(Adnkronos) - Storie di donne che fanno i conti con un tumore. Al Cinema Anteo di Milano è stato presentato il corto 'Due di noi', docufilm fuori concorso al Milano Film Fest che vede l’attore Claudio Santamaria come direttore artistico, in programma fino all’8 giugno. Promosso da Gilead Sciences Italia con l’associazione Europa Donna Italia e prodotto da Tapelessfilm, il cortometraggio che ha per protagoniste due donne - Chiara e Teresa - dopo la diagnosi di tumore al seno metastatico con i loro progetti, le loro aspettative per il futuro, il significato diverso che assume il tempo. Le due donne, 50 e 38 anni, sono distanti geograficamente (Chiara vive a Venezia, Teresa a Salerno), ma parallele e profondamente intrecciate nella loro umanità. Entrambe convivono con un tumore al seno metastatico, una diagnosi che, solo nel 2022, ha riguardato oltre 52.000 donne e che spesso strappa ogni certezza, ogni progetto. Ma che oggi, grazie al progresso terapeutico, sta evolvendo sempre più nella dimensione della cronicità.
"Io sono una persona con una malattia, non sono una persona malata - afferma Chiara nel film – e dunque vivo la malattia come una piccola parte della mia vita che curo". Raccontare queste due storie senza che la malattia ne diventasse protagonista assoluta è stata la sfida del docufilm diretto da Mattia Colombo e Davide Fois. Nove mesi di aspettativa di vita: è questa la prognosi che ho ricevuto nel 2020 quando la malattia si è ripresentata” ricorda Chiara Ruaro, protagonista di Due di Noi. "Da allora sono passati 5 anni, una laurea, una carriera e tante passioni. La vita ti mette davanti a salite molto ripide, spetta a noi decidere come affrontarle. La mia storia - che è fatta anche di paure e di momenti di sconforto, soprattutto quando aspetto i risultati degli esami - e che ho avuto la fortuna di raccontare in un modo così amplificato, spero sia di aiuto alle donne che si trovano di fronte a questo percorso. Non si può e non si deve minimizzare, ma si può e si deve prendere il tempo e riempirlo di vita, perché il presente deve essere vissuto appieno e il futuro e la scienza possono cambiare il nostro cammino".
"Si chiama cancro, non possiamo evitare di chiamarlo con il suo nome" dice Teresa Giordano, l’altra protagonista di Due di noi. “Ciò che dico a me stessa quando sento di crollare è di avere coraggio. Mi dico: cadi, sprofonda, attraversa questo dolore e prova a trasformarlo. Anche a 30 anni, anche quando la vita sembra così difficile, il tempo può essere meraviglioso; negli ultimi 7 anni ho fatto cose che non avrei fatto prima. Ho talmente tanti progetti da realizzare nei prossimi anni che non basterebbe un libro per contenerli tutti; il più vicino è il mio matrimonio, con un compagno che mi ha scelto il giorno della mia prima diagnosi e non mi ha mai abbandonata".
"Le storie di Chiara e Teresa sono una testimonianza preziosa", afferma Alessandra Gennari, docente di oncologia medica presso l'Università del Piemonte Orientale, Coordinatrice della Faculty sulle neoplasie della mammella di Esmo (Società europea di oncologia), direttore della Clinica Oncologica dell’ospedale universitario di Novara. Due storie che"raccontano in modo indiretto come le terapie possano incidere in modo significativo per le pazienti che ricevono una diagnosi di progressione della malattia. La ricerca è in continua evoluzione e oggi il tumore al seno metastatico, sia nelle forme più aggressive, sia nelle forme più diffuse, può contare su terapie più efficaci che riescono a dare più tempo con una migliore qualità di vita. Per noi clinici vedere affrontare un percorso così difficile con tenacia e voglia di futuro è un grande traguardo; diffondere questo messaggio con la voce delle pazienti è fondamentale".
Il percorso di Chiara e Teresa non potrebbe essere lo stesso senza il supporto di una rete di donne che quotidianamente si sostengono e si aiutano. Le associazioni pazienti rappresentano un porto sicuro, dove trovare conforto, accoglienza e aiuto. Il docufilm 'Due di Noi' è realizzato grazie alla collaborazione di Europa Donna Italia, da sempre impegnata per le pazienti a fianco della comunità scientifica e delle istituzioni. "Dedichiamo un’attenzione speciale alle pazienti con tumore al seno metastatico dal 2012, quando abbiamo promosso la prima indagine dedicata a far emergere i loro bisogni", dichiara Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia.
"In quel tempo il tumore metastatico era un tabù; oggi lo è molto meno, grazie anche ai progressi della ricerca che hanno permesso di dare una dimensione nuova alla fase avanzata della malattia. Una fase che porta con sé esigenze specifiche, legate non solo alla prospettiva di vita, ma anche alla particolare condizione fisica e psicologica della donna, che si trova ad affrontare scenari molto diversi rispetto a chi convive con la malattia localizzata. Nel tempo non abbiamo mai smesso di restare in ascolto delle pazienti, da questo ascolto sono emerse in particolare cinque richieste che sintetizzano i loro bisogni: le abbiamo racchiuse nel Manifesto del tumore al seno metastatico e ci siamo impegnate per portarlo sui tavoli istituzionali, avviando un’azione di advocacy che chiede alle istituzioni risposte rapide e tempestive".
'Due di Noi' è parte dell’impegno che Gilead Italia, presente nell’area dell’oncologia solida, rafforza da quattro anni. "Siamo fieri di essere riusciti in un tempo breve, quanto mai prezioso, a contribuire al miglioramento della vita di persone che affrontano una malattia oncologica metastatica, grazie a terapie che aumentano l’aspettativa di vita, garantendo che questa possa essere vissuta con qualità", afferma Carmen Piccolo, direttore medico Gilead Sciences Italia. "Il nostro impegno è costante non solo per trovare terapie sempre più innovative ed efficaci – si pensi che a oggi sono attivi 30 studi per 20 nuove potenziali indicazioni per il tumore al seno e altre tipologie di tumori solidi entro il 2030 – ma anche per garantire che l’accesso a queste terapie avvenga il più rapidamente possibile. Per questo la collaborazione con la comunità scientifica, le istituzioni e le associazioni pazienti rimane imprescindibile".
"La possibilità di comunicare l’esperienza di malattia in contesti sempre più ampi oggi è una realtà e questo consente di valicare le barriere e lo stigma che ogni persona con esperienza di malattia porta con sé” afferma Gemma Saccomanni, Senior Director Public Affairs di Gilead Sciences Italia. “Essere inseriti, con Due di Noi, nella programmazione della prima edizione del Milano Film Fest è la conferma di un cambio di marcia e di una sensibilità che in questo senso stiamo contribuendo a consolidare e siamo felici che il nostro progetto sia stato accolto con favore dalla direzione artistica della manifestazione. Gilead continuerà ad ascoltare le voci delle pazienti e ad amplificarle in contesti dove la cassa di risonanza può essere forte e raggiungere un pubblico sempre più vasto".
"Negli anni la filmografia non solo italiana, ma internazionale, ha prodotto film di grande risonanza che raccontano il tema della malattia. Il cinema è un canale potente per muovere sensibilità e coscienze”", afferma Claudio Santamaria, direttore Artistico del Milano Film Fest. “Al nostro battesimo non potevamo che accogliere con entusiasmo 'Due di Noi', riservando uno spazio a un messaggio così forte come quello raccontato dalle storie di Chiara e Teresa. Un messaggio di speranza, ma soprattutto di vita".
Leggi tutto: 'Due di noi', al Milano Film Fest il corto sulla storia di due donne con tumore al seno
(Adnkronos) - "A volte, quando due bambini litigano, bisogna lasciare che continuino a picchiarsi per un po'". Per Donald Trump, Russia e Ucraina devono continuare a combattere per rendersi conto che la guerra è una strada senza uscita. "Ho fatto questa analogia al presidente Putin: 'Presidente, forse devi continuare a combattere e soffrire molto prima di riuscire a fermarti'. Lo vedete nell'hockey, quando c'è una rissa gli arbitri lasciano fare per qualche secondo...".
Leggi tutto: Trump: "Russia e Ucraina due bambini che si picchiano: lasciamoli fare" - Video
(Adnkronos) - "Brusca è libero, a noi familiari resta l'ergastolo del dolore". Luciano Traina, ispettore della Polizia in pensione e fratello di Claudio, l'agente della scorta di Paolo Borsellino ucciso nella strage di via D'Amelio insieme al giudice, è amareggiato. Un lungo sospiro, poi lo sfogo. "Giuridicamente non possiamo dire nulla, ma umanamente questa cosa fa schifo, per noi è una pugnalata al cuore", dice all'Adnkronos lui che nel maggio del 1996, insieme ad altri colleghi, partecipò al blitz per l'arresto del boss sanguinario di San Giuseppe Jato. Adesso lo 'scannacristiani', come fu ribattezzato per la sua ferocia, è libero. A fine maggio sono trascorsi anche i quattro anni di libertà vigilata che gli erano stati imposti. "Certo, la legge sui collaboratori di giustizia fu voluta da Giovanni Falcone - ragiona Traina - ma le leggi si possono anche cambiare. Soprattutto dopo 33 anni, oltre tre decenni trascorsi senza conoscere la verità".
Perché per le stragi degli anni '90, per quella di via D'Amelio che ha strappato a Luciano Traina il fratello, come per quella di Capaci "in carcere è finita solo la manovalanza. Non conosciamo i mandanti, la mente che c'era dietro quegli eccidi. E penso che non li conosceremo mai, che mai avremo la verità. Per anni hanno tentato di farci credere che tutto fosse solo frutto di Cosa nostra, un atto mafioso, ma non è così". Il blitz in contrada Cannatello ad Agrigento, dove un fiancheggiatore aveva messo a disposizione di Brusca un villino, Luciano lo ricorda come fosse ieri. Così come "quegli occhi". "Gli occhi di un vile, di una persona senza un briciolo di umanità", racconta. Fu il primo a vederlo. "Scavalcai una finestra al pianoterra e me lo trovai davanti in cucina". Qualche secondo appena. "A piedi nudi, in pantaloncini e senza maglietta. Era appoggiato al frigorifero e in mano teneva ancora telefono". Il boia di Cosa nostra lui l'aveva visto solo in foto. "Mi aspettavo un uomo imponente, alto, invece... Mi ha fatto schifo, una persona insignificante, un piccolo uomo".
Crede al suo pentimento? "Al pentimento di uno che ha ucciso più di 150 persone... come si può farlo? Penso che abbia avuto un suo tornaconto. Alla fine noi cosa abbiamo tirato fuori? I nomi che ha fatto non erano nuovi per gli investigatori della Mobile. La mia rabbia è questa: da 33 anni continuiamo a non conoscere i mandanti. Una verità che continua a morire negli anni e a cui non arriveremo mai. Da 33 anni continuo a sentire promesse e parole, di circostanza, a ogni commemorazione sempre le stesse. Ma io voglio la verità, voglio sapere perché è morto mio fratello, perché sono stati ammazzati i suoi colleghi, i giudici Falcone e Borsellino... Questo mi interessa, non le parole e le strette di mano". (di Rossana Lo Castro)
Leggi tutto: Giovanni Brusca libero, il poliziotto che lo arrestò: "Per noi una pugnalata al cuore"
(Adnkronos) - "Ho scelto di dire che vado al seggio, banalmente perché sono il presidente del Consiglio dei ministri, penso che sia giusto dare un segnale di rispetto nei confronti delle urne, dare un segnale di rispetto nei confronti dell'istituto referendario". Così la premier Giorgia Meloni, ospite della seconda edizione de 'Il giorno de La Verità', a Palazzo Brancaccio, a proposito della sua posizione sui referendum dell'8 e 9 giugno.
"Dopodiché - osserva Meloni - con sfumature diverse non condivido i contenuti del referendum e come sempre nella storia di questa nazione, quando non si condividono i contenuti di un referendum c'è anche l'opzione dell'astensione perché, come ci insegna un partito serio in Italia, non votare al referendum è un mio diritto, è un diritto di tutti, è un diritto dei lavoratori e dei non lavoratori".
Astenersi al referendum "è un diritto dei lavoratori e dei non lavoratori solo di sinistra o è un diritto anche dei lavoratori e dei non lavoratori che non sono di sinistra? Allora io penso che su queste cose bisogna essere seri, nella storia della Repubblica italiana tutti i partiti a fasi alterne hanno fatto campagne per l'astensione ai referendum quando non condividevano i referendum e penso che i diritti valgano per tutti".
Quello dell'8 e 9 giugno "è un referendum che tendenzialmente per la gran parte abolisce delle leggi o parti di leggi fatte dalla sinistra - prosegue - Leggi che adesso la sinistra, che sta all'opposizione, chiede di abolire. Quindi diciamo 'se la cantano e se la suonano', fanno e disfano. Io penso che sia tutta una questione interna alla sinistra perché, ripeto, parliamo di norme fatte da loro che adesso loro chiedono di abolire".
In particolare, sulla cittadinanza, "sono contrarissima a dimezzare i tempi. Continuo a ritenere che la legge sulla cittadinanza in Italia sia un'ottima legge, tra l'altro molto aperta, nel senso che noi siamo tra le nazioni europee quella che ogni anno concede il maggior numero di cittadinanze, quindi non sono per modificare i tempi della cittadinanza".
Quanto all'esecutivo, "sono fiera del lavoro dei vicepremier Salvini e Tajani e dei miei ministri. Lavoro affinché la legislatura arrivi al termine con questo governo", dice Meloni. "Non dipende solo da me, ma sono ragionevolmente ottimista che le cose andranno così", rimarca la presidente del Consiglio.
"Che si tenti di osteggiare il governo mi sembra la cosa più naturale del mondo. Che ci si riesca, mi pare oggi la cosa più difficile. Nel senso che la maggioranza è una maggioranza compatta che lavora bene e come ho detto tante volte la compattezza di una maggioranza, al di là delle letture, si vede dalla quantità di risposte che è in grado di produrre e mi pare che questo governo di risposte ne abbia date molte", rivendica. "Credo - sottolinea ancora - che la riforma più grande che abbiamo dato finora a questa nazione sia la riforma della stabilità".
Un risultato non positivo delle prossime regionali avrà un impatto sul governo? "Si vota per cinque Regioni la prossima volta, se dovessimo calcolare questo come un metro oggettivo di dove è la maggioranza degli italiani, mi corre l'obbligo di ricordare che da quando è iniziata questa legislatura attualmente siamo 11 a 3, e quindi il gap non sarebbe già recuperabile...", dice la premier.
"Poi - prosegue - faremo del nostro meglio, ovviamente con la nostra compattezza, con la nostra dedizione per presentare delle candidature di persone che possano essere credibili, autorevoli e vincenti ma insomma, direi che non è un elemento dirimente per la tenuta della legislatura".
(Adnkronos) - "Sono fiera del lavoro dei vicepremier Salvini e Tajani e dei miei ministri. Lavoro affinché la legislatura arrivi al termine con questo governo". Parola di Giorgia Meloni, ospite della seconda edizione de 'Il giorno della verità' a Palazzo Brancaccio. "Non dipende solo da me, ma sono ragionevolmente ottimista che le cose andranno così", rimarca la presidente del Consiglio.
Riguardo ai referendum dell'8 e 9 giugno, "ho scelto di dire che vado al seggio, banalmente perché sono il presidente del Consiglio dei ministri, penso che sia giusto dare un segnale di rispetto nei confronti delle urne, dare un segnale di rispetto nei confronti dell'istituto referendario".
"Dopodiché - osserva Meloni - con sfumature diverse non condivido i contenuti del referendum e come sempre nella storia di questa nazione, quando non si condividono i contenuti di un referendum c'è anche l'opzione dell'astensione perché, come ci insegna un partito serio in Italia, non votare al referendum è un mio diritto, è un diritto di tutti, è un diritto dei lavoratori e dei non lavoratori".
Astenersi al referendum "è un diritto dei lavoratori e dei non lavoratori solo di sinistra o è un diritto anche dei lavoratori e dei non lavoratori che non sono di sinistra? Allora io penso che su queste cose bisogna essere seri, nella storia della Repubblica italiana tutti i partiti a fasi alterne hanno fatto campagne per l'astensione ai referendum quando non condividevano i referendum e penso che i diritti valgano per tutti".
Quello dell'8 e 9 giugno "è un referendum che tendenzialmente per la gran parte abolisce delle leggi o parti di leggi fatte dalla sinistra - prosegue - Leggi che adesso la sinistra, che sta all'opposizione, chiede di abolire. Quindi diciamo 'se la cantano e se la suonano', fanno e disfano. Io penso che sia tutta una questione interna alla sinistra perché, ripeto, parliamo di norme fatte da loro che adesso loro chiedono di abolire".
Leggi tutto: Referendum, Meloni: "Vado al seggio per rispetto ma non votare è un diritto"
(Adnkronos) - Cristian Chivu è a un passo dal diventare il nuovo allenatore dell'Inter. L'ex difensore romero, nell'ultima stagione tecnico del Parma, dopo gli incontri di oggi, giovedì 5 giugno, sarebbe pronto a firmare un contratto biennale con il club nerazzurro e succedere dunque a Simone Inzaghi, volato in Arabia Saudita all'Al Hilal. Dopo il no del Como per Fabregas, da sempre prima scelta di Marotta, l'Inter ha virato con decisione su Chivu, che con i ducali è riuscito a raggiungere la salvezza chiudendo il campionato al 16esimo posto con 36 punti.
Chivu tornerebbe quindi a San Siro dopo aver vestito la maglia dell'Inter per sette anni, dal 2007 al 2014, e aver iniziato ad allenare proprio nel settore giovanile nerazzurro. Il primo impegno dell'allenatore romeno potrebbe essere quindi il Mondiale per Club, in programma da sabato 14 giugno a domenica 13 luglio, in cui l'Inter esordirà martedì 17 giugno contro i messicani del Monterrey.
(Adnkronos) - La transizione energetica e la ricerca dell'autosufficienza in campo energetico sono due obiettivi per il futuro del Friuli Venezia Giulia. È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, intervento durante la presentazione del nono Bilancio di Sostenibilità Territoriale del Friuli Venezia Giulia di A2A.
"Dobbiamo affrontare la transizione energetica e il biogas può essere un valido alleato in questo passaggio - ha affermato Fedriga. Il Presidente ha poi evidenziato un aspetto cruciale per la sicurezza energetica del Paese - Il secondo passaggio è come possiamo avere, con le tecnologie di oggi e di domani, un'autosufficienza europea o comunque occidentale. Se in futuro continuiamo a consegnare lo sviluppo della produzione energetica a paesi terzi che potrebbero scegliere di fermare le forniture, penso che non facciamo il bene del nostro Paese”.
Fedriga ha richiamato alla necessità di una visione razionale che superi le criticità attuali senza sacrificare la stabilità: "Dobbiamo guardare alla sostenibilità in modo logico, sapendo che ci serve anche quella sociale ed economica, perché quella ambientale non è esclusiva. Quando c'è stato il picco di energia, abbiamo cercato di dare stabilità alle nostre famiglie con l'autoproduzione per abbattere o avere autosufficienza di approvvigionamento energetico".
Il Presidente ha inoltre ribadito l'impegno della Regione nella ricerca sull'idrogeno: "Stiamo investendo sulla ricerca sull'idrogeno. Non è un'energia di oggi, è antieconomico al momento ed è utilizzato in alcune nicchie. Ma nel futuro può essere una fonte importante e non possiamo permetterci di rimanere indietro e accorgerci che ci sono energie solo quando sono commercializzabili".
Infine, Fedriga ha sottolineato il ruolo delle sinergie tra pubblico e privato, citando A2A come esempio: "Imprese come A2A sono fondamentali per il territorio: la centrale di Monfalcone nasce proprio come sinergia tra pubblico e privato, accompagnando il sistema. Ci muoviamo fuori da schemi ideologici, altrimenti si rischia di fare un danno a chi consegneremo il territorio."
(Adnkronos) - L’estate dei concerti è ufficialmente iniziata, e porta con sé una tendenza sempre più chiara: il treno si conferma come mezzo preferito per raggiungere i principali eventi musicali live, in un'ottica sempre più sostenibile. I dati raccolti da Trainline, app leader in Europa per la prenotazione di treni e pullman, e che Adnkronos/Labitalia ha potuto visionare, evidenziano un significativo aumento del traffico ferroviario in occasione di due tra i concerti più attesi del mese: Guns N’ Roses a Firenze e Dua Lipa a Milano, a conferma del legame crescente tra intrattenimento dal vivo, trasporti sostenibili e turismo musicale. La leggendaria band americana si è esibirà in Italia per un’unica data, il 12 giugno, alla Visarno Arena, nell’ambito del Firenze Rocks Festival. L’effetto concerto si è fatto sentire anche nei numeri della mobilità: tra l’11 e il 13 giugno, i viaggi in treno verso Firenze sono aumentati del 22% rispetto a quattro settimane prima (su base comparabile).
Le tratte che hanno registrato i maggiori aumenti includono: Verona – Firenze: +150%; Milano – Firenze: +31%; Venezia – Firenze: +31%; Napoli – Firenze: +28%; Roma – Firenze: +6%. E con Dua Lipa a Milano il traffico ferroviario è in crescita fino al +300%. La popstar internazionale infiammerà il palco di Milano nei giorni 6-8 giugno. Anche in questo caso, il concerto ha generato un netto aumento dei flussi ferroviari, in particolare da città lombarde, liguri, dell’Adriatico e persino dalla Svizzera. Ecco le tratte con gli aumenti più significativi rispetto al periodo di confronto 14–16 marzo: La Spezia – Milano: +300%; Varenna-Esino – Milano: +261%; Como – Milano: +252%; Lugano (CH) – Milano: +185%; Trieste – Milano: +195%; Rimini – Milano: +129%; Ventimiglia – Milano: +108%.
Quindi un fenomeno in crescita quello del turismo musicale sostenibile. Secondo Andrea Saviane, country manager Italy di Trainline, "i dati Trainline mostrano come i concerti si stiano trasformando in veri catalizzatori di viaggi in treno, dove lo spostamento diventa parte integrante dell’esperienza. La musica dal vivo non solo unisce le persone sotto un palco, ma le spinge anche verso modalità di viaggio più intelligenti, sostenibili e consapevoli”.
Leggi tutto: Turismo, Trainline: boom viaggi in treno per concerti Guns N’ Roses e Dua Lipa
(Adnkronos) - Il referendum sul Jobs Act? Di nessuna utilità, perchè il provvedimento varato dall'allora governo Renzi è stato già 'smantellato' nei suoi aspetti più innovativi dalle sentenze della Corte Costituzionale. Ne è convinto il giuslavorista Luca Failla, avvocato dello studio Failla&Partners, come spiega ad Adnkronos/Labitalia. "All’esito degli interventi della Corte Costituzionale, da ultimo in particolare grazie alle sentenze cosiddette gemelle 128 e 129 del 2024 - si può dire senza tema di smentita che il regime prevalentemente 'indennitario' anziche reintegratorio all’epoca introdotto dal Jobs Act di fatto sia stato integralmente smantellato, annullandosi così ogni differenza fra tale disciplina e quella prevista dalla previgente disciplina della Legge Fornero", sottolinea il giuslavorista.
Secondo Failla, "alla luce della giurisprudenza costituzionale, che ha già inciso pesantemente sull’impianto originario del cosiddetto contratto a tutele crescenti, è lecito interrogarsi sull'effettiva utilità e impatto dell'iniziativa referendaria, a mio avviso pressoché nulla". Per il giuslavorista, "l’iniziativa referendaria mantiene certamente un valore politico e simbolico, soprattutto a mio avviso con riferimento agli altri quesiti proposti, ma appare limitato nella sua portata applicativa con riferimento al primo quesito dell’abrogazione del Jobs Act.
"E infatti - ribadisce - le differenze ormai colmate, ad opera della giurisprudenza costituzionale, in tema di reintegrazione fra la disciplina Fornero e quella del cosiddetto contratto a tutele crescenti oggetto del primo quesito rendono di fatto di alcuna concreta utilità la abrogazione di quest’ultima anche in caso di esito positivo del referendum, se non addirittura peggiorando la misura massima dell’indennizzo che da trentasei scenderebbe a ventiquattro mensilità anche per i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015", sottolinea.
Secondo Failla, è necessario quindi guardare al futuro. "La parabola del Jobs Act -sottolinea- sembra oggi segnata da una profonda revisione operata dai giudici, più che dal legislatore. In questo scenario, è auspicabile una riforma sistemica e complessiva della disciplina del licenziamento, che aggiorni soglie, criteri e tutele alla luce delle trasformazioni del lavoro e del sistema produttivo, magari andando ad integrare il criterio semplicemente numerico della soglia dei 15 dipendenti, come da più parti richiesto e come anche rilevato dalla Corte Costituzionale".
"A prescindere dalla questione relativa al raggiungimento del quorum o meno, in relazione al quesito referendario relativo al Jobs Act, l’abrogazione di singole disposizioni di legge senza una contestuale riformulazione organica del quadro normativo -sottolinea il giuslavorista- rischia di produrre vuoti regolativi ed ulteriore confusione applicativa che necessiterebbe a quel punto l’iniziativa del legislatore. Tuttavia, più che un ulteriore intervento normativo oggi si avverte l’esigenza di una revisione sistemica e coerente della integrale disciplina dei licenziamenti, che tenga conto delle trasformazioni del mercato del lavoro e dell’evoluzione del sistema produttivo italiano".
"Senza un intervento legislativo razionale e complessivo, si continuerà infatti a demandare alla giurisprudenza, costituzionale e ordinaria, il compito di colmare lacune normative, esponendo il sistema a incertezze e disomogeneità interpretative", conclude.
(Adnkronos) - "Il Consiglio nazionale ha come obiettivo quello di rafforzare anche di più l'ordinamento, noi siamo una categoria molto forte da tutti i punti di vista, però credo che il fatto che negli ultimi vent'anni abbiamo avuto una serie di 'esclusive' previste da tante norme che si sono succedute ci mette nelle condizioni di creare un ordinamento più completo. Abbiamo, quindi, deciso come ufficio di presidenza e ne discuteremo alla prossima riunione di Consiglio nazionale, di avviare una rivisitazione della nostra legge istitutiva". A dirlo Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro.
"Si è creato - avverte - un varco insormontabile fra i consulenti di lavoro abilitati e gli autorizzati e, quindi, penso che il registro degli autorizzati agli adempimenti possa essere gestito dall'Ordine dei consulenti del lavoro. C'è un tema di vigilanza sull'esercizio abusivo della professione che è un bene che va protetto e un comportamento illecito invece che va contrastato. Questo è il nostro impegno, prendendo esempio quello che è successo nel 2006 quando il registro dei revisori è stato dato in gestione al Consiglio nazionale dell'ordine dei commercialisti".
(Adnkronos) - L’ultimo giorno dell’edizione 2025 del Wmf prevista per il 6 giugno si aprirà con un nuovo dj set di Samuel, alle 9,30 sul Mainstage. Autore, compositore, dj e produttore tra i più attivi degli ultimi 25 anni, ha realizzato nove album originali con i Subsonica e sei con i Motel Connection. Tra le sue collaborazioni figurano Franco Battiato, Bluvertigo, Antonella Ruggiero, Krisma, Patty Pravo, Jovanotti, Manuel Agnelli e Alessandro Mannarino. Alla fine di una giornata ricca di incontri, sarà Sarah Toscano a chiudere in musica il Wmf (18,30, Mainstage) con il suo live energico e coinvolgente e il sound pop e dance pop che ha già conquistato il pubblico. Sarah Toscano è una delle voci emergenti più interessanti del panorama musicale contemporaneo, dopo il trionfo ad Amici 23 e il successo del suo percorso artistico culminato con la partecipazione al Festival di Sanremo 2025 con il brano "Amarcord".
Contest band emergenti: continua anche per il terzo giorno del Wmf, sul palco dedicato in Area Fieristica, la sfida musicale delle band emergenti che sono state selezionate per esibirsi quest’anno. I Senzavolto hanno lanciato a febbraio un loro singolo in collaborazione con Clementino e il loro primo album, composto da 11 brani inediti, è state pubblicato online. Da Osimo arrivano i Dr. Furia, nati nel 2022, con il loro rock inedito concentrato sulla potenza, sulla portanza del groove e soprattutto sull'amicizia. La loro missione, dicono, è “diffondere musica che possa trasmettere sensazioni e vibrazioni, un principio che sta svanendo e che vorremmo fosse conservato. Una cura musicale”.
I Turbospettro, milanesi, propongono alt rock con testi in italiano, e hanno pubblicato un singolo a gennaio di quest’anno. I Noble Sin sono una band rock che fonde energia pura e atmosfere suggestive, alternando melodie coinvolgenti a sonorità potenti. Il gruppo ha sviluppato un sound distintivo che mescola influenze alternative, hard rock e progressive. Con un background internazionale e un’attenzione particolare alla profondità dei testi, la band racconta storie di ribellione, introspezione e ricerca di libertà.
Ci saranno poi I Thule, band formata nel 2019 da cinque ragazzi con la voglia di mettersi in gioco ed esprimere le proprie emozioni tramite la musica. La band ha pubblicato vari singoli e partecipato a vari contest e si è esibita in varie manifestazioni. Il loro sound è influenzato da un rock puro con sfumature attuali. Con oltre 70 concerti alle spalle, i Revue continuano a evolversi, fondendo alternative rock, shoegaze e indie pop in un sound unico e in continua crescita. Ogni canzone è un riflesso del loro spirito creativo e del continuo dialogo fra influenze locali e globali. Il loro nuovo EP, dal titolo 'Stardrops', mescola influenze dal continente asiatico e approcci più occidentali, creando così un sound fresco e nuovo.
Gli Extrabudget, infine, sono una band composta da personale sanitario (infermieri, oss, educatori e fisioterapisti) che operano prevalentemente in ambito psichiatrico e disabile (Opera Don Guanella, Roma). Il loro nome deriva da quello dato ai pazienti un po’ più 'impegnativi', coperti con un extrabudget assistenziale da parte della Asl. Il rock per loro è momento di evasione e sfogo, dove danno il meglio imbracciando una Stratocaster collegata a un muro Marshall. Suonano cover riarrangiate con il loro stile intenso e un po’ aggressivo e i loro pezzi originali.
Per accedere ai concerti e le live performance sul Mainstage è possibile acquistare il Mainstage Ticket 1 day o il Mainstage Ticket 3 days. Con questi Ticket si accede anche all’area fieristica del WMF, dove è possibile assistere anche alle esibizioni delle band selezionate dal Contest Band Emergenti sul palco dedicato e a molteplici altri eventi del mondo eSport e gaming, robotica, creators e molto altro.
Leggi tutto: Samuel e Sarah Toscano, un dj set e un concerto per chiudere il WMF 2025
(Adnkronos) - Ad una decina di giorni dall’inizio della 1000 Miglia 2025 la Freccia Rossa torna in Svizzera con la quarta edizione del 1000 Miglia Warm Up Switzerland. Per la prima volta, la versione elvetica del format pensato per preparare gli equipaggi stranieri ad affrontare la parte sportiva della 1000 Miglia, avrà come base e cuore pulsante la splendida città di Neuchâtel. L’edizione di quest’anno, che inizierà ufficialmente oggi pomeriggio, attraverserà alcuni dei cantoni più affascinanti del Paese: Neuchâtel, Giura, Friburgo, Berna e Vallese. Dall’eleganza del paesaggio lacustre al fascino drammatico delle Alpi, ogni tappa unisce spirito competitivo, panorami splendidi e calorosa ospitalità.
31 equipaggi provenienti 8 paesi si sfideranno in una serie di prove sportive all’insegna di precisione, resistenza e stile. Accanto alla sfida su strada, i partecipanti potranno vivere esperienze culinarie selezionate, scoprire la cultura svizzera più autentica e condividere momenti di scambio, passione e spirito di squadra che rendono questo evento davvero iconico. Con l’abbassarsi della bandiera e l’accendersi dei motori, 1000 Miglia Warm Up Switzerland 2025 prende il via su un percorso in cui la tradizione incontra le alte quote e l’eleganza apre la strada.
Leggi tutto: Automobilismo, al via la quarta edizione del 1000 Miglia warm up Switzerland
(Adnkronos) - Guendalina Dorelli, figlia di Gloria Guida e Johnny Dorelli, è stata ospite oggi, giovedì 5 giugno, a La volta buona. La figlia d'arte, durante l'intervista, ha parlato delle difficoltà vissute nel crescere all’ombra di due genitori famosi, in particolare del confronto costante con la madre, icona del cinema italiano.
"Sei la figlia di due genitori famosi, con una mamma famossissima che sembra una ragazzina ancora oggi", ha osservato Caterina Balivo, chiedendo a Guendalina Dorelli se questo ha influenzato il rapporto madre-figlia. "Forse l'ho subito da piccola per il confronto, perché è bellissima anche oggi" ha detto Dorelli, che non ha nascosto le difficoltà vissute. "Mi chiedono sempre se sia mia sorella. È un complimento che però fanno a lei, non a me. Erano sempre rivolti a lei i complimenti, sottolineavano la sua di bellezza e non la mia", ha spiegato con sincerità.
Guendalina Dorelli ha raccontato di aver ricevuto commenti negativi sui social dopo la sua prima apparizione a 'La volta buona'. "Massacrata. Mi hanno scritto frasi come ‘anche oggi tua mamma è molto più bella di te', oppure ‘da piccola eri una scimmietta", ha rivelato Dorelli con amarezza. Nonostante gli attacchi, Guendalina non si è lasciata abbattere: "Sono tornata comunque. Si sa che succede. L'ho sempre un po' vissuto questo conflitto con lei", ha aggiunto.
Leggi tutto: Gloria Guida, la figlia Guendalina: "Ho sempre subito il confronto con mia mamma"
(Adnkronos) - Colloquio telefonico oggi, giovedì 5 giugno, tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump e l'omologo cinese Xi Jinping per parlare di dazi. Lo scambio "si è concentrato quasi interamente sul commercio. Non si è parlato di Russia/Ucraina o dell'Iran", ha infatti riferito su Truth il capo della Casa Bianca.
"Ho appena concluso un'ottima telefonata con il presidente cinese Xi Jinping, durante la quale abbiamo discusso alcuni dettagli del nostro accordo commerciale recentemente concluso e concordato. La telefonata - ha riferito Trump - è durata circa un'ora e mezza e si è conclusa in modo molto positivo per entrambi i Paesi".
"I nostri team si incontreranno a breve in una location ancora da determinare - ha aggiunto - saremo rappresentati dal Segretario al Tesoro Scott Bessent, il Segretario al Commercio Howard Lutnick il nostro Rappresentante per il Commercio Jamieson Greer".
Nel suo post Trump sottolinea come nel colloquio con Xi si sia affrontata la questione delle terre rare, sulla cui esportazione la Cina ha imposto delle restrizioni che rischiano di avere un impatto sul settore automobilistico globale.
"Non ci dovrebbe essere più nessun problema rispetto alla complessità dei prodotti delle terre rare", ha scritto il tycoon, dopo aver parlato di "una buona telefonata" e di "una conclusione molto positiva per entrambi i Paesi", suggerendo quindi che si sia raggiunta una sorta di reciproca intesa sulla questione, senza però fornire dettagli.
Durante il colloquio telefonico con Donald Trump, il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto agli Stati Uniti di "correggere la rotta" dei rapporti bilaterali, esortando la Casa Bianca a rimuovere le misure "negative" adottate contro Pechino. Xi ha definito "un passo importante" i recenti colloqui economici a Ginevra tra le due delegazioni, affermando che "la Cina ha rispettato scrupolosamente gli accordi raggiunti" e che "gli Stati Uniti dovrebbero riconoscere i progressi fatti e revocare le misure ostili nei confronti della Cina".
Secondo Xi, "il dialogo e la cooperazione sono l’unica scelta corretta" e Pechino "è sincera ma anche ferma sui propri principi". Il presidente ha inoltre auspicato un rafforzamento degli scambi in ambito diplomatico, economico, militare e giudiziario, per "aumentare il consenso, ridurre i malintesi e rafforzare la cooperazione".
Il presidente cinese ha quindi avvertito Donald Trump della necessità di "gestire con prudenza la questione di Taiwan", mettendo in guardia dagli effetti destabilizzanti delle attività separatiste. "Gli Stati Uniti devono evitare che una piccola minoranza di separatisti per l’indipendenza di Taiwan trascini Cina e Stati Uniti in una situazione di conflitto e confronto", ha dichiarato Xi durante la telefonata con l’omologo americano.
Trump ha ribadito che Washington continuerà a rispettare la politica di "una sola Cina", sottolineando l’importanza della stabilità nei rapporti con Pechino. Entrambi i leader hanno confermato l’impegno a portare avanti il dialogo bilaterale per contenere le tensioni regionali e rafforzare i meccanismi di cooperazione.
"Durante il colloquio, il presidente Xi ha cortesemente invitato me e la first lady a visitare la Cina ed io ho contraccambiato. in quanto presidenti di due grandi Nazioni, è un'esperienza che entrambi non vediamo l'ora di fare", ha scritto Trump in un post su Truth al termine della telefonata con il leader cinese.
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(Adnkronos) - Un valore generato per il territorio di 40,7 milioni di euro, in aumento del 36% rispetto al 2023. E' stato presentato oggi da Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, il Bilancio di Sostenibilità Territoriale del Friuli Venezia Giulia che rendiconta le prestazioni ambientali, economiche e sociali del Gruppo sul territorio nel 2024 e i suoi piani di attività previsti per i prossimi anni.
"In Friuli Venezia Giulia abbiamo alcuni tra i progetti più importanti del nostro Piano Industriale. Impianti che, appena messi in esercizio, avranno un impatto positivo sui costi dell’energia. In particolare, a Monfalcone stiamo riconvertendo la centrale termoelettrica in un impianto a ciclo combinato, già predisposto per l’utilizzo dell’idrogeno e ad altissima efficienza rispetto agli impianti di generazione precedente. Sarà capace di ridurre del 15% i costi di produzione dell’energia termoelettrica e le emissioni di CO2 per Kwh rispetto ad un ciclo combinato tradizionale. Per questo abbiamo previsto di investire circa 600 milioni di euro, di cui 157 già spesi nel 2024. Entro il 2027, inoltre, completeremo la costruzione del più grande polo di energia solare del Nord Italia, ulteriore importante contributo alla riduzione del costo dell’energia. Sono progetti che guardano al futuro e che affermano il ruolo strategico del Friuli Venezia Giulia nella transizione energetica del Paese", ha dichiarato Mazzoncini.
I DATI - I risultati raggiunti nel 2024 confermano l’impegno del Gruppo nel supportare il tessuto socioeconomico regionale, con 40,7 milioni di euro di valore generato sul territorio, in crescita del 36% rispetto all’anno precedente. Nello stesso anno, sono aumentati del 56% gli investimenti per le infrastrutture in Friuli Venezia Giulia, raggiungendo i 207 milioni di euro. Un contributo importante, quasi 160 milioni, ha riguardato la riconversione della Centrale di Monfalcone, che prosegue il proprio percorso verso la trasformazione in impianto a ciclo combinato ad alta efficienza, predisposto per l’uso di idrogeno. Dopo lo stop definitivo ai gruppi a carbone formalizzato dal Ministero dell’Ambiente nell’aprile 2024, a gennaio 2025 è stato ufficialmente completato lo svuotamento del carbonile; 17 milioni di euro saranno investiti per la riqualificazione dell’area che prevede la progettazione e realizzazione di un parco urbano e di una passeggiata ciclopedonale, insieme alla conseguente cessione dello spazio rinnovato al territorio, a beneficio della comunità locale.
Proseguendo in questa direzione, il Gruppo continua a investire nella produzione di energia rinnovabile. È in corso la realizzazione del polo di energia solare più grande del Nord Italia, nei Comuni di Santa Maria la Longa e Pavia di Udine, con oltre 160 MWp di capacità autorizzata. Una volta attivo, il parco fotovoltaico produrrà circa 210 GWh annui: equivalenti al fabbisogno di circa 75mila famiglie, permetteranno di ridurre di 40 milioni di m3 il consumo annuo di gas ed evitare l’emissione di 90mila tonnellate di CO2. Inoltre, la totalità dell’energia generata in Friuli Venezia Giulia nel 2024 - pari a 724 GWh - è stata ottenuta da fonti 100% green, per un risparmio complessivo di 325mila tonnellate di CO2.
Significativo in tal senso il ruolo della generazione idroelettrica: grazie alla maggiore disponibilità idrica rispetto all’anno precedente, le Centrali di Somplago e di Ampezzo hanno prodotto 716 GWh, in aumento del 54%. In più, sono stati portati avanti degli interventi innovativi per la sicurezza delle infrastrutture del territorio, come l’avvio del progetto di miglioramento sismico della diga Ambiesta e la collaborazione con la start-up Wsense per il monitoraggio in tempo reale della diga del Lumiei. Grande attenzione è stata dedicata anche alla tutela dell’ambiente e della biodiversità. Nel sito di Somplago è stato avviato il progetto 'Apicoltura Urbana' per monitorare la qualità ambientale attraverso l’analisi di miele, api e pollini, mentre nella Centrale di Ampezzo il Gruppo ha attivato un programma di osservazione di una colonia di pipistrelli - specie protetta - presenti nell’area dell’impianto, che dal prossimo anno sarà oggetto anche di attività didattiche con le scuole.
A2A ha prodotto ulteriori 8 GWh di energia rinnovabile da matrici agricole e zootecniche nel sito di trattamento di Torviscosa (UD). La Società, inoltre, ha ottenuto le autorizzazioni per la conversione da biogas a biometano, con l’obiettivo di immetterne annualmente nella rete di distribuzione circa 3,5 milioni di metri cubi, per un investimento complessivo previsto di circa 12 milioni di euro. In parallelo, A2A ha continuato a sviluppare le proprie soluzioni per la mobilità sostenibile: le colonnine di ricarica installate nella Regione hanno permesso di percorrere oltre 185mila chilometri a zero emissioni.
Il valore economico generato sul territorio si riflette sulla rete di imprese locali: sono 55 i fornitori attivati, di cui oltre la metà (69%) micro o piccole imprese, per un totale di 23,1 milioni di euro di ordini in forniture, in crescita del 115% rispetto all’anno precedente. A conferma dell’attenzione verso le proprie persone, A2A ha ottenuto per tutte le Società del Gruppo la certificazione Top Employers, riconoscimento assegnato alle realtà che si distinguono per l’adozione di politiche e pratiche di eccellenza in ambito HR. Complessivamente sono state erogate ai dipendenti del Gruppo oltre 8.550 ore di formazione per il miglioramento delle competenze tecniche, digitali e soft skill. In vista della riconversione della Centrale di Monfalcone, è stato avviato uno specifico percorso di upskilling. Nel 2024 è stato lanciato A2A Life Caring, il piano a sostegno della genitorialità che prevede investimenti per 120 milioni di euro entro il 2035, ed è stato recentemente approvato A2A Life Sharing, il piano di azionariato diffuso che mira a rafforzare il senso di appartenenza e la partecipazione attiva alla crescita dell’azienda.
Infine, il Gruppo ha rinnovato il proprio impegno formativo verso le nuove generazioni con più di 3.000 tra studenti e docenti coinvolti nella Regione, attraverso visite agli impianti e approfondimenti sui temi ambientali. Nell’ambito della seconda edizione del progetto nazionale 'Futuro in Circolo', si è anche svolto un laboratorio didattico a Cavazzo Carnico. Il progetto è stato promosso dal divulgatore Vincenzo Schettini, conosciuto per il format La Fisica Che Ci Piace, con cui A2A collabora per sensibilizzare giovani e cittadini sulla transizione energetica e l’economia circolare attraverso un linguaggio multimediale e partecipativo.
(Adnkronos) - L'eredità di Moira Orfei ha creato una rottura tra i figli, Lara e Stefano. Ospite oggi, giovedì 5 giugno, a La volta buona, il primogenito ha parlato dell'asta da lui organizzata per finanziare il Circo Moira Orfei, in pausa dal 2020 a causa della pandemia. Una scelta che non è stata approvata dalla sorella e che ha creato tensioni in famiglia.
Stefano Orfei ha spiegato: "Durante il periodo del Covid avrei dovuto riscattare dei gioielli che erano stati impegnati. Mi è stato invece proposto di venderli: ho accettato e, con il ricavato, sono riuscito a mantenere gli animali del circo per due anni". Ma ammette: "Ho sbagliato a non spiegare questa cosa a mia sorella, ma quando abbiamo chiuso il circo io ero da solo, non ho mai chiesto niente a nessuno".
"Da quando è morto mio papà io i problemi me li risolvo da solo", ha aggiunto il 58enne. "Lei lo sa che io ho sempre protetto il circo, sembra che io stia rubando tutto per andarmene in vacanza...", ha continuato Stefano che non ha gradito le dichiarazioni rilasciate dalla sorella Lara in merito.
Stefano Orfei si è mostrato dispiaciuto per il comportamento della sorella: "Non voglio litigare, non voglio fare polemica. Bastava fare una telefonata. Lei è sangue del mio sangue".
(Adnkronos) - "25 anni è un traguardo importante per noi. Oggi è un giorno speciale per Ikea Italia nella piazza di Roma". Lo ha dichiarato Ivan Gardini, market manager di Ikea a Roma, in occasione dei 25 anni dello storico brand svedese nella capitale, celebrati con un evento nello store di Porta di Roma. "Festeggiamo l’apertura del primo punto vendita ad Anagnina e i 20 anni dello store di Porta di Roma. Festeggiamo un sodalizio con una comunità e un territorio che ci hanno accolto sin da subito e che hanno sposato la nostra formula: quella di voler migliorare la vita a casa delle persone, con un assortimento accessibile, di buon design e sostenibile. In questi anni abbiamo raccolto interesse ed entusiasmo del pubblico romano che ci ha spinto a continuare a investire su questa piazza così importante. Questa giornata la dedichiamo ai nostri clienti e ai nostri collaboratori, quasi 1000 persone che ogni anno hanno accolto quasi 7 milioni di visitatori".
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