(Adnkronos) - Flavio Cobolli torna in campo al Roland Garros 2025. Oggi, sabato 31 maggio, il tennista romano affronta Alexander Zverev, numero tre del mondo, nel terzo turno del torneo parigino, secondo Slam della stagione dopo gli Australian Open, vinti da Jannik Sinner lo scorso gennaio.
Cobolli arriva all'appuntamento con Zverev dopo aver eliminato CIlic e vinto il derby azzurro con Arnaldi. Zverev ha invece superato lo statunitense Tien e l'olandese De Jong.
In caso di passaggio del turno, Flavio Cobolli sfiderebbe, negli ottavi di finale del Roland Garros 2025, il vincente della sfida tra l'olandese Griekspoor e lo statunitense Quinn.
Leggi tutto: Cobolli oggi, live al Roland Garros 2025 contro Zverev. La diretta
(Adnkronos) - Maria De Filippi si conferma la regina indiscussa del prime time televisivo. L'ultimo scontro l'ha vista contrapposta ancora una volta a Milly Carlucci con la quale ogni anno si gioca lo ‘scudetto’ degli ascolti, dal sabato sera autunnale di ‘Tu si que vales’ contro ‘Ballando con le stelle’ fino agli speciali primaverili. L'ultima battaglia ha visto lo speciale di ‘Uomini e Donne - La Scelta’ trionfare con 2.969.000 spettatori e il 17.2% di share, superando la finale di ‘Sognando Ballando con le Stelle’ su Rai1, fermatasi a 2.354.000 spettatori e al 16.2% di share.
Il successo del format, riproposto in prima serata senza modifiche rispetto alla versione pomeridiana, dimostra ancora una volta la capacità di Maria De Filippi di intercettare i gusti del pubblico. Un "tocco magico", come dimostrano anche gli ascolti di altri suoi programmi. Anche il confronto del sabato sera tra ‘C'è Posta per Te’ e ‘Ora o Mai Più’ ha visto il trionfo del people show di Canale 5. Con una media del 30,6% di share e 4.518.000 spettatori, ‘C'è Posta per Te’ ha doppiato il programma di Rai1 condotto da Marco Liorni, fermo al 16,5% di share e 2.248.000 spettatori.
Anche 'Amici', il talent show di Maria De Filippi, si è dimostrato inattaccabile, costringendo alla chiusura anticipata ‘Ne Vedremo delle Belle’, il nuovo show del sabato sera di Rai1 condotto da Carlo Conti. La De Filippi, dunque, con la sua consolidata formula fatta di storie, emozioni e un linguaggio diretto, continua a regnare sovrana sugli ascolti televisivi e il pubblico italiano è sempre pronto a premiarla con ascolti record.
Leggi tutto: Maria De Filippi regina incontrastata del prime time
(Adnkronos) - "Sono davvero indignato quando ascolto toni e parole violente, anche in Parlamento, accusandoci di avere le mani lorde di sangue, solo per trovare compattezza nella sinistra, ma i cattivi maestri rischiano di fomentare odio, non di costruire pace... Nessuno come noi ha salvato bambini palestinesi. L'Italia è il Paese che ha fatto di più. Non bisogna mai odiare perché non sai come la propaganda di odio può creare reazioni inconsulte. Bisogna dire sempre la verità, evitare strumentalizzazioni''. Così il vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, nel suo intervento al Congresso nazionale dei giovani azzurri.
"Ognuno organizza le sue manifestazioni - dice Tajani - Lavora più per la pace chi porta 700 palestinesi e salva la vita a tanti bambini, di chi gira con la kefiah e strumentalizza le vittime di un massacro che è inaccettabile. Non ho visto una proposta concreta di questi che organizzano manifestazioni. Qual è la proposta concreta? Ritirare l'ambasciatore d'Israele? Pensate che si costruisca la pace se lo ritirassimo? Senza di lui non sarebbero entrati i camion di Food for Gaza. L'unico Paese che è riuscito a far entrare una colonna di camion per portare beni alla popolazione palestinese attraverso un'organizzazione delle Nazioni Unite è l'Italia. Su questo punto di vista sto a posto con la mia coscienza, perché i palestinesi ci ringraziano''.
Tema cittadinanza. ''Non sono un pericoloso lassista, sono il primo a dire che va contrastata l'immigrazione clandestina'', ma ''qui parliamo di gente che sta in Italia in modo regolare, figlia di gente, che lavora in Italia e per dare risposta a questi ragazzi, per permettere di dare loro la libertà ragionata di diventare cittadini, è più serio dire che diventi cittadino se hai studiano in Italia perché ti senti italiano", afferma Tajani.
Del resto, prosegue il vicepremier, ''abbiamo l'insegnamento dell'impero romano, che accoglieva, che aggregava, è sempre lo stesso discorso su Fedez: se sei forte della tua identità, perché avere paura di un milione di ragazzi che studiano, giocano a pallone come te, vanno a ballare insieme a te? Se sei forte ti rinforzi se loro diventano parte della tua squadra, del tuo sistema, se diventano parte della tua comunità". ''Per fortuna - sottolinea - la seconda parte della nostra proposta sullo ius sanguinis solo a chi ne ha diritto è già stata accettata''.
Dal palco del Congresso nazionale dei giovani azzurri, Tajani difende la scelta di ospitare Fedez. "Penso che il movimento giovanile abbia il diritto di capire attraverso i suoi ospiti quali sono i problemi della società e come risolverli ascoltando dei testimoni. E non è detto che il testimone debba avere tatuato il nome di Berlusconi o il simbolo di Forza Italia sulla pelle...'', dice Tajani.
''Berlusconi ha sempre puntato sui giovani, aveva puntato su di noi quando eravamo più giovani... Tanti si sono fatti le ossa con Forza Italia Giovani e hanno acquisito un senso di appartenenza. Il movimento giovanile non deve essere una brutta copia del movimento nazionale, ma un luogo di confronto, una fucina di idee'', sottolinea il vicepremier.
Poi, concludendo: ''Finché sarò segretario di partito farò di tutto perché voi possiate essere liberi per costruire un'Italia migliore. Noi dobbiamo fare una sola cosa: darvi l'esempio di essere dei dirigenti leali, capaci. Questo è il compito di chi vi guida. Siamo noi che siamo responsabili di voi, come un buon padre di famiglia...''.
(Adnkronos) - Compie 50 anni una tra le attrici più apprezzate e belle del mondo. Angelina Jolie ha saputo trasformare ogni momento della sua vita in un atto di emancipazione e continua a 'dettare legge' fuori e sui red carpet. Sullo schermo è stata una 'ragazza interrotta' ma anche la leggendaria eroina dei videogiochi Lara Croft e la 'Malefica' de 'La bella addormentata nel bosco'. Fuori lo schermo, in prima linea in molte cause umanitarie. Ma forse non tutti sanno che Angelina Jolie era stata scartata ai provini di 'Jolly Blu', il film dei 'nostri' 883 del 1998, perché ritenuta troppo "sensuale" per la parte. Al suo posto, venne presa Alessia Merz. Insomma, quella della diva è una carriera tutta raccontare mentre si avvicina il 4 giugno, giorno in cui compirà 50 anni da icona del cinema mondiale, attrice, produttrice, regista, sceneggiatrice e attivista.
Classe 1975, nata a Los Angeles, figlia degli attori Marcheline Bertrand e Jon Voight (premio Oscar per 'Tornando a casa'), ha esordito a 7 anni nel film 'Cercando di uscire' di Hal Ashby del 1982 al fianco del padre, con il quale ha recitato anche nella trasposizione cinematografica del videogioco 'Lara Croft: Tomb Raider' del 2001. Prima di trasformarsi in una star conosciuta in tutto il mondo, a 16 anni è stata la protagonista del videoclip di 'Alta Marea' di Antonello Venditti.
Nel 2000 ha vinto il suo primo Oscar per 'Ragazze interrotte' di James Mangold, ambientato negli Anni 60 in un ospedale psichiatrico. Jolie aveva solo 23 anni quando ha prestato il volto a Lisa Rowe, una ragazza ribelle e complessa affetta da un disturbo sociopatico.
Nel 2005 è stata Jane Smith in 'Mr. e Mrs. Smith' di Doug Liman. Un set che ha condiviso con Brad Pitt, i due hanno interpretato due killer professionisti. Tra una scena d'azione e un'altra è nato il colpo di fulmine. Pitt era spostato con l'attrice Jennifer Aniston. Qualche tempo dopo, i 'Brangelina' - chiamati così da fan e media - erano ufficialmente una coppia. Si sono spostati nel 2014 e sono mamma e papà di sei figli (Maddox, Pax, Zahara, Shiloh, Knox e Vivienne). Dopo due anni è arrivata la separazione e la conseguente burrascosa battaglia legale per il divorzio che si è conclusa nel 2019.
Tra i suoi ruoli più importanti ci sono la cyborg Cash nello sci-fi 'Cyborg 2', Christine Collins in 'Changeling' di Clint Eastwood (grazie a cui ha ricevuta una seconda candidatura agli Oscar), Elise Clifton-Ward in 'The Tourist' di Florian Henckel von Donnersmarck, Malefica in 'Maleficent' di Robert Stromberg e nel sequel di Joachim Rønning (in cui ha condiviso il set con Michelle Pfeiffer). È stata anche una supereroina Marvel in 'Eternals' di Chloé Zhao e Maria Callas nel biopic 'Maria' di Pablo Larraín, presentato nell'ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Jolie ha sperimentato anche il mondo del doppiaggio, prestando la sua voce a Tigre nel film d'animazione in tre capitoli di 'Kung Fu Panda'. Avrebbe dovuto recitare anche in 'Gravity' di Alfonso Cuarón, un ruolo che si è lasciato sfuggire per altri impegni cinematografici, poi andato a Sandra Bullock.
Jolie non è solo un'attrice di talento. Si è cimentata anche dietro la macchina da presa come regista e alla sceneggiatura con 'Nella terra del sangue e del miele', 'Unbroker', 'By the Sea' (in cui ha diretto l'allora marito Brad Pitt), fino all'ultimo 'Senza sangue', tratto dall'omonimo romanzo di Alessandro Baricco.
Nella sua vita non solo riflettori e vita scintillante. Nel 2013, l'attrice ha raccontato in un articolo sul 'New York Times' di essersi sottoposta a un intervento di duplice mastectomia per prevenire il rischio di sviluppare un cancro al seno, rivelando di avere la mutazione del gene BRCA1 che espone a un rischio molto alto di sviluppare il tumore alla mammella o alle ovaie, dato che la madre, la nonna e la zia erano morte per la stessa causa.
Coraggiosa anche quando si è trattato di prendere un aereo e andare in giro per il mondo - Cambogia, Pakistan, Siria, Iraq, Haiti, Bosnia - a supporto di numerose attività umanitarie per i rifugiati, per le persone sfollate, per denunciare la violenza di genere nelle zone di guerra e contro qualsiasi forma di discriminazione. Nel 2014 le è stato conferito l'Oscar Premio umanitario Jean Hersholt. Da sempre sensibile alla causa animalista: indimenticabile lo scatto fotografico del National Geographic per cui ha posato per circa 20 minuti ricoperta da migliaia di api in favore della salvaguardia della biodiversità. Per il servizio non si è lavata per 8 giorni, in quanto questi insetti non sono attratti dall'odore della pulizia. A (quasi) 50 anni, Angelina Jolie resta protagonista non solo sullo schermo. E il finale? Ancora tutto da girare. (di Lucrezia Leombruni)
Leggi tutto: Angelina Jolie compie 50 anni, dal film mancato con gli 883 a icona mondiale
(Adnkronos) - Flavio Cobolli torna in campo al Roland Garros 2025. Oggi, sabato 31 maggio, il tennista romano affronta Alexander Zverev, numero tre del mondo, nel terzo turno del torneo parigino, secondo Slam della stagione dopo gli Australian Open, vinti da Jannik Sinner lo scorso gennaio. Cobolli arriva all'appuntamento con Zverev dopo aver eliminato CIlic e vinto il derby azzurro con Arnaldi. Zverev ha invece superato lo statunitense Tien e l'olandese De Jong.
La sfida tra Cobolli e Zverev è in programma oggi, sabato 31 maggio, non prima delle ore 13.30. Quello del Roland Garros 2025 sarà il primo precedente tra i due, che non si sono mai incontrati fin qui in carriera.
Cobolli-Zverev, così come tutte le partite del Roland Garros 2025, sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Eurosport, visibili tramite abbonamento Sky. Lo Slam sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW, Dazn, Timvision e Discovery+.
Leggi tutto: Cobolli-Zverev: orario, precedenti e dove vederla in tv
(Adnkronos) - Dalla Rolls-Royce al mosaico di Zelensky. Buckingham Palace ha reso noto alcuni dei regali ufficiali fatti alla famiglia reale britannica dal 2020 al 2023.
La Rolls Royce per re Carlo è stata donata dal sovrano del Bahrein Hamad bin Isa Al Khalifa. Il mosaico, invece, il re britannico lo ha ricevuto in regalo dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante un'udienza. O ancora, una corona di piume e due pettorali perlinati donati dai leader indigeni amazzonici Uyunkar Domingo Peas Nampichkai e Atossa Soltani per la sua incoronazione. Questi alcuni dei regali ufficiali resi noti da Buckingham Palace. Che precisa, a proposito della Rolls-Royce Cullinan Serie II donata nel maggio del 2023, che l'auto di lusso dal valore di 443.575 dollari non è destinata all'uso personale, ma per scopi ufficiali, tra cui le occasioni di Stato.
Nei registri ufficiali anche i doni che l'ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden e l'allora first lady Jill Biden hanno fatto a re Carlo, ovvero una cartella in pelle contenente lettere tra la regina Elisabetta II e il 34esimo presidente americano Dwight D. Eisenhower. Papa Francesco donò un cedro del Libano alla regina Elisabetta.
Oltre ai doni per re Carlo, il registro ufficiale dei regali alla Royal Family include, ad esempio, il cedro del Libano che Papa Francesco donò alla regina Elisabetta nel 2022, anno del suo Giubileo di platino. Nell'elenco anche i doni che nel 2020 hanno ricevuto il principe William e Kate, allora duchessa di Cambridge, ovvero un set di articoli da toeletta dal presidente dell'Irlanda, Michael D Higgins, e da sua moglie Sabina Higgins.
Sky News ricorda che i doni ufficiali alla famiglia reale possono essere indossati e utilizzati, ma non sono considerati proprietà personale. La famiglia reale non paga tasse su questi doni. Inoltre i regali ufficiali deperibili di valore inferiore a 150 sterline possono essere donati in beneficenza o al personale, mentre non possono essere venduti o scambiati.
Leggi tutto: Dalla Rolls-Royce al mosaico di Zelensky, ecco i regali alla Royal Family
(Adnkronos) - E' 'Che resti in famiglia', un documentario diretto da Mariella Sellitti, prodotto da Luigi D’Arcangelo Produzioni per l’azienda olearia L’Acropoli di Puglia il lavoro che ha vinto il voto popolare online nella edizione 2025 di Premio Film Impresa. Il riconoscimento arriva dopo il successo della terza edizione - con una cornice di pubblico che ha raggiunto le oltre 1000 presenze - e l’importante lavoro della giuria presieduta da Caterina Caselli, che lo scorso aprile ha assegnato i premi nelle categorie in concorso. Il voto popolare, che quest’anno ha stabilito un nuovo record di partecipazione con oltre 11.000 voti totali, ha scelto di premiare un lavoro girato nel cuore della Valle d’Itria, che racconta la storia della famiglia Lucarella, che da quattro generazioni porta avanti, con passione e cura artigianale, l’attività del frantoio ipogeo di Martina Franca, ancora oggi attivo secondo i metodi tramandati dai nonni. Un’opera che restituisce valore al racconto d’impresa familiare, rientrando nel solco del cosiddetto cinema industriale, capace di documentare – con sensibilità e profondità – la tradizione produttiva italiana nel tempo presente.
La classifica dei 10 film più votati ha dimostrato un grande apprezzamento anche per tutte le altre opere che hanno preso parte alla terza edizione di Premio Film Impresa. Nella “top ten” della giuria popolare sono infatti presenti anche: L’ultima ape di Andrea Deaglio e Monica Torasso, realizzato da Mu Film per Barricalla; Un’alba diversa – Arduino, un’invenzione italiana di Massimiliano Finazzer Flory, prodotto da Movie&Theater per Arduino Srl - Alba Elettronica; Insieme è possibile di Alessandro Lucente, una produzione EliS e Storymakers per Mulino Bianco; What is Love? Amare è dar(si) di Anthony Fesce, firmato da Another Perspective Pictures per Avis; Gli artigiani del riposo – Italian Passion – Made with love di Daniele Brancaccio, per l’azienda Gli artigiani del riposo; Vigevano, NOW & BEE4 – In carcere non si finisce, si ricomincia di Walter Meregalli, prodotto per la cooperativa sociale bee.4 altre menti; Confessione Creatrice di Giuseppe Andreatta, prodotto da Camilletti e Ranallo per Cadore Arredamenti; Tecnologia e talento per il futuro dello sport di Davide Salvucci, realizzato da Halo Agency per Elettrosystem; e Di generazione in rigenerazione di Gianni De Blasi, prodotto da Fanfara per Tersan Puglia.
Il video del film vincitore e tutte le altre opere sono disponibili sul sito di Premio Film Impresa al seguente link: www.filmimpresa.it. Premio Film Impresa, divenuto ormai un vero hub culturale e luogo d’incontro e di riferimento, è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria, con il supporto di Confindustria. In vista della prossima edizione, il bando per la partecipazione a Premio Film Impresa 2025 sarà pubblicato a giugno. Un’opportunità unica, per tutte le aziende, di raccontarsi attraverso la forza espressiva del linguaggio audiovisivo.
Leggi tutto: Unindustria, 'Che resti in famiglia' vince voto popolare di Premio Film Impresa 2025
(Adnkronos) - Jiri Lehecka sarà il prossimo avversario di Jannik Sinner, in campo oggi, 31 maggio 2025, per il match del terzo turno del Roland Garros 2025. L'azzurro sfiderà il tennista ceco, numero 34 del mondo, nel tabellone singolare maschile in diretta tv e streaming. Sinner si è aggiudicato entrambi i confronti diretti giocati lo scorso anno sul cemento di Indian Wells e di Pechino. Ma chi è Lehecka?
Jiri Lehecka è un tennista ceco nato a Mlada Boleslav nel 2001. Al momento numero 34 del mondo, a livello Atp ha conquistato due titoli su quattro finali disputate, con il suo best ranking che rimane il 22esimo posto raggiunto nel febbraio del 2025. Lehecka, come tutti i tennisti, ha iniziato a giocare da giovanissimo, distinguendosi subito come uno dei talenti più luminosi del suo Paese.
Il suo esordio tra i professionisti avviene nel 2017, poi due anni dopo vinse Wimbledon a livello juniores. Il primo titolo Atp arriva ad Adelaide, in Australian, dove sconfisse in finale Jack Draper, attuale numero cinque del mondo. Il 2024 si è confermato anno d'oro per Lehecka, che ha raggiunto la sua prima semifinale in un Masters 1000 a Madrid, ritirandosi però a causa di un problema fisico contro Auger Aliassime. A gennaio 2025 ha conquistato l'Atp 250 di Brisbane battendo Reilly Opelka, infortunatosi, in finale.
Leggi tutto: Jiri Lehecka, chi è l'avversario di Sinner al Roland Garros 2025
(Adnkronos) - Il panel 'Piano Mattei: Energia per crescere insieme' "apre uno spazio di riflessione fondamentale per il futuro del nostro Paese e per le relazioni tra Europa e Africa".E' quanto si sottolinea nel messaggio che Maria Alessandra Gallone, Senatrice Consigliere del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha inviato in occasione del panel “Piano Mattei: energia per crescere insieme”, in corso al Festival dell’Energia di Lecce. " Il Piano Mattei - aggiunge - non è solo una strategia geopolitica, ma una visione nuova della cooperazione: fondata sul rispetto, sul partenariato e sulla valorizzazione delle risorse umane, naturali e culturali dei nostri Paesi amici. Il Ministero dell’Università e della Ricerca è fortemente impegnato nell’attuazione di questo Piano, consapevole del ruolo decisivo che formazione e ricerca possono giocare nel costruire un’alleanza fondata sulla conoscenza".
"Stiamo lavorando per attivare partenariati strategici con numerosi Paesi africani, sostenere le università locali, favorire la mobilità dei talenti e creare nuove istituzioni formative come l’Institute of Advanced Science for Agriculture, ideato per rispondere concretamente ai bisogni dei territori. Stiamo investendo in progetti congiunti di ricerca, in diplomazia scientifica, nella diffusione delle competenze digitali e nell’utilizzo etico e sostenibile dell’intelligenza artificiale, come testimoniano le iniziative lanciate con Cineca e la partecipazione al G7 Science. La vera energia per crescere insieme non è solo quella che scorre nei gasdotti, ma quella che nasce dalla collaborazione tra le menti, dalla condivisione delle idee, dalla fiducia reciproca".
"Dalla formazione e dallo scambio di competenze. È questo lo spirito con cui intendiamo contribuire al successo del Piano Mattei: con l’entusiasmo, la concretezza e la visione che l’Università, la Ricerca e l’Alta Formazione Artistica italiana sanno offrire, anche nei contesti più complessi" conclude.
(Adnkronos) - Grande partecipazione alla tappa di Cesano Maderno del Giro d’Italia, dove Merck ha portato la campagna 'Non girarci intorno' per sensibilizzare sul tumore uroteliale. Durante l’evento, svoltosi presso il Villaggio del Giro d’Italia in Piazza XXV Aprile, un’instant survey condotta su circa 200 persone ha fatto emergere una fotografia chiara del livello di consapevolezza su questa forma di tumore alla vescica.
"L’83,9% degli intervistati ha dichiarato di conoscere la malattia e oltre la metà (54,8%) ha identificato correttamente la presenza di sangue nelle urine come uno dei sintomi principali. Tuttavia, circa il 25% ha ammesso di non sapere riconoscere i segnali della patologia - si legge nella nota - Importante, ma ancora parziale, anche la consapevolezza sui fattori di rischio: se da un lato l’83,9% è a conoscenza del legame tra fumo e tumore uroteliale, dall’altro circa il 50% degli intervistati non ha mai parlato di prevenzione oncologica con il proprio medico. Un dato che sottolinea quanto sia urgente rafforzare le attività di informazione e dialogo, per promuovere una cultura della prevenzione sempre più diffusa e consapevole".
“Oggi sono attive numerose campagne di informazione e di screening che permettono di individuare precocemente molte forme di tumore, e questo rappresenta un elemento fondamentale nella gestione della malattia oncologica – ha dichiarato il Professor Paolo Zucali, Associato di Oncologia Medica presso il Dipartimento di Scienze Biomediche, Humanitas University (Hunimed) - Intervenire su una patologia in fase iniziale ci consente di ottenere risultati terapeutici più efficaci. In parallelo, l’attenzione a uno stile di vita sano, che comprende una corretta alimentazione e una regolare attività fisica, gioca un ruolo chiave sia nella prevenzione che nel supporto alle terapie. I progressi nelle cure, uniti alla diagnosi precoce e alla promozione di comportamenti salutari, stanno contribuendo concretamente a migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti oncologici. In Lombardia, inoltre, possiamo contare su centri di eccellenza riconosciuti a livello nazionale e internazionale, dove si sperimentano terapie innovative che, in futuro, potranno diventare standard di cura, facendo della nostra Regione un punto di riferimento per l’oncologia".
Proprio il ruolo centrale dei Centri di eccellenza, evidenziato anche in Lombardia per la loro capacità di offrire terapie innovative e percorsi all’avanguardia, assume un significato ancora più rilevante nel campo dei tumori rari. A fronte dei significativi progressi ottenuti nella lotta ai tumori più diffusi, è fondamentale garantire che, anche le forme oncologiche meno comuni, possano beneficiare di percorsi diagnostico-terapeutici strutturati, fondati sulla collaborazione tra professionisti e sull’integrazione tra i diversi livelli dell’assistenza sanitaria.
“La gestione dei tumori rari – che colpiscono meno di 6 persone ogni 100.000 abitanti all’anno – richiede una rete solida e strutturata, ma soprattutto una forte collaborazione tra tutti gli attori coinvolti: dai Centri di riferimento alle strutture territoriali, dai medici di base agli specialisti. In questo contesto, i Centri specializzati rappresentano un punto di riferimento insostituibile: qui si concentrano competenze multidisciplinari, esperienza clinica e capacità di affrontare patologie complesse, spesso poco conosciute – dichiara il Professor Nicola Fazio, Direttore del Programma Tumori dell’Apparato Digerente e Neuroendocrini presso l’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) - Per questo esistono reti nazionali e internazionali, come la Rete Italiana Tumori Rari e la rete europea Euracan, che mettono in connessione questi Centri con il resto del sistema sanitario. È fondamentale che ogni paziente, ovunque riceva la diagnosi, venga indirizzato tempestivamente al Centro di riferimento più idoneo. La collaborazione è cruciale per garantire un percorso diagnostico-terapeutico efficace, ridurre i tempi e non lasciare il paziente da solo a gestire aspetti organizzativi e burocratici”.
“Sebbene siano stati fatti importanti passi avanti, in particolare grazie a una maggiore consapevolezza e al progresso tecnologico, la fase diagnostica resta una delle più critiche – prosegue il Professor Fazio - È per questo che serve sempre più condivisione di casi, confronto tra specialisti, e un lavoro integrato e continuo tra centro e periferia. La rete funziona se si collabora: e questa collaborazione deve ruotare attorno ai Centri specializzati, veri motori di qualità, innovazione e accesso equo alle cure per chi affronta un tumore raro”.
“Il nostro obiettivo è quello di contribuire a costruire una cultura della prevenzione che coinvolga tutti, dai cittadini ai professionisti sanitari - afferma Ramón Palou de Comasema, presidente e amministratore delegato Healthcare di Merck Italia - Con il progetto ‘Non girarci intorno’ vogliamo portare questo messaggio di conoscenza e attenzione ai sintomi della patologia in un contesto di grande visibilità come il Giro d’Italia, perché nella sfida ai tumori una diagnosi precoce può fare davvero la differenza. Si tratta per noi di uno sforzo di comunicazione senza precedenti, che conferma il nostro impegno in ambito oncologico con un approccio a 360 gradi: non ci limitiamo infatti allo sviluppo e all’offerta di soluzioni terapeutiche all’avanguardia, ma andiamo “oltre il farmaco” con iniziative di prevenzione e sensibilizzazione. Facciamo ciò coinvolgendo tutti gli attori del sistema salute (medici e società scientifiche, associazioni di pazienti e istituzioni), e sperimentando formati e canali sempre diversi, per raggiungere il maggior numero di persone possibile”.
La campagna “Non girarci intorno” è patrocinata da Fiaso, Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, Simg, Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie, Siuro - Società Italiana di Uro-Oncologia e Associazione PaLiNUro – Pazienti Liberi dalle Neoplasie Uroteliali.
Leggi tutto: Tumor, cancro uroteliale: al Giro d'Italia parola alla prevenzione oncologica
(Adnkronos) - “Una terapia vantaggiosa perché permette al paziente di non dover assumere ogni giorno la classica compressa. Questo aspetto riduce il rischio di dimenticanze, migliora l’aderenza terapeutica e incide positivamente anche sulla qualità della vita psicologica delle persone, che si sentono meno vincolate dalla malattia”. Così Chiara Iaria, direttore dell’Uoc di Malattie infettive e tropicali dell’Arnas Civico di Palermo, commenta, a margine del secondo Meeting internazionale ‘Malattie infettive: nuovi modelli di governance clinico-gestionali in sanità’ che si è tenuto ieri a Palermo, le opportunità terapeutiche offerte dalle terapie long acting che stanno rivoluzionando il trattamento dell’Hiv.
Con un’iniezione ogni due mesi, i pazienti possono beneficiare di una copertura terapeutica efficace senza la necessità di una somministrazione quotidiana. “È come se il paziente non facesse quasi nessuna terapia - spiega Iaria - e questo rende il trattamento più facile, più leggero e più maneggevole, pur mantenendo la stessa efficacia delle terapie tradizionali”. Secondo la specialista, l’Hiv oggi può essere considerata una patologia cronica e, come tale, richiede una gestione a lungo termine. In questo scenario, la terapia long acting rappresenta un supporto prezioso, non solo per la sua praticità ma anche per il fatto che risponde a un’esigenza reale espressa dai pazienti. “C’è una forte richiesta – racconta Iaria – alcuni pazienti ci propongono spontaneamente il cambio di terapia perché desiderano sentirsi più liberi. Altri, invece, vengono informati da noi sulle nuove opzioni disponibili, e sono ben contenti di intraprenderle”.
L'efficacia delle long acting non si limita solo al benessere individuale. Esse rappresentano anche un potente strumento di sanità pubblica. “Queste terapie permettono di mantenere azzerata la carica virale – sottolinea Iaria – e questo non solo è fondamentale per la salute del paziente ma riduce in maniera significativa il rischio di trasmissione del virus. È una strategia importante per il controllo dell’Hiv su larga scala. Studi recenti dimostrano che anche pazienti meno aderenti alle terapie classiche possono ottenere una soppressione virale efficace con i long acting, contribuendo a contenere la diffusione del virus nella popolazione”, osserva.
Inoltre, l’uso delle terapie long acting si estende anche alla prevenzione, con la cosiddetta Prep (profilassi pre-esposizione). “È in fase di approvazione in Italia -– spiega l'infettivologa - ma in altri Paesi è già impiegata. Garantisce una maggiore copertura rispetto alla Prep convenzionale, perché anche qui l’aderenza gioca un ruolo cruciale. Non è un vaccino, ma è un’importante strategia preventiva che ha già dimostrato di funzionare, anche in contesti ad alta incidenza come l’Africa o il Sudafrica, dove si sta testando su larga scala”.
Questa nuova frontiera terapeutica si inserisce in un panorama in continua evoluzione, che guarda anche alla crescente complessità del profilo dei pazienti Hiv-positivi, spesso affetti da altre comorbidità con l’avanzare dell’età. “Le long acting aiutano a semplificare i regimi terapeutici e garantiscono una maggiore aderenza, riducendo il rischio di fallimenti terapeutici e migliorando la qualità della vita complessiva”, conclude Iaria.
(Adnkronos) - Taylor Swift ha finalmente vinto la battaglia più personale e simbolica della sua carriera: quella per la proprietà della propria musica. Dopo anni di scontri, strategie alternative e dichiarazioni pubbliche, la popstar statunitense ha annunciato di aver riacquistato i master - cioè le registrazioni originali – dei suoi primi sei album: Taylor Swift, Fearless, Speak Now, Red, 1989 e Reputation. "Tutta la musica che ho scritto mi appartiene finalmente", ha scritto sul suo sito ufficiale. "È il sogno più grande che si avvera. Non riuscivo a smettere di piangere per la gioia".
La disputa ha avuto inizio nel 2019, quando il manager musicale Scooter Braun - noto per aver lanciato le carriere di Justin Bieber e Ariana Grande - ha acquistato per circa 300 milioni di dollari la Big Machine Records, etichetta con cui Swift aveva firmato da giovanissima. In quel pacchetto c'erano anche i master delle canzoni pubblicate dalla cantante tra il 2006 e il 2017. Swift ha sempre contestato quell'operazione, sia sul piano legale che morale, accusando Braun di avere ostacolato la sua carriera e di essere stato complice in episodi di bullismo mediatico, soprattutto nel contesto del suo noto scontro con Kanye West.
Negata ogni possibilità di riacquisto diretto, la cantante aveva allora scelto un'altra strada: ri-registrare da capo ogni album perduto, pubblicandolo sotto il marchio Taylor's Version. Una mossa inedita e dirompente nell'industria musicale, con l'intento di svuotare di valore commerciale i master originali e riaffermare il controllo creativo sull'opera. A oggi, Swift ha pubblicato quattro di queste nuove edizioni – Fearless, Red, Speak Now e 1989. tutte accolte con entusiasmo dai fan e dalla critica, spesso arricchite da inediti ("from the vault") e curate con un'attenzione maniacale al dettaglio.
Non è noto quanto Swift abbia pagato per riottenere i master. Secondo il 'New York Post' si tratterebbe di cifre tra i 600 milioni e il miliardo di dollari, ma per la Bbc e altri fonti sarebbero esagerate. Quel che è certo è che la cantante, oggi 35enne, può ora decidere autonomamente come e dove utilizzare la propria musica, inclusi film, serie, spot pubblicitari e videogiochi, una libertà che in passato le era stata negata, nonostante fosse autrice o coautrice di tutti i suoi brani.
In un passaggio particolarmente emotivo della sua lettera ai fan, Swift ha scritto: "Ho quasi smesso di sperare che questo potesse succedere. Dopo vent’anni in cui la carota mi è sempre stata mostrata, solo per essere poi strappata via, avevo smesso di crederci". Ma oggi, grazie anche al colossale successo dell'Eras Tour - il tour globale che ha incassato oltre due miliardi di dollari in due anni - Swift ha avuto i mezzi e la forza contrattuale per chiudere il cerchio.
Curiosamente, l'unico album che Swift non ha ancora pubblicato in versione ri-registrata è proprio Reputation (2017), il più oscuro e tagliente della sua carriera, scritto nel pieno del conflitto con i media e con l'establishment musicale. "È l'unico disco che pensavo non potesse essere migliorato", ha confessato. Per questo, ha spiegato, ha sempre rimandato l'impresa. Ma ora che la proprietà è tornata nelle sue mani, anche questo capitolo potrà "riemergere" nel momento giusto, non più come rivendicazione, ma come festa. Nel frattempo, Swift ha confermato di aver già completato la ri-registrazione del suo album di debutto del 2006, Taylor Swift, e di essere intenzionata a rilasciare materiale inedito dagli archivi di Reputation, se il pubblico sarà interessato.
La vicenda di Taylor Swift ha avuto un impatto profondo sul modo in cui si discute oggi di diritti musicali, proprietà intellettuale e potere contrattuale degli artisti. Lei stessa ha dichiarato di sentirsi orgogliosa quando musicisti emergenti le raccontano di aver negoziato clausole di proprietà nei loro contratti, ispirati dalla sua esperienza.
"Ogni volta che un nuovo artista mi dice di aver ottenuto la proprietà dei propri master grazie a questa battaglia - ha scritto la popstar - mi rendo conto di quanto fosse importante che tutto questo accadesse".
In un settore spesso dominato da logiche opache e squilibri di potere, Taylor Swift ha dimostrato che anche le regole più consolidate possono essere cambiate. Non solo con la forza commerciale, ma con la consapevolezza dei propri diritti. E con la determinazione, rara, di una cantante che ha sempre saputo essere autrice, imprenditrice e simbolo generazionale.
(di Paolo Martini)
Leggi tutto: Taylor Swift si riprende i suoi album: "Ora tutto quello che ho scritto è mio"
(Adnkronos) - La Russia continua a bombardare l'Ucraina, mentre cresce l'attesa per i negoziati che dovrebbero tenersi lunedì a Istanbul tra Kiev e Mosca. Volodymyr Zelensky ha affermato di non aspettarsi alcun risultato dai colloqui, accusando il Cremlino di fare "tutto" il possibile per sabotare il potenziale incontro. Mosca ha affermato che invierà una squadra di negoziatori a Istanbul per un secondo round di colloqui lunedì, ma Kiev non ha ancora confermato se parteciperà
Ameno 10 persone sono state uccise e altre 32 sono rimaste ferite nelle ultime 24 ore negli attacchi aerei e di artiglieria lanciati dalla Russia in diverse regioni ucraine. Le difese ucraine hanno abbattuto 69 droni e tre missili guidati Kh-59/69 utilizzando sistemi di difesa aerea, guerra elettronica e squadre di fuoco mobili.
Una bambina di 9 anni è morta e un sedicenne è rimasto ferito in un attacco missilistico condotto nell'oblast di Zaporizhzhia, ha dichiarato il governatore di Zaporizhzhia, Ivan Fedorov, in un post su Telegram. "Una casa è stata distrutta. Altre case e auto sono stati danneggiati dall'onda d'urto", ha aggiunto Fedorov spiegando che i missili russi hanno colpito il villaggio di Dolynka nel distretto di Polohivskyi.
Un uomo di 66 anni ha perso la vita a Kherson, in Ucraina, a causa di un raid aereo russo. Lo ha scritto su Telegram Oleksandr Prokudin, governatore della regione di Kherson, denunciando un ''bombardamento russo'' sulla città e spiegando che la vittima aveva riportato ''ferite mortali''.
Si teme una vasta offensiva militare russa nell'oblast di Sumy, nell'Ucraina orientale, tanto che le autorità regionali hanno emanato un ordine di evacuazione urgente per i residenti di undici insediamenti. Lo riferisce il capo dell'amministrazione militare regionale di Sumy, Oleg Grigorov, che ha firmato l'ordinanza. La decisione è stata presa per ''la costante minaccia alla vita dei civili da parte dei bombardamenti russi'', riferiscono i media ucraini.
"Da oltre una settimana, i russi non sono stati in grado di presentare il cosiddetto memorandum", ha dichiarato Volodymyr Zelensky su X venerdì, riferendosi a un documento che la Russia afferma di aver preparato che delinea le sue condizioni per la pace. "Affinché un incontro sia significativo, il suo ordine del giorno deve essere chiaro e i negoziati devono essere preparati adeguatamente", ha aggiunto il presidente ucraino. "Purtroppo, la Russia sta facendo tutto il possibile per garantire che il prossimo potenziale incontro non porti alcun risultato". La Russia afferma che presenterà il memorandum di persona ai colloqui di lunedì. Ma l'Ucraina sospetta che conterrà le sue richieste massimaliste che Kiev ha già respinto.
Leggi tutto: Ucraina, almeno 10 morti nei raid russi. L'esercito di Mosca avanza, evacuazioni a Sumy
(Adnkronos) - Ha trovato il corpo senza vita della madre in una scarpata lungo una piazzola di sosta, dove a poca distanza si trovava anche la macchina della vittima. E' successo intorno alle 20 di ieri, in viale dell'Oceano Indiano, all'Eur. A chiamare il 112 è stata la figlia della donna morta, una 86enne romana. Sul posto, insieme ai militari della stazione Torrino nord e dell'Eur impegnati nelle indagini, il medico legale che non avrebbe riscontrato segni di violenza sul cadavere dell'anziana, lasciando così spazio all'ipotesi del malore. Nei prossimi giorni l'esame autoptico per accertare le cause del decesso.
Leggi tutto: Roma, trova corpo della madre in scarpata vicino la macchina: indagini in corso
(Adnkronos) - Anticiclone africano sempre più potente sull'Italia nei prossimi 3-4 giorni con un Ponte del 2 giugno sotto il sole quasi ovunque. Solo tra domenica e lunedì avremo dei temporali a tratti anche forti e con grandine sulle Alpi e le Prealpi nelle ore più calde della giornata.
Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, oltre a questa variabile temporalesca, conferma i primi valori nordafricani del 2025: sabato e domenica toccheremo i 32-35°C in Sardegna e 31-32°C a Firenze e Roma, per la Festa della Repubblica il termometro salirà ancora più in alto con 35-36°C a Oristano, 34°C a Foggia e 30°C ancora a Bologna e Milano.
L’Estate 2025 è dunque arrivata all’improvviso: sarà calda e via via più afosa nel weekend, sarà molto probabilmente ‘estrema’ da metà della prossima settimana in poi: tra il 5 e il 10 giugno potremo toccare e localmente superare subito i 40°C all’ombra! Un inizio bollente che non ci piace, d’altronde sempre più condizionato dal Riscaldamento Globale del nostro Pianeta, causato da noi umani.
NEL DETTAGLIO
Sabato 31. Al Nord: bel tempo e caldo in ulteriore aumento. Al Centro: sole e caldo estivo. Al Sud: soleggiato e caldo.
Domenica 1. Al Nord: soleggiato, caldo ed afoso; temporali pomeridiani sulle Alpi. Al Centro: sole e caldo estivo. Al Sud: sole e caldo estivo.
Lunedì 2. Al Nord: soleggiato, caldo ed afoso; temporali pomeridiani dalle Alpi verso le pianure adiacenti. Al Centro: sole e caldo estivo. Al Sud: sole e caldo estivo.
TENDENZA: qualche temporale in veloce transito al Nord; caldo africano e sole pieno al Centro-Sud, fino a 37°C già da mercoledì.
--
Leggi tutto: Meteo, anticiclone africano sempre più potente: le previsioni
(Adnkronos) - È il grande giorno della finale di Champions League. Oggi, sabato 31 maggio, l'Inter affronta il Psg nell'ultimo atto della massima competizione continentale. I nerazzurri di Inzaghi arrivano all'appuntamento di Monaco dopo il successo epico contro il Barcellona, i francesi di Luis Enrique hanno invece eliminato l'Arsenal in semifinale. Ecco orario, precedenti e dove vedere la partita in tv e streaming (anche in chiaro).
Ecco le probabili formazioni della finale di Champions tra Inter e Psg, in programma questa sera alle 21:
Psg (4-3-3): Donnarumma; Hakimi, Marquinhos, Pacho, Nuno Mendes; Joao Neves, Vitinha, Fabian Ruiz; Doué, Dembelé, Kvaratskhelia. All. Luis Enrique.
Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro, Thuram. All. Inzaghi.
"Rispetto a due anni fa abbiamo una preparazione diversa, gli allenamenti che abbiamo fatto sono stati diversi. Abbiamo cercato di curare tutti i dettagli e ogni partita è diversa da un'altra. Per la finale saranno tutti disponibili e non era per niente scontato. Io saprò di poter contare su tutti i miei giocatori e sono fiero di allenarli", le parole di Simone Inzaghi durante la conferenza stampa della vigilia.
"Il futuro? C'è una finale di Champions. Dopo la partita incontrerò la dirigenza e ne parleremo. Abbiamo ampiamente meritato la finale per la voglia e la grinta che abbiamo messo fino a ora. Siamo qui con grande merito e ci manca l'ultimo passo. A questi ragazzi non posso dire niente, hanno sempre messo il cuore e dimostrato l'attaccamento alla maglia", ha concluso Inzaghi.
Psg-Inter sarà visibile su Sky (canali Sky Sport Uno, Sky Sport 4K e Sky Sport), ma anche in chiaro su Tv8. La finale di Champions sarà visibile anche in streaming, su Sky Go e Now.
Leggi tutto: Psg-Inter: orario, probabili formazioni e dove vedere finale di Champions in chiaro