(Adnkronos) - "Il biennio 24-26 ha riportato 22 mila iscritti che sono stati rilevati dalla piattaforma del ministero attraverso i codici fiscali dei ragazzi che si sono iscritti, quindi non sono numeri campati per aria, sono numeri reali". Così, con Adnkronos/Labitalia, Guido Torrielli, presidente di Rete Its Italia, l’associazione che riunisce le Fondazioni degli Istituti tecnologici superiori – Its Academy, rappresentandone la larghissima maggioranza. Secondo Torrielli le aree formative con più iscritti negli Its attualmente sono: "ict tecnologie della comunicazione e dell’informazione dei dati, mobilità sostenibile e logistica, meccatronica e turismo, ciascuna con oltre 5.000 iscritti, fino a 6.000 per biennio", sottolinea.
"Noi offriamo, ai ragazzi che sono interessati, percorsi che sono progettati dalle imprese e sono valorizzati dalla presenza di più del 60% di formatori che vengono dalle stesse imprese, da un anno completamente passato in azienda, per poi essere assunti dopo due anni, nel 90% dei casi a tempo indeterminato, in 10 importanti aree tecnologiche che vanno dal meccatronico all'Ict, all'energia ma anche alla moda, anche alla farmaceutica e chimica, all'agroalimentare, al turismo ai servizi alle imprese, compreso il terzo settore"
"I nostri numeri, a seconda dei comparti, viaggiano -ribadisce Torrielli- tra il 75% e il 100%, quindi abbiamo una media di quasi il 90% dei ragazzi che entrano e terminano il loro percorso con un posto di lavoro, un interesse, ma anche una potenzialità di arrivare ad avere anche una start-up o di partecipare ad un piano di ricerca. E oltre questo c'è da ricordare che, secondo l'analisi fatta da alcuni importanti enti di ricerca, è di 80.000 il numero dei ragazzi che potrebbero interessare le imprese nelle aree tecnologiche che citavo".
E Torrielli sottolinea che "siamo un momento delicato per gli Its, dopo la fine della stagione delle risorse del Pnrr. Per il 2025-27 speriamo che il ministro Giorgetti ascolti le richieste del ministro Valditara per il finanziamento ordinamentale anche per noi come per le università. Abbiamo bisogno di oltre 300 milioni di euro, altrimenti chiudiamo", sottolinea.
"Abbiamo già iniziato con la pubblicizzazione dei nostri corsi -spiega ancora Torrielli- che arrivano dopo una stagione ricca di risorse grazie al Pnrr. Con il Piano infatti abbiamo avuto un finanziamento di un miliardo e mezzo di cui 500 milioni sono stati messi a disposizione degli Its per aumentare il numero dei laboratori. E per ampliare quindi quelle che sono le attrezzature messe poi a disposizione dei ragazzi per ottenere le competenze che le imprese chiedono per entrare nel mondo del lavoro".
Il piano nazionale di ripresa e resilienza ha rappresentato una svolta, sottolinea Torrielli. "Il finanziamento del Pnrr ha portato nel 2022 alla legittimazione del titolo del diploma di Its che rappresenta un po' il segmento della formazione terziaria professionalizzante, che non esisteva prima del 2022. Prima di questa data infatti il ragazzo che usciva fuori dagli istituti tecnici poteva iscriversi esclusivamente all'università oppure andare a lavorare. Oggi però gli Its hanno compiuto un percorso difficile e rivoluzionario, devono in qualche modo poter sostenere quelle che sono le spese maggiori che sono determinate dall'aumento del numero di attrezzature: più costi di energia, manutenzione, gestione", sottolinea ricordando che "le Regioni devono fare una programmazione tenendo conto di quelli che sono i finanziamenti che ovviamente potrebbero non essere più quelli del Pnrr, anche se il ministero dell'Istruzione sta pensando di recuperare con delle formule gestite attraverso degli accordi con l'Ue, anche per il 25-27, ovvero per il primo anno, la possibilità di spendere ciò che è avanzato del Pnrr in alcune particolari attività che erano previste", aggiunge
"Noi -continua Torrielli- abbiamo un Paese di piccole e medie imprese e gli Its sono le Academy delle piccole e medie imprese. Le grandi imprese le Academy se le costruiscono da sole, e allo stesso tempo sfruttano anche le nostre, quelle delle aree tecnologiche di competenza, per portarsi a casa questi ragazzi una volta usciti da noi. Gli its devono avere alle spalle sicuramente il mondo produttivo, senza di questo non abbiamo un Its che rispetti il dna sul quale è stato creato", aggiunge.
(Adnkronos) - Il quattro volte campione del Tour de France, Chris Froome, ha subito un trauma cardiaco potenzialmente letale durante l'incidente in allenamento della scorsa settimana, secondo sua moglie Michelle. L'incidente di mercoledì nel sud della Francia ha costretto Froome a un intervento chirurgico per riparare una vertebra fratturata, un polmone collassato e cinque costole rotte. Tuttavia, è stato ora rivelato che l'operazione ha anche evidenziato una rottura del pericardio dovuta a un trauma toracico contusivo, riportato da Froome quando si è scontrato con un cartello stradale a oltre 48 km/h. "Ovviamente era molto più grave di qualche osso rotto. Sta bene, ma la convalescenza sarà lunga", ha detto Michelle al Times.
"Non andrà in bicicletta per un po'. Chris è felice che condivida questo messaggio perché la gente deve capire cosa sta succedendo", ha spiegato la moglie del campione di ciclismo. Si prevede che il quarantenne si riprenda completamente, ma come minimo la stagione in corso è finita. Froome è negli ultimi mesi del contratto quinquennale firmato quando lasciò la Ineos Grenadiers per unirsi alla Israel Premier-Tech in vista della stagione 2021. Froome ha vinto il Tour de France nel 2013, 2015, 2016 e 2017, vincendo anche il Giro d'Italia nel 2018 e la Vuelta a España nel 2011 e nel 2017, tutte con il Team Sky.
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(Adnkronos) - "Su Emilio Fede è stata fatta molta ironia per la sua dedizione totale, assoluta ed acritica a qualsiasi decisione berlusconiana. Ma sono convinto che Fede non si rese mai opportunista", così all'Adnkronos Carlo Freccero, autore televisivo, dirigente d'azienda, critico televisivo e massmediologo italiano ricorda Emilio Fede, morto ieri a 94 anni. "Ammirava così tanto Berlusconi che tutta la sua presenza in tv è un continuo elogio del suo eroe. Omero fu il cantore dell’ira di Achille, Emilio decise di essere il cantore dei gesti berlusconiani".
"Aveva - sottolinea Freccero - nei confronti di Berlusconi una sincera venerazione che lo rendeva impermeabile a qualsiasi valutazione critica sull’opportunità di certi comportamenti, alla fine lo scandalo colpì soprattutto lui. Dopo i fasti della tv commerciale i suoi ultimi anni sono stati estremamente tristi. Era l’immagine del rimpianto e della solitudine", sottolinea. "Ho conservato un buon ricordo di Emilio Fede - conclude Freccero - perché insieme abbiamo contribuito all'affermazione della Tv commerciale. Fede fu scelto da Berlusconi ed era quanto di più distante da me sotto il profilo delle convinzioni ideologiche".
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(Adnkronos) - Piero De Luca, deputato del Pd, ha annunciato la sua candidatura a segretario regionale del Pd Campania. "Ho appena depositato le firme per la candidatura alla carica di Segretario Regionale del Partito Democratico della Campania. Desidero anzitutto ringraziare la Segretaria nazionale Elly Schlein, che con determinazione ha lavorato per consentire al Pd campano di tornare a costituire i propri organismi dirigenti dopo anni di commissariamento. Un riconoscimento va al Commissario Antonio Misiani, per l’equilibrio e la serietà con cui ha svolto il suo compito. E rivolgo un ringraziamento sentito alle centinaia di iscritte e iscritti che in tutta la Regione hanno sostenuto la candidatura", scrive sui social.
"La candidatura unitaria - continua - è una decisione che rappresenta, nell'attuale contesto, un atto di responsabilità e maturità politica della nostra comunità democratica, che ha scelto di evitare divisioni e concentrare le proprie energie sugli obiettivi strategici prioritari da raggiungere, nell’interesse del Partito e soprattutto dei nostri cittadini". "Tre sono i punti principali da cui intendiamo ripartire in questa fase - argomenta De Luca - difendere e valorizzare i risultati importanti raggiunti in dieci anni di governo regionale in settori fondamentali come sanità, lavoro, politiche sociali, ambiente, agricoltura, infrastrutture, trasporti, scuola, università, cultura e turismo, pari opportunità per tutte e tutti. Elaborare una piattaforma programmatica ambiziosa per fissare traguardi ancora più avanzati, nell'interesse dei nostri cittadini. Costruire, sulla base di un programma serio e condiviso, un’alleanza ampia con il Movimento 5 Stelle e le altre forze politiche e civiche del campo progressista, per confermare la guida della Regione ed impedire che la Campania venga consegnata a una destra che ha dimostrato incapacità di governo a livello locale e nazionale".
"La sfida che ci attende non è semplice. Ma con coraggio e determinazione, possiamo vincerla. Su queste basi, con entusiasmo e spirito di servizio, mi candido a guidare la nuova fase che abbiamo davanti, consapevole della grande responsabilità che mi attende, impegnandomi a costruire una comunità democratica aperta, inclusiva e plurale, rispettosa di tutte le sensibilità interne", spiega De Luca. "Lavoreremo per una Campania sempre più moderna, solidale, dinamica e protagonista in Italia e in Europa. Un modello che possa contribuire in modo rilevante anche alla costruzione di una reale alternativa di governo alla destra a livello nazionale. Rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci in cammino. Avanti, insieme”.
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(Adnkronos) - Re Carlo e il principe Harry potrebbero incontrarsi, quando tra pochi giorni il secondogenito del sovrano tornerà nel Regno Unito. Il duca di Sussex sarà a Londra l'8 settembre per partecipare alla cerimonia dei Wellchild Awards 2025 e in quell'occasione potrebbe vedere il padre, che non incontra dal febbraio 2024. Ma, se mai dovesse accadere, un incontro fra padre e figlio potrebbe avvenire a porte chiuse ovvero lontano da celebrazioni pubbliche come quelle del premio del quale Harry è padrino.
Parlando in esclusiva con express.co.uk, l'esperto reale Richard Fitzwilliams ritiene che l'unico modo in cui la frattura tra il re e il duca possa rimarginarsi è che l'incontro avvenga in privato. "Ciò che avrebbe senso sarebbe che il principe Harry e il re si incontrassero privatamente e instaurassero un rapporto di fiducia. Tuttavia, non c'è alcuna possibilità che ciò accada!", ha affermato, aggiungendo di non credere che, se i due non dovessero incontrarsi, il re ne sarebbe incolpato. "Se re Carlo non vedrà il principe Harry durante la sua prossima visita, la colpa ricadrà probabilmente sui Sussex. Meghan ha appena attaccato di nuovo la Famiglia Reale nella sua intervista a Bloomberg, affermando di che non si sentiva autentica quando era un membro attivo della famiglia".
Netflix, inoltre - scrive l'Express - vorrebbe ovviamente che Harry fosse coinvolto in un documentario per commemorare i 30 anni dalla tragica morte di Diana. Questo potrebbe essere molto controverso, soprattutto con William, e probabilmente anche con Carlo. "Quindi nessuno biasimerà re Carlo se manterrà le distanze. Tuttavia, potrebbero incontrarsi e potrebbe nascere qualcosa", ha concluso l'esperto, mentre da parte sua, il Palazzo non ha ancora confermato ufficialmente se un eventuale incontro fra il re e il principe Harry sia all'ordine del giorno.
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(Adnkronos) - "Questa edizione del Salone nautico di Genova la definisco potente, in quanto si tratta di una manifestazione autorevole, che ha riconfermato questa autorevolezza nel mercato di riferimento sia nazionale che internazionale. E' un Salone, infatti, che consolida i numeri dell'edizione 2024 e in un contesto economico internazionale di rallentamento generale, con turbolenze geopolitiche importanti, è un traguardo molto importante per noi". Lo ha detto Marina Stella, direttore generale di Confindustria Nautica, alla conferenza stampa di presentazione del 65esimo Salone nautico di Genova, che si terrà dal 18 al 23 settembre 2025, svoltasi a Palazzo Mezzanotte a Milano.
"Avremo tanti espositori, anche internazionali, provenienti da 45 Paesi; oltre mille imbarcazioni esposte e 123 novità. Quello della nautica è un settore che anche quest'anno consolida i risultati dell'edizione 2023 anche come settore di riferimento, come incidenza della nostra nautica da diporto italiana sui mercati globali: ci confermiamo, infatti, leader nel comparto dei super yacht, con oltre il 50% del portafoglio ordini globali -illustra Stella-. Siamo il primo Paese esportatore al mondo di unità da diporto, abbiamo il 19% della quota di mercato mondiale che è un dato importante".
"Questo Salone, che è la vetrina di eccellenza della nautica mondiale, è anche la casa della nautica Made in Italy: dal 1962 si è aperto al mercato e ha consentito all'industria nautica italiana di aggredire i mercati internazionali e di raggiungere i vertici del ranking mondiale, che continuano ad essere riconfermati anche in questi momenti di complessa congiuntura internazionale", conclude il direttore generale di Confindustria Nautica.
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(Adnkronos) - Alla 65esima edizione del Salone nautico internazionale di Genova "noi portiamo 150 compratori strategici da tutto il mondo, da più di 46 Paesi. Il settore della nautica è in forte crescita, soprattutto relativamente al diporto sportivo, quasi raddoppiato rispetto al 2019". Qui si esprime "il lusso, nel dna del Made in Italy". Così Matteo Zoppas, presidente di Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, all’evento di presentazione del 65esimo Salone nautico di Genova, previsto per il periodo 18-23 settembre 2025, tenutasi a Palazzo Mezzanotte a Milano.
"Circa 1000 gli espositori che saranno presenti -aggiunge Zoppas-. Stiamo inoltre lavorando con il sistema fieristico di Genova per far capire alle imprese e agli imprenditori quanto è importante il sistema Paese dato da Sace, Simest e Cassa depositi e prestiti, oltre che dalla diplomazia della crescita, voluta molto fortemente anche dal ministro Antonio Tajani, per riuscire a portare in Italia i player strategici, che vengono a valutare e a considerare le eccellenze italiane".
"Abbiamo dei colossi importantissimi, che vanno da San Lorenzo a Riva, senza nulla togliere a tutti gli altri che, sulla scia di questi, aiutano le medie e piccole imprese di tutta la filiera a continuare questa crescita -conclude Zoppas-. Il Made in Italy è infatti leader indiscusso, soprattutto nella categoria sopra ai 24 metri, dove copriamo circa il 50% del mercato mondiale. C'è oggi molta incertezza per quello che succederà relativamente ai dazi. Dobbiamo sperare che questi dazi vengano in qualche modo rimodulati da qui a poco".
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(Adnkronos) - "Da due anni è impossibile pronunciare in questi palazzi la parola Palestina e parlare di genocidio, è ora di rompere il silenzio dei codardi". Apre così la conferenza stampa dal titolo 'Global Sumud Flotilla-Resistenza per Gaza', in sala Nassiriya in Senato, Alessandra Maiorino, vicepresidente dei senatori del Movimento 5 Stelle.
Tra i tanti presenti, tra gli altri, ci sono il capogruppo in Senato, Stefano Patuanelli, l'ex presidente della Camera, Laura Boldrini, il leader dei verdi, Angelo Bonelli. A sorpresa arriva il leader del M5S, Giuseppe Conte che si schiera a fianco dell'iniziativa navale: "Solidali con un progetto umanitario, oltre la politica, qui è in gioco il senso di umanità, quello che viene calpestata a Gaza è l'umanità, siamo di fronte a un genocidio, che noi abbiamo denunciato con forza da subito". Conte si rivolge al premier, chiedendo azioni concrete: "Dia protezione diplomatica agli attivisti e riconosca lo Stato di Palestina".
"Giorgia Meloni tace, non è pervenuta, tace, ma Tajani è attivo e pare un passante casuale, più che il referente della politica estera del nostro paese, sembra un cooperante internazionale, si vanta solo degli aiuti e del fatto che vengono curati qui in Italia 181 bambini palestinesi, a fronte degli oltre 18mila ammazzati", aggiunge Maiorino, rivolta anche lei al governo. "Siamo stanchi di parole vuote, il governo può interrompere i rapporti commerciali con Israele, quei 18mila bambini sono stati ammazzati anche con armi italiane", ricorda la pentastellata, proponendo misure concrete contro il governo Netanyahu. "Siamo qui a nome della stragrande maggioranza degli italiani per augurarvi buon vento", conclude prima di lasciare la parola a Maria Elena Delia, portavoce della delegazione italiana di Global Movement to Gaza.
L'attivista parla della missione "per il popolo di Gaza", che è diventato "un laboratorio per lo sterminio". Delia parla di "sadismo" da parte del governo israeliano, ricordando le decine di risoluzioni dell'Onu "ignorate negli anni". "Questa è una delle pagine peggiori della storia", attacca. Poi Delia fa il punto sulla missione navale: "Cinque barche sono partite dalla Liguria, stiamo sperimentando le tecniche di training in stile gandhiano, di non violenza, non reagiremo alla violenza", assicura. "Le nostre imbarcazioni partiranno il 7 di settembre e non più il 4", annuncia. A bordo delle barche italiane, è stato reso noto, ci saranno oltre all'eurodeputata di Avs, Benedetta Scuderi, i deputati del Pd, Arturo Scotto e Annalisa Corrado, assieme a Marco Croatti, senatore del M5s.
Scuderi in sala con la kefiah, come tanti altri presenti, spiega "che non si sta facendo nulla per fermare il genocidio". "E' la più grande missione umanitaria che cerca di rompere un assedio", assicura l'esponente della sinistra, parlando della Flotilla. "Obiettivo è non di farci arrestare, ma di riuscire a smuovere le coscienze di chi ha il potere. Laura Boldrini assicura che il partito democratico sostiene l'iniziativa. "Vogliamo rompere l'assedio e portare aiuti umanitari", dice l'ex numero uno della Camera, ricordando che "il governo italiano si sta macchiando di complicità con il genocidio". "E' delirante come ha fatto il ministro israeliano dichiarare che considereranno terroristi i militanti in viaggio", dice ancora Boldrini, parlando di una missione "umanitaria ma anche rischiosa e anche per questo non vi lasceremo soli".
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(Adnkronos) - "Affermo con orgoglio, in quanto sindaca di Genova, che il Salone nautico è il più grande brand della città, nonché un brand nazionale e internazionale, che ci caratterizza. Per tale ragione, insieme a Confindustria Nautica abbiamo cercato di unire con un filo blu il Salone Nautico alla storia della città". Lo ha detto Silvia Salis, sindaca di Genova, all’evento di presentazione del 65esimo Salone nautico di Genova, in svolgimento dal 18 al 23 settembre 2025, tenutasi a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana, a Milano.
"Proprio in occasione del Salone nautico, infatti, apriremo i Rolli Days, eventi che permettono di visitare i Palazzi dei Rolli, strutture del XVII secolo inserite nel Patrimonio Unesco, per dare un'offerta ancora più ampia a chi viene a visitare il Salone", spiega Salis. Inoltre, "il 17 settembre, giorno antecedente all'inaugurazione, ho invitato, insieme ad Anci Liguria, i principali sindaci d'Italia che verranno e rimarranno per l'inaugurazione del Salone nautico nella mattinata del 18 settembre. Pertanto, i sindaci con le fasce tricolore diffonderanno le emozioni, la completezza e la complessità di questo nuovo salone, in un'area che sta prendendo forma, il nostro 'waterfront'".
"La capacità organizzativa di Confindustria nautica e il sostegno che ha sempre avuto da parte del Comune di Genova hanno sempre fatto la differenza nel Salone nautico. In questo caso, un’area come il waterfront, che sta per essere ultimato e che aprirà nuovi spazi e possibilità sicuramente farà la differenza nell’accoglienza", conclude.
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(Adnkronos) - "Per questa nuova edizione del Salone nautico internazionale di Genova ci aspettiamo un grande successo, in quanto negli ultimi anni ha avuto un grande rilancio, anche grazie alla rigenerazione del 'waterfront' di Levante, grazie a Confindustria Nautica, grazie a tutti gli imprenditori e gli investitori del settore e grazie ai cittadini, che hanno risposto in modo molto positivo ai richiami della nautica e alla blue economy". Lo afferma Marco Bucci, presidente della Regione Liguria, in occasione della conferenza stampa di presentazione del 65esimo Salone nautico di Genova, previsto per il periodo 18-23 settembre 2025, tenutasi a Palazzo Mezzanotte a Milano.
"Il settore della nautica nel campo della blue economy sta acquisendo sempre più importanza ed ha una grande ricaduta economica e occupazionale sul territorio ligure, regione numero uno del settore non solo in Italia, ma direi in tutto l'arco del Mediterraneo. Pertanto, il Salone di Genova si candida a essere non solo il più importante in Europa, ma ad arrivare nei primi tre al mondo. Tuttora potremmo dire di essere nei primi tre al mondo, anche per interesse del pubblico, per capacità contrattuale, ossia di numero di contratti che vengono firmati, ma soprattutto per il messaggio lanciato: il mare va utilizzato per divertimento, per piacere, per diporto, ma è importante averne anche molto rispetto, perché è una fonte importantissima di vita, di economia e di molto altro, basti pensare all’importanza stessa dell’acqua -sottolinea Bucci-. A Genova abbiamo una storia molto importante di come siamo riusciti in trent'anni a migliorare notevolmente la qualità delle acque, tant'è vero che oggi abbiamo un più alto numero di Bandiere blu di tutta la Liguria".
In merito alla tutela dei mari, il presidente della Regione Liguria parla con soddisfazione del passaggio nelle acque liguri della Ocean Race Europe, regata che attraversa i mari dell'Europa: "Ieri ha attraversato la Gallinara, il Tino, e ha toccato tutta la Liguria, un aspetto che ho richiesto in modo particolare al ceo di Ocean Race, Richard Brisius, perché volevo che l’Ocean Race toccasse tutta la regione e non solo Genova". Forte la presenza nella regione anche della cantieristica: "Non solo a Genova, ma anche a La Spezia. A Genova si fanno le riparazioni ed è ubicato anche il primo cantiere che fa strutture in carbonio". Molto importanti per il settore anche le città di Alassio, Savona e Imperia: "Quest’ultima sempre più incentrata sul settore del diporto. Pertanto, la blue economy e il diporto da questo punto di vista avranno una ricaduta economica e occupazionale ancora più importante su tutta la Liguria", conclude.
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(Adnkronos) - "Avere l’onore di inaugurare il 65esimo Salone nautico internazionale di Genova mi riempie di orgoglio e mi suscita grande emozione, in quanto si tratta della mia prima presidenza". Con queste parole Piero Formenti, presidente di Confindustria Nautica, è intervenuto all’evento di presentazione del 65esimo Salone nautico di Genova, previsto per il periodo 18-23 settembre 2025, tenutasi a Palazzo Mezzanotte a Milano.
"Organizzeremo tanti convegni e sarà un Salone in crescita, contrariamente a quanto succede ad altre realtà nel mondo, ma anche in Italia, che registrano un leggero calo", spiega Formenti, sottolineando che questa 65esima edizione avrà "circa 123 modelli nuovi che verranno presentati dagli espositori con 99 premiere. Inoltre, saranno presenti 45 Paesi espositori, di cui 24 europei e 21 extraeuropei. Quest’anno, infatti, attraverso la collaborazione con l'agenzia Ice, sono in arrivo espositori da vari Paesi del mondo, addirittura dall’Australia, a testimoniare la crescente internazionalizzazione del nostro Salone".
"Il mercato è diviso in tre settori: la grande nautica, che è in continua crescita; la media nautica, che cresce meno ma cresce, e la piccola industria nautica, più rallentata in quanto subisce maggiormente l'insicurezza dei consumatori su tematiche complesse come le guerre e il caro prezzi. Da fine agosto, però, questo aspetto sta cambiando -sottolinea il presidente di Confindustria Nautica- C'è molto fermento anche nel mercato della piccola nautica, quindi abbiamo ottime speranze, soprattutto per il nostro Salone, per i nostri espositori e per i nostri soci". Formenti conclude, poi, lanciando un messaggio di partecipazione a questa nuova edizione del Salone nautico internazionale di Genova: "Venite a Genova, troverete tante novità, tra cui un 'waterfront' quasi finito, che credo sia il più bello al mondo. Siamo tra i tre più importanti Saloni al mondo, quindi vale la pena partecipare".
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(Adnkronos) - Si va verso una maxi inchiesta della Procura di Roma sul caso delle foto di donne, anche attrici e politiche, pubblicate online senza il loro consenso e accompagnate da commenti sessisti.
I pm capitolini, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, una volta acquisita l’informativa della Polizia postale che indaga sul sito ‘Phica’, potrebbero far confluire l’incartamento nel fascicolo appena aperto per il gruppo Facebook ‘Mia moglie’. Per quanto riguarda il gruppo Facebook il reato per cui procedono i pm capitoliniè revenge porn.
La piattaforma Phica ha chiuso i battenti e cancellato "tutto ciò che è stato fatto di sbagliato". L'amministratore sarebbe Vittorio Vitiello, 45enne che risiede a Scandicci, ma è originario di Pompei.
Alex Orlowsky, esperto di cyberintelligence sentito dall'Adnkronos, nell'analisi fatta dalla sua società ha evidenziato come l'attività della rete di soggetti, domini e società collegate al sito 'Phica' risalga a venti anni fa, quando il dominio compare per la prima volta nella Wayback Machine. "Vittorio Vitiello era l'admin - precisa - ma era tutta la società che c'è dietro. Le persone che monetizzavano su questo sito sono esperti di pornografia amatoriale, dai dvd porno sono passati a sfruttare il fenomeno internet. Il reato sta laddove monetizzavano sui contenuti illegali che venivano caricati".
Leggi tutto: Siti sessisti, Procura Roma verso maxi inchiesta sui casi 'Phica' e 'Mia moglie'
(Adnkronos) - MagicLand, il più grande parco divertimenti del Centro-Sud Italia, annuncia il più mostruoso dei casting per la selezione di 200 nuovi volti pronti a trasformarsi in zombie, clown horror, medici psicopatici e altre creature terrificanti che animeranno i weekend di Halloween. Le selezioni si svolgeranno sabato 13 e domenica 14 settembre 2025, a partire dalle 10, presso il Gran Teatro Alberto Sordi sito all’interno del Parco. Per accedere al casting è necessario avere almeno 18 anni e tanta voglia di divertirsi interpretando ruoli da brivido. I candidati dovranno presentarsi in abiti scuri, mentre al trucco provvederanno i make-up artist di MagicLand, che trasformeranno gli aspiranti performer in autentiche figure da incubo.
Zombie, clown horror, infermieri inquietanti, medici psicopatici, sopravvissuti post-apocalisse o militari spietati: l’obiettivo è dar vita a una performance capace di sorprendere e convincere i selezionatori. I candidati più talentuosi e convincenti verranno scelti per far parte del cast che animerà i viali del Parco, spaventando anche i visitatori più coraggiosi e intrattenendo i più piccoli con spettacoli e performance da brivido.
Al termine delle selezioni, sarà inoltre possibile vivere l’esperienza delle attrazioni di MagicLand, per concludere una giornata all’insegna del divertimento. C’è tempo fino al 10 settembre 2025 per candidarsi al casting, compilando l’apposito modulo online.
(Adnkronos) - Nuovi dati presentati da Bayer in occasione del Congresso della Società europea di cardiologia (Esc 2025), che si è tenuto in questi giorni a Madrid, evidenziano il potenziale beneficio di vericiguat nei pazienti con insufficienza cardiaca a frazione di eiezione ridotta (HFrEF), con diversi profili di rischio. I dati si riferiscono agli studi di fase 3 Victoria, condotto in pazienti più gravi con recente ospedalizzazione, e Victor, in pazienti ambulatoriali più stabili.
Lo studio di fase 3 Victor - informa una nota - ha valutato l'efficacia di vericiguat in una popolazione stabile di pazienti con HFrEF senza un recente evento di scompenso. Sebbene l'endpoint primario - l'outcome composito di primo ricovero per insufficienza cardiaca (Hfh) o morte cardiovascolare (Cvd) - non sia stato raggiunto, i risultati sono promettenti. Nel gruppo trattato con vericiguat, rispetto al placebo, in combinazione con la terapia medica ottimizzata secondo le linee guida (Gdmt), è stata osservata una riduzione significativa degli eventi legati all'endpoint secondario chiave della morte cardiovascolare (Hr: 0,83; Ic 95%: 0,71-0,97) e della mortalità per tutte le cause (Hr: 0,84; Ic 95%: 0,74-0,97). Il profilo di sicurezza complessivo di vericiguat si è confermato coerente con quanto osservato negli studi clinici precedenti. Lo studio Victor è stato condotto in un contesto clinico avanzato, caratterizzato da un'elevata aderenza al trattamento standard, che prevede l'uso combinato di 4 classi di farmaci raccomandati dalle linee guida per migliorare la prognosi nei pazienti con insufficienza cardiaca a frazione di eiezione ridotta. La maggior parte dei pazienti era clinicamente stabile: l'83% riceveva almeno 3 di queste terapie e fino al 47,5% non aveva mai avuto precedenti ricoveri per insufficienza cardiaca.
"Credo sia importante sottolineare che i pazienti arruolati nello studio Victor erano pazienti ambulatoriali stabili e molto ben trattati (il 78% assumeva antialdosteronici, il 59% Sglt2i e il 56% Arni), con una severità di scompenso relativamente lieve (circa il 50% non era mai stato ospedalizzato e il 30% non assumeva diuretici al momento dell'arruolamento) - afferma Michele Senni, direttore Dipartimento Cardiovascolare Asst Papa Giovanni XXIII e Sc di Cardiologia, e professore dell'università degli Studi di Milano Bicocca - Queste caratteristiche hanno determinato un numero limitato di eventi di peggioramento del compenso - ospedalizzazioni o somministrazione endovenosa di diuretici in pronto soccorso - senza una riduzione statisticamente significativa". Al contrario, precisa lo specialista, "è stata osservata una riduzione significativa sia della mortalità cardiovascolare, sia della mortalità totale. In una sindrome notoriamente grave come lo scompenso cardiaco - osserva Senni - il dato sulla mortalità rappresenta indubbiamente il miglior risultato ottenibile con una terapia. Infine, la pooled analysis dei due trial, Victoria in pazienti più gravi con recente ospedalizzazione e Victor in pazienti ambulatoriali più stabili, ha evidenziato un beneficio consistente sia nella riduzione dei peggioramenti dello scompenso sia nella mortalità cardiovascolare. Questo mi porta a concludere che, per la prima volta - sottolinea l'esperto - abbiamo un farmaco, il vericiguat, che in due trial di fase 3 ha dimostrato un'efficacia consistente attraverso l'intero spettro di rischio clinico".
L'analisi combinata pre-specificata dei dati degli studi di fase 3 Vctoria e Victor offre una visione globale dell'efficacia di vericiguat lungo l'intero spettro clinico dell'HFrEF, prosegue la nota. Considerando popolazioni con episodi recenti di scompenso e pazienti più stabili, questa analisi consente una valutazione più completa rispetto ai singoli trial. Nel dettaglio, i risultati mostrano che il farmaco riduce in modo significativo il rischio di andare incontro all'endpoint composito primario - ovvero morte cardiovascolare o ricovero per scompenso cardiaco - in tutta la popolazione dello studio (Hr = 0,91; Ic 95%: 0,85-0,98; p nominale = 0,009). Sono stati inoltre osservati ulteriori benefici clinici: riduzione dell'11% del rischio di Cvd (Hr = 0,89; Ic 95%: 0,80-0,98; p nominale = 0,02); riduzione del 10% della mortalità per tutte le cause (Hr = 0,90; Ic 95%: 0,82–0,99; p nominale = 0,03). In ambedue i casi, i risultati si riferiscono all'aggiunta di vericiguat alla terapia medica ottimizzata secondo le linee guida. I risultati dell'analisi combinata di Victoria e Victor, che hanno coinvolto 11.155 pazienti con HFrEF, evidenziano il valore del programma clinico con vericiguat su tutto lo spettro di rischio.
Nel trial registrativo di fase 3 Victoria - riporta la nota - vericiguat è stato studiato in una popolazione di pazienti ad alto rischio, con HFrEF e un recente evento di scompenso. I risultati hanno mostrato che il farmaco, aggiunto alla Gdmt, ha ridotto significativamente il rischio assoluto dell'endpoint primario composito - morte cardiovascolare o primo ricovero per insufficienza cardiaca - di 4,2 eventi per 100 pazienti/anno rispetto al placebo.
Sulla base dei risultati dello studio Victoria - ricorda Bayer - vericiguat è stato approvato per il trattamento di pazienti con HFrEF che hanno avuto un recente episodio di peggioramento clinico, come un ricovero per scompenso o la necessità di una terapia diuretica per via endovenosa. In particolare, il farmaco si rivolge a pazienti ad alto rischio di nuovi eventi, nonostante siano già in trattamento con le terapie raccomandate dalle linee guida (come Ace-inibitori/Arni, beta-bloccanti, Mra e Sglt2-inibitori). Riconoscendo questo beneficio, la dichiarazione di consenso congiunta Esc-Hfa (European Society of Cardiology - Heart Failure Association) include vericiguat come possibile "quinto pilastro" terapeutico, da aggiungere ai 4 già consolidati, per una gestione più completa dei pazienti con HFrEF dopo un evento recente di scompenso. "Questo riconoscimento sottolinea il ruolo di vericiguat nel contribuire a ridurre il rischio residuo che persiste nonostante una terapia ottimale".
Come dimostrato nei due studi di fase 3 - continua Bayer - il farmaco presenta un profilo di sicurezza generalmente favorevole ed è ben tollerato nei pazienti con insufficienza cardiaca a frazione di eiezione ridotta. La terapia con vericiguat può essere introdotta e gestita con un monitoraggio clinico limitato, e non è stata osservata una riduzione eccessiva della pressione arteriosa sistolica rispetto al placebo. La dose iniziale raccomandata di vericiguat è di 2,5 mg una volta al giorno, con incremento graduale - in genere ogni 2 settimane - fino alla dose di mantenimento target di 10 mg una volta al giorno, se ben tollerata dal paziente. Inoltre, lo studio Velocity ha dimostrato che iniziare il trattamento con vericiguat 5 mg (anziché 2,5 mg) è ben tollerato e consente di ridurre i passaggi di titolazione, facilitando il raggiungimento più rapido della dose target di 10 mg al giorno. I risultati sono stati presentati per approvazione alle autorità regolatorie dell'Unione europea.
Nonostante l'impiego della terapia medica ottimizzata secondo le linee guida - si rimarca nella nota - i pazienti con HFrEF che hanno recentemente avuto un episodio di scompenso continuano a presentare un elevato rischio residuo. A 1 anno dalla dimissione, infatti, il 73% di questi pazienti va incontro a una riospedalizzazione per qualsiasi causa o a morte. Questi dati evidenziano la necessità urgente di ottimizzare ulteriormente la gestione terapeutica dei pazienti con HFrEF dopo un evento di scompenso, per migliorare gli esiti clinici e ridurre il carico della malattia.
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(Adnkronos) - Il 2023 è stato un anno da record per la cantieristica nautica mondiale: il mercato globale ha toccato quota 34,8 miliardi di euro, in crescita del +7,3% rispetto al 2022. Per il 2024 si intravede all’orizzonte una stabilizzazione della crescita: le stime globali prevedono una contrazione attorno al -5%. In controtendenza il segmento premium e dei grandi yacht, con una crescita attesa del +5-10% a seconda delle fasce di mercato. Sulle performance del settore potrebbero incidere le nuove tensioni commerciali, con i dazi Usa destinati a colpire soprattutto le imbarcazioni di piccola e media dimensione. Per l’industria italiana nel 2024 è invece ancora attesa una crescita, supportata dal mix produttivo principalmente focalizzato, in termini di valore della produzione, sul segmento dei grandi yacht.
Queste alcune delle evidenze di 'The State of the art of the global yachting market 2025 edition', il report realizzato da Deloitte in collaborazione con Confindustria Nautica che analizza il mercato globale della nautica. Giunto alla terza edizione, lo studio è stato presentato in anteprima presso la sede di Borsa Italiana, a Palazzo Mezzanotte, in apertura della conferenza stampa di presentazione del 65° Salone Nautico di Genova.
"Lo studio di Deloitte permette di aggiornare il posizionamento dell’Italia all’interno del quadro globale dell’industria nautica: si tratta di un elemento strategico di conoscenza per gli operatori di settore, alla vigilia della presentazione dei dati di consuntivo Nautica in Cifre 2024 per l’industria nautica italiana, che saranno comunicati dal nostro Ufficio Studi a Genova, mercoledì 17 settembre, prima dell’apertura del Salone nautico internazionale", ha affermato Marina Stella, direttore generale di Confindustria Nautica, che sottolinea inoltre "come gli operatori del comparto abbiano segnalato nelle interviste l’importanza dei saloni nautici e degli eventi di settore come fattore strategico per l’espansione del proprio business, ben rilevabile per l’industria italiana dall’importante e crescente contributo al surplus della bilancia commerciale nazionale".
L’Italia è la prima industria nautica esportatrice a livello mondiale: il 90% della produzione tricolore è destinata all’export, rappresentando circa il 13% del surplus della bilancia commerciale nazionale, in forte crescita dal 3% del 2015. Nel segmento superyacht, l’Italia mantiene la leadership con il 54% degli ordini per unità e il 34% del valore, trainata dal segmento 30-60 metri: "La cantieristica nautica italiana continua a distinguersi come player globale di riferimento, combinando leadership industriale e capacità di export principalmente sui grandi yacht", ha commentato Tommaso Nastasi, partner e value creation service leader di Deloitte Italia. "Nonostante il rallentamento e stabilizzazione del mercato, si sottolinea che il comparto rileva dei fondamentali più solidi rispetto agli anni precedenti, rimanendo ben posizionato per intercettare la domanda futura di imbarcazioni di alto valore, sostenuta dalla crescita della ricchezza privata e da un posizionamento competitivo unico a livello mondiale".
Nel 2023 il mercato globale delle nuove costruzioni ha raggiunto 34,8 miliardi di euro, in crescita del +7,3% rispetto al 2022. Il mercato ha superato la crescita del PIL globale (+2%), in linea con la crescita della ricchezza degli Ultra High Net Worth Individuals, individui con un patrimonio netto superiore ai 30 milioni di dollari, e dei mercati azionari. Nord America ed Europa hanno consolidato la loro posizione di leadership, rappresentando il 72% del mercato finale. In generale, per il 2024 è attesa a livello globale una contrazione di circa il -5%, causata soprattutto dal calo delle imbarcazioni di piccola taglia, che, però, in parte è controbilanciato dai Premium brand e dai superyacht. Per l’industria italiana nel 2024 è invece ancora attesa una crescita, supportata dal mix produttivo principalmente focalizzato, in termini di valore della produzione, sul segmento dei grandi yacht.
Dal 2019 al 2023 il segmento dei Superyacht ha registrato una crescita del fatturato del +6,5%, superando il 'lusso esperienziale' (+3,8%); la redditività del comparto ha raggiunto il 15%, sfiorando la media del lusso esperienziale (17%), ma con il più forte incremento di marginalità dal 2018 (+9 punti percentuali). Il Global order book ha toccato 696 unità nel 2023, il livello più alto dal 2009, grazie al rimbalzo post-Covid, ma dal 2024 è attesa una stabilizzazione. Il segmento degli yacht oltre i 60 metri ha rappresentato solo il 15% delle unità, ma il 57% del valore. Le consegne hanno raggiunto 212 unità nel 2023, il massimo dal 2008, spinte dalle imbarcazioni del segmento 30-40 metri, target della nuova generazione di armatori: per il 2024 sono attese circa 235 unità.
I principali operatori italiani, intervistati sui risultati consuntivi 2024 e sulle previsioni per il successivo triennio, stimano per il 2024 una crescita più contenuta rispetto all’anno precedente e un rallentamento nel 2025, con una ripresa nel 2026/2027. L’attesa è che il mercato degli yacht e superyacht (>80ft) continui a trainare l’andamento complessivo del comparto. Tra i fattori critici per il futuro, gli operatori italiani intervistati segnalano l’incertezza dei dazi, con impatto su domanda e marginalità, la revisione dei listini, le conseguenze del 'destocking' dei dealer, avviato nella stagione 2024/25, e l’avvento di nuove generazioni di consumatori, sempre più attente alla sostenibilità del prodotto e del ciclo produttivo, alla digitalizzazione e a un design customizzato e orientato al lifestyle.
"I dazi rappresentano uno dei principali fattori di incertezza che caratterizzano le aspettative di performance di vendite e marginalità per il 2025", ha sottolineato Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader Italia. "Per un comparto industriale come quello della nautica, che ha un peso rilevantissimo sul surplus di bilancia commerciale del Paese, risulta ancor più importante un esame critico delle strategie doganali sin qui adottate. Bisogna essere sicuri di aver beneficiato di tutti i vantaggi regolamentari disponibili oltre ad analizzare opportunità in nuovi mercati di sbocco delle esportazioni, meno esposti alle turbolenze tariffarie, o di delocalizzazione produttiva tramite alleanze con operatori internazionali. Torna di grande rilevanza, quindi, il ruolo delle fiere di settore, non solo per accrescere la visibilità dei prodotti, ma anche per instaurare connessioni strategiche tra operatori internazionali".
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(Adnkronos) - Si chiama Max, è un cucciolo a quattro zampe e le sue espressioni incredibilmente 'umane' hanno fatto il giro del web. Occhi profondi, broncio costante e sopracciglia aggrottate. Max è un cane meticcio di 5 anni, un incrocio di circa 10 razze diverse. I suoi video sono diventati virali sui social e hanno conquistato l’attenzione di tutti, tanto da spingere gli utenti a fare dei paragoni con celebrità o personaggi di fiabe: "Max è stato trasformato in un cane da una strega cattiva", si legge tra i commenti ironici, sotto ai video che hanno totalizzato milioni di visualizzazioni.
C’è chi lo paragona all’attore comico statunitense Will Ferrell o al figlio della propria sorella. Ma quello che ne esce fuori è un ritratto misto tra il tenero e il surreale. Max è stato salvato da un rifugio in Alabama e nonostante l’aspetto sia sempre imbronciato, è un cane molto amato e gioioso: “Non è triste, voleva solo il chipotle avanzato dalla cena”, ha scherzato la proprietaria, che ha lanciato il profilo TikTok di Max, @max.hawt.dawg, quasi per gioco. “Ho creato questo profilo per aiutarmi a gestire i miei problemi post-partum. Condividere Max su TikTok era un modo per far sorridere gli altri e anche me stessa”. Beh, obiettivo raggiunto.
Leggi tutto: Il cane con la faccia umana, Max è virale sui social: "Somiglia a mio nipote"
(Adnkronos) - Nuova stagione di misure prevista nelle Dolomiti Venete al confine con il Trentino per il progetto “LoRa Snow”, che mira a sviluppare una tecnologia wireless per il salvataggio dei dispersi in valanga. Obiettivo finale del progetto, portato avanti dal Wireless Networks Lab dell’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione “A. Faedo” di Pisa (Cnr-Isti) in collaborazione con il servizio ReMoTe dell’Area della ricerca del Cnr di Pisa ed il Pervasive Electromagnetic Lab dell’Università di Roma Tor Vergata, è quello di studiare l’efficacia di alcune tecnologie wireless da impiegare per la ricerca e soccorso e quello di realizzare un prototipo portatile a bassi consumi, integrabile su droni, che consenta alle squadre di soccorso di individuare, in tempi rapidi e da grande distanza, persone sepolte da valanghe.
“La sperimentazione si basa sulla combinazione di due tecnologie già esistenti”, spiega Michele Girolami, ricercatore del Cnr-Isti e coordinatore del progetto. “La prima è associata alla tecnologia Artva (Apparecchio di ricerca dei travolti in valanga), dispositivo obbligatorio per chi frequenta la montagna con condizioni di pericolo valanghe. L’Artva emette un segnale radio del raggio di qualche decina di metri che fornisce una stima della distanza della persona che lo indossa. La seconda è la tecnologia LoRa, che permette la trasmissione di segnali radio che possono arrivare anche a centinaia di metri. Il nostro intento è quello di combinarle al fine di utilizzare due tecnologie assieme, mettendo le squadre di soccorso nelle condizioni di poter stabilire un primo contatto radio con il disperso a distanze molto maggiori di quelle attualmente consentite, facilitando così le fasi di localizzazione e di disseppellimento”.
La tempestività è fondamentale: “Nei primi 15 minuti si hanno grandi possibilità di trovare in vita una persona sepolta sotto la neve, ma tale probabilità cala in modo molto rapido nei momenti successivi, poiché la sacca d’aria a disposizione del sepolto diminuisce con rapidità. È quindi cruciale abbattere le tempistiche di localizzazione”, aggiunge Girolami. “Il ritrovamento in ambiente valanghivo è particolarmente ostico perché la propagazione di un segnale radio emesso dal dispositivo di localizzazione, deve attraversare strati di neve di varie tipologie talvolta anche di diversi metri di spessore. Una tecnologia in grado di estendere la distanza di ricezione del segnale di richiesta di soccorso aumenterebbe notevolmente le probabilità di salvataggio”.
L’università di Roma Tor Vergata partecipa attivamente a questa iniziativa. Attraverso il suo gruppo di ricerca, Gaetano Marrocco, docente di Campi Elettromagnetici al dipartimento di Ingegneria civile e Ingegneria Informatica, condivide l’impegno del team, impegnato, tra l’altro, nell’elaborazione dei tanti dati raccolti nelle campagne di misura per il progetto: “Questa attività si colloca in continuità con anni di ricerche pionieristiche con il dott. Giulio Maria Bianco sul comportamento dei collegamenti LoRa tra utenti a terra e stazioni di soccorso, sia fisse sia mobili, in scenari alpini, mediterranei e urbani”, afferma. “In particolare, il nostro gruppo ha fornito supporto alla pianificazione delle campagne di misura e ha curato l’elaborazione dei dati elettromagnetici sperimentali per sviluppare un modello di propagazione del segnale LoRa in ambiente montano e nevoso. Il modello permette di correlare quantitativamente l’attenuazione del link radio alla distanza dall'utente, tenendo anche conto della tipologia della neve, e costituisce la base scientifica per la progettazione di algoritmi di localizzazione dei dispersi basati su solide base fisico-matematiche".
L’ultima stagione di misure del progetto LoRa Snow, condotta la scorsa primavera presso la località Col de Mez (Trento), ha fornito alcune basi teoriche e sperimentali per tre scenari applicativi: lo studio della radiopropagazione del segnale per analizzare gli effetti della profondità di seppellimento e del tipo di neve; studi operativi, con simulazioni di ricerca in scenari reali; infine, test con l’uso di droni, usati come vettore per trasportare lo strumento di localizzazione. I risultati di questa fase hanno fornito un set di dati utile alla valutazione del funzionamento della tecnologia LoRa in diverse condizioni climatiche, nivologiche ed ambientali; in parallelo, sono stati sviluppati alcuni algoritmi di localizzazione, in forma di componenti software, che saranno utilizzati nei prossimi mesi per dare istruzioni al sistema. “Durante la stagione che stiamo pianificando, ci proponiamo di lavorare su due linee di attività: per prima cosa, intendiamo condurre alcuni test per la raccolta dati direttamente in un ambiente potenzialmente valanghivo, con il supporto di personale tecnico altamente specializzato che garantirà la sicurezza del gruppo di lavoro; è infatti importante eseguire test sull’efficacia della tecnologia in condizioni ambientali che siano il più possibile simili a quelle operative”, prosegue Girolami. “La seconda linea di ricerca si focalizzerà sullo sviluppo di un prototipo utilizzabile in autonomia dalle squadre di soccorso, senza la necessità della presenza diretta dei ricercatori”.
Il gruppo di lavoro coinvolto nella sperimentazione punterà sull’integrazione del sistema su drone, velivolo che, rispetto alla ricerca da terra, offre numerosi vantaggi. Oltre a garantire una notevole rapidità di intervento, il drone non altera la scena della valanga a livello olfattivo, facilitando il lavoro di eventuali squadre cinofile per la ricerca. Inoltre, l’impiego di droni consente di raggiungere in sicurezza zone critiche, senza rischi per gli addetti al soccorso. L’obiettivo è quello di equipaggiare il drone con una capacità di elaborazione anche basata su strumenti di Artificial Intelligence, che si occuperà di svolgere in tempo reale l’analisi dati acquisiti necessaria alla stima del punto di seppellimento, abbattendo così i tempi richiesti da una più tradizionale analisi dati a terra. “Nella precedente campagna abbiamo usato i droni con rotte predefinite fornite da noi ricercatori”, conclude Andrea Berton del Cnr-Igg, responsabile del servizio ReMoTe. “Quello a cui puntiamo, e che sarà oggetto dei prossimi studi, è di poter dotare un giorno le squadre di soccorso di uno strumento intelligente in grado di individuare un disperso sul luogo dell’incidente, muovendosi autonomamente verso il punto di probabile seppellimento, dove poter indirizzare con prontezza le ricerche”.
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