, aziende, consumatori.  

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Animali in cabina sugli aerei, 'preoccupazione' da Federasma e allergie

14 Maggio 2025
Animali in cabina sugli aerei,

(Adnkronos) - Federasma e allergie Odv esprime in una nota "preoccupazione per la nuova disposizione di Enac che amplia la possibilità di accesso degli animali domestici nelle cabine degli aerei. Pur comprendendo le ragioni legate al benessere degli animali e dei loro proprietari - osserva l'associazione - il provvedimento appare sbilanciato e non tiene adeguatamente conto delle esigenze di milioni di persone affette da allergie respiratorie e asma". 

"Non si tratta di essere contrari agli animali, che fanno parte delle nostre vite e del nostro affetto quotidiano - dichiara Mario Picozza, presidente di Federasma e allergie - Ma quando si adottano decisioni che incidono su spazi condivisi, come gli aerei e in generale i mezzi di trasporto pubblico, è fondamentale considerare anche il diritto alla salute e alla sicurezza delle persone con fragilità respiratorie. La salute pubblica deve restare un criterio guida in scelte di questo tipo". 

Federasma e allergie invita l'Ente nazionale per l'aviazione civile a "un confronto costruttivo con le realtà del mondo sanitario e associativo per trovare soluzioni inclusive, che non mettano a rischio la salute di nessuno". 

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Territorio, Cni: "Individuare le nuove tecnologie per agire in maniera preventiva su eventi distruttivi"

14 Maggio 2025
Territorio, Cni:

(Adnkronos) - “Questa seconda giornata che abbiamo dedicato al tema della prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico nasce dalla consapevolezza che la cura del territorio è una priorità strategica per il nostro paese. Il sistema accademico e le istituzioni devono individuare le nuove tecnologie per il monitoraggio del territorio, in modo da agire in maniera preventiva sugli eventi distruttivi. La governance e le procedure di contrasto devono essere una priorità. Per gli interventi negli ultimi anni sono statati stanziati oltre 20 miliardi di euro. Una parte consistente di questa somma è stata finanziata negli ultimi anni ed ha riguardato, in particolare, frane e alluvioni. Tuttavia, molte regioni si trovano ancora in allarme permanente come ad esempio in Emilia Romagna, Piemonte ed Ischia. L’evento di oggi mira ad approfondire in particolare alcuni punti. Come detto, la governance che necessita di un maggiore coordinamento nelle emergenze; la necessità di aggiornare le modalità di monitoraggio in modo da testarne l’efficacia, riducendo le disomogeneità; la riduzione della complessità burocratica e dei tempi di realizzazione delle opere di controllo e autorizzazione. Siamo grati a tutti coloro che oggi hanno voluto mettere le loro competenze a disposizione di questa giornata di approfondimento”. A dirlo oggi Angelo Domenico Perrini, presidente del Cni, intervenendo alla seconda giornata nazionale per la prevenzione e la mitigazione del rischio idrogeologico, l’evento organizzato dal Consiglio nazionale degli ingegneri, dal Consiglio nazionale dei geologi e da Fondazione Inarcassa.  

“La questione di fondo - ha spiegato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin - è guardare il rischio idrogeologico del nostro Paese con tutte le evidenze di cui disponiamo oggi. Bisogna fare bene le cose e spendere in funzione delle necessità. I cambiamenti climatici non sono messi in discussione. Abbiamo dovuto applicare criteri diversi per le diverse zone di Italia. Purtroppo l’Italia ha il triste primato dell’intensificarsi di situazioni estreme. 400 litri di acqua a Catania in poche ore è un esempio di questi fenomeni di eccezionalità che stanno diventando troppo frequenti. Questo ci ha portato a prevedere molti investimenti sugli interventi. L’UE ha stimato in 500 miliardi l’impegno dei 27 paesi negli ultimi decenni”. Il Ministro ha poi così concluso: “La serietà, l’interesse dell’ordinamento professionale degli ingegneri e dei geologi ci devono aiutare ad essere un po’ più semplici e chiari nel fare il nostro lavoro”. Ai saluti del Ministro sono seguiti quelli di Pino Bicchielli, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico, che ha sottolineato come molti componenti della Commissione abbiano partecipato all’evento di oggi per raccogliere elementi utili sul tema. 

“Entrando nel merito di questa giornata - ha dichiarato Arcangelo Francesco Violo, presidente del Cng - è evidente che iniziative come questa mettono in risalto la peculiarità geomorfologica del nostro Paese. Parlando con il ministro Pichetto Fratin, in merito al problema del rischio idrogeologico, abbiamo condiviso poi che in Italia, molto spesso, le difficoltà che si registrano sono più organizzative che finanziarie. I finanziamenti ci sono ma molto spesso non vengono distribuiti adeguatamente. Questo accade anche a causa del problema della frammentazione delle competenze, che produce disordini nelle attività di coordinamento fra i maggiori attori istituzionali competenti”. 

“Tra le criticità riscontrate - ha continuato Violo - c’è anche la poca considerazione del rischio residuo in riferimento ad alcune parti della progettazione, oltre che in relazione alle attività ante e post operam, dove necessita l’applicazione di nuove tecnologie, capaci di formulare una visione di insieme sulle pericolosità. Occorre far leva sulla promozione di aggiornamenti sostanziali, soprattutto in relazione alla normativa tecnica. Il DPR 380/2001, ad esempio, è un testo ormai non adeguato ai tempi attuali e l’aggiornamento della nuova disciplina – ha concluso Violo – deve colmare importanti lacune di tipo tecnico, per stabilire linee guida salde, da trasmettere agli Enti preposti, rendendo anche più facile la ricezione delle informazioni poi trasmesse ai cittadini. Auspico che questa giornata, di anno in anno, possa contribuire ad accrescere l’attenzione sul tema, fornendo una visione di continuità, proiettata verso la risoluzione di ogni problematica”. 

“Giornate come quella di oggi - ha detto Andrea De Maio, presidente di Fondazione Inarcassa - rappresentano un'occasione fondamentale per richiamare l’attenzione del Legislatore sulla necessità di investire con decisione in politiche di prevenzione, attraverso piani e finanziamenti adeguati e mirati . Il dissesto idrogeologico, tra le principali emergenze ambientali e sociali che l’Italia si trova ad affrontare, richiede una visione strategica di lungo periodo, una solida capacità di coordinamento e un impegno collettivo costante che coinvolga istituzioni, comunità locali e cittadini. E' essenziale tracciare una road map chiara che preveda diversi punti: investimenti in studi e ricerche per mappare le aree vulnerabili e identificare i fattori di rischio, implementare le politiche di pianificazione territoriale che integrino il rischio idrogeologico nelle scelte di sviluppo urbano e rurale, prevedere un deciso incremento degli investimenti in infrastrutture di protezione e programmi di sensibilizzazione e formazione rivolti alle comunità locali. Un approccio coordinato tra i diversi livelli di governo e le istituzioni, è poi fondamentale per garantire una gestione integrata delle risorse e delle competenze. Solo attraverso un’azione sinergica tra istituzioni, società civile e professionisti tecnici sarà possibile costruire un futuro più sicuro e resiliente per tutti”. 

Per Guido Castelli, Commissario straordinario alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto Centro Italia, che ha detto: “Le ricostruzioni devono tenere conto degli effetti che derivano dall’essere un Paese a rischio sismico e climatico. Dal 2020 abbiamo lavorato su due fronti: da un lato la mappatura delle faglie attive e capaci, dall’altro l’aggiornamento delle aree di maggiore pericolosità. L’Italia ha delle caratteristiche che ci distinguono dagli altri paesi: abbiamo 678 mila frane attive. È quindi fondamentale la digitalizzazione di tutti gli archivi e delle informazioni geologiche, per rendere più efficiente la prevenzione e più sicura la ricostruzione”.  

Luigi Ferrara, capo dipartimento di Casa Italia ha dichiarato: “Uno dei problemi principali in Italia nella gestione del dissesto idrogeologico è la frammentazione delle competenze tra i numerosi enti coinvolti, con conseguente dispersione di risorse. Una delle priorità, quindi, è l’omogeneizzazione dei dati e dei criteri di intervento: le banche dati devono essere uniformi, integrate e facilmente accessibili. In questo contesto, il contributo dei professionisti è fondamentale: grazie alle loro competenze tecniche, essi rivestono un ruolo chiave nell'attuazione efficace dei progetti”. 

Negli ultimi 4 anni resi disponibili 10 miliardi di euro per opere di difesa del suolo e interventi d’emergenza. Non c’è un problema di risorse finanziarie, ma di rafforzamento della governance degli interventi. Per gli interventi di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico nel Paese sono stati stanziati e resi disponibili 20,1 miliardi di euro negli ultimi 25 anni, per un totale di 25.795 interventi (ammessi a finanziamento ma non sempre realizzati) distribuiti sul territorio nazionale. Una parte molto consistente dei finanziamenti è stata stanziata negli ultimi anni. E' quanto si legge nella Nota curata dal Centro Studi del Cni e del Centro Studi del Cng.  

Nel periodo 2020-2024 lo Stato ha reso disponibili per il contrasto al dissesto idrogeologico 10 miliardi di euro sulla base di quanto emerge dalla Piattaforma Rendis gestita da Ispra. Questo a fronte di una spesa per riparare i danni che dal 2012 al 2023 è praticamente triplicata raggiungendo 3,3 miliardi l’anno. Tale valore è destinato, purtroppo, a salire ulteriormente. Trattandosi di opere spesso pluriennali, il tasso di realizzazione può essere valutato solo per gli interventi realizzati più indietro nel tempo. Se infatti si considerano gli stanziamenti che vanno dal 1999 al 2011, nel complesso l’ammontare di investimenti riguardanti le opere concluse supera il 70% di quanto stanziato. Se si guarda agli anni più recenti, ovviamente, il tasso di completamento è molto più basso, in quanto occorre dare il tempo che la progettazione si concluda e che le opere vengano realizzate.  

In linea generale il tasso di realizzazione appare apprezzabile ma non privo delle ben note criticità che riguardano tutte le opere pubbliche, ovvero tempi lunghi di 'attraversamento' necessari ad autorizzazioni e controlli delle Amministrazioni preposte e periodi di progettazione che, il più delle volte, risultano più lunghi del periodo necessario per avviare e chiudere il cantiere. La parte più consistente degli investimenti stanziati dallo Stato è destinata alle regioni con gli indici di pericolosità più elevati: il 9% risulta assegnato alla Calabria, il 7,9% alla Sicilia, il 7,9% al Veneto, l’8,3% alla Lombardia, il 6,5% all’Emilia-Romagna ed il 6,3% alla Toscana.  

La maggiore quota di finanziamenti per interventi di mitigazione e prevenzione del rischio idrogeologico proviene attualmente dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che contribuisce, infatti, per ben il 48% degli stanziamenti programmati negli ultimi 25 anni, seguito dal ministero dell’Interno (31,1%) e poi dal dipartimento della Protezione Civile (15,2%). Quote minori, ma comunque consistenti, provengono dal Ministero per l’Agricoltura, dalle Regioni e dal Dipartimento Casa Italia. Gli eventi per i quali finora si è maggiormente intervenuti con finanziamenti pubblici hanno riguardato le frane (31,2%) e le alluvioni (28,7%), anche se il 33% si è sostanziato in interventi misti di mitigazione, prevenzione e riparazione da danni. 

Ciò che sembra emergere dai dati disponibili è che in Italia non vi sia un sostanziale problema di carenza di risorse per interventi attraverso cui affrontare i fenomeni di dissesto idrogeologico. Solo negli ultimi 4 anni è stata reperita una dotazione di quasi 10 miliardi di euro e nel corso degli ultimi 25 anni sono stati programmati quasi 26.000 interventi. Rispetto ad alcuni anni fa, infatti, le difficoltà registrate in merito all’attuazione degli interventi sono più organizzative che finanziarie: spesso le risorse ci sono, non vengono spese interamente e realizzate in tempi lunghi perché non collegate a progetti cantierabili, basate su ipotesi progettuali che poi vengono disattese sia per cambi di indirizzo politico che per difficoltà autorizzative.  

I ritardi nella realizzazione delle opere sono quelli che accomunano tutto il sistema delle opere pubbliche italiane, ritardi generati più da complessità di tipo burocratico che da questioni legate eminentemente alla progettazione e, forse, ancor meno alla realizzazione dei lavori. Dato l’ampio sistema di monitoraggio e di studio dei fenomeni legati al dissesto idrogeologico è possibile affermare 2 che il livello di attenzione al problema nel nostro Paese è elevato. Ciò nonostante il Paese sembra ormai caratterizzarsi per una allerta permanente. E’ sufficiente citare alcuni eventi molto recenti: dal 2022 si contano almeno 3 eventi alluvionali gravi che hanno coinvolto le Marche, 6 eventi alluvionali con danni ingenti che hanno coinvolto ampi territori dell’Emilia-Romagna, un evento grave in vaste aree del Piemonte ad aprile 2025 oltre all’alluvione distruttiva di Ischia nel 2022. Questo solo per citare i fatti più impressivi e forse tristemente noti. Per andare più alla radice del problema occorrerebbe, considerare due elementi: la presenza nel nostro Paese di un sistema di governance delle risorse e degli interventi che pur realizzato da enti competenti richiederebbe un maggiore coordinamento; - la necessità di aggiornare le modalità e gli strumenti di programmazione degli interventi anche avvalendosi dei più recenti apparati di monitoraggio e di telerilevamento estremamente efficaci e che consentirebbero di aggiornare di continuo e migliorare le modalità di intervento puntuale sul territorio non tanto e non solo in casi di emergenza (quando l’evento dannoso si sta verificando o si è già verificato) ma anche in via preventiva.  

Le risorse per gli interventi finalizzati ad affrontare l’emergenza o a realizzare opere di difesa del suolo sono gestite da almeno 6 grandi attori, quali il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il ministero dell’Interno, il dipartimento per la Protezione Civile, con quote molto consistenti, seguiti poi dal ministero per l’Agricoltura, dal Dipartimento Casa Italia e dalle Regioni e Province autonome. Se si eccettua il dipartimento per la Protezione civile, che interviene in via esclusiva nella fase di emergenza, negli altri casi il rischio potrebbe essere quello della dispersione in termini di individuazione delle priorità e delle linee di intervento. Alla molteplicità dei soggetti di vertice che possono stanziare risorse per intervenire in determinate situazioni, talvolta corrisponde la difficoltà delle Amministrazioni locali nel rendere operativi i singoli interventi.  

In generale risulta fondamentale avere sempre come riferimento l’unità fisiografica, la poca efficacia degli interventi del passato è spesso dovuta ad una visione 'puntuale' che non fa altro che spostare la pericolosità in un’altra zona; va sempre tenuto in considerazione l’equilibrio del bacino idrografico per quanto riguarda le alluvioni e l’ambito territoriale/geomorfologico significativo per il rischio frane. Tale concetto vale anche per gli interventi di contrasto all’erosione costiera. Non esiste quindi un’unica soluzione ma un ventaglio di soluzioni che includono sia interventi strutturali che non strutturali. Nello specifico andranno effettuate azioni di adattamento agli eventi metereologici estremi sempre più frequenti. Sarà dunque necessario attuare un piano pluriennale che preveda sempre di più l’impiego di risorse dedicate alla progettazione e realizzazione di interventi di tipo strutturale cioè opere di sistemazione idraulica e geomorfologica, utile ad evitare che i fenomeni si riattivino, si verifichino o comunque utili a mitigarne gli effetti. Tuttavia queste tipologie di interventi anche se utili e necessarie, da sole non possono consentire la soluzione di tutte le criticità presenti sul territorio.  

Vi è quindi un ulteriore aspetto che riguarda la necessità di aggiornare e di rendere omogenei tra loro i principali strumenti a supporto della programmazione, progettazione e monitoraggio dei territori a rischio: I Piani di assetto idrogeologico (Pai) redatti dalle ex Autorità di Bacino rappresentano degli strumenti di pianificazione di eccellenza a livello europeo. L’evoluzione continua e le dinamiche geomorfologiche del territorio, anche in relazione ai cambiamenti climatici, non ci consentono però pause su questo tema. Molti Pai necessitano di un aggiornamento che, al contrario di quanto avvenuto in passato, dovrebbe avvenire attraverso una metodologia omogenea. In diversi casi inoltre non hanno coperto l’intero territorio. Essendo gli stessi Pai un riferimento per la pianificazione territoriale, per la programmazione degli interventi strutturali e per la pianificazione di emergenza, aggiornarli è una necessità imprescindibile. Occorrerebbe inoltre procedere alla redazione dei Piani di gestione delle frane prevedendo le necessarie risorse economiche.  

Occorre completare la Cartografia Geologica d’Italia attraverso il progetto Carg, coordinato dall’Ispra. Il progetto prevede il finanziamento, attualmente parziale, per la produzione della cartografia geologica e geotematica del territorio nazionale, al fine di consentire la conoscenza fisica e geologica del territorio e del suo sottosuolo, tale conoscenza ne garantisce la cura e la tutela, oltre che aiutare nella prevenzione dei rischi geologici. Va adeguata la Pianificazione urbanistica comunale. Occorre incentivare i Comuni a recepire la Pianificazione di Bacino nei propri strumenti urbanistici. Questo consentirebbe di impedire le costruzioni nelle aree pericolose e di attuare uno sviluppo territoriale compatibile e sostenibile con l’assetto geologico del territorio, attraverso strumenti quali la rigenerazione urbana e la delocalizzazione nei casi più problematici.  

Occorre inoltre procedere alla redazione ed attuazione dei Piani di Protezione Civile, quale supporto operativo fondamentale per la gestione delle emergenze al fine di ridurre il danno, in caso di eventi, soprattutto in termini di salvaguardia della vita umana. Molti Comuni li hanno redatti, ma non vengono adeguatamente aggiornati con la ciclicità necessaria per mancanza di fondi dedicati: in riferimento a quanto previsto dalle linee guida per la redazione degli stessi, emanate nel 2021, e la competenza che hanno le Regioni di emanare specifiche linee guida, si segnala che per gli adempimenti dei Comuni, compreso il caricamento nel portale Mase, non sembrerebbe ad oggi essere prevista una norma 'perentoria' che ne imponga l’adozione per le amministrazioni locali.  

Su questo versante sarebbe opportuno che 'il modello di intervento', che rappresenta il 'fulcro' dei piani, sia sottoposto a verifica/validazione da soggetti terzi. Infine sarebbe utile perfezionare il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc) approvato con Decreto Mase n. 434 del 21/12/2023. Il Governo ha finalmente approvato tale Piano, commissionato nel 2016 dalla Direzione generale del Clima ed Energia dell’allora ministero dell’Ambiente e oggetto di numerose revisioni, che si configura come uno strumento fondamentale di indirizzo per le istituzioni a tutti i livelli di governo del territorio, ai fini dell’integrazione della tematica dell’adattamento negli strumenti di programmazione e pianificazione settoriale. Le azioni previste dal Pnacc dovrebbero però meglio identificare le priorità, definendo i criteri per i piani regionali e locali e determinando le risorse finanziarie destinate. Tutto ciò consentirebbe di raggiungere gli obiettivi primari del Pnacc, mettendo in campo azioni di adattamento e riducendo le cause del cambiamento climatico. 

 

 

 

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