(Adnkronos) - Un'alleanza nazionale che parte dai territori per cambiare la salute pubblica in Italia e in Europa. E' il senso della Rete italiana obesità, lanciata all'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dal vicepremier Antonio Tajani insieme all'onorevole Stefano Benigni, all'eurodeputato Letizia Moratti, ai consiglieri regionali Gallera e Lobati e a numerosi protagonisti del mondo istituzionale, sanitario, accademico e civico. Un progetto senza precedenti - viene definito - nato per affrontare obesità, sovrappeso, disturbi alimentari e corretti stili di vita con una strategia integrata che unisce ospedali, medicina territoriale, scuole, sindaci, associazioni di pazienti e cittadini, farmacie, Case di comunità, e che punta sull'uso avanzato dei dati e dell’intelligenza artificiale per guidare politiche basate sull'evidenza.
"La Rete italiana obesità è la risposta a una delle più grandi sfide globali del nostro tempo. L'Italia, grazie al lavoro di Forza Italia, è oggi un modello di eccellenza globale. Siamo il primo Paese al mondo con una legge in approvazione sull'obesità: oggi costruiamo un'architettura operativa, capillare, inclusiva, che parte dai territori e guarda al futuro della sanità", ha dichiarato Tajani.
Dalla legge alla rete: un modello italiano per l'Europa. L'Italia è oggi pioniera grazie a una serie di risultati concreti, elenca una nota: la prima legge al mondo sull'obesità, approvata alla Camera a prima firma dell'onorevole Roberto Pella; un Fondo dedicato istituito nella legge di Bilancio 2025 grazie a un emendamento dell'onorevole Benigni; un Manifesto condiviso che verrà sottoscritto da istituzioni, Regioni, enti sanitari, associazioni di pazienti e cittadini, società scientifiche, scuole e università; una rete di centri di eccellenza ospedalieri regionali, costruita con Fiaso, in stretta connessione con i medici di famiglia, i farmacisti, gli specialisti e in accordo con le società scientifiche di riferimento come Sio; un piano per la raccolta e l'analisi strutturata dei dati clinici e sociali, integrato con strumenti di intelligenza artificiale per valutare impatto e sostenibilità in ottica Hta.
Nel suo intervento, Benigni ha annunciato la presentazione di un emendamento al cosiddetto Ddl prestazioni per istituire la cabina di regia della rete al ministero della Salute, in raccordo con Regioni, Iss, Agenas, Aifa e l'Osservatorio nazionale Obesità previsto dalla legge Pella. "Faremo appello a tutti gli attori del sistema salute per lavorare insieme a questo ambizioso progetto - ha spiegato - In accordo anche con l'onorevole Letizia Moratti coinvolgeremo anche le istituzioni europee, per costruire una rete strutturale anche a livello internazionale, grazie al contributo del nostro ministro degli Esteri. Nelle prossime settimane lancerò un Manifesto per la creazione della rete".
A rafforzare il quadro normativo e operativo della rete sono intervenuti anche i consiglieri regionali della Lombardia Giulio Gallera e Jonathan Lobati, promotori di una legge regionale per la prevenzione e il contrasto all'obesità e alla promozione dei corretti stili di vita: "Con questa legge - hanno ribadito - vogliamo fare della Lombardia un modello territoriale d'avanguardia per il contrasto all'obesità e alle patologie cardio-metaboliche, fondato sulla collaborazione tra Regione, enti locali, scuole, sanità e comunità, e costituisce un esempio concreto di come le politiche regionali possano anticipare e sostenere la visione nazionale".
La Rete italiana obesità si fonda su un approccio One Health, che connette salute umana, ambientale e sociale, e promuove una trasformazione culturale nei comportamenti alimentari, nella scuola e negli ambienti urbani. "Questa rete è la prova che quando il cambiamento parte dai territori e dall'eccellenza dei nostri centri ospedalieri d'avanguardia è possibile immaginare una sanità più giusta, sostenibile ed efficace - ha aggiunto Tajani - E l'Italia è pronta a guidare questa rivoluzione in Europa e nel mondo". L'obesità è "una delle sfide sanitarie e sociali più urgenti per l'Europa, con un impatto crescente anche su bambini e adolescenti. E' tempo che l'Europa elabori un piano strutturato contro l'obesità, come ha già fatto con il cancro. Sul modello italiano introdotto da Forza Italia, sosterrò in Parlamento europeo l'adozione di una risoluzione che riconosca l'obesità come malattia cronica e promuoverò la nascita di una European Network for Cardiometabolic Health", ha concluso Moratti.
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(Adnkronos) - Massimo Martinelli è il nuovo direttore ad interim del Messaggero. Lo comunica Caltagirone Editore, spiegando che, alla scadenza del contratto, Guido Boffo lascerà la direzione del quotidiano, mentre Martinelli assumerà l’incarico di direttore ad interim a partire dal 4 giugno.
Massimo Martinelli, romano, 63 anni, ha iniziato a collaborare con Il Messaggero nel 1986, dopo la laurea in Giurisprudenza. Nel 1988 è stato assunto come redattore ordinario e nel 1990 è diventato giornalista professionista. Nella redazione del quotidiano romano ha ricoperto il ruolo di responsabile della Cronaca Giudiziaria e della Cronaca di Roma, fino alla nomina a vicedirettore nel 2016 e poi, a direttore responsabile, dal luglio 2020. Da giugno 2024 è direttore editoriale.
"Contestualmente, il dottor Guido Boffo assumerà il ruolo di editorialista de Il Messaggero - si legge nella nota di Caltagirone editore - L’editore ringrazia il Dott. Boffo per il lavoro svolto e rivolge al Dott. Massimo Martinelli i migliori auguri di buon lavoro".
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(Adnkronos) - La Maturità 2025 è alle porte e, per Adnkronos/Labitalia, l'Anief traccia un quadro chiaro sul coinvolgimento dei docenti nelle Commissioni di esame.
Ogni Commissione è composta da un presidente esterno, tre commissari interni, tre commissari esterni. In Italia ci sono circa 13.000 Commissioni d’esame, quindi i presidenti esterni sono circa 13.000, i commissari esterni 39mila e quelli interni 39 mila, per un totale stimato di 91mila docenti coinvolti.
Le competenze economiche per docenti e presidenti sono regolate da un dm, solitamente aggiornato annualmente. Come compensi fissi al presidente di Commissione spettano circa 1.249 euro lordi, al commissario esterno circa 911 euro lordi, al commissario interno circa 399 euro lordi. Il compenso variabile prevede un rimborso per distanza chilometrica dalla sede di servizio o di residenza, in genere 0,50 euro a km, con un tetto massimo. Per i docenti interni non è previsto alcun rimborso per la distanza, anche se la sede d'esame è diversa da quella di servizio.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, torna a commentare il mancato serio compenso che continua a essere assegnato al personale docente impegnato negli esami di maturità: "Anche quest’anno si tratta di cifre basse, quasi insignificanti per un insegnante che conduce con dedizione e impegno la sua missione educativa: come si fa a dare appena 399 euro lordi, che diventano meno di 200 euro netti, a un commissario interno e poco più a uno esterno?".
Tra compensi inadeguati e carichi di lavoro pesanti la vita dei docenti coinvolti negli esami di Maturità presenta diversi problemi. Emerge da un'analisi Anief per Adnkronos/Labitalia. Il sindacato segnala cinque criticità.
1) Compensi inadeguati perché non sono stati rivalutati significativamente da anni, nonostante l’inflazione e l’aumento del costo della vita.
2) Pagamento ritardato: in molti casi, i compensi vengono erogati con ritardi di mesi, soprattutto per i commissari esterni e i presidenti.
3) Carichi di lavoro eccessivi. Le prove scritte, i colloqui e la burocrazia legata alla valutazione finale richiedono un impegno notevole. In alcune regioni (soprattutto al Nord), è difficile reperire presidenti e commissari esterni, che spesso rinunciano.
4) Nomine tardive o confusionarie. Le nomine avvengono tramite il portale Commissione web, ma si registrano spesso ritardi e mancanza di trasparenza nella selezione. In alcuni casi si procede con nomine d’ufficio, con docenti obbligati ad accettare incarichi anche senza disponibilità.
5) Trasferimenti forzati o problematici: i docenti nominati in sedi molto lontane dalla residenza (soprattutto i presidenti) devono sostenere spese non rimborsate pienamente. In alcuni territori si arriva a coprire più province per mancanza di personale disponibile.
Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico ricorda ancora una volta che "quasi sempre le prove e le riunioni legate agli esami finali del secondo ciclo termineranno non prima della decade di luglio e una volta terminate dovranno comunque rimanere a scuola per le attività estive, ad esempio per le verifiche e gli scrutini degli studenti che hanno fatte registrare uno o più debiti formativi".
(Adnkronos) - Brad Pitt rompe il silenzio sul divorzio da Angelina Jolie. Dopo una lunga battaglia legale durata più di 8 anni, il divo hollywoodiano ha rilasciato un'intervista a 'GQ' dove ha respinto ogni domanda sul fatto di provare "sollievo" dopo la fine del matrimonio.
"Non credo che si tratti di una cosa per cui provarlo, è solo qualcosa che si è concretizzata legalmente". Pitt, 61 anni, riflette poi su come la sua "vita privata sia da sempre al centro dell'attenzione: non è semplice, è un disagio con cui ho dovuto fare i conti in diverse situazioni, mentre facevo le cose che volevo davvero fare". Queste le sue parole a 'GQ' dove l'attore ha parlato del suo prossimo film 'F1'- in cui interpreta Sonny Hayes, un campione di Formula 1 americano che si è ritirato nelle categorie automobilistiche minori dopo uno brutto incidente.
Pitt e Jolie sono stati una delle coppie più amate di Hollywood. Era il 2003 quando 'i Brangelina', come li hanno ribattezzati fan e media, si sono incontrati sul set di 'Mr. e Mrs. Smith'. Tra i due è stato un colpo di fulmine. Nel frattempo, Pitt era sposato con l'attrice Jennifer Aniston. Dopo circa 5 anni di matrimonio, nel 2005, l'attore e produttore ha divorziato dalla star di 'Friends'.
Jolie e Pitt sono convolati a nozze nel 2014, i due hanno 6 figli: Maddox, Pax, Zahara, Shiloh, Knox e Vivienne. A due anni dal 'sì', nel 2016, è arrivata la separazione su richiesta di Jolie. E da quel momento è partita una lunga battaglia legale a colpi di accuse di abusi fisici e verbali, di avvocati per la custodia dei figli e accordi di riservatezza. Il matrimonio è stato poi sciolto ufficialmente nel 2019, mettendo fine, nero su bianco, a una bellissima storia d'amore, almeno sulla carta. Proprio come quelle che si vedono nei film.
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(Adnkronos) - La scelta finale di Gianmarco Steri andrà in onda questa sera, venerdì 30 maggio, su Canale 5. Cresce l'attesa per scoprire quale corteggiatrice, tra Nadia e Cristina, Gianmarco ha scelto di avere al suo fianco.
L'epilogo dell'avventura di Gianmarco è in programma in prima serata, dopo Striscia la Notizia, e non nella consueta collocazione pomeridiana, che ha caratterizzato da sempre la programmazione di Uomini e Donne.
Il 28enne romano ha cominciato la sua avventura a 'Uomini e Donne' quando è sceso dalle scale per corteggiare Martina De Ioannon. Tuttavia, la tronista ha scelto di lasciare il dating show di Canale 5 con il corteggiatore Ciro Solimeno, preferendolo a Gianmarco. Questo ha permesso a Steri di accettare l'offerta di Maria De Filippi e di sedersi sul trono. Per il 28enne hanno chiamato la redazione circa 8000 ragazze, record assoluto nella storia del dating show di Canale 5. Il suo percorso è stato uno dei più seguiti del programma e con la sua scelta si conclude la stagione di Uomini e Donne.
Secondo le anticipazioni che circolano sul web, la scelta del tronista sarebbe ricaduta su Cristina Ferrara, la corteggiatrice arrivata fino alla fine con Nadia Di Diodato. "Non so se uscirò da qui con la donna giusta, ma sicuramente ne esco convito e consapevole che senza amore non si vive", queste le parole di Gianmarco che si sentono dalla clip che anticipa la sua scelta.
Gianmarco Steri ha 28 anni ed è romano. Il tronista è proprietario di due barberie, situati in due quartieri centrali di Roma. Tiene molto alla sua forma fisica ed è un grande appassionato di sport: Gianmarco ha giocato a calcio da professionista militando nelle giovanili di Roma e Lazio e poi nel Frosinone, Catanzaro e Racing Roma. Adora i tatuaggi, infatti ne ha molti sul corpo che sono ben visibili.
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(Adnkronos) - "Esistono foreste che emettono più anidride carbonica di quanta ne sequestrino. Incendi, degrado forestale, eventi estremi, epidemie di insetti e aumento delle temperature sono le principali cause di un fenomeno che, se non monitorato correttamente e in assenza di interventi concreti di gestione della risorsa forestale esistente, potrebbe espandersi". L’allarme, alle porte della Giornata Mondiale dell’Ambiente del 5 giugno, è lanciato da Etifor, spin-off dell’Università di Padova e B Corp specializzata in consulenza ambientale.
"Il caso più eclatante è il Canada - spiega Etifor - che, con i suoi 361 milioni di ettari di foreste, dovrebbe svolgere un ruolo cruciale nella lotta alla crisi climatica in qualità di 'C sink': qui, secondo i dati del governo, 225 milioni di ettari di foreste soggette ad azione umana hanno invertito negli ultimi vent’anni la tendenza di stoccaggio, passando da un assorbimento medio annuo di 30,5 milioni di tonnellate di CO2 a emissioni medie di 131,2 milioni di tonnellate". Le foreste assorbono naturalmente ingenti quantità di anidride carbonica dall’atmosfera, fissandola nella biomassa vegetale, in primis legnosa, sotto forma di carbonio. "A causare il rilascio di CO2 in misura superiore a quella sequestrata sono gli incendi, che in Canada, nel solo 2023, hanno distrutto 15 milioni di ettari di superficie boschiva, ovvero il 4% del totale. Contestualmente, lo stress legato ai cambiamenti climatici e ad eventi estremi ha favorito l’aumento esponenziale di attacchi di insetti: in British Columbia, tra il 2000 e il 2020, epidemie del coleottero scolitide del pino (Dendroctonus ponderosae) hanno colpito e danneggiato oltre 20 milioni di ettari di foreste", spiega Etifor.
In Europa "è invece la Finlandia a manifestare segnali di cedimento: secondo l’Istituto Finlandese per le Risorse Naturali (Luke), l’assorbimento di anidride carbonica da parte delle foreste finlandesi è diminuito con un andamento costante nel tempo e nel 2021 il bilancio del carbonio è diventato negativo. In questo caso le cause principali sono da ricercare nell’incremento dei prelievi di legname e nell’aumento delle emissioni da parte dei suoli a causa dell’accelerata decomposizione della lettiera dovuta all’aumento delle temperature. Analoga situazione è stata registrata in Estonia a partire dal 2020, mentre in Germania l’effetto combinato di siccità e attacchi d’insetti ha portato, dal 2017, a un declino dello stock di carbonio forestale pari a 41,5 milioni di tonnellate".
"Le cose non vanno meglio nei paesi tropicali, dove le aree deforestate o degradate dall’azione umana e da fattori naturali sono emettitrici nette di carbonio - rimarca lo studio - Nel complesso, mettendo assieme i dati e i bilanci delle emissioni su scala mondiale, le foreste, pur continuando ad avere un ruolo importante nel sequestro dell’anidride carbonica, si configurano sempre più come una fonte crescente di emissioni nette".
“In prospettiva, in mancanza di misure in grado di produrre inversioni di rotta, le cose non sembrano essere destinate a migliorare. Ad esempio, secondo uno studio del ministero dell’Agricoltura e delle Foreste degli Stati Uniti pubblicato nel 2023, le foreste statunitensi cominceranno a diminuire la loro capacità di fissazione del carbonio nel volgere di pochi anni e potrebbero diventare una fonte rilevante di emissioni a partire dal 2070. I cambiamenti in corso sono estremamente veloci, spesso più della capacità umana di prenderne atto e reagire”, afferma Mauro Masiero, direttore scientifico di Etifor.
In questo contesto, spiega Etifor, "i dati contenuti nel National Inventory Document 2025 pubblicato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) indicano che le foreste italiane assorbono il 14% delle emissioni totali di CO2 del Paese, al netto delle perdite per incendi, attacchi di insetti, prelievi legnosi e mortalità naturale. Dato che è più che raddoppiato rispetto alle stime pubblicate nel 2022 nella precedente versione dello stesso rapporto. Un balzo di questo tipo, in controtendenza rispetto ai dati del Joint Research Center della Commissione Europea, è spiegato dal fatto che Ispra ha rivisto i dati e le stime a partire dal 2020 sulla base di nuovi strumenti disponibili: la Carta Forestale Nazionale (pubblicata nel 2024 e riferita a dati 2023), il Sistema Informativo Forestale Nazionale-Sinfor (con i nuovi dati sui prelievi) e il nuovo Inventario Forestale Nazionale, non ancora concluso ma che Ispra ha potuto utilizzare attraverso i dati preliminari di superficie".
“Se da un lato questa migliorata base informativa costituisce un elemento positivo, dall’altro il dato in controtendenza rispetto a quanto osservato in molti altri contesti internazionali autorevoli stimola riflessioni e richiederebbe una verifica. È anche su questa base informativa, infatti, che si costruiscono, tra le altre, le politiche climatiche del Paese. Abbiamo già perso il treno per gestire correttamente il ruolo delle foreste nelle politiche climatiche quando dovevamo puntare sul ruolo temporaneo di mitigazione delle foreste mentre cambiavamo il nostro modello energetico. Ora, con temperature medie salite di 1,48°, le foreste da opportunità rischiano di diventare parte del problema e devono essere gestite con maggiore cura e attenzione per non aggravare i bilanci di gas a effetto serra. È per questo che un rewilding totalmente passivo è molto pericoloso e il ripristino della natura non si identifica con l'abbandono bensì con la gestione forestale”, aggiunge Davide Pettenella, Senior Policy Advisor di Etifor.
Secondo Etifor, che attraverso la sua iniziativa Wownature interviene già attivamente su 159 aree verdi, "prendersi cura delle foreste significa favorire la loro diversità, complessità e resilienza, attraverso interventi gestionali da definire caso per caso e che possono, all’occorrenza, anche prevedere il supporto alla rinnovazione spontanea tramite la migrazione assistita, l’aumento della biodiversità con enrichment planting e interventi che favoriscano la diffusione di specie autoctone resistenti alla siccità, agli incendi, agli insetti e agli schianti da vento". Oltre a ciò, "assicurare diversità di sistemi a scala di paesaggio, ad esempio combinando aree forestali con aree umide o praterie naturali, permette una migliore gestione dei rischi climatici e porta a benefici in termini di biodiversità, favorendo anche la capacità di assicurare prodotti forestali che supportano le economie locali e favoriscono il presidio dei territori".
"I prodotti legnosi di lunga durata, come ad esempio quelli impiegati in edilizia, possono essere importanti modalità di stoccaggio del carbonio fuori dalle foreste. Interventi di questo tipo richiedono non solo competenze tecniche, ma anche strumenti e assetti di governance efficaci sul piano gestionale. Occorre, ad esempio, favorire meccanismi di collaborazione tra pubblico e privato e incoraggiare forme aggregative tra proprietari per assicurare strategie e scelte gestionali efficaci, volte ad assicurare una gestione multifunzionale dei boschi", conclude l'analisi.
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(Adnkronos) - È stata annunciata la cinquina dei finalisti del Premio Campiello 2025, giunto alla 63/a edizione. La proclamazione è avvenuta questa mattina nell'aula magna del Palazzo del Bo, sede storica dell'Università di Padova, con il voto pubblico espresso dalla Giuria dei Letterati, presieduta da Giorgio Zanchini. I titoli finalisti sono: 'Di spalle a questo mondo' (Neri Pozza) di Wanda Marasco, 'Bebelplatz' (Sellerio) di Fabio Stassi, 'Inverness' (Polidoro) di Monica Pareschi, 'Troncamacchioni' (Feltrinelli) di Alberto Prunetti e 'Nord nord' (Einaudi) di Marco Belpoliti.
Accanto al nuovo presidente Zanchini, la Giuria che ha votato la selezione è composta da Rita Librandi, Liliana Rampello, Stefano Salis, Alessandro Beretta, Federico Bertoni, Daniela Brogi, Silvia Calandrelli, Daria Galateria, Lorenzo Tomasin e Roberto Vecchioni.
'Pietà', esordio narrativo di Antonio Galetta, pubblicato da Einaudi, è il vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2025. L'annuncio è stato dato questa mattina durante la cerimonia durante la quale la Giuria dei Letterati ha selezionato la cinquina finalista della 63esima edizione.
La motivazione è stata letta da Giorgio Zanchini, nuovo presidente della Giuria. 'Pietà', ha spiegato, "si impone per la qualità della scrittura e l'originalità della costruzione. Ambientato in un minuscolo e immaginario paese dell’Italia meridionale, il testo diviene rappresentazione, al tempo stesso ironica e drammatica, di un universo umano molto più ampio. L’adozione del noi come voce narrante consente di osservare dall’interno la comunità. La coralità del romanzo, tuttavia, non esclude il distacco critico verso una degenerazione del discorso pubblico che valica i ristretti confini della cittadina".
"La struttura narrativa, non lineare ma ben coesa, e la lingua, che si caratterizza per l’inventiva lessicale e per l’alternanza dei registri dal comico al burocratico o dal grottesco al lirico, testimoniano un’interessante ricerca stilistica", sottolineano le motivazioni.
Gli eventi conclusivi della 63/a edizione si svolgeranno a Venezia e prevedono: venerdì 12 settembre la proclamazione del vincitore del Campiello Giovani in un evento dedicato al Teatro Goldoni a Venezia, realizzato grazie al supporto di Intesa Sanpaolo, partner esclusivo del Campiello Giovani; la mattina di sabato 13 settembre laconferenza stampa conclusiva del Premio Campiello, infine la sera di sabato 13 settembre la finale del Premio Campiello 2025 al Teatro La Fenice con l'annuncio del vincitore scelto dalla Giuria dei Trecento Lettori anonimi.
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(Adnkronos) - Martina Carbonaro "ha rifiutato il mio abbraccio e l'ho colpita di spalle". È questa la confessione che stamattina ha fornito Alessio Tucci, il 18enne accusato di aver ucciso la sua ex fidanzatina 14enne ad Afragola, Napoli.
Il giovane, assistito dall'avvocato Mario Mangazzo, ha confermato la sua confessione dinanzi al gip Stefania Amodeo, nel corso dell'interrogatorio di convalida del fermo emesso d'urgenza dalla Procura di Napoli Nord. Il 18enne avrebbe colpito almeno tre volte Martina con un grosso sasso, ritrovato già durante un primo sopralluogo all'interno dell'alloggio diroccato dell'ex custode dello stadio Moccia di Afragola, insieme agli occhiali della ragazza.
Successivamente, avrebbe coperto il corpo della 14enne con dei rifiuti, per provare a nascondere il cadavere. Dopo la seconda confessione, ora il giudice si è riservato sulla richiesta di convalida del fermo e sulla conferma della misura cautelare del carcere per i reati di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha fatto intanto visita questa mattina ad Afragola ai genitori di Martina, ai quali ha espresso le condoglianze del governo e rinnovato l'abbraccio affettuoso della presidente Giorgia Meloni. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi.
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(Adnkronos) - A Meghan Markle è stato "insegnato a sentirsi in colpa per il fatto di avere soldi". Nell'ultimo episodio del suo podcast, la duchessa di Sussex ha infatti affermato che alle donne "viene insegnato perfino a non parlare di soldi e che c'è molto senso di colpa quando si ha molto denaro". Ha aggiunto che allo stesso tempo, c'è una mentalità secondo cui le persone credono che "non ne avranno mai abbastanza".
Parlando nel podcast 'Confessions Of A Female Founder' con Sara Blakely, fondatrice di Spanx, Meghan ha affermato che molte imprenditrici "non riescono ad accettare il fatto di augurarsi qualcosa di più per se stesse e per la propria libertà finanziaria". La moglie del principe Harry ha aggiunto che le piacerebbe adottare la mentalità della sua ospite, ossia quella di non sentirsi in colpa per i guadagni o per il successo.
La fondatrice di Spanx, che di recente si è avventurata nel settore delle calzature con la sua nuova attività Sneex, ha affermato: "Dico sempre, in particolare alle donne, che i soldi sono molto divertenti da guadagnare, molto divertenti da spendere e molto divertenti da regalare. E penso che i soldi ti rendano ancora di più quello che eri già". Amplificano le qualità o i difetti delle persone: "E' come se ti mettessero una lente d'ingrandimento addosso, ma non creano niente di terribile".
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(Adnkronos) - "Nel mondo delle risorse umane, valutare il potenziale di una risorsa rappresenta da sempre una sfida per le aziende che vogliono attrarre, selezionare e far crescere i talenti. Le agenzie per il lavoro possono assumere un ruolo chiave come 'palestra' per sperimentare nuove modalità di valutazione delle competenze e strumenti formativi innovativi. Esistono diversi strumenti all’avanguardia su cui fare affidamento per accompagnare i nostri partner nei processi di recruiting e sviluppo professionale". A dirlo Marco Valsecchi, ad di Synergie Italia, in occasione del Festival del lavoro in corso a Genova.
"Noi di Synergie ad esempio - spiega - crediamo che il gioco e il gaming possano offrire un contributo prezioso: permettono infatti di simulare situazioni reali, stimolare e osservare le soft skills in azione, facendo emergere le inclinazioni naturali dei candidati. Allo stesso tempo, l’innovazione ci sostiene anche nell’ambito della formazione, rendendo possibile l’adozione di modelli di apprendimento dinamici e al passo con i tempi. I percorsi immersivi e interattivi, accessibili attraverso strumenti di realtà aumentata, infatti, permettono ai lavoratori di vivere esperienze realistiche, sviluppando competenze e abilità in un ambiente sicuro e coinvolgente".
(Adnkronos) - Massimiliano Allegri è il nuovo allenatore del Milan. Adesso è ufficiale. La notizia è stata data in mattinata dal club rossonero con una nota: "Ac Milan - si legge - comunica di aver affidato la conduzione tecnica della Prima Squadra maschile a Massimiliano Allegri". Per il tecnico toscano si tratta di un grande ritorno, dopo lo scudetto conquistato a Milano nel 2011. Ritroverà Zlatan Ibrahimovic, protagonista con lui del diciottesimo campionato vinto dal Diavolo e oggi senior advisor di RedBird.
Il comunicato continua: "Nato a Livorno l'11 agosto 1967, Massimiliano Allegri dopo aver giocato in Serie A con le maglie di Pisa, Pescara, Cagliari, Perugia e Napoli, inizia la carriera da allenatore nel 2002. Siede sulle panchine di Aglianese, SPAL, Grosseto e Sassuolo prima della chiamata del Cagliari nel 2008, con cui debutta in Serie A. Nel 2010 arriva al Milan, con cui vince subito lo Scudetto numero 18 della storia rossonera e la Supercoppa Italiana 2011. Dal 2014 al 2019 prima, e dal 2021 al 2024 poi, siede sulla panchina della Juventus con cui conquista 5 Scudetti, 5 Coppe Italia e 2 Supercoppe Italiane. Il Club rivolge a Massimiliano e ai suoi collaboratori un caloroso in bocca al lupo". L'allenatore ha firmato un contratto biennale a circa 5 milioni e mezzo all'anno, con opzione per terzo e quarto anno a seconda degli obiettivi centrati.
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(Adnkronos) - "Il lavoro rappresenta una priorità assoluta per il nostro governo. Lo dicono le cifre: in due anni e mezzo abbiamo creato oltre un milione di posti di lavoro, abbiamo raggiunto il record di occupati e il tasso di disoccupazione è ai minimi storici. Sono risultati importanti, che ci devono spingere a fare meglio, soprattutto sul fronte della sicurezza. Ancora oggi infatti, purtroppo, registriamo troppe vittime di infortuni sul lavoro. Ma il governo non ha mai abbassato la guardia ha cercato di mettere in campo misure concrete per tutelare, per proteggere in modo efficace le persone". Così, Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, in un video messaggio inviato alla sedicesima edizione del Festival del lavoro, in corso ai Magazzini del Cotone presso il Porto antico di Genova.
"La sedicesima edizione del Festival del Lavoro è un appuntamento che, come usuale, è ricco di stimoli, di opportunità, prospettive e che quest'anno si svolge peraltro nella cornice unica dei Magazzini del cotone nella mia città natale, Genova. Voglio ringraziare tutti voi, consulenti del lavoro, per l'impegno, per la dedizione con cui svolgete il vostro ruolo nel supportare aziende e lavoratori, offrendo dei servizi che sono in linea con i cambiamenti sempre più rapidi, sempre più complessi. Cambiamenti che richiedono risposte efficienti, ma soprattutto risposte tempestive. Quando affrontiamo un tema così rilevante come il tema del lavoro, non dobbiamo mai dimenticare il valore che proprio il lavoro assume nella nostra società".
Zangrillo ha sottolineato che il lavoro "è un principio cardine, un principio che peraltro è scolpito nella nostra Carta Costituzionale, che pone proprio il lavoro alla base della convivenza civile". "In questa prospettiva noi stiamo lavorando per offrire organizzazioni sfidanti, che sappiano rispondere alle sfide che abbiamo davanti a noi", ha aggiunto.
Leggi tutto: Zangrillo: "Lavoro è priorità assoluta per il governo, fare ancora meglio su sicurezza"
(Adnkronos) - "Complimenti ai consulenti del lavoro che come ogni anno fanno una grande manifestazione dove si parla di lavoro e soprattutto di sicurezza del lavoro. Questo è un governo che ha creato tante norme su questo tema, abbiamo aumentato gli ispettori del lavoro e anche le ispezioni sui luoghi di lavoro. Tutto ciò non basta perché oggettivamente sono ancora troppi i morti che noi abbiamo ogni giorno quindi dobbiamo far si anche che la cultura della sicurezza entri nelle aziende e nei lavoratori perché altrimenti non riusciremo a estirpare questo male". Lo ha detto il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, conversando con Adnkronos/Labitalia a margine della sedicesima edizione del Festival del lavoro in corso a Genova.
Secondo Durigon, "non c'è un soggetto unico che può determinare e salvaguardare quelle che è la sicurezza del lavoro". "Questo è un gioco di squadra, è un gioco in cui tutti quanti dobbiamo sentirci parte in causa", ha concluso.
Leggi tutto: Durigon: "Fatto tanto su sicurezza ma non basta, serve gioco di squadra"
(Adnkronos) - La Società italiana di neurologia (Sin) e la Lega italiana contro l’epilessia (Lice) intendono ribadire la propria vicinanza alle persone con epilessia e rassicurarle circa la propria costante attenzione di società medico-scientifiche all’iter parlamentare del Disegno di Legge n. 898 - Disposizioni per la tutela delle persone affette da epilessia - tuttora in discussione presso la 10a Commissione Permanente del Senato della Repubblica. Sin e la Lice - informa una nota - hanno seguito "con sollecitudine e impegno ogni fase del dibattito parlamentare, rapportandosi anche direttamente con le figure istituzionali preposte". Attualmente la discussione parlamentare è arenata nell’attesa della presentazione, da parte del ministero della Salute, della relazione tecnica da tempo richiesta da parte della Commissione Bilancio.
Sin e Lice, da sempre impegnate sia nella formazione di specialisti in ambito epilettologico che di stimolo e sostegno alla ricerca scientifica in questo campo, sottolineano che "hanno a cuore anche la tutela dei diritti delle persone con epilessia, sempre ricordando che chi ne soffre può andare incontro a stigma e discriminazione sociale".
L’auspicio condiviso è "l’approvazione sollecita di un Disegno di Legge rispettoso delle Linee Guida internazionali e nazionali riguardo l’epilessia e nel contempo dei diritti fondamentali della persona, come atteso anche nelle richieste specificamente formulate dall’Organizzazione mondiale della sanità agli Stati membri nel maggio 2022, con la promulgazione del Piano d’azione globale per l’epilessia e gli altri disturbi neurologici (Igap)". A firmare la nota sono: Alessandro Padovani, presidente Sin; Angelo Labate, coordinatore del Gruppo di studio Epilessia Sin; Carlo Andrea Galimberti, presidente Lice e Oriano Mecarelli, presidente Fondazione Epilessia Lice.
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(Adnkronos) - In Italia, nel 2023, la spesa pubblica per i farmaci anti-cancro ha superato 4,7 miliardi di euro (4.773,9 milioni di euro), in aumento del 9,6% rispetto al 2022. Il continuo incremento del costo delle terapie oncologiche pone problemi di sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, che deve garantire l’accesso all’innovazione in tempi brevi. Dall’altro lato, va ricondotto proprio alla ricerca e ai nuovi trattamenti il progressivo calo della mortalità per tumore. In dieci anni (2011-2021), nel nostro Paese, i decessi per cancro sono diminuiti del 15%. Nell’Unione Europea, fra il 2020 e il 2025, è stata stimata una diminuzione dei tassi di mortalità del 3,5% negli uomini e dell’1,2% nelle donne. Dal 1989 al 2025, in Europa, sono state 6,8 milioni le vite salvate (4,7 milioni negli uomini e 2,1 milioni nelle donne). Anche negli Stati Uniti il tasso di mortalità per tumori è calato costantemente sia tra gli uomini che tra le donne dal 2001 al 2022 (in percentuali comprese fra l’1,3% e il 2,1% annuo), anche durante i primi 2 anni della pandemia di Covid-19.
"Il 2024 è stato un anno record per il numero di nuove terapie in arrivo – afferma Francesco Perrone, presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), nella conferenza stampa ufficiale della società scientifica al Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (Asco), in corso a Chicago -. Ema, l’Agenzia regolatoria europea, nel 2024 ha espresso parere favorevole per 113 nuovi farmaci. Tra le terapie contenenti nuove sostanze attive, che hanno ricevuto parere favorevole, la quota maggiore, pari al 25%, ha riguardato gli antineoplastici. E sono 112 i nuovi farmaci attesi entro la fine del 2025, al momento al vaglio di Ema. Il 31,6% sono antitumorali. Siamo di fronte a una vera e propria ondata di innovazione, che rappresenta una notizia positiva per i pazienti, ma la spesa deve essere 'governata', dando la priorità ai farmaci davvero innovativi, in grado non solo di migliorare la sopravvivenza, ma anche la qualità di vita. I vantaggi sono importanti, dalla riduzione delle ospedalizzazioni al reinserimento dei pazienti nel mondo del lavoro, che possono così contribuire alla crescita economica e sociale del Paese".
"Va posta attenzione anche al tema dell’appropriatezza, strettamente legato alla sostenibilità – continua Perrone -. Governare la domanda di salute è un tema fondamentale anche per abbattere le liste d’attesa, problema che va affrontato garantendo più risorse e personale. In Italia vivono 3,7 milioni di cittadini dopo la diagnosi di tumore. Quindici anni fa, nel 2010, erano 2,6 milioni. I pazienti oncologici che convivono con la malattia in forma cronica rappresentano una grande sfida per il Servizio Sanitario Nazionale, perché presentano bisogni di cura e di presa in carico prolungati nel tempo, più o meno intensi a seconda del tipo di terapie e delle condizioni generali. Anche il fabbisogno di esami strumentali è aumentato rispetto ai decenni scorsi, a parità di pazienti, in considerazione del miglioramento dell’aspettativa di vita e dell’efficacia delle terapie, che spesso consentono una cronicizzazione del tumore in fase avanzata. Il rispetto dell’appropriatezza prescrittiva deve procedere di pari passo con il potenziamento delle risorse da destinare all’oncologia".
Secondo Aiom vanno ripensate anche le modalità di ricovero dei pazienti oncologici, per garantirne una gestione ottimale e contenere le ricadute cliniche, organizzative e di spesa. "Dal 3 al 10% delle persone che afferiscono ai Pronto soccorso ha una storia di tumore - spiega Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom -. Più del 50% dei pazienti oncologici che accedono alle strutture di emergenza necessita di un successivo ricovero. Il problema gestionale più significativo, in questa fase, è la disponibilità di posti letto. Nella quasi totalità dei Paesi si è verificata una progressiva riduzione del loro numero: nel periodo 2012-2022, in Europa, è diminuito di circa il 10%, in Italia di circa il 35%. E i posti letto di oncologia sono solo il 2,3% del totale negli ospedali per acuti. I ricoveri di tipo medico dei pazienti oncologici sono quindi nettamente superiori alla disponibilità di letti specialistici in oncologia e sono necessariamente distribuiti in altre Unità operative, in particolare in medicina, a volte per ragioni cliniche, a volte solo per necessità logistiche".
Anche la fase di "degenza ha caratteristiche diverse rispetto a quella della popolazione generale - sottolinea Di Maio -: è maggiore la durata media e la mortalità intra-ospedaliera ed è meno frequente la dimissione a domicilio. L’evoluzione della complessità dei trattamenti richiede, quindi, che si affermi su tutto il territorio un modello organizzativo che preveda, in caso di ricovero, un percorso ottimale e nei casi opportuni l’accesso alle strutture specialistiche".
"È necessario lavorare molto anche su un altro fronte, cioè ridurre il carico della malattia investendo nella prevenzione – afferma Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom -. Nel 2024, in Italia, sono state stimate 390.100 nuove diagnosi di tumore. Il 40%, cioè circa 156mila casi, può essere evitato seguendo stili di vita sani e aderendo ai programmi di screening. Nonostante queste evidenze, quasi il 60% degli adulti consuma alcol, il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso, il 28% è sedentario e il 24% fuma. La prevenzione si traduce non solo in migliori risultati di salute, ma determina anche vantaggi economici, cioè risparmi nella spesa sanitaria e un aumento della produttività. Studi dimostrano che ogni euro speso in prevenzione genera un ritorno di 14 euro per l’economia della salute e dell’assistenza sociale. Tuttavia, oggi, solo una piccola percentuale dei bilanci sanitari nazionali è investita in questo settore. Negli ultimi anni, la spesa pubblica italiana per la prevenzione ha evidenziato criticità sia in termini di quantità che di distribuzione delle risorse rispetto agli altri Paesi europei".
Da un lato l’Italia investe ancora troppo poco in prevenzione, dall’altro si afferma la qualità della ricerca contro il cancro condotta dai nostri scienziati. "Anche quest’anno i ricercatori italiani sono protagonisti al Congresso Asco – conclude Perrone -. Aiom insieme ad Asco ha costruito un 'ponte' della ricerca con tutto il mondo grazie al corso sulla ricerca clinica, organizzato dalle due società scientifiche ogni anno a Roma. In questo modo forniamo a giovani ricercatori, provenienti da diversi Paesi, gli strumenti per comprendere la metodologia delle sperimentazioni cliniche, implementare idee di ricerca e imparare a valutare la letteratura scientifica. Il valore dei ricercatori italiani è testimoniato dal numero dei premiati in questa edizione del Congresso Asco, quasi 20 considerando anche coloro che lavorano all’estero".
Il tema del Congresso Asco 2025 è 'Driving Knowledge to Action: Building a Better Future', a indicare l’importanza della collaborazione scientifica per portare al letto del paziente le più importanti innovazioni della ricerca.
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(Adnkronos) - "Serve creare una semplificazione della normativa, una regolamentazione unica rispetto a 27 giurisdizioni diverse, bilanciare il diritto alla privacy con quello all'innovazione, se non lo facciamo avremo un'economia sempre meno competitiva. E poi, un approccio cooperativo con i soggetti che producono AI". Così Domenico Lombardi, direttore del Policy Observatory della Luiss School of Government, intervenendo a margine dell'evento 'Italia, Europa e Stati Uniti: l'innovazione al centro del dialogo transatlantico' presso MoMec in piazza Montecitorio a Roma.
"Il ritardo dell'Europa in ambito tecnologico - ha concluso Lombardi - sta diventando sempre più ampio, al punto di compromettere le nostre prospettive economiche rispetto ad altre regioni di mondo. Questo, sia per investimenti inferiori rispetto per esempio agli Usa, ma anche per una regolamentazione che non aiuta. Una sovra-regolamentazione che impatta negativamente sulle piccole e medie imprese, sia in termini di profittabilità e di produttività. Questo significa minori investimenti e minor forza lavoro".
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