Rinnovato accordo con Federfarma, obiettivo 75% di copertura... 
(Adnkronos) - L’evento organizzato oggi a Roma, all'Auditorium della Conciliazione, per gli 80 anni di Federmanager non ha rappresentato solo l’occasione per fare il punto del settore ma anche per celebrare le eccellenze industriali che rendono grande il made in Italy nel mondo. È stata inaugurata una mostra tematica, realizzata con il contributo di 25 tra le principali aziende italiane, proprio per valorizzare il ruolo della managerialità e dell’industria nello sviluppo del Paese.
Protagoniste della mostra, oltre alla storia di Federmanager, sono Ansaldo Energia, Argotec, Autostrade per l’Italia, Baker Hughes, Cellnex, Chiesi Farmaceutici, Dallara, De Cecco, Enel, Eni, Ferrari Trento, Ferrari, Ferrero, Fincantieri, illycaffè, Lazzaroni, Leonardo, Maire, Menarini Group, Piquadro, Pirelli, Rai, Stellantis, Thales Alenia Space e Tim.
L’esposizione vuole valorizzare il contributo congiunto della dirigenza e delle imprese allo sviluppo del made in Italy, alla competitività internazionale e alla trasformazione del sistema produttivo nazionale.
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(Adnkronos) - È stata presentata ufficialmente presso la Delegazione della Regione Calabria a Roma, la campagna 'Cosenza-Bolzano Food Express', iniziativa promossa dalle Camere di commercio di Cosenza e Bolzano in collaborazione con Trenitalia, volta a valorizzare le eccellenze agroalimentari, culturali e paesaggistiche dei due territori. Alla conferenza stampa hanno preso parte il presidente della Camera di commercio di Bolzano, Michl Ebner, della Camera di Cosenza, Klaus Algieri, e il direttore Sales Trenitalia, Francesco Cacciapuoti. Nel mese di novembre a bordo dei treni Frecciarossa di Trenitalia (Gruppo FS) i viaggiatori potranno scoprire, attraverso una campagna pubblicitaria sui monitor, scorci, paesaggi e produzioni tipiche delle province di Cosenza e Bolzano, eccellenze del Made in Italy capaci di raccontare l’identità culturale e gastronomica dei territori.
Il presidente Klaus Algieri, aprendo la conferenza stampa, ha dichiarato: “Con il progetto 'Cosenza-Bolzano/Bolzano-Cosenza Food Express' vogliamo trasformare il viaggio in un’occasione di scoperta e valorizzazione del nostro patrimonio paesaggistico, culturale e agroalimentare. La collaborazione con la Camera di commercio di Bolzano e con Trenitalia ci permette di portare, per la prima volta in assoluto, le eccellenze della Calabria direttamente sui binari che collegano Sud e Nord, creando un ponte tra territori, economie e tradizioni. Un aspetto importante riguarda il turismo: nel 2024 oltre 42 mila viaggiatori da Bolzano hanno scelto la Calabria e più di 63 mila calabresi hanno visitato la provincia di Bolzano, numeri destinati a crescere grazie a questa nuova tratta. È un’iniziativa che racconta la vera essenza della nostra terra, rafforzando l’identità dei territori e la coesione del Paese”.
Michl Ebner, presidente della Camera di commercio di Bolzano, ha commentato: “L’iniziativa Food Express, promossa dalle Camere di commercio di Bolzano e di Cosenza, è un esempio concreto di collaborazione tra Nord e Sud, capace di trasformare le differenze territoriali in valore condiviso. Portare a bordo dei treni ad alta velocità le eccellenze dei nostri territori significa far viaggiare su un unico binario le tradizioni culinarie e culturali di Calabria e Alto Adige. Un modo per raccontare, attraverso il linguaggio del gusto, il rispetto per la biodiversità e per una produzione agro-alimentare fondata su qualità e sostenibilità”.
Nel corso della conferenza stampa è intervenuto anche Francesco Cacciapuoti, direttore Sales di Trenitalia: “Con il sostegno alla campagna 'Cosenza-Bolzano Food Express' confermiamo l’impegno di Trenitalia nella valorizzazione delle bellezze enogastronomiche, turistiche e culturali del nostro Paese. Un patrimonio che non è fatto solo di sapori e prodotti, ma di saperi, tradizioni e valori tramandati da generazioni. Così come l’unicità del cibo italiano caratterizza i territori, l’eccellenza Made in Italy del Frecciarossa li unisce con connessioni sempre più veloci, efficienti e rispettose dei paesaggi attraversati”.
L’iniziativa si inserisce nel percorso avviato con l’Accordo Quadro tra i due enti del 2019 e rafforzato con l’Accordo integrativo del 2024, che ha istituzionalizzato il Symposium Nord–Sud/Sud-Nord per la crescita del Paese, evento strategico e a cadenza annuale, destinato a diventare luogo privilegiato per la formulazione di proposte programmatiche per lo sviluppo nazionale e per la riduzione delle asimmetrie socio-economiche tra Nord e Sud.
Il Food Express rappresenta quindi una naturale evoluzione di questo cammino comune, un progetto concreto, visibile, che raggiunge quotidianamente cittadini e turisti attraverso i treni ad alta velocità, rafforzando i legami tra territori e promuovendo le eccellenze italiane.

(Adnkronos) - In attesa della proposta di Digital Networks Act che la Commissione europea presenterà entro la fine del 2025, il dibattito sul futuro delle reti digitali entra in una fase decisiva. Il nuovo quadro normativo punta a rivedere l’attuale Codice europeo delle comunicazioni elettroniche (Eecc), con l’obiettivo di comprendere le evoluzioni dell’ecosistema digitale, semplificare le regole e favorire l’armonizzazione tra gli Stati membri. In questo contesto l’Italia è chiamata a offrire il proprio contributo alla definizione delle politiche europee, assicurando un approccio che favorisca competitività, innovazione e certezza del diritto, e che non ostacoli la trasformazione digitale di imprese, cittadini e pubbliche amministrazioni. Con questo obiettivo si terrà lunedì 3 novembre 2025, alle ore 16.30, presso il Palazzo dell’Informazione di Adnkronos in Piazza Mastai 9 a Roma, la tavola rotonda “Reti, cloud e regole: il cantiere europeo del Digital Networks Act”, organizzata in collaborazione con Open Gate Italia.
L’incontro riunirà policy maker, rappresentanti delle istituzioni, accademici e imprese per discutere come orientare le scelte nazionali in coerenza con gli obiettivi di armonizzazione europea e di competitività del mercato unico digitale. L’incontro riunirà policy maker, rappresentanti delle istituzioni, accademici e imprese per discutere come orientare le scelte nazionali in coerenza con gli obiettivi di armonizzazione europea e di competitività del mercato unico digitale.
Dopo i saluti di apertura di Silvia Compagnucci, senior consultant di Open Gate Italia, è previsto il keynote speech di Federico Eichberg, capo di gabinetto del Ministero delle imprese e del made in Italy (Mimit). Seguirà un intervento introduttivo di Luca Rigoni, responsabile delle relazioni istituzionali del Dipartimento per la trasformazione digitale della presidenza del Consiglio dei ministri, che delineerà il quadro nazionale delle politiche per la connettività e la digitalizzazione.
La tavola rotonda vedrà la partecipazione di Laura Aria, commissaria dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom); Giuseppe Bianchi, ordinario di telecomunicazioni e sicurezza delle reti all’università degli studi di Roma Tor Vergata; Stefano Cavedagna, europarlamentare, membro della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (Imco); Letizia Pizzi, direttore generale di Anitec Assinform. I lavori saranno moderati da Giorgio Rutelli, vicedirettore di Adnkronos.
Per informazioni e accrediti:
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(Adnkronos) - Prima il missile 'infinito', ora il drone nucleare sottomarino inarrestabile. Vladimir Putin cala assi a ripetizione, almeno sulla carta, per uscire dall'angolo e proporre l'immagine di una Russia padrona della situazione in un momento cruciale della guerra in Ucraina.
Mosca deve fare i conti con le sanzioni varate dagli Stati Uniti contro i colossi petroliferi Lukoil e Rosneft. Kiev, nel frattempo, preme sugli alleati per ricevere armi a lungo raggio e si prepara ad accogliere i Gripen, i caccia che la Svezia si appresta a fornire. In questo contesto, Putin gonfia i muscoli e evidenzia il peso 'rivoluzionario' delle ultime armi. "La Russia avrà presto nuove armi", le parole del presidente lo scorso 10 ottobre. Ed in effetti il catalogo è stato aggiornato. Gli annunci, in realtà, non scuotono granché l'Occidente, che tende a pesare i proclami del Cremlino. E' successo con l'Oreshnik, missile 'inarrestabile' testato oltre un anno fa, e capita anche ora con i nuovi prodotti.
Il Burevestnik, secondo Mosca, è un missile a propulsione nucleare capace di colpire obiettivi a 14mila chilometri di distanza. "Burevestnik ha vantaggi indiscutibili, la Russia può essere orgogliosa dei risultati di scienziati e specialisti. Il vantaggio di Burevestnik è che il reattore nucleare, con una potenza paragonabile a quello di un sottomarino atomico, è 1.000 volte più piccolo", dice Putin snocciolando dati e caratteristiche di una delle ultime creazioni dell'industria bellica.
"Il reattore nucleare installato in Burevestnik si avvia in pochi minuti e secondi. La Russia potrà applicare le tecnologie nucleari anche nell'economia nazionale", prosegue, fino ad uscire anche dall'orbita terrestre: "Le tecnologie nucleari usate in Burevestnik saranno impiegate nel programma lunare. L'elettronica utilizzata per il missile è già impiegata nei programmi spaziali", afferma, evidenziando in sostanza che "il missile è una svolta non solo per il rafforzamento della difesa della Federazione Russa, ma anche per la scienza".
Ora, alla galleria delle 'meraviglie' si aggiunge il drone sottomarino Poseidon, altro prodotto a propulsione nucleare. "La capacità del Poseidon supera significativamente quella del missile intercontinentale Sarmat", dice Putin riassumendo le potenzialità dell'ultimo arrivato, senza approfondire ulteriormente questioni tecniche. Il drone si muoverebbe ad oltre 1000 metri di profondità a velocità elevata senza essere individuato. "Non esiste alcun mezzo che lo intercetti", sentenzia il leader del Cremlino.
A completare il quadro, interviene il portavoce Dmitry Peskov. "Putin non ha osservato il test del Poseidon, ma gli è stato riferito. Ha seguito attentamente le informazioni", dice Peskov alla Tass, ribadendo che il drone sottomarino "è un passo assolutamente nuovo dal punto di vista della sicurezza della Russia". "Armi come il Poseidon vengono testate in conformità con le norme internazionali", aggiunge il portavoce.
Tra una domanda e una risposta, rispunta anche il missile Oreshnik, presentato oltre un anno fa da Mosca come un'arma capace di colpire ogni capitale europea. Anche in questo caso, a sentire la Russia, nessuna possibilità di difesa. L'Oreshnik verrà fornito alla Bielorussia: "Oreshnik permetterà alla Bielorussia di sentirsi al sicuro letteralmente da domani", dice Peskov.
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(Adnkronos) - Riaperte le indagini sulla morte di Aurora Maniscalco, l'hostess palermitana di 24 anni deceduta a Vienna nella notte tra il 21 e il 22 giugno dopo essere precipitata dal terzo piano dell'appartamento in cui viveva insieme al fidanzato, Elio Bargione. "Si apre finalmente una luce. Da quattro mesi brancoliamo nel buio, adesso ci aspettiamo giustizia e che ci dicano cosa è davvero successo quella sera. Mio fratello e mia cognata da quella notte non vivono più", afferma all'Adnkronos Ninfa Maniscalco, zia di Aurora.
La Procura di Vienna ha deciso di riaprire l'inchiesta sulla morte della ragazza, inizialmente chiusa dalla Polizia locale come un caso di suicidio. Un'ipotesi a cui da subito la famiglia della giovane hostess non ha creduto. "Mia nipote era una ragazza solare, tenace, sempre pronta a rimettersi in gioco - racconta la zia -. Si era trasferita a Vienna ed era felice e gratificata dal suo lavoro, nulla lasciava presagire un gesto estremo".
I magistrati viennesi hanno accolto l'istanza presentata da Alberto Raffadale e dal collega austriaco Andrea Longo, che assistono la famiglia di Aurora. Già la Procura di Palermo aveva aperto un fascicolo, come atto dovuto, a carico del fidanzato della vittima, con lei al momento della tragedia. L'ipotesi di reato è l'istigazione al suicidio.
"E' giusto tornare a indagare sulla morte di Aurora - dice la zia -. Il caso è stato chiuso troppo frettolosamente e ci sono troppe incongruenze". A partire dalle testimonianze di due donne, madre e figlia. "I nostri avvocati sono riusciti a mettersi in contatto con loro. Secondo quanto riportato dalla Polizia austriaca negli atti le due avrebbero visto Aurora lanciarsi nel vuoto e sbattere la testa. Ai nostri avvocati, però, hanno detto cose ben diverse: la figlia di non aver visto nulla trovandosi in un'altra stanza e la madre di aver visto Aurora sospesa in volo e di aver distolto lo sguardo al momento dell'impatto".
Per la zia di Aurora nella vicenda ci sono "mille altre incongruenze", per questo "chiediamo che si indaghi, che si facciano quegli accertamenti sul posto che non sono mai stati fatti, che vengano sentiti i testimoni, anche il fidanzato di Aurora e che sia sequestrato pure il suo cellulare e l'appartamento in cui vivevano. Noi crediamo che lui abbia delle responsabilità su quanto accaduto. Mia nipote è morta nella notte tra sabato e domenica - ricorda la zia -, ma Elio (il fidanzato di Aurora, ndr) si è messo in contatto con mio fratello solo la mattina successiva, dieci ore dopo la tragedia Gli ha mandato un messaggio con il cellulare di Aurora: 'Ti devo parlare', poi gli ha detto 'Tua figlia si è lanciata dal balcone'. Cosa ha fatto in quelle dieci ore?". Dopo la tragedia, nelle settimane successive "non si è fatto più sentire, così come gli amici comuni. Nessuno si è presentato ai funerali, nessun messaggio di cordoglio, solo un silenzio tombale. Noi chiediamo che sia fatta giustizia, vogliamo sapere finalmente la verità su quella sera". (di Rossana Lo Castro)
Leggi tutto: Riaperte indagini sull'hostess morta a Vienna, la zia: "Una luce dopo mesi di buio"

(Adnkronos) - "Il sistema Volt si distingue dalle altre piattaforme di elettroporazione", una tecnica innovativa per il trattamento delle aritmie, come la fibrillazione atriale, che utilizza impulsi elettrici brevi e ad alta intensità per creare piccoli pori nelle cellule cardiache, disattivando selettivamente le aree responsabili dei battiti anomali. Questo dispositivo "è caratterizzato dal design del catetere a palloncino (balloon-in-basket), in grado di distribuire l'energia elettrica direttamente al tessuto. Dato che è un sistema chiuso, molta meno energia arriva nel sangue circolante. Questo aspetto distingue Volt dagli altri sistemi e lo rende decisamente più sicuro ed efficace". Lo ha detto Claudio Tondo, direttore Dipartimento di Aritmologia Centro cardiologico Monzino Irccs Milano, all'evento 'Una nuova era nel trattamento della fibrillazione atriale', organizzato da Abbott a Milano in occasione dell'arrivo in Italia di Volt Pfa - Pulsed field ablation, un sistema all-in-one per la diagnosi, mappatura e ablazione con campo elettrico pulsato della fibrillazione atriale.
"Un'eccessiva applicazione della tecnica dell'elettroporazione nel sangue circolante, infatti, quando il sistema è all'interno della cavità cardiaca atriale, in determinate condizioni potrebbe creare emolisi, cioè potrebbe portare a un'insufficienza renale - chiarisce Tondo - Abbiamo avuto il privilegio e la fortuna di essere tra i primi centri in Europa e in Italia ad utilizzare il nuovo sistema, confermando l'efficacia e la sicurezza della procedura. Un altro vantaggio è che l'intervento ablativo con questo sistema può durare meno di 1 ora, circa 40 -45 minuti".
"Volt - sottolinea lo specialista - rende possibile selezionare le zone dove si vuole applicare l'energia: è caratterizzato da elettrodi nella circonferenza del pallone e si possono selezionare solo quelli a contatto col tessuto, risparmiando zone che non hanno bisogno di essere trattate. La terapia deve essere ritagliata ad hoc sul paziente, come se fossimo dei sarti. Il sistema Volt consente di farlo, permettendoci di scegliere come vogliamo eseguire l'intervento in quello specifico paziente".

(Adnkronos) - "Il trattamento della fibrillazione atriale, per essere risolutivo, prevede ormai da vent'anni l'ablazione, una tecnica che consente di andare all'interno degli atri del cuore, soprattutto il sinistro, e creare delle barriere elettriche per bloccare i 'cortocircuiti' responsabili dell'aritmia. Fino a oggi lo abbiamo fatto con 2 tipi di energia: la radiofrequenza e la crioenergia. Creare delle barriere elettriche significa anche creare piccole cicatrici e ciò non è esente da rischi, per quanto questi siano minori rispetto ai rischi diretti dell'aritmia. La terapia farmacologica non è comparabile all'ablazione, quest'ultima è infatti il trattamento risolutivo più efficace in assoluto. Ora disponiamo di un altro tipo di energia, quella a campi pulsati, più selettiva rispetto alle precedenti perché in grado di targettizzare le cellule miocardiche, con minor rischio di creare danni alle strutture adiacenti al cuore". Così Gaetano Senatore, direttore della Struttura complessa di Cardiologia dell'ospedale di Ciriè di Torino, intervenendo oggi a Milano alla presentazione, organizzata da Abbott, di Volt Pfa - Pulsed field ablation, un sistema all-in-one per la diagnosi, mappatura e ablazione con campo elettrico pulsato della fibrillazione atriale.
"Questo sistema - spiega lo specialista - crea dei fori all'interno delle cellule, distruggendole, con un'efficacia sovrapponibile a quella degli altri sistemi ma con un profilo di sicurezza sicuramente migliore - Un altro aspetto importante di questa nuova fonte di energia" è che va a compensare, in parte, la problematica della disponibilità di sale operatorie perché ha "tempi di procedura molto più rapidi rispetto ai precedenti sistemi. Ciò significa che possiamo trattare più persone". I vantaggi si estendono anche al tipo di sedazione necessario per la procedura. "Questa nuova tecnologia Volt - illustra Senatore - non richiede un'anestesia generale, necessaria invece con gli altri tipi di energia. Si rende così la procedura anche più sicura, perché evita il rischio di anestesia generale".
La fibrillazione atriale "è l'aritmia più frequente, colpisce infatti più di 50 milioni di persone nel mondo - precisa il cardiologo - In Italia si stima che possano esserne colpite oltre 100mila persone ogni anno. Inoltre, è molto frequente negli anziani: colpisce il 20% delle persone over 70 con un impatto davvero importante". Il ritmo disorganizzato dell'atrio "provoca 2 tipi di problemi - descrive Senatore - Un battito disorganizzato che impedisce la contrazione delle camere cardiache provoca la formazione di trombi all'interno di queste strutture, che possono dar luogo all'ictus, se non trattati. Anche la terapia anticoagulante, che viene fatta normalmente, non garantisce il rischio zero di ictus. Il secondo problema è che il battito irregolare, nel tempo, crea lo scompenso cardiaco. Le persone con fibrillazione atriale vedono un aumento della mortalità doppio rispetto alle altre per persone che soffrono di patologie simili".
Leggi tutto: Cardiologo Senatore: "Ablazione trattamento risolutivo in fibrillazione atriale"

(Adnkronos) - "La gestione dell'epatocarcinoma nel mio centro è abbastanza semplice perché siamo organizzati in rete. Grazie alla rete oncologica campana riusciamo a vedere i pazienti in maniera multidisciplinare e questo è fondamentale soprattutto per una patologia come l'epatocarcinoma, in cui non è soltanto l'oncologo che gestisce il paziente, ma abbiamo bisogno di figure di riferimento fondamentali". Così Erika Martinelli, oncologa, professore associato all'università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli di Napoli.
In questo "team multidisciplinare, per esempio - spiega - è importante l'epatologo, è fondamentale l'endocrinologo, il cardiologo per la gestione degli eventi avversi che possono essere presenti, legati all'immunoterapia. Ovviamente ci sono altre figure di riferimento, come il chirurgo, il trapiantologo e il radiologo interventista, che devono essere sempre presenti durante le riunioni multidisciplinari che noi facciamo in maniera snella perché ci riuniamo una volta a settimana online. Grazie a questa modalità via web riusciamo a discutere tutti i casi, tutti i pazienti e, grazie alla visione di ogni specialista, viene data la migliore indicazione terapeutica al paziente".
Questa modalità è importante "perché dà al paziente una visione di insieme", sottolinea Martinelli. L'approccio multidisciplinare, infatti permette di trovare "l'indicazione giusta al trattamento, nella fase iniziale, ma anche a gestire gli effetti collaterali, qualora si presentassero, perché discutiamo anche di questo con i diversi colleghi. L'oncologo nell'epatocarcinoma deve sempre lavorare a fianco all'epatologo, all'infettivologo - conclude - perché sappiamo che uno dei problemi di questi pazienti non è solo la malattia tumorale, ma anche lo scompenso epatico e, in questo, i nostri colleghi ci aiutano a supportare il paziente".
Leggi tutto: Epatocarcinoma, oncologa Martinelli 'con rete campana gestione ottimale paziente'

(Adnkronos) - Il sistema Volt "nasce per superare i limiti delle tecnologie precedenti e migliorarne le performance, portando diversi vantaggi" nel trattamento della fibrillazione atriale. "In primo luogo, infatti, si semplifica la somministrazione della terapia, offrendo la possibilità agli operatori sanitari di poter trattare più pazienti in modo rapido ed efficace. La procedura, poi, si può definire riproducibile e questo minimizza la variabilità tra operatori. Inoltre, il sistema può essere utilizzato anche senza l'anestesia generale perché ben tollerato dal paziente". Lo ha detto Pier Alessandro Giorgetti, country manager Electrophysiology division di Abbott Italia, all'evento organizzato dalla farmaceutica a Milano per presentare Volt Pfa - Pulsed field ablation.
"Abbott si conferma all'avanguardia nel trattamento delle aritmie cardiache - sottolinea Giorgetti - in particolare della fibrillazione atriale, grazie all'introduzione di sistemi medicali di ultima generazione che stanno ridefinendo gli standard dell'elettrofisiologia ad oggi. In uno scenario clinico caratterizzato da un numero crescente di pazienti affetti da fibrillazione atriale", l'azienda "risponde con una terapia evoluta: si riduce il tempo procedurale e la degenza ospedaliera, offrendo quindi la possibilità ai pazienti di poter tornare rapidamente a una vita attiva di qualità. Altresì, diamo la possibilità ai professionisti sanitari di poter lavorare con uno strumento affidabile, intuitivo e basato su una tecnologia davvero all'avanguardia".
Leggi tutto: Giorgetti (Abbott): "All'avanguardia in trattamento aritmie cardiache"
Giovedì 30 e venerdì 31 al Teatro Massimo... 
(Adnkronos) - Le malattie rare delle ossa sono più di 500 e colpiscono buona parte del milione di persone che in Italia soffre di una rare disease, eppure sono fortemente sottodiagnosticate - soprattutto nell'adulto - a causa dei sintomi spesso riconducibili ad altre patologie. Se nel bambino, infatti, i segni sono spesso molto gravi, più la persona avanza con l'età e più le avvisaglie si mostrano meno evidenti, con conseguente difficoltà di individuazione del corretto specialista e anni di attesa per ottenere la corretta diagnosi e avviare il trattamento. Questa situazione causa ripercussioni come il peggioramento dei sintomi, disabilità progressive e un impatto fortemente negativo sulla qualità di vita, che ne risulta compromessa. In questo contesto si inserisce l'appello per un intervento congiunto tra clinici, pazienti e istituzioni, lanciato in occasione della Giornata internazionale delle malattie rare delle ossa, nel corso di un convegno organizzato oggi a Roma.
"Le malattie rare dell'osso rappresentano una sfida silenziosa, ma di grande rilevanza sanitaria e sociale - afferma la senatrice Ylenia Zambito, coordinatrice Intergruppo parlamentare Fragilità ossea - Colpiscono migliaia di persone nel nostro Paese, spesso fin dall'infanzia, compromettendone la mobilità, l'autonomia e la qualità della vita. Tra le manifestazioni più gravi vi sono le fratture da fragilità, che possono verificarsi anche in assenza di traumi significativi e che comportano dolore e isolamento sociale, soprattutto nei pazienti più vulnerabili. E' fondamentale ricordare che la fragilità ossea può essere prevenuta e gestita efficacemente attraverso la diagnosi precoce, la sorveglianza clinica, una corretta alimentazione, il supporto riabilitativo e programmi di prevenzione delle cadute. Investire nella prevenzione significa non solo ridurre la sofferenza dei pazienti, ma anche alleggerire il carico sul sistema sanitario e sociale. Per questo è necessario rafforzare la Rete nazionale per le malattie rare, garantendo un accesso equo ai centri di riferimento e promuovendo la collaborazione multidisciplinare tra medici, ricercatori e associazioni dei pazienti. Servono inoltre politiche strutturate per la diagnosi precoce e la presa in carico integrata, con percorsi assistenziali uniformi su tutto il territorio. E' per questa ragione che, come Intergruppo Fratture da fragilità, ci stiamo concentrando sul tema della prevenzione e abbiamo in programma di organizzare presto un convegno in collaborazione col ministero della Salute - annuncia - che porti nuove idee per superare le lunghissime liste di attesa per l'accesso alla Moc, l'esame di cui ci si avvale per valutare lo stato di salute delle ossa".
"La prevenzione primaria e secondaria rappresenta oggi lo strumento più efficace contro le malattie rare delle ossa - sottolinea Maria Luisa Brandi, presidente Firmo, Fondazione italiana ricerca sulle malattie dell'osso - Dove corretti stili di vita, apporto di calcio e vitamina D, rinuncia a fumo e alcol e attività fisica regolare non bastano, allora sono i controlli regolari dai giusti specialisti la carta vincente. La diagnosi precoce, infatti, permette di controllare o ridurre le conseguenze a lungo termine di queste patologie, come deformità scheletriche, fragilità ossea aumentata, dolore cronico, rallentamento o arresto della crescita e complicanze associate ad anomalie cardiache, neurologiche o gastrointestinali. Inoltre, il ritardo diagnostico impedisce l'accesso tempestivo a terapie specifiche e a un supporto adeguato, peggiorando il carico fisico, psicologico e sociale su pazienti e caregiver. Purtroppo, però, quando la malattia viene riconosciuta sono spesso già trascorsi 10 o 15 anni dall'esordio dei sintomi. In Italia abbiamo strutture all'avanguardia nella gestione di queste patologie: siamo stati i primi al mondo a rendere disponibile gratuitamente il test diagnostico per l'ipofosfatasia, una condizione caratterizzata da bassi livelli di fosforo nel sangue. Riconoscere queste condizioni non è semplice. Spesso i medici non dispongono delle conoscenze specifiche necessarie, e solo pochi centri hanno accesso diretto a indagini diagnostiche avanzate. Questi esami, infatti, vengono eseguiti in laboratori altamente specializzati, che vanno oltre le analisi di base normalmente disponibili".
Le malattie rare delle ossa "sono patologie che possono beneficiare in modo incredibile della ricerca scientifica, perché ogni passo avanti, seppur piccolo, può davvero cambiare una vita - commenta il Comandante Arcangelo Moro dello Stabilimento Chimico farmaceutico militare, unità produttiva dell'Agenzia industrie difesa - La nostra è una realtà che da sempre mette la propria competenza al servizio del Paese, e che oggi guarda a questa sfida con particolare attenzione. L'innovazione scientifica sta aprendo strade che fino a poco tempo fa sembravano impossibili, offrendo farmaci mirati, integratori con studi clinici a supporto, cannabis terapeutica, biotecnologie e nuove terapie. Lo Stabilimento, anche grazie alla collaborazione con la Firmo, implementa la sua capacità di trasformare un'idea in cura concreta, ed è pronto a fare la differenza lavorando accanto a ricercatori e clinici. Abbiamo recentemente realizzato, per esempio, una produzione sali di fosfato, sali di calcio, lattosio Gne e sali di magnesio, disponibile sul portale dell'istituto. Quando mondo militare e istituzioni civili collaborano accade qualcosa di potente, si accorcia la distanza tra speranza e scoperta, e si facilita e velocizza l'arrivo delle terapie a chi ne ha davvero bisogno. Il nostro impegno è non lasciare nessuno indietro e costruire, insieme, un futuro dove anche le malattie più rare possano trovare risposte vere".
"Come Aifosf ci occupiamo da anni di supportare i pazienti affetti da patologie rare dell'osso come l'ipofosfatemia legata all'X e l'osteomalacia oncogenica, che spesso restano per lungo tempo senza una diagnosi - evidenzia Nicoletta Schio, presidente Associazione italiana dei pazienti con disordini rari del metabolismo del fosfato - Il ritardo diagnostico è uno dei problemi più critici: riconoscere precocemente queste malattie significherebbe offrire cure più tempestive e una migliore qualità della vita. Anche quando la diagnosi arriva, l'accesso ai trattamenti può essere ostacolato da limiti legati all'età o a criteri troppo rigidi di eleggibilità. I pazienti avrebbero bisogno di una presa in carico più completa, multidisciplinare, che li accompagni lungo tutto il percorso di cura, senza interruzioni. E' infatti fondamentale che le terapie disponibili siano garantite nel tempo, perché queste patologie sono croniche e richiedono continuità. Per questo i nostri obiettivi, come associazione, sono diffondere maggiore conoscenza e favorire la collaborazione tra gruppi di ricerca, società scientifiche e istituzioni. Serve un impegno congiunto per promuovere consapevolezza e diritti. Il nostro appello è per un mondo del lavoro più inclusivo e consapevole della disabilità invisibile: il rispetto delle fragilità deve poter convivere con la valorizzazione delle competenze e della persona".
All'evento - realizzato con il contribuito non condizionante di Ascendis Pharma, Alexion Italia, Kyowa Kirin e Mereo Bio Pharma - hanno partecipato: Aifosf; Api (Associazione pazienti ipofosfatasia); Appi (Associazione per pazienti affetti da ipoparatiroidismo); Associazione osteogenesi imperfetta; Acondroplasia insieme per crescere; Aisac (Associazione per l'informazione e lo studio dell'acondroplasia).
Leggi tutto: Oltre 500 malattie rare delle ossa, esperti: "Investire in prevenzione e diagnosi"

(Adnkronos) - Equiparare la tassa di soggiorno di Roma a quella di Milano. E' quanto vuole fare il sindaco Giuseppe Sala, sottolineando come il capoluogo lombardo sia oggi autorizzato ad applicare una tassa di soggiorno “che è la metà di quella di Roma, Firenze e Venezia”. Una disparità che il primo cittadino non comprende e sulla quale lancia una stoccata: “Anche Milano è una città turistica, con fior di alberghi. Quindi chiedo semplicemente di essere equiparati a Roma. Credo sia una richiesta legittima”.
In Europa – secondo quanto visionato da Adnkronos – le principali città applicano una tassa di soggiorno compresa tra i 7 e i 10 euro. Il Comune di Milano difende la proposta di aumento, sostenendo che rappresenti un investimento utile per la città. Come ha spiegato Sala, “si tratta di un aumento a 10 euro per hotel che hanno prezzi da 600 o 700 euro a notte”.
Diversa la posizione di Maurizio Naro, presidente di Federalberghi Milano, che mette in guardia da un intervento troppo generalizzato. “Attualmente la tassa di soggiorno è fissata, per l’anno giubilare, a 7 euro per gli alberghi a 4 e 5 stelle e a 6,30 euro per quelli a tre stelle e per gli appartamenti turistici. Fino allo scorso anno era di 5 euro, mentre a Roma è arrivata a 12”, spiega all’Adnkronos.
Secondo Naro, un ulteriore aumento “inciderebbe sensibilmente su molte strutture, soprattutto quelle non centrali o non di lusso, dove il peso della tassa potrebbe raggiungere anche il 10-15% del prezzo del soggiorno”. Il Comune di Milano, spiega Naro, "ha stimato un gettito di circa 75 milioni di euro nel 2025 derivante dalla tassa di soggiorno; un aumento, quindi, potrebbe portare ulteriori 20-30 milioni di euro dalle strutture ricettive di fascia più alta".
L’1 marzo 2025 è stato aggiornato dal Comune di Napoli il tariffario riguardante la tassa di soggiorno. Secondo quanto disposto, l’incremento rispetto al 2024 è stato da 1 a 2 euro a persona per notte, in base alla tipologia della struttura ricettiva dei turisti. Per le locazioni brevi dall’1 marzo si paga 5 euro a notte, per le strutture extra-alberghiere - quindi B&B, affittacamere, case vacanza - dall’1 marzo si paga 4,50 euro a notte.
Dall’1 marzo sono invece tre euro a notte per il pernotto in un hotel da una stella, 3,50 euro a notte per un hotel a due stelle, 4,50 euro a notte per un hotel a tre stelle, 5,50 euro a notte per un hotel a quattro stelle. Infine, per gli hotel a cinque stelle, o cinque stelle lusso, si paga 6 euro a notte. Non sono tenuti al pagamento della tassa di soggiorno gli under 14, i residenti nel Comune di Napoli, le persone con disabilità riconosciuta e relativi accompagnatori, gli autisti di pullman e guide turistiche, gli studenti universitari domiciliati a Napoli per motivi di studio, le forze dell’Ordine e militari in servizio, i rifugiati politici e richiedenti asilo.
A Salerno, si paga 1,50 euro al giorno per persona nel periodo dal 1 ottobre al 31 gennaio dell'anno successivo e 1 euro al giorno per persona nel restante periodo dell'anno. L'imposta è applicata fino ad un massimo di sette pernottamenti consecutivi.
A Caserta, l’imposta è pari a 1,50 euro al giorno a persona per pernottamenti effettuati in qualsiasi tipologia di struttura ricettiva ad esclusione degli alberghi a 4 stelle che è pari a 2 euro al giorno a persona, mentre per alberghi a 5 stelle, oppure superiori è pari a 3 euro al giorno a persona. L’imposta si applica per ogni pernottamento e per un massimo di 10 giorni consecutivi. Non ci sono indicazioni, ma il tema è in discussione, sulla tassa di soggiorno ad Avellino e Benevento.
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(Adnkronos) - In Italia nell'80% dei centri oncologici è presente una Breast Unit per il trattamento multidisciplinare del tumore del seno. Sull'intero territorio nazionale, queste strutture sanitarie sono 280 e 6 su 10 affrontano ogni anno più di 200 nuovi casi. Nel complesso tutte le unità devono garantire assistenza sanitaria alle 925mila donne che in Italia vivono con una diagnosi di neoplasia mammaria. Sono alcuni dati presentati oggi a Roma nel corso del convegno 'Le Breast Unit per il benessere delle pazienti', organizzato dalla Fondazione per la medicina personalizzata (Fmp). "Sono le uniche strutture sanitarie che possono davvero garantire la necessaria assistenza multidisciplinare e multiprofessionale - afferma Paolo Marchetti, presidente della Fmp - Il cancro del seno è una malattia molto complessa, la cui incidenza è in crescita in tutti i Paesi Occidentali. A livello mondiale è il secondo tumore più diffuso e si stimano 2,3 milioni di nuovi casi ogni anno. Oggi siamo in grado di riconoscere e trattare i diversi sottogruppi di patologia con terapie e trattamenti personalizzati. Anche a causa di questa ampia eterogeneità si rende indispensabile la gestione di ogni singola neoplasia da parte di una squadra di operatori sanitari con competenze diverse. L'incontro di oggi vuole essere un momento di confronto tra specialisti per riflettere, formare e condividere esperienze al servizio della salute e del benessere integrale".
All'evento, finalizzato a dare voce alle donne, hanno partecipato 12 associazioni di pazienti. "E' un convegno innovativo concepito con un approccio partecipato e inclusivo - sottolinea Andrea Botticelli, responsabile della Breast Unit del Policlinico Umberto I di Roma - Vogliamo mettere al centro i bisogni reali a cui dobbiamo saper rispondere e per questo va superato il concetto tradizionale di 'paziente al centro'. Bisogna abbracciare un modello nuovo in cui la donna è affiancata dal medico curante e con lui condivide consapevolmente le scelte terapeutiche e di percorso. E' questo il modello di cura multidisciplinare che deve essere promosso in tutte le Breast Unit italiane. Sono dei luoghi di cura - precisa - ma anche di relazione, ascolto e crescita condivisa. Portare insieme medici e pazienti nello stesso spazio di formazione e confronto significa dare vita a una medicina davvero partecipata e consapevole".
Sempre nell'ambito del convegno, per le partecipanti sono previsti laboratori esperienziali di meditazione guidata, mindfulness e arte terapia. "Le donne colpite da carcinoma mammario hanno molte nuove esigenze - spiega Giuliana D'Auria, dell'Uoc Oncologia medica interpresidio Sandro Pertini Sant'Eugenio di Roma - L'assistenza che dobbiamo garantire può avvalersi di nuovi strumenti che sono stati validati da studi e ricerche scientifiche. E' questo il caso dello sport che ha dimostrato di essere un valido 'trattamento'. Supporta l'organismo femminile e contribuisce al buon successo delle terapie anti-cancro. L'alimentazione gioca un altro ruolo importante durante l'intero percorso di cura e nel successivo periodo del follow up. Infine, anche l'arte, la cultura e tutto ciò che combatte lo stress quotidiano può essere utilizzato per aiutare le nostre pazienti". In questo percorso "le associazioni di pazienti sono un alleato imprescindibile, come testimoniato dalla partecipazione all'evento di oggi", conclude Agnese Fabbri, coordinatrice della Breast Unit dell'ospedale Santa Rosa di Viterbo.
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(Adnkronos) - "Serve avere una visione per il futuro del Paese e secondo noi la storia industriale che ci ha contraddistinto è quello su cui bisogna puntare, il famoso Made in Italy che ci ha resi conosciuti in tutto il mondo. E oggi qui abbiamo 25 delle nostre maggiori eccellenze a livello mondiale che hanno ritenuto di legare questo loro brand a questo momento celebrativo. Servono investimenti che non devono andare solo sulle macchine, come già si sta parlando in questa prossima legge di bilancio, ma noi sosteniamo che altrettanta attenzione vada data alle competenze". Così, a margine dell'assemblea per gli 80 anni di Federmanager, Mario Cardoni, direttore generale della Federazione, conversando con Adnkronos/Labitalia.
"Abbiamo bisogno -ha ribadito Cardoni- di imprese maggiormente managerializzate, oggi ne abbiamo solo un 5%. Perché è questo che fa la differenza, quindi le macchine da solo non danno quella crescita valoriale che invece un sistema organizzato, guidato, in modo consapevole e professionale può dare". Così, a margine dell'assemblea per gli 80 anni di Federmanager, Mario Cardoni, direttore generale della Federazione, conversando con Adnkronos/Labitalia.
E ancora, secondo il direttore generale di Federmanager, serve "uno Stato più leggero, in cui la fiscalità sia meno pesante e sia più equamente distribuita. Abbiamo un problema dell'evasione che continua ad essere molto serio, molto importante e questo mette un po' in difficoltà anche il sistema dei servizi pubblici, come la sanità e potremmo avere in prospettiva anche dei seri problemi sul piano previdenziale".
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