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Garlasco, legali famiglia Poggi: "Basta falsi scoop, spiace che Procura taccia"

25 Giugno 2025
Chiara Poggi (Fotogramma/Ipa)

(Adnkronos) - "Non c'è limite alla fantasia, né alla volontà di vendere falsi scoop sulla pelle delle persone coinvolte. Dispiace che la Procura di Pavia non abbia sinora sentito il bisogno di intervenire nemmeno di fronte alle innumerevoli falsità che leggiamo ogni giorno, su iniziativa di soggetti privi di qualsiasi scrupolo". Lo scrivono gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, legali che rappresentano i genitori e il fratello di Chiara Poggi, in relazione alle innumerevoli ricostruzioni di stampa che non risparmiano neppure i familiari della ventiseienne uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco.  

Di recente la Procura di Pavia ha riaperto le indagini sul delitto: è indagato Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, in concorso con ignoti o con Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per aver ucciso da solo (stabilisce la Cassazione) la fidanzata.  

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Gli chiedono biglietti gratis per il concerto a San Siro, lo sfogo di Lazza: "Non fate i grattoni"

25 Giugno 2025
Lazza - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Il prossimo 9 luglio Lazza si esibirà per la prima volta in concerto sul palco dello stadio San Siro, un traguardo che lo stesso rapper ha definito come un coronamento di un sogno. Ma a pochi giorni dal grande evento, il rapper milanese - all'anagrafe Jacopo Lazzarini - si è lasciato andare a uno sfogo sui social. Nel mirino le richieste di biglietti omaggio da parte di fan e conoscenti. 

"Vai al bar, chiedi un espresso e ti dicono 'oh ma i miei biglietti per San Siro?', vai a prendere la macchina 'oh ma quindi i miei biglietti?'", racconta Lazza in un video. Il rapper cambia tono e aggiunge: "Poi magari mio zio paga, mia suocera paga... e quelli che hanno comprato davvero il biglietto hanno sulla fronte scritto 'stupido'".  

E con ironia, il rapper alza la voce e guardando dritto nella telecamera dice: "Dai, non fate i grattoni, che ne sono rimasti 16 di biglietti". "Fate i bravi", conclude il rapper con un sorriso, mandando un bacio ai follower.  

Lo sfogo arriva a pochi giorni del grande debutto del Locura Summer Tour 2025 che porterà Lazza il 9 luglio sul palco dello Stadio San Siro di Milano, per la prima volta nella Scala del Calcio, un vero e proprio momento di consacrazione, simbolo di un legame indissolubile tra le sue passioni e la sua città. San Siro è molto più di uno stadio: per Lazza è un sogno coltivato da sempre, un luogo iconico che ha segnato a più riprese il suo percorso, a cui ha duramente lavorato affinché si realizzasse. 

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Vaccino anti-Rsv, Andreoni (Simit): "Somministrare in base a rischio clinico ed età"

25 Giugno 2025
Vaccino anti-Rsv, Andreoni (Simit):

(Adnkronos) - "Il riconoscimento delle autorità giapponesi" di somministrare il vaccino anti-Rsv (virus respiratorio sinciziale) anche agli adulti tra i 18 e i 49 anni a rischio di sviluppare forme gravi di malattia segna "un passaggio molto importante, nella direzione giusta" per "passare da un criterio di somministrazione basato sull'età a uno basato sul rischio clinico". L'auspicio è che questa scelta spinga "tutte le agenzie regolatorie, a livello globale, a rivedere le proprie indicazioni". Così Massimo Andreoni, direttore scientifico Simit, Società italiana di malattie infettive e tropicali, commenta l'ampliamento della platea dei destinatari dell'anti-Rsv presa dal Giappone in questi giorni. 

"Fino ad oggi, anche nelle indicazioni della nostra società scientifica avevamo raccomandato la vaccinazione principalmente per due categorie: gli anziani molto fragili, sopra i 75 anni, e le persone con comorbidità significative sopra i 60 anni - osserva Andreoni - Questo rifletteva i dati delle sperimentazioni cliniche disponibili, che erano concentrate proprio su questi gruppi. Tuttavia, eravamo ben consapevoli del fatto che esistesse un gap importante: quello rappresentato dai soggetti più giovani, al di sotto dei 50 anni, ma con gravi condizioni di salute, pazienti oncologici, ai diabetici, ai nefropatici. Persone che, pur non essendo anziane, presentano un rischio elevato di sviluppare forme gravi di infezione da Rsv proprio a causa delle loro patologie di base". 

In Italia "si stimano almeno 20mila ospedalizzazioni l'anno causate dal virus respiratorio sinciziale, con circa 1.800 decessi - precisa l'esperto - E' vero, la maggior parte di questi casi riguarda gli anziani, ma una quota non trascurabile colpisce anche i soggetti più giovani con gravi comorbidità. Parliamo proprio della fascia 18-50 anni. Se ragionassimo esclusivamente in termini di rischio e non di età, la prevenzione sarebbe più mirata ed efficace. Certo, l'età avanzata è di per sé un fattore di rischio, ma il vero tema è la vulnerabilità clinica della persona, indipendentemente dall’età anagrafica. Per questo considero la decisione giapponese un segnale forte e molto rilevante. E' auspicabile - conclude Andreoni - che tutte le agenzie regolatorie del mondo seguano questa linea, riconoscendo il valore della vaccinazione contro l'Rsv anche per le persone più giovani ma ad alto rischio". 

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Vaccini, anti-Rsv in Giappone a under 50 a rischio, Rezza: "Scelta di buon senso"

25 Giugno 2025
Vaccini, anti-Rsv in Giappone a under 50 a rischio, Rezza:

(Adnkronos) - "L'orientamento prevalente a livello globale, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, è ancora quello di raccomandare il vaccino agli anziani più fragili, i cosiddetti 'grandi anziani', quindi sopra i 75 anni, e ai soggetti con comorbidità dopo i 60 o 65 anni. Però la scelta giapponese va nella direzione di ampliare la platea, introducendo il vaccino anche per gli adulti più giovani ad alto rischio. Una scelta di buon senso, direi". Così l'epidemiologo Gianni Rezza, già direttore della Prevenzione del ministero della Salute e oggi professore straordinario di Igiene all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, commenta la notizia, di qualche giorno fa, dell'estensione di autorizzazione, in Giappone, per l'uso del vaccino anti virus respiratorio sinciziale (Rsv) agli adulti fra i 18 e i 49 anni di età che presentano un rischio aumentato di sviluppare forme gravi di infezioni da Rsv. 

"Negli ultimi anni - osserva Rezza - il numero di vaccinazioni raccomandate è cresciuto molto: pensiamo all'antinfluenzale, al vaccino anti-Covid, ora anche all'Rsv. E nel frattempo abbiamo assistito, purtroppo, a un calo delle coperture proprio tra le persone più fragili, anche per il Covid. C'è quindi il timore di un sovraccarico del calendario vaccinale. Ma la vera domanda da porsi è: il vaccino contro l'Rsv può ridurre ospedalizzazioni e decessi nelle categorie a rischio? La risposta dipende dai dati sull'impatto clinico della malattia. Negli Stati Uniti abbiamo molti dati sull'impatto dell'Rsv negli adulti, mentre da noi il quadro epidemiologico è ancora poco definito. Questo ha due conseguenze: da un lato, rende più difficile prendere decisioni precise sulle strategie vaccinali, dall'altro fa sì che la percezione del rischio sia bassa sia tra i pazienti sia tra gli stessi medici. Se una malattia non viene diagnosticata o riconosciuta, il paziente non percepisce il pericolo e il medico fatica a consigliare la vaccinazione". 

L'età è sicuramente un fattore di rischio, "è ovvio che dopo i 60 o i 75 anni la probabilità di avere patologie aumenta - precisa Rezza - ma il criterio fondamentale dovrebbe restare la vulnerabilità clinica. Se una persona di 45 anni ha una grave patologia, è a rischio tanto quanto un 70enne in buona salute, se non di più. Senza dubbio - riflette - avere più dati epidemiologici e clinici ci consentirebbero di calibrare meglio le raccomandazioni e di spiegare con maggiore forza a pazienti e medici l'utilità della vaccinazione. Se non si fa diagnosi e non si quantifica l'impatto clinico, è difficile far percepire il rischio e quindi motivare alla vaccinazione". 

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Nato e Ucraina, Trump e la domanda della moglie del soldato - Video

25 Giugno 2025

(Adnkronos) - Donald Trump, dopo il vertice Nato a L'Aja, nella conferenza stampa risponde alla domanda posta da una giornalista ucraina, moglie di un soldato al fronte. Trump ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e spiega che Kiev ha chiesto sistemi antimissile Patriot: "Vedremo di trovarli", dice il presidente americano. 

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Adiconsum, oltre 100 euro per una giornata al mare al Poetto

25 Giugno 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATA'A Cagliari prezzi aumentati ma servizi invariati'...

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Massimo Cagnina: "Criticato per la mia fisicità nel film di Angelo Duro"

25 Giugno 2025
Massimo Cagnina - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - "La mia fisicità mi caratterizza", così Massimo Cagnina, attore de 'Il paradiso delle signore' parla del rapporto che ha con il suo corpo. Ospite oggi, mercoledì 25 giugno, a La volta Buona, Cagnina ha rivelato di aver ricevuto molte critiche per aver preso parte al film di Angelo Duro, 'Io sono la fine del mondo'.  

L'attore ha confessato che per recitare nel film di Angelo Duro ha dovuto "indossare" delle protesi per apparire più "voluminoso". Tra le critiche ricevute sui social, Cagnina riporta quello di un utente che gli ha chiesto: "Chi te l’ha fatto fare a farti insultare così da Angelo Duro?". "Io sono un attore, questo è il mio mestiere", ha detto oggi nel salotto di Caterina Balivo.  

 

Le critiche sono arrivate in particolare per una battuta del protagonista relativa all'aspetto fisico del personaggio che Cagnina ha interpretato. "Mi fate pagare 60 euro in più per il bagaglio, e a lui che ha quattro trolley nello stomaco, niente". Questa la frase detta da Angelo Duro che non è stata particolarmente apprezzata da una parte del pubblico.  

Anche Stefania Orlando, ospite in studio, ha voluto dire la sua a riguardo, criticando l'ironia usata da Angelo Duro e definendola di "cattivo gusto" e "per nulla divertente". Immediata la replica di Cagnina: "Non sono insulti reali, incarna lo specchio di una società disfunzionale", ha spiegato.  

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Liti e sfuriate in sala operatoria: "Ecco perché la tensione cresce, sbagliato speculare"

25 Giugno 2025
Angelo Serao (sx) e James Casella (dx) in sala operatoria

(Adnkronos) - Un video rubato in sala operatoria - uscito sui media - con gli insulti di un chirurgo alla sua assistente, come accaduto al Policlinico Tor Vergata di Roma, "è una pessima strumentalizzazione e una speculazione di un qualcosa - senza giustificare toni e parole - che però accade spesso durante un'operazione. Chi ha visto il video e si è indignato per le parole usate dal collega deve sapere che lo stato d'animo di ogni chirurgo che ha interventi complessi può essere diverso, ma non tutti siamo così. Però registrare il collega durante il suo lavoro non è stato bello ed è anche vietato. Io stesso ho vissuto momenti simili in passato, ma tutto finisce in sala operatoria e si chiarisce con il collega, l'assistente o lo specializzando. Ho vissuto il periodo dei baroni universitari e posso assicurare che era peggio di oggi, i medici giovani erano anche cacciati in malo modo, ti potevi beccare una sfuriata per nulla e le colleghe erano trattate male. C'erano poche possibilità di emergere. Oggi la situazione è molto cambiata, la mia équipe ha il 50% di colleghe chirurghe under 40, bravissime, e che hanno la massima libertà". A parlare con l'Adnkronos Salute è Angelo Serao, direttore Uoc Chirurgia generale dell'ospedale dei Castelli e direttore del Dipartimento Area chirurgica dell'Asl Roma 6.  

Se il punto di vista del direttore Serao è quello di un chirurgo esperto e con tanti anni di carriera alle spalle, su quello che accade in sala operatoria parla anche il suo aiuto, James Casella, dirigente medico di Chirurgia generale dell'ospedale dei Castelli. "Oggi siamo sempre meno, in pochi scelgono la Chirurgia generale come specializzazione perché aumentano gli ostacoli, dal contenzioso medico legale alle difficoltà di carriera - ammette - Quello accaduto a Tor Vergata è capitato anche a me, non giustifico il collega ma ho subito in modo costruttivo e mai distruttivo. Le persone che ho incontrato, dai primari ai colleghi, mi hanno sempre insegnato qualcosa e in nessun caso si sono comportati in modo scorretto. Tanto meno hanno registrato. C'è tanta responsabilità - sottolinea - nel fare ogni giorno questo mestiere, nel decidere in pochi secondi se togliere o meno un tumore. Il paziente è nelle tue mani e lo devi salvare, sempre".  

Entrambi i professionisti ci tengono a rimarcare che non c'è nessuna volontà di difendere il collega messo sotto accusa dopo il video, ma "se mettiamo in qualsiasi ambiente di lavoro una telecamera nascosta cosa verrebbe registrato?", chiedono. La chirurgia in Italia "vive una crisi di vocazione - conclude Casella - andiamo avanti per la passione e l'amore per questo lavoro, per aiutare i pazienti e i colleghi. E' questo che ci spinge, un giorno è positivo e uno è negativo come spesso mi ripete Serao, ma si migliora sempre. Ora dispiace che questo episodio possa incrinare l'immagine della sanità pubblica, ma spero che i cittadini capiscano e non smettano di fidarsi".  

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Liti e e sfuriate in sala operatoria: "Ecco perché la tensione cresce, sbagliato speculare"

25 Giugno 2025
Angelo Serao (sx) e James Casella (dx) in sala operatoria

(Adnkronos) - Un video rubato in sala operatoria - uscito sui media - con gli insulti di un chirurgo alla sua assistente, come accaduto al Policlinico Tor Vergata di Roma, "è una pessima strumentalizzazione e una speculazione di un qualcosa - senza giustificare toni e parole - che però accade spesso durante un'operazione. Chi ha visto il video e si è indignato per le parole usate dal collega deve sapere che lo stato d'animo di ogni chirurgo che ha interventi complessi può essere diverso, ma non tutti siamo così. Però registrare il collega durante il suo lavoro non è stato bello ed è anche vietato. Io stesso ho vissuto momenti simili in passato, ma tutto finisce in sala operatoria e si chiarisce con il collega, l'assistente o lo specializzando. Ho vissuto il periodo dei baroni universitari e posso assicurare che era peggio di oggi, i medici giovani erano anche cacciati in malo modo, ti potevi beccare una sfuriata per nulla e le colleghe erano trattate male. C'erano poche possibilità di emergere. Oggi la situazione è molto cambiata, la mia équipe ha il 50% di colleghe chirurghe under 40, bravissime, e che hanno la massima libertà". A parlare con l'Adnkronos Salute è Angelo Serao, direttore Uoc Chirurgia generale dell'ospedale dei Castelli e direttore del Dipartimento Area chirurgica dell'Asl Roma 6.  

Se il punto di vista del direttore Serao è quello di un chirurgo esperto e con tanti anni di carriera alle spalle, su quello che accade in sala operatoria parla anche il suo aiuto, James Casella, dirigente medico di Chirurgia generale dell'ospedale dei Castelli. "Oggi siamo sempre meno, in pochi scelgono la Chirurgia generale come specializzazione perché aumentano gli ostacoli, dal contenzioso medico legale alle difficoltà di carriera - ammette - Quello accaduto a Tor Vergata è capitato anche a me, non giustifico il collega ma ho subito in modo costruttivo e mai distruttivo. Le persone che ho incontrato, dai primari ai colleghi, mi hanno sempre insegnato qualcosa e in nessun caso si sono comportati in modo scorretto. Tanto meno hanno registrato. C'è tanta responsabilità - sottolinea - nel fare ogni giorno questo mestiere, nel decidere in pochi secondi se togliere o meno un tumore. Il paziente è nelle tue mani e lo devi salvare, sempre".  

Entrambi i professionisti ci tengono a rimarcare che non c'è nessuna volontà di difendere il collega messo sotto accusa dopo il video, ma "se mettiamo in qualsiasi ambiente di lavoro una telecamera nascosta cosa verrebbe registrato?", chiedono. La chirurgia in Italia "vive una crisi di vocazione - conclude Casella - andiamo avanti per la passione e l'amore per questo lavoro, per aiutare i pazienti e i colleghi. E' questo che ci spinge, un giorno è positivo e uno è negativo come spesso mi ripete Serao, ma si migliora sempre. Ora dispiace che questo episodio possa incrinare l'immagine della sanità pubblica, ma spero che i cittadini capiscano e non smettano di fidarsi".  

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Nozze Bezos, il magnate di Amazon è arrivato a Venezia in elicottero: venerdì il 'sì', tutti i rumors

25 Giugno 2025
Jeff Bezos e Laura Sanchez a Venezia - Ipa

(Adnkronos) - Jeff Bezos e Laura Sanchez sono atterrati nel pomeriggio di oggi, mercoledì 25 giugno, al Lido di Venezia. Il magnate di Amazon e la fidanzata giornalista e pilota di elicotteri, hanno scelto la città lagunare per celebrare le loro nozze con tre giorni di festeggiamenti da domani a sabato. La cerimonia si terrà venerdì 27 giugno, sull'isola di San Giorgio, nel bacino di San Marco.  

Gli sposi diranno 'sì' nell'anfiteatro del Teatro Verde all'estremità meridionale dell'isola. L'area è diventata off limits già da oggi e sarà raggiungibile dagli invitati, secondo quanto appreso dall'Adnkronos, solo con i taxi d'acqua mentre una schiera di agenti della security privata ingaggiata da Bezos controlla h24 il parco circostante completamente recintato con una rete metallica che ne impedisce l'accesso. 

Il Teatro Verde è stato completamente 'schermato': un grande gazebo bianco è stato montato per coprire il palcoscenico dell'anfiteatro, nascondendolo alla vista dei possibili curiosi e rendendolo a prova di droni. Restano per ora visitabili soltanto gli spazi storici della Fondazione Giorgio Cini, come i chiostri, ma la sensazione è che il cuore dell'isola sia ormai riservato a un pubblico ultra selezionato. 

Una cerimonia top secret ma di lusso sfrenato che ha attirato in laguna personaggi del jet set internazionale. 

Un 'sì' sotto le stelle e forse anche sotto una pioggia di fuochi d'artificio. E' una delle ipotesi più suggestive che circolano in queste per illuminare il bacino di San Marco come omaggio agli sposi e alla città intera la serata di venerdì 27. 

L'idea, secondo quanto appreso dall'Adnkronos da fonti vicine all'organizzazione, sarebbe quella di chiudere la cerimonia con un evento scenografico visibile anche dall'esterno dell'isola di San Giorgio. I fuochi, se confermati, rappresenterebbero non solo il suggello simbolico del matrimonio tra il fondatore di Amazon e la giornalista-pilota, ma anche un regalo spettacolare ai veneziani e ai turisti presenti in laguna. 

Al momento, però, nulla è certo. L'organizzazione dell'evento - gestita da una delle agenzie di eventi più esclusive d'Europa, Lanza & Baucina di Londra - starebbe valutando con attenzione la fattibilità tecnica. 

Matteo Bocelli sarà la star che allieterà la cerimonia nuziale di venerdì. Non ci sono conferme ufficiali ma è quasi certa la sua presenza, come hanno fatto sapere all'Adnkronos fonti vicine all'organizzazione dell'evento. 

Il cantante, figlio di Andrea Bocelli, è stato inviato come ospite musicale della serata che si terrà nell'anfiteatro del Teatro Verde nell'estremità meridionale dell'isola. Matteo Bocelli è già molto amato dal pubblico americano, che ha avuto modo di apprezzarlo live e con i dischi. Il padre Andrea non potrà essere presente poiché il 27 e 28 giugno sarà protagonista a Pompei di un doppio concerto all’Anfiteatro degli Scavi, accompagnato dall'Orchestra I Filarmonici di Napoli e dal Coro That's Napoli. 

Le grandi star amano i Bocelli, invitati spesso anche ad eventi privati. Ad esempio, la famiglia Kardashian, in particolare Kim, ha ingaggiato Andrea Bocelli per intonare la marcia nuziale al suo matrimonio con Kanye West, celebrato nel 2014 al Forte di Belvedere a Firenze. Mentre nel 2006 è stato l'ospite musicale anche al matrimonio degli attori Tom Cruise e Katie Holmes, celebrato al Castello Odescalchi sul lago di Bracciano. 

I rumors si rincorrono - chef stellati, menu da 1.000 euro a persona, secondo il "Wall Street Journal", vini prestigiosi - ma la verità è che non vi sono certezze: i dettagli del matrimonio dell'anno, tra il fondatore di Amazon Jeff Bezos (quarto uomo più ricco del mondo secondo l'ultimo aggiornamento della rivista "Forbes") e la giornalista Lauren Sánchez, che si sposeranno, dal 26 al 28 giugno, a Venezia, sono per ora strettamente top secret.  

Il miliardario avrebbe fatto firmare ai propri fornitori - chef, catering, hotel, servizi di logistica e transfer - rigidi patti di riservatezza, che li vincolano al silenzio. E se per gli hotel Jeff Bezos ha prenotato per i suoi ospiti i più esclusivi della città - ovvero Gritti Palace, St. Regis, Cipriani, Danieli e Aman Venice, non c’è ancora nessuna conferma su chi firmerà il menu e su quali saranno le etichette selezionate per la wine list. Per gli chef i nomi più gettonati, in una sorta di 'calcio-mercato', che si aggiorna di ora in ora, e subito smentito, sono quelli di Massimo Bottura (fondatore della tristellata 'Osteria Francescana' a Modena, da poco nominato responsabile food & beverage del Cipriani) e di Massimiliano Alajmo (patron di 'Le Calandre'), ma si parla anche dello stesso Hotel Cipriani, che attraverso il gruppo Belmond offre un servizio di catering di lusso. Ma che nessuno conferma. Poi anche la famiglia Cerea di 'Da Vittorio' e Enrico Bartolini, lo chef italiano con più stelle Michelin, che, però, smentiscono sia all'Adnkronos che a WineNews. 

Secondo le voci che si rincorrono in queste ore, Bezos & Sanchez si sarebbero affidati ad una squadra di artigiani locali per le forniture - nelle 'welcome bags' ci dovrebbero essere i biscottini made in Venezia preparati da Rosa Salva, storica pasticceria della città lagunare - ma la privacy rimane un aspetto fondamentale.  

Tuttavia l'auspicio da più parti è che il menu ed i vini che saranno serviti siano rigorosamente made in Italy, così da promuovere, ai tanti invitati illustri, le eccellenze wine & food del nostro Paese, dopo le polemiche suscitate dalle nozze che invece, viste da una diversa prospettiva, possono rappresentare una vetrina esclusiva per mostrare il meglio dell'Italia, dall'arte alla storia, dal cibo al vino, dall'artigianalità all’accoglienza, nello scenario di una città patrimonio Unesco che il mondo invidia. 

L'opportunità è ghiotta, considerando che tra i 200 ospiti ci sono, tra gli altri, Kim Kardashian, Oprah Winfrey, Eva Longoria, Leonardo DiCaprio con la fidanzata, la modella italiana Vittoria Ceretti, Ivanka Trump, Shakira, Robert Pattinson, Karlie Kloss, Mick Jagger, Elton John, Diane von Fürstenberg, Barbra Streisand, Orlando Bloom, Kris Jenner, la regina Rania di Giordania, Eric Schmidt e Bill Gates, oltre ad una schiera di grandi nomi della finanza, dell’hight-tech e del digitale. 

Le maestranze locali sono uno dei punti fermi dell'evento: Bezos & Sánchez hanno voluto coinvolgere artigiani del territorio per oltre l'80% delle forniture. La pasticceria storica veneziana Rosa Salva, nata nel 1876, sta preparando le 'treat bags' (quelle che gli ospiti troveranno in camera) con due dolci tipici: i bussolai, biscotti burrosi della tradizione marinara, e gli zalèti, dolcetti a base di farina di mais, uvetta e scorza di limone. La vetreria artistica Laguna B ha, invece, confermato la creazione di bomboniere in vetro di Murano su disegno esclusivo. 

Proprio in seguito alle polemiche di questi giorni i futuri signori Bezos hanno cambiato i loro piani: la festa finale di sabatto 28 giugno è stata spostata dalla Scuola Grande della Misericordia, nel cuore del Sestiere di Cannaregio, all'Arsenale, location in cui, grazie alla struttura fortificata, è più facile garantire la sicurezza e la privacy dell’evento. Bezos ha anche rinunciato a far arrivare il suo maxi yacht da 130 metri, Koru, la più grande barca a vela al mondo, in laguna. Non ci sarà nemmeno lo yacht di supporto Abeona, una nave-garage che trasporta auto di lusso, moto d’acqua e un elicottero con piazzola d’atterraggio pilotato dalla moglie.  

In compenso sono arrivati a Venezia gli yacht di lusso degli altri ospiti. L’agenzia che si occupa dell’evento è la londinese Lanza & Baucina, già responsabile del matrimonio di George Clooney e di molti altri vip di tutto il mondo: per gli spostamenti degli ospiti sono stati noleggiati oltre 30 motoscafi privati (in legno pregiato, con cuscini di velluto e sigilli personalizzati). A bordo ci saranno anche uomini della sicurezza in borghese, ex Marines arruolati per l’occasione.  

Domani dalle 18 alle 24 nel chiostro della chiesa della Madonna dell’Orto si terrà la prima delle tre feste vip per il matrimonio di Bezos a Venezia. La conferma ufficiale arriva dalle ordinanze emanate dal Comune di Venezia che vieta la navigazione a tutte le unità a remi ed a motore, “con l'esclusione di quelle in servizio per l'evento e dei concessionari di spazio e specchio acqueo all'interno dell'area interessata”.  

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Trump e il nuovo soprannome, 'Daddy Donald' al vertice Nato - Video

25 Giugno 2025

(Adnkronos) - Donald 'Daddy' Trump. Il vertice della Nato, a L'Aja, regala al presidente un nuovo soprannome, 'paparino', coniato dal segretario generale Mark Rutte. A Trump viene riconosciuto il merito di aver avuto un ruolo decisivo nella svolta che ha portato l'Alleanza a varare l'aumento della spesa per la Difesa. "Mi hanno detto che era un tema fermo da 30 anni", dice Trump nella conferenza finale. 

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Vertice Nato, Trump: "Spesa 5% successo monumentale. La Spagna si sfila? Pagherà il doppio"

25 Giugno 2025
Donald Trump - (Afp)

(Adnkronos) - Il vertice Nato all'Aja è stato un "successo monumentale" per gli Stati Uniti, a seguito del sostanziale aumento della spesa per la sicurezza deciso dai leader dell'alleanza. Lo ha dichiarato il presidente Donald Trump. "Questo è un successo monumentale per gli Stati Uniti, perché stavamo spendendo molto più del dovuto", ha dichiarato ai giornalisti. 

L'impegno degli alleati della Nato a portare la spesa per la difesa dal "2%" al "5% del Pil" entro il 2035 "è una pietra miliare storica" per l'alleanza. "Alcuni dicono che sono io che l'ho fatto. Non so se l'ho fatto io, ma in effetti penso di essere stato io a farlo". "Dal 2017 - continua - gli alleati hanno aumentato la spesa militare di 700 miliardi di dollari". Per il presidente, "tutto questo verrà fatto velocemente". Per Trump, "è vitale che questi soldi aggiuntivi vengano spesi in hardware militare serio, non nella burocrazia. E spero che sia made in America - conclude - perché abbiamo il miglior hardware militare del mondo". 

Trump si è poi scagliato contro la Spagna "unico Paese " della Nato che "rifiuta di pagare". "Lo trovo terribile, non lo permetterò", aggiunge, minacciando che alla fine Madrid "pagherà di più". L'economia spagnola "potrebbe essere completamente distrutta. Sapete, negozieremo un accordo commerciale con la Spagna. Gli faremo pagare il doppio", ha aggiunto, mentre l'Ue negozia con gli Stati Uniti per evitare i dazi doganali. In ogni caso, "mi piace la Spagna", ma "è ingiusto che non paghino" come gli altri alleati, conclude.  

 

Il segretario generale della Nato Mark Rutte "mi ha chiamato 'daddy'", cioè paparino o babbo, perché "penso di piacergli. E' stato molto efficace", quindi "se non fosse così ve lo farò sapere e colpirò duro", ha poi rivelato Trump, rispondendo ad una domanda in conferenza stampa all'Aja. "Credo che gli alleati avranno bisogno di aiuto all'inizio. Oggi è stato un gran giorno per la Nato", aggiunge.  

Rutte in precedenza ha paragonato il presidente Usa a un "papà" che interviene in una rissa in un parco giochi dopo che il leader statunitense ha paragonato gli scontri tra Iran e Israele a una lite tra bambini: "Hanno litigato violentemente, come due bambini nel cortile di una scuola. Sapete, litigano come matti, non si può fermarli. Lasciateli litigare per due o tre minuti, poi è facile fermarli". Rutte ha riso, prima di aggiungere: "E a volte papà deve alzare la voce". 

 

In un passaggio sull'Iran Trump ha annunciato che "la prossima settimana parleremo" con Teheran. "Potremmo firmare un accordo, non so. Non mi interessa se avremo un accordo o no. Il nucleare iraniano è finito. Li incontreremo". Trump ha fatto ancora riferimento al fatto che Teheran dispone di "petrolio" in abbondanza e che il Paese deve "rimettersi in piedi". 

Trump ha sottolineato che gli Stati Uniti non permetteranno a Teheran di continuare ad arricchire uranio e ha ammesso che il Pentagono non dispone di informazioni complete sui danni causati dai recenti bombardamenti statunitensi contro tre impianti nucleari iraniani. Il presidente americano ha anche annunciato che attende un rapporto da Israele sulla questione. Ha tuttavia definito i bombardamenti simili a quelli di Hiroshima o di Nagasaki perché "hanno messo fine alla guerra".  

Secondo una valutazione preliminare dell'intelligence statunitense, i recenti attacchi contro gli impianti nucleari iraniani di Fordow, Natanz e Isfahan hanno rallentato il programma nucleare di Teheran solo di pochi mesi. Le agenzie hanno notato che lo stock di uranio arricchito non è stato danneggiato e che le attrezzature per l'arricchimento sono rimaste in gran parte intatte, nonostante i raid contro gli impianti la scorsa settimana. 

 

 

Trump è rimasto colpito dalla bellezza dell'Olanda e in particolare dagli alberi che crescono nel Paese, oltre che dall'ospitalità che gli hanno dato i sovrani nella loro residenza all'Aja. "Ho ascoltato - ha detto in conferenza stampa all'Aja - fantastici discorsi da fantastici capi di Stato. L'Olanda è un Paese bellissimo, che ha dei bellissimi alberi. Infatti, vorrei portarmene a casa qualcuno. Ho fatto colazione con il re e la regina, che sono persone incredibili. Mi sono divertito. E Rutte sta facendo un lavoro fantastico", ha concluso. 

 

 

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Vertice Nato, Trump: "Spesa 5% successo monumentale, penso sia merito mio"

25 Giugno 2025
Donald Trump - (Afp)

(Adnkronos) - Il vertice Nato all'Aja è stato un "successo monumentale" per gli Stati Uniti, a seguito del sostanziale aumento della spesa per la sicurezza deciso dai leader dell'alleanza,. Lo ha dichiarato il presidente Donald Trump. "Questo è un successo monumentale per gli Stati Uniti, perché stavamo spendendo molto più del dovuto", ha dichiarato ai giornalisti. 

L'impegno degli alleati della Nato a portare la spesa per la difesa dal "2%" al "5% del Pil" entro il 2035 "è una pietra miliare storica" per l'alleanza. "Alcuni dicono che sono io che l'ho fatto. Non so se l'ho fatto io, ma in effetti penso di essere stato io a farlo". "Dal 2017 - continua - gli alleati hanno aumentato la spesa militare di 700 miliardi di dollari". Per il presidente, "tutto questo verrà fatto velocemente". Per Trump, "è vitale che questi soldi aggiuntivi vengano spesi in hardware militare serio, non nella burocrazia. E spero che sia made in America - conclude - perché abbiamo il miglior hardware militare del mondo". 

Trump si è poi scagliato contro la Spagna "unico Paese " della Nato che "rifiuta di pagare". "Lo trovo terribile, non lo permetterò", aggiunge, minacciando che alla fine Madrid "pagherà di più". L'economia spagnola "potrebbe essere completamente distrutta. Sapete, negozieremo un accordo commerciale con la Spagna. Gli faremo pagare il doppio", ha aggiunto, mentre l'Ue negozia con gli Stati Uniti per evitare i dazi doganali. In ogni caso, "mi piace la Spagna", ma "è ingiusto che non paghino" come gli altri alleati, conclude.  

 

Il segretario generale della Nato Mark Rutte "mi ha chiamato 'daddy'", cioè paparino o babbo, perché "penso di piacergli. E' stato molto efficace", quindi "se non fosse così ve lo farò sapere e colpirò duro", ha poi rivelato Trump, rispondendo ad una domanda in conferenza stampa all'Aja. "Credo che gli alleati avranno bisogno di aiuto all'inizio. Oggi è stato un gran giorno per la Nato", aggiunge.  

Rutte in precedenza ha paragonato il presidente Usa a un "papà" che interviene in una rissa in un parco giochi dopo che il leader statunitense ha paragonato gli scontri tra Iran e Israele a una lite tra bambini: "Hanno litigato violentemente, come due bambini nel cortile di una scuola. Sapete, litigano come matti, non si può fermarli. Lasciateli litigare per due o tre minuti, poi è facile fermarli". Rutte ha riso, prima di aggiungere: "E a volte papà deve alzare la voce". 

 

 

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Canonica (Humanitas): "Nuovi dati confermano efficacia anti Il-5 in asma grave"

25 Giugno 2025
Canonica (Humanitas):

(Adnkronos) - I primi risultati dello studio Realiti-A, "osservazionale prospettico, quindi di notevole qualità", sulla capacità di mepolizumab, inibitore di IL-5, di ridurre in modo significativo le riacutizzazioni di malattia asmatica grave eosinofilica e di consentire un risparmio di steroidi (effetto steroid-sparing), "erano stati pubblicati in primis nel 2020". Lo studio che è stato presentato all'ultimo Congresso annuale dell'Eaaci, European Academy of Allergy and Clinical Immunology, "ha riguardato delle post-hoc analysis, ma anche i dati relativi ai 2 anni di trattamento ed evidenziano che non ci sono problematiche per quanto concerne i biomarcatori, gli eosinofili circolanti e il Feno", frazione esalata di ossido nitrico. "L'altro dato estremamente interessante riguarda l'età di insorgenza della malattia, che aumenta la possibilità di intervento con mepolizumab". Lo ha detto Giorgio Walter Canonica, professore e senior consultant Centro di medicina personalizzata Asma e allergie Humanitas University & Irccs Humanitas di Rozzano (Milano), commentando i dati clinici e real world che rafforzano l'efficacia e la sicurezza dell'anti Il-5 mepolizumab, uno dei farmaci più utilizzati nel trattamento dell'asma grave eosinofilico, presentanti nel corso dell'appuntamento scientifico europeo dedicato ad allergie, asma e immunologia clinica, che si è recentemente concluso a Glasgow.  

Sull'asma grave, "con la grande sfida lanciata per diminuire l'uso dello steroide - continua Canonica - se ne abbiamo scoperto l'enorme abuso che in Italia si faceva, abbiamo però stimolato a valutare un dato estremamente interessante che abbiamo ottenuto" con la terapia: "Praticamente dimezzato l'incidenza d'uso di steroide nei pazienti che oggi si presentano ai nostri centri del Sani, Severe Asthma Network Italy". In questo contesto "abbiamo quindi alzato anche l'asticella rispetto a quello che era il precedente modo di valutare il trattamento con biologico. Oggi - sottolinea l'esperto - non si guarda più solo la funzionalità respiratoria, non si guarda più solo il sintomo, ma si guarda quella che è la clinical remission, cioè una valutazione multicriterio che ha decisamente innalzato la possibilità di trattare i pazienti con la cosiddetta remissione clinica in trattamento. E' ben noto da moltissimo tempo - illustra il professore - come, in realtà, esista un fenomeno chiamato remodeling o rimodellamento delle vie aeree, che non è sensibile ai trattamenti come gli inalatori e, sostanzialmente, allo steroide sistemico".  

Si è quindi aperto un nuovo scenario. "I biologici hanno dimostrato di essere in grado di avere un'azione su questo rimodellamento, su vari aspetti del rimodellamento - chiarisce Canonica - e noi recentemente abbiamo proposto l'idea che esistano dei fenomeni rapidi, dei fenomeni più ritardati e anche la possibilità di una early intervention, cioè di un intervento preventivo con il biologico, per far sì che non si instaurino le problematiche del rimodellamento. L'interazione con i colleghi è fondamentale, perché ad esempio il Sani aveva rilevato che il 64% dei nostri pazienti erano in trattamento con steroide orale, cosa che aveva suscitato lì per lì una certa sorpresa perché era inatteso. Poi anche gli altri registri hanno fatto la verifica, ad esempio il network Uk ha trovato che erano il 60%. Abbiamo così rivelato una problematica, grazie alle interazioni con i colleghi. Questo è fondamentale perché si possono scoprire delle cose che si possono pensare limitate alla propria realtà, ma potrebbe non essere vero e, comunque, dal confronto si cresce". 

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Expo Osaka, Gruppo Bracco protagonista alla Health and Well-Being Week

25 Giugno 2025
Expo Osaka, Gruppo Bracco protagonista alla Health and Well-Being Week

(Adnkronos) - Il Gruppo Bracco è uno dei grandi protagonisti dell’Expo di Osaka: Gold Sponsor del padiglione Italia, l’azienda leader globale nella diagnostica è impegnata in prima linea in diversi eventi nel corso della Health and Well-Being Week che si tiene dal 20 giugno al 1° luglio. (Video) 

“L’Esposizione Universale di Osaka, soprattutto in questi tempi complessi, si sta dimostrando una preziosa agorà che consente ai 161 Paesi partecipanti di dibattere temi strategici come quello della salute, della longevità e dell’innovazione tecnologica nell’ambito healthcare - afferma Diana Bracco, presidente e Ceo del Gruppo Bracco - Il nostro padiglione, poi, è tra i più visitati, con code lunghissime che testimoniano la grande attrattività dell’Italia in Giappone. Un successo dovuto al fascino del nostro Made in Italy e alla presenza di tanti capolavori artistici, tra cui il ritratto del giovane Itō Mancho, dipinto da Domenico Tintoretto nel 1585, che abbiamo portato con la nostra Fondazione accompagnandolo con un’approfondita campagna di analisi diagnostiche. Il quadro, che raffigura il capo della prima missione diplomatica giapponese inviata in Europa, ha un’importanza non solo artistica ma anche culturale e simbolica per le relazioni tra Italia e Giappone”. 

Il primo evento della Japan Health Week, cui Bracco ha partecipato in qualità di Strategic Partner, è l’agevity forum, la riunione su salute, invecchiamento, sostenibilità e longevità organizzato da Assolombarda e Silver Economy Network presso il nostro padiglione. Italia e Giappone sono due delle nazioni al mondo in cui i cittadini sono più longevi, e in entrambi i Paesi gli over 65, nel 2050, costituiranno ben il 35% della popolazione. Il forum è dunque una straordinaria occasione di confronto su questi potenti cambiamenti demografici per ricercatori, operatori sanitari, imprese farmaceutiche e istituzioni italiane e giapponesi. 

All’evento sono intervenuti, accanto a figure istituzionali quali Mario Vattani, Commissioner General for Italy at Expo 2025 Osaka, Gianluigi Serianni, Scientific and Technological Attaché, Italian Embassy in Tokyo e Ako Makiyama, Executive Director, Osaka Chamber of Commerce and Industry, anche numerosi scienziati di fama internazionale tra cui Noriyuki Tsumaki, professore del dipartimento di biochimica e biologia molecolare alla University of Osaka, e Nobuhiro Hayashi, professore vice presidente per International Strategy and Engagement, all’Institute of Science di Tokyo. 

“Italia e Giappone condividono tante sfide e tra queste quelle legate all’invecchiamento della popolazione”, ha dichiarato Mario Vattani. “Favorire nuove sinergie tra eccellenze italiane e giapponesi nel campo delle scienze della vita, coinvolgendo importanti player del settore come Bracco, Centro Diagnostico Italiano, Assolombarda e Silver Economy Network, vuol dire dare forza alla nostra diplomazia scientifica partendo dal concetto che L’arte che rigenera la vita”. 

“Le grandi innovazioni della ricerca scientifica hanno aumentato in modo straordinario le aspettative di vita delle persone - ha affermato Alessandro Maiocchi, direttore del polo dell’innovazione del Gruppo Bracco - Insieme ad altre discipline mediche, la diagnostica per immagini è fondamentale per questa trasformazione della medicina da reattiva a proattiva. Gli strumenti avanzati di imaging ci permettono di vedere all'interno del corpo in modo non invasivo, individuando precocemente le malattie e personalizzando i piani di trattamento”. 

All’evento è intervenuto anche Andrea Mecenero, amministratore delegato del Centro Diagnostico Italiano: “Garantire una vita longeva, attiva, sana e di qualità ai silver di oggi e di domani è un obiettivo strategico del nostro Cdi. Prevenzione, stili di vita sani e diagnostica precoce sono le tre leve su cui lavoriamo da 50 anni, un anniversario importante che celebriamo proprio in questo 2025”. 

Il Gruppo Bracco ha partecipato poi a due eventi organizzati dall’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) sulle Health Technologies. In particolare, il primo, presso Padiglione Italia, è il workshop “Health Technologies: How Science is Transforming Healthcare”, in cui Bracco ha presentato per la prima volta la piattaforma digitale innovativa Ippocrate: realizzato con Iit, Ippocrate abilita la ricerca clinica collaborativa eliminando la necessità di trasferire dati tra i centri clinici. 

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Arrestato 19enne in Spagna, aveva minacciato di morte Morata dopo la finale di Nations League

25 Giugno 2025
Alvaro Morata - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - È stato arrestato in Spagna un 19enne, sospettato di aver minacciato di morte Alvaro Morata. La notizia arriva da fonti spagnole, secondo le quali, la polizia ha arresto il giovane, presunto autore di un messaggio inviato all'attaccante dopo la finale di Nations League. 

Il messaggio è stato inviato dopo che il calciatore ha sbagliato il rigore decisivo che ha visto la vittoria del Portogallo e che ha tolto alla Spagna il titolo di campione di Nations League. La minaccia di morte era stata inviata ad Alice Campello sul suo profilo social: "Ucciderò tuo marito se lo vedo per strada. Non lo lascerò stare un solo istante, e lo stesso vale per i bambini. Spero che nessuno sopravviva", si legge in uno screenshot pubblicato dalla moglie dell’attaccante, anche lei bersaglio di gravi minacce.  

Come riporta il quotidiano spagnolo Marca, dopo la denuncia di Alvaro, la polizia è riuscita a risalire all'identità del colpevole grazie all'incrocio dei dati con precedenti denunce di furto d'identità. "Siamo riusciti a collegarlo a uno dei tanti ragazzi che vengono a denunciare il furto dei loro profili social. Abbiamo dunque collegato questo profilo specifico al messaggio che ha ricevuto Alice Campello", ha spiegato l'ispettore capo della Polizia Nazionale di Malaga, Andrés Román. 

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Ucraina, Zelensky parla con Trump: "Discusso di come raggiungere tregua e vera pace"

25 Giugno 2025
Volodymyr Zelensky - (Afp)

(Adnkronos) - Un incontro lungo e sostanziale quello avvenuto oggi, mercoledì 25 giugno, tra Volodymyr Zelensky e Doanld Trump. Ha riferirlo è lo stesso presidente ucraino in un post pubblicato dopo il suo faccia a faccia con il leader Usa a margine del vertice della Nato all'Aja, al termine del quale i due leader non hanno rilasciato dichiarazioni. "Abbiamo parlato di tutte le questioni veramente importanti. Abbiamo discusso di come raggiungere cessate il fuoco e una vera pace" tra Ucraina e Russia, si legge. 

"Ho ringraziato il presidente, ho ringraziato gli Stati Uniti", ha aggiunto il presidente ucraino che durante la famosa scenata nello Studio Ovale il 28 febbraio era stato accusato dal vice presidente JD Vance di non essere grato all'America per il sostegno a Kiev. "Abbiamo discusso di come proteggere il nostro popolo, noi apprezziamo l'attenzione e la disponibilità ad aiutare ad avvicinarci alla pace", ha concluso Zelensky che promette di fornire in seguito maggiori dettagli. 

L'Ucraina "vuole i missili antimissile, i Patriot, che sono molto efficaci. Vedremo se possiamo trovarne qualcuno", perché "ne abbiamo bisogno anche noi" e vengono forniti "a Israele", dice dal canto suo Trump, rispondendo, a una giornalista ucraina rifugiata in Polonia, che ha il marito sotto le armi in patria.  

  

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