(Adnkronos) - Il 2 giugno del 1953, all'età di appena sei anni, il piccolo Donald Trump restò incollato insieme alla madre scozzese alla televisione in bianco e nero della sua casa di New York, per assistere all'incoronazione della regina Elisabetta II. Lo raccontò anni dopo lo stesso futuro presidente americano nel suo libro 'The Art of the Deal', parlando dell'impatto che l'amore di sua madre per la famiglia reale britannica ebbe su di lui. Dalla madre, scrive che ereditò "il suo senso dello spettacolo", descrivendola come "affascinata dai cerimoniali e dall'idea di regalità e glamour". Prima di oggi, giorno della seconda, storica visita di Trump come capo dello Stato a un re britannico, il suo profondo apprezzamento per la pompa magna è più che mai evidente, con gli onori che re Carlo III gli ha riservato accogliendolo come fosse anche lui, il presidente, un sovrano.
Trump è l'unico capo di Stato a essere stato invitato per due visite di ufficiali, la prima nel 2019 con Elisabetta II regnante. L'anno prima, aveva incontrato la regina al Castello di Windsor durante una visita di lavoro, durante la quale sua madre, Mary Anne MacLeod Trump - riferì l'ex assistente di Trump per la sicurezza nazionale, Fiona Hill - era al primo posto nei suoi pensieri. Nel suo libro, Trump parla dell'ammirazione di mamma Mary per la famiglia reale. Incontrare la defunta regina Elisabetta II durante il suo primo mandato - ha detto ancora la Hill - era una sua ossessione, perché era "il segno definitivo che lui, Trump, ce l'aveva fatta nella vita". Poco dopo lo storico incontro, in un'intervista a un quotidiano, Trump raccontò: "Stavo camminando e dicevo a Melania: 'Riesci a immaginare mia madre che vede questa scena? Windsor. Il Castello di Windsor!'".
Anche all'inizio della sua carriera come immobiliarista era evidente il fascino che la famiglia reale britannica aveva su Trump. Wes Blackman, un urbanista che lavorò con il tycoon per 10 anni negli anni '90 e lo aiutò a trasformare Mar a Lago in un club privato, ricorda che l'imprenditore immobiliare cercò di "suscitare" interesse per il club, proponendo il nome della principessa Diana come possibile membro. All'epoca, Trump godeva di scarsa credibilità e il Palm Beach Daily News citò esponenti dell'alta società che erano scettici riguardo al presunto interesse della famiglia reale per il progetto di Trump. "Sembra una manovra di Trump per ottenere soci", scrisse il giornale citando la contessa Helene Praschma. Altre fonti riferirono al giornale che Trump avesse potuto offrire all'allora principe Carlo e alla moglie l'adesione onoraria per assicurarsi, di riflesso, il loro glamour.
Una fonte dichiarò alla Bbc che Trump offrì a Carlo un abbonamento gratuito di un anno a Mar a Lago, ma ricevette una lettera di risposta in cui rifiutava cortesemente l'offerta, suggerendogli di fare una donazione di beneficenza alle cause ambientaliste. Trump ritenne che si trattasse di una "lettera eccellente", secondo la fonte. "Per Donald è sempre stato molto importante essere considerato un uomo di successo e parte della storia. Lui vive di questo", ha affermato Blackman, ricordando la lettera e come Trump ne fosse rimasto ossessionato. Negli anni '80, quando Trump cercava di affermarsi come nuovo costruttore a New York, i tabloid riportarono la notizia che il principe Carlo e la principessa Diana erano interessati all'acquisto di un appartamento da 5 milioni di dollari nella Trump Tower. La voce, poi smentita da Buckingham Palace, secondo molti fu probabilmente messa in giro dallo stesso Trump.
Sempre in tema di ammirazione per i reali inglesi, nel suo secondo libro, 'The Art of the Comeback', Trump scrisse che il suo unico "rimpianto riguardo le donne" era di non aver mai avuto l'opportunità di corteggiare Lady Diana Spencer. Disse che "illuminava la stanza" ed era "una donna da sogno". Tuttavia, secondo l'ex presentatrice della Bbc Selina Scott, Trump avrebbe effettivamente cercato di uscire con la principessa Diana, dopo il suo divorzio dal principe Carlo nel 1996, considerandola "la moglie trofeo per eccellenza". La Scott scrisse sul quotidiano The Sunday Times che Diana le aveva detto che Trump le dava "i brividi" e che si preoccupava sempre di più perché rose e orchidee continuavano ad arrivare nel suo appartamento.
(Adnkronos) - Un 64enne originario di Cortina d'Ampezzo, in provincia di Belluno, è morto questa mattina sulle Tre Cime di Lavaredo, vicino Auronzo di Cadore. La vittima si chiamava Franco Gaspari ed era entrato nel 1985 nella squadra del soccorso alpino, ed è stato fra i primi tecnici di elisoccorso del Suem, il servizio di emergenza e urgenza medico.
L'incidente è avvenuto questa mattina: Gaspari era capocordata insieme ad altri due amici, nella scalata lungo la via normale della Cima grande di Lavaredo, quando forse a causa di un malore è precipitato nel vuoto. A lanciare l'allarme è stato uno dei due compagni che, usciti dal camino poco sotto la cengia circolare, lo hanno sentito cadere improvvisamente, senza poterlo vedere né sentire, nascosto da uno spigolo: avvertito il 118 verso le 10:50, l'elicottero ha individuato il corpo esanime in un canalino. Mentre l'elicottero imbarcava i due amici sotto shock e li riaccompagnava a valle, i soccorritori hanno spostato il corpo in un punto più facile per il recupero, ultimato con il verricello. La salma è stata lasciata al campo base, alla piazzola del Rifugio Auronzo, affidata alla Guardia di finanza e al carro funebre.
Leggi tutto: Precipita sulle Tre Cime di Lavaredo, morto 64enne membro del Soccorso alpino
(Adnkronos) - La Terra dei fuochi "non è un marchio e non è un capitolo di bilancio. E' una ferita aperta. E' un luogo dove si vive, si muore, si resiste. Ha bisogno di verità scientifica, giustizia ambientale, trasparenza istituzionale, partecipazione civica reale. Chi governa, chi comunica, chi ha responsabilità pubblica lo ricordi ogni mattina, prima dell'ennesima passerella. E' finito il tempo delle analisi. E' cominciato il tempo delle scelte". Così all'Adnkronos Salute l'oncologo Antonio Giordano, direttore Sbarro Health Research Organization (Shro) e da sempre in prima linea nell'indagine epidemiologica e scientifica sulla Terra dei fuochi. Con i suoi studi ha dimostrato il link fra l'interramento illecito dei rifiuti controllato dalla camorra e i tumori in Campania. Dieci anni fa il libro 'Monnezza di Stato', scritto da Giordano insieme al giornalista Paolo Chiariello, raccontava i disastri ambientali commessi in Campania e le ricadute sulla salute dei residenti. Oggi pomeriggio a Caserta il vertice con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Salute Orazio Schillaci e la viceministra dell'Ambiente Vannia Gava.
"Non si tratta solo di una posizione personale, ma di una presa di parola necessaria, alla luce del clima sempre più opaco che circonda il dibattito su ambiente e salute in Campania - avverte l'oncologo - Negli ultimi mesi, infatti, si sta riaffacciando un negazionismo spudorato: si evita la parola tumore, si parla solo di 'patologie respiratorie', si insinua che servano ancora prove per parlare di correlazione tra inquinamento e malattie. Tutto questo è pericoloso, fuorviante, e rischia di trasformarsi in un massacro sanitario silenzioso per intere comunità".
"La Sbarro Health Research Organization, che ora ha una sede anche in Italia, lavora da anni sul fronte dello studio del rapporto tra ambiente e salute nei territori contaminati. I risultati - rimarca l'oncologo - non lasciano spazio a dubbi: bioaccumulo di sostanze tossiche nel sangue e nei tessuti umani; diossine nel latte materno (studio Rivezzi); effetti sugli organi riproduttivi (studio Montano); sostanze tossiche nel sangue anche di operatori sanitari (Marfella). Serve ancora negare? Serve ancora rinviare? No. Serve agire. Con strumenti chiari, dati aggiornati, azioni concrete".
La Corte Ue per i diritti dell'uomo (Cedu) ha condannato l'Italia a rispondere alla perdurante situazione di inquinamento derivante dalla gestione illegale dei rifiuti in Campania e il Governo è intervenuto, il decreto legge 14 marzo 2025 ha esteso i poteri del commissario unico per la messa a norma delle discariche abusive. A fine luglio il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge 'Terra dei fuochi' che introduce misure straordinarie per contrastare i reati ambientali e restituire legalità ai territori colpiti da roghi e traffici illeciti di rifiuti, tutelando la salute pubblica e l'ambiente.
"La sentenza della Cedu - sottolinea Giordano - ha parlato chiaro: i cittadini devono essere coinvolti, non esclusi. Eppure, anche oggi, la partecipazione è fittizia: si convocano sempre gli stessi, si evitano i comitati realmente attivi, si alimentano narrazioni rassicuranti. La Regione Campania continua a procedere senza una regia scientifica unitaria e verificabile. Mentre la popolazione è ancora esposta, si parla di bonifiche senza monitoraggio, di salute senza dati, di emergenza senza medicina del territorio", inalza l'esperto.
Secondo l'oncologo, il Registro tumori Campania "pubblica dati fermi al 2021, con proiezioni fino al 2025. Ma come si può fare prevenzione oncologica con dati di 4 anni fa? Come si pianificano screening, posti letto e risorse se le informazioni non sono attuali né geolocalizzate? Le medie per Asl non fotografano la realtà. Ischia e Caivano, ad esempio, sono nel medesimo calderone statistico. Un approccio inadeguato e disonesto", conclude Giordano.
(Adnkronos) - C’è una nuova ordinanza per Francis Kaufmann, detenuto nel carcere di Rebibbia dopo essere stato estradato dalla Grecia per l’omicidio della figlia Andromeda trovata senza vita il 7 giugno scorso a Villa Pamphili a Roma insieme alla madre Anastasia Trofimova. Ora all’americano viene contestato, dopo gli accertamenti seguiti all’autopsia che hanno fatto emergere la morte per soffocamento, anche l’omicidio aggravato della compagna Anastasia.
La nuova ordinanza di custodia cautelare, che ha accolto la richiesta dei pm coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, verrà notificata alla Grecia, dove l’uomo era stato rintracciato diversi giorni dopo il ritrovamento dei corpi, chiedendo di estendere il Mae, mandato di arresto europeo, anche per quest’ultima accusa.
(Adnkronos) - Sono ancora ore di angoscia per la famiglia di Sofia Napolitano, la 20enne scomparsa da lunedì 15 settembre a Torin, dalla zona di Città Giardino a Mirafiori. Diversi gli appelli della famiglia, primo tra tutti quello della mamma Patrizia Pignalosa, che su Facebook ha pubblicato un post con una foto della ragazza. "Ha capelli castani lunghi e ricci. Quando è uscita indossava pantaloni neri e felpa beige".
Del caso si occuperà anche la trasmissione 'Chi l'ha Visto?' nella puntata di stasera, mercoledì 17 settembre. "Aiutateci a ritrovare Sofia", l'appello per la studentessa che, come si legge sul sito, ha 20 anni, corporatura esile e statura di 165 centimetri. È uscita dicendo ai genitori che andava all’università per assistere all’esame di un'amica, ma non ci è arrivata e non è più rientrata, né ha dato notizie. Sarebbe stata vista in serata nella zona del centro commerciale di via Livorno. Ha con sé il computer e il cellulare, che risulta spento, non i documenti.
Secondo quanto riferisce sia la mamma che uno zio, la ragazza sarebbe stata vista per l'ultima volta mentre si allontanava dalla sua casa di Torino "con un ragazzo colombiano", di cui allega anche una foto insieme.
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(Adnkronos) - Mattia Furlani trionfa ai Mondiali di atletica e vince l'oro nel salto in lungo grazie a una gara da incorniciare. Il lunghista azzurro, da oggi dominatore incontrastato della specialità dopo il successo pochi mesi fa anche ai Mondiali indoor di Nanchino, non ha nascosto la commozione ai microfoni di Rai Sport: "Non so se è tutto vero. È successo qualcosa di magico stasera - ha detto tra le lacrime - e inizio con i ringraziamenti soprattutto a mamma, che ha fatto un lavoro incredibile in pedana. Faccio ciò che amo e non c'è niente di più bello".
Il fuoriclasse azzurro ha continuato: "È stato un anno di crescita fantastico: fino a due anni potevo solo sognare tutto questo e adesso è realtà. Abbiamo lavorato tantissimo grazie al mio team e alla mia famiglia, sono stati fantastici. Ringrazio pure un po' me stesso, anche se il lavoro è ancora tanto e spero sia solo l'inizio. Grazie Italia, a tutti. Questa medaglia è per voi".
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(Adnkronos) - "Costruire un'alleanza terapeutica tra i sanitari, i pazienti e i caregiver è fondamentale. E' questa alleanza che orienta poi concretamente il vissuto della persona e il modo con cui si rapporta e gestisce la sua patologia". Così David Lazzari, direttore Uoc Psicologia Ao di Terni e past president Cnop, Consiglio nazionale Ordine degli psicologi, intervenendo oggi a Milano all'evento di presentazione della prima guida pratica per migliorare la gestione clinica e il coinvolgimento del paziente con malattia infiammatoria cronica intestinale (Mici).
"Nelle malattie croniche il paziente è il principale protagonista del suo problema di salute - spiega Lazzari - pertanto l'aderenza al trattamento dipende dal buon allineamento tra le motivazioni dei sanitari, quindi ciò che i sanitari desiderano, e le motivazioni del paziente. Bisogna lavorare per costruire questa buona relazione e comunicazione - avverte - Quando serve, poi, si deve prevedere anche l'intervento di un supporto e orientamento psicologico: in questi pazienti, infatti, ansia e depressione possono comparire nel 50% dei casi, impattando sul modo in cui la persona segue il trattamento e sulla qualità della vita". A fare la differenza è anche l'età della persona che il medico si trova davanti. "Un conto è ricevere una diagnosi di Mici quando si è adolescenti, come spesso accade in queste patologie, e un conto è gestire questa patologia da giovani adulti, adulti o da anziani - sottolinea lo psicologo - La comunicazione medico-paziente deve quindi tener conto delle tematiche e delle condizioni di vita diverse, a seconda dell'età. Uno dei risultati di questo Consensus paper è proprio quello di capire l'importanza di declinare, da caso a caso, la relazione, la comunicazione e anche il tipo di intervento".
Lo stesso supporto e orientamento psicologico è diverso in base all’età "perché - chiarisce Lazzari - in genere, i bisogni sono differenti nelle diverse fasi di vita: passiamo dai temi dell'accettazione di sé e della relazione con gli altri, fondamentali nell'adolescenza, alla definizione dei progetti di vita come la genitorialità e i vissuti di coppia, propri dell'età adulta, fino alle fragilità dell'anziano".
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(Adnkronos) - "E' stato documentato che", in presenza di malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici), "il paziente non aderente alla terapia ha un rischio 5 volte superiore di recidivare durante il decorso clinico della sua malattia cronica, dato associato anche a un aumento delle ospedalizzazioni. Inoltre, quando il paziente recidiva, la malattia progredisce e questo si ripercuote sia sulla salute della persona" che sul servizio sanitario perché ci sarà bisogno di un "maggior numero di visite, di prestazioni diagnostiche ed erogazioni da parte del Ssn". Lo ha detto Alessandro Armuzzi, responsabile dell'Unità operativa Malattie infiammatorie croniche intestinali dell'Irccs Istituto clinico Humanitas di Milano, in occasione dell'incontro con la stampa organizzato oggi nel capoluogo lombardo da Ferring Italia, per la presentazione della prima guida pratica per migliorare la gestione clinica e il coinvolgimento del paziente.
"Ci sono dei fattori correlati a una minore aderenza al regime terapeutico stabilito dal medico, come il sesso maschile, la giovane età e l'essere single - elenca Armuzzi - Approfondendo, poi, emergono altre caratteristiche come problemi psicologici personali" e relazionali, ma anche "l'età avanzata, che può essere un ostacolo per la fragilità e la polifarmacologia, oltre alla diagnosi stessa di malattia infiammatoria cronica intestinale che, in certi casi, genera un rifiuto da parte del paziente della patologia stessa".
Il documento presentato oggi, "recentemente pubblicato su una rivista internazionale - evidenzia l'esperto - è stato creato da un gruppo di colleghi e anche dall'associazione pazienti Amici. Il fatto di aver coinvolto l'associazione, che tramite una survey ha guidato la stesura degli statement, significa che il Consensus paper è stato creato in connubio con il paziente stesso. I 12 statement del documento, suddivisi in 3 settori (la definizione e l'entità del problema, l'identificazione dei fattori di rischio e la possibile risoluzione di questi problemi), potranno essere di utilità pratica sia per il personale sanitario che per l'associazione dei pazienti, nel momento in cui sia necessario motivare il paziente a essere il più aderente possibile al regime terapeutico stabilito insieme al medico".
Leggi tutto: Mici, Armuzzi (Humanitas): "Non aderenza cure aumenta di 5 volte rischio recidiva"
(Adnkronos) - L’offerta di servizi di trasporto pubblico locale nel nostro Paese stenta ancora a svilupparsi adeguatamente. Appare evidente il gap rispetto alle principali città europee. Al top delle classifiche Londra, Parigi, Madrid e Praga. In Italia bene solo Milano. Sono questi i principali dati emersi dallo studio anticipato da Clean Cities Campaign oggi nel corso della seconda giornata di Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti, l’evento che fa il punto sulla transizione ecologica della mobilità di persone e merci in Italia, in programma ieri e oggi a Roma, in coincidenza con l’inizio della 'Settimana europea della Mobilità 2025'.
Il trasporto pubblico locale è stato al centro dell’intervento di Claudio Magliulo di Clean Cities Campaign che ha anticipato i risultati inediti di uno studio che propone su questo tema un raffronto tra venti città italiane e dieci europee. Questi i principali risultati, naturalmente rapportati al numero di abitanti per ogni città: in media, rispetto alle venti città italiane, quelle europee offrono il triplo dei posti-km (offerta complessiva dei mezzi pubblici), hanno quattro volte i passeggeri-km (utilizzo complessivo del Tpl), e presentano reti di Tpl su ferro sette volte più estese. L'unica città italiana con un'offerta di posti-km comparabile alla media europea è Milano, che ha però meno passeggeri-km di città simili per popolazione e densità. Considerando gli indicatori principali, le migliori performance tra le città europee sono quelle registrate da Londra, Parigi, Madrid e Praga.
Magliulo ha osservato come, "le città italiane hanno bisogno di investimenti significativi per colmare il divario con le città europee per quanto riguarda l'offerta di trasporto pubblico. Queste risorse non possono che venire da un potenziamento del Fondo Nazionale Trasporti, che è al palo da anni e si è più che dimezzato in termini reali, e dall'introduzione di nuove risorse per continuare lo sviluppo delle infrastrutture di Tpl dopo la fine del Pnrr”.
Marcello Di Caterina, vicepresidente Alis, è intervenuto a Eco sottolineando l’impegno dell’Associazione nel promuovere lo sviluppo dell’intermodalità e della logistica sostenibile: “Con il bando LogIn il governo ha stanziato 157 milioni di euro a supporto della trasformazione digitale delle imprese del settore logistico e trasporto merci. La digitalizzazione e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale rendono il trasporto intermodale più competitivo, una spinta necessaria anche alla luce del fatto che il settore marittimo è ideologicamente bersagliato dalla tassazione europea Ets (l’Emission Trade System), che noi chiediamo possa essere almeno in parte restituita in forma di incentivo agli imprenditori del mare perché possano efficientare il processo di filiera più velocemente”.
Sul tema energetico e sulle potenzialità di sviluppo dell’idrogeno si è concentrato l’intervento di Bruno Dalla Chiara, ordinario di Trasporti al Politecnico di Torino: “Nessuna alternativa al petrolio, a oggi, è vincente; occorre garantire economie di scala produttive, di competenza, di approvvigionamento, di ricambi. L’idrogeno è un vettore energetico con i suoi punti di forza e limiti. Solo attraverso il corretto completamento della delibera del Parlamento europeo del 2023 si può arrivare a una risposta nel 2025”.
È poi toccato a Manuel Marsilio, Industry&Road Safety Ambassador per Wbia all’Onu e Oms, richiamare, dati alla mano, il ruolo strategico della bicicletta per la mobilità del presente e del futuro: “In Europa circolano già oggi oltre 60 milioni di biciclette e cargo bike, che ogni anno evitano milioni di tonnellate di CO2. L’uso regolare della bici riduce del 30% il rischio di malattie cardiovascolari e si stima che grazie a essa vengano evitate oltre 30mila morti premature ogni anno. Senza contare che la bicicletta genera in Europa benefici esterni stimati in 119 miliardi di euro l’anno (studio 2024), considerando salute, riduzione emissioni, impatti ambientali positivi ed economia”.
Il focus del dibattito si è poi spostato sul tema della forestazione urbana, divenuto centrale soprattutto negli ultimi anni che hanno dimostrato quanto le città necessitino di alberi e spazi verdi per essere sane, resilienti e accoglienti. Francesco Ferrini, Ordinario di Arboricoltura e Coltivazioni Arboree all’Università di Firenze, ha sottolineato come “forestazione urbana vuol dire progettare in modo intelligente, scegliendo specie adatte, garantendo diversità e accessibilità. Così il verde diventa davvero uno strumento contro il caldo, l’inquinamento e lo stress, migliorando la qualità della vita di tutti”.
Per Carla Ancona, Past President Associazione Italiana di Epidemiologia, "gli inquinanti emessi dal traffico veicolare rappresentano un grave rischio per la salute pubblica, soprattutto per le fasce più vulnerabili. Per questo è fondamentale intervenire sulla mobilità urbana: nelle nostre città le auto devono essere meno numerose, di dimensioni ridotte e viaggiare a velocità più contenute”.
Giovanni Fabi, presidente Terravision Electric Spa, ha illustrato l’esperienza di Terravision, da player di riferimento nel settore del transfer aeroportuale a fornitore di servizi integrati di micromobilità elettrica: “Copriamo tutta la gamma dei veicoli elettrici, dalla bici elettrica allo scooter per arrivare anche alla moto elettrica, con l’obiettivo di soddisfare l’esigenza di ingresso nei centri urbani in assoluta tranquillità e nel rispetto dell’ambiente”.
Damiano Meola, direttore Marketing di The Data Appeal Company, ha illustrato come dati e intelligenza artificiale stiano rivoluzionando il turismo e la vita urbana: “L’Ai ha aperto nuove prospettive per città più accoglienti e sostenibili, dall’appeal delle destinazioni alla gestione dei flussi turistici, fino alla semplificazione dei viaggi tramite strumenti conversazionali. La reputazione digitale delle destinazioni e la qualità dei dati, sempre aggiornati, sono oggi diventati elementi chiave perché le città vengano scelte e valorizzate dagli assistenti intelligenti. In Italia 3 viaggiatori su 4 si dicono pronti a utilizzare Ai per pianificare un viaggio”.
Spazio poi al confronto tra le esperienze di mobilità sostenibile di quattro Sindaci, Mario Conte, sindaco di Treviso, Antonio Nicoletti, sindaco di Matera e Mario Pardini, sindaco di Lucca, e Luca Salvetti, sindaco di Livorno, salutati da Maurizio Gasparri, presidente Senatori Forza Italia.
Nel corso dell’evento sono stati conferiti i primi Eco Awards 2025 ad alcune realtà che si sono distinte nei diversi ambiti della mobilità e della sostenibilità. I vincitori hanno ricevuto in premio speciali composizioni cartobotaniche, realizzate a mano da Mariangela Tove. Gianluca Santilli, presidente Osservatorio Bike Economy, ha consegnato a Tiberio Timperi, giornalista e conduttore, l’Eco Award per la comunicazione. Intesa Sanpaolo ha premiato Daje de alberi, l'Associazione non profit di tutela ambientale per la città metropolitana di Roma Capitale, un progetto di riforestazione e rigenerazione urbana mirato a stimolare la socialità in diversi Municipi, coinvolgendo la cittadinanza. Alis ha premiato Enel per l’impegno costante nella transizione energetica e nella promozione di un modello efficiente di sviluppo sostenibile.
(Adnkronos) - BolognaFiere, attraverso la propria filiale americana BolognaFiere Usa, ha acquisito il 30% della società statunitense United Experience, fino ad oggi interamente detenuta da FiereItaliane Sea di Maurizio Muzzetta. United Experience opera nel settore degli eventi e, con il nuovo assetto societario, lancerà nel 2026 tre manifestazioni internazionali dedicate al vino a Londra, Ho Chi Minh City (Vietnam) e a Città del Messico, con il brand Wine Experience. L’iniziativa nasce per affiancare le cantine italiane nell’espansione verso nuovi mercati ad alto potenziale di sviluppo, in un momento in cui i dazi statunitensi impongono di accelerare la diversificazione delle destinazioni dell’export. Il Vietnam, infatti, con oltre 100 milioni di abitanti, rappresenta una delle economie a più rapida crescita del Sud-Est Asiatico, con un Pil in aumento del 5% negli ultimi tre anni. La domanda di vino è in costante crescita e l’Italia, che oggi copre il 24% delle importazioni, potrà beneficiare di un mercato previsto in crescita del 45% in volume e del 90% in valore nel biennio 2026-27.
Il Messico, invece, ha registrato negli ultimi anni un incremento del consumo di vino pro-capite del 60%, con una proiezione di mercato nel 2030 da 6 miliardi di dollari, di cui il 70% coperto da importazioni. La prima edizione di Wine Experience si terrà a Londra il 26 e 27 aprile 2026 nei padiglioni di ExCel, e vedrà la partecipazione di oltre 200 espositori vincoli a cui si affiancheranno 60 espositori del food. Sono attesi più di 1500 buyer, in un Paese che già rappresenta uno dei mercati di riferimento per le esportazioni vinicole italiane. L’11 e 12 giugno 2026 sarà la volta di Ho Chi Minh City presso l’Exhibition Center di Adora (Vietnam), mentre il 10 e 11 novembre 2026 l’esposizione sarà a Città del Messico, presso l’Expo Santa Fe.
Dopo l’organizzazione insieme a Slow Food di Slow Wine Fair, l’inserimento nel calendario di BolognaFiere del Mercato dei Vini e dei Vignaioli indipendenti di Fivi e Champagne Experience, con questa operazione BolognaFiere consolida ulteriormente il proprio ruolo di hub internazionale per lo sviluppo del business e della cultura del vino, ampliando la rete di eventi a sostegno della filiera vitivinicola italiana nei mercati più dinamici a livello globale.
Per Antonio Bruzzone, Ceo di BolognaFiere Group, “il settore vitivinicolo è uno dei pilastri dell’agroalimentare italiano e un ambasciatore straordinario della cultura del nostro Paese nel mondo". "Con Wine Experience BolognaFiere contribuisce a valorizzare questa eccellenza, offrendo un format innovativo e uno strumento concreto per sostenere l’export delle cantine italiane in un contesto internazionale complesso e in continua evoluzione. Questa operazione si inserisce pienamente nella strategia di internazionalizzazione del Gruppo che punta a rafforzare la propria presenza nei mercati più dinamici e a confermare BolognaFiere come piattaforma globale per il Made in Italy", ha aggiunto.
Maurizio Muzzetta, presidente di FiereItaliane Sea e fondatore di United Experience, ha dichiarato: “Il vino non può restare ancorato a schemi tradizionali che rischiano di allontanare potenziali nuovi consumatori. Se altre industrie hanno saputo innovarsi grazie alla tecnologia e al dialogo con il pubblico, anche il nostro settore deve compiere un salto in avanti, rendendosi più accessibile, diretto e coinvolgente. Con Wine Experience vogliamo trasformare le fiere vitivinicole in occasioni di incontro capaci di unire cultura e mercato, tradizione e innovazione".
"In questo percorso, l’ingresso di BolognaFiere è strategico: parliamo di un gruppo che ha già dimostrato di saper esportare modelli fieristici vincenti in Asia e in Nord America, con diversi appuntamenti di successo organizzati anche solo nel corso del 2025. Questa esperienza internazionale ci permette di guardare con concretezza e ambizione a nuovi mercati posizionando il vino italiano al centro delle rotte commerciali più dinamiche del pianeta”, ha concluso.
(Adnkronos) - Anche la Regione Sardegna, dopo la Toscana, ha una legge sul fine vita. "Siamo grati alle consigliere e ai consiglieri della Regione Sardegna per avere approvato la nostra legge 'Liberi Subito', che definisce tempi e procedure per l'aiuto medico alla morte volontaria" hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria nazionale e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. "La Sardegna è così la seconda Regione, dopo la Toscana, a dotarsi di questa legge di civiltà, volta a impedire il ripetersi di casi di persone che hanno dovuto attendere una risposta per mesi, o addirittura per anni, in una condizione di sofferenza insopportabile e irreversibile".
"Le regole, approvate in Sardegna, consentono la piena attuazione della sentenza della Corte costituzionale 'Cappato-Antoniani', che ha legalizzato in Italia il cosiddetto 'aiuto al suicidio' a determinate condizioni. Il nostro obiettivo è ora quello dell'approvazione della legge 'Liberi Subito' in tutte le Regioni italiane, dove il 'suicidio assistito' è, comunque, già legale (in forza delle sentenze della Consulta), ma senza che ci siano garanzie su tempi e sulle procedure per le persone malate e i medici. Continueremo anche a aiutare le persone a fare luce sui diritti alla fine della vita attraverso il nostro 'Numero Bianco' 06/99313409, attraverso il quale diamo informazioni anche sul testamento biologico e sulle cure palliative. Proprio sul potenziamento delle cure palliative, sul quale siamo da sempre impegnati, siamo pronti ad allearci anche con chi si è battuto contro la nostra legge, perché il diritto all’autodeterminazione non è in alcun modo in contrasto col diritto alle cure".
Come funziona 'Liberi Subito'
Perché Liberi Subito? La sentenza 242/2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato/Antoniani, garantisce l'accesso all'aiuto alla morte volontaria, il cosiddetto "suicidio assistito" nel nostro Paese, individuando determinate condizioni per la persona malata che ne faccia richiesta che devono essere verificate dal Ssn (Servizio Sanitario Nazionale). Il servizio sanitario però non garantisce tempi certi per effettuare le verifiche e rispondere alle persone malate che hanno diritto di porre fine alla propria vita. Per questo motivo, nel rispetto delle competenze regionali, l'associazione Luca Coscioni ha promosso a livello nazionale la campagna 'Liberi Subito' con raccolta firme per proposte di legge regionali che garantiscano il percorso di richiesta di suicidio medicalmente assistito e i controlli necessari in tempi certi, adeguati e definiti.
La proposta di legge, promossa dall’Associazione Luca Coscioni in tutte le Regioni, si fonda sulla sentenza 'Cappato – DJ Fabo' della Corte costituzionale, che ha depenalizzato l'aiuto al suicidio in casi ben determinati. Il testo prevede che il paziente venga preso in carico da una commissione multidisciplinare permanente che entro venti giorni dovrà verificare la presenza dei requisiti stabiliti dalla Corte attraverso una valutazione clinica e il parere del Comitato Etico. Una volta completata la verifica, la Regione dovrà garantire, entro sette giorni, il supporto tecnico e farmacologico necessario. L’intero percorso dovrà essere concluso entro un massimo di trenta giorni dalla richiesta. Inoltre, è garantita la gratuità delle prestazioni sanitarie collegate, senza costi aggiuntivi per il richiedente e senza nuovi oneri per il bilancio regionale.
La situazione in Italia
Le regioni coinvolte dalla proposta di legge promossa dall'associazione sul fine vita: ad oggi Toscana e Sardegna hanno approvato la legge. E' in corso una raccolta firme in Trentino. Sono in attesa di convalida le firme, depositate in Umbria. E' in corso di definizione l'iter nel Lazio, Campania, Sicilia, Liguria, Puglia e Molise. Rinvio in commissione per otto regioni: Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Abruzzo, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Alto Adige e Valle d’Aosta. Proposte similari sono state presentate nelle Marche e in Campania. Da depositare nuovamente in Basilicata. In Emilia Romagna e Piemonte la proposta di legge è stata rinviata in commissione. A seguito del cambio di legislatura, entrambe le Regioni potrebbero tornare a discuterne.
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(Adnkronos) - Mattia Furlani medaglia d'oro nel salto in lungo ai Mondiali di atletica 2025 a Tokyo, oggi mercoledì 17 settembre. Il fuoriclasse azzurro, già bronzo alle Olimpiadi di Parigi 2024, trionfa in Giappone grazie al suo 8,39 ed entra nella storia dello sport azzurro, chiudendo un anno memorabile che si era aperto con il trionfo nella rassegna iridata indoor a Nanchino. Nato a Roma il 7 febbraio 2005, Mattia è da oggi il re incontrastato della sua specialità.
Chi considerava Furlani un predestinato dopo i risultati dei mesi scorsi non ha sbagliato: il baby è tra i big della specialità. Il lunghista è il terzogenito di una famiglia che nel 2010 si è trasferita a Rieti dopo aver vissuto a Grottaferrata, sui Castelli Romani, e nota per i risultati della sorella Erika (vicecampionessa mondiale allieve nel 2013, bronzo europeo under 23 nel 2017). Il papà dell'azzurro è Marcello Furlani (altista da 2.27 nel 1985) e la mamma è Khaty Seck, velocista di origini senegalesi.
Furlani, tesserato per il Gruppo Fiamme Oro Padova, ha di fatto vissuto sempre sul campo di atletica anche se dagli 8 ai 13 anni si è dedicato soprattutto al basket, la sua altra grande passione. Poi da cadetto ha iniziato a mostrare il suo talento in pedana, vincendo il tricolore nell’alto al primo anno di categoria, mentre nel 2020 è riuscito a stabilire la miglior prestazione nazionale under 16 (2.10) e anche quella sui 150 metri (16.57).
Il primo vero exploit è arrivato con la finale agli Europei Under 20 nel 2021, contro atleti più grandi anche di tre anni, prima di salire a 2.17 per diventare il miglior sedicenne italiano di sempre. Nella stagione invernale 2022 il passaggio da una pedana all'altra: Furlani ha rivelato le sue qualità anche nel lungo saltando due volte 7.47 a soli cinque centimetri dal limite di categoria in sala. All'aperto con 7.87 ha tolto a Andrew Howe la migliore prestazione italiana allievi dopo 21 anni, incrementata di 26 centimetri, prima della doppietta d’oro agli Europei U18 di Gerusalemme: lungo con 8.04 e alto. Ha stabilito il record europeo U20 al coperto del lungo nel 2023 con 7.99, quindi nella stagione outdoor è atterrato a 8.44 ventoso (+2.2), miglior misura under 20 della storia in ogni condizione, e 8.24 regolare per battere il record italiano juniores di Howe dopo 19 anni, poi ha vinto il titolo europeo U20 ancora a Gerusalemme con 8.23.
Nel 2024 dopo aver ritoccato il suo record europeo U20 indoor (8.08) è diventato primatista italiano assoluto al coperto con 8.34 superando Howe (8.30 nel 2007). Poi, il decollo definitivo nel 2024: argento ai Mondiali indoor di Glasgow 2024 con 8.22, argento agli Europei in casa a Roma, bronzo alle Olimpiadi. E nel 2025 la consacrazione: oro ai Mondiali indoor di Nanchino, oro ai Mondiali di atletica a Tokyo. Per guardare tutti dall'alto.
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(Adnkronos) - "L’agricoltura campana è una componente essenziale del sistema economico regionale: circa il 13% del valore aggiunto complessivo arriva dalla filiera agroalimentare, che comprende agricoltura, distribuzione, ristorazione, turismo e commercio. Nel 2024 il valore della produzione agricola campana ha superato per la prima volta i 5,1 miliardi di euro. È un’agricoltura che sta bene, con punti di forza ma anche con alcune criticità”. Lo ha dichiarato Ersilia Di Tullio, responsabile strategica advisor di Nomisma, presentando la ricerca 'Agricoltura in Campania e nuovi scenari evolutivi' nell’ambito di Campania Mater.
“Le criticità – ha aggiunto – sono legate soprattutto alla riorganizzazione del tessuto produttivo e al calo delle imprese agricole, in particolare nelle aree più svantaggiate, con ripercussioni sull’equilibrio socio-economico di quei territori. Allo stesso tempo, però, la Campania continua a distinguersi per produzioni di eccellenza che rappresentano vere e proprie bandiere del Made in Italy nel mondo. A ciò si aggiunge la capacità di intercettare i flussi turistici, una grande ricchezza per la regione”.
Sul fronte dell’internazionalizzazione, Di Tullio ha ricordato che “con 5,7 miliardi di euro di export agroalimentare, l’agricoltura campana contribuisce per il 26% alle esportazioni regionali, un dato di assoluto rilievo. È fondamentale proseguire sulla strada della promozione del Made in Campania all’estero: già oggi il turismo, composto per il 53% da visitatori stranieri, rappresenta un biglietto da visita straordinario per i nostri prodotti”.
Guardando alle prospettive future, la responsabile di Nomisma ha indicato la rotta: “Occorre costruire un’agricoltura sempre più multifunzionale, capace di arrivare sul mercato con produzioni ad alto valore aggiunto – dall’ortofrutta alla pasta, dalle conserve di pomodoro al vino – e al tempo stesso di diversificare e completare l’offerta. Questo consente non solo di rafforzare la competitività, ma anche di favorire l’insediamento dei giovani e mantenere viva l’agricoltura nelle aree più fragili, a rischio spopolamento”.
(Adnkronos) - In occasione della Giornata mondiale della sicurezza del paziente, Accurate - l'unica azienda italiana con ricerca e sviluppo completamente incentrata sulla simulazione in medicina, società del gruppo Digit'Ed - ha organizzato a Roma l'evento 'Safe-T - Saving Lives Together', occasione di confronto tra istituzioni, professionisti sanitari, accademici e rappresentanti del mondo legislativo, con l'obiettivo di promuovere una cultura della sicurezza delle cure basata sull'innovazione e sulla formazione.
"La sicurezza del paziente rappresenta una priorità imprescindibile per i sistemi sanitari a livello globale - hanno ribadito gli esperti - Secondo i dati dell'Oms, ogni anno nei Paesi a basso e medio reddito si registrano circa 134 milioni di eventi avversi, che causano oltre 2,6 milioni di morti evitabili. Nei Paesi ad alto reddito, gli errori medici costituiscono la terza causa di morte, con un'incidenza compresa tra il 5% e il 10% dei ricoveri ospedalieri. In questo contesto, la simulazione clinica si afferma come uno strumento strategico per la prevenzione degli errori, il miglioramento della qualità dell'assistenza e il rafforzamento delle competenze del personale sanitario. Recenti evidenze scientifiche indicano che l'utilizzo della simulazione può contribuire a ridurre il rischio clinico fino al 37%".
Per questo motivo 'Safe-T - Saving Lives Together' si è articolato su tre sessioni tematiche dedicate alla sicurezza del paziente, alla costruzione di una cultura della sicurezza e al ruolo della formazione in medicina. All'evento sono intervenuti i rappresentanti delle principali università, società scientifiche e centri di simulazione clinica italiani ed europei, con l'obiettivo comune di delineare strategie concrete per un'assistenza sanitaria sempre più sicura e centrata sul paziente.
"Con Safe-T vogliamo accendere i riflettori su un tema cruciale per il futuro dei sistemi sanitari: la formazione continua, di qualità, centrata sul paziente e capace di affrontare le sfide poste dall'innovazione tecnologica. La sicurezza del paziente, è bene ricordarlo, non è soltanto un obiettivo, ma un impegno quotidiano che richiede consapevolezza, responsabilità e strumenti adeguati. In questo senso, la simulazione clinica rappresenta una vera e propria rivoluzione culturale e metodologica per la formazione in sanità. Grazie a contesti protetti e realistici, possiamo preparare i professionisti a gestire scenari complessi, migliorare la comunicazione nei team, ridurre l'errore clinico e, soprattutto, salvare vite. Per questo siamo impegnati ogni giorno nella costruzione di percorsi formativi avanzati che mettono al centro la sicurezza, l'equità e la sostenibilità dei sistemi di cura", dichiara Patrizia Angelotti, amministratore delegato di Accurate.
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(Adnkronos) - Dall'autopsia, svolta sulla neonata morta nella casa per la maternità 'Il Nido' di via Marmorata nel centralissimo quartiere Testaccio a Roma, non sarebbero emerse patologie evidenti e la piccola non avrebbe dato segni di vita al momento della nascita. Per chiarire le cause della morte saranno però necessari ulteriori esami il cui esito si conoscerà tra novanta giorni.
L'analisi: "Alla nascita già non respirava"
"La famiglia attende l'esito degli approfondimenti in seguito all'autopsia e del lavoro degli inquirenti - spiega l'avvocato Andrea Mencarelli, legale della famiglia -. Quello che sappiamo al momento è che sembrerebbe che la bambina non aveva problemi e che quando è nata non respirava già".
Due ostetriche indagate per omicidio colposo
Intanto nel fascicolo per omicidio colposo avviato a piazzale Clodio sono state iscritte le due ostetriche. Nell'ambito dell'indagine è stata acquisita la cartella clinica, mentre la struttura è stata sequestrata.
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(Adnkronos) - "Non più di 20 per classe - Facciamo spazio all’istruzione di qualità" è il titolo della proposta di legge di iniziativa popolare per ridurre il fenomeno delle classi pollaio che domani mattina, giovedi 18 settembre, verrà depositata presso la Corte di Cassazione.
Alle ore 9.30 in piazza Cavour punto stampa di presentazione dell’iniziativa.
Saranno presenti tra gli altri Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni, Fiorella Zabatta, i capigruppo di Avs di Camera e Senato Zanella e De Cristofaro, i parlamentari Elisabetta Piccolotti, Francesco Borrelli, Ilaria Cucchi, Devis Dori, Francesca Ghirra, Franco Mari,Tino Magni, Filiberto Zaratti.
Giuseppe Buondonno responsabile scuola Sinistra Italiana, Angela Nava del coordinamento Genitori Democratici, Giuseppe Bagni del Cidi Centro Iniziativa Democratica Insegnanti, Christian Raimo, Manuela Calza, l’assessore all’Istruzione della Regione Umbria Fabio Barcaioli.
Gli esponenti di associazioni giovanili e di organizzazioni studentesche: Unione Giovani di Sinistra, Giovani Verdi, Rete degli Studenti, Uds Unione degli Studenti
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(Adnkronos) - In un momento storico in cui salute, sostenibilità e impatto sociale sono al centro delle scelte dei consumatori, c’è un’azienda italiana che ha fatto di questi tre pilastri la propria missione. Si chiama Virtus Italia, è nata a Roma, ed è oggi tra le realtà più dinamiche e in crescita nel settore dei sistemi di depurazione dell’acqua. Negli ultimi mesi l’azienda ha registrato una crescita del 102%, con un incremento complessivo del +60% da inizio anno, dopo un 2024 già segnato da un +70%. Numeri che raccontano non solo un successo commerciale, ma anche la risposta concreta a un’esigenza crescente: quella di avere accesso a un’acqua buona, sana e libera da sostanze nocive, senza rinunciare a risparmio e rispetto per l’ambiente. Oggi, grazie alla guida di Lorenzo Malara ceo dell’azienda, Virtus Italia punta a raggiungere un fatturato di 8 milioni di euro entro il 2025.
Virtus intercetta questa tendenza, offrendo soluzioni su misura e un’assistenza capillare nei territori di Lazio, Campania, Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto, con l’ingresso imminente anche in Lombardia. E proprio su questi territori Virtus ha svolto un recente sondaggio su un campione di 1000 famiglie, dal quale emerge che sempre più famiglie scelgono di installare sistemi di depurazione domestica: 1 famiglia su 3 ha già un depuratore, il 72% lo sceglie per l’ambiente, il 61% per il gusto, il 47% lo vede come un investimento.
Ciò che distingue Virtus Italia è il suo servizio di assistenza tecnica interno, che garantisce interventi di alta qualità e rapidi. Inoltre, gli impianti Virtus offrono un flusso d'acqua molto più abbondante rispetto ai classici sistemi di depurazione d’acqua domestici, migliorando l'esperienza degli utenti, e l’integrazione di tecnologie avanzate con un approccio eco-friendly. Dalla depurazione dell’acqua domestica, che elimina la necessità di bottiglie di plastica, al lavaggio con ozono che riduce l’uso di detersivi fino al 90%, ogni soluzione proposta è pensata per garantire un ambiente più sano e un risparmio concreto.
A trainare questa crescita è un team giovane e motivato: oltre 50 risorse impiegate, gran parte under 35. Virtus ha fatto della valorizzazione del talento giovanile un vero punto di forza, investendo nella formazione e nello sviluppo professionale, in un settore dove passione, etica e relazione umana fanno la differenza. Ma il successo economico per Virtus non è mai disgiunto dall’impatto sociale. Per ogni traguardo raggiunto, l’azienda reinveste parte del fatturato in progetti umanitari concreti. Ad oggi, sono già stati realizzati quattro pozzi d’acqua in Kenya, altri quattro sono in costruzione, di cui uno in una fattoria didattica per la comunità locale. Il prossimo grande obiettivo? La costruzione di una scuola entro il 2026.
“Il nostro - racconta Lorenzo Malara - è un modello imprenditoriale che mette al centro la persona: chi lavora con noi e chi beneficerà, anche a chilometri di distanza, dei nostri risultati vendere un depuratore per noi significa offrire benessere, ma anche restituire valore e futuro a chi è meno fortunato”.
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(Adnkronos) - "E' il primo esempio di Consensus paper relativo all'aderenza terapeutica nelle malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici) e rappresenta un documento condiviso rivolto non soltanto ai pazienti, ma anche ai professionisti della salute". Così Salvo Leone, direttore generale di Amici Italia, Associazione nazionale malattie infiammatorie croniche intestinali, all'incontro con la stampa che si è svolto oggi a Milano per la presentazione della guida pratica per migliorare la gestione clinica e il coinvolgimento del paziente. "Nell'indagine che abbiamo condotto" come associazione, "gli aspetti che impattano maggiormente sull'aderenza terapeutica - spiega Leone - sono gli effetti collaterali, percepiti o temuti, nel 40% dei casi e la treatment fatigue, ossia la stanchezza di dover assumere dei farmaci per lunghissimo tempo, nel 35% dei casi. Inoltre le dimenticanze o le difficoltà organizzative, la scarsa comprensione dell'importanza della cronicità - soprattutto nei pazienti giovani che faticano a legare il concetto di 'cronico' con 'per sempre' - e i problemi di comunicazione con i medici sono citati nel 20% dei casi. Ma il dato più significativo emerso da questa indagine è che il 50% dei pazienti ha dichiarato almeno un episodio di non aderenza volontaria o involontaria".
"Uno degli aspetti da considerare per ridurre queste criticità - evidenzia Leone - è migliorare la comunicazione tra medico e paziente, ma è da prendere in considerazione anche lo 'share decision maker', cioè il condividere le scelte terapeutiche di trattamento tra medico e paziente, in cui il medico porta il sapere scientifico e il paziente porta la sua esperienza. Si deve fare in modo che il paziente sia supportato non soltanto dai professionisti della salute, ma anche, laddove necessario, come nel caso di alcuni pazienti anziani, dai caregiver, che ricoprono un ruolo molto importante".