(Adnkronos) - Jiri Lehecka sarà il prossimo avversario di Jannik Sinner, in campo oggi, 31 maggio 2025, per il match del terzo turno del Roland Garros 2025. L'azzurro sfiderà il tennista ceco, numero 34 del mondo, nel tabellone singolare maschile in diretta tv e streaming. Sinner si è aggiudicato entrambi i confronti diretti giocati lo scorso anno sul cemento di Indian Wells e di Pechino. Ma chi è Lehecka?
Jiri Lehecka è un tennista ceco nato a Mlada Boleslav nel 2001. Al momento numero 34 del mondo, a livello Atp ha conquistato due titoli su quattro finali disputate, con il suo best ranking che rimane il 22esimo posto raggiunto nel febbraio del 2025. Lehecka, come tutti i tennisti, ha iniziato a giocare da giovanissimo, distinguendosi subito come uno dei talenti più luminosi del suo Paese.
Il suo esordio tra i professionisti avviene nel 2017, poi due anni dopo vinse Wimbledon a livello juniores. Il primo titolo Atp arriva ad Adelaide, in Australian, dove sconfisse in finale Jack Draper, attuale numero cinque del mondo. Il 2024 si è confermato anno d'oro per Lehecka, che ha raggiunto la sua prima semifinale in un Masters 1000 a Madrid, ritirandosi però a causa di un problema fisico contro Auger Aliassime. A gennaio 2025 ha conquistato l'Atp 250 di Brisbane battendo Reilly Opelka, infortunatosi, in finale.
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(Adnkronos) - Il panel 'Piano Mattei: Energia per crescere insieme' "apre uno spazio di riflessione fondamentale per il futuro del nostro Paese e per le relazioni tra Europa e Africa".E' quanto si sottolinea nel messaggio che Maria Alessandra Gallone, Senatrice Consigliere del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha inviato in occasione del panel “Piano Mattei: energia per crescere insieme”, in corso al Festival dell’Energia di Lecce. " Il Piano Mattei - aggiunge - non è solo una strategia geopolitica, ma una visione nuova della cooperazione: fondata sul rispetto, sul partenariato e sulla valorizzazione delle risorse umane, naturali e culturali dei nostri Paesi amici. Il Ministero dell’Università e della Ricerca è fortemente impegnato nell’attuazione di questo Piano, consapevole del ruolo decisivo che formazione e ricerca possono giocare nel costruire un’alleanza fondata sulla conoscenza".
"Stiamo lavorando per attivare partenariati strategici con numerosi Paesi africani, sostenere le università locali, favorire la mobilità dei talenti e creare nuove istituzioni formative come l’Institute of Advanced Science for Agriculture, ideato per rispondere concretamente ai bisogni dei territori. Stiamo investendo in progetti congiunti di ricerca, in diplomazia scientifica, nella diffusione delle competenze digitali e nell’utilizzo etico e sostenibile dell’intelligenza artificiale, come testimoniano le iniziative lanciate con Cineca e la partecipazione al G7 Science. La vera energia per crescere insieme non è solo quella che scorre nei gasdotti, ma quella che nasce dalla collaborazione tra le menti, dalla condivisione delle idee, dalla fiducia reciproca".
"Dalla formazione e dallo scambio di competenze. È questo lo spirito con cui intendiamo contribuire al successo del Piano Mattei: con l’entusiasmo, la concretezza e la visione che l’Università, la Ricerca e l’Alta Formazione Artistica italiana sanno offrire, anche nei contesti più complessi" conclude.
(Adnkronos) - Grande partecipazione alla tappa di Cesano Maderno del Giro d’Italia, dove Merck ha portato la campagna 'Non girarci intorno' per sensibilizzare sul tumore uroteliale. Durante l’evento, svoltosi presso il Villaggio del Giro d’Italia in Piazza XXV Aprile, un’instant survey condotta su circa 200 persone ha fatto emergere una fotografia chiara del livello di consapevolezza su questa forma di tumore alla vescica.
"L’83,9% degli intervistati ha dichiarato di conoscere la malattia e oltre la metà (54,8%) ha identificato correttamente la presenza di sangue nelle urine come uno dei sintomi principali. Tuttavia, circa il 25% ha ammesso di non sapere riconoscere i segnali della patologia - si legge nella nota - Importante, ma ancora parziale, anche la consapevolezza sui fattori di rischio: se da un lato l’83,9% è a conoscenza del legame tra fumo e tumore uroteliale, dall’altro circa il 50% degli intervistati non ha mai parlato di prevenzione oncologica con il proprio medico. Un dato che sottolinea quanto sia urgente rafforzare le attività di informazione e dialogo, per promuovere una cultura della prevenzione sempre più diffusa e consapevole".
“Oggi sono attive numerose campagne di informazione e di screening che permettono di individuare precocemente molte forme di tumore, e questo rappresenta un elemento fondamentale nella gestione della malattia oncologica – ha dichiarato il Professor Paolo Zucali, Associato di Oncologia Medica presso il Dipartimento di Scienze Biomediche, Humanitas University (Hunimed) - Intervenire su una patologia in fase iniziale ci consente di ottenere risultati terapeutici più efficaci. In parallelo, l’attenzione a uno stile di vita sano, che comprende una corretta alimentazione e una regolare attività fisica, gioca un ruolo chiave sia nella prevenzione che nel supporto alle terapie. I progressi nelle cure, uniti alla diagnosi precoce e alla promozione di comportamenti salutari, stanno contribuendo concretamente a migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti oncologici. In Lombardia, inoltre, possiamo contare su centri di eccellenza riconosciuti a livello nazionale e internazionale, dove si sperimentano terapie innovative che, in futuro, potranno diventare standard di cura, facendo della nostra Regione un punto di riferimento per l’oncologia".
Proprio il ruolo centrale dei Centri di eccellenza, evidenziato anche in Lombardia per la loro capacità di offrire terapie innovative e percorsi all’avanguardia, assume un significato ancora più rilevante nel campo dei tumori rari. A fronte dei significativi progressi ottenuti nella lotta ai tumori più diffusi, è fondamentale garantire che, anche le forme oncologiche meno comuni, possano beneficiare di percorsi diagnostico-terapeutici strutturati, fondati sulla collaborazione tra professionisti e sull’integrazione tra i diversi livelli dell’assistenza sanitaria.
“La gestione dei tumori rari – che colpiscono meno di 6 persone ogni 100.000 abitanti all’anno – richiede una rete solida e strutturata, ma soprattutto una forte collaborazione tra tutti gli attori coinvolti: dai Centri di riferimento alle strutture territoriali, dai medici di base agli specialisti. In questo contesto, i Centri specializzati rappresentano un punto di riferimento insostituibile: qui si concentrano competenze multidisciplinari, esperienza clinica e capacità di affrontare patologie complesse, spesso poco conosciute – dichiara il Professor Nicola Fazio, Direttore del Programma Tumori dell’Apparato Digerente e Neuroendocrini presso l’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) - Per questo esistono reti nazionali e internazionali, come la Rete Italiana Tumori Rari e la rete europea Euracan, che mettono in connessione questi Centri con il resto del sistema sanitario. È fondamentale che ogni paziente, ovunque riceva la diagnosi, venga indirizzato tempestivamente al Centro di riferimento più idoneo. La collaborazione è cruciale per garantire un percorso diagnostico-terapeutico efficace, ridurre i tempi e non lasciare il paziente da solo a gestire aspetti organizzativi e burocratici”.
“Sebbene siano stati fatti importanti passi avanti, in particolare grazie a una maggiore consapevolezza e al progresso tecnologico, la fase diagnostica resta una delle più critiche – prosegue il Professor Fazio - È per questo che serve sempre più condivisione di casi, confronto tra specialisti, e un lavoro integrato e continuo tra centro e periferia. La rete funziona se si collabora: e questa collaborazione deve ruotare attorno ai Centri specializzati, veri motori di qualità, innovazione e accesso equo alle cure per chi affronta un tumore raro”.
“Il nostro obiettivo è quello di contribuire a costruire una cultura della prevenzione che coinvolga tutti, dai cittadini ai professionisti sanitari - afferma Ramón Palou de Comasema, presidente e amministratore delegato Healthcare di Merck Italia - Con il progetto ‘Non girarci intorno’ vogliamo portare questo messaggio di conoscenza e attenzione ai sintomi della patologia in un contesto di grande visibilità come il Giro d’Italia, perché nella sfida ai tumori una diagnosi precoce può fare davvero la differenza. Si tratta per noi di uno sforzo di comunicazione senza precedenti, che conferma il nostro impegno in ambito oncologico con un approccio a 360 gradi: non ci limitiamo infatti allo sviluppo e all’offerta di soluzioni terapeutiche all’avanguardia, ma andiamo “oltre il farmaco” con iniziative di prevenzione e sensibilizzazione. Facciamo ciò coinvolgendo tutti gli attori del sistema salute (medici e società scientifiche, associazioni di pazienti e istituzioni), e sperimentando formati e canali sempre diversi, per raggiungere il maggior numero di persone possibile”.
La campagna “Non girarci intorno” è patrocinata da Fiaso, Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, Simg, Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie, Siuro - Società Italiana di Uro-Oncologia e Associazione PaLiNUro – Pazienti Liberi dalle Neoplasie Uroteliali.
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(Adnkronos) - “Una terapia vantaggiosa perché permette al paziente di non dover assumere ogni giorno la classica compressa. Questo aspetto riduce il rischio di dimenticanze, migliora l’aderenza terapeutica e incide positivamente anche sulla qualità della vita psicologica delle persone, che si sentono meno vincolate dalla malattia”. Così Chiara Iaria, direttore dell’Uoc di Malattie infettive e tropicali dell’Arnas Civico di Palermo, commenta, a margine del secondo Meeting internazionale ‘Malattie infettive: nuovi modelli di governance clinico-gestionali in sanità’ che si è tenuto ieri a Palermo, le opportunità terapeutiche offerte dalle terapie long acting che stanno rivoluzionando il trattamento dell’Hiv.
Con un’iniezione ogni due mesi, i pazienti possono beneficiare di una copertura terapeutica efficace senza la necessità di una somministrazione quotidiana. “È come se il paziente non facesse quasi nessuna terapia - spiega Iaria - e questo rende il trattamento più facile, più leggero e più maneggevole, pur mantenendo la stessa efficacia delle terapie tradizionali”. Secondo la specialista, l’Hiv oggi può essere considerata una patologia cronica e, come tale, richiede una gestione a lungo termine. In questo scenario, la terapia long acting rappresenta un supporto prezioso, non solo per la sua praticità ma anche per il fatto che risponde a un’esigenza reale espressa dai pazienti. “C’è una forte richiesta – racconta Iaria – alcuni pazienti ci propongono spontaneamente il cambio di terapia perché desiderano sentirsi più liberi. Altri, invece, vengono informati da noi sulle nuove opzioni disponibili, e sono ben contenti di intraprenderle”.
L'efficacia delle long acting non si limita solo al benessere individuale. Esse rappresentano anche un potente strumento di sanità pubblica. “Queste terapie permettono di mantenere azzerata la carica virale – sottolinea Iaria – e questo non solo è fondamentale per la salute del paziente ma riduce in maniera significativa il rischio di trasmissione del virus. È una strategia importante per il controllo dell’Hiv su larga scala. Studi recenti dimostrano che anche pazienti meno aderenti alle terapie classiche possono ottenere una soppressione virale efficace con i long acting, contribuendo a contenere la diffusione del virus nella popolazione”, osserva.
Inoltre, l’uso delle terapie long acting si estende anche alla prevenzione, con la cosiddetta Prep (profilassi pre-esposizione). “È in fase di approvazione in Italia -– spiega l'infettivologa - ma in altri Paesi è già impiegata. Garantisce una maggiore copertura rispetto alla Prep convenzionale, perché anche qui l’aderenza gioca un ruolo cruciale. Non è un vaccino, ma è un’importante strategia preventiva che ha già dimostrato di funzionare, anche in contesti ad alta incidenza come l’Africa o il Sudafrica, dove si sta testando su larga scala”.
Questa nuova frontiera terapeutica si inserisce in un panorama in continua evoluzione, che guarda anche alla crescente complessità del profilo dei pazienti Hiv-positivi, spesso affetti da altre comorbidità con l’avanzare dell’età. “Le long acting aiutano a semplificare i regimi terapeutici e garantiscono una maggiore aderenza, riducendo il rischio di fallimenti terapeutici e migliorando la qualità della vita complessiva”, conclude Iaria.
(Adnkronos) - Taylor Swift ha finalmente vinto la battaglia più personale e simbolica della sua carriera: quella per la proprietà della propria musica. Dopo anni di scontri, strategie alternative e dichiarazioni pubbliche, la popstar statunitense ha annunciato di aver riacquistato i master - cioè le registrazioni originali – dei suoi primi sei album: Taylor Swift, Fearless, Speak Now, Red, 1989 e Reputation. "Tutta la musica che ho scritto mi appartiene finalmente", ha scritto sul suo sito ufficiale. "È il sogno più grande che si avvera. Non riuscivo a smettere di piangere per la gioia".
La disputa ha avuto inizio nel 2019, quando il manager musicale Scooter Braun - noto per aver lanciato le carriere di Justin Bieber e Ariana Grande - ha acquistato per circa 300 milioni di dollari la Big Machine Records, etichetta con cui Swift aveva firmato da giovanissima. In quel pacchetto c'erano anche i master delle canzoni pubblicate dalla cantante tra il 2006 e il 2017. Swift ha sempre contestato quell'operazione, sia sul piano legale che morale, accusando Braun di avere ostacolato la sua carriera e di essere stato complice in episodi di bullismo mediatico, soprattutto nel contesto del suo noto scontro con Kanye West.
Negata ogni possibilità di riacquisto diretto, la cantante aveva allora scelto un'altra strada: ri-registrare da capo ogni album perduto, pubblicandolo sotto il marchio Taylor's Version. Una mossa inedita e dirompente nell'industria musicale, con l'intento di svuotare di valore commerciale i master originali e riaffermare il controllo creativo sull'opera. A oggi, Swift ha pubblicato quattro di queste nuove edizioni – Fearless, Red, Speak Now e 1989. tutte accolte con entusiasmo dai fan e dalla critica, spesso arricchite da inediti ("from the vault") e curate con un'attenzione maniacale al dettaglio.
Non è noto quanto Swift abbia pagato per riottenere i master. Secondo il 'New York Post' si tratterebbe di cifre tra i 600 milioni e il miliardo di dollari, ma per la Bbc e altri fonti sarebbero esagerate. Quel che è certo è che la cantante, oggi 35enne, può ora decidere autonomamente come e dove utilizzare la propria musica, inclusi film, serie, spot pubblicitari e videogiochi, una libertà che in passato le era stata negata, nonostante fosse autrice o coautrice di tutti i suoi brani.
In un passaggio particolarmente emotivo della sua lettera ai fan, Swift ha scritto: "Ho quasi smesso di sperare che questo potesse succedere. Dopo vent’anni in cui la carota mi è sempre stata mostrata, solo per essere poi strappata via, avevo smesso di crederci". Ma oggi, grazie anche al colossale successo dell'Eras Tour - il tour globale che ha incassato oltre due miliardi di dollari in due anni - Swift ha avuto i mezzi e la forza contrattuale per chiudere il cerchio.
Curiosamente, l'unico album che Swift non ha ancora pubblicato in versione ri-registrata è proprio Reputation (2017), il più oscuro e tagliente della sua carriera, scritto nel pieno del conflitto con i media e con l'establishment musicale. "È l'unico disco che pensavo non potesse essere migliorato", ha confessato. Per questo, ha spiegato, ha sempre rimandato l'impresa. Ma ora che la proprietà è tornata nelle sue mani, anche questo capitolo potrà "riemergere" nel momento giusto, non più come rivendicazione, ma come festa. Nel frattempo, Swift ha confermato di aver già completato la ri-registrazione del suo album di debutto del 2006, Taylor Swift, e di essere intenzionata a rilasciare materiale inedito dagli archivi di Reputation, se il pubblico sarà interessato.
La vicenda di Taylor Swift ha avuto un impatto profondo sul modo in cui si discute oggi di diritti musicali, proprietà intellettuale e potere contrattuale degli artisti. Lei stessa ha dichiarato di sentirsi orgogliosa quando musicisti emergenti le raccontano di aver negoziato clausole di proprietà nei loro contratti, ispirati dalla sua esperienza.
"Ogni volta che un nuovo artista mi dice di aver ottenuto la proprietà dei propri master grazie a questa battaglia - ha scritto la popstar - mi rendo conto di quanto fosse importante che tutto questo accadesse".
In un settore spesso dominato da logiche opache e squilibri di potere, Taylor Swift ha dimostrato che anche le regole più consolidate possono essere cambiate. Non solo con la forza commerciale, ma con la consapevolezza dei propri diritti. E con la determinazione, rara, di una cantante che ha sempre saputo essere autrice, imprenditrice e simbolo generazionale.
(di Paolo Martini)
Leggi tutto: Taylor Swift si riprende i suoi album: "Ora tutto quello che ho scritto è mio"
(Adnkronos) - La Russia continua a bombardare l'Ucraina, mentre cresce l'attesa per i negoziati che dovrebbero tenersi lunedì a Istanbul tra Kiev e Mosca. Volodymyr Zelensky ha affermato di non aspettarsi alcun risultato dai colloqui, accusando il Cremlino di fare "tutto" il possibile per sabotare il potenziale incontro. Mosca ha affermato che invierà una squadra di negoziatori a Istanbul per un secondo round di colloqui lunedì, ma Kiev non ha ancora confermato se parteciperà
Ameno 10 persone sono state uccise e altre 32 sono rimaste ferite nelle ultime 24 ore negli attacchi aerei e di artiglieria lanciati dalla Russia in diverse regioni ucraine. Le difese ucraine hanno abbattuto 69 droni e tre missili guidati Kh-59/69 utilizzando sistemi di difesa aerea, guerra elettronica e squadre di fuoco mobili.
Una bambina di 9 anni è morta e un sedicenne è rimasto ferito in un attacco missilistico condotto nell'oblast di Zaporizhzhia, ha dichiarato il governatore di Zaporizhzhia, Ivan Fedorov, in un post su Telegram. "Una casa è stata distrutta. Altre case e auto sono stati danneggiati dall'onda d'urto", ha aggiunto Fedorov spiegando che i missili russi hanno colpito il villaggio di Dolynka nel distretto di Polohivskyi.
Un uomo di 66 anni ha perso la vita a Kherson, in Ucraina, a causa di un raid aereo russo. Lo ha scritto su Telegram Oleksandr Prokudin, governatore della regione di Kherson, denunciando un ''bombardamento russo'' sulla città e spiegando che la vittima aveva riportato ''ferite mortali''.
Si teme una vasta offensiva militare russa nell'oblast di Sumy, nell'Ucraina orientale, tanto che le autorità regionali hanno emanato un ordine di evacuazione urgente per i residenti di undici insediamenti. Lo riferisce il capo dell'amministrazione militare regionale di Sumy, Oleg Grigorov, che ha firmato l'ordinanza. La decisione è stata presa per ''la costante minaccia alla vita dei civili da parte dei bombardamenti russi'', riferiscono i media ucraini.
"Da oltre una settimana, i russi non sono stati in grado di presentare il cosiddetto memorandum", ha dichiarato Volodymyr Zelensky su X venerdì, riferendosi a un documento che la Russia afferma di aver preparato che delinea le sue condizioni per la pace. "Affinché un incontro sia significativo, il suo ordine del giorno deve essere chiaro e i negoziati devono essere preparati adeguatamente", ha aggiunto il presidente ucraino. "Purtroppo, la Russia sta facendo tutto il possibile per garantire che il prossimo potenziale incontro non porti alcun risultato". La Russia afferma che presenterà il memorandum di persona ai colloqui di lunedì. Ma l'Ucraina sospetta che conterrà le sue richieste massimaliste che Kiev ha già respinto.
Leggi tutto: Ucraina, almeno 10 morti nei raid russi. L'esercito di Mosca avanza, evacuazioni a Sumy
(Adnkronos) - Ha trovato il corpo senza vita della madre in una scarpata lungo una piazzola di sosta, dove a poca distanza si trovava anche la macchina della vittima. E' successo intorno alle 20 di ieri, in viale dell'Oceano Indiano, all'Eur. A chiamare il 112 è stata la figlia della donna morta, una 86enne romana. Sul posto, insieme ai militari della stazione Torrino nord e dell'Eur impegnati nelle indagini, il medico legale che non avrebbe riscontrato segni di violenza sul cadavere dell'anziana, lasciando così spazio all'ipotesi del malore. Nei prossimi giorni l'esame autoptico per accertare le cause del decesso.
Leggi tutto: Roma, trova corpo della madre in scarpata vicino la macchina: indagini in corso
(Adnkronos) - Anticiclone africano sempre più potente sull'Italia nei prossimi 3-4 giorni con un Ponte del 2 giugno sotto il sole quasi ovunque. Solo tra domenica e lunedì avremo dei temporali a tratti anche forti e con grandine sulle Alpi e le Prealpi nelle ore più calde della giornata.
Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, oltre a questa variabile temporalesca, conferma i primi valori nordafricani del 2025: sabato e domenica toccheremo i 32-35°C in Sardegna e 31-32°C a Firenze e Roma, per la Festa della Repubblica il termometro salirà ancora più in alto con 35-36°C a Oristano, 34°C a Foggia e 30°C ancora a Bologna e Milano.
L’Estate 2025 è dunque arrivata all’improvviso: sarà calda e via via più afosa nel weekend, sarà molto probabilmente ‘estrema’ da metà della prossima settimana in poi: tra il 5 e il 10 giugno potremo toccare e localmente superare subito i 40°C all’ombra! Un inizio bollente che non ci piace, d’altronde sempre più condizionato dal Riscaldamento Globale del nostro Pianeta, causato da noi umani.
NEL DETTAGLIO
Sabato 31. Al Nord: bel tempo e caldo in ulteriore aumento. Al Centro: sole e caldo estivo. Al Sud: soleggiato e caldo.
Domenica 1. Al Nord: soleggiato, caldo ed afoso; temporali pomeridiani sulle Alpi. Al Centro: sole e caldo estivo. Al Sud: sole e caldo estivo.
Lunedì 2. Al Nord: soleggiato, caldo ed afoso; temporali pomeridiani dalle Alpi verso le pianure adiacenti. Al Centro: sole e caldo estivo. Al Sud: sole e caldo estivo.
TENDENZA: qualche temporale in veloce transito al Nord; caldo africano e sole pieno al Centro-Sud, fino a 37°C già da mercoledì.
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(Adnkronos) - È il grande giorno della finale di Champions League. Oggi, sabato 31 maggio, l'Inter affronta il Psg nell'ultimo atto della massima competizione continentale. I nerazzurri di Inzaghi arrivano all'appuntamento di Monaco dopo il successo epico contro il Barcellona, i francesi di Luis Enrique hanno invece eliminato l'Arsenal in semifinale. Ecco orario, precedenti e dove vedere la partita in tv e streaming (anche in chiaro).
Ecco le probabili formazioni della finale di Champions tra Inter e Psg, in programma questa sera alle 21:
Psg (4-3-3): Donnarumma; Hakimi, Marquinhos, Pacho, Nuno Mendes; Joao Neves, Vitinha, Fabian Ruiz; Doué, Dembelé, Kvaratskhelia. All. Luis Enrique.
Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro, Thuram. All. Inzaghi.
"Rispetto a due anni fa abbiamo una preparazione diversa, gli allenamenti che abbiamo fatto sono stati diversi. Abbiamo cercato di curare tutti i dettagli e ogni partita è diversa da un'altra. Per la finale saranno tutti disponibili e non era per niente scontato. Io saprò di poter contare su tutti i miei giocatori e sono fiero di allenarli", le parole di Simone Inzaghi durante la conferenza stampa della vigilia.
"Il futuro? C'è una finale di Champions. Dopo la partita incontrerò la dirigenza e ne parleremo. Abbiamo ampiamente meritato la finale per la voglia e la grinta che abbiamo messo fino a ora. Siamo qui con grande merito e ci manca l'ultimo passo. A questi ragazzi non posso dire niente, hanno sempre messo il cuore e dimostrato l'attaccamento alla maglia", ha concluso Inzaghi.
Psg-Inter sarà visibile su Sky (canali Sky Sport Uno, Sky Sport 4K e Sky Sport), ma anche in chiaro su Tv8. La finale di Champions sarà visibile anche in streaming, su Sky Go e Now.
Leggi tutto: Psg-Inter: orario, probabili formazioni e dove vedere finale di Champions in chiaro
(Adnkronos) - I progetti della Cina su Taiwan rappresentano una minaccia per la pace e la stabilità globali e richiedono che ''gli alleati'' degli Stati Uniti nel continente asiatico ''rafforzino rapidamente le loro difese''. E' l'avvertimento lanciato oggi dal Segretario alla Difesa Usa Pete Hegseth, avvertendo che Pechino si sta preparando "in modo chiaro e credibile" a usare la forza militare per sovvertire l'equilibrio di potere in Asia.
"La Cina vuole controllare e dominare l'Asia. La minaccia rappresentata è reale. E potrebbe essere imminente", ha dichiarato Hegseth in un discorso allo Shangri-La Dialogue, il principale forum asiatico sulla difesa, a Singapore, sottolineando la preparazione militare di Pechino per un'eventuale invasione di Taiwan. Secondo Hegseth, l'esercito cinese si sta "esercitando per il momento decisivo" e sta sviluppando le capacità necessarie per tale operazione. L'intensificazione della pressione militare su Taiwan, con numerose esercitazioni su larga scala intorno all'isola, conferma questa valutazione.
Gli Stati Uniti, ha detto il capo del Pentagono, sono "tornati" nell'Indo-Pacifico e sono "qui per restare", ha aggiunto Hegseth, definendo la regione "il nostro teatro prioritario" e rassicurando gli alleati dell'area rispetto alle intenzioni di Washington.
Leggi tutto: Taiwan, capo Pentagono Hegseth avverte: "Cina pronta all'uso della forza"
(Adnkronos) - Nuovo doppio appuntamento con 'Verissimo', il talk show condotto da Silvia Toffanin, che andrà in onda oggi sabato 31 maggio alle 16:30 e domenica 1 giugno alle 16:30 su Canale 5, dove verranno proposte le interviste più intense e appassionanti realizzate in questa stagione.
Tra le interviste di oggi, il pubblico potrà rivedere quelle di Riccardo Scamarcio, Camila Giorgi, Garrison Rochelle. Ma non solo: andrà in onda la storia di rinascita di Bianca Guaccero. E non mancherà il grande carisma di Elodie.
Tra gli ospiti dell'appuntamento domenicale: il talento e il successo internazionale de Il Volo, la passione per la cucina di Benedetta Rossi, l'amore di Guenda Goria per la sua famiglia. E a Verissimo il racconto di vita di Vanessa Incontrada.
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(Adnkronos) - Chiquito ha vinto Sognando… Ballando con le stelle, e diventa il nuovo maestro dell'edizione autunnale del talent di Rai 1, condotto da Milly Carlucci. Il ballerino dominicano, che per la finale onda ieri, venerdì 30 maggio 2025, ha fatto coppia con Wanda Nara sulle note di 'Conga', ha avuto la meglio su Janiya, che si è esibita con Gabriel Garko, e Hugo che ha danzato in coppia con Federica Nargi, secondi a pari merito.
La vittoria di Chiquito, all'anagafe Yovanny De Jesus Moreta, è stata accolta con una standing ovation, segno dell'affetto e del riconoscimento ricevuti. Ma anche con delle polemiche sui social. In particolare per gli utenti il fatto di ballare con Wanda Nara avrebbe condizionato in maniera determinante a suo favore il risultato. “Ha vinto per lo straordinario engagement che hanno i profili social di Wanda Nara", si legge in uno dei tanti commenti.
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(Adnkronos) - Torna il Giro d'Italia con la tappa 20, da Verrès a Sestriere. Oggi, sabato 31 maggio, il gruppo affronterà una complicata frazione da 205 km, 5 stelle di difficoltà. Una tappa che sostanzialmente definirà la classifica finale della Corsa Rosa. Il leader della generale è sempre il messicano Isaac Del Toro, in maglia rosa con 41" di vantaggio sul primo inseguitore Richard Carapaz.
Ma quale sarà il percorso della tappa 20? Si parte dalla Valle d’Aosta: i corridori entreranno nella provincia di Torino, procedendo per la statale 26. Il gruppo passerà quindi a Ivrea, per poi proseguire sulla statale 565 direzione Castellamonte. La tappa 20 toccherà a questo punto le zone di Busano, Rocca Canavese, Corio e Lanzo Torinese. E dopo il Colle del Lys, la tappa proseguirà in Val di Susa, dove ci sarà la difficile scalata del Colle delle Finestre. Dopo la discesa si andrà verso Pragelato, poi verso il traguardo del Sestriere. La tappa regina del Giro presenta un dislivello di 4500 metri.
La 20esima tappa del Giro d'Italia 2025 partirà alle 10:45. La diretta tv in chiaro dell’edizione numero 108 della Corsa Rosa sarà a cura di Rai Sport e Rai 2 (streaming gratuito su RaiPlay), mentre la diretta tv in abbonamento sarà fruibile su Eurosport 1. Lo streaming in abbonamento sarà disponibile su Discovery+, Sky Go, Now e Dazn.
Leggi tutto: Giro d'Italia, oggi la 20esima tappa: orario, percorso e dove vederla
(Adnkronos) - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato oggi che i dazi sull'acciaio e sull'alluminio aumenteranno del 50%, raddoppiando l'aliquota attuale, a partire dal 4 giugno. "E' per me un grande onore aumentare i dazi su acciaio e alluminio dal 25% al 50%, a partire da mercoledì 4 giugno. Le nostre industrie siderurgiche e dell'alluminio stanno tornando alla normalità come mai prima d'ora'', ha scritto Trump sul suo Truth Social. "Questa sarà un'altra grande notizia per i nostri meravigliosi lavoratori. Rendiamo l'America di nuovo grande'', ha scritto Trump.
L'aumento dei dazi era stato preannunciato da Trump nel corso di un discorso pronunciato presso uno stabilimento della U.S. Steel nei pressi di Pittsburgh, in Pennsylvania. "Imporremo un aumento del 25%, porteremo dal 25% al 50% i dazi sull'acciaio importato negli Stati Uniti d'America", aveva dichiarato il presidente tra gli applausi della folla.
Trump ha affermato che stava valutando una tariffa del 40%, ma i dirigenti del settore gli hanno risposto che volevano una tariffa del 50%. "Al 25% possono in qualche modo superare quella barriera", ha detto Trump. "Al 50% nessuno la supera."
Il presidente ha dedicato la maggior parte del suo discorso a promuovere una nuova partnership tra la US Steel e la Nippon Steel con sede in Giappone, definendolo un "accordo sensazionale". Partnership però non ancora finalizzata. "Devo approvare l'accordo finale con Nippon, e non l'abbiamo ancora visto", ha detto Trump ai giornalisti dopo il suo ritorno a Washington. "Ma hanno preso un impegno molto importante, ed è un investimento molto grande. È il più grande investimento nella storia dello Stato della Pennsylvania in qualsiasi accordo, non solo nell'acciaio".
Leggi tutto: Trump raddoppia i dazi: "Dal 4 giugno al 50% su acciaio e alluminio"
(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo al Roland Garros 2025 e oggi, sabato 31 maggio, sfida il ceco Jiri Lehecka (numero 34 del ranking Atp) nel terzo turno dello Slam francese. L'azzurro arriva da due prove convincenti contro i francesi Arthur Rinderknech e Richard Gasquet. Ecco orario del match, precedenti e dove vederla in tv e streaming.
La sfida tra Jannik Sinner e Jiri Lehecka si giocherà oggi, sabato 31 maggio, sul Suzanne Lenglen e sarà la seconda dalle 11. La partita inizierà al termine di Andreeva-Putintseva, indicativamente intorno alle 13. Fin qui sono due i precedenti tra l'azzurro e il ceco, entrambi vinti da Sinner (a Miami e a Pechino, nel 2024).
Sinner-Lehecka, così come tutte le partite del Roland Garros 2025, sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Eurosport, visibili tramite abbonamento Sky. Lo Slam sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su Now, Dazn, Timvision e Discovery+
Leggi tutto: Sinner-Lehecka al Roland Garros: orario, precedenti e dove vederla in tv
(Adnkronos) - Si tiene oggi, sabato 31 maggio, a Roma il congresso nazionale di Forza Italia Giovani con Fedez come ospite 'speciale'. Attesi oltre 650 delegati con diritto di voto e centinaia e centinaia di ragazzi provenienti da tutta Italia. La location prescelta è un classico della storia del partito, il palazzo dei Congressi all'Eur. "Sarà un momento straordinario per il movimento giovanile: un’occasione per la nuova classe dirigente di esprimersi, confrontarsi, di 'esserci'", viene sottolineato dal partito fondato da Silvio Berlusconi.
I lavori inizieranno attorno alle 10. Interverrà il segretario nazionale del partito, vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. I saluti istituzionali saranno affidati a Stefano Benigni, vicesegretario nazionale di Forza Italia e segretario del movimento giovanile, cui seguiranno gli interventi dei capigruppo azzurri di Senato e Camera, Maurizio Gasparri e Paolo Barelli.
Interverranno in apertura pure il coordinatore regionale in Campania ed eurodeputato Fulvio Martusciello, e Letizia Moratti, presidente della Consulta di Fi. ''Sarà innanzitutto un Congresso sui temi'', promette il 24enne Simone Leoni, responsabile organizzativo FI giovani e candidato favorito per il 'dopo Benigni'.
Tra gli ospiti, il rapper Fedez che si confronterà sui temi del bullismo e del disagio sociale. Ci sarà anche il campione di nuoto Massimiliano Rosolino e il giornalista Paolo Del Debbio che chiuderà la kermesse. ''Fedez sarà l'ospite d'eccezione, ha deciso per la prima volta di partecipare a un momento di confronto politico'', spiega Benigni che ricorda quanto per Silvio Berlusconi fosse importante l'apporto dei giovani (''Il nostro presidente ha sempre valorizzato i giovani, raccogliamo la sua eredità'') per poi dare alcuni dettagli sul programma: ''Abbiamo previsto la presenza di diversi ospiti direi molto rilevanti, tra cui Rosolino che ha segnato la storia dello sport italiano nel campo del nuoto e l'amico, una guida per noi, Paolo Del Debbio''. Martusciello non ha dubbi: ''Il movimento giovanile di Fi non è il futuro ma il presente di questo partito''.
Nella conferenza stampa per la presentazione del programma del Congresso, Maurizio Gasparri ha raccontato il suo rapporto con Fedez. ''In passato, come ricordate -dice capogruppo di Fi al Senato- ho litigato con Fedez. Abbiamo avuto un dibattito pubblico che sfociò in una denuncia: lui disse che voleva da me 100mila euro e io replicai che pretendevo 500mila euro, poi gli avvocati si sono incontrati rinunciando alla reciproche denunce''.
''In questi ultimi tempi -sottolinea Gasparri- Fedez ha avuto delle riflessioni più mature. Ha raccontato della sua vita, fatta di vittorie e sconfitte, gioie e amarezze. In passato Fedez aveva incontrato casualmente Berlusconi in un ristorante a Milano. C'è un video sui social. Fedez fu molto gentile con il presidente di Fi e Berlusconi con lui. Ora Fedez è molto cambiato'', ribadisce Gasparri, che però non condividerà mai i giudizi del rapper sulle forze dell'ordine: ''Lasciamo perdere molte cose che ha detto sulle Forze dell'ordine...''. Fedez ''mi ha invitato molte volte a partecipare al suo podcast, ma io non sono mai riuscito ad andare. Avevo questo invito in sospeso, ci siamo sentiti. Lui ha accettato il mio invito. Immagino che verrà al Congresso dei giovani di Fi con intenti amichevoli, io poì andrò al suo podcast. Le polemiche -conclude Gasparri- sono di molti anni fa''.
Anche il portavoce nazionale di Fi Raffaele Nevi getta acqua sul fuoco dopo le polemiche: ''Lo sappiamo bene che Fedez in passato si è espresso contro Berlusconi. Ora però, negli ultimi tempi, il rapper ha detto cose diverse sul conto del nostro presidente... Al di là di questo, è un ospite dei nostri giovani e rispettiamo l'autonomia del movimento giovanile e la loro volontà di confrontarsi sui temi del disagio giovanile proprio con un personaggio come Fedez''.
Nevi insiste con l'Adnkronos: ''Se i giovani di Fi vogliono fare un confronto con Fedez sul disagio giovanile e la salute mentale e per questo lo hanno invitato, nulla da dire. Del resto il nostro è sempre stato un partito liberale e ci si confronta su tutto e con tutti. E' nel nostro dna, lo ripeto, confrontarsi con tutti. Dopodiché la nostra linea politica la fa il movimento politico nazionale''.
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(Adnkronos) - La Russia continua a dettare i termini e i tempi dei negoziati di pace con l'Ucraina. Secondo un'analisi dell'Institute for the study of war (Isw), Mosca sta tentando di "offuscare l'attuale stato dei negoziati, con i funzionari russi che stanno creando le condizioni per accusare falsamente Kiev di ritardarli".
"Vladimir Putin è molto testardo, ma anche Zelensky è molto testardo", dice Donald Trump, dallo Studio Ovale, fotografando la situazione di stand by anche a causa dell'atteggiamento dei due leader. "Sono successe cose che mi hanno sorpreso. E a me le sorprese non piacciono. I negoziati sembravano vicini alla svolta e sono arrivati missili sulle città" ucraine.
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato il 28 maggio che la Russia è pronta a presentare il suo memorandum sui termini dei negoziati di pace durante il prossimo incontro bilaterale con l'Ucraina e ha suggerito che i rappresentanti russi e ucraini si incontrino a Istanbul il 2 giugno. Lavrov ha affermato che il memorandum russo propone come superare "in modo affidabile" quelle che vengono percepite come "cause profonde" della guerra in Ucraina e che per lui sono l'espansione della Nato verso est in seguito al crollo dell'Unione Sovietica negli anni '90 e la presunta discriminazione del governo ucraino nei confronti dei russofoni e della cultura russa.
Sempre il 28 maggio, l'assistente presidenziale russo Vladimir Medinsky, che ha guidato l'ultima delegazione russa a Istanbul, ha affermato di aver parlato con il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov e di aver proposto una data per lo scambio dei memorandum tra Russia e Ucraina. Umerov - ricorda l'Isw - "ha risposto alla proposta russa il 28 maggio e ha affermato che l'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco e ulteriori negoziati e che l'Ucraina ha già presentato il suo memorandum alla Russia". Ma il giorno dopo, "il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che la Russia non ha ricevuto una copia del memorandum dell'Ucraina e che l'Ucraina non ha risposto alla proposta di Lavrov".
"La Russia - tira le somme il think tank americano - sta costringendo l'Ucraina a fare concessioni su tempi, termini e luogo dei negoziati. Il presidente russo Vladimir Putin ha inizialmente suggerito, nella notte tra il 10 e l'11 maggio, di "riprendere" i negoziati di pace bilaterali del 2022 a Istanbul, ma in seguito ha respinto l'invito del presidente ucraino Volodymyr Zelensky per un incontro di persona. La disponibilità di Kiev a partecipare ai colloqui del 15 e 16 maggio con funzionari russi è stata di per sé una concessione significativa, poiché lo svolgimento dei negoziati in Turchia si adattava alla narrazione di Putin secondo cui i colloqui in corso sono una ripresa dei Protocolli di Istanbul del 2022, in cui la Russia chiedeva che l'Ucraina capitolasse di fatto alla Russia".
"Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump - prosegue l'Isw - aveva precedentemente suggerito che Russia e Ucraina avrebbero potuto spostare i colloqui di pace in Vaticano, ma i funzionari russi hanno respinto questa offerta e continuano a suggerire incontri a Istanbul. Putin ha annunciato unilateralmente i cessate il fuoco di Pasqua e del Giorno della Vittoria nell'aprile e nel maggio 2025, e la Russia sta ora nuovamente imponendo unilateralmente tempi e condizioni a Kiev. L'Ucraina, gli Stati Uniti e gli stati europei hanno ripetutamente chiesto a Mosca di accettare un cessate il fuoco rinnovabile prima che inizino i negoziati per una pace duratura, richieste che il Cremlino ha ripetutamente respinto".
"I funzionari russi chiedono invece che i negoziati affrontino sia un cessate il fuoco che un accordo di pace a lungo termine in Ucraina. Le forze russe continueranno a premere lungo la linea del fronte finché l'Ucraina non accetterà le condizioni della Russia o non saranno più in grado di farlo, e i funzionari russi tenteranno di sfruttare eventuali ulteriori guadagni sul campo di battaglia per ottenere ulteriori concessioni dall'Ucraina e dall'Occidente durante i negoziati".
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(Adnkronos) - La pace commerciale tra Stati Uniti e Cina è in pericolo, la guerra dei dazi rischia di ricominciare dopo una breve tregua. Donald Trump, prima con un post su Truth e poi con le risposte ai media nello Studio Ovale, prospetta l'ipotesi di un nuovo scontro, a pochi giorni dall'intesa raggiunta in Svizzera per congelare le tariffe per 3 mesi. Per completare l'opera, nel comizio a Pittsburgh per celebrare l'accordo tra US Steel e la giapponese Nippon, annuncia che i dazi sull'acciaio saliranno dal 25 al 50%: "Porteremo le tariffe dal 25 al 50%, questo rafforzerà l'industria dell'acciaio negli Usa".
"La Cina, forse non sorprendentemente per qualcuno, ha totalmente violato il nostro accordo" sui dazi, dice Trump in un post su Truth. "Due settimane fa la Cina era in grave pericolo economico! I dazi doganali molto alti che avevo imposto avevano reso praticamente impossibile per la Cina commerciare con il mercato statunitense, che è di gran lunga il numero uno al mondo", premette il presidente degli Stati Uniti, sottolineando che quelle misure sono state "devastanti" per Pechino dato che "molte fabbriche hanno chiuso e ci sono stati, per usare un eufemismo, 'disordini' ".
"Ho visto cosa stava succedendo e non mi è piaciuto: per loro, non per noi. Ho concluso un accordo rapido con la Cina per salvarli da quella che pensavo sarebbe stata una situazione molto brutta e che non volevo accadesse - aggiunge Trump - Grazie a questo accordo, tutto si è stabilizzato rapidamente e la Cina è tornata alla normalità. Tutti erano contenti! Questa è la buona notizia!!! La cattiva notizia è che la Cina, forse non sorprendentemente per alcuni, ha totalmente violato il nostro accordo".
Nel pomeriggio americano, nello Studio Ovale, la seconda puntata. La Cina "ha violato grande parte dell'accordo", ribadisce Trump, che prospetta però anche la possibile soluzione: "Ho un ottimo rapporto con il presidente Xi. Parleremo e spero che risolveremo".
L'amministrazione americana è già in contatto con Pechino, come riferiscono alla Cnn due alti funzionari della Casa Bianca a condizione di anonimato. Un colloquio tra i due leader è considerato dalla Casa Bianca un passo necessario per rilanciare i negoziati commerciali tra Washington e Pechino. le fonti. I consiglieri economici di Trump hanno detto al presidente che, oltre ai dazi, ci sono "altri strumenti a nostra disposizione, altri modi per danneggiare la Cina" se Pechino continua a non rispettare pienamente l'impegno preso a Ginevra a inizio mese.
Il funzionario ha affermato che una delle principali opzioni prese in considerazione è quella di sfruttare i controlli sulle esportazioni di beni cinesi, gestiti dal Dipartimento del Commercio.
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(Adnkronos) - Oltre 4 miliardi di euro in accordi firmati con il governo kazako, che si aggiungono ai 3 miliardi, sottoscritti ieri tra le madrase di Samarcanda, in Uzbekistan. Si chiude così la prima missione di Giorgia Meloni in Asia Centrale da presidente del Consiglio, con una chiara dichiarazione d'intenti: l'Italia punta a rafforzare la propria presenza politica ed economica in una regione, ritenuta strategica sotto il profilo geopolitico. Una linea confermata dalla premier in tutti gli appuntamenti, che hanno scandito la sua giornata ad Astana, culminati con il vertice tra l'Italia e i cinque Paesi dell'Asia Centrale (Kazakistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan), ospitato nella capitale kazaka. Un summit preceduto da vari bilaterali, tra cui quello con il presidente Qasym-Jomart Toqaev nell'imponente Palazzo presidenziale Ak Orda, il più alto del mondo grazie ai suoi 80 metri, includendo la guglia.
Nel confronto con i giornalisti italiani, la premier ha toccato anche altri temi, dai dazi alla guerra in Ucraina, fino all'atteso faccia a faccia di martedì prossimo con Emmanuel Macron. Quanto ai dissidi con il presidente francese, Meloni ha provato a gettare acqua sul fuoco, usando toni concilianti: "Moltissime volte ci siamo trovati d'accordo, altre volte ci siamo trovati meno d'accordo. A Roma si dice 'montare molta panna', come se la questione fosse quasi una cosa personale o che comunque travalica la dimensione di due leader che si confrontano. Siamo due leader che si confrontano, ci siamo visti tantissime volte, ci vedremo anche questa, le materie da discutere sono una infinità e sono molto contenta che Emmanuel Macron venga a Roma, così avremo l'occasione per sederci con un po' di calma e affrontare i vari dossier". E ha aggiunto: "Italia e Francia sono due Nazioni amiche, alleate, sono due Nazioni che hanno posizioni totalmente convergenti su moltissimi dossier, sono anche Nazioni che delle volte hanno delle divergenze... I leader discutono, a volte discutono anche animatamente, ma questo non è che compromette o modifica i rapporti tra le Nazioni".
Alla premier è stato poi chiesto un commento sul mancato riferimento all'Italia in un vertice, annunciato dall'inviato speciale Usa per l'Ucraina, Keith Kellogg, tra i consiglieri militari di Francia, Regno Unito e Germania. Meloni ha spiegato che non lo considera "un'esclusione italiana". "Ci sono delle Nazioni che sulla loro capacità di impegnarsi anche per eventuali iniziative all'indomani di un cessate il fuoco hanno fatto dei passi in avanti particolarmente rilevanti. Non ci voglio tornare, non voglio aprire polemiche, però si sa che ci sono dei passi molto rilevanti che hanno fatto alcune Nazioni", ha osservato, riferendosi alla disponibilità di alcuni Stati a inviare truppe. Il consigliere diplomatico Fabrizio Saggio, presente con Meloni, a quel punto è intervenuto per precisare che anche l'Italia prenderà parte alla videoconferenza, ancora in fase di "evoluzione". In seguito, fonti di Palazzo Chigi hanno confermato la partecipazione italiana alla call tra i consiglieri diplomatici di Ucraina, Francia, Germania, Regno Unito e Italia, in preparazione della riunione in programma a Istanbul nei prossimi giorni.
Sul fronte commerciale, Meloni ha parlato anche della questione dazi: "Non posso dire che" l'Europa "stia perdendo tempo", ha detto, esprimendo fiducia "rispetto al fatto che tutti comprendano la necessità di fare un accordo". Per la premier, "bisogna lavorare più su un accordo di cornice e poi scendere nel dettaglio. Ma questi sono punti di vista e la materia ovviamente sta nelle mani della Commissione europea". C'è stato spazio anche per un pensiero sulla tragica morte di Martina Carbonaro, uccisa ad Afragola dal fidanzato. Meloni si è detta profondamente colpita: "Una storia che mi ha lasciato senza fiato", e ha lanciato l'allarme sul disagio delle nuove generazioni: "Noi rischiamo di non capire quello che sta accadendo ai giovani. Siamo la prima generazione di genitori che cresce figli completamente digitali". Ha poi annunciato l'invio di una lettera alla Commissione bicamerale per l'Infanzia per rilanciare una collaborazione politica trasversale sul tema: "Io ci sono".
Il bilancio della missione è più che positivo per la premier: si dice "molto soddisfatta" e rivendica il significato simbolico e politico della visita in Kazakistan, una regione che definisce "strategica" e "cerniera" tra aree sempre più interconnesse. La cooperazione tra Italia e Asia Centrale si articolerà in settori chiave come energia, materie prime critiche, ambiente, digitale e infrastrutture. Meloni ha ribadito anche il pieno sostegno italiano al progetto del Middle Corridor, la rotta euroasiatica che collega Sud-est asiatico, Cina ed Europa. E ha sottolineato il ruolo dell'Italia come costruttore di "ponti", evocando anche l'eredità storica di Marco Polo.
Nel bilaterale con Toqaev sono state firmate otto intese, che spaziano dalla transizione energetica alla cooperazione industriale. Il presidente kazako (che ha speso parole al miele per Meloni, presentandola come "la figura politica probabilmente più rilevante di questa epoca") ha offerto pieno sostegno alle aziende italiane: "Per quanto riguarda il mio governo, forniremo ottime opportunità preferenziali per le vostre imprese, siano esse grandi o piccole. E se dovessero sorgere problemi sul nostro mercato, vi prego di farmelo sapere". Meloni ha ringraziato Toqaev, definendolo uno dei leader "più pragmatici" con cui abbia avuto modo di dialogare. Da oggi, Roma potrà contare anche su Astana. (dall'inviato Antonio Atte)